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Costruzioni n. 771 giugno 2023

60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA WALKAROUND TAKEUCHI TB350R Il nuovo TB350R si distingue per la struttura robusta, le prestazioni e la stabilità. Disponibile con "pollice" VETRORESINA PER IL PONTE DI GONNESA Dalla ricerca di Manini Prefabbricati e Sireg Geotech, nasce la prima armatura in vetroresina per infrastrutture

60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA

WALKAROUND TAKEUCHI TB350R
Il nuovo TB350R si distingue per la struttura robusta, le prestazioni e la stabilità. Disponibile con "pollice"

VETRORESINA PER IL PONTE DI GONNESA
Dalla ricerca di Manini Prefabbricati e Sireg Geotech, nasce la prima armatura in vetroresina per infrastrutture

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ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl Giugno <strong>2023</strong><br />

dal 1952 in cantiere<br />

60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO<br />

SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA<br />

PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA<br />

WALKAROUND<br />

TAKEUCHI TB350R<br />

Il nuovo TB350R si distingue<br />

per la struttura robusta,<br />

le prestazioni e la stabilità.<br />

Disponibile con "pollice"<br />

VETRORESINA PER<br />

IL PONTE DI GONNESA<br />

Dalla ricerca di Manini<br />

Prefabbricati e Sireg Geotech,<br />

nasce la prima armatura<br />

in vetroresina per infrastrutture<br />

WALKAROUND LA NUOVA PALA VOLVO L25 ELECTRIC<br />

9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 7 1 >


Costruito per<br />

i perfezionisti<br />

Dolce controllo. Massima precisione.<br />

I nuovi miniescavatori Kobelco combinano il miglior design<br />

giapponese per offrirvi il meglio del meglio. La naturale e fluida<br />

manovrabilita’ unite alla potente forza di scavo, vi permetteranno<br />

di affrontare con sicurezza anche i lavori più difficili. E con una<br />

cabina spaziosa e completa di ogni accessorio e comfort, avrete<br />

la sensazione di una grande macchina. È ora di iniziare a trarre il<br />

massimo dalla vostra giornata!<br />

SK34SR-7<br />

SK39SR-7<br />

KOBELCO CONSTRUCTION MACHINERY EUROPE B.V.<br />

www.kobelco-europe.com


ISSN: 0010 - 9665<br />

costruzioni<br />

rivistacostruzioni<br />

ATTUALITÀ&PRODOTTI<br />

6 Il ritorno di Verona<br />

5 giornate e 40mila visitatori<br />

7 Revisionare le autogrù<br />

Apparecchi di sollevamento mobili<br />

8 Fare la Differenza<br />

Nuovo lancio sul mercato per Epiroc<br />

9 Finanziamenti flessibili<br />

Partnership tra Hitachi e BNP Paribas<br />

10 La terza vita<br />

Ricostruito Marangoni e la classe A<br />

12 Una bella tripletta<br />

Haulotte Italia e ISO per 3<br />

13 Più precise, più prestanti<br />

Topcon, posizionamento di alto grado<br />

14 Dedicato alle elettriche<br />

Nuovo gestore termico di Liqui Moly<br />

16 Calcare giurassico<br />

Ribaltabili Meiller a Norimberga<br />

17 Resistenza in vetrina<br />

Gamma in evoluzione per BKT<br />

18 Adesso anche “live”<br />

Geofluid accende i motori<br />

19 Vademecun essenziale<br />

Nuova guida per l’argilla espansa<br />

WALKAROUND<br />

46<br />

Volvo L25 Electric<br />

è un modello<br />

apripista nel<br />

movimento terra,<br />

che si esprime<br />

al meglio con<br />

un fast charger<br />

[2] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

28<br />

Takeuchi TB350R,<br />

con torretta a sbalzo<br />

ridotto, da 5,57 t, si<br />

affaccia in un<br />

segmento affollato<br />

ma dice la sua<br />

20 Sul fondo del lago<br />

10 dumper Liebherr TA 230 Litronic<br />

per la grande opera di ingegneria<br />

idrogeologica<br />

MACCHINE&COMPONENTI<br />

64 Punta al cuore dell’Europa<br />

Hyundai diventa “HD” e amplia<br />

la gamma di escavatori gommati fino<br />

a 8 modelli<br />

70 Poco show molta sostanza<br />

Al CASE Road show tenuto<br />

alla cava Vitali di Medolago, tante<br />

le novità presentate<br />

DECOSTRUZIONI&RICICLAGGIO<br />

76 Non più monouso<br />

Il progetto tutto italiano per il riciclo<br />

dei DPI nella preparazione degli asfalti<br />

rinforzati<br />

20<br />

79 Materie prime critiche<br />

L’Europa punta sul riciclo per essere<br />

indipendente dalla Cina<br />

CAVE&CALCESTRUZZO<br />

82 95 anni di innovazione<br />

L’elettrica CIFA Energya MK28E<br />

84 Il ponte ibrido da primato<br />

Armature in vetroresina dalla ricerca di<br />

Manini Prefabbricati e Sireg Geotech.<br />

per infrastrutture più durevoli<br />

90 Ad agosto, a Steinexpo<br />

Torna l’aggiornamento tedesco<br />

dedicato al mondo delle macchine<br />

da cava e da miniera<br />

ostruzioni<br />

Fondato nel 1952<br />

da Giuseppe Saronni<br />

<strong>771</strong> 6 GIUGNO <strong>2023</strong><br />

Stampato su carta FSC<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Lucia Edvige Saronni<br />

lsaronni@fiaccola.it<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Matthieu Colombo<br />

mcolombo@fiaccola.it<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Federica Lugaresi<br />

flugaresi@fiaccola.it<br />

COLLABORATORI<br />

Paolo Cosseddu, Gianpaolo Delbosco,<br />

Antonio Fargas, Fabrizio Parati,<br />

Eliana Puccio, Isabella Visentin<br />

SEGRETERIA<br />

Jole Campolucci<br />

jcampolucci@fiaccola.it<br />

segreteria@fiaccola.it<br />

IMPAGINAZIONE<br />

Studio Grafico Page<br />

AMMINISTRAZIONE<br />

Francesca Lotti flotti@fiaccola.it<br />

Margherita Russo<br />

amministrazione@fiaccola.it<br />

ABBONAMENTI<br />

Mariana Serci<br />

abbonamenti@fiaccola.it<br />

TRAFFICO E PUBBLICITÀ<br />

Giovanna Thorausch<br />

gthorausch@fiaccola.it<br />

92 Fare cultura a porte aperte<br />

Federbeton e il progetto<br />

di condivisione alla cementeria<br />

Holcim di Tradate<br />

96 Aeternumcal IL calcestruzzo<br />

Una rete esclusiva di qualità<br />

per il seminario di tekna Chem<br />

101 Zavorre marine<br />

Soluzioni bilanciate per l’ ambiente<br />

SOLLEVAMENTO&NOLEGGIO<br />

102 Vince sui terreni inclinati<br />

Tadano GCT-2000 lavora in cantiere<br />

con ottima velocità e sicurezza<br />

104 Nuovo sistema telematico<br />

Ultima versione della soluzione JLG<br />

105 Topless serie heritage<br />

D’Agostino <strong>Costruzioni</strong> sceglie<br />

4 gru Raimondi<br />

84<br />

AGENTI<br />

Giorgio Casotto<br />

T 0425 34045 - cell. 348 5121572 -<br />

info@ottoadv.it<br />

per Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto<br />

Adige, Veneto, Emilia Romagna<br />

(escluse Parma e Piacenza)<br />

Mensile<br />

LO-NO/00516/02.2021CONV<br />

Reg. Trib. Milano N. 2562 del<br />

22/1/1952<br />

STAMPA<br />

INGRAPH Srl - Via Bologna, 106 -<br />

20831 Seregno (MB)<br />

ISCRIZIONE AL REGISTRO NAZIONALE<br />

STAMPA N.01740/Vol. 18/Foglio<br />

313 21/11/1985 Roc 32150<br />

PREZZI DI VENDITA<br />

abb. annuo Italia Euro 100,00<br />

abb. annuo Estero Euro 200,00<br />

una copia Euro 10,00<br />

una copia Estero Euro 20,00<br />

102<br />

TRUCK&ALLESTIMENTI<br />

106 Gli specialisti<br />

Debuttano XFC e XDC, i nuovi truck<br />

da cava di DAF. E con loro anche quelli<br />

per l’approvvigionamento del cantiere<br />

111 SPMT a zero emissioni<br />

Mammoet converte i propri<br />

trasportatori da diesel a elettrici<br />

106<br />

È vietata e perseguibile per legge la riproduzione<br />

totale o parziale di testi, articoli, pubblicità ed<br />

immagini pubblicate su questa<br />

rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici,<br />

digitali, ecc.<br />

La responsabilità di quanto espresso negli articoli<br />

firmati rimane esclusivamente agli Autori.<br />

Il suo nominativo è inserito nella nostra mailing list<br />

esclusivamente per l'invio delle nostre comunicazioni<br />

e non sarà ceduto ad altri, in virtù del nuovo regolamento<br />

UE sulla Privacy N.2016/679. Qualora non desideri ricevere<br />

in futuro altre informazioni, può far richiesta alla<br />

Casa Editrice la fiaccola srl scrivendo a: info@fiaccola.it<br />

Organo di informazione e documentazione<br />

Unione Costruttori Italiani<br />

di Macchine per Cantieri Edili,<br />

Stradali, Minerari e Affini<br />

Questo periodico è<br />

associato all’Unione<br />

Stampa Periodica Italiana:<br />

numero di iscrizione 14440<br />

Casa Editrice<br />

la fiaccola srl<br />

REDAZIONE<br />

Mauro Armelloni, Edvige Fornara,<br />

Emilia Longoni<br />

MARKETING E PUBBLICITÀ<br />

20123 Milano<br />

costruzioni@fiaccola.it<br />

Sabrina Levada RESPONSABILE ESTERO<br />

Via Conca del Naviglio, 37<br />

slevada@fiaccola.it<br />

Tel. +39 02 89421350<br />

COSTRUZIONIWEB.COM<br />

Fax +39 02 89421484<br />

casaeditricelafiaccola@legalmail.it


9<br />

ISSN 0010-9665<br />

770010 966504<br />

0 0 7 7 1 ><br />

Partner<br />

CGT SpA . . . . . . . . . . . . . . . . . .11<br />

cgt.it<br />

DOOSAN – BOBCAT . . . . . . . .63<br />

bobcat.com<br />

ECO CERTIFICAZIONI SpA . . .27<br />

eco-cert.it<br />

ECOMONDO <strong>2023</strong> . . . . . . . . . .83<br />

ecomondo.com<br />

GEOFLUID <strong>2023</strong> . . . . . . . . . . . .75<br />

geofluid.it<br />

GIS <strong>2023</strong> . . . . . . . . . . . . . . . . . .95<br />

gisexpo.it<br />

INDECO SpA . . . . . . . . . . . . . . . .1<br />

indeco.it<br />

IN COPERTINA<br />

ostruzioni<br />

Casa editrice la fiaccola srl Giugno <strong>2023</strong><br />

60 MMT E 7 IMPRESE AL LAVORO<br />

SUL FONDO DEL LAGO DI RESIA<br />

PER UN’OPERA IDROGEOLOGICA<br />

WALKAROUND<br />

TAKEUCHI TB350R<br />

Il nuovo TB350R si distingue<br />

per la struttura robusta,<br />

le prestazioni e la stabilità.<br />

Disponibile con "pollice"<br />

dal 1952 in cantiere<br />

WALKAROUND LA NUOVA PALA VOLVO L25 ELECTRIC<br />

VETRORESINA PER<br />

IL PONTE DI GONNESA<br />

Dalla ricerca di Manini<br />

Prefabbricati e Sireg Geotech,<br />

nasce la prima armatura<br />

in vetroresina per infrastrutture<br />

n Siamo stati a Curon Venosta (BZ)<br />

per visitare il maxi cantiere per l’adeguamento<br />

e messa in sicurezza della<br />

SS40 sul perimetro Est del lago di<br />

Reisa. Si tratta di un’opera di ingegneria<br />

idrogeologica, perfezionata<br />

per rendere possibile il riposizionamento<br />

di 1,5 km della sede stradale<br />

attualmente protetta da gallerie.<br />

Per eseguire un terrapieno da 2,5 m 3<br />

riportando il miglior materiale alluvionale<br />

dall’alveo del lago.<br />

Le imprese unite in cooperativa<br />

sono Bietergemeinschaft/RTI, Mair<br />

Josef & Co KG, Marx GmbH, Brun -<br />

ner & Leiter GmbH, Erdbau GmbH,<br />

Hofer Tiefbau GmbH e la Karl<br />

Wieser OHG.<br />

COSTRUZIONI è andata a vedere<br />

in azione dieci nuovi dumper articolati<br />

Liebherr TA 230 Li tronic.<br />

L’articolo inizia a pagina 20.<br />

innovazione<br />

in movimento<br />

ovunque<br />

tu sia!<br />

KOBELCO CONSTRUCTION<br />

MACHINERY . . . . . . . . . . .III Cop<br />

kobelco-europe.com<br />

KUBOTA EUROPE Sas . . . . . . .15<br />

kubota-eu.com<br />

METAGALANTE SpA –<br />

CARMIX . . . . . . . . . . . . . . .IV Cop<br />

carmix.com<br />

MIDI EQUIPMENT SpA –<br />

TAKEUCHI . . . . . . . . . . . . . . . . . .5<br />

takeuchi-italia.it<br />

OLEOMARKET Srl – OLMARK . .9<br />

olmark.com<br />

SCAI SpA . . . . . . . . . . . . . .II Cop<br />

scaispa.com<br />

SOVATEC INDUSTRIALE Srl . . .17<br />

sovatec.it<br />

STEINEXPO <strong>2023</strong> . . . . . . . . . . .69<br />

steinexpo.eu<br />

TECNO CRANE Srl . . . . . . . . . .13<br />

tecnocrane.it<br />

VIA MOBILIS . . . . . . . . . . . . . .45<br />

europa-movimento-terr.it<br />

Aziende citate<br />

BKT . . . . . . . . . . . . . .17<br />

Case CE . . . . . . . . . .70<br />

Cifa . . . . . . . . . . . . . .82<br />

DAF . . . . . . . . . . . . .106<br />

Epiroc . . . . . . . . . . . . .8<br />

Haulotte . . . . . . . . . .12<br />

Hitachi . . . . . . . . . . . .9<br />

Holcim . . . . . . . . . . .92<br />

Hyunday . . . . . . . . . .64<br />

JLG . . . . . . . . . . . . .104<br />

Leca . . . . . . . . . . . . .19<br />

Liebherr . . . . . . . . . . .20<br />

Liqui Moly . . . . . . . .14<br />

Mammoet . . . . . . . .111<br />

Manini<br />

Prefabbricati . . . . . . .85<br />

Marangoni . . . . . . . .10<br />

Meiller . . . . . . . . . . .16<br />

Raimondi . . . . . . . .105<br />

Siregh Geotech . . . .85<br />

Tadano . . . . . . . . . .102<br />

Takeuchi . . . . . . . . .28<br />

Tekna Kem . . . .96<br />

Volvo CE . . . . . . . . . .46<br />

Trova la lista completa<br />

della nostra rete vendita qui:<br />

www.takeuchi-italia.it<br />

[4] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


L’esperto risponde<br />

Samoter <strong>2023</strong><br />

Business,<br />

innovazione,<br />

sinergia e<br />

formazione. Quattro<br />

parole per descrivere il<br />

rendiconto di questo<br />

Samoter che ha riunito, in<br />

fiera a Verona, 536<br />

aziende espositrici di cui<br />

115 arrivate dall’estero, da<br />

23 paesi, con il ritorno<br />

anche di grandi player del<br />

comparto come CGT<br />

Caterpillar e Hitachi. La<br />

31esima edizione si è<br />

svolta con un significativo<br />

focus sull’adozione delle<br />

nuove tecnologie nel<br />

mondo construction, per<br />

renderlo sempre più<br />

Il ritorno di Verona<br />

Il salone di Veronafiere dedicato a macchine<br />

a attrezzature da cantiere ha registrato<br />

in cinque giornate di manifestazione oltre<br />

40mila visitatori, provenienti da 91 nazioni<br />

competitivo e sostenibile.<br />

I visitatori hanno visto<br />

all’opera le macchine del<br />

futuro nella nuova area<br />

espositiva dinamica al<br />

debutto quest’anno: il<br />

Cantiere digitale, parte del<br />

progetto del Samoter LAB.<br />

“Per una manifestazione<br />

triennale, ritornare in pista<br />

con successo dopo 6 anni<br />

di assenza a causa della<br />

pandemia non era così<br />

scontato - ha<br />

commentato Federico<br />

Bricolo, presidente di<br />

Veronafiere - e invece<br />

Samoter <strong>2023</strong> ha centrato<br />

l’obiettivo, con una<br />

edizione che è riuscita a<br />

rappresentare per le<br />

imprese e i tanti operatori<br />

arrivati dall’estero un reale<br />

strumento per aprirsi a<br />

nuovi mercati e conoscere<br />

le ultime novità”.<br />

Samoter si è confermata<br />

una fiera di contenuti, con<br />

più di 80 iniziative<br />

formative e attività<br />

educational realizzate con<br />

partner tecnico-scientifici.<br />

La prossima edizione di<br />

Samoter è in programma<br />

dal 6 al 9 maggio 2026.<br />

www.samoter.it<br />

Revisionare le autogrù<br />

Le autogrù sono apparecchi di sollevamento<br />

di tipo mobile che movimentano carichi sospesi<br />

mediante gancio o altri organi di presa senza<br />

vie di corsa o binari<br />

A cura di Carlo Farina - Presidente Fincasale<br />

Le autogrù possono<br />

funzionare su<br />

pneumatici, cingoli o<br />

mezzi mobili. In posizioni<br />

fisse possono essere<br />

sostenute da stabilizzatori<br />

o altri accessori che ne<br />

aumentano la stabilità. La<br />

sovrastruttura delle<br />

autogrù può essere di tipo<br />

girevole a 360 °,<br />

limitatamente girevole, o<br />

non girevole. Essa è<br />

solitamente dotata di uno<br />

o più paranchi e/o cilindri<br />

idraulici per il<br />

sollevamento e<br />

l’abbassamento del<br />

braccio e del carico. Le<br />

autogrù possono essere<br />

equipaggiate con bracci<br />

telescopici, con bracci<br />

articolati, con bracci a<br />

traliccio, o con una loro<br />

combinazione, progettati<br />

in modo da poter essere<br />

rapidamente abbassati. I<br />

carichi possono essere<br />

movimentati mediante<br />

assieme di bozzelli per<br />

ganci o altri accessori di<br />

sollevamento del carico<br />

per servizi speciali. La<br />

norma di tipo C specifica<br />

per questa tipologia di<br />

macchine è la EN 13000<br />

“Cranes – Mobil Cranes”. Il<br />

d.m. 11/04/2011 prevede<br />

che il datore di lavoro<br />

possessore di un<br />

apparecchio di<br />

sollevamento di tipo<br />

mobile, non azionato a<br />

mano e con portata<br />

superiore a 200 kg<br />

provveda a darne<br />

comunicazione di messa<br />

in servizio all’INAIL tramite<br />

portale CIVA e richiederne<br />

la prima delle verifiche<br />

periodiche sempre<br />

attraverso lo stesso<br />

portale. Il datore di lavoro,<br />

in fase di richiesta di<br />

prima verifica periodica,<br />

dovrà obbligatoriamente<br />

indicare il nominativo del<br />

soggetto privato abilitato<br />

da lui scelto dall’elenco<br />

pubblicato con Decreto<br />

Dirigenziale del Ministero<br />

del Lavoro e delle Politiche<br />

Sociali. L’Inail potrà<br />

incaricare il soggetto<br />

abilitato selezionato dal<br />

datore di lavoro, che dovrà<br />

effettuare la prima delle<br />

verifiche periodiche entro<br />

45 giorni dalla richiesta.<br />

L’allegato VII al D.lgs.<br />

81/08 definisce le<br />

periodicità secondo cui le<br />

verifiche sui suddetti<br />

apparecchi devono essere<br />

eseguite e variano a<br />

seconda della loro vetustà<br />

e del settore di utilizzo. La<br />

frequenza di verifica,<br />

infatti, aumenta da<br />

biennale ad annuale<br />

quando l’apparecchio<br />

raggiunge o supera i 10<br />

anni di vita e quando viene<br />

impiegato in particolari<br />

settori quali costruzioni,<br />

siderurgico, portuale ed<br />

estrattivo. La prima<br />

verifica periodica ai sensi<br />

dell’art.71 è finalizzata ad<br />

accertare la conformità<br />

alle modalità di<br />

installazione previste dal<br />

fabbricante nelle istruzioni,<br />

lo stato di manutenzione e<br />

conservazione, il<br />

mantenimento delle<br />

condizioni di sicurezza<br />

previste in origine dal<br />

fabbricante e specifiche<br />

dell’attrezzatura di lavoro,<br />

nonché l’efficienza dei<br />

dispositivi di sicurezza e di<br />

controllo. Al termine<br />

dell’ispezione, il<br />

verificatore rilascerà una<br />

scheda tecnica, che<br />

accompagnerà<br />

l’attrezzatura per tutte le<br />

verifiche periodiche<br />

I proprietari di autogrù sono tenuti a<br />

- Denunciare la messa in servizio dell’attrezzatura all’INAIL sul portale CIVA.<br />

- Richiedere la prima verifica periodica sul portale CIVA entro la periodicità stabilita<br />

dall’All.VII (1-2 anni) indicando il soggetto privato scelto dall’elenco di quelli<br />

abilitati nella regione di competenza della verifica.<br />

- Eseguire periodicamente (ogni 1-2 anni) le verifiche periodiche facendo richiesta<br />

direttamente al soggetto privato abilitato di propria fiducia.<br />

- Richiedere indagine supplementare al compimento dei 20 anni della gru rivolgendosi<br />

ad un tecnico esperto.<br />

-Il datore di lavoro è responsabile della corretta e costante manutenzione della<br />

gru, da eseguirsi secondo le indicazioni del costruttore riportate nel manuale<br />

d’uso e manutenzione.<br />

Ing. Carlo Farina<br />

Presidente<br />

Gruppo Fincasale<br />

successive. Il d.m. 11<br />

aprile dispone inoltre, per<br />

le gru mobili messe in<br />

esercizio da oltre 20 anni,<br />

l’effettuazione di<br />

un’indagine<br />

supplementare: si tratta di<br />

un’attività finalizzata ad<br />

individuare eventuali vizi,<br />

difetti o anomalie<br />

prodottisi nell’utilizzo<br />

dell’attrezzatura, nonché a<br />

stabilire la vita residua in<br />

cui la macchina potrà<br />

ancora operare in<br />

condizioni di sicurezza<br />

con le eventuali relative<br />

nuove portate nominali<br />

(allegato II, art. 3.2.3).<br />

[6] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [7]


Attualità&Prodotti<br />

Carri di perforazione<br />

Fare la Differenza<br />

Lo SmartROC T25 R è una macchina versatile<br />

e con un sistema di controllo intelligente<br />

dell’impianto di perforazione.<br />

Contiene i consumi e riduce le emissioni<br />

Partnership<br />

Finanziamenti flessibili<br />

n Hitachi Construction Machinery (Europe)<br />

NV (HCME) ha annunciato una partnership<br />

strategica con BNP Paribas Leasing Solutions<br />

per la fornitura di soluzioni di finanziamento<br />

dei concessionari per le sue macchine edili.<br />

L'accordo sostiene BNP Paribas Leasing<br />

Solutions in qualità di fornitore preferito di<br />

soluzioni finanziarie per la rete di rivenditori di<br />

HCME in diversi paesi europei.<br />

I concessionari HCME potranno offrire ai<br />

clienti l'accesso a una gamma di opzioni di<br />

finanziamento flessibili con il marchio Zaxis<br />

Finance, aprendo la strada a un'esperienza di<br />

acquisto fluida e senza problemi.<br />

Saranno disponibili finanziamenti per<br />

l'acquisizione di tutti gli escavatori e pale<br />

gommate nuovi e usati. "L'accesso ai<br />

finanziamenti per le attrezzature è<br />

fondamentale per supportare la continua<br />

evoluzione del settore edile europeo", afferma il<br />

presidente di HCME Takaharu Ikeda.<br />

www.hitachicm.eu<br />

Epiroc lancia sul<br />

mercato il nuovo<br />

carro di perforazione<br />

SmartROC T25 R.<br />

Sviluppato su una<br />

piattaforma<br />

completamente nuova,<br />

il nuovo carro offre una<br />

serie di caratteristiche<br />

quali una buona<br />

adattabilità al terreno, la<br />

massima versatilità per<br />

adattarsi alle differenti<br />

applicazioni ed un<br />

sistema intelligente di<br />

controllo dell'impianto di<br />

perforazione (RCS), che<br />

contribuisce a ridurre<br />

[8] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

l'impatto ambientale della<br />

macchina grazie al<br />

risparmio di carburante.<br />

Si tratta del primo Epiroc<br />

ad enrare in questo<br />

segmento .<br />

"Siamo davvero entusiasti<br />

di presentare al mercato<br />

questo carro di<br />

perforazione da cantiere,<br />

costruito su una<br />

piattaforma<br />

completamente nuova.<br />

Lo SmartROC T25 R è in<br />

grado di aprire la strada<br />

nel suo segmento, grazie<br />

alla sua area di copertura<br />

ottimizzata, all'eccellente<br />

adattabilità al terreno, alla<br />

versatilità di applicazione e<br />

al sistema di controllo RCS<br />

intelligente. Questo<br />

impianto può fare la<br />

differenza per la<br />

produttività dei nostri<br />

clienti", ha dichiarato<br />

Marcus Leü, Global<br />

Product Manager di<br />

Epiroc. Per garantire che<br />

l'impatto ambientale sia il<br />

più basso possibile, la<br />

piattaforma utilizza una<br />

quantità molto ridotta di<br />

olio idraulico. Inoltre, il<br />

consumo di carburante è<br />

ottimizzato grazie al<br />

sistema di controllo<br />

intelligente RCS.<br />

“Questo carro di<br />

perforazione è stato<br />

progettato per essere la<br />

scelta più appropriata per<br />

gli operatori di questo<br />

segmento, un carro che<br />

renderà la loro giornata<br />

lavorativa molto più<br />

semplice. Lo SmartROC<br />

T25 R offre un design di<br />

facile manutenzione ed un<br />

facile accesso ai<br />

componenti più<br />

importanti.", conclude<br />

Marcus Leü.<br />

www.epiroc.com<br />

DELIVERY<br />

È di OLEOMARKET l'esclusivo packaging ThecaBOX © sviluppato al servizio<br />

della linea di montaggio. La più funzionale soluzione di gestione kit di tubazioni<br />

