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leStrade n. 1589 luglio 2023

INFRASTRUTTURE Ponte sul fiume Po della carreggiata nord dell'Autostrada A7 PONTI L'esperienza del ponte ciclo-pedonale di Podgorica in Montenegro

INFRASTRUTTURE
Ponte sul fiume Po della carreggiata nord dell'Autostrada A7

PONTI
L'esperienza del ponte ciclo-pedonale di Podgorica in Montenegro

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2016 e già allargatasi fino agli 8mila metri quadrati<br />

attuali nel giro di un paio di anni, è già quasi<br />

del tutto satura e nel frattempo si è aggiunto<br />

un sito destinato a uso magazzino di altri 2.500<br />

metri quadrati. Insomma, è facile prevedere che<br />

l’azienda dovrà fare nuovi investimenti in termini<br />

di spazio, a breve».<br />

Doveva essere una bella macchina, quella<br />

realizzata per la prima volta nel fatidico<br />

1989, per portare a tutto questo<br />

«Certo, ma non solo. Io credo che alla base del successo<br />

ci siano i principi fondamentali dei tre fratelli<br />

Comacchio: l’onestà, la correttezza, il senso del dovere,<br />

la passione per il lavoro che stanno cercando<br />

di trasmettere alle nuove generazioni e che li porta<br />

ancora oggi a essere coinvolti personalmente nel<br />

rapporto diretto con i clienti. Certo, tutte le aziende<br />

ovviamente parlano di queste cose, ma la fase di<br />

ascolto del cliente per noi vuole dire letteralmente<br />

progettare la macchina con loro, siamo traduttori<br />

delle loro necessità. Il servizio è considerato una<br />

priorità assoluta, sin dall’inizio, e come noi amiamo<br />

dire, alla fine il segreto è che non c’è un motivo<br />

per non comprare Comacchio».<br />

Parliamo di cifre: fatturato, numero di addetti,<br />

numero di macchine, mercati in cui siete<br />

presenti. Quali sono gli indicatori che nell’ultimo<br />

periodo giudicate come più promettenti?<br />

«L’aspetto interessante è che nonostante tutte le<br />

crisi che si sono susseguite, da quella del 2008<br />

alle successive, la pandemia, la guerra, l’inflazione,<br />

il caro energia, Comacchio non ha mai smesso<br />

di crescere. Lo dimostra il fatto che in circa<br />

35 anni di attività, partendo dalla famosa prima<br />

macchina citata prima, oggi siamo tra i più grandi<br />

costruttori al mondo. Nel 2022 sono stati abbondantemente<br />

superati i cento milioni di euro<br />

di fatturato, che cresceranno ancora nel <strong>2023</strong>, e<br />

abbiamo raggiunto un numero di addetti superiore<br />

a 220, senza contare il grande indotto che Comacchio<br />

produce su tutto il territorio circostante,<br />

un numero enorme di fornitori che ci affiancano<br />

nella realizzazione delle ormai 400 macchine<br />

costruite all’anno, di tutte le taglie, da quelle<br />

più piccole fino alle 90 t, e delle applicazioni<br />

per escavatori, con un “peso medio” per macchina<br />

che sta gradualmente aumentando di anno<br />

in anno. Poi c’è la nostra espansione geografica,<br />

che ci ha portato in tutti i mercati del mondo attraverso<br />

una strategia volutamente perseguita,<br />

quella di appoggiarci a una rete di rivenditori selezionata:<br />

copriamo quasi cento nazioni, con il<br />

vantaggio di poter fornire servizi adeguati ovunque,<br />

un bel salto dal 1996, anno in cui per la prima<br />

volta abbiamo portato una nostra macchina<br />

oltre i confini nazionali».<br />

La novità importante che ha caratterizzato<br />

questi ultimi anni è l’ingresso nel segmento<br />

della perforazione di grande diametro:<br />

ce la può raccontare, e con essa lo sviluppo<br />

della relativa gamma?<br />

«Abbiamo iniziato ad approcciare questo segmento<br />

- con la progettazione, a partire dal 2015<br />

- ed è oggi per noi sostanzialmente consolidato,<br />

con una gamma che va a completarsi con sette<br />

modelli differenti. Dopo la CHF 900 da 90 t, il futuro<br />

è rappresentato dalla CH 850, una macchina<br />

universale, per noi un’importantissima novità:<br />

grande coppia, ottimo rapporto fra peso operativo<br />

e coppia espressa, ridotti pesi di trasporto. Per<br />

noi, il passaggio al grande diametro è la naturale<br />

evoluzione di ciò che abbiamo sempre fatto, sia<br />

perché interessa gli stessi clienti con cui già abbiamo<br />

relazioni, sia perché ci consente ad arrivare<br />

ad altri del tutto nuovi. Quanto all’approccio,<br />

da parte nostra ne è richiesto uno leggermente<br />

differente, perché l’acquirente di macchine simili<br />

spesso è più strutturato, ma questo non ci preoccupa,<br />

