Costruzioni n. 771 giugno 2023
60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA WALKAROUND TAKEUCHI TB350R Il nuovo TB350R si distingue per la struttura robusta, le prestazioni e la stabilità. Disponibile con "pollice" VETRORESINA PER IL PONTE DI GONNESA Dalla ricerca di Manini Prefabbricati e Sireg Geotech, nasce la prima armatura in vetroresina per infrastrutture
60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA
WALKAROUND TAKEUCHI TB350R
Il nuovo TB350R si distingue per la struttura robusta, le prestazioni e la stabilità. Disponibile con "pollice"
VETRORESINA PER IL PONTE DI GONNESA
Dalla ricerca di Manini Prefabbricati e Sireg Geotech, nasce la prima armatura in vetroresina per infrastrutture
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De<br />
&Riciclaggio<br />
Terre rare e magneti<br />
Concentrazione geografica della filiera dei magneti in terre rare<br />
Mining Separation RE metals RE magnets<br />
of RE of RE oxides refining production<br />
concentrates<br />
Il report del<br />
Centre for<br />
European Policy<br />
Studiesstima<br />
che un’efficace<br />
catena di riciclo<br />
dei magneti<br />
in terre rare<br />
potrebbe<br />
arrivare<br />
a coprire tra<br />
il 10% e il 20%<br />
della domanda<br />
di magneti<br />
dell’UE entro<br />
il 2030, e tra<br />
il 25% ed il 50%<br />
entro il 2050.<br />
RE permanent magnets value chain<br />
elementi della tavola periodica con caratteristiche fisiche e<br />
chimiche affini il cui principale utilizzo è quello della produzione<br />
di magneti. A loro volta, questi vengono prevalentemente<br />
impiegati nei motori di elettrodomestici e veicoli elettrici,<br />
nei generatori delle turbine eoliche e in dispositivi<br />
elettronici come smartphones e computers. Ad oggi, l’UE<br />
dipende quasi interamente dalla Cina per rifornirsi di magneti<br />
in terre rare, essendo il Paese a capo del 94% della capacità<br />
produttiva mondiale (nonché della maggior parte dell’intera<br />
filiera ‘a monte’ – si veda il grafico Concentrazione<br />
geografica della filiera dei magneti in terre rare).<br />
Una crescita inarrestabile<br />
Trainato dalla transizione energetica, il consumo terre rare<br />
viene previsto in rapido aumento nei prossimi anni. Il Joint<br />
Research Centre – organo di ricerca a supporto della<br />
Commissione Europea – stima che la domanda europea<br />
di terre rare quadruplicherà’ entro il 2030, in larga misura a<br />
EVs<br />
production<br />
Wind<br />
turbines<br />
production<br />
Final applications (examples)<br />
Il grafico<br />
a sinistra<br />
evidenzia come<br />
ad oggi, l’UE<br />
dipenda quasi<br />
interamente<br />
dalla Cina<br />
per rifornirsi<br />
di magneti<br />
in terre rare,<br />
essendo<br />
il Paese a capo<br />
del 94% della<br />
capacità<br />
produttiva<br />
mondiale.<br />
Proiezioni domanda e offerta da riciclo di magneti in terre rare nell’UE<br />
causa dell’espansione dei settori dell’auto elettrica e delle<br />
turbine eoliche. A fronte di una crescente domanda interna<br />
e della forte dipendenza da paesi terzi, l’UE è dunque<br />
chiamata a ridurre i rischi rafforzare la propria autonomia<br />
strategica in questo settore. Quale ruolo potrebbe avere il<br />
riciclo in questo contesto?<br />
Le tecnologie per il riciclo di magneti in terre rare in UE sono<br />
ancora prevalentemente a livello di progetti di ricerca, ma<br />
dimostrano buone prospettive di crescita e commercializzazione.<br />
Uno fra questi progetti è INSPIRES (acronimo<br />
di INtelligent and Sustainable Processing of Innovative<br />
Rare-Earth magnetS), iniziativa finanziata da EIT Raw<br />
Materials, ramo specializzato in materie prime dell’Istituto<br />
Europeo di Innovazione e Tecnologia, che mira ad innovare,<br />
testare ed implementare un innovativo processo di<br />