MARKHIP e raccorderia OLMARK idonea per alimentare direttamente<br />

lo stock di produzione in conformità al progetto LEAN PRODUCTION.<br />

OLEOMARKET, azienda specializzata in connessioni ad alta pressione,<br />

da sempre avanguardia della massima qualità ed effi cienza prestazionale.<br />

OLMARK .<br />

COM<br />

VICTORY is in your hands<br />

natdesign.eu


Pneumatici<br />

Da anni Marangoni<br />

dà una seconda, e<br />

se vogliamo anche<br />

terza, vita alle carcasse<br />

degli pneumatici usurati.<br />

Oggi offre uno<br />

pneumatico ricostruito “ad<br />

anello” che ha fatto<br />

registrare un livello di<br />

risparmio energetico di<br />

classe “A” nello stesso test<br />

utilizzato per gli<br />

pneumatici nuovi (ECE.R<br />

117). Questo risultato è<br />

stato ottenuto applicando<br />

un anello battistrada<br />

Blackline caratterizzato da<br />

un design ottimizzato per<br />

una bassa resistenza al<br />

rotolamento, su di una<br />

carcassa di qualità<br />

elevata, che nella sua<br />

prima vita aveva già la<br />

La terza vita<br />

Il ricostruitto Marangoni merita la classe A<br />

in termini di risparmio energetico,<br />

esattamente come uno pneumatico nuovo<br />

migliore classe di<br />

resistenza al rotolamento.<br />

La ricostruzione è stata<br />

svolta presso lo<br />

stabilimento Marangoni di<br />

Rovereto. L’anello<br />

utilizzato per questo test è<br />

stato fabbricato<br />

dall'azienda stessa<br />

utilizzando una mescola<br />

speciale creata ad hoc per<br />

l’occasione. Questo<br />

elemento fondamentale,<br />

combinato con le<br />

caratteristiche<br />

prestazionali specifiche<br />

del disegno battistrada<br />

Blackline RTL FE<br />

(utilizzato nella produzione<br />

del pneumatico ricostruito<br />

Marix PT Energeco 3) e<br />

con le peculiarità offerte<br />

dal sistema Ringtread (in<br />

primis l’assenza di giunte<br />

nonché l’assenza di<br />

deformazione strutturale),<br />

ha consentito di realizzare<br />

uno pneumatico<br />

ricostruito in grado di<br />

ottenere una resistenza al<br />

rotolamento di classe “A”<br />

secondo gli stessi<br />

standard utilizzati per gli<br />

pneumatici nuovi.Vittorio<br />

Marangoni, Presidente del<br />

Gruppo Marangoni, ha<br />

commentato: “Questo<br />

importante risultato<br />

dimostra il nostro<br />

impegno costante nel<br />

fornire soluzioni innovative<br />

che riducano l’impatto<br />

ambientale, anche nella<br />

fase di utilizzo, senza<br />

compromettere le<br />

prestazioni. Inoltre è<br />

un’ulteriore dimostrazione<br />

del fatto che,<br />

implementando elevati<br />

standard qualitativi, lo<br />

pneumatico ricostruito<br />

può performare ai livelli dei<br />

migliori pneumatici nuovi.<br />

Continueremo a investire<br />

nella ricerca e nello<br />

sviluppo di tecnologie<br />

avanzate nel settore della<br />

ricostruzione degli<br />

pneumatici. Vogliamo<br />

offrire agli utenti finali<br />

prodotti che combinino<br />

prestazioni elevate con<br />

un’impronta ambientale<br />

sempre più ridotta.<br />

www.marangoni.com<br />

[10] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Certificazioni<br />

Acquisizioni<br />

Più precise più prestanti<br />

Una bella Tripletta<br />

n Topcon Positioning<br />

Systems ha annunciato il suo<br />

investimento in DDK<br />

Positioning Ltd, azienda di<br />

Aberdeen specializzata in<br />

ricevitori GNSS e servizi di<br />

correzione PPP.<br />

DDK Positioning offre servizi<br />

esclusivamente attraverso la<br />

rete Iridium® per fornire<br />

servizi di posizionamento di<br />

precisione a livello globale<br />

che ampliano le costellazioni<br />

GNSS .<br />

“La collaborazione ci<br />

permetterà di ottenere<br />

un'integrazione ottimale per<br />

raggiungere il massimo grado<br />

possibile di precisione e di<br />

prestazioni nelle applicazioni<br />

più impegnative", ha<br />

dichiarato Ian Stilgoe, VP of<br />

Emerging Business di<br />

Topcon.<br />

www.topconpositioning.com<br />

Haulotte Italia è la prima azienda<br />

del settore delle piattaforme aeree in Italia<br />

a ottenere la tripla certificazione ISO<br />

La filiale italiana di<br />

Hulotte ha ottenuto<br />

una tripla<br />

certificazione per la<br />

qualità dei sistemi di<br />

gestione aziendale ISO: la<br />

9001 per le procedure<br />

aziendali, la 14001 per<br />

l’attenzione alla<br />

sostenibilità ambientale e<br />

la 45001 salute e<br />

sicurezza sul lavoro.<br />

È il traguardo di un<br />

percorso iniziato nel 2022<br />

che ha comportato<br />

un’analisi approfondita<br />

delle procedure e delle<br />

attività aziendali per<br />

migliorare processi e<br />

operatività. Il processo di<br />

certificazione è stato<br />

completato in pochi mesi,<br />

con miglioramenti<br />

[12] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

soprattutto nel sistema di<br />

gestione della qualità (ISO<br />

9001), nella tutela<br />

ambientale (ISO 14001) e<br />

nella salute e sicurezza<br />

sul lavoro (ISO 45001).<br />

Le nuove certificazioni<br />

rappresentano una<br />

garanzia in più per i clienti<br />

di Haulotte Italia che<br />

mette sul piatto d'argento<br />

tutto il suo impegno e<br />

determinazione nel creare<br />

al suo interno una cultura<br />

del lavoro improntata alla<br />

sostenibilità, al rispetto<br />

dell’ambiente e delle<br />

norme di sicurezza e<br />

salute sul lavoro.<br />

“Abbiamo deciso di<br />

investire in queste<br />

certificazioni, convinti<br />

dell'importanza di gestire<br />

la nostra attività secondo<br />

le migliori pratiche<br />

internazionali. - ha<br />

dichiarato Nicola Violini<br />

General Manager<br />

Haulotte Italia -<br />

L'ottenimento di queste<br />

certificazioni, in linea con<br />

le politiche di Haulotte<br />

Group, porta ancora più<br />

valore aggiunto alla nostra<br />

azienda e al nostro modo<br />

di lavorare”.<br />

Ottenendo la<br />

Certificazione ISO 14001<br />

l’azienda, inoltre, dimostra<br />

inoltre il proprio impegno<br />

sul tema della<br />

sostenibilità e alla<br />

diminuzione del suo<br />

impatto aziendale.<br />

www.haulotte.it<br />

Tecno Crane s.r.l.<br />

Via Antoniana, 242-244<br />

35011 Campodarsego (PD)<br />

Tel. 049 8803197 | info@tecnocrane.it<br />

w w w . t e c n o c r a n e . i t<br />

@assistenzagru @tecnocrane @tecno-crane


Liquidi per batterie<br />

Dedicato alle elettriche<br />

Un gestore termico (thermo manager)<br />

liquido per le batterie delle auto elettriche<br />

sviluppato dall’azienda tedesca<br />

Liqui Moly ha<br />

sviluppato un<br />

gestore termico<br />

(thermo manager) liquido<br />

per le batterie delle auto<br />

elettriche. L'azienda ha<br />

ampliato la sua gamma<br />

di prodotti con prodotti<br />

per veicoli<br />

esclusivamente elettrici.<br />

Un nuovo sviluppo in<br />

funzioni in modo ottimale<br />

solo in determinati<br />

intervalli di temperatura.<br />

Per le batterie agli ioni di<br />

litio l'intervallo ideale è<br />

compreso tra 15°C e<br />

40°C. "La gestione<br />

termica è molto<br />

importante, perché<br />

influisce<br />

sviluppano molto più<br />

calore. Per garantire il<br />

raffreddamento indiretto<br />

del segmento di batteria,<br />

come quello presente ad<br />

esempio nei modelli<br />

Hyundai e Kia, è<br />

necessario un liquido<br />

speciale, come quello<br />

offerto da Liqui Moly.<br />

Garantisce che in estate<br />

la batteria non si riscaldi<br />

mai oltre i 60°C e che<br />

anche in inverno la<br />

David Kaiser, direttore R&S<br />

e tecnologia applicativa<br />

presso Liqui Moly.<br />

questa serie è il liquido di<br />

raffreddamento per<br />

batterie EV 200,<br />

introdotto sul mercato<br />

dallo specialista tedesco<br />

di chimica<br />

automobilistica.<br />

È nota in primo luogo per<br />

i suoi oli motore e<br />

additivi. Questi<br />

forniscono un importante<br />

contributo alla sicurezza<br />

di funzionamento dei<br />

veicoli. Ed è proprio<br />

questo il compito<br />

principale dei prodotti per<br />

le varianti a trazione<br />

elettrica. Il nuovo liquido<br />

di raffreddamento per<br />

batterie EV 200 (Electric<br />

Vehicle), svolge un ruolo<br />

importante: funge da<br />

gestore termico. Questo è<br />

necessario perché la<br />

tecnologia dei veicoli<br />

elettrici puri e ibridi<br />

sull'autonomia", afferma<br />

David Kaiser, direttore del<br />

settore Ricerca e<br />

Sviluppo di Liqui Moloy.<br />

L'autonomia del veicolo<br />

dipende dal<br />

consumo di energia.<br />

La temperatura influisce<br />

sulla durata della batteria<br />

e del motore.<br />

La temperatura della<br />

batteria deve quindi<br />

essere costante: a<br />

seconda del clima<br />

esterno, questa viene<br />

raffreddata o riscaldata.<br />

Nel sistema di gestione<br />

termica si distingue tra<br />

raffreddamento diretto e<br />

indiretto della batteria.<br />

Questo sistema indiretto<br />

è più complesso, ma<br />

necessario, poiché le<br />

batterie del veicolo<br />

diventano sempre più<br />

potenti e quindi<br />

temperatura resti<br />

costantemente<br />

nell'intervallo ideale tra<br />

15°C e 40°C.<br />

Per Liqui Moly il nuovo<br />

prodotto è un'ulteriore<br />

dimostrazione della<br />

propria competenza<br />

innovativa nel settore<br />

elettrico. "Il tempo<br />

investito per sviluppare<br />

questo prodotto è valso la<br />

pena", afferma David<br />

Kaiser.<br />

Questo è stato possibile<br />

grazie alla bassa<br />

conducibilità per tutta la<br />

durata di esercizio del<br />

liquido, alla stabilità a<br />

lungo termine e<br />

all'eccellente protezione<br />

dalla corrosione.<br />

"L'additivo ibrido è stato<br />

da anni il nostro primo<br />

prodotto in direzione<br />

dell'elettromobilità. Da<br />

sempre la nostra gamma<br />

accompagna i<br />

cambiamenti tecnologici.<br />

Il nostro slogan 'tutto ciò<br />

che si muove, si muove<br />

meglio con Liqui Moloy<br />

comprende anche i veicoli<br />

elettrici". Con circa 4000<br />

articoli, l'azienda propone<br />

una gamma vastissima di<br />

prodotti chimici<br />

automotive unica al<br />

mondo. Nata nel<br />

1957,sviluppa e produce i<br />

propri oli motore e additivi<br />

esclusivamente in<br />

Germania. Nel suo paese<br />

d'origine viene<br />

regolarmente eletta la<br />

migliore marca d'olio.<br />

L'azienda commercializza i<br />

propri prodotti in 150<br />

Paesi e ha realizzato nel<br />

2022 un fatturato di 800<br />

milioni di euro.<br />

www.liqui-moly.com<br />

I tre moschettieri Kubota da 5 Ton<br />

U50-5 U56-5 KX060-5<br />

[14] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

www.kubota-eu.com<br />

Kubota Europe sas - Filiale Italiana SP Nuova Rivoltana 2/a 20054 Segrate - MI Tel. 02 51650377


Attualità&Prodotti<br />

Semiriorchi ribaltabili<br />

Waste Expo <strong>2023</strong><br />

Resistenza<br />

in vetrina<br />

n BKT ha partecipato al<br />

Waste Expo <strong>2023</strong> lo scorso<br />

maggio, presentando la sua<br />

linea di pneumatici Earthmax:<br />

cinque pattern in esposizione<br />

allo stand 447 (Hall E).<br />

Una gamma di pneumatici<br />

radiali in continua evoluzione<br />

composta da numerosi<br />

modelli e dimensioni<br />

progettati per diverse<br />

condizioni operative.<br />

I pneumatici Earthmax sono<br />

ideali per essere montati su<br />

diversi macchinari utilizzati<br />

nelle industrie più difficili del<br />

pianeta, in particolare<br />

movimento terra e miniere.<br />

Grazie alla sua struttura<br />

interamente in acciaio che<br />

fornisce una straordinaria<br />

resistenza all'usura e ai danni,<br />

questi pneumatici assicurano<br />

stabilità, comfort e durata<br />

eccezionali, peculiarità molto<br />

importanti per operare in<br />

ambienti difficili.<br />

Earthmax SR 41 è uno<br />

pneumatico particolarmente<br />

resistente che offre un'ottima<br />

trazione. L’SR 41 si distingue<br />

per il livello di comfort, anche<br />

dopo migliaia di ore all’attivo,<br />

e per la resistenza a forature:<br />

un grande vantaggio per<br />

dumper articolati e pale<br />

gommate. In esposizione<br />

anche altri due pneumatici<br />

BKT, ovvero Earthmax SR 53<br />

e Earthmax SR 55.<br />

www.bkt-tires.com<br />

Calcare giurassico<br />

I semirimorchi ribaltabili Meiller conquistano<br />

Bärnreuther&Deuerlein Schotterwerke, due<br />

aziende attive sul territorio di Norimberga<br />

Bärnreuther &<br />

Deuerlein<br />

Schotterwerke, due<br />

aziende familiari che si<br />

sono fuse alcuni anni fa e<br />

sono gestite dalla quarta<br />

generazione,<br />

movimentano fino a due<br />

milioni di tonnellate di<br />

inerti sfusi all’anno in tutte<br />

le granulometrie e in sette<br />

diverse sedi. Con la<br />

propria flotta di 90<br />

autocarri riforniscono la<br />

costruzione di strade,<br />

l’edilizia, l’ingegneria civile<br />

e gli impianti di<br />

miscelazione di asfalto e<br />

calcestruzzo. Tutto questo<br />

era sotto il Mar Giurassico<br />

milioni di anni fa, ma ciò<br />

che è rimasto è il calcare<br />

giurassico, il prodotto<br />

principale dell'azienda.<br />

Il pietrisco di tutte le<br />

granulometrie, dalla<br />

protezione antigelo<br />

grossolana alla grana<br />

estremamente fine, viene<br />

prodotto nelle cave di<br />

roccia calcarea e<br />

dolomitica.<br />

La produzione è<br />

principalmente just-intime,<br />

con la consegna del<br />

prodotto direttamente al<br />

cliente tramite trasporti<br />

navetta, compresi i<br />

trasporti notturni o nei fine<br />

settimana se le strade<br />

principali sono in<br />

riparazione. L'efficienza è,<br />

di conseguenza, una<br />

questione importante se<br />

è necessario trasportare<br />

volumi maggiori.<br />

"Il carico utile Meiller è un<br />

grande vantaggio,<br />

soprattutto quando si<br />

trasportano materiali sfusi<br />

agli impianti di<br />

miscelazione di<br />

calcestruzzo e asfalto",<br />

sottolinea Anna<br />

Bärnreuther. I nostri mezzi<br />

sono in condizioni sempre<br />

perfette, nonostante le<br />

dure sollecitazioni, la<br />

polvere e il pietrisco a cui<br />

sono esposti. “Se i nostri<br />

clienti devono essere<br />

riforniti in modo affidabile,<br />

è importante che i veicoli<br />

continuino a funzionare e<br />

che le riparazioni siano il<br />

meno frequenti possibile.<br />

È per questo motivo che<br />

siamo soddisfatti della<br />

qualità dei ribaltabili<br />

Meiller, della robustezza e<br />

della lunga durata”.<br />

In foto, Anna Bärnreuther,<br />

CEO e responsabile<br />

della flotta Bärnreuther<br />

Transport GmbH.<br />

La flotta aziendale gestita<br />

da Anna Bärnreuther è<br />

all'avanguardia. è<br />

composta da 90 camion.<br />

40 di questi hanno un<br />

semirimorchio ribaltabile<br />

Meiller o una<br />

sovrastruttura Meiller.<br />

www.meiller.com<br />

[16] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Attualità&Prodotti<br />

Geofluid <strong>2023</strong><br />

Adesso anche ”live”<br />

Appuntamento<br />

a Piacenza per<br />

un’esperienza<br />

fieristica completa<br />

di diverse animazioni<br />

e mostre collaterali<br />

per il “dopo Fiera”<br />

Con un aumento<br />

della superficie<br />

espositiva del 20<br />

per cento rispetto<br />

all’ultima edizione,<br />

Geofluid si prepara ad<br />

aprire i battenti il<br />

prossimo settembre, dal<br />

13 al 16 presso la fiera<br />

di Piacenza. Tra le novità<br />

che saranno sicuramente<br />

apprezzate dai visitatori<br />

c'è sicuramente la nuova<br />

area demo. Un vero e<br />

proprio cantiere a fianco<br />

del quartiere fieristico che<br />

ospiterà le innovazioni e i<br />

protocolli operativi grazie<br />

anche alla supervisione<br />

dell’Ordine dei Geologi<br />

dell’Emilia-Romagna.<br />

Le prove in campo unite ai<br />

seminari tecnici<br />

completeranno l’offerta di<br />

aggiornamento<br />

professionale per aziende<br />

e professionisti.<br />

Numerosi anche i<br />

convegni in programma:<br />

risorse del sottosuolo,<br />

geotermia, perforazioni e<br />

analisi delle rocce,<br />

progetti europei sulla<br />

ricarica delle falde,<br />

sismica e fondazioni<br />

speciali sono solo alcuni<br />

degli argomenti trattati<br />

dalle associazioni che<br />

collaborano con Piacenza<br />

Expo. I nuovi mezzi<br />

d’opera, le attrezzature e<br />

le tecnologie già<br />

disponibili per la<br />

cantieristica<br />

costituiranno, per<br />

il periodo propizio agli<br />

investimenti aziendali, il<br />

valore aggiunto della<br />

manifestazione che si<br />

fregia della qualifica<br />

certificata di “mostra<br />

internazionale”.<br />

L’edizione 2021 ha<br />

registrato un successo di<br />

pubblico specializzato<br />

proveniente da oltre 50<br />

Paesi stranieri.<br />

Il sondaggio condotto da<br />

Piacenza Expo su 1000<br />

visitatori professionali ha<br />

evidenziato come il 96,5%<br />

ha trovato Geofluid<br />

appagante e utile per la<br />

professione. L’elevato<br />

tasso di attualità e di<br />

vicinanza al mercato è<br />

stato confermato dal 30%<br />

di nuovi visitatori.<br />

www.geofluid.it<br />

Guide tecniche<br />

Vademecum essenziale<br />

La nuova guida<br />

tecnica dedicata<br />

alla realizzazione<br />

di opere geotecniche<br />

e infrastrutturali.<br />

Protagonista l’argilla<br />

espansa, una<br />

soluzione semplice<br />

Laterlite espande la<br />

propria collana di<br />

guide tecniche con<br />

una nuova pubblicazione<br />

dedicata all’utilizzo<br />

dell’argilla espansa Leca<br />

nella realizzazione di<br />

opere geotecniche e<br />

infrastrutturali.<br />

All’interno della<br />

monografia sono riportate<br />

le caratteristiche fisiche e<br />

meccaniche dell’argilla<br />

espansa, i principali campi<br />

d’impiego nel settore della<br />

geotecnica e delle<br />

infrastrutture, le<br />

raccomandazioni per la<br />

posa in opera e le<br />

modalità per il controllo<br />

della qualità in sito.<br />

L’argilla espansa è un<br />

materiale da costruzione<br />

molto impiegato nel<br />

settore dell’ingegneria<br />

civile che da diversi<br />

decenni ha una<br />

importante diffusione per<br />

applicazioni di isolamento<br />

termico e per il<br />

confezionamento di<br />

calcestruzzi alleggeriti.<br />

Possiede infatti proprietà<br />

che si rivelano spesso una<br />

soluzione semplice per<br />

complessi problemi<br />

dell’ingegneria civile:<br />

grazie al peso contenuto,<br />

all'elevata resistenza<br />

meccanica e alle ottime<br />

capacità drenanti i<br />

riempimenti in argilla<br />

espansa consentono di<br />

limitare i carichi e le<br />

sollecitazioni<br />

imposte al terreno o<br />

alle strutture<br />

interagenti,<br />

riducono<br />

sensibilmente il<br />

rischio di instabilità,<br />

favoriscono il<br />

drenaggio<br />

dell’acqua<br />

sotterranea.<br />

La nuova Guida<br />

inoltre illustra<br />

ulteriori possibilità<br />

applicative fra cui il<br />

riempimento di strutture<br />

di contenimento e opere<br />

di sostegno, il<br />

riempimento di cavità<br />

sotterranee, l’allettamento<br />

di tubazioni e<br />

l’interramento di serbatoi,<br />

la realizzazione di trincee<br />

drenanti e sistemi di<br />

protezione passiva e vie di<br />

fuga, tutte illustrate nel<br />

La guida al consolidamento<br />

statico e antisismico dei solai,<br />

si integra e rinnova con una<br />

nuova veste grafica.<br />

dettagliatamente e<br />

completate da chiare<br />

indicazioni circa modalità<br />

costruttive e riferimenti<br />

normativi.<br />

www.leca.it<br />

[18] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [19]


Attualità&Prodotti<br />

Sul fondo<br />

DEL LAGO<br />

A Curon Venosta oltre 60 mmt e 7 imprese lavorano<br />

per realizzare un terrapieno da 2,5 milioni di m 3 .<br />

Tra le macchine in azione per l’opera di ingegneria<br />

idrogeologica, 10 dumper Liebherr TA 230 Litronic<br />

testi e foto di Matthieu Colombo<br />

[20] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [21]


Attualità&Prodotti<br />

Dumper articolati<br />

Il dumper<br />

articolato<br />

TA230 Litronic<br />

a destra<br />

è noleggiato<br />

dall’impresa<br />

Karl Wieser<br />

OHG di Molini<br />

di Tures (BZ),<br />

che possiede<br />

anche<br />

un esemplare<br />

di proprietà.<br />

I dumper Liebherr TA230 Litronic<br />

in azione al lago di Resia sono per<br />

la maggior parte forniti a noleggio<br />

dalla Liebherr Mietpartner, la società<br />

di noleggio della Casa costruttrice.<br />

Quello del lago artificiale di Resia non è un racconto<br />

tutto rose e fiori, ma la storia della comunità montana<br />

di Curon (BZ), a cui negli anni Cinquanta è stato<br />

imposto di lasciare case e terreni agricoli per dare spazio<br />

a un progetto strategico per garantire l’energia elettrica<br />

agli abitanti della Val Venosta e di Bolzano. Dopo aver realizzato<br />

la diga di Curon Venosta, che ha permesso di crea-<br />

re il lago artificiale di Resia (altitudine 1.480 slm, capacità<br />

iniziale 120 milioni di m 3 ), oggi il più grande lago della<br />

Provincia di Bolzano, il vecchio paese di Curon fu raso al<br />

suolo ad eccezione dell’ormai celebre campanile immerso<br />

nel lago. E poi ricostruito, poco distante, ai margini del<br />

nuovo specchio d’acqua. In compenso, dal 1950 il lago alimenta<br />

ancora oggi le due turbine Pelton della centrale idroe-<br />

lettrica di Glorenza, che attualmente arriva a produrre fino<br />

a 250 milioni di kWh all'anno (250 GWh).<br />

Manutenzione straordinaria<br />

Poco tempo fa, a oltre 70 anni dalla realizzazione del lago<br />

e dopo miliardi di kWh prodotti, la Provincia di Bolzano si è<br />

trovata costretta a considerare il rifacimento delle galle-<br />

rie che proteggono da smottamenti la sede stradale della<br />

SS40 sul perimetro Est del lago. A conti fatti, la messa in<br />

sicurezza di una tratta lunga circa 1,5 km sarebbe costata<br />

circa 60 milioni di euro. L’alternativa scelta, che costerà<br />

meno di un terzo rispetto al maxi importo, è un’opera di ingegneria<br />

idrogeologica, perfezionata per rendere possibile<br />

il riposizionamento di quello specifico tratto della sede<br />

[22] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [23]


Attualità&Prodotti<br />

Dumper articolati<br />

Armin<br />

Tempele<br />

capo cantiere<br />

cooperativa -<br />

impresa<br />

Brunner & Leiter<br />

Roberto<br />

Simoni<br />

responsabile<br />

Filiale di Bolzano<br />

di Liebherr-EMtec<br />

Italia<br />

Dover coordinare 60 macchine movimento terra sullo stesso<br />

cantiere non è cosa da tutti i giorni. Per farlo abbiamo identificato<br />

differenti zone di scavo nella parte più centrale del lago e<br />

delle zone di scarico in prossimità dell’argine dove daremo forma<br />

al terrapieno. Tra queste due aree, abbiamo identificato una<br />

pista per far viaggiare i dumper in modo coerente per mantenere<br />

alta la produttività grazie a velocità medie elevate. Per mantenere<br />

standard di sicurezza elevati, ogni macchina operatrice<br />

è identificata con un numero ben visibile ed è dotata di ricetrasmittente<br />

connessa ad un’unica frequenza. In questo contesto<br />

gli operatori al lavoro con i dumper TA 230 apprezzano prima di<br />

tutto il grande comfort del Liebherr, l’efficacia del climatizzatore<br />

e della cabina pressurizzata e la stabilità operativa anche nei<br />

cambi di direzione più repentini. Avendo così tante macchine in<br />

azione, il fermo macchina è all’ordine del giorno. Per ora i Liebherr<br />

stanno dimostrando grande affidabilità e in area manutenzione<br />

abbiamo una serie di ruote complete per eventuali pit stop.<br />

Siamo orgogliosi di essere riusciti a fornire a noleggio<br />

i nuovi dumper per essere al fianco di imprese<br />

locali impegnate in un’opera importante<br />

per l’intera Provincia di Bolzano. Questo cantiere<br />

è la testimonianza di un vero e proprio lavoro<br />

di squadra in cui ogni attore sta dando il meglio.<br />

Per riuscire a soddisfare le esigenze della<br />

cooperativa in termini di dumper articolati necessari,<br />

la Filiale di Bolzano di Liebherr-EMtec<br />

Italia ha coinvolto la Liebherr Mietpartner, la società<br />

di noleggio della Casa costruttrice, che ha<br />

fatto un lavoro eccezionale per raggruppare ben<br />

nove esemplari di TA 230 Litronic a noleggio tra<br />

i differenti mercati d’Europa.<br />

Il terrapieno su cui per 1,5 km<br />

correrà la nuova sede stradale della<br />

SS40 sarà realizzato movimentando<br />

2,5 milioni di metri cubi di materiale<br />

alluvionale dall’alveo del lago.<br />

stradale dove fino a ieri si poteva navigare. Sì perché lo<br />

scorso aprile sono iniziati i lavori per realizzare un terrapieno<br />

da 2,5 milioni di metri cubi riportando il miglior materiale<br />

alluvionale dall’alveo del lago, prediligendo quello<br />

portato dagli affluenti Rio Carlino, Adige e il Rojenbach.<br />

Tre anni e due lotti<br />

Per realizzare il terrapieno in condizioni meteo favorevoli e<br />

senza lasciare al buio nessun abitante a valle, si è scelto di<br />

realizzare i lavori ad aprile e maggio di due anni solari consecutivi<br />

(primo Lotto dell’opera) e di realizzare l’opera stradale<br />

e quella di una nuova pista ciclabile il terzo anno (secondo<br />

Lotto lavori, ancora da assegnare). I lavori sono partiti<br />

ad aprile <strong>2023</strong> e sono stati assegnati alle più importanti<br />

imprese attive del Trentino Alto Adige che hanno coralmente<br />

deciso di unirsi in cooperativa per lavorare in concerto<br />

e riuscire a mettere in campo le risorse umane necessarie<br />

e le numerose macchine operatrici. Sì perché<br />

quando <strong>Costruzioni</strong> è arrivata in cantiere non poteva credere<br />

ai propri occhi: 60 macchine movimento terra al lavoro<br />

in contemporanea per movimentare circa 30 mila metri<br />

cubi ogni giorno. Possiamo garantirvi che è uno dei<br />

cantieri a cielo aperto più imponenti che abbiamo mai visto<br />

in prima persona, nel mondo intero, negli ultimi vent’anni<br />

anni. Le imprese che si sono unite in forma di cooperativa<br />

sono: Bietergemeinschaft/RTI, Mair Josef & Co<br />

KG, Marx GmbH, Brunner & Leiter GmbH, Erdbau GmbH,<br />

Hofer Tiefbau GmbH e la Karl Wieser OHG, l’unica impresa<br />

ad avere un TA230 di proprietà.<br />

Le macchine movimento terra in azione a Curon Venosta<br />

sono per metà dumper articolati che viaggiano a velocità<br />

media molto elevata, a cui numericamente seguono gli<br />

escavatori di cui diversi esemplari con sistemi di monitoraggio<br />

dello scavo 3D, apripista dozer per la maggioranza<br />

dotati di tecnologia laser 3D sulla lama, qualche pala<br />

cingolata e un rullo monotamburo.<br />

Il nuovo dumper Liebherr TA230<br />

Tra le macchine protagoniste in cantiere, come vedete dalle<br />

foto, c’era anche il nuovissimo dumper articolato tedesco<br />

“made in Kirchdorf” che è stato soggetto del nostro<br />

WalkAround pubblicato nel numero di settembre 2021. Nel<br />

momento in cui abbiamo visitato il cantiere al lago di Resia,<br />

i TA230 in azione erano ben 10! Per rendere possibile questa<br />

congiunzione quasi astrale, la Filiale di Bolzano di<br />

Liebherr Emtech Italia ha interpellato direttamente i colleghi<br />

tedeschi della flotta di macchine a noleggio Liebherr<br />

Mietpartner che hanno risposto in modo tempestivo.<br />

[24] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [25]