siamo pronti alla sfida».<br />

Che giudizio date di questa fase del mercato,<br />

al di là del vostro andamento e tenendo<br />

in considerazione il periodo molto particolare<br />

da cui proveniamo (la pandemia prima,<br />

poi la guerra con l’aumento dei costi<br />

energetici)?<br />

«Credo che un po’ tutti ci stiamo chiedendo come<br />

andrà il 2024, visto che in questo <strong>2023</strong> anco-<br />

La CH 450 Comacchio alla<br />

lavoro sulla Muir beach<br />

Highway in California.<br />

Consolidamento in galleria<br />

A26 Genova-Gravellona Toce.<br />

Macchine Comacchio sulla<br />

linea Bari Taranto.<br />

I tre fratelli fondatori della<br />

Comacchio.<br />

La prima macchina<br />

Comacchio.<br />

ra viviamo sotto il positivo effetto della ripresa<br />

post-pandemica. C’era stata una strisciante preoccupazione<br />

riguardante la difficoltà di approvvigionamento<br />

delle macchine, e questo ha provocato<br />

una certa spinta da parte di clienti che<br />

temevano lunghe attese nella consegna. E in effetti<br />

c’era davvero una scarsità materiali, è stato<br />

necessario fare un grande lavoro con i fornitori<br />

per ovviarla. Quanto al rimbalzo che citavo, pensavamo<br />

si trattasse di una fase più breve, che si<br />

sarebbe spenta quest’anno, e invece per fortuna<br />

il trend positivo perdura ancora. Sappiamo ovviamente<br />

che dopo un periodo positivo ne può seguire<br />

uno di segno opposto o semplicemente di<br />

stasi, ma dalla nostra abbiamo già un bel monte<br />

di ordinativi futuri a rassicurarci».<br />

Comacchio sembra attenta alla comunicazione<br />

della propria attività e identità aziendale,<br />

con una efficace presenza online:<br />

come è cambiato il vostro approccio in merito,<br />

nel tempo, e quali sono i riscontri che<br />

registrate presso la clientela?<br />

«La nostra presenza online riflette la vivacità tipica<br />

dell’azienda, che investe molto nell’approccio<br />

personale e che quindi deve avere una vetrina<br />

conseguentemente all’altezza. E, in più, riflette<br />

anche il rinnovamento generazionale in corso,<br />

in una strategia complessiva portata avanti nel<br />

tempo, oltre che una tendenza sempre più comune<br />

tra i clienti, quella di cercare informazioni<br />

sul web ancor prima di parlare direttamente<br />

con noi. Recentemente, poi, abbiamo effettuato<br />

un restyling del logo aziendale, abbiamo pensato<br />

che l’evoluzione di Comacchio specie sul piano<br />

internazionale dovesse riflettersi anche nell’immagine,<br />

a partire dal marchio stesso».<br />

Sul vostro sito è presente una bella sezione<br />

dedicata alle case history, sono in corso altri<br />

progetti importanti in cui siete coinvolti?<br />

«Si tratta per noi di una parte fondamentale su<br />

cui vogliamo puntare con un approccio sempre<br />

più strutturato: raccontare utilizzi e applicazioni<br />

concrete, lavori effettivamente realizzati da<br />

nostri clienti, con tutta la necessaria dovizia di<br />

dettagli, è per altri clienti un plus di informazioni<br />

che può rivelarsi decisivo. L’obiettivo è quello<br />

di diventare dei veri e propri “partner tecnologici”,<br />

non dei semplici fornitori, grazie al know-how<br />

accumulato affiancando i nostri clienti in un ampio<br />

ventaglio di progetti, in diversi segmenti e in<br />

tutti i mercati del mondo».<br />

Ferve in Italia il dibattito sull’utilizzo efficace<br />

del Pnrr, che sembra in dubbio, e dal quale<br />

dipende anche il settore in cui operate, in<br />

particolare per quanto riguarda gli investimenti<br />

in infrastrutture e costruzioni: siete<br />

ottimisti o pessimisti?<br />

«L’argomento è importante e non riguarda solo il<br />

Pnrr, ma tutte le opere nel nostro Paese. Noi siamo<br />

impegnati in realizzazioni estremamente importanti,<br />

penso al tratto alta velocità Napoli-Bari,<br />

quello Verona-Venezia, altro ancora in Sicilia:<br />

anche con il grande diametro, che ha vissuto un<br />

2022 da record, e a questo punto del <strong>2023</strong> lo<br />

abbiamo già pareggiato quindi abbiamo ragione<br />

di essere ottimisti. A queste grandi realizzazioni<br />

si aggiunge una nostra presenza importante in<br />

opere strategiche all’estero, penso in particolare<br />

a Regno Unito e Stati Uniti». nn<br />

Macchine&Attrezzature<br />

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7/<strong>2023</strong> <strong>leStrade</strong><br />

<strong>leStrade</strong> 7/<strong>2023</strong><br />

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