riciclo a cosiddetto ‘ciclo breve’ (i.e., da magneti esausti a<br />
magneti riciclati, senza passare a livello di materia prima)<br />
basata sull’utilizzo dell’idrogeno.<br />
Non pochi gli ostacoli<br />
Ma se le tecnologie di riciclo appaiono promettenti,<br />
la loro diffusione è ancora rallentata<br />
da fattori di diversa natura. In particolare,<br />
sulla base dei risultati preliminari<br />
del progetto INSPIRES e una serie di interviste<br />
con esperti del settore, un recente<br />
report del Centre for European Policy<br />
Studies identifica quattro categorie di barriere<br />
che ad oggi prevengono lo sviluppo<br />
di un una catena del riciclo dei magneti<br />
in terre rare in Europa: economiche, normative,<br />
lungo la supply chain e tecniche.<br />
Più nel dettaglio, ostacoli economici includono<br />
i costi elevati per estrarre i magneti<br />
dai prodotti a fine vita, la competizione<br />
con magneti già esistenti sul<br />
mercato o le dinamiche dei prezzi delle terre<br />
rare, spesso troppo bassi e/o volatili per<br />
garantire opportunità’ commerciali redditizie<br />
attorno al riciclo. In ambito normativo,<br />
l’assenza di informazioni che indichino presenza, posizione,<br />
tipo e composizione dei magneti nei prodotti e<br />
la mancanza di quote minimi di riciclo imposti per legge<br />
sono tra principali problemi indicati dagli esperti. La scarsa<br />
presenza in UE di alcuni segmenti della filiera dei magneti<br />
e la mancanza di trasparenza e collaborazione tra<br />
questi sono invece tra i maggiori problemi attinenti alla<br />
supply chain. Infine, da un punto di vista tecnico l’accesso<br />
ai magneti nei dispositivi a fine vita è spesso molto complesso,<br />
in larga misura a causa di design di prodotto non<br />
favorevoli al riciclo.<br />
Per un’autonomia strategica<br />
Alla luce di questi ostacoli, il report propone quattro misure<br />
che potrebbero essere prese dai decisori politici per<br />
sostenere lo sviluppo del riciclo dei magneti in Europa, ovvero:<br />
1) introdurre requisiti minimi di etichettatura, al fine<br />
di trasmettere informazioni rilevanti lungo la catena di riciclo;<br />
2) adottare quote minime di materiale riciclato nei<br />
nuovi magneti, e/o obiettivi minimi di recupero per quelli a<br />
fine vita; 3) sostenere finanziariamente le attività di riciclo<br />
dei magneti, specialmente nelle fasi iniziali; dell’attività; 4)<br />
stabilire requisiti minimi di eco-design, per favorire lo smontaggio<br />
dei prodotti a fine vita e l’estrazione dei magneti.<br />
Qualora i problemi evidenziati fossero in qualche misura<br />
risolti, il report stima che un’efficace catena di riciclo dei<br />
magneti in terre rare potrebbe arrivare a coprire tra il 10%<br />
e il 20% della domanda di magneti dell’UE entro il 2030, e<br />
tra il 25% ed il 50% entro il 2050 (si veda il secondo grafico<br />
che evidenzia l’andamento di domanda e offerta da riciclo<br />
di magneti in terre rare nell’UE).<br />
Questi numeri dimostrano che il contributo teorico del riciclo<br />
può essere, di fatto, significativo. Per questo motivo,<br />
se in una prospettiva di autonomia strategica l’UE sarà inevitabilmente<br />
costretta di valutare un’ampia gamma di opzioni<br />
– tra cui quella di aumentare la capacità produttiva<br />
di magneti ‘vergini’– il riciclo dovrebbe essere riconosciuto<br />
come alternativa prioritaria, e l’attività legislativa<br />
dell’Unione dovrebbe muoversi di conseguenza.<br />
A sinistra, una sezione di un blocco batterie agli ioni<br />
di litio di ultima generazione. Il recupero delle materie<br />
prime sarà senza dubbio un lavoro minuzioso.<br />
[80] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />
<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [81]