Dumper articolati<br />

A destra le gallerie che<br />

verranno dismesse.<br />

Davanti ad esse<br />

si realizza<br />

il terrapeino.<br />

Il suono delle campane<br />

La parte superiore del vecchio campanile di Curon<br />

è l'unica parte rimasta ed ancora visibile della primitiva<br />

struttura romanica risalente al 1357 che comprendeva<br />

la chiesa di Santa Caterina d'Alessandria e<br />

la sua torre campanaria. La chiesa originale fu oggetto<br />

di una ricostruzione tra il 1832 e il 1938, mentre<br />

il campanile, che in tale occasione non venne coinvolto,<br />

è stato restaurato nel 2009. Una leggenda<br />

racconta che in alcune giornate d'inverno si sentirebbero<br />

ancora suonare le campane, rimosse invece<br />

dal campanile il 18 luglio 1950, prima della formazione<br />

del lago. Durante la stagione fredda, quando<br />

il lago gela, il campanile è raggiungibile a piedi.<br />

Per saperne di più sul<br />

Liebherr TA 230 Litronic<br />

scarica gratis il pdf<br />

del nostro WalkAround!<br />

[26] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


ostruzioni<br />

Peso operativo<br />

Potenza motore<br />

Forza di strappo<br />

5.565 kg<br />

32,4 kW<br />

3.730 daN<br />

WALKAROUND<br />

Testi e foto di Matthieu Colombo<br />

<br />

TB350R<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [29]


ostruzioni<br />

Takeuchi TB350R<br />

Con un peso operativo<br />

di 5,6 t e uno sbalzo<br />

posteriore ultra compatto,<br />

il Takeuchi TB350R dice<br />

la sua in un segmento<br />

affollato. Qualità costruttiva,<br />

struttura HD, prestazioni,<br />

comfort e silenziosità sono<br />

le frecce al suo arco<br />

3<br />

Idraulica con distributore a centro<br />

aperto, doppia pompa a portata<br />

variabile e due linee idrauliche aux<br />

di serie, entrambe proporzionali.<br />

Singolo/doppio effetto da monitor<br />

6<br />

Monitor touch screen da 7” tra<br />

i migliori della categoria. Permette<br />

di regolare la portata delle linee aux,<br />

il climatizzatore, la radio DAB<br />

e il sistema bluetooth-vivavoce<br />

1<br />

Il TB350R è un Round (girosagoma)<br />

di terza generazione che domina<br />

il segmento delle 5/6 t. Il TB350R<br />

si distingue per la struttura robusta,<br />

le prestazioni e la stabilità<br />

4<br />

Funzione sollevamento di serie<br />

con valvole di sicurezza su braccio<br />

e avambraccio, anello sulla piastra<br />

di richiamo benna e segnale<br />

del limite di carico a monitor<br />

7<br />

Robusto sottocarro largo 2 m con<br />

rulli a tripla flangia, buona luce<br />

a terra e ottima lama HD flottante,<br />

scatolata e rinforzata. È la sua<br />

ricetta per garantire la stabilità<br />

9<br />

Le chiavi d’avvio sono codificate<br />

e la macchina ha l’immobilizer<br />

per scongiurare furti. È di serie<br />

il sistema TFM di localizzazione<br />

Gps e trasmissione dati 4G<br />

2<br />

Cabina spaziosa con finiture curate<br />

e ogni comfort: silenzio da record.<br />

Climatizzatore automatico di serie.<br />

A richiesta anche due griglie OPG<br />

Level II dedicate<br />

5<br />

Motore aspirato Stage V con<br />

elevata coppia, iniezione<br />

common rail, gestione elettronica<br />

e post trattamento collaudato.<br />

Arresto automatico e auto idle<br />

8<br />

Ha una struttura molto robusta<br />

e curata nei dettagli, direttamente<br />

da Takeuchi, componenti<br />

solo made in Japan e qualità<br />

d’assemblaggio evidente<br />

10<br />

La visibilità assicurata all’operatore<br />

è molto buona. Il TB350R<br />

ha di serie due specchietti convessi<br />

con struttura in metallo,<br />

un retrovisore interno e 5 fari a led<br />

[30] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [31]


Takeuchi TB350R<br />

LE PRESTAZIONI DEL TB350R<br />

• Forza di penetrazione (1.650 mm)<br />

•Forza di strappo<br />

• Capacità sollevamento, laterale (90°),<br />

a terra, sbraccio 3m, lama su<br />

•Capacità sollevamento, frontale,<br />

a terra, sbraccio 3m, lama giu<br />

3.730 daN<br />

2.240 daN<br />

1.058 Kg<br />

2.483* Kg<br />

WALKAROUND<br />

Compatto e versatile<br />

Continua a crescere l’offerta di Takeuchi “R” con torretta a sbalzo ridotto.<br />

Il nuovo TB350R da 5,57 t si affaccia in un segmento affollato. E dice la sua<br />

SPAZIO AL COMFORT Il TB350R da 5,57t<br />

di peso operativo non è il più<br />

compatto della categoria,<br />

ma si presenta come un midi di peso,<br />

estremamente compatto, come<br />

si nota dalle immagini, che mette in<br />

primo piano il comfort dell’operatore<br />

con l’obiettivo di elevare la qualità<br />

di vita a bordo, quindi la produttività.<br />

Nel realizzare gli scavi filomuro<br />

è perfetto e lo sbalzo oltre cingolo<br />

sembra inferiore ai 75 mm dichiarati.<br />

L’avambraccio lungo da 1.650 mm<br />

è standard per l’Italia.<br />

IL TB350R RUOTA A 360° IN APPENA 3.140 MM<br />

STABILITÀ<br />

ELEVATA<br />

Già a prima vista<br />

il TB350R<br />

si distingue<br />

perché si direbbe<br />

incollato a terra.<br />

La fattura<br />

di sottocarro<br />

e lama, il motore<br />

posteriore<br />

montato il più<br />

basso possibile<br />

e la zavorra che<br />

non si sviluppa<br />

in altezza portano<br />

stabilità.<br />

ORA ANCHE CON IL “POLLICE” A dispetto del<br />

nome che richiama alla mente un peso<br />

operativo di 5 t, il nuovo TB350R “italiano“<br />

rasenta le 6 t in ragione del suo<br />

allestimento full opzionale. Tra le novità<br />

proposte da Takeuchi, l’avambraccio<br />

da 1.650 mm predisposto da stabilimento<br />

Valvole anticaduta di serie<br />

per montare il cilindro idraulico per azionare<br />

il pollice che permette di pinzare legname,<br />

piante e quant’altro. I modelli dotati di serie<br />

della predisposizione saranno: TB216,<br />

TB217R, TB225, TB230, TB235-2, TB335R,<br />

TB240, TB250-2, TB350R. TB257FR, TB260,<br />

TB370 e TB290-2. Un bel valore aggiunto!<br />

Attacco pollice da fabbrica<br />

Solo 75 mm oltre<br />

il bordo cingolo<br />

ORA HA UNA MARCIA IN PIÙ<br />

Oltre alle valvole anticaduta di sicurezza<br />

su cilindro di sollevamento e avambraccio<br />

ed anello integrato nella biella di richiamo<br />

benna di serie, il TB350R è importato<br />

con avambraccio predisposto dalla<br />

fabbrica giapponese per montare<br />

il pollice per pinzare oggetti. Se si sceglie<br />

l’opzione pollice, il kit Takeuchi Italia<br />

prevede l’allestimento completo di attacco<br />

rapido meccanico Klac system.


Takeuchi TB350R<br />

Di costituzione molto robusta<br />

Il TB350R ha un design classico, lineare<br />

che non “urla” come altri concorrenti.<br />

Si distingue per la struttura e in particolare<br />

per l’accoppiata sottocarro/lama.<br />

Tutte le cofanature sono in metallo<br />

Profilo ricurvo per trattenere più materiale<br />

LAMA FLOTTANTE<br />

Il costruttore definisce<br />

la lama del TB350R<br />

heavy duty e noi<br />

vi confermiamo che<br />

è un bel pezzo<br />

di carpenteria.<br />

Fornita di serie con<br />

valvola di sicurezza<br />

per sollevare<br />

in sicurezza<br />

a lama abbassata,<br />

è anche flottante.<br />

Questo, visto il peso<br />

della lama stessa,<br />

permette di tirare<br />

piani perfetti.<br />

COSTRUITO PER DURARE NEL TEMPO<br />

Il TB350R non ama le parti plastiche<br />

o in materiale composito. Tutto è fatto per<br />

durare e la disposizione interna dei<br />

componenti, lineare quanto l’estetica<br />

di questo midi, è pensata per facilitare<br />

la manutenzione negli anni. Non solo,<br />

la produzione delle parti strutturali avviene<br />

in stabilimenti Takeuchi, con sede<br />

in Giappone, per garantire un processo<br />

di controllo della qualità esemplare.<br />

BRACCIO CURATO<br />

IN OGNI DETTAGLIO<br />

I mini e midi Takeuchi<br />

sono un riferimento<br />

in termini<br />

di robustezza<br />

strutturale.<br />

La cinematica del<br />

braccio e i relativi<br />

accorgimenti<br />

costruttivi si replicano<br />

a misura di ogni<br />

nuovo modello.<br />

Il TB350R non fa<br />

eccezione.<br />

Perfetto il blocco<br />

di brandeggio in<br />

fusione che lascia<br />

passare i tubi idraulici<br />

ad “S”, cosi come<br />

le bielle con<br />

ingrassatori molto<br />

ben protetti.<br />

La testa del braccio,<br />

dell’avambraccio<br />

e relativa punta<br />

sono rinforzati<br />

con orecchie<br />

di lamiera saldate con<br />

processo robotizzato<br />

per dissipare in modo<br />

uniforme sforzi<br />

e torsioni.<br />

Il sottocarro di un grande<br />

BARICENTRO BASSO Avere una struttura<br />

del sottocarro “muscolosa”, una forza<br />

di trazione superiore alla media<br />

e una lama dozer hevy duty per peso<br />

e concezione, significa avere le carte<br />

in regola per salire sul podio della<br />

stabilità dell’intera caregoria. Soprattutto<br />

se la carreggiata è la più larga rispetto<br />

ai concorrenti diretti (1.600 mm) e i 5 rulli<br />

d’appoggio sono dei tripla flangia<br />

in fusione. I motori di traslazione sono<br />

Nabtesco made in Japan e assicurano<br />

una forza di trazione di 5.480 Nm.<br />

Traversa cilindrica - ripartizione forze<br />

NON AFFONDA La luce a terra è di ben 335 mm.<br />

Per ottenerla, Takeuchi ha realizzato una struttura<br />

ad X con lamierati importanti un disegno studiato<br />

per distribuire i carichi a terra in modo equilibrato.<br />

Tubazioni con giunto esterno<br />

UN GRAN BEL PEZZO La lama del TB350R<br />

ci ha conquistati sia per la sua efficienza, sia per<br />

la grande attenzione con cui è realizzata fin nei minimi<br />

particolari. Nelle immagini potete vedere tutti<br />

gli accorgimenti per distribuire la spinta dei longheroni<br />

in modo uniforme e simmetrico, ma anche piastre<br />

di rinforzo per prevenire usure da attrito con materiale.<br />

MAI VISTA UNA LAMA DOZER COSÌ CURATA SU UN MIDI...<br />

5 rulli a tripla flangia Struttura autopulente come sui maxi Luce a terra di 335 mm


ostruzioni<br />

Takeuchi TB350R<br />

SOLO<br />

69 dB(A)<br />

IN CABINA<br />

Parte inferiore parabrezza<br />

stivabile in cabina<br />

Profilo parapioggia<br />

Leve di traslazione soft<br />

touch<br />

Tettuccio in policarbonato e tendina di serie<br />

Specchietti convessi di serie<br />

Due specchi retrovisori convessi<br />

Specchio interno<br />

Qualità e sicurezza<br />

LAVORARE È UN PIACERE La cabina del TB350R<br />

conferma l’attenzione che Takeuchi dedica anche<br />

al comfort dell’operatore. Ogni modello nuovo che<br />

abbiamo preso in esame negli ultimi anni<br />

ci ha sorpreso sia per l’ergonomia, sia per la scelta<br />

di materiali di qualità percepita sempre migliore.<br />

In questo caso l’ambiente cabina è dotato di serie<br />

di un vero climatizzatore automatico (bocchette 360°)<br />

che si controlla tramite il touch screen lcd<br />

e il comando rotativo di tipo automotive.<br />

Valida anche la parte multimedia (radio DAB)<br />

con gestione delle chiamate in viva voce.<br />

Manca il sedile pneumatico, ma la silenziosità<br />

è da escavatore da 20 t! La migliore del segmento.<br />

5 fari led<br />

Filtro abitacolo e ricircolo<br />

REGOLABILI VELOCEMENTE<br />

I poggia braccia del TB350R, montati<br />

su tubolare telescopico, si regolano<br />

in altezza e inclinazione.<br />

Molti porta oggetti - presa 12V<br />

Accesso alla cabina sicuro<br />

GRIGLIE OPG LEVEL II DISPONIBILI<br />

La cabina è certificata ROPS/TOPS/OPG<br />

Level I. Tra le opzioni Takeuchi è anche<br />

disponibile la coppia di griglie (frontale<br />

e superiore) per ottenere l’OPG Level II.<br />

Realizzate su misura, permettono<br />

di aprire il parabrezza.<br />

540 mm e pedali ripiegabili<br />

Usb 5V<br />

per<br />

ricarica<br />

e vano<br />

Silenziosità al top<br />

A bordo del nuovo TB350R si ha l’impressione di essere<br />

su una macchina di categoria ben superiore.<br />

La cabina, spaziosa, è ben rifinita e climatizzata<br />

DETTAGLI<br />

IMPORTANTI<br />

La vasca lavavetri<br />

è esterna alla cabina.<br />

D’estate l’operatore<br />

non rischia<br />

di respirare<br />

esalazioni.<br />

[36] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [37]


Takeuchi TB350R<br />

Cosa volere di più?<br />

7 POLLICI E TOUCH SCREEN Il display a colori<br />

del TB350R è ai vertici della categoria.<br />

Da una parte dà accesso a tutti i “parametri<br />

vitali” della macchina e permette di regolare<br />

la portata delle tre linee idrauliche aux<br />

e dall’altra integra il pannello di controllo della<br />

climatizzazione automatica, la radio DAB<br />

e la connessione bluetooth per vivavoce<br />

e contenuti audio. Il passaggio da singolo<br />

a doppio effetto si gestisce da monitor!<br />

WALKAROUND<br />

HOME PAGE Sopra<br />

la schermata principale,<br />

che riassume le info<br />

principali. Quando si<br />

seleziona una funzione<br />

compare l’icona popup.<br />

DOPPIO EFFETTO<br />

In questa schermata<br />

è impostata una<br />

attrezzatura a due vie<br />

impostata a 48 e 30 l/min.<br />

SCHERMATA INFO<br />

Il sistema permette<br />

di visualizzare i dati rilevati<br />

dalla sensoristica di bordo<br />

in tempo reale.<br />

Utile e interessante.<br />

ICONE PREIMPOSTATE<br />

Si possono memorizzare<br />

le impostazioni per ogni<br />

tipologia di attrezzatura,<br />

riconoscibile per icona.<br />

DUE AUX REGOLABILI<br />

Le linee Aux proporzionali<br />

sono due. La Aux 2 può<br />

essere utilizzata per funzioni<br />

idrauliche Aux 4 per gestire<br />

attacchi rapidi o rotazioni.<br />

RADIO DAB E AUX<br />

Oltre alla radio integrata,<br />

si può connette la libreria<br />

di uno smartphone via cavo<br />

o bluetooth.<br />

SINGOLO EFFETTO<br />

Sopra, l’esempio<br />

d’impostazione per una<br />

attrezzatura a singolo<br />

effetto con portata<br />

massima a 64 l/min.<br />

VIVA VOCE Le chiamate<br />

in entrata e uscita<br />

si visualizzano a monitor<br />

e si risponde senza lasciare<br />

i comandi.<br />

Sempre connesso<br />

Chiave master rossa<br />

per programmare le altre<br />

ANTIFURTO<br />

Il TB350R<br />

si difende dai<br />

furti grazie<br />

all’immobilizer<br />

(ricodificabile)<br />

integrato<br />

nella chiave<br />

d’avviamento.<br />

TAKEUCHI FLEET MANAGEMENT<br />

Il nuovo midi di terza generazione<br />

TB350R è equipaggiato di serie<br />

con il sistema di trasmissione dati<br />

Gps/Gprs sviluppato dal<br />

costruttore stesso per elevare<br />

l’affidabilità delle macchine (dati<br />

statistici), perseguendo una logica<br />

di manutenzione predittiva,<br />

ma anche per supportare i clienti<br />

nella gestione e manutenzione<br />

specifica dei singoli modelli.<br />

Tramite il portale Takeuchi<br />

è possibile, ad esempio,<br />

localizzare la macchina in tempo<br />

reale, delimitare un’area di lavoro<br />

da cui non deve uscire<br />

(Geofencing con alert<br />

programmabile), rilevare i consumi<br />

di carburante o segnalare<br />

anomalie. Tutto è monitorato.<br />

Quadro fusibili<br />

con legenda<br />

DIVERSI PROFILI<br />

Il sistema<br />

permette<br />

di memorizzare<br />

dei profili<br />

operatori<br />

richiamabili<br />

tramite password<br />

in modo che ogni<br />

utilizzatore<br />

ritrovi le sue<br />

impostazioni<br />

idrauliche.<br />

RIFINITO CON CURA<br />

AVVOLGITUBO E ATTREZZI<br />

Sotto il cofano destro,<br />

sorprendono il sistema<br />

di rifornimento con tubazione<br />

da 3 metri autoavvolgente<br />

e arresto automatico e un vano<br />

dedicato alla borsa porta<br />

attrezzi, parte dell’allestimento<br />

di serie per il mercato Italia.<br />

[38] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [39]


WALKAROUND<br />

Takeuchi TB350R<br />

STAGE V CON DOC+DPF<br />

Il sistema di controllo<br />

delle emissioni Kubota<br />

è collaudato da anni d’applicazioni<br />

su macchine movimento terra.<br />

In questo caso abbiamo un catalizzatore<br />

ossidante e un filtro antiparticolato<br />

che si rigenera automaticamente durante<br />

il normale utilizzo della macchina.<br />

Se si spegne la macchina durante<br />

la rigenerazione o si rinvia la stessa,<br />

il sistema la ripropone. La manutenzione<br />

del Dpf è prevista a ben 6.000 ore.<br />

Potenza rotonda<br />

Egr a controllo elettronico<br />

Recupero vapori olio motore<br />

CONTROLLO ELETTRONICO<br />

La centralina ECU è ben<br />

distaccata dal monoblocco,<br />

nella parte alta del vano<br />

motore. Permette, tra l’altro,<br />

il ritorno al minimo,<br />

lo spegnimento automatico<br />

e la modalità Eco.<br />

Filtro olio accessibile<br />

con vasca salva goccia<br />

1<br />

2<br />

3<br />

Questa unità senza turbo punta tutto<br />

su affidabilità, emissioni sonore e allo<br />

scarico contenute ed efficienza carburante.<br />

La manutenzione è poca e semplice<br />

TANTA COPPIA IN BASSO Il 4 cilindri Kubota<br />

aspirato da 2,6 litri è tarato a “soli” 32,4 kW<br />

netti a 2.000 giri/min, ma eroga una coppia<br />

massima di 180,1 Nm a soli 1.500 giri/min.<br />

GESTIONE ELETTRONICA L’adozione<br />

dell’iniezione common rail proietta questo<br />

motore nel mondo della gestione elettronica<br />

che integra anche l’Egr. In questo modo<br />

viene ottimizzata l’efficienza a ogni regime.<br />

L’auto idle, disattivabile, è di serie.<br />

MANUTENZIONE SEMPLICE Il motore<br />

V2607CRE5 è definito da Kubota One-Side<br />

Maintenance perché tutta la manutenzione<br />

si esegue da un solo lato del monoblocco:<br />

filtro gasolio, filtro e il livello dell’olio<br />

motore, motorino d’avviamento, supporto<br />

alternatore con regolatore di tensione della<br />

cinghia. L’olio motore si cambia a 500 ore.<br />

SCARICO ECOLOGICO<br />

Lo scarico dell’olio<br />

motore avviene<br />

collegando a vite una<br />

tubazione di scarico.<br />

Non si versa<br />

a terra<br />

nemmeno<br />

una goccia.<br />

GESTIONE<br />

ELETTRONICA<br />

Il collaudato<br />

4 cilindri Kubota<br />

adotta l’iniezione<br />

common rail<br />

e la gestione<br />

elettronica,<br />

ma non si monta<br />

la testa.<br />

La taratura a 32,4<br />

kW di potenza<br />

non rispecchia<br />

il potenziale<br />

di questa unità<br />

che si allinea agli<br />

standard Stage V<br />

assicurando<br />

tanta coppia<br />

e affidabilità.<br />

SENSORE<br />

INTASAMENTO<br />

Il filtro dell’aria<br />

a doppio<br />

elemento<br />

è dotato<br />

di sensore<br />

d’intasamento.<br />

Ventola aspirante<br />

GRANDE SUPERFICIE RADIANTE Lo scambiatore<br />

di refrigerante e olio idraulico sono tra loro solidali,<br />

saldati, e fissati al telaio tramite supporti elastici<br />

(in foto, nel tondo). Davanti agli scambiatori<br />

principali, in serie, è montato il condensatore del<br />

climatizzatore su un telaio dedicato, apribile<br />

a libro, per agevolare la pulizia del vano<br />

aspirazione. Davanti al condensatore c’è anche il<br />

cooler dal gasolio per ottimizzare l’efficienza della<br />

combustione. Il cofano laterale e il profilo inferiore<br />

della torretta hanno i punti d’aspirazione con micro<br />

griglie integrate per trattenere impurità.<br />

Serbatoio<br />

plastico<br />

estraibile<br />

POMPA DI RIFORNIMENTO GASOLIO AD ARRESTO AUTOMATICO DI SERIE<br />

55,3 LITRI Il serbatoio del gasolio<br />

ha il bocchettone con microfiltro<br />

estraibile, vaschetta perimetrale<br />

di recupero ed è in vano chiuso<br />

a chiave. Di serie i due filtri gasolio<br />

di cui uno con separatore e anche<br />

la pompa di rifornimento, con<br />

tubazione autoavvolgente da 3 m, che<br />

si arresta per troppo pieno. Sul fianco<br />

del serbatoio, è comunque presente<br />

un indicatore di livello ottico.<br />

PREVIENE<br />

LE CALDANE<br />

La vasca di<br />

compensazione<br />

del refrigerante<br />

motore<br />

è in posizione<br />

alta, superiore<br />

al livello della<br />

testata motore<br />

e coincidente<br />

all’apice del<br />

rispettivo<br />

radiatore.<br />

Perfetto per<br />

anticipare<br />

picchi<br />

di temperatura<br />

alla testata<br />

motore.<br />

Pompa dell’italiana Piusi


Takeuchi TB350R<br />

P4<br />

Pilotaggi<br />

P3<br />

Pompa<br />

a ingranaggi<br />

P2<br />

P1<br />

Idraulica tradizionale<br />

Doppia pompa<br />

a portata variabile<br />

SOLLEVA<br />

A NORMA L’allestimento<br />

Italia del TB350R prevede<br />

di serie sia le valvole<br />

anticaduta di sicurezza<br />

sui cilindri dei bracci<br />

e dell’avambraccio<br />

(foto in alto), sia la biella<br />

di richiamo con anello<br />

per il sollevamento<br />

integrato da stabilimento,<br />

presente anche<br />

sull’opzionale Klac system.<br />

2 LINEE<br />

PROPORZIONALI<br />

Il TB350R<br />

è allestito<br />

da stabilimento con<br />

due linee idrauliche<br />

ausiliarie, la prima<br />

da 93,2 litri<br />

al minuto, mentre<br />

la seconda<br />

è da 40,6 litri<br />

al minuto. Sotto,<br />

nel tondo, il dettaglio<br />

dei rubinetti salva<br />

goccia delle linee<br />

ausiliarie. Nella foto<br />

la Aux 2 è connessa<br />

al cilindro del pollice.<br />

Il TB350R fa della semplicità e dell’affidabilità la sua dote.<br />

L’attento dimensionamento dei componenti porta<br />

ad un’efficienza che non necessita di controlli elettronici.<br />

L’Eco mode non influenza l’idraulica, ma solo il regime motore<br />

ANTISTALLO L’unico controllo<br />

elettronico collegato<br />

all’idraulica è l’antistallo<br />

motore che adegua il regime<br />

quando il carico richiesto<br />

è superiore a quello erogabile.<br />

Fianco del distributore accessibile dall’anteriore<br />

Parte superiore del distributore a 13 spol e<br />

Regolazione<br />

linea<br />

Aux 1<br />

Esempi<br />

di portata<br />

100%=93,2 L/min<br />

75%=69,9 L/min<br />

50%=46,6 L/min<br />

Flusso<br />

regolabile<br />

da minimo 10%<br />

fino<br />

a massimo 100%<br />

Filtro pilotaggi<br />

SOLLEVA E CAMBIA ATTREZZATURE COME UN MAXI Il TB350R<br />

è allestito da fabbrica con valvole di sicurezza e funzione<br />

sollevamento selezionabile dalla cabina. Da cruscotto<br />

si visualizza l’avvicinarsi del limite di carico tramite una<br />

barra verde e se ci si avvicina al limite idraulico<br />

la macchina emette un segnale acustico di allerta.<br />

A 3 metri di raggio, frontale con lama alzata, solleva da terra<br />

1.256 kg e in laterale con lama alzata, gestisce 1.058 kg che<br />

diventano 484 kg al massimo sbraccio. Il TB350R è anche<br />

il Takeuchi più piccolo a poter selezionare da monitor<br />

se lavorare con attrezzature a singolo o doppio effetto.<br />

IMPIANTO TRADIZIONALE L’impianto idraulico del<br />

nuovo midi Takeuchi è caratterizzato<br />

da un distributore (13 spole), ben accessibile<br />

sotto al piano cabina. A monte lavora una<br />

doppia pompa a portata variabile<br />

(P1, P2 da 24 MPa) capace di una portata<br />

di due volte 52,6 litri al minuto. In serie lavora<br />

una pompa a ingranaggi P3 da 40,6 l/min che<br />

va in soppatoria per assicurare 93,2 litri/min<br />

di portata alla linea ausiliaria Aux 1<br />

(20,6 MPa di pressione massima) e una P4<br />

dedicata ai pilotaggi. All’impianto non manca<br />

l’accumulatore di pressione metallico che<br />

assicura lunga vita all’impianto assorbendo<br />

le sovra pressioni della linea servocomandi.<br />

ACCESSO FACILE Per accedere al vano distributore<br />

posto sotto ai piedi dell’operatore vanno rimossi<br />

il robusto tappeto in gomma e due lamierati tenuti<br />

in posizione da guide (senza rimuovere bulloni).<br />

Bypass singolo/doppio effetto elettroattuato<br />

Motore di rotazione<br />

[42] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

Serbatoio metallico e filtri olio a immersione<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [43]


