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Costruzioni n. 771 giugno 2023

60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA WALKAROUND TAKEUCHI TB350R Il nuovo TB350R si distingue per la struttura robusta, le prestazioni e la stabilità. Disponibile con "pollice" VETRORESINA PER IL PONTE DI GONNESA Dalla ricerca di Manini Prefabbricati e Sireg Geotech, nasce la prima armatura in vetroresina per infrastrutture

60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA

WALKAROUND TAKEUCHI TB350R
Il nuovo TB350R si distingue per la struttura robusta, le prestazioni e la stabilità. Disponibile con "pollice"

VETRORESINA PER IL PONTE DI GONNESA
Dalla ricerca di Manini Prefabbricati e Sireg Geotech, nasce la prima armatura in vetroresina per infrastrutture

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De<br />

&Riciclaggio<br />

Riciclo DPI<br />

Il materiali introdotto<br />

nell’impastatrice sono nell’ordine:<br />

aggregati vergini, fresato, DPI<br />

di scarto, bitume e filler.<br />

Terre rare e magneti<br />

Materie prime<br />

CRITICHE<br />

testi di Edoardo Righetti<br />

CEPS research assistant<br />

La richiesta di magneti cresce a causa di veicoli<br />

elettrici e dispositivi elettronici. L’Europa punta<br />

sul riciclo per essere più indipendente dalla Cina<br />

Negli ultimi anni, le crisi causate dalla pandemia prima<br />

e dalla guerra in Ucraina poi hanno portato al centro<br />

del dibattito politico dell’UE il concetto di ‘autonomia<br />

strategica’. In breve, questo riflette l’intenzione di<br />

diminuire – per quanto possibile – la dipendenza da paesi<br />

extra-Ue in alcuni settori politici, appunto, strategici. Uno fra<br />

questi è quello dell’approvvigionamento delle ‘materie prime<br />

critiche’ (dall’inglese Critical Raw Materials, o CRMs), ossia<br />

materie prime caratterizzate da una grande importanza<br />

economica ed un elevato rischio di fornitura. Stilata ed aggiornata<br />

periodicamente dalla Commissione Europea, la lista<br />

dei CRMs vede tra i materiali più ‘critici’ le terre rare, 17<br />

Sopra, conglomerato bituminoso<br />

HMA-Mascherine più Guanti.<br />

team di ricerca di individuare diverse soluzioni e, nel caso<br />

specifico, di approfondirne l’utilizzo nei conglomerati bituminosi<br />

a caldo. Importanti le fasi di “scomposizione” di<br />

un prodotto complesso: nel caso specifico non sarà la mascherina<br />

o il guanto l’informazione di input, ma la fibra corta<br />

di PET ad essere considerata, e la ricerca di possibili applicazioni<br />

che estendano e valorizzino materiale ad oggi<br />

arrivato a fine vita. L’obiettivo è stato quello di valutare la<br />

possibilità di smaltire i DPI di scarto nei conglomerati bituminosi<br />

a caldo senza penalizzare (o eventualmente migliorando)<br />

le prestazioni meccaniche della miscela. Nella<br />

presente fase sperimentale sono state prese in esame differenti<br />

tipologie di riutilizzo dei DPI di scarto, confrontando<br />

le varie soluzioni in termini di compattabilità delle miscele<br />

e caratteristiche di resistenza. Il conglomerato<br />

bituminoso di riferimento è una miscela per strato di binder<br />

ed è stata confezionata impiegando: aggregati calcarei<br />

di varia pezzatura, 20% di conglomerato bituminoso di<br />

recupero (fresato), bitume 70/100 (bitume totale nella miscela<br />

pari al 4.8% in peso), additivo rigenerante (3% sul peso<br />

del bitume nel fresato).<br />

Nella fase di preparazione dei conglomerati bituminosi in<br />

laboratorio, gli aggregati vergini ed il bitume sono stati riscaldati<br />

rispettivamente a 180 °C (145° per la miscela<br />

WMA-Mascherine) e 150 °C (120 °C per WMA-Mascherine),<br />

mentre il fresato essiccato è stato aggiunto a temperatura<br />

ambiente (25-30 °C circa). Nell’impastatrice sono stati<br />

introdotti, nell’ordine: aggregati vergini, fresato, DPI di scarto<br />

(se presenti), bitume e filler. Dopo ogni aggiunta è stata<br />

eseguita una miscelazione di circa 60 s.<br />

Risultati del report<br />

La sperimentazione di laboratorio ha confermato la fattibilità<br />

tecnica - su scala di laboratorio - del riciclo di DPI di scarto<br />

nei conglomerati bituminosi a caldo, senza ridurre la lavorabilità<br />

e le prestazioni meccaniche della miscela. In<br />

particolare possono essere impiegati anche DPI “generici”,<br />

comprensivi di mascherine e di guanti di diversa natura (che<br />

non richiedono quindi una specifica differenziazione in fase<br />

di raccolta e gestione), fino ad una percentuale dello 0.5%<br />

sul peso della miscela di conglomerato bituminoso. La valutazione<br />

ambientale è stata svolta utilizzando la metodologia<br />

standardizzata e riconosciuta dalla comunità scientifica<br />

internazionale Life Cycle Assessment (LCA) con l’obiettivo<br />

di sperimentare un nuovo scenario di economia circolare<br />

basato sul riuso di rifiuti plastici derivanti da DPI a fine vita.<br />

[78] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [79]

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