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Takeuchi TB350R<br />

Comprate e vendete facilmente<br />

i vostri veicoli pesanti usati!<br />

Il Takeuchi TB350R in numeri<br />

Peso operativo (mono)<br />

Potenza<br />

Motore Kubota<br />

Cilindrata<br />

Cilindri<br />

Alesaggio x corsa<br />

Regime di taratura<br />

Velocità del pistone<br />

Valvole per cilindro<br />

Distribuzione<br />

Iniezione<br />

Fasi d'iniezione<br />

Egr<br />

Trattamento gas di scarico<br />

Alimentazione aria<br />

Pompe<br />

Portata (aux)<br />

Regolazione pompa<br />

Distributore a cassetti<br />

Pressione massima<br />

Prof. di scavo<br />

Profondità plinto<br />

Dist. scavo a terra<br />

Altezza di carico<br />

Forza strappo<br />

Forza penetrazione mono<br />

Velocità traslazione<br />

Velocità rotazione torretta<br />

Passo/lunghezza carro<br />

Rulli d’appoggio<br />

Larghezza sottocarro<br />

Larghezza dei cingoli<br />

Sbalzo posteriore<br />

Scavo disassato (sx-dx)<br />

Lungh. trasporto<br />

Altezza trasporto<br />

Lama (W-H)<br />

Sollevamento-abb. lama<br />

Sbalzo lama<br />

Batteria<br />

Alternatore<br />

Serbatoio gasolio<br />

Sistema/serbatoio idraulico<br />

5.565<br />

32,4<br />

V2607-E4B<br />

2,61<br />

4<br />

87 x 110<br />

2.000<br />

5,98<br />

4<br />

convenzionale<br />

common rail<br />

multi<br />

si<br />

Doc + Dpf<br />

aspirato<br />

1 var doppia + 1 fix<br />

2 x 56,6 + 40,6<br />

convenzionale<br />

Centro aperto<br />

24<br />

3.575<br />

2.925<br />

5.925<br />

3.945<br />

3.730<br />

2.240<br />

2,8 - 5<br />

8,9<br />

1.975/2.500<br />

5 - a tripla flangia<br />

2.000<br />

400<br />

1.075<br />

n.d.<br />

5.900<br />

2.540<br />

2.000 x 430<br />

435 - 355<br />

1.720<br />

90<br />

84<br />

55,3<br />

85/40,8<br />

kg<br />

kW<br />

Stage V<br />

l<br />

mm<br />

giri/min<br />

m/s<br />

l/min<br />

MPa<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

daN<br />

daN<br />

km/h<br />

giri/min<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

Ah<br />

kW<br />

l<br />

l<br />

www.takeuchi-italia.it<br />

Meno manutenzione<br />

CONTRATTI DI GARANZIA E MANUTENZIONE<br />

Il TB350R richiede manutenzione regolare,<br />

a intervalli in linea con la media di categoria.<br />

L’olio motore si cambia a 500 ore, mentre<br />

quello idraulico long life arriva fino<br />

a ben 4.000 ore. La garanzia standard del<br />

costruttore è di 12 mesi o 2.000 ore,<br />

ma Takeuchi Italia offre estensioni<br />

di garanzia ufficiali nelle seguenti formule:<br />

da 36 mesi o 3.000 ore, 48 mesi o 4.000 ore<br />

e 60 mesi o 5.000 ore.<br />

NON CI VUOLE<br />

LA LENTE<br />

La versione<br />

italiana del<br />

manuale<br />

operatore<br />

è curata<br />

direttamente dal<br />

Giappone.<br />

Il formato<br />

è grande,<br />

leggibile da tutti.<br />

In cabina ci sono<br />

due vani dove<br />

riporlo molto<br />

agevolmente<br />

in posizione<br />

protetta.<br />

INTERVALLI DI MANUTENZIONE<br />

• OLIO MOTORE 500 ore<br />

• FILTRO OLIO MOTORE 500 ore*<br />

• FILTRO GASOLIO 500 ore<br />

• FILTRO ARIA 1.000 ore<br />

• OLIO IDRAULICO 4.000 ore<br />

• FILTRI OLIO IDRAULICO 1.000 ore<br />

• LIQUIDO REFRIGERANTE 1.000 ore<br />

*Nota: da sostituire dopo le prime 50 ore della macchina<br />

Si ringrazia per la collaborazione<br />

il distributore esclusivo dei prodotti<br />

Takeuchi per l’Italia<br />

MIDI EQUIPMENT SpA di Cerea (VR).<br />

CONTATTATECI!<br />

Gruppo<br />

+ 4 000<br />

clienti professionisti<br />

+3,2 M<br />

visite<br />

mensili<br />

In Italia<br />

e in oltre 40 paesi<br />

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PROFESSIONISTI<br />

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ostruzioni<br />

WALKAROUND<br />

Testi di Matthieu Colombo<br />

VOLVO L25 Electric<br />

Capacità benna 0,9 m 3<br />

Carico rib. max art 3.350 kg<br />

Potenza di picco 36 kW<br />

Autonomia 5/6h


Volvo L25 Electric<br />

1<br />

2<br />

È la pala gommata articolata<br />

compatta elettrica con<br />

le maggiori prestazioni oggi<br />

disponibile sui mercati EMEA.<br />

Benna da 0,9 a 1,2 m 3<br />

Macchina estremamente<br />

silenziosa, anche per essere<br />

elettrica. Si lavora in ambienti<br />

chiusi, urbani, notturni<br />

o industriali senza problemi.<br />

3<br />

4<br />

Macchina tecnologicamente<br />

avanzata e realizzata con<br />

componenti made in Europe.<br />

Si ricarica anche in sole 2 ore per<br />

un’autonomia di 5/6 ore di lavoro<br />

La L25 Electric è basata sul<br />

precedente modello diesel di cui<br />

mantiene al 100% le prestazioni.<br />

Si ottimizza l’autonomia residua<br />

scegliendo tra tre modalità di lavoro<br />

5<br />

WALKAROUND<br />

Sistema di trasmissione nato<br />

per applicazioni elettriche,<br />

che integra motore asincrono,<br />

dropbox e gestione elettronica.<br />

Si regola la coppia alle ruote<br />

6<br />

Macchina a basso voltaggio (48V)<br />

con batterie agli ioni di litio<br />

installate con schema in serie.<br />

Il BMS può escludere un modulo<br />

senza causare fermo macchina<br />

7<br />

Batterie efficienti per 2.500 cicli<br />

di carica (10 anni di lavoro).<br />

In seguito possono essere<br />

utilizzate in applicazioni statiche<br />

(domestiche) per lungo tempo<br />

8<br />

Interfaccia operatore lcd che<br />

permette di gestire la L25 Electric<br />

a qualsiasi operatore, anche nelle<br />

fasi di ricarica. Caratteristiche<br />

ideale per il mondo del noleggio<br />

ostruzioni<br />

Volvo CE è il costruttore che più investe sulla transizione<br />

energetica della sua gamma di macchine movimento terra.<br />

La L25 Electric è un modello apripista che ha già dimostrato le sue<br />

qualità sul campo. Dà il massimo di sè con un fast charger<br />

9<br />

10<br />

Oltre che con il versatile braccio<br />

a cinematica Z, la L25 Electric<br />

è disponibile in versione parallela<br />

sviluppata per la movimentazione<br />

di materiali su forche<br />

Il costo d’acquisto iniziale<br />

è in parte compensato da spese<br />

di manutenzione ridotte all’osso.<br />

Formula di estensione garanzia<br />

e manutenzione fino a 5 anni<br />

[48] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [49]


Volvo L25 Electric<br />

Tra le 5 e le 6 ore<br />

di autonomia<br />

La L25 Electric sostituisce quella diesel<br />

e assieme alla L20 Electric è oggi il modello<br />

d’accesso alla gamma di pale gommate<br />

VOLVO CE INVESTE SULL’ELETTRICO Il mondo<br />

construction e delle macchine operatrici<br />

conoscono l’alimentazione elettrica da anni,<br />

soprattutto sfruttata per applicazioni<br />

stazionarie. La tecnologia permette oggi<br />

di sviluppare mmt 100% elettriche che<br />

lavorano senza essere attaccate alla spina,<br />

ma ricaricando le batterie come se si facesse<br />

il pieno di diesel. Le sfide sono tre: autonomia<br />

di lavoro, tempi di ricarica e costo finale della<br />

macchina più elevato, anche se a fronte di un<br />

TCO decisamente inferiore. In questo contesto<br />

Volvo CE è il costruttore che sta facendo i<br />

maggiori investimenti per sviluppare l’elettrico.<br />

La L25 Electric assicura autonomia per una<br />

intera giornata di lavoro.<br />

• Zero costi per monitorare<br />

emissioni e studiare l’impatto<br />

ambientale del cantiere<br />

• Emissioni zero a tutela<br />

per un contesto di lavoro salubre<br />

• Pieno rispetto delle norme<br />

• Basse emissioni acustiche per<br />

autorizzazioni a lavori in notturna<br />

• Possibilità di lavorare in aree<br />

vietate a motori termici<br />

• Lavoro vicino a persone<br />

e operatori a terra<br />

La L25 Electric in pillole<br />

DOVE L’ELETTRICO PERMETTE DI LAVORARE<br />

• 6 batterie - ioni di litio laminate al manganese<br />

• Impianto a 48V - bassa tensione<br />

• Capacità batterie 40 kWh - 900Ah<br />

• Potenza motori 22+14 kW<br />

• Cavo per ricarica a bordo<br />

• Modulo esterno fast charging opzionale<br />

• Macchina con presa fast charge di serie<br />

• Garanzia batterie fino a 5 anni<br />

TEMPI DI RICARICA DA 0 A 100%<br />

• 7,3 ore con rete da 230 V (13A)<br />

• 1,5 ore con modulo esterno per ricarica rapida<br />

alimentato con rete trifase 400 VAC, 32A<br />

CONDIZIONI DI UTILIZZO E RICARICA<br />

• Funzionamento ottimale da - 10ºC a + 46ºC<br />

• Temperatura per ricarica da - 10ºC a + 40ºC<br />

INTERNO STRUTTURE ZONE A DIVIETO EMISSIONI AREE SCARSA AERAZIONE<br />

• Nessun costo per estrazione<br />

fumi in tunnel o sotterraneo<br />

• Alta produttività anche<br />

in ambienti chiusi e interni<br />

• In ambienti attigui a strutture<br />

ospedaliere e sanitarie<br />

Sopra il fast charger da muro<br />

(nel tondo, per uso interno IP21),<br />

mentre a sinistra quello da cantiere<br />

con armadio protettivo a norma IP54<br />

che ha un peso complessivo di 130 Kg.<br />

L’alimentazione fa la differenza<br />

DA 2 A 29 ORE DI RICARICA Caricando la macchina da rete a<br />

230V le batterie assorbono massimo 3kWh e il tempo di<br />

carica (da 0 a 100%) varia da un minimo di 7 ore e 30 minuti<br />

con intensità di corrente di 16A a un massimo di 17 ore e 30<br />

minuti con intensità 6A. Con intensità 13A contate 7 ore e 30<br />

minuti. La ricarica a 400 V è una ricarica fast charger che<br />

dura intorno a 3 ore e permette di caricare la macchina fino a<br />

80%.nAvere un caricatore esterno fast charger cambia tutto.<br />

Volvo offre soluzioni fast charger DC sia da parete in<br />

ambiente chiuso, sia da esterno. In entrambi i casi, il<br />

voltaggio trasmesso alla macchina è di 400V e scegliendo la<br />

versione da 32A di<br />

intensità si arrivano a<br />

trasmettere alla<br />

macchina 17,3 kWh: la<br />

carica da 0 a 80% avviene<br />

così in 1 ora e mezza.<br />

Con la versione da 16A<br />

sono necessarie 3 ore.<br />

Nel tondo il sensore di verifica<br />

chiusura sportello che dà<br />

il consenso alla<br />

ricarica e il pulsante<br />

verde di avvio<br />

ricarica.<br />

CAVO E CONNESSIONI AL TOP<br />

La L25 Electric è fornita con cavo<br />

di ricarica da 5 metri di lunghezza che<br />

da un lato ha il connettore alla<br />

macchina Type 2 a sette poli<br />

e dell’altro due tipi di prese industriali<br />

16/32A o la domestica Schuko: tre<br />

adattatori in tutto per potersi<br />

connetere in ogni dove.<br />

Il cavo da 5 metri integra un modulo<br />

intelligente (foto sotto) che analizza<br />

in automatico l'ingresso da rete per<br />

determinare il tempo necessario alla<br />

ricarica e dall’altra funziona come<br />

interruttore salva vita per anomalie.<br />

Semplice, intuitivo, sicuro.<br />

VANO CHIUSO<br />

E VENTILATO<br />

A destra,<br />

lo scomparto con<br />

la presa Type 2<br />

e quella per<br />

connettersi al fast<br />

charger.<br />

La ricarica inizia<br />

solo se si chiude<br />

a chiave<br />

lo sportello per<br />

ragioni<br />

di sicurezza.<br />

[50] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [51]


Motore di lavoro da 14 Kw<br />

Volvo L25 Electric<br />

Electric drive control unit<br />

Freno idraulico<br />

di servizio e parcheggio<br />

6 MODULI PER 40 kWH DI CAPACITÀ<br />

Le batterie riempiono l’ex vano motore<br />

e lo schema elettrico è in parallelo.<br />

Se una batteria registra anomalie<br />

il BMS la può escludere in modo<br />

da poter continuare a lavorare,<br />

ovviamente con meno autonomia.<br />

ZF eTRAC eCD20 Il sistema integra<br />

il motore elettrico asincono 48V a induzione, che genera<br />

energia in rilascio, ad una dropbox meccanica in linea<br />

a due velocità che trasmette la coppia direttamente all’assale<br />

posteriore e all’assale anteriore con interposto un gruppo<br />

frenante di servizio e parcheggio (automatico) a dischi<br />

in bagno d’olio: Il sistema è sovradimensionato visto che<br />

ZF lo ha concepito per macchine fini a 8 t di peso operativo.<br />

Tradotto in termini pratici: molta coppia e affidabilità.<br />

Freno di servizio e parcheggio (automatico)<br />

Convertitori da AC a DC 48V<br />

La L25 Electric<br />

LA SVEDESE DI MADRELINGUA TEDESCA La L25 Electric è costruita<br />

nello stabilimento Volvo di Konz, Germania, così come le batterie<br />

della Akasol e la driveline elettrica che integra il motore elettrico<br />

asincrono da 22 kW, gli assali e la dropbox firmate ZF. Il cuore<br />

della macchina è il battery management system che bilancia<br />

e ottimizza la carica e la scarica delle sei batterie. Un secondo<br />

motore elettrico sincrono, a magneti permanenti, da 14 kW aziona<br />

la pompa a ingranaggi che aziona cilindri idraulici e linee Aux.<br />

nel dettaglio<br />

DUE VELOCITÀ<br />

A destra, la parte<br />

frontale dell’eTRAC ZF<br />

che in prima porta la<br />

L25 Electric a 8 km/h<br />

e in seconda a 20<br />

km/h. L’omologazione<br />

stradale è possibile<br />

ma non coerente con<br />

l’utilizzo della<br />

macchina.<br />

10 anni di vita e più<br />

BMS<br />

Radiatore idraulica/motore<br />

1 2 3 4 5 6<br />

Sei batterie per complessivi 40 kW/h/900 Ah<br />

Volvo CE stima una durata di vita di circa 10 anni<br />

del battery pack formato dalle 6 unità agli ioni di litio<br />

laminate al manganese. Lo fa stimando in 2.500<br />

il numero di cicli di ricarica che le unità arrivano a<br />

gestire senza cali di prestazioni. Le batterie sono<br />

esenti da manutenzione, ma non apprezzano i lunghi<br />

tempi d’inattività. Quando il livello di carica scende<br />

sotto al 10% (valore sotto il quale è bene non andare),<br />

la L25 Electric entra in modalità derete<br />

limitando l’erogazione del motore elettrico. La macchina<br />

è garantita 2 anni come le batterie , con la possibilità<br />

di estendere la copertura a 5 anni sottoscrivendo<br />

un contratto di manutenzione. Dopo i 2.500<br />

cicli di ricarica, le batterie sono ideali da sfruttare<br />

per applicazioni statiche come l’accumulo di energia<br />

(ad esempio solare) in ambito domestico.<br />

Elettroventola termosensibile<br />

Doppio scambiatore in alluminio<br />

Assali ZF MT-L 3020 II<br />

Impianto idraulico da 40,5 litri<br />

Ottimo serbatoio olio in metallo<br />

Il sistema<br />

di raffreddamento<br />

ha un modulo<br />

dedicato all’olio<br />

idraulico ed uno<br />

dedicato al sistema<br />

di trasmissione<br />

eTRAC. L’olio<br />

idraulico bio<br />

è disponibile<br />

da stabilimento<br />

e (previa analisi<br />

periodiche<br />

by rete Volvo CE)<br />

garantito a vita.<br />

[52] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [53]


Volvo L25 Electric<br />

SOLO<br />

59,6 dB(A)<br />

A BORDO<br />

Ventilazione cabina a 4 velocità<br />

VISIBILITÀ<br />

ASSICURATA<br />

Anche in caso<br />

di pioggia, la L25<br />

Electric<br />

si dimostra<br />

all’altezza con<br />

un tergiscristallo<br />

anteriore<br />

a pantografo<br />

ed un classico<br />

tergi posteriore<br />

con lavavetro.<br />

Protetti nel silenzio<br />

La L25 Electric è disponibile solo in versione cabina, senza clima,<br />

ma con modulo di riscaldamento. Le ampie porte (apribili) garantiscono<br />

un’ottima visibilità. Le emissioni acustiche sono bassissime, da record<br />

SPAZIO ALLA SICUREZZA<br />

La cabina è la stessa della<br />

precedente L25 con motore<br />

termico. Il sedile è un<br />

Grammer con sospensione<br />

meccanica regolabile<br />

ed è disponibile quello<br />

a sospensione pneumatica.<br />

Unita al telaio con supporti<br />

elastici, offre un’abitabilità<br />

eccellente quanto<br />

la visibilità garantita.<br />

Le porte laterali apribili<br />

a compasso o totalmente<br />

apribili, compensano<br />

l’assenza del climatizzatore,<br />

anche grazie alla copertura<br />

plastica del tetto che<br />

coibenta (e drena l’acqua<br />

piovana). Il sistema<br />

di riscaldamento<br />

è fornito di serie.<br />

UNIFICATE<br />

Tutte le serrature<br />

della L25 Electric<br />

si aprono<br />

con la chiave<br />

d’avviamento.<br />

Sembra banale,<br />

ma ancora oggi<br />

non è così<br />

scontato.<br />

COLONNA STERZO SNODATA<br />

MAXI VANO PORTA VIVANDE E RADIO DAB BLUETOOTH<br />

Lunotto convesso - ottima visibilità posteriore<br />

al TOP della categoria<br />

Si dà delle arie<br />

per risparmiare<br />

COMFORT ALL’ALTEZZA La pala articolata<br />

compatta Volvo L25 Electric si pone<br />

ai vertici dei modelli elettrici oggi in vendita,<br />

sia in termini di prestazioni, sia in termini<br />

di comfort. Sicuramente l’assenza<br />

di climatizzatore è motivo d’attenzione per<br />

noi italiani, ma nessuna macchina elettrica<br />

compatta è oggi dotata di questo comfort<br />

in quanto l’assorbimento energetico<br />

richiesto è ad oggi troppo elevato. Volvo<br />

compensa bene l’assenza del clima con una<br />

coibentazione curata dell’abitacolo, vetri<br />

azzurrati, portiera e maxi vetro laterale<br />

destro apribili al 100%. Si risparmia energia<br />

e guadagna autonomia.<br />

Le finiture della cabina sono curate, le plastiche del cluster<br />

elevano la qualità percepita, ogni parte interna all’abitacolo<br />

è rivestita e la plafoniera è di qualità. Non manca l’ormai<br />

classica cintura di sicurezza arancione, autoavvolgente.<br />

SET DI FARI LED COMPLETO<br />

L’allestimento standard include 4 fari<br />

di lavoro led (2 frontali, 2 al<br />

posteriore) e fari stradali led con<br />

indicatori di direzione. I fari posteriori<br />

sono molto ben integrati nella zavorra<br />

e non si rischia di rovinarli.<br />

4 supporti cabina bidirezionali<br />

ACCESSO MOLTO SICURO La porta d’accesso enorme<br />

e il gradino ben angolato rendono l’accesso al posto di<br />

lavoro esemplare. La porta e il vetro destro ad apertura<br />

integrale si sbloccano facilmente stando in cabina.<br />

Gli specchietti, convessi, sono in posizione perfetta.<br />

Visibilità 3/4 posteriore<br />

La cabina<br />

è appoggiata al<br />

telaio posteriore<br />

tramite 4 supporti<br />

elastici.<br />

L’assenza<br />

del motore<br />

termico è evidente<br />

in termini<br />

di vibrazioni.<br />

QUALITÀ<br />

NEL TEMPO<br />

Piastre<br />

di supporto porta<br />

regolabili<br />

e cerniere con<br />

ingrazzatore<br />

denotano<br />

la qualità<br />

costruttiva<br />

che Volvo dedica<br />

alle sue pale<br />

gommate, anche<br />

nel caso<br />

di macchine<br />

compatte.<br />

[54] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [55]


WALKAROUND<br />

Volvo L25 Electric<br />

Guida smart<br />

QUADRO<br />

ACCESO...<br />

...uguale<br />

macchina accesa.<br />

L’assenza<br />

della voce del<br />

motore termico<br />

può ingannare<br />

l’operatore non<br />

abituato.<br />

Il display lcd da 5 pollici rende la L25 Electric<br />

ready to use, anche per chi non ha mai<br />

utilizzato una macchina elettrica.<br />

In particolare, aiuta una guida che spiega<br />

passo passo come si ricarica la macchina.<br />

Si naviga i menu con controller rotativo<br />

REGOLAZIONE ASIMMETRICA<br />

Il flusso idraulico della linea X3<br />

dedicata agli accessori è regolabile<br />

su 10 differenti livelli di portata.<br />

BENNA O FORCHE? Il sistema<br />

memorizza due differenti impostazioni:<br />

per il lavoro con benna e per quello con<br />

forche. Se si alternano è più semplice...<br />

RISCALDAMENTO<br />

PROGRAMMABILE<br />

Il riscaldamento della cabina,<br />

elettrico, si può pianificare<br />

a orari differenti ogni giorno<br />

della settimana. In alcune<br />

regioni trovare la cabina calda<br />

e il parabrezza sbrinato può<br />

fare la differenza.<br />

CODICE DA AVVIAMENTO<br />

La macchina esce da stabilimento con<br />

un codice standard per inibire l’avvio.<br />

Il codice si può personalizzare.<br />

HOME PAGE Da questa schermata<br />

base si ha sempre un quadro<br />

complessivo di stato e impostazioni<br />

della macchina.<br />

MENU PRINCIPALE Sopra,<br />

le principali voci selezionabili.<br />

La macchina è connessa e gli alert<br />

sono condivisi con la rete Volvo.<br />

CONFIGURABILE Oltre a scegliere<br />

le modalità operative l’operatore può<br />

regolare anche la reattività dei<br />

comandi per non sprecare energia.<br />

MANUTENZIONE MINIMA<br />

Rispetto ai modelli diesel il menu<br />

manutenzione sembra povero<br />

di informazioni. Poca manutenzione.<br />

SOTTO CONTROLLO È possibile<br />

visualizzare la temperatura del<br />

sistema di trasmissione eTRAC<br />

e il regime del motore asincrono.<br />

A TUTTO LED L’accensione dei fari<br />

di lavoro è a pulsante, ma da monitor<br />

è possibile scegliere quali attivare.<br />

I posteriori possono accendersi in retro.<br />

TRE MODALITÀ Si può lavorare in Eco,<br />

Normal e Boost. La scelta influisce<br />

sull’autonomia. C’è il cruise control.<br />

È disponibile il triangolo posteriore SMV.<br />

BENNA, FORCHE, TRASLAZIONE<br />

Le condizioni operative si impostano<br />

da monitor in pochi secondi.<br />

La L25 tiene in memoria i parametri.<br />

ANCHE AUSILIARIA Per avviare<br />

la macchina c’è una classica batteria<br />

AGM a 12V alimentata dal sistema<br />

48V tramite inverter dedicato.<br />

MONITORAGGIO DELLA CARICA<br />

A monitor è possibile monitorare<br />

lo stato d’avanzamento della carica<br />

in tempo reale e il tempo utile residuo.<br />

COME CARICARE Come anticipato,<br />

a monitor sono indicate le operazioni<br />

necessarie per avviare correttamente<br />

la procedura di ricarica standard.<br />

MENU FUNZIONALITÀ In base<br />

al tipo di applicazione e accessorio,<br />

l’operatore regola trasmissione,<br />

portata idraulica e tipo di accessorio.<br />

COLONNA SINISTRA Mentre<br />

si navigano i menu, sulla sinistra del<br />

monitor si visualizzano percentuale<br />

di carica, velocità e marcia inserita.<br />

TRACTION CONTROL La coppia<br />

garantita dalla driveline elettrica<br />

è alta e immediata. L’operatore la può<br />

regolare su 7 differenti livelli.<br />

STESSE INDICAZIONI Per la ricarica<br />

con fast charger le indicazioni sono<br />

le stesse della standard. Cambia<br />

giusto la presa nel vano ricarica.<br />

PROCEDURA DI SICUREZZA<br />

Ad apertura dello sportello del vano<br />

ricarica, la stessa si interrompe.<br />

Un pulsante arresta la procedura.<br />

READY TO WORK A ricarica<br />

completata e disconnessa dalla rete,<br />

la L25 presenta questa schermata.<br />

Da 20 a 80% la ricarica è più veloce.<br />

[56] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [57]


WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

Volvo L25 Electric<br />

FORCHE PARALLELE AL TERRENO<br />

La cinematica P è disegnata per<br />

lavorare in ambienti come i magazzini<br />

edili e in generale applicazioni in cui la<br />

movimentazione di materiali su pallet<br />

è dominante rispetto ad altre<br />

applicazioni. A braccio abbassato,<br />

i perni benna sono più vicini all’assale<br />

anteriore rispetto allo Z, mentre<br />

l’altezza al perno benna è di 2.905 mm<br />

per la P e 2.880 mm per la Z.<br />

Lo sbraccio massimo<br />

è di 1.640 mm per la P<br />

e di 1.540 mm per la Z.<br />

Cinematica Z o parallel<br />

La L25 Electric ha come standard il braccio con il versatile<br />

cinematismo Z, ma si può avere anche con il braccio<br />

parallel che alla forza predilige il sollevamento sulle forche<br />

e il parallelismo perfetto. La L20 esiste solo parallel<br />

LA VERSATILITÀ E LA FORZA DELLO Z BAR Sollevare un pallet<br />

con le forche montate su un braccio Z non è un problema<br />

per un operatore esperto. Per contro, imbennare<br />

materiale sfuso con un cinematimo parallel non<br />

è il massimo. Con il braccio Z, standard per<br />

la L25 Electric, la forza di strappo dichiarata<br />

è di 5.400 daN, a fronte<br />

dei 3.700 daN della<br />

versione parallel.<br />

La differenza<br />

è importante.<br />

Filtro sul ritorno della 3°Aux<br />

By pass da 3° a 4°Aux opzionale<br />

HA LA MEGLIO NEL SOLLEVAMENTO Braccio<br />

dal profilo basso, geometrie più raccolte<br />

e cinematismo in punta, fanno<br />

si che la L25 Electric con braccio parallel<br />

dia del filo da torcere alla versone standard<br />

nel sollevamento con forche.<br />

In queste condizioni, la capacità massima<br />

di sollevamento dichiarata alla massima<br />

articolazione è di 2.650 kg, contro<br />

i 2.500 kg della Z. Il carico di ribaltamento,<br />

sempre alla massima articolazione<br />

è rispettivamente di 3.450 kg e 3.350 kg.<br />

Tutto questo nonostante la parallel sia<br />

ben 350 kg più leggera della versione<br />

standard. È ideale per movimentare pallet.<br />

TELAIO<br />

OSCILLANTE<br />

DI +/- 10°<br />

L’articolazione<br />

non è oscillante<br />

e nemmeno<br />

l’assale<br />

posteriore.<br />

Volvo propone<br />

due telai tra loro<br />

solidali<br />

ma in modo<br />

elastico<br />

e oscillante per<br />

un’escursione<br />

alla ruota che<br />

arriva a 240 mm.<br />

Lo sterzo<br />

è azionato<br />

da un cilindro<br />

idraulico.<br />

[58] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [59]


WALKAROUND di<br />

ostruzioni<br />

Volvo L25 Electric<br />

Sembrano uguali<br />

ma sono diverse<br />

La L25 Electric e la sorella minore L20 Electric<br />

condividono molte componenti, ma hanno prestazioni<br />

molto differenti. Differiscono negli assali, nel passo, nella<br />

carreggiata e nel peso operativo. Quindi nelle prestazioni<br />

PER LE ELETTRICHE SI CHIAMA EMMA<br />

Il sistema di localizzazione gps e trasmissione dati gprs<br />

Caretrack di Volvo, sulle elettriche diventa consultabile<br />

anche dall’App Electric Machine Management Application:<br />

EMMA. La nuova interfaccia è stata sviluppata<br />

per dare modo agli operatori di ricevere<br />

sui dispositivi mobili degli alert<br />

che suggeriscono come gestire<br />

al meglio la ricarica della L25 Electric durante la giornata.<br />

La centralina del sistema EMMA è protetta nella parte<br />

anteriore destra dell’ambiente cabina (accessibile<br />

dall’esterno), accanto alla presa diagnostica della<br />

macchina. Il sistema permette di monitorare da remoto<br />

le ore effettive della macchina, l’autonomia<br />

residua, i termini delle manutenzioni<br />

da fare ed eventuali anomalie.<br />

È disponibile anche la funzione geofencing.<br />

VOLVO L25 ELECTRIC Z (P) VS VOLVO L20 ELECTRIC P<br />

5.270 (4.900) KG PESO OPERATIVO (P) 4.550 KG<br />

22 (14) KW POTENZA MOTORE TRASLAZIONE (LAVORO) 22 (14) KW<br />

3.350 (3.450) kg CARICO RIBALTAMENTO MAX ARTICOLAZIONE (P) 3.050 kg<br />

5.450 (3.700) daN FORZA DI STRAPPO (P) 3.500 daN<br />

2.500 (2.625) kg MAX CAPACITÀ SOLLEVAMENTO FORCHE MAX ART. (P) 2.250 kg<br />

2.125/1.410 MM (0,9 M 3 ) PASSO/CARREGGIATA (BENNA STD) 2.050/1.300 MM (0,8 M 3 )<br />

OMOLOGAZIONE STRADALE POSSIBILE SU ENTRAMBI I MODELLI<br />

Supporto girofaro alimentato<br />

ALLESTIMENTO<br />

FULL LED<br />

Se i fari a led<br />

si stanno<br />

diffondendo<br />

sempre più sulle<br />

macchine<br />

operatrici,<br />

su quelle elettriche<br />

sono lo standard<br />

perché assorbono molta<br />

meno energia a fronte<br />

di prestazioni migliori<br />

e longevità superiore.<br />

La L25 Electric ha 4 fari<br />

di lavoro (2 fronte e 2 retro<br />

cabina) più le luci stradali.<br />

NON BADATE ALLE APPARENZE Le parti comuni ai due modelli<br />

d’accesso alla gamma di pale gommate Volvo sono davvero<br />

molti, a partire dal sistema che integra motore elettrico<br />

e dropbox della trasmissione, dal motore elettrico di lavoro,<br />

per arrivare alle componenti idrauliche, alla cabina o al battery<br />

management system. Anche le batterie sono le stesse, ma la L20<br />

ne monta una in meno (5 moduli) e solo su richiesta si può avere con<br />

la stessa capacità della L25. La grande differenza in termini di prestazioni<br />

è data da telai specifici alla L20 per montare assali più piccoli (guardate<br />

i mozzi ruota) e da braccio P (unico per la L20) con cinematiche differenti.<br />

A pari allestimento la L20 pesa 500 kg meno della L25.<br />

SULLA L20<br />

LA SESTA<br />

È OPTIONAL<br />

A sinistra<br />

il comparto con<br />

6 batterie della<br />

L25, a destra<br />

quello con<br />

5 batterie della<br />

L20 che ha una<br />

capacità di<br />

33 kWh/750 Ah.<br />

Aggiungendo<br />

la sesta batteria<br />

si passa<br />

a 40 kWh/900 Ah.<br />

[60] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Volvo L25 Electric<br />

La Volvo L25 Electric Z in numeri<br />

Capacità benna<br />

Carico ribaltamento max art.<br />

Peso operativo<br />

Motore trasmissione<br />

Potenza trasmisisone<br />

Motore di lavoro<br />

Potenza motore lavoro<br />

Modalità operative<br />

Capacità batterie (numero)<br />

Tipo batterie (voltaggio)<br />

Autonomia di lavoro<br />

Ricarica on board 0-100%<br />

Ricarica fast charger 0-80%<br />

Idraulica di lavoro<br />

Pompa<br />

Portata massima<br />

Pressione massima<br />

Distributore idraulico (spole)<br />

Trasmissione<br />

Tipo<br />

Marce<br />

Velocità traslazione<br />

Assali/differenziali<br />

Freni<br />

Pneumatici<br />

Passo<br />

Carreggiata<br />

Articolazione<br />

Raggio di sterzo alla benna<br />

Cinematismo benna<br />

Massima alt al perno benna<br />

Forza strappo<br />

Larghezza benna<br />

Lunghezza massima<br />

Altezza trasporto<br />

Batteria di servizio AGM 12V<br />

www.volvoce.it<br />

0,9<br />

3.350<br />

5.270<br />

ZF asincrono<br />

22<br />

sincrono mag. perm.<br />

14<br />

Eco, Std, Boost<br />

40/900<br />

ioni litio manganese<br />

da 5 a 6 ore*<br />

da 7,5 a 17,5 ore<br />

da 1,5 a 3 ore<br />

ingranaggi<br />

55<br />

19<br />

centro aperto (3)<br />

ZF eTRAC dropbox<br />

2<br />

8-20<br />

ZF MT-L 3020II aperti<br />

su assale anteriore<br />

335/80R18<br />

2.125<br />

1.410<br />

38°<br />

8.875<br />

Z<br />

3.170<br />

5.450<br />

1.800<br />

5.445<br />

2.480<br />

50<br />

m 3<br />

Kg<br />

Kg<br />

kW<br />

kW<br />

kWh/Ah<br />

(48)<br />

l/min<br />

MPa<br />

km/h<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

daN<br />

mm<br />

mm<br />

mm<br />

Ah<br />

* Nota: Per maggiori informazioni circa l'autonomia reale della macchina è<br />

consigliabile contattare il concessario e valutare applicazione e utilizzo della pala.<br />

Sceglietela estesa<br />

LA GARANZIA ALL INCLUSIVE CONVIENE<br />

La L25 Electric ha una garanzia completa<br />

di 2 anni che include 2 anni di assistenza<br />

gratuita (1.000 ore/1° anno e 2.000<br />

ore/2°anno) esclusi i soli costi di trasferta<br />

del tecnico. Al termine dei 2 anni<br />

è possibile estendere la garanzia<br />

gratuitamente contro i difetti per altri<br />

3 anni e, per godere della copertura<br />

aggiuntiva di 3 anni su batterie<br />

e componenti elettronici, bisogna<br />

sottoscrivere un contratto di manutenzione<br />

con il concessionario Volvo CE.<br />

INTERVALLI DI MANUTENZIONE<br />

• OLIO IDRAULICO (ULTRA) 1.500 (3.000) ore<br />

• FILTRO OLIO IDRAULICO 1.500 ore/ogni anno<br />

• CAMBIO OLIO ASSALI 1.500 ore<br />

• REFRIGERANTE 6.000 ore*/ogni 4 anni<br />

* Nota: verifica della miscela refrigerante ogni 2.000 ore.<br />

Si ringrazia per la collaborazione Volvo CE Italia.<br />

Sei di un’altra<br />

categoria<br />

È impagabile guardare un artista al lavoro: grazie ad anni di dedizione, i tuoi<br />

strumenti sono diventati un’estensione delle tue mani. Con una visione audace<br />

e la giusta attrezzatura, riesci a trasformare qualsiasi lavoro in un’opera d’arte.<br />

AVVISO: SEGUIRE SEMPRE LE AVVERTENZE E LE ISTRUZIONI FORNITE DAL PRODUTTORE.


Macchine&Componenti<br />

Escavatori gommati<br />

Hyundai diventa “HD”<br />

e amplia la gamma<br />

di escavatori gommati<br />

fino a 8 modelli<br />

introducendo<br />

l’HW150A CR<br />

e i nuovissimi compatti<br />

HW100A e HW65A<br />

testi e foto<br />

di Matthieu Colombo<br />

Punta al cuore<br />

DELL’ EUROPA<br />

Peter<br />

Sebold<br />

Product Manager<br />

HD Hyundai CEE<br />

HD Hyundai Construction Equipment<br />

Europe, questo il nuovo brand della<br />

Casa, ora anticipato dall’acronimo HD<br />

a indicare “human dreams” e “human dynamics”<br />

ha presentato alla stampa il nuovo<br />

escavatore gommato HX150A CR in azione<br />

e tre novità assolute: gli escavatori gommati<br />

HW100A e HW65A, più la versione cingolata<br />

di quest’ultimo battezzata HX65A, un<br />

midiescavatore tradizionale.<br />

Il nuovo HX150A CR, visto per la prima volta<br />

allo scorso Bauma, è un modello particolarmente<br />

interessante perché unisce prestazioni importanti<br />

a un raggio di rotazione posteriore della torretta<br />

Hyundai non ha mai avuto una gamma di gommati<br />

così completa. Ci aspettiamo grandi risultati<br />

di vendita dal modello HX150A CR perché<br />

offre prestazioni e allestimento al top in<br />

dimensioni adatte alla manutenzione urbana<br />

e stradale. Immagino che sarà molto apprezzato<br />

anche il nuovo modello HW100A da 10<br />

t che va a inserirsi in un segmento in crescita.<br />

È la macchina ideale per clienti esigenti che cercano di<br />

un modello versatile, ad alte prestazioni e in grado di assicurare<br />

il massimo della manovrabilità. Questo modello<br />

va a completare perfettamente la nostra già ampia<br />

gamma di escavatori gommati nel segmento 6 - 21 ton.<br />

[64] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [65]


Escavatori gommati<br />

SICUREZZA L’HW100A<br />

ha la valvola anticaduta<br />

anche sul cilindro<br />

benna in modo da gestire<br />

attrezzature in tutta<br />

sicurezza.<br />

IN SAGOMA<br />

Gli stabilizzatori<br />

si aprono senza<br />

eccedere<br />

la larghezza<br />

del corpo<br />

macchina per<br />

privilegiare<br />

la compattezza<br />

operativa.<br />

GIÀ VISTO...<br />

Entrando in cabina<br />

si riconosce<br />

l’impostazione<br />

Develon. Non<br />

manca il sistema<br />

di telecamere<br />

a 360° che eleva<br />

la sicurezza.<br />

ANCHE ENGCON<br />

Per l’HW100A,<br />

la predisposizione<br />

Engcon<br />

è disponibile<br />

da stabilimento.<br />

Perfetto per<br />

il Nord Europa.<br />

compatto. L'HW150A CR affianca in gamma un altro modello<br />

a raggio compatto, ovvero il più pesante HW170A CR.<br />

Durante lo sviluppo degli escavatori gommati Serie A,<br />

Hyundai aveva infatti evidenziato una crescente domanda<br />

in Europa di macchine gommate versatili e facili da manovrare<br />

nel segmento 15-17 ton. Nati dallo stesso progetto,<br />

i due modelli condividono lo stesso motore Stage V<br />

Cummins B4.5 turbo da 4,5 litri di cilindrata e 129 kW di potenza<br />

massima e parte delle componenti idrauliche load<br />

ACCESSIBILITÀ<br />

La zavorra si sviluppa<br />

a tutta altezza<br />

ed è disegnata<br />

per assicurare<br />

la massima accessibilità<br />

alla meccanica.<br />

Punti di manutenzione<br />

ben accessibili.<br />

[66] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [67]


Escavatori gommati<br />

Special<br />

sensing firmate Bosch Rexoth sia per la gestione del gruppo<br />

di lavoro, sia per la traslazione. Rispetto al 170, il nuovo<br />

HW150A CR ha uno sbraccio posteriore simile (+30 mm)<br />

e un gruppo di lavoro dedicato con cilindri di sollevamento<br />

specifici. Rispetto al modello tradizionale HX160A, invece,<br />

lo sbalzo posteriore torretta in rotazione è più contenuto<br />

di 365 mm. Scavando ruotati lateralmente di 90°,<br />

ad esempio, la zavorra posteriore supera il profilo pneumatici<br />

di 535 mm, un valore trascurabile se si lavora a stabilizzatori<br />

abbassati. Al riguardo ogni configurazione di<br />

lama e stabilizzatori è possibile (anche 4 stabilizzatori), è<br />

disponibile il braccio triplice e in termini di sicurezza non<br />

manca l’opzione del raffinato sistema di videocontrollo perimetrale<br />

a 360° AAVM.<br />

Arriva un nuovo 100<br />

Durante la presentazione, la nostra attenzione si è subito<br />

concentrata sul midiescavatore (braccio con brandeggio)<br />

gommato da 10t, con sbalzo torretta contenuto a 1.600<br />

mm, che va a inserirsi in un segmento di mercato in crescita<br />

per il rapporto tra prestazioni, compattezza e polivalenza.<br />

Senza avere una scheda tecnica in mano, pos-<br />

[68]<br />

NON MALE PER UN 6T<br />

A sinistra il cruscotto<br />

degli HX65A<br />

e HW65A con<br />

monitor touchscreen<br />

da 7" che permette<br />

anche di regolare<br />

la portata delle<br />

linee aux.<br />

siamo dirvi che il nuovo 10 t è motorizzato da un 4 cilindri<br />

turbo da 3,4 litri Stage V Hyundai (Develon) che assicura<br />

una potenza di 75 kW (DPF/SCR, ma senza EGR) e una<br />

coppia massima di 460 Nm a 1.400 giri al minuto, che la<br />

cabina è ampia e dotata di un monitor a colori da 8”, che la<br />

velocità massima è di 40 km/h (blocco dell’assale anteriore),<br />

che le tre modalità di sterzata sono di serie ed è disponibile<br />

con lama parallel anteriore e stabilizzatori al posteriore<br />

o con solo lama o con 4 stabilizzatori.<br />

Ovviamente disponibile il kit sollevamento con valvole anticaduta<br />

sui cilindri di sollevamento e avambraccio, ma anche<br />

– unico nella categoria – sul cilindro benna in modo<br />

da elevare la sicurezza al massimo visto che con l’HW100A<br />

si possono utilizzare forche e movimentare pesanti attrezzature.<br />

Gli escavatori gommati compatti sono i principali<br />

attori in mercati come Francia, Germania e Svizzera,<br />

ma secondo Hyundai anche nel resto d’Europa c’è un crescente<br />

interesse per il segmento delle 10 t di peso operativo.<br />

Grazie allo sbalzo posteriore contenuto e al braccio<br />

triplice con brandeggio alla base, il nuovo midiescavatore<br />

gommato Hyundai HW100A (derivato dallo speculare modello<br />

Develon) è in grado di operare facilmente in un’unica<br />

carreggiata stradale.<br />

I nuovi midi da oltre 6 t di peso operativo<br />

Hyundai ha aggiornato anche i suoi midiescavatori compatti<br />

da oltre 6 t di peso operativo introducendo il cingolato<br />

HX65A e il gommato HW65A. I due nuovi modelli, che<br />

vanno rispettivamente a sostituire gli R55-9A e R55W-9A,<br />

hanno sotto al cofano motore un motore Hyundai (origine<br />

Develon) Stage V da 2,4 litri tarato a 48,5 kW di potenza e<br />

con una curva di coppia che tocca i 248 Nm. Il nuovo 4<br />

cilindri dotato di Dpf aziona un impianto idraulico con pompe<br />

Bosch-Rexroth, distributore a centro aperto Parker e<br />

motore di rotazione Eaton. A nostro parere, il modello cingolato<br />

HX65A sarà più venduto sul nostro mercato rispetto<br />

al corrispettivo gommato. E secondo voi?<br />

Fon + 49 7229 606-29 | info@geoplangmbh.de<br />

www.steinexpo.eu<br />

23/8 to 26/8<br />

Homberg/Nieder-Ofleiden, Germany


Macchine&Componenti<br />

Eventi<br />

POCO SHOW<br />

molta sostanza<br />

testi e foto di Matthieu Colombo<br />

CX15EV<br />

Al mini CASE<br />

100% elettrico<br />

da 1,5 t, qui<br />

a destra in foto,<br />

si affiancherà<br />

entro l’anno<br />

un secondo<br />

modello da 2,5 t<br />

di peso<br />

operativo.<br />

836C CON COMANDI<br />

JOYSTICK Ora i grader Serie<br />

C sono disponibili con<br />

joystick elettroproporzionali<br />

che semplificano molto<br />

l’utilizzo da parte di operatori<br />

non “maestri di grader”.<br />

Ospite della nuova cava<br />

Vitali di Medolago (BG),<br />

la tappa italiana<br />

del CASE Road Show<br />

ha fatto da vetrina<br />

a diverse novità<br />

Tra maggio e settembre il CASE Road Show <strong>2023</strong> porta<br />

le ultime novità del costruttore a contatto con i potenziali<br />

clienti di Germania, Italia, Francia e UK. Noi<br />

di COSTRUZIONI siamo stati alla tappa italiana lo scorso<br />

maggio, presso la nuova cava Vitali a Medolago (BG), per<br />

scoprire in azione nuovi modelli e prototipi visti lo scorso<br />

marzo alla ConExpo di Las Vegas.<br />

In queste pagine vi presentiamo una selezione delle novità<br />

mostrate tra cui i nuovi grader con comandi joystick elettroproporzionali,<br />

i nuovi escavatori gommati Serie E, il miniescavatore<br />

elettrico da 2,5 t, il midi girosagoma CX75E<br />

con braccio triplice, il prototipo di pala gommata articolata<br />

elettrica 12EV made in Lecce e quello dello skid ultracompatto<br />

TL100 made in San Piero in Bagno (FC).<br />

Nuovi automatismi per i grader<br />

Tra le novità presentate in cava c’era il grader Stage V 836C,<br />

con motore 6 cilindri FPT da 6.7 litri e 115 Cv, ora disponibile,<br />

oltre che con le classiche leve di comando e in versione<br />

sia 4 sia 6 ruote motrici, anche nella versione con comandi<br />

joystick elettroidraulici. Il joystick sinistro gestisce<br />

lo sterzo della macchina che comprende la direzionalità<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [71]


Macchine&Componenti<br />

Eventi<br />

CX75E Il nuovo midiescavatore CASE<br />

è curato nei minimi dettagli. In cabina<br />

spicca il monitor a colori da cui si può<br />

regolare la portata delle linee Aux<br />

e gestire il cambio singolo/doppio effetto.<br />

CX25EV Pronto al lancio, questo mini 100% elettrico ha<br />

un motore elettrico da 25 kW e batteria agli ioni di litio<br />

da 32,3 kWh per una giornata lavorativa d’autonomia.<br />

WX140E<br />

Questo modello<br />

sarà il primo<br />

escvatore<br />

gommato CASE<br />

Serie E con<br />

omologazione<br />

stradale.<br />

La gamma<br />

di gommati<br />

CASE<br />

è motorizzata<br />

con il nuovo<br />

Cummins B6.7<br />

Stage V<br />

senza egr.<br />

delle ruote, la loro inclinazione, l’angolazione del<br />

telaio e, con un solo tasto, è ora possibile riallineare<br />

automaticamente la macchina con una<br />

precisione e una velocità sconosciute agli operatori<br />

più esperti. Altre funzionalità delle versioni<br />

con comandi elettroidraulici sono la funzionalità<br />

Creep che permette di regolare finemente<br />

una velocità molto bassa e costante utile per eseguire finiture<br />

e lo sterzo Comfort che invece permette di invertire<br />

la marcia con meno giri del volante. Il joystick destro<br />

aziona i cilindri idraulici che controllano il versoio e, anche<br />

in questo caso, l’elettroidraulica permette di abbassare<br />

o alzare i due cilindri idraulici in simultanea. Da stabilimento<br />

è poi possibile avere la predisposizione per montare<br />

facilmente sistemi di assistenza 2D e 3D delle marche<br />

Leica, Topcon o Trimble.<br />

Il ritorno dei gommati<br />

Per la prima volta in Italia i quattro nuovi escavatori gommati<br />

CASE Serie E con braccio triplice, costruiti in accordo<br />

OEM da Hyundai CE. Se al ConExpo di Las Vegas abbiamo<br />

visto esposto il nuovo WX175E SR, in cava lo abbiamo<br />

visto in azione, affiancato dal modello d’attacco WX140E<br />

qui allestito con lama frontale e stabilizzatori posteriore.<br />

Quest’ultimo è di fatto il primo modello ad ottenere l’omologazione<br />

per la circolazione stradale in Italia, mentre per<br />

gli altri tre modelli WX160E, WX155E SR e WX175E SR<br />

l’omologazione sarà disponibile a breve, così come il sistema<br />

di trasmissione dati e monitoraggio CASE SiteWatch.<br />

In una seconda fase sarà poi lanciato anche il modello<br />

da oltre 20 t di peso operativo WX210E. Come sulle versioni<br />

“gialle”, sui nuovi CASE sono disponibili gli avanzati<br />

sistemi di videocontrollo perimetrale a 360° con sistema<br />

di rilevamento persone e oggetti in movimento.<br />

Il mini 2,5 t elettrico entro il <strong>2023</strong><br />

Dopo la sua presentazione ufficiale a marzo <strong>2023</strong> negli<br />

Stati Uniti, in cava abbiamo visto per la prima volta al lavoro<br />

il nuovo CX25EV made in Italy, che dovrebbe essere<br />

commercializzato entro l’anno.<br />

Il nuovo miniescavatore a zero emissioni ha un motore<br />

elettrico da 25 kW con batteria agli ioni di litio da 32,3 kWh<br />

che fornisce un’autonomia completa di una giornata lavorativa<br />

in condizioni di lavoro standard per un mini di queste<br />

dimensioni. In quanto ai tempi di ricarica si varia dalle<br />

9 ore per una ricarica da 0 a 100% con presa “domestica“,<br />

fino a meno di 2 ore con un caricatore rapido esterno.<br />

Midi in anteprima assoluta<br />

A Medolago abbiamo visto anche il primo midi Serie E,<br />

un CX75E da 7,5 tonnellate con braccio triplice che sarà in<br />

vendita entro il <strong>2023</strong>. Dietro al suo design riuscito, il nuovo<br />

CASE nasconde soluzioni tecniche esclusive, degne dell’ingegno<br />

100% italiano, studiate per ottenere un modello<br />

girosagoma con prestazioni importanti e caratterizzato dal<br />

braccio triplice. A ruota arriveranno anche modelli per completare<br />

il range fino alle 10 t.<br />

Le pale compatte Serie F Evolution<br />

La pala gommata compatta 221F si aggiorna in versione<br />

Serie F Evolution, assieme ai modelli 21F, 121F, 221F e 321F.<br />

La grande novità è nell’allestimento della cabina in cui ora<br />

appare un display ispirato alla grandi pale gommate CASE<br />

e navigabile con classico selettore rotativo. Oltre a permettere<br />

di visualizzare molte informazioni, la nuova inter-<br />

[72] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [73]


Eventi<br />

TL100, LO SKID<br />

COMPATTO<br />

Mezzo ideale<br />

per lavori<br />

residenziali<br />

o paesaggistica,<br />

il prototipo<br />

TL100 è figlio<br />

di Sampierana.<br />

Per ora si tratta<br />

di un prototipo<br />

e sarà<br />

disponibile largo<br />

1.209 mm<br />

(cingoli larghi<br />

e zavorre<br />

supplementari),<br />

oppure solo<br />

890 mm.<br />

12EV Prima assoluta in Italia anche la pala gommata<br />

12EV con benna da 0,5 m 3 realizzata<br />

nello stabilimento di Lecce. Sotto, a destra, il modulo<br />

batteria agli ioni di litio ultracollaudato della<br />

Jungheinrich e relativo sistema di raffreddamento.<br />

faccia permette di introdurre una serie di caratteristiche<br />

elettroidrauliche aggiornate. A richiesta, la 221F e 321F<br />

sono ora disponibili anche in versione ad alta velocità: si<br />

passa dallo standard di 20 km/h ai 40 km/h.<br />

La pala gommata 12EV 100% elettrica<br />

A chiudere, una ciliegina sulla torta. Il prototipo di una nuova<br />

pala gommata compatta da 3,6 t di peso operativo e<br />

benna da mezzo metro cubo. Vista a ConExpo in versione<br />

cabina e sotto il nome di 36EV, la 12EV canopy presente in<br />

cava è animata da un motore elettrico da 22 kW di potenza<br />

che alimenta l’idraulica e da un motore elettrico da 17<br />

kW che alimenta la trasmissione. La batteria agli ioni di litio<br />

da 23 kWh di capacità si ricarica fino all’80% in 6 ore utilizzando<br />

una presa “domestica”, o in un’ora con un caricabatterie<br />

rapido esterno opzionale. L’autonomia varia da 3<br />

a 6 ore a seconda dell’applicazione.<br />

[74] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


De<br />

&Riciclaggio<br />

Riciclo DPI<br />

Nuova vita ai dispositivi<br />

di protezione individuale<br />

che arrivano a fine<br />

carriera. Possono servire<br />

alla preparazione<br />

di asfalti rinforzati.<br />

Il progetto è di un team<br />

di ricerca tutto italiano<br />

testi di Isabella Visentin<br />

Non più<br />

MONOUSO<br />

Sperimentare un nuovo scenario di economia circolare<br />

è l’obiettivo del progetto SUPRA. Una ricerca condotta<br />

da Marco Marconi ricercatore di disegno e metodi<br />

per l’ingegneria industriale alll’Università degli Studi<br />

della Tuscia e Edoardo Bocci, professore associato di<br />

Strade, Ferrovie e Aeroporti alla Facoltà di Ingegneria<br />

dell’Università eCampus con la collaborazione di Daniele<br />

Landi, ricercatore di disegno e metodi per l’ingegneria industriale<br />

all’Università degli Studi di Bergamo che abbiamo<br />

incontrato in occasione del Waste Mana gement Europe<br />

Conference.<br />

La domanda globale di dispositivi di protezione individuale<br />

(mascherine, camici realizzati in tessuto-non-tessuto) è<br />

aumentata del 300-400% tra il 2019 e il 2021, trainata dall'aumento<br />

dei consumi da parte del pubblico in generale<br />

ed in contesti di lavoro non sanitari. Inevitabile, l'incremento<br />

di rifiuti derivanti da questa tipologia di prodotti che per loro<br />

natura sono monouso.<br />

Il Progetto SUPRA<br />

Il progetto Single Use PPE Reinforced Asphalts (SUPRA)<br />

ha come obiettivo la ricerca e validazione di un prodotto<br />

innovativo basato sul riutilizzo del materiale plastico di scarto<br />

derivante dal processo di smaltimento dei DPI (che<br />

attualmente vengono smaltiti in discarica o inceneritore).<br />

In sintesi, ha mirato a validare la fattibilità<br />

tecnica, economica ed ambientale del<br />

riuso del materiale polimerico derivante dai<br />

DPI a fine vita, all’interno di conglomerati<br />

bituminosi per pavimentazioni stradali.<br />

Scenari applicativi<br />

Attraverso metodi e strumenti, da tempo<br />

utilizzati e sviluppati dall’università<br />

di Bergamo, si è analizzato il<br />

mercato globale per individuare<br />

possibili applicazioni di fibre corte<br />

plastiche e gommose da utilizzare<br />

nei diversi settori industriali.<br />

Approcci e strumenti, basati<br />

su text mining e intelligenza artificiale,<br />

che hanno consentito al<br />

Scarti di dispositivi di protezione<br />

individuale: mascherine (a sinistra)<br />

e mascherine più guanti (a destra).<br />

[76] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [77]


De<br />

&Riciclaggio<br />

Riciclo DPI<br />

Il materiali introdotto<br />

nell’impastatrice sono nell’ordine:<br />

aggregati vergini, fresato, DPI<br />

di scarto, bitume e filler.<br />

Terre rare e magneti<br />

Materie prime<br />

CRITICHE<br />

testi di Edoardo Righetti<br />

CEPS research assistant<br />

La richiesta di magneti cresce a causa di veicoli<br />

elettrici e dispositivi elettronici. L’Europa punta<br />

sul riciclo per essere più indipendente dalla Cina<br />

Negli ultimi anni, le crisi causate dalla pandemia prima<br />

e dalla guerra in Ucraina poi hanno portato al centro<br />

del dibattito politico dell’UE il concetto di ‘autonomia<br />

strategica’. In breve, questo riflette l’intenzione di<br />

diminuire – per quanto possibile – la dipendenza da paesi<br />

extra-Ue in alcuni settori politici, appunto, strategici. Uno fra<br />

questi è quello dell’approvvigionamento delle ‘materie prime<br />

critiche’ (dall’inglese Critical Raw Materials, o CRMs), ossia<br />

materie prime caratterizzate da una grande importanza<br />

economica ed un elevato rischio di fornitura. Stilata ed aggiornata<br />

periodicamente dalla Commissione Europea, la lista<br />

dei CRMs vede tra i materiali più ‘critici’ le terre rare, 17<br />

Sopra, conglomerato bituminoso<br />

HMA-Mascherine più Guanti.<br />

team di ricerca di individuare diverse soluzioni e, nel caso<br />

specifico, di approfondirne l’utilizzo nei conglomerati bituminosi<br />

a caldo. Importanti le fasi di “scomposizione” di<br />

un prodotto complesso: nel caso specifico non sarà la mascherina<br />

o il guanto l’informazione di input, ma la fibra corta<br />

di PET ad essere considerata, e la ricerca di possibili applicazioni<br />

che estendano e valorizzino materiale ad oggi<br />

arrivato a fine vita. L’obiettivo è stato quello di valutare la<br />

possibilità di smaltire i DPI di scarto nei conglomerati bituminosi<br />

a caldo senza penalizzare (o eventualmente migliorando)<br />

le prestazioni meccaniche della miscela. Nella<br />

presente fase sperimentale sono state prese in esame differenti<br />

tipologie di riutilizzo dei DPI di scarto, confrontando<br />

le varie soluzioni in termini di compattabilità delle miscele<br />

e caratteristiche di resistenza. Il conglomerato<br />

bituminoso di riferimento è una miscela per strato di binder<br />

ed è stata confezionata impiegando: aggregati calcarei<br />

di varia pezzatura, 20% di conglomerato bituminoso di<br />

recupero (fresato), bitume 70/100 (bitume totale nella miscela<br />

pari al 4.8% in peso), additivo rigenerante (3% sul peso<br />

del bitume nel fresato).<br />

Nella fase di preparazione dei conglomerati bituminosi in<br />

laboratorio, gli aggregati vergini ed il bitume sono stati riscaldati<br />

rispettivamente a 180 °C (145° per la miscela<br />

WMA-Mascherine) e 150 °C (120 °C per WMA-Mascherine),<br />

mentre il fresato essiccato è stato aggiunto a temperatura<br />

ambiente (25-30 °C circa). Nell’impastatrice sono stati<br />

introdotti, nell’ordine: aggregati vergini, fresato, DPI di scarto<br />

(se presenti), bitume e filler. Dopo ogni aggiunta è stata<br />

eseguita una miscelazione di circa 60 s.<br />

Risultati del report<br />

La sperimentazione di laboratorio ha confermato la fattibilità<br />

tecnica - su scala di laboratorio - del riciclo di DPI di scarto<br />

nei conglomerati bituminosi a caldo, senza ridurre la lavorabilità<br />

e le prestazioni meccaniche della miscela. In<br />

particolare possono essere impiegati anche DPI “generici”,<br />

comprensivi di mascherine e di guanti di diversa natura (che<br />

non richiedono quindi una specifica differenziazione in fase<br />

di raccolta e gestione), fino ad una percentuale dello 0.5%<br />

sul peso della miscela di conglomerato bituminoso. La valutazione<br />

ambientale è stata svolta utilizzando la metodologia<br />

standardizzata e riconosciuta dalla comunità scientifica<br />

internazionale Life Cycle Assessment (LCA) con l’obiettivo<br />

di sperimentare un nuovo scenario di economia circolare<br />

basato sul riuso di rifiuti plastici derivanti da DPI a fine vita.<br />

[78] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [79]


De<br />

&Riciclaggio<br />

Terre rare e magneti<br />

Concentrazione geografica della filiera dei magneti in terre rare<br />

Mining Separation RE metals RE magnets<br />

of RE of RE oxides refining production<br />

concentrates<br />

Il report del<br />

Centre for<br />

European Policy<br />

Studiesstima<br />

che un’efficace<br />

catena di riciclo<br />

dei magneti<br />

in terre rare<br />

potrebbe<br />

arrivare<br />

a coprire tra<br />

il 10% e il 20%<br />

della domanda<br />

di magneti<br />

dell’UE entro<br />

il 2030, e tra<br />

il 25% ed il 50%<br />

entro il 2050.<br />

RE permanent magnets value chain<br />

elementi della tavola periodica con caratteristiche fisiche e<br />

chimiche affini il cui principale utilizzo è quello della produzione<br />

di magneti. A loro volta, questi vengono prevalentemente<br />

impiegati nei motori di elettrodomestici e veicoli elettrici,<br />

nei generatori delle turbine eoliche e in dispositivi<br />

elettronici come smartphones e computers. Ad oggi, l’UE<br />

dipende quasi interamente dalla Cina per rifornirsi di magneti<br />

in terre rare, essendo il Paese a capo del 94% della capacità<br />

produttiva mondiale (nonché della maggior parte dell’intera<br />

filiera ‘a monte’ – si veda il grafico Concentrazione<br />

geografica della filiera dei magneti in terre rare).<br />

Una crescita inarrestabile<br />

Trainato dalla transizione energetica, il consumo terre rare<br />

viene previsto in rapido aumento nei prossimi anni. Il Joint<br />

Research Centre – organo di ricerca a supporto della<br />

Commissione Europea – stima che la domanda europea<br />

di terre rare quadruplicherà’ entro il 2030, in larga misura a<br />

EVs<br />

production<br />

Wind<br />

turbines<br />

production<br />

Final applications (examples)<br />

Il grafico<br />

a sinistra<br />

evidenzia come<br />

ad oggi, l’UE<br />

dipenda quasi<br />

interamente<br />

dalla Cina<br />

per rifornirsi<br />

di magneti<br />

in terre rare,<br />

essendo<br />

il Paese a capo<br />

del 94% della<br />

capacità<br />

produttiva<br />

mondiale.<br />

Proiezioni domanda e offerta da riciclo di magneti in terre rare nell’UE<br />

causa dell’espansione dei settori dell’auto elettrica e delle<br />

turbine eoliche. A fronte di una crescente domanda interna<br />

e della forte dipendenza da paesi terzi, l’UE è dunque<br />

chiamata a ridurre i rischi rafforzare la propria autonomia<br />

strategica in questo settore. Quale ruolo potrebbe avere il<br />

riciclo in questo contesto?<br />

Le tecnologie per il riciclo di magneti in terre rare in UE sono<br />

ancora prevalentemente a livello di progetti di ricerca, ma<br />

dimostrano buone prospettive di crescita e commercializzazione.<br />

Uno fra questi progetti è INSPIRES (acronimo<br />

di INtelligent and Sustainable Processing of Innovative<br />

Rare-Earth magnetS), iniziativa finanziata da EIT Raw<br />

Materials, ramo specializzato in materie prime dell’Istituto<br />

Europeo di Innovazione e Tecnologia, che mira ad innovare,<br />

testare ed implementare un innovativo processo di<br />

riciclo a cosiddetto ‘ciclo breve’ (i.e., da magneti esausti a<br />

magneti riciclati, senza passare a livello di materia prima)<br />

basata sull’utilizzo dell’idrogeno.<br />

Non pochi gli ostacoli<br />

Ma se le tecnologie di riciclo appaiono promettenti,<br />

la loro diffusione è ancora rallentata<br />

da fattori di diversa natura. In particolare,<br />

sulla base dei risultati preliminari<br />

del progetto INSPIRES e una serie di interviste<br />

con esperti del settore, un recente<br />

report del Centre for European Policy<br />

Studies identifica quattro categorie di barriere<br />

che ad oggi prevengono lo sviluppo<br />

di un una catena del riciclo dei magneti<br />

in terre rare in Europa: economiche, normative,<br />

lungo la supply chain e tecniche.<br />

Più nel dettaglio, ostacoli economici includono<br />

i costi elevati per estrarre i magneti<br />

dai prodotti a fine vita, la competizione<br />

con magneti già esistenti sul<br />

mercato o le dinamiche dei prezzi delle terre<br />

rare, spesso troppo bassi e/o volatili per<br />

garantire opportunità’ commerciali redditizie<br />

attorno al riciclo. In ambito normativo,<br />

l’assenza di informazioni che indichino presenza, posizione,<br />

tipo e composizione dei magneti nei prodotti e<br />

la mancanza di quote minimi di riciclo imposti per legge<br />

sono tra principali problemi indicati dagli esperti. La scarsa<br />

presenza in UE di alcuni segmenti della filiera dei magneti<br />

e la mancanza di trasparenza e collaborazione tra<br />

questi sono invece tra i maggiori problemi attinenti alla<br />

supply chain. Infine, da un punto di vista tecnico l’accesso<br />

ai magneti nei dispositivi a fine vita è spesso molto complesso,<br />

in larga misura a causa di design di prodotto non<br />

favorevoli al riciclo.<br />

Per un’autonomia strategica<br />

Alla luce di questi ostacoli, il report propone quattro misure<br />

che potrebbero essere prese dai decisori politici per<br />

sostenere lo sviluppo del riciclo dei magneti in Europa, ovvero:<br />

1) introdurre requisiti minimi di etichettatura, al fine<br />

di trasmettere informazioni rilevanti lungo la catena di riciclo;<br />

2) adottare quote minime di materiale riciclato nei<br />

nuovi magneti, e/o obiettivi minimi di recupero per quelli a<br />

fine vita; 3) sostenere finanziariamente le attività di riciclo<br />

dei magneti, specialmente nelle fasi iniziali; dell’attività; 4)<br />

stabilire requisiti minimi di eco-design, per favorire lo smontaggio<br />

dei prodotti a fine vita e l’estrazione dei magneti.<br />

Qualora i problemi evidenziati fossero in qualche misura<br />

risolti, il report stima che un’efficace catena di riciclo dei<br />

magneti in terre rare potrebbe arrivare a coprire tra il 10%<br />

e il 20% della domanda di magneti dell’UE entro il 2030, e<br />

tra il 25% ed il 50% entro il 2050 (si veda il secondo grafico<br />

che evidenzia l’andamento di domanda e offerta da riciclo<br />

di magneti in terre rare nell’UE).<br />

Questi numeri dimostrano che il contributo teorico del riciclo<br />

può essere, di fatto, significativo. Per questo motivo,<br />

se in una prospettiva di autonomia strategica l’UE sarà inevitabilmente<br />

costretta di valutare un’ampia gamma di opzioni<br />

– tra cui quella di aumentare la capacità produttiva<br />

di magneti ‘vergini’– il riciclo dovrebbe essere riconosciuto<br />

come alternativa prioritaria, e l’attività legislativa<br />

dell’Unione dovrebbe muoversi di conseguenza.<br />

A sinistra, una sezione di un blocco batterie agli ioni<br />

di litio di ultima generazione. Il recupero delle materie<br />

prime sarà senza dubbio un lavoro minuzioso.<br />

[80] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [81]


Pompe autocarrate<br />

95 anni di innovazioni<br />

La storica azienda<br />

italiana nel cuore, ha<br />

presentato<br />

l’autobetonpompa ad<br />

alimentazione elettrica del<br />

marchio Energya e uno<br />

dei suoi must, ovvero la<br />

pompa autocarrata K47H<br />

della serie Carbotech,<br />

caratterizzata dall’utilizzo<br />

di fibra di carbonio per<br />

alcune parti del braccio.<br />

Carbotech K47H con<br />

gestione elettronica<br />

avanzata Smartronic è un<br />

modello particolarmente<br />

apprezzato in Italia per il<br />

rapporto tra le prestazioni<br />

di braccio e gruppo<br />

pompante, a fronte di un<br />

allestimento su 4 assi<br />

8X4 con 32 tonnellate di<br />

betoniera, lo spritz beton<br />

e la nuova pompa K42E<br />

forma la prima e unica<br />

gamma elettrica nel<br />

settore delle macchine<br />

MK28E è l’evoluzione<br />

green della classica<br />

betonpompa CIFA nata<br />

nel 1974. Anche per la<br />

MK28E, CIFA ha deciso di<br />

In CIFA permane<br />

il dna italiano<br />

e l’evoluzione<br />

tecnologica non<br />

si ferma. Come<br />

dimostra la nuova<br />

CIFA Energya<br />

MK28E elettrica<br />

Non solo<br />

elettrica,<br />

ma anche<br />

Carbotech.<br />

È la nuova<br />

autobetonpompa<br />

CIFA Energya<br />

MK28E<br />

presentata allo<br />

scorso Samoter.<br />

ptt. Tra le caratteristiche<br />

più apprezzate in cantiere,<br />

il facile piazzamento<br />

grazie ai ridotti ingombri<br />

di stabilizzazione e i 47<br />

metri del braccio in<br />

cinque sezioni, di cui due<br />

in fibra di carbonio per<br />

ridurre il peso a sbalzo nei<br />

getti più impegnativi. La<br />

star dello stand Samoter<br />

era però la betonpompa<br />

del brand elettrico<br />

Energya, che con la<br />

per calcestruzzo. La sua<br />

tecnologia innovativa<br />

permette di ruotare il<br />

tamburo, manovrare il<br />

braccio, impostare gli<br />

stabilizzatori e mantenere<br />

attiva l'unità di<br />

pompaggio a motore<br />

diesel spento, azzerando<br />

così le emissioni di gas di<br />

scarico e con una<br />

rumorosità molto ridotta<br />

durante le fasi di carico e<br />

scarico in cantiere. La<br />

utilizzare elementi in fibra<br />

di carbonio per il braccio.<br />

Il sistema compatibile è<br />

sia con prese a 220 V che<br />

380 V. I tempi di ricarica<br />

variano dalle 8 ore con<br />

sistema standard e si<br />

riducono fino ad un'ora<br />

nel caso si utilizzi la<br />

colonnina fast-charge<br />

progettata da CIFA. Nel<br />

caso di colonnine di<br />

ricarica pubblica, il tempo<br />

varia in base alla potenza<br />

disponibile. Infine una<br />

“novità” annunciata dal<br />

CEO Davide Cipolla: Il<br />

significato del marchio<br />

CIFA evolve da<br />

Compagnia Italiana<br />

Forme Acciaio a di<br />

Curiosità, Ingegno,<br />

Flessibilità, Attenzione.<br />

Questo per identificare<br />

l’inizio di un percorso<br />

verso soluzioni sempre<br />

più sostenibili.<br />

cifa.com<br />

[82] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Cave&Calcestruzzo<br />

Nuove opere<br />

Il ponte ibrido<br />

DA PRIMATO<br />

testi di Fabrizio Parati<br />

Dalla ricerca di Manini<br />

Prefabbricati e Sireg<br />

Geotech, nasce la prima<br />

applicazione in Europa<br />

di armature in vetroresina<br />

studiate per infrastrutture<br />

viarie più durevoli<br />

Siamo stati nella sede di Manini Prefabbricati, ad<br />

Assisi, e poi nello stabilimento produttivo di Manini<br />

Prefabbricati, a Bastia Umbra, per poter apprezzare,<br />

oltre a una pienezza d’ingegno e di lavoro, condizioni<br />

davvero rare nella nostra epoca di specializzazioni faticosamente<br />

comunicanti e di sparute collaborazioni: la capacità<br />

di coesione tra pubblico e privato e quella tra privato<br />

e privato.<br />

Abbiamo assistito alla presentazione del progetto del primo<br />

ponte in Europa con travi precompresse e armatura in<br />

fibra di vetro (GFRP Glass Fiber Reinforced Polymer), che<br />

è stato realizzato da Manini Prefabbricati insieme a Sireg<br />

Geotech e all’Università di Cagliari, e per avere esperienza<br />

diretta delle prove di collaudo su questo tipo di travi.<br />

Come da obbligo di capitolato le travi non sono sette (le<br />

sette di cui è composto il nuovo ponte), ma otto. In so-<br />

Ponte di Gonnesa<br />

la carta d’identità<br />

Impresa esecutrice Manini Prefabbricati<br />

Armature strutturali in vetroresina Sireg Geotech<br />

Progettazione e Direzione Lavori Secured Solutions<br />

Supporto tecnico scientifico Università degli Studi<br />

di Cagliari, University of Miami: Antonio Nanni, ASDEA<br />

Committente: Regione Autonoma della Sardegna,<br />

Comune di Gonnesa (SU)<br />

[84] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [85]


Cave&Calcestruzzo<br />

Nuove opere<br />

stanza, si è inserito nel capitolato anche la sperimentazione.<br />

E le prove di carico, sia a flessione sia a taglio, su una<br />

trave principale, condotti nello stabilimento di Bastia Umbra,<br />

hanno dato risultati più che soddisfacenti.<br />

Il nuovo ponte sorge a pochi metri dal mare, e, quindi, in un<br />

ambiente altamente aggressivo. Più precisamente: si trova<br />

vicino alla spiagga di Fontanamare, nel comune di<br />

Gonnesa, nella provincia del Sud Sardegna. Un luogo che<br />

è stato teatro di una nota storia mineraria (nel 1940, tra l’altro,<br />

il comune di Gonnesa fu accorpato a Carbonia e, nel<br />

1945, riacquisì la propria autonomia), che vanta un mare<br />

bellissimo e la vista sullo scoglio Pan di Zucchero.<br />

I lavori di costruzione del nuovo ponte sono iniziati nel gennaio<br />

del 2022 e la sua inaugurazione è prevista nel mese<br />

di <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong>.<br />

Ogni soggetto coinvolto nel progetto del ponte di<br />

Fontanamare ha potuto davvero dare prova della propria<br />

alta dottrina. Un’opera collegiale condotta da protagonisti<br />

(Istituzioni, professionisti, imprese) di assoluto livello,<br />

come dicevamo in apertura di articolo. Ma vediamo<br />

i nomi degli artefici di questa novità di portata europea,<br />

se non mondiale: Manini Prefabbricati (impresa esecutrice);<br />

Sireg Geotech (armature strutturali in vetroresina);<br />

Secured Solutions (progettazione e direzione lavori);<br />

Università degli Studi di Cagliari; University of Miami<br />

(Antonio Nanni, supporto tecnico scientifico); ASDEA;<br />

Regione Autonoma della Sardegna e Comune di Gonnesa<br />

(committenti).<br />

Le nuove armature Glasspree<br />

La nuova opera nasce da una pagina non tragica (solo danni<br />

e nessuna vittima, fortunatamente), ma di certo dolente,<br />

per Gonnesa: il collasso strutturale di un ponte (di sei<br />

metri di altezza). Era l’aprile del 2020, e il “vecchio” ponte<br />

sulla spiaggia di Fontanamare, anche grazie all’inclemenza<br />

dell’aerosol marino, ha ceduto. Si è spezzato in due, senza<br />

dare preavvisi di criticità, mentre sopra di esso transitava<br />

un compattatore di rifiuti. Da questa criticità è nata<br />

l’occasione di una reale innovazione. Vediamo di cosa si<br />

tratta, partendo dal determinante apporto dato da Sireg.<br />

È Sireg, infatti, ad aver progettato e prodotto le armature<br />

Glasspree® per gli elementi prefabbricati Manini impiegati<br />

per la costruzione del nuovo ponte di Gonnesa. Le armature<br />

Glasspree® sono le uniche in materiale composto<br />

GFRP con certificazione europea ETA (European Technical<br />

Assessment) ad oggi disponibili sul mercato (ne abbiamo<br />

diffusamente parlato sul numero di marzo <strong>2023</strong> di leStrade<br />

nell’articolo “L’ETA per Sireg”).<br />

La soluzione trovata per il nuovo ponte è compiuta espressione<br />

dell’arte del saper fare, di un’abilità magistrale di sperimentare<br />

(«nell’assenza di normative di riferimento, se non<br />

le norme CNR», come ha ricordato il progettista: il Prof. Ing.<br />

Fausto Mistretta, di Secured Solution), ma è anche segno<br />

di un’intuizione profonda dettata dal fatto che le<br />

Amministrazioni, soprattutto le piccole, non hanno le risorse<br />

per capire quale sia lo stato di degrado di decine di<br />

opere d’arte. La soluzione, pertanto, è allungare la vita uti-<br />

Primo piano delle innovative armature in fibra di vetro<br />

(GFRP Glass Fiber Reinforced Polymer) che trovano<br />

la loro prima applicazione per il nuovo ponte di Gonnesa.<br />

le o, possibilmente, fare in modo che non ci sia più bisogno<br />

della manutenzione (soprattutto, sulle opere d’arti minori:<br />

difficili da controllare).<br />

Dall’insieme di queste attitudini e necessità nasce il nuovo<br />

ponte di Gonnesa: seppure ha da essere ulteriormente<br />

approfondito lo studio per il suo impiego in zone sismiche,<br />

il nuovo materiale messo a punto da Manini e Sireg è in<br />

grado di assicurare una durata di vita di 100 anni, vale a<br />

dire doppia rispetto a quella dell’acciaio, ma ha anche la<br />

capacità di assicurare molti altri vantaggi (sempre in rapporto<br />

all’acciaio): peso inferiore; maggiore resistenza alla<br />

corrosione in ambiente salmastro (il GFRP non è soggetto<br />

ad alterazioni ed ossidazioni, non viene corroso da umidità<br />

e salsedine, e, inoltre, può essere utilizzato persino in<br />

abbinamento a calcestruzzi realizzati utilizzando acqua<br />

salmastra marina); minore Life-cycle costing e impatto<br />

ambientale. Tutto ciò si traduce in una reale sostenibilità<br />

dell’opera, perché la durabilità dell’infrastruttura concorre<br />

davvero a una rivoluzione green. Servendosi del “metodo”<br />

Manini-Sireg si potranno realizzare calcestruzzi con<br />

minor impiego di additivi chimici e – come detto – si avrà<br />

una sostenuta riduzione dei costi di manutenzione (sia ordinaria<br />

sia straordinaria).<br />

Il nuovo ponte di Gonnesa è composto da sette travi prefabbricate<br />

con trefoli in acciaio armonico pretesi e da armatura<br />

lenta a flessione e a taglio completamente realizzata<br />

in vetroresina. La lunghezza dell’impalcato è di 23,30<br />

[86] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [87]


Cave&Calcestruzzo<br />

Nuove opere<br />

metri. La larghezza è di 9,10 metri: rispetto al precedente,<br />

il nuovo ponte di Fontanamare è stato allargato con l’aggiunta<br />

di una corsia pedonale.<br />

Innovazione certificata<br />

«Il ponte ibrido di Gonnesa ricostruito da Manini con le<br />

armature in vetroresina certificata da Sireg – ha dichiarato<br />

Sonja Blanc, CEO di Sireg Geotech – rappresenta<br />

un primato di cui siamo molto fieri, dopo anni di ricerca<br />

mirata in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie<br />

delle <strong>Costruzioni</strong> ITC-CNR, il Politecnico di Milano e<br />

l’Università di Miami, per arrivare alla certificazione europea<br />

ETA delle nostre barre in vetroresina Glasspree®.<br />

Il ponte è la prima applicazione assoluta in Europa per<br />

questo prodotto composito in ambito civile che potrà<br />

avere un forte impatto strategico nel settore dell’edilizia,<br />

in un paese dove le infrastrutture sono figlie di una progettazione<br />

e realizzazione che risale al primo dopoguerra.<br />

Nel ringraziare tutti i partner che hanno reso possibile<br />

questo progetto, ci auguriamo che questo ponte diventi<br />

presto un modello per il rinforzo delle infrastrutture e<br />

dei manufatti in cemento armato esposti ad ambienti<br />

particolarmente aggressivi o soggetti a costante degrado».<br />

Eccellenza italiana a Miami<br />

Il partner scientifico americano del ponte di Gonnesa è<br />

il professor Antonio Nanni, che è a capo del Departement<br />

of Civil, Architectural & Environmental Engineering dell’Uni -<br />

versità di Miami e, da quest’anno, presidente ACI, il più<br />

RESISTENZA MECCANICA Allo stabilimento Manini<br />

di Bastia Umbra abbiamo assistito a prove di carico,<br />

taglio e flessione, su una trave strutturale.<br />

L’incontro nella sede aziendale di Manini Prefabbricati<br />

per la presentazione del ponte di Gonnesa: Manini<br />

Prefabbricati, insieme a Sireg Geotech e l’Università<br />

di Cagliari, ha realizzato, infatti, il primo ponte in Europa<br />

con travi precompresse e armatura in fibra di vetro (GFRP).<br />

importante Ente americano in tema costruzioni e norme<br />

edilize. Le sue considerazioni: «L’eccellenza italiana non<br />

è solo nella moda o nel food, ma anche in mondi meno<br />

accattivanti come le costruzioni: il ponte in Sardegna rappresenta<br />

una struttura iconica in Europa e nel mondo<br />

perché testimonia lo sforzo di fare una struttura ibrida<br />

che ha un impatto positivo sia economicamente sia nella<br />

durabilità e nella sostenibilità della struttura stessa».<br />

Le barre di lungo corso<br />

Sireg vanta un’esperienza più che trentennale nella fabbricazione<br />

di barre in vetroresina ed è stata la prima so-<br />

cietà produttrice di materiali compositi a evidenziare l’esigenza<br />

di una certificazione europea per questo tipo di<br />

prodotti, classificati come non tradizionali e dunque non<br />

coperti da norme armonizzate, allo scopo di incentivarne<br />

l’applicazione anche in ambito strutturale nelle opere<br />

di costruzione. Per tali opere, infatti, le NTC 2018 (Norme<br />

Tecniche per le <strong>Costruzioni</strong>) prevedono appunto l’obbligo<br />

di certificazione e Sireg ha dunque agito da apripista<br />

per una più sicura e vantaggiosa applicazione di questo<br />

materiale innovativo.<br />

Nel 2019, l’azienda di Arcore ha pertanto avviato con<br />

l’ITC-CNR, ovvero il TAB (Organismo di Valutazione<br />

Tecnica) italiano, la richiesta volontaria per la stesura del<br />

Documento di Valutazione Europea (EAD), necessario<br />

alla successiva marcatura CE. Ha così redatto i protocolli<br />

di certificazione europea, dove sono definite le caratteristiche<br />

essenziali da testare e i metodi di prova da<br />

utilizzare per la valutazione del prodotto. Sulla base di<br />

questi protocolli ha svolto oltre 350 test di laboratorio<br />

per garantire le prestazioni meccaniche e di durabilità<br />

delle barre Sireg Glasspree®. E finalmente, in chiusura<br />

del 2022, l’iter è avanzato fino all’ottenimento dell’ETA<br />

per questa famiglia di prodotti.<br />

Caratteristiche e vantaggi<br />

Le barre in fibra di vetro Glasspree® di Sireg certificate ETA,<br />

realizzabili in vari diametri, sono fabbricate secondo il processo<br />

chiamato pultrusione che permette di realizzare prodotti<br />

dalle elevate caratteristiche meccaniche e di durabilità.<br />

Il vetro, in particolare, svolge un ruolo dominante in<br />

termini di vantaggi grazie a una serie di caratteristiche chimico-meccaniche<br />

che, in relazione ai costi, lo rendono oggi<br />

la migliore soluzione per applicazioni in ambienti particolarmente<br />

aggressivi per le comuni armature in acciaio,<br />

come gli ambienti salini, o in presenza di campi elettromagnetici<br />

o utilizzo di cloruri antigelo, ecc.<br />

I vantaggi che derivano dall’utilizzo di materiali per uso<br />

strutturale in possesso di ETA sono numerosi e fondamentali<br />

ai fini della corretta esecuzione di un’opera:<br />

Alcune barre Glasspree®<br />

di Sireg certificate ETA.<br />

- grazie alla loro intrinseca resistenza alla corrosione, le<br />

barre per armature in vetroresina all’interno del calcestruzzo<br />

trovano ideale applicazione nella costruzione di<br />

ponti, opere sul mare e in genere opere da realizzare in<br />

ambienti particolarmente aggressivi:<br />

- sono molto vantaggiose in termini di sostenibilità e durata<br />

delle infrastrutture, doppia rispetto all’acciaio, con<br />

una vita utile prevista di 100 anni e un minor bisogno di<br />

interventi di manutenzione;<br />

- pesano un quarto dell’acciaio e quindi permettono una<br />

riduzione dei costi di trasporto e di posa;<br />

- richiedono un minor copriferro e possono essere utilizzate<br />

senza aggiunta di additivi nel calcestruzzo o con<br />

i nuovi calcestruzzi green;<br />

- facilitano l’attività di controllo e verifica dei Direttori dei<br />

Lavori. Uno spettro di vantaggi che offre il massimo anche<br />

sul fronte della sostenibilità.<br />

Da ultimo, ma non meno importante, si aggiunga il basso<br />

impatto ambientale della struttura in cemento armata<br />

con i nuovi materiali compositi.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [89]


Cave&Calcestruzzo<br />

Eventi<br />

Ad agosto, tappa a...<br />

STEINEXPO<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

Da 23 al 26 agosto, torna a Homberg (Germania) una<br />

delle manifestazioni migliori in cui vedere in azione<br />

le ultime novità in termini di macchine da cava e da<br />

miniera. Un vero parco giochi per addetti ai lavori, la triennale<br />

SteinExpo conta circa 270 espositori per un totale<br />

di quasi 400 marchi rappresentati. Sono numeri in linea<br />

con l’ultima edizione pre pandemia, quella record 2017.<br />

L’aumento significativo della percentuale di partecipanti<br />

di livello internazionale, testimonia quanto la formula tedesca<br />

delle maxi demo sia sempre più apprezzata in<br />

Europa e oltre. Quando l’undicesima edizione della manifestazione<br />

aprirà i battenti il 23 agosto <strong>2023</strong>, i visitatori<br />

scopriranno nuove formule ed esperienze per incrementare<br />

il loro coinvolgimento. Nell’arena della cava di basalto<br />

di Homberg ci sarà l’area dimostrativa A dove lavoreranno<br />

fianco a fianco le novità più grandi in termini di<br />

dimensioni e tecnologie. Nella più grande cava di basalto<br />

d'Europa, quest'anno lo spazio demo sarà ancora maggiore<br />

e ospiterà una pista per dare respiro ai dumper. L'area<br />

demo per le attrezzature si chiamerà sempre demo B, ma<br />

rispetto al 2017 sarà leggermente più ristretta. Anche lo<br />

spazio verso la parte posteriore dell'area dimostrativa superiore<br />

C è leggermente più stretto questa volta. Più azione<br />

e meno stand insomma! In generale, SteinExpo <strong>2023</strong><br />

Nel cuore della Germania<br />

torna l’appuntamento<br />

dedicato al mondo delle<br />

macchine da cava e miniera<br />

Nell’arena della<br />

cava di basalto<br />

più grande<br />

d’Europa,<br />

le macchine<br />

concorrenti<br />

danno<br />

spettacolo<br />

lavorando<br />

fianco a fianco.<br />

cercherà anche modi per presentare espositori più piccoli<br />

che attirino il pubblico, anche sullo sfondo di grandi dimensioni.<br />

Anche l'area dedicata agli espositori indoor avrà<br />

un duplice focus. A tal fine, il precedente large sarà diviso<br />

in due sezioni: un padiglione espositivo incentrato su un<br />

tema specifico sarà aperto ai visitatori in ciascuna delle<br />

due sedi su due livelli. Tra le novità, anche la nuova App<br />

SteinExpo, che fornisce tutte le informazioni aggiornate<br />

sul calendario dell’evento demo, sugli espositori presenti<br />

e in generale sulle info di carattere pratico e logistico: planimetrie,<br />

informazioni sugli espositori, prodotti esposti e<br />

molto altro. La nuova App sarà disponibile a inizio estate.<br />

www.steinexpo.de<br />

[90] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [91]


Eventi<br />

FARE CULTURA<br />

a porte aperte<br />

abituati a vedere il risultato del nostro lavoro, ma non conoscono<br />

i nostri processi” ha sottolineato Alberto Truzzi,<br />

Presidente di Assobeton, l’Associazione che raggruppa i<br />

produttori di manufatti cementizi, associata a Federbeton.<br />

testi di Antonio Fargas<br />

La cementeria Holcim<br />

Italia di Ternate (VA) tra<br />

le tappe del progetto Porte<br />

Aperte di Federbeton.<br />

L’obiettivo è condividere<br />

con le comunità locali<br />

Anche quest’anno Federbeton ha pianificato in tarda<br />

primavera il progetto Porte Aperte con l’obiettivo di<br />

trasmettere i valori e la cultura della filiera del cemento<br />

e del calcestruzzo alle comunità locali. Diciassette<br />

le tappe programmate lungo tutto lo Stivale, più una in<br />

Sardegna, tra cementerie, impianti di calcestruzzo e gli<br />

stabilimenti di prefabbricazione.<br />

Federbeton ha voluto ripetere questo progetto di condivisione,<br />

perché si tratta di un’occasione importante che permette<br />

di far scoprire il settore del cemento e del calcestruzzo<br />

alle comunità e di trasmettere loro i valori dei<br />

materiali made in Italy per le costruzioni. “I cittadini sono<br />

Appuntamento a Tradate<br />

Lungo questo percorso, lo scorso 27 maggio, la cementeria<br />

Holcim di Tradate ha accolto cittadini , studenti e addetti<br />

ai lavori conducendoli alla visita del sito operativo e<br />

degli impianti.<br />

“Per noi, è sempre un piacere mostrare il processo produttivo<br />

e spiegare quello che facciamo, far conoscere la<br />

nostra realtà e toccare da vicino la passione e la qualità del<br />

nostro lavoro” – ha commentato l’AD di Holcim Italia Lucio<br />

Greco. “Eventi come questi, sono per Holcim un’opportunità<br />

per rafforzare il dialogo con le comunità che vivono nel<br />

territorio vicino allo stabilimento e ai siti estrattivi. E’ inoltre<br />

un’occasione di mostrare il nostro lavoro di squadra, la volontà<br />

e la passione delle nostre persone di contribuire attivamente<br />

alla costruzione del progresso attraverso l’innovazione<br />

e la sostenibilità”.<br />

Da parte di Riccardo Bianchi, Plant manager di Holcim Italia:<br />

“il Porte Aperte è davvero un momento costruttivo, un’occasione<br />

di immergersi in un mondo ricco di sfaccettature:<br />

dall’ambiente di cava in cui è possibile comprendere come<br />

il processo di escavazione venga costantemente accompagnato<br />

dal recupero ambientale che si concretizza in piani<br />

ed azioni concrete per il potenziamento e la salvaguardia<br />

della biodiversità ai sistemi di controllo delle emissioni<br />

A sinistra,<br />

Lucio Greco,<br />

amministratore<br />

delegato<br />

di Holcim Italia,<br />

in occasione del<br />

il Porte Aperte<br />

di Ternate (VA).<br />

Nelle immagini,<br />

alcuni momenti<br />

del Porte<br />

Aperte presso<br />

la cementeria<br />

di Ternate (VA)<br />

tenutosi<br />

lo scorso 27<br />

maggio.<br />

[92] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [93]


®<br />

FEDERATA<br />

FEDERATA<br />

SOLUTIONS ON THE MOVE<br />

CMYK<br />

100,68,0,12 0,100,99,4<br />

Part of TEUFELBERGER Group<br />

ASSOCIAZIONE ITALIANA PRESSURE EQUIPMENT<br />

FOUNDED 2014<br />

Scala colori<br />

C- 0<br />

M- 95<br />

G - 95<br />

N - 20<br />

Scala colori<br />

C- 0<br />

M- 0<br />

G - 0<br />

N - 100<br />

<br />

<br />

<br />

Associazione Porti Italiani (ASSOPORTI) · Via dell’Arco De’ Ginnasi, 6 · 00186 Roma<br />

C.F. 80213650585 · phone +39 06 6876193 · fax +39 06 6876550 · www.assoporti.it · info@assoporti.it<br />

M O V I N G S O L U T I O N S S P E C I A L I S T S<br />

ASSOCIAZIONE ITALIANA SISTEMI DI SOLLEVAMENTO,<br />

ELEVAZIONE E MOVIMENTAZIONE<br />

ASSOCIAZIONE ITALIANA SISTEMI DI SOLLEVAMENTO,<br />

ELEVAZIONE E MOVIMENTAZIONE<br />

FEDERATA<br />

FEDERATA<br />

THE BIGGEST EUROPEAN EVENT ONLY DEDICATED TO THE LIFTING<br />

INDUSTRIAL & PORT HANDLING EQUIPMENT AND HEAVY TRANSPORT VEHICLES<br />

Fiera certificata<br />

An exhibition audited by<br />

Eventi<br />

106/2021<br />

GISX21RS1<br />

R<br />

RR<br />

quali ad esempio il nuovo filtro a maniche su cui abbiamo<br />

investito per migliorare ulteriormente le performance ambientali<br />

del nostro stabilimento.”<br />

Post pandemia, il tornare ad attività come i porte aperte<br />

o le visite organizzate per gli studenti degli Istituti di formazione,<br />

è considerato da Holcim un’occasione molto importante<br />

per comunicare l’impegno dell’azienda in termini<br />

ambientali sia alle comunità che vivono il territorio vicino<br />

a stabilimenti e siti estrattivi, sia ai più giovani che di fatto<br />

attueranno il cambiamento per il nostro pianeta.<br />

Sostenibilità e decarbonizzazione<br />

In tema di performance ambientali, ricordiamo che Holcim<br />

ha sviluppato una nuova visual identity che esprime in maniera<br />

ancora più evidente la sua strategia di decarbonizzazione<br />

in sinergia con le le società consociate come<br />

Geocycle Italia e la suddetta Nicem, di recente acquisizione,<br />

che permettono l’utilizzo di combustibili alternativi e<br />

materiali alternativi che impattando sulle percentuali di<br />

clinker aiutano ad ottenere una importante riduzione delle<br />

emissioni di CO 2<br />

. Uno di questi ingredienti, che permettono<br />

di perfezionare la ricetta di un calcestruzzo più sostenibile,<br />

è senza dubbio ill carbonato di calcio che consente<br />

di ottimizzare il contenuto di cemento nel calcestruzzo.<br />

L’acquisizione di Nicem è solo una delle tappe della<br />

"Strategia 2025 - Accelerating Green Growth" di Holcim,<br />

che prevede di evolvere ulteriormente attraverso acquisizioni<br />

mirate nel settore degli aggregati e del calcestruzzo.<br />

AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT GIS <strong>2023</strong><br />

BLUEYES<br />

®<br />

B A T T E R I E S<br />

<br />

TAYDER<br />

ANNA<br />

Associazione Nazionale<br />

Noleggi Autogru, P.L.E.<br />

e Trasporti Eccezionali<br />

Gru idrauliche a montaggio rapido<br />

Self-erecting tower cranes<br />

Robik<br />

Alla Design week<br />

Lo scorso aprile, durante il corso della settimana del<br />

Salone del Mobile, abbiamo “abitato” il mondo Holcim<br />

dedicato ad innovazione e sostenibilità presso lo spazio<br />

25 di Superstudio Più, in via Tortona a Milano.<br />

Durante la preview, l’azienda ha presentato la sua strategia<br />

e la sua vision mostrando concretamente le<br />

tappe del percorso verso la decarbonizzazione e la<br />

costruzione di città più sostenibili.<br />

I concetti di economia circolare, innovazione e sostenibilità<br />

hanno preso forma, all’interno dello spazio<br />

espositivo, attraverso elementi visivi che hanno<br />

permesso di immergersi nei nuovi colori dell’azienda;<br />

il blu e il verde. Colori che, a loro volta, richiamano<br />

gli oceani e la terra. Holcim ha colto l’occasione<br />

della Design week anche per presentare una società<br />

acquisita di recente dal Gruppo, la Nicem, leader<br />

nella produzione del carbonato di calcio nel Nord<br />

Italia. L’acquisizione permetterà di servire nuovi settori<br />

di mercato e di essere più sostenibili, grazie all’utilizzo<br />

del carbonato di calcio che consente di ottimizzare<br />

il contenuto di cemento nel calcestruzzo e,<br />

quindi, di ridurre emissioni di CO2. Infine, collegandosi<br />

ai tre valori ispiratori dell’edizione di quest’anno<br />

del Superdesign Show, Innovazione, Ispirazione e<br />

Immaginazione, è stato possibile ammirare un modo<br />

nuovo di utilizzare il calcestruzzo: il prodotto Holcim<br />

è diventato protagonista di opere di design quali le<br />

lampade di 9010 Belfiore, realizzate in Betaly ® formulato<br />

con il Ductal ® .<br />

Anche gli oggetti di design della linea Cala di Draga<br />

& Aurel, in resina e calcestruzzo, perfettamente in sintonia<br />

con le linee e i colori della nuova visual identity,<br />

rivelano il legame con la natura, facendo ulteriormente<br />

emergere la capacità di adattamento dei<br />

prodotti Holcim ad una molteplicità di applicazioni;<br />

quali la realizzazione di bellissimi oggetti di design.<br />

ANNA<br />

Associazione Nazionale<br />

Noleggi Autogru, P.L.E.<br />

e Trasporti Eccezionali<br />

ASSOCIAZIONE OPERATORI NEL TRASPORTO FERROVIARIO MERCI<br />

CONFINDUSTRIA<br />

PIACENZA<br />

Institutional<br />

Patronage<br />

ASSOCIAZIONE ITALIANA SISTEMI DI SOLLEVAMENTO,<br />

ELEVAZIONE E MOVIMENTAZIONE<br />

ASSOCIAZIONE ITALIANA SISTEMI DI SOLLEVAMENTO,<br />

CMYK<br />

ELEVAZIONE E MOVIMENTAZIONE<br />

CMYK<br />

100 30 0 10<br />

0 0 0100 70 30 0 10112 113 0 120 115185<br />

100 72 0 00 01870<br />

ALTEK<br />

100 72 0 18<br />

RGB<br />

RGB<br />

0 120 185<br />

0 68 112 137113 115280 CV 424 C<br />

0 68 137<br />

PANTONE<br />

300 U<br />

PANTONE<br />

424 C300 U<br />

280 CV<br />

Supporting Associations<br />

For info and stand bookings<br />

www.gisexpo.it - ph. +39 010 5704948 - info@gisexpo.it<br />

B/N<br />

B/N<br />

nero 100%<br />

bianco nero 100% 100%<br />

bianco 100%<br />

MULETTI<br />

®<br />

DAPPERTUTTO<br />

CMYK<br />

CMYK<br />

100 30 0 10<br />

0 0 0100 70 30 0 10112 113 0 120 115185<br />

100 72 0 00 01870<br />

100 72 0 18<br />

RGB<br />

RGB<br />

0 120 185<br />

0 68 112 137113 115280 CV 424 C<br />

0 68 137<br />

PANTONE<br />

300 U<br />

Comune<br />

di Piacenza<br />

PANTONE<br />

424 C300 U<br />

280 CV<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Organized by<br />

B/N<br />

B/N<br />

nero 100%<br />

bianco nero 100% 100%<br />

bianco 100%<br />

[94] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong>


Cave&Calcestruzzo<br />

Durabilità delle opere<br />

Siamo stati al seminario<br />

“AeternumCal -<br />

Il Calcestruzzo” presso<br />

la sede di Renate (MB)<br />

di Tekna Chem. All’evento<br />

hanno partecipato diverse<br />

realtà della filiera,<br />

protagoniste del buon<br />

costruire, come le centrali<br />

di betonaggio della rete<br />

AeternumCal<br />

in collaborazione con<br />

Una rete esclusiva pro qualità. Il seminario<br />

“AeternumCal - Il Calce -<br />

struzzo” è una tappa del percorso<br />

di Tekna Chem, teso totalmente alla creazione<br />

di una rete di produttori di Aeter -<br />

numCal sull’intero territorio nazionale, produttori<br />

in esclusiva per la loro zona di<br />

pertinenza territoriale.<br />

Il sistema AeternumCal permette di offrire<br />

al mercato un calcestruzzo ad altissime<br />

performance, un calcestruzzo a permeabilità<br />

ZERO, resistente ai cicli di gelo e disgelo, a ritiro compensato,<br />

raddoppio delle resistenze meccaniche a parità<br />

di dosaggio di cemento, carbonatazione ZERO. In pratica,<br />

si tratta di un sistema per ottenere un calcestruzzo<br />

ad altissima durabilità ed è l’unico modo per rispettare realmente<br />

l’ambiente attraverso “la durabilità delle opere”.<br />

Porre attenzione all’ambiente significa, infatti, farlo sul ciclo<br />

di vita delle opere, sul loro smaltimento, su una progettazione<br />

lungimirante.<br />

Quali sono i vantaggi del sistema<br />

Il Gemetra Silvio Cocco, ideatore di AeternumCal e fon-<br />

AETERNUMCAL<br />

IL calcestruzzo<br />

datore di Tekna Chem Group, ha condiviso con i partecipanti<br />

all’evento i vantaggi del sistema e i valori che ha messo<br />

in campo per alzare l’asticella della qualità nel mercato<br />

delle costruzioni. Durante lo svolgersi della mattinata,<br />

l’attenzione si è indirizzata su un aspetto fondamentale: la<br />

qualità del calcestruzzo e l’apporto del compound Aeternum<br />

sul risultato finale dell’opera.<br />

«Qualsiasi porcheria con l’aggiunta di Aeternum diventa<br />

un calcestruzzo favoloso», dicono...«Nulla di più falso, assicura<br />

il Geometra Cocco. Questa affermazione, purtroppo,<br />

mi è stata attribuita ormai da più parti e penso diventi<br />

mio obbligo smentirla categoricamente». Del resto, il mercato<br />

pullula di fake news in generale e, ultimamente, anche<br />

quello del calcestruzzo non se le fa mancare.<br />

Come in tutti i calcestruzzi - gli addetti ai lavori dovrebbero<br />

saperlo - la qualità delle materie prime è fondamentale.<br />

Non esistono additivi che possano cambiare la qualità di<br />

un calcestruzzo che sia composto con materie prime non<br />

adatte. È compito di ogni buon tecnologo creare un mix<br />

design con quanto di meglio abbia a disposizione e, dopodiché,<br />

si può pensar di migliorarne la qualità in rapporto<br />

alle esigenze della destinazione. Pensare che con un additivo,<br />

seppur performante, si possa trasformare la pessima<br />

qualità di un calcestruzzo è pura utopia.<br />

«E allora l’Aeternum?»<br />

La domanda «E allora l’Aeternum?» che qualcuno tra i partecipanti<br />

al convegno ha rivolto al Geometra Cocco ha trovato<br />

una risposta immediata e ricca di dettagli: «L’Aeternum<br />

– ha precisato Cocco - non lo consideriamo un additivo<br />

ma un gruppo di additivi messi sapientemente insieme al<br />

fine di sfruttare ogni singola sinergia di ciascuno di essi,<br />

e questo lo dimostra il dosaggio contenuto pur avendo al<br />

suo interno un iperfluidificante, ben due compensatori di<br />

[96] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [97]


Cave&Calcestruzzo<br />

Durabilità delle opere<br />

La partnership con il Gruppo Generali<br />

Un altro aspetto importante che consegue dal progetto<br />

AeternumCal è quello legato alla garanzia che Tekna<br />

Chem propone alla propria rete di produttori di calcestruzzo<br />

di qualità.<br />

Un progetto così importante non può prescindere da partners<br />

all’altezza degli obiettivi che Il Geometra Cocco si è<br />

prefissato di raggiungere. In questa logica si è mossa la<br />

ricerca di una partnership con chi, in ambito assicurativo,<br />

si pone come leader, vale a dire il Gruppo Generali. Per<br />

Generali, è intervenuto il Dott. Andrea Mastrovito, (responsabile<br />

linea azienda agenzia di Monza l. go XXV aprile).<br />

Abbiamo raccolto alcune sue considerazioni.<br />

Sopra, il Geometra Silvio Cocco, ideatore di AeternumCal<br />

e fondatore di Tekna Chem Group. Più a destra,<br />

la Dottoressa Valeria Campioni, vicepresidente<br />

dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo e responsabile<br />

chimico di Tekna Chem. Qui a destra, il Dott. Andrea<br />

Mastrovito, Responsabile linea azienda dell’agenzia<br />

di Monza del Gruppo Generali.<br />

ritiro, un incrementatore di resistenze iniziali e finali, un impermeabilizzante,<br />

oltre alle nano silici reattive. Non sto parlando<br />

della tecnologia dei ‘cristalli’, ma di una cosa molto<br />

diversa: tecnologicamente un’altra cosa! L’Aeternum lo<br />

impieghiamo regolarmente nei nostri cantieri, ma anche<br />

in quelli dei nostri clienti: e in tutti i cantieri in cui l’Aeternum,<br />

da diciotto anni a questa parte, sia stato impiegato non<br />

conoscono invecchiamento, a tal punto che sembrano<br />

fatti ieri. Il calcestruzzo additivato con l’Aeternum non ha<br />

età. L’AeternumCal non mostra i segni del tempo, dell’aggressione<br />

ambientale, del gelo e dei sali disgelanti. Queste<br />

affermazioni non sono favole, bensì pura realtà visibile e<br />

tangibile con mano. Oggi stanno finalmente nascendo impianti<br />

di produzione di calcestruzzo su tutto il territorio nazionale<br />

abilitati e formati per produrre ed offrire al mercato<br />

AeternumCal. Si tratta di impianti di betonaggio che<br />

hanno sposato il nostro progetto puntando sulla convinzione<br />

che nel Paese del ‘quanto costa esiste anche chi<br />

vuol sapere cosa compra’. È proprio puntando su questa<br />

convinzione, rivolgendosi a chi ama costruire bene ed in<br />

serenità che AeternumCal sta riscontrando un vero successo.<br />

Non è stato difficile trasferire la tecnologia di<br />

Aeternum alle nostre malte da restauro, malte dalle caratteristiche<br />

uniche in fatto di prestazioni e che consentono<br />

una facilità di posa senza confronto».<br />

Qualcuno tra i partecipanti ha chiesto anche: «Ed economicamente?»<br />

La risposta, anche qui puntuale, del<br />

Geometra Cocco: «Pienamente in linea con quanto presente<br />

sul mercato ed è questo il segreto del loro successo.<br />

Ora abbiamo aggiunto un nuovo fiore al nostro giardino,<br />

il nostro orgoglio più grande: l’Aeternum HTE. Un microcalcestruzzo<br />

preconfezionato dalle prestazioni ineguagliabili,<br />

specifico per gli interventi antisismici, certificato<br />

dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici in classe<br />

14 D INCRUDENTE, ovvero adatto per impieghi anche<br />

senza ferri di armatura tradizionali. Con esso abbiamo<br />

commissionato un software di dimensionamento per i<br />

differenti interventi, oggi in distribuzione per tutti gli ingegneri<br />

strutturisti gratuitamente».<br />

Il Geometra Cocco, prima di cedere la parola alla<br />

Dottoressa Valeria Campioni, vicepresidente dell’Istituto<br />

Italiano per il Calcestruzzo e responsabile chimico di<br />

Tekna Chem, ci ha tenuto a soffermare l’attenzione sull’impegno<br />

nella formazione con l’Accademia, sull’assistenza<br />

alla clientela, prestata con i laboratori mobili nell’intero<br />

territorio italiano, e, soprattutto, sulla ricerca, per<br />

la messa a punto dei sogni oggi diventati realtà.<br />

L’importanza dell’Istituto<br />

La Dottoressa Campioni, durante il proprio intervento, ha<br />

coinvolto i partecipanti dell’evento AeternumCal illustrando<br />

tutte le applicazioni del sistema, le caratteristiche<br />

tecniche del Compound Aeternum ed il servizio<br />

dell’Istituto Italiano per Il Calcestruzzo (IIC), che è di importanza<br />

fondamentale per il buon esito dei risultati qualitativi<br />

dell’impianto di betonaggio, attraverso l’offerta dei<br />

propri servizi: dalla fase di start up fino, quando il cliente<br />

lo richieda, all’esecuzione cantieristica.<br />

L’attenzione si è soffermata sull’importanza che riveste<br />

il servizio di IIC sul sistema AeternumCal e sul buon costruire,<br />

affrontando ogni peculiarità che determina l’eccellenza<br />

dei risultati del prodotto finale.<br />

Dott. Mastrovito, quali sono i punti saldi del sodalizio<br />

tra Generali e Tekna Chem?<br />

Credo fortemente che il punto di incontro sia la visione che<br />

hanno le due aziende. Tekna Chem è definibile come<br />

un’azienda guidata da un luminare e fatta di persone capaci<br />

e riconosciute nel settore di riferimento. Con tutta la<br />

modestia, anche il gruppo Generali, da sempre leader del<br />

settore assicurativo in Italia, in Europa e nel mondo può essere<br />

definito tale; quindi, abbiamo questo punto saldo in<br />

comune, questo sodalizio io lo vedo sotto questo aspetto.<br />

Con Tekna Chem, Generali si pone come partner assicurativo<br />

per il sistema AeternumCal, quali sono le caratteristiche<br />

che regolano la garanzia di Generali sul<br />

progetto?<br />

Per valutare questa importante avventura abbiamo fatto<br />

ore di studi nel merito di questo tipo di prodotto/sistema.<br />

Noi come Generali assicuriamo alla Tekna Chem una copertura<br />

totale sul prodotto che si esercita o che si vende<br />

ai propri partner; quindi, qualsiasi cosa di difetto che<br />

causa un danno a terzo dall’AeternumCal, Generali lo copre<br />

con un risarcimento. È assolutamente una copertura<br />

fondamentale studiata ad hoc per questo progetto, una<br />

garanzia taylor made.<br />

Quali sono gli aspetti che Lei ritiene vincenti per il proseguo<br />

della sinergia tra Tekna Chem e Generali?<br />

Gli aspetti che ritengo vincenti per il proseguo sono sicuramente<br />

una stretta collaborazione fatta di scambi culturali<br />

e no, scambi fra eventi, dove noi spesso ne organizziamo<br />

e Tekna Chem pure.<br />

Invitare la Tekna Chem sempre a far parte del circuito delle<br />

aziende in partnership perché nonostante facciamo<br />

delle attività totalmente differenti, Generali ha come principio<br />

base essere partner di vita dei propri clienti e quindi<br />

vuol dire che Generali ci deve essere sempre dove c’è<br />

Tekna Chem e viceversa.<br />

Eccellenze che parlano la stessa lingua, aderiscono alla<br />

medesima mission di qualità ed hanno una visione condivisa<br />

su cosa sia importante mettere in atto nel mercato<br />

per far crescere il livello qualitativo. Tekna Chem group<br />

ed il Gruppo Generali annunciano il loro progetto al mercato,<br />

ne definiscono i parametri e ne divulgano gli aspetti<br />

che li legano ai clienti ed ai loro stessi obiettivi.<br />

[98] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [99]


Cave&Calcestruzzo<br />

Durabilità delle opere<br />

Sopra, Gianluigi Pesenti delle Imprese Pesenti di Covo<br />

(BG), durante il suo intervento. L’imprenditore<br />

bergamasco è stato tra i primi a intuire l’importanza del<br />

progetto proposto da Tekna Chem. A destra, il Dott.<br />

Francesco Mora, direttore commerciale di Tekna Chem.<br />

Imprese Pesenti di Covo (BG)<br />

All’evento AeternumCal Il Calcestruzzo ha partecipato anche<br />

Gianluigi Pesenti, Imprenditore bergamasco che per<br />

primo ha intuito l’importanza del progetto proposto da<br />

Tekna Chem e che, per primo, ha cambiato il paradigma<br />

del suo calcestruzzo di qualità aderendo al contratto<br />

AeternumCal. Anche a Gianluigi Pesenti delle Imprese<br />

Pesenti di Covo (BG) abbiamo rivolto una breve intervista<br />

sull’argomento:<br />

Casseforme<br />

Zavorre marine<br />

La spagnola<br />

Moldtech ha fornito<br />

nel nord della<br />

penisola Iberica 6<br />

cassaforme sviluppate<br />

appositamente per<br />

realizzare delle zavorre<br />

marine in calcestruzzo<br />

funzionali alla posa sul<br />

fondo marino di una linea<br />

di tubazioni marine in<br />

polietilene. I 6 stampi per<br />

zavorra forniti da<br />

Moldtech soddisfa la richiesta di un cliente<br />

spagnolo e realizza zavorre per immergere<br />

in mare una tubazione in polietilene<br />

impegno per l'ambiente<br />

sviluppando progetti volti<br />

a favorire l'integrazione di<br />

questo tipo di<br />

infrastruttura<br />

nell'ambiente circostante<br />

e il suo impatto positivo<br />

sull'ambiente. Moldtech<br />

e dimostra che è<br />

possibile ottenere<br />

progressi senza<br />

compromettere le nostre<br />

preziose risorse naturali.<br />

Inoltre, il getto realizzato<br />

in condizioni controllate<br />

consente un maggiore<br />

Signor Pesenti, quali sono gli aspetti che l’hanno convinta<br />

ad aderire al contratto AeternumCal?<br />

Imprese Pesenti è composta da un team di persone curiose,<br />

sempre pronte a nuove sfide e che abbracciano con il<br />

giusto peso l’innovazione, vedendo l’andamento del mercato.<br />

In particolare, le richieste sempre più esigenti e specifiche<br />

per la realizzazione di strutture ecosostenibili e durevoli<br />

nel tempo mi hanno convito che la scelta del sistema<br />

AeternumCal oggi e per il prossimo futuro sia e sarà la strada<br />

giusta da perseguire.<br />

Il protagonista del sistema AeternumCal è certamente il<br />

compound Aeternum, quali sono i vantaggi che ha toccato<br />

con mano con l’utilizzo di questo prodotto nella sua<br />

esperienza?<br />

I vantaggi sono molteplici: dalla totale impermeabilizzazione,<br />

carbonatazione zero, l’aumento delle resistenze e molto<br />

altro ancora, ma soprattutto il poter inserire un prodotto innovativo<br />

che spero nei prossimi anni vada a sostituire il” grigio”<br />

come io chiamo i calcestruzzi standard che vengono<br />

da noi prodotti e commercializzati, nonostante abbiano performance<br />

già elevate rispetto al mercato.<br />

Noi guardiamo sempre avanti, l’utilizzo di AeternumCal è un<br />

punto di partenza e non di arrivo, puntiamo sul fatto che questo<br />

prodotto, come l’Aeternum HTE (microcalcestruzzo fibrorinforzato),<br />

possa cambiare in modo evolutivo la visione<br />

dell’utilizzo, specialmente della progettazione delle strutture.<br />

Qual è l’aspetto chiave che regola il contratto AeternumCal?<br />

L’aspetto chiave è che non stiamo parlando della fornitura<br />

di un prodotto, ma di un sistema che parte dall’idoneità degli<br />

impianti di produzione, il controllo qualità, la verifica e<br />

progettazione delle miscele, l’assistenza nella produzione,<br />

nella posa in cantiere, la verifica del prodotto fresco e indurito,<br />

fino alla certificazione della messa in opera. A garanzia<br />

della qualità del servizio, ma soprattutto del prodotto<br />

Aeter numCal, la Tekna Chem ha inserito una zona limite<br />

entro la quale è possibile trasportare il prodotto.<br />

Signor Pesenti, perché un produttore di calcestruzzi dovrebbe<br />

aderire ad AeternumCal?<br />

Aderire al sistema AeternumCal oggi come oggi significa<br />

fare la differenza sul mercato, in un mondo dove le<br />

multinazionali, perseguono la visione in cui i grandi volumi<br />

e il prezzo basso sono l’unica politica conosciuta.<br />

Noi puntiamo nella diversificazione e innovazione della nostra<br />

gamma di prodotti, perché innovarsi e saper valorizzare<br />

ciò che si produce e commercializza è una crescita aziendale<br />

che solo chi ama il proprio lavoro, la propria azienda e<br />

valorizza i propri collaboratori può capire e far crescere.<br />

Caratteristiche contrattuali<br />

Infine, anche il Dott. Francesco Mora, direttore commerciale<br />

di Tekna Chem ha preso parola per spiegare le caratteristiche<br />

contrattuali di AeternumCal e per descrivere<br />

le attività promozionali e di divulgazione scientifica<br />

messe in atto per coadiuvare al meglio il progetto. Al termine<br />

dell’evento, dopo il pranzo offerto presso Tekna Cafè,<br />

La Stazione del Gusto, i partecipanti all’evento hanno potuto<br />

confrontarsi singolarmente con Tekna Chem. Tekna<br />

Chem ha in previsione un calendario fitto di “Aeter numCal<br />

Il Calcestruzzo” per far conoscere il progetto in tutte le<br />

zone d’Italia. Su www.teknachemgroup.com verranno<br />

pubblicate a breve le prossime date e i luoghi dei prossimi<br />

eventi.<br />

Moldtech sono composti<br />

da tre lati amovibili e un<br />

fondo fisso che,<br />

assemblati tra loro,<br />

danno forma all'elemento<br />

da realizzare. Il<br />

costruttore dimostra<br />

ancora una volta il suo<br />

Sopra,<br />

le sei<br />

casseforme<br />

create<br />

su misura<br />

da Moldtech<br />

per realizzare<br />

zavorre.<br />

continua infatti a fornire<br />

soluzioni sostenibili che<br />

bilanciano le esigenze<br />

umane con la protezione<br />

dell'ambiente. Il suo<br />

impegno per la<br />

sostenibilità costituisce<br />

un esempio per il settore<br />

controllo di qualità e una<br />

costruzione più efficiente<br />

rispetto ai tradizionali<br />

metodi in loco. Gli<br />

elementi prefabbricati in<br />

calcestruzzo per<br />

applicazioni in ambiente<br />

marino sono fabbricati in<br />

strutture specializzate nel<br />

Nord della Spagna con<br />

oltre 70 anni di<br />

esperienza e sono<br />

realizzate con serietà,<br />

qualità, esperienza ed<br />

efficienza. Un particolare<br />

mix design, perfezionato<br />

per resistere al meglio<br />

assorbendo le forze<br />

In alto, due immagini delle<br />

zavorre disegnate per<br />

mantenere delle tubazioni<br />

di polietilene sul fondo<br />

marino. L’esperienza<br />

del cliente arriva fino<br />

alla realizzazione<br />

di un mix design resistente<br />

alla corrosione dell’acqua<br />

marina.<br />

meccaniche del moto<br />

ondoso e corrosive<br />

dell'acqua salata, ha<br />

permesso di essere<br />

all’avanguardia anche in<br />

termini di sostenibilità e<br />

nella tutela dell'ambiente.<br />

Queste zavorre sono<br />

composte da due pezzi di<br />

cemento armato di<br />

diverse dimensioni e<br />

forme geometriche, che<br />

vengono fissati al tubo<br />

tramite agganci<br />

meccanici e nella loro<br />

parte interna hanno due<br />

gomme tipo EPDM per<br />

evitare il<br />

danneggiamento delle<br />

tubazioni.<br />

moldtechsl.es<br />

[100] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [101]


Sollevamento&Noleggio<br />

Gru cingolate<br />

Franz Bracht ha scelto la nuova<br />

Tadano GTC-2000 per la velocità<br />

e la sicurezza con cui lavora<br />

in cantiere, anche fino a 4 gradi<br />

d’inclinazione del carro<br />

testi di Matthieu Colombo<br />

Vince sui terreni<br />

INCLINATI<br />

La società tedesca di noleggio di autogru a caldo Franz<br />

Bracht ha scelto di arrichire la sua flotta con una nuova<br />

gru cingolata a braccio telescopico, la nuova Tadano<br />

GTC-2000. Si tratta di un modello di nicchia che ben completa<br />

la flotta Bracht che conta circa 240 gru mobili con<br />

capacità comprese tra le 7 e le 1.600 tonnellate.<br />

In questa flotta, la GTC-2000 da 200 t di capacità si inserisce<br />

perfettamente tra modelli concettualmente simili da 130<br />

e 220 tonnellate. Uno dei criteri di Bracht che ha portato alla<br />

decisione di acquistare la Tadano GTC-2000 è stata l'enorme<br />

capacità di sollevamento su terreni inclinati visto che<br />

può sollevare ben 34 tonnellate a 30 m, con un'inclinazione<br />

del carro di 4 gradi. Questa caratteristica rende la GTC-<br />

2000 perfetta per il sollevamento di pesanti elementi prefabbricati<br />

in calcestruzzo e incrementa la produttività dei<br />

cantieri che non sono più chiamati a livellare perfettamente<br />

l’area in cui la gru cingolata andrà a lavorare. Lo sa bene<br />

Bracht, che tra le cingolate in flotta ha sei CC 3800, tre TC<br />

2800 e una CC 2800. Bracht ha portato al debutto la GTC-<br />

2000 in un cantiere a Mülheim an der Ruhr, dove la macchina<br />

lavorerà per tre mesi, forte del suo braccio a quattro<br />

sfili da 41,1 m di lunghezza e con una zavorra da 60 t. La sua<br />

prima missione (in foto) è movimentare prefabbricati in calcestruzzo<br />

da 15 t di peso ciascuno, venti volte al giorno.<br />

[102] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [103]


Sollevamento&Noleggio<br />

Piattaforme aeree<br />

Sistema telematico<br />

di ultima generazione<br />

JLG presenta ad APEX<br />

Clearsky Smart Fleet<br />

la nuova soluzione<br />

di trasmissione dati<br />

e monitoraggio da remoto<br />

delle piattaforme arancioni<br />

Gru a torre<br />

Topless serie<br />

heritage<br />

D'Agostino <strong>Costruzioni</strong> sceglie quattro gru<br />

a torre topless Raimondi per costruire<br />

un nuovo Ospedale vicino a Sibari, Calabria<br />

JLG Industries è<br />

stata tra le<br />

protagoniste<br />

dell'Apex a Maastricht, la<br />

manifestazione belga che<br />

storicamente riunisce la<br />

filiera di noleggiatori e<br />

costruttori di piattaforme<br />

aeree, ma anche fornitori<br />

di servizi e soluzioni.<br />

Per quanto riguarda JLG,<br />

si tratta della prima<br />

manifestazione in cui ha<br />

unito le forze con<br />

Hinowa,<br />

recentemente<br />

acquisita, che ha<br />

esposto la futura<br />

evoluzione dei<br />

bracci elettrici<br />

EC450 ed EC520,<br />

Pecolift e il<br />

sollevatore a colonna<br />

elettrico Nano 35.<br />

“In qualità di opinion<br />

leader nel nostro settore,<br />

JLG ha stabilito per molti<br />

anni il benchmark a<br />

livello globale.<br />

L'identificazione di<br />

opportunità per creare<br />

valore rimane<br />

fondamentale per il<br />

nostro obiettivo di<br />

sviluppo del prodotto” ha<br />

affermato il Product<br />

Management Manager<br />

per JLG EMEAI Mirco<br />

Negri. Ad Apex JLG ha<br />

presentato la nuova<br />

soluzione telematica<br />

Clearsky Smart Fleet e<br />

invita i clienti a reimmaginare<br />

il potenziale<br />

che può avere un sistema<br />

telematico avanzato, di<br />

ultima generazione.<br />

La piattaforma IoT di<br />

nuova generazione offre<br />

una vera e propria<br />

gestione bidirezionale<br />

della flotta e l'interattività<br />

delle macchine, con<br />

nuove funzionalità,<br />

approfondimenti e<br />

modalità di gestione<br />

economica. Il lancio è<br />

previsto per l'inizio del<br />

2024 e sarà di serie sulle<br />

nuove macchine.<br />

Commentando il nuovo<br />

Clearsky Smart Fleet, il<br />

direttore della divisione<br />

ingegneria di JLG, Barrie<br />

Lindsay ha dichiarato:<br />

“Dimostreremo come<br />

stiamo elevando<br />

l'accesso, grazie al<br />

supporto che possiamo<br />

offrire alle società di<br />

noleggio e agli<br />

appaltatori nella<br />

transizione verso le<br />

emissioni zero e il<br />

miglioramento della<br />

sicurezza, delle<br />

prestazioni e<br />

dell'efficienza”.<br />

jlg.com<br />

Tre gru a torre<br />

topless MRT234 e<br />

una Raimondi<br />

MRT48 sono impiegate in<br />

Calabria per la<br />

costruzione dell'Ospedale<br />

della Sibaritide. Erette su<br />

elementi di fondazione, le<br />

MRT234 sono<br />

attualmente al lavoro con<br />

un raggio di braccio<br />

massimo di 70m e<br />

altezze comprese tra 26,5<br />

m e 44,25 m, mentre<br />

l'MRT48 presenta<br />

un'altezza sotto gancio<br />

(HUH) di 20,6m e una<br />

lunghezza del braccio di<br />

36m. “Siamo orgogliosi di<br />

sostenere l'appaltatore del<br />

progetto, D'Agostino<br />

<strong>Costruzioni</strong>, vendendo<br />

queste quattro gru<br />

Raimondi. Il fatto che le<br />

nostre macchine abbiano<br />

un ruolo chiave nei<br />

principali cantieri del<br />

Paese - spiega Cristian<br />

Badin, Direttore<br />

Commerciale di Raimondi<br />

Cranes - significa molto<br />

per noi. Cerchiamo<br />

sempre di partecipare a<br />

progetti di valorizzazione<br />

della comunità locale”.<br />

Il progetto dell'Ospedale<br />

della Sibaritide è<br />

destinato a migliorare il<br />

tessuto sanitario della<br />

regione Calabria offrendo<br />

un’assitenza opedaliera di<br />

qualità, con l’obbiettivo di<br />

colmare una carenza<br />

infrastrutturale esistente.<br />

Attualmente è stato<br />

costruito il 91% dello<br />

scheletro strutturale.<br />

Il nuovo polo sanitario<br />

ospiterà 376 posti letto e<br />

reparti dedicati, tutti dotati<br />

delle tecnologie più<br />

avvanzate.<br />

Il nostro team tecnico ha<br />

optato per due modelli<br />

della nostra serie<br />

"heritage", poiché l'ampio<br />

carico di punta delle<br />

macchine - 2,25<br />

tonnellate per le MRT234<br />

e 1,70 tonnellate per le<br />

MRT48 - è un valore<br />

aggiunto per progetti di<br />

questa natura.<br />

Con i serrati tempi di<br />

completamento, avere<br />

macchine con queste<br />

caratteristiche aumenta la<br />

produttività e il ritorno<br />

d’investimento in tempi<br />

più brevi", ha spiegato<br />

Badin. Il direttore<br />

commerciale di Raimondi<br />

Cranes sottolinea inoltre<br />

che un punto di forza<br />

dell'MRT234 è la<br />

versatilità della<br />

configurazione del<br />

braccio e della torre,<br />

considerata ideale per<br />

progetti su scala mediogrande.<br />

Dotate di argano<br />

da 55kW e di un tamburo<br />

da 700m, l'MRT234-12<br />

può sollevare a una<br />

velocità massima di 120<br />

metri al minuto (m/min),<br />

mentre l'MRT48-4,<br />

installata con argano da<br />

11 kW e un tamburo da<br />

140 m, solleva a una<br />

velocità massima di 30<br />

m/min. Le quattro flat-top<br />

rimarranno in loco fino al<br />

fine lavori, previsto per il<br />

primo trimestre del 2024.<br />

raimondi.co<br />

[104] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [105]


Truck&Allestimenti<br />

Anteprima DAF<br />

Gli specialisti<br />

Debuttano XFC e XDC, i nuovi truck da cava<br />

della Casa di Eindhoven. E con loro anche quelli<br />

per l’approvvigionamento del cantiere<br />

in collaborazione con<br />

Arriva il completamento del rinnovo di gamma per<br />

DAF, con l’aggiunta dei truck ‘vocational’, come li<br />

definiscono negli Stati Uniti, quelli cioè destinati a<br />

usi specifici e non ai trasporti generici.<br />

Tra essi ci sono i nuovi cava-cantiere, battezzati aggiungendo<br />

una ‘C’ dopo il modello della cabina, nel caso la<br />

piccola XD da distribuzione e la più grossa XF destinata<br />

al lungo raggio. Sviluppata per quelle applicazioni che richiedono<br />

un uso regolare fuoristrada e una trazione aggiuntiva<br />

in condizioni difficili, i nuovi construction hanno<br />

una maggiore distanza da terra che - a seconda dell’assale<br />

e dei relativi pneumatici - può toccare anche i 400<br />

Nella foto grande,due mezzi d’opera:<br />

da sinistra un 8 per 4 della famiglia<br />

XFC (nel riquadro sopra<br />

ripreso sul lato guida)<br />

e un 6 per 4 XDC.<br />

Sopra, il tandem posteriore e la pulsantiera per inserire<br />

la modalità off-road e bloccare i differenziali. Nelle tre immagini<br />

in basso, da sinistra, gli interni della cabina XFC cava-cantiere.<br />

A sinistra,<br />

il noto 6 cilindri<br />

da 12,9 litri che<br />

DAF impiegherà<br />

solo sotto<br />

le cabine XFC.<br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [107]


Truck&Allestimenti<br />

Anteprima DAF<br />

Insieme ai veicoli cava-cantiere arriva anche<br />

un ampliamento di gamma, con l’ingresso a listino dei<br />

carri 8X4 per impieghi stradali (tipo FAD, FAW col tandem<br />

centrale a doppia riduzione più ultimo asse trainato,<br />

e FTM), come nel caso del Fad carro soccorso (a sinistra)<br />

dotato di primi due assi sterzanti. Sotto, il motore MX-11,<br />

scelta obbligata per gli XDC e opzionale per gli XFC.<br />

In basso, a sinistra, gli interni degli XDC, che restano<br />

fondamentalmente identici a quelli delle versioni stradali,<br />

anche a livello dei sistemi d’infotainment.<br />

mm di luce al suolo e un angolo d’attacco fino a un massimo<br />

di 25 gradi.<br />

Una faccia più cattiva<br />

Fuori, i nuovi ‘C’ sono riconoscibili subito dalla vistosa calandra<br />

nera e dal robusto paraurti d’acciaio (in tinta grigio<br />

lava di serie e nello stesso colore della carrozzeria pagando<br />

un extra), realizzato in tre parti separate per ridurre<br />

al minimo i costi di riparazione e sostituzione. Una massiccia<br />

piastra di protezione del radiatore in acciaio e due<br />

fendinebbia con tecnologia led completamente incassati<br />

nel paraurti per la massima protezione completano<br />

l’aspetto caratteristico dei nuovi cava-cantiere, volendo<br />

equipaggiabili anche con un pratico predellino pieghevole<br />

sotto il primo gradino d’accesso alla cabina. I nuovi C<br />

sono disponibili nelle configurazioni 8X4, 6X4 e per la pri-<br />

ma volta anche 4X2.<br />

Sui primi e i secondi rigidi,<br />

nonché sui trattori<br />

6X4, DAF offre una scelta<br />

di tandem a doppia trazione e<br />

bassa manutenzione.<br />

La gamma parte dal tandem leggero SR1132T da 19 tonnellate<br />

con riduzione singola, dotato di sospensioni a balestra<br />

e freni a disco o a tamburo, ideale per quelle applicazioni<br />

in cui la tara è una discriminante. Per le<br />

applicazioni più pesanti sono invece disponibili versioni<br />

da 21 e 26 tonnellate dell’SR1360T a riduzione singola<br />

con freni a disco e sospensioni pneumatiche.<br />

Sul nostro mercato e destinato ad applicazioni off-highway,<br />

è disponibile anche il tandem HR1670T da 26 tonnellate<br />

con riduzione ai mozzi, sospensioni a balestra più<br />

freni a tamburo. Ampia la gamma di rapporti al ponte,<br />

che vanno da 3,46 fino a 5,41, consentendo ai rapporti<br />

di trasmissione più veloci di spuntare regimi del moto-<br />

Inediti pure gli XF e XD ‘Extra robust’, veicoli per<br />

l’approvvigionamento del cantiere, dove un off-highway<br />

puro sarebbe troppo e uno stradale - con cui condivide<br />

l’altezza da terra - poco. Sopra, dall’alto, un XD<br />

e il suo paraurti anteriore specifico, meno corazzato<br />

rispetto a quello dei construction. Ci sono con cabina<br />

‘day’, ‘sleeper’ e ‘sleeper high’.<br />

re ancora più bassi e quindi consumi contenuti. Per ridurre<br />

i costi di esercizio, l'intervallo tra i cambi dell'olio<br />

per tutti i ponti, tandem compresi, sale a tre anni o<br />

450mila chilometri.<br />

Con la nuova serie, la gamma dei cava-cantiere olandesi<br />

viene inoltre ampliata verso il basso, con versioni cabinato<br />

e trattore 4X2 offerti con asse anteriore da 8 o 9<br />

tonnellate e ponte da 13 equipaggiato con sospensioni<br />

pneumatiche e freni a disco. Altre caratteristiche includono<br />

due ponti con riduzione singola, l’SR1344 e l’SR1347<br />

con riduzioni che vanno da 2,38 a 4,10, più l’HR1356 con<br />

riduzione ai mozzi e rapporti al ponte da 3,46 a 4,56.<br />

Questi tandem sono ora disponibili anche sui 6 per 4 e 8<br />

per 4 stradali che richiedono una trazione eccellente e<br />

carichi utili elevati.<br />

I rigidi 6X4 e 8X4 (Fat e Fad) sono perciò offerti come XD<br />

e XF con cabina ‘day, ‘sleeper’ e ‘sleeper high’, mentre il<br />

trattore 6X4 (Ftt) c’è anche con cabina XG o XG+ e lo stesso<br />

vale per i carri 8X4 Faw con assale trainato sterzan-<br />

[108] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [109]


Truck&Allestimenti<br />

Anteprima DAF<br />

Nelle foto sotto, dall’angolo superiore<br />

sinistro, in senso orario, un trattore XFC<br />

530 PXP con ‘sleeper cab’ che abbiamo<br />

guidato agganciato ad un trailer vasca<br />

in una cava del Limburgo (Olanda).<br />

Segue il sistema idraulico, con cui<br />

attivare la trazione sulle due ruote<br />

anteriori, realizzato sfruttando<br />

componenti della francese Poclain.<br />

A sistema inserito, il tasto ‘PXP’ in plancia<br />

è retroilluminato di verde.<br />

In primo piano, una delle ruote motrici<br />

anteriori riconoscibile dal mozzo<br />

differente. Nell’ovale centrale, il badge sul<br />

fianco cabina, con la firma dello<br />

specialista tedesco Paul.<br />

te. Sul fronte degli eccezionali fino a 120<br />

tonnellate di peso totale a terra della combinazione<br />

(addirittura 150 con speciali autorizzazioni),<br />

arriva il trattore 8 per 4 FTM<br />

con assale folle sterzante, ordinabile con<br />

cabina XF, XG e XG+. A questo s’aggiunge una serie completa<br />

di varianti stradali quadriasse con trazione singola<br />

che includono versioni con assale folle sterzante e/o assali<br />

trainati sterzanti e non.<br />

Extra robust per l’approvvigionamento<br />

Altra interessante novità sono gli XD e XF Extra robust,<br />

con cabine basate su quelle dei nuovi construction e<br />

telai derivati invece dagli stradali: un buon compromesso<br />

per l’approvvigionamento dei cantieri, dove un cava<br />

puro sarebbe sprecato. Ottimi anche per i servizi municipali,<br />

che non necessitano di capacità fuoristrada, come<br />

un'elevata distanza da terra e un ampio angolo di attacco,<br />

ma apprezzano i vantaggi di una cabina construction<br />

che garantisce una vulnerabilità ridotta, grazie al paraurti<br />

tripartito in acciaio con fendinebbia integrati, alla piastra<br />

di protezione del radiatore e alla barra paraincastro anteriore<br />

in acciaio.<br />

Quanto alle cinematiche, la scelta è tra gli MX-11 offerti in<br />

cinque tarature (299, 341, 367, 408 e 449 cavalli) sotto le<br />

cabine XD e le tre più potenti sotto le Xf, dove c’è posto anche<br />

per gli MX-13 da 428, 483 e 530 cavalli. Unico il cambio,<br />

il robotizzato TraXon di ZF, che sui C s’arricchisce d’uno<br />

speciale software off-road opzionale inseribile che permette<br />

cambi marcia molto rapidi e a regimi elevati per<br />

mantenere lo slancio sui terreni pesanti o sui pendii.<br />

Tra le funzionalità quella che esclude l’Asr e la ‘Rock free’,<br />

rispettivamente per facilitare la partenza su superfici scivolose<br />

e per trarsi d’impaccio in condizioni difficili.<br />

Ampia la scelta di prese di forza, a partire da quella sul<br />

motore a ore 13, disponibile con montaggio diretto della<br />

pompa o con trasmissione a flangia, per coppie d’uscita<br />

fino a 1.000 Newtonmetro.<br />

Ci pensa lo specialista Paul<br />

Tutto già visto, vero. Perché a offrire un tale sistema,<br />

identico anche nella marca, sono pure da molti anni<br />

i cava-cantiere di Mercedes-Benz e della connazionale<br />

Man. Solo che qui, per l’intera realizzazione ma<br />

soprattutto per il software di gestione, ci si affida<br />

completamente allo specialista tedesco Paul, che<br />

sfrutta la solita componentistica della francese<br />

Poclain per questo sistema di trazione idraulica sull’asse<br />

anteriore da utilizzare quando si marcia a bassa<br />

velocità (fino a 20 chilometri orari) su terreni molto<br />

sdrucciolevoli.<br />

Disponibile sulle versioni 4X2 sia degli XDC/XFC sia<br />

degli stradali XD e XF, questo sistema PXP (così è<br />

stato battezzato), robusto e di facile manutenzione,<br />

può essere attivato tramite un interruttore sul<br />

cruscotto ed è disponibile nelle prime quattro marce<br />

avanti e nella prima e seconda retromarcia. Se<br />

viene rilevato uno slittamento delle ruote motrici e<br />

il tasto PXP in plancia è stato premuto (una retroilluminazione<br />

verde nesegnala l’innesto), la trazione<br />

anteriore viene attivata automaticamente.<br />

La trazione fornita dalle ruote anteriori è proporzionale<br />

al grado di slittamento posteriore rilevato e<br />

si disattiva automaticamente allorché si viaggi oltre<br />

i 20 chilometri orari, per rendersi di nuovo disponibile<br />

qualora si ritorni sotto questa soglia. Il sistema<br />

influisce minimamente sulla tara del veicolo<br />

e non ha parti in movimento che potrebbero costituire<br />

una debolezza: bastano i motori idraulici calettati<br />

nelle ruote davanti.<br />

Trasporti eccezionali<br />

SPMT in azione a zero emissioni<br />

Mammoet converte i propri trasportatori<br />

SMPT da diesel a elettrici. L’operazione,<br />

che riduce le emissioni medie della flotta,<br />

è una soluzione cofinanziata dal programma<br />

DKTI del governo Olandese<br />

Apartire da oggi,<br />

Mammoet offre<br />

un'opzione a<br />

emissioni zero per il<br />

trasporto SPMT,<br />

compatibile con qualsiasi<br />

rimorchio della sua flotta.<br />

Questa soluzione è<br />

possibile grazie ad un<br />

processo di conversione<br />

delle unità di<br />

alimentazione SPMT da<br />

propulsione diesel ad<br />

elettrica. A conversione<br />

effettuata, ogni<br />

combinazione di<br />

rimorchio assicura una<br />

potenza paragonabile alle<br />

unità standard presenti<br />

sul mercato. Il power<br />

pack unit elettrico riduce<br />

notevolmente la<br />

rumorosità in cantiere,<br />

elevando la sicurezza, la<br />

salubrità dell’ambiente di<br />

lavoro, ma soprattutto<br />

permettendo finestre<br />

operative più lunghe nel<br />

caso si lavori in luoghi in<br />

cui vigono restrizioni<br />

sonore. Il sistema<br />

rappresenta un altro<br />

passo verso zero<br />

emissioni in loco,<br />

eliminando<br />

completamente le<br />

emissioni del trasporto<br />

SPMT. Ciò consente ai<br />

clienti di soddisfare più<br />

facilmente normative<br />

ambientali sempre più<br />

severe, riducendo<br />

l'impatto delle fasi di<br />

trasporto sulle comunità e<br />

sulle infrastrutture<br />

circostanti. Aver lavorato<br />

per rendere possibile<br />

questo tipo di<br />

conversione, dimostra tra<br />

l’altro il forte impegno che<br />

Mammoet sta mettendo<br />

per accelerare la<br />

transizione energetica e<br />

per la propria<br />

sostenibilità. A tal<br />

proposito va sottolineato<br />

come l'adeguamento<br />

delle flotte SPMT esistenti<br />

riduce sia gli sprechi che<br />

la fabbricazione<br />

aggiuntiva, rispetto<br />

all'approvvigionamento di<br />

nuove apparecchiature a<br />

emissioni zero.<br />

mammoet.com<br />

[110] <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> <strong>Costruzioni</strong><br />

<strong>Costruzioni</strong> <strong>giugno</strong> <strong>2023</strong> [111]


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manovrabilita’ unite alla potente forza di scavo, vi permetteranno<br />

di affrontare con sicurezza anche i lavori più difficili. E con una<br />

cabina spaziosa e completa di ogni accessorio e comfort, avrete<br />

la sensazione di una grande macchina. È ora di iniziare a trarre il<br />

massimo dalla vostra giornata!<br />

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