Il 5 per Mille al Politecnico di Milano | 2023

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5 PER MILLE:
LA RICERCA RESPONSABILE
DEL POLITECNICO DI MILANO
Ogni anno il Politecnico di Milano destina i fondi raccolti
dalle donazioni della campagna “5x1000” a un ambito
di particolare attenzione. Abbiamo quindi deciso, e non a
caso, di puntare su progetti e proposte che mettano al centro
la Sostenibilità, con la lettera maiuscola. Perché è alla
crescita sostenibile che guarda il nostro ateneo per i prossimi
anni: a una maggiore consapevolezza del significato
più pieno e profondo del termine. Sostenibilità significa infatti
prendersi cura e favorire uno sviluppo integrale della
persona e della società. Una prospettiva che unisce ricerca,
formazione e responsabilità sociale. Che offre opportunità
condivise dentro e fuori dalla nostra comunità, secondo un
approccio inclusivo che va oltre i confini delle nostre aule
e dai nostri laboratori. Un impegno al quale, ne sono certa,
gli Alumni e le Alumnae contribuiranno in modo significativo
non solo in questa occasione, ma in tutte quelle che, in
varie forme, si presenteranno nel cammino che percorreremo
insieme.
Donatella Sciuto
Rettrice del Politecnico di Milano

4 2022 5 PER MILLE PER LO SVILUPPO LOCALE E LA TRANSIZIONE ECOLOGICA 5
2022: 5 per mille
per lo sviluppo locale e la transizione ecologica
Anche quest’anno i fondi del 5 per mille investiti dal Politecnico di Milano in progetti di
ricerca ad alto impatto sociale. Temi principali: transizione ecologica e sviluppo locale.
Delle 5 proposte premiate, una si rivolge a Milano e le altre quattro a contesti esteri
(Africa e Brasile), affrontando temi diversi, ma col comune obiettivo di supportare la
green transition con nuove idee e azioni di sviluppo.
PRESTO
PReventive and
ecologic Engineering
Strategies for fragile
bones: Towards green
healthcare Objectives
DIPARTIMENTI: DMEC DEIB DIG
TAG: strategie preventive,
osteoporosi, sanità sostenibile
CONTESTO DI AZIONE:
Lombardia, Milano
Il progetto investiga trattamenti
preventivi e approcci miniinvasivi
ecosostenibili capaci di
contenere la fragilizzazione delle
ossa, con il supporto di una rete
multidisciplinare estesa a enti
sociosanitari e di terzo settore. In
prospettiva, l’ambizione è quella
di ridurre l’impatto sociale delle
lunghe ospedalizzazioni e l’impronta
ecologica del settore sanitario
lombardo.
I-FERME
Intelligent
inFrastructure dEsign
foR a Multifunctional
Efficient farm
DIPARTIMENTI: DMEC DICA DEIB
DENG
TAG: fattorie multifunzionali,
infrastrutture, comunità locali
CONTESTO DI AZIONE: Mpangala,
Repubblica Democratica del
Congo
CHAR:ME
Biochar and biomassderived
products from
waste as sustainable
and safe domestic fuel
DIPARTIMENTI: DICA DCMC DENG
DEIB
TAG: combustibile verde, cucina
domestica, sostenibilità
CONTESTO DI AZIONE:
Antsiranana, Madagascar
I ricercatori stanno studiando
come migliorare l’efficienza delle
fattorie multifunzionali in Congo
e nell’Africa subsahariana. La
strategia messa in campo punta
sulla creazione di strumenti nuovi
e semplificati per la progettazione
di infrastrutture stradali e di servizi
di supporto alla lavorazione e alla
conservazione degli alimenti,
ottimizzati su risorse e necessità
locali e resi disponibili alle comunità
coinvolte e ad altri gruppi-target.
CHAR:ME mira allo sviluppo e
alla diffusione di una tecnologia
sostenibile per il recupero di
combustibile solido da scarti
organici. Lo scopo è duplice:
sostituire le alternative convenzionali
(legna e carbone di legna), che
figurano tra le principali cause di
deforestazione nei Paesi in via di
sviluppo e, al contempo, rendere
più sicura la cucina domestica in
tali contesti. Il caso studio preso in
esame è in Madagascar e comprende
un’esperienza pilota sull’isola di Nosy
Be
NBSouth
Nature-Based Solutions
via retrofitting for
Climate Adaptation: a
case in the Global South
DIPARTIMENTI: DASTU, DABC,
DICA
TAG: soluzioni naturali,
retrofitting, adattamento
climatico
CONTESTO DI AZIONE: Paranoá,
Brasilia (Brasile)
NBSouth propone un’esplorazione
delle possibilità di impiegare
soluzioni basate sulla natura
(nature-based solutions, NBS) per
l’adattamento ai cambiamenti
climatici. Attenzione specifica
è dedicata alla gestione delle
acque, alla termoregolazione e
all’adeguamento infrastrutturale
delle aree urbane densamente
abitate a partire da un caso-studio
a Brasilia, in un’area minacciata
da siccità, isole di calore e
desertificazione.
AMAZING
Atlas Mountains, Aurès
Zone. INterconnecting
local sciences and
Global challenges
DIPARTIMENTI: DICA DASTU
DMEC DABC DIG
TAG: edilizia tradizionale, acqua,
economie locali
La valle dell’Uadi Abiod, in Algeria,
è posta di fronte alle sfide globali
dell’abbandono, della crescente
desertificazione e della perdita
di saperi. AMAZING propone un
connubio mirato e partecipato di
scienze antiche e nuove tecnologie,
per valorizzare il costruito storico,
ottimizzare la gestione dell’acqua
e recuperare la varietà di attività
economiche e la complessità sociale
che hanno sempre connotato
l’identità della valle.
CONTESTO DI AZIONE: Abiod,
Algeria

6 2021 5 PER MILLE A EQUITÀ E RIPRESA 7
2021: 5 per mille
a Equità e Ripresa
Si stanno concludendo i cinque progetti di ricerca a tema «Equità e Ripresa» selezionati dal Polisocial Award
2021 e finanziati grazie alle donazioni del 5 per mille al Politecnico. I gruppi di ricerca hanno rivolte le proprie
attenzioni a squilibri e marginalità, acuite dalla recente emergenza sanitaria derivata dalla pandemia, che ha
contribuito a rendere concreto il rischio di un aumento delle disparità. I progetti che vi raccontiamo in queste
pagine hanno agito in una prospettiva di ripresa economica, sociale e culturale, promuovendo lo sviluppo
di metodi, strategie, strumenti e tecnologie tesi a ridurre le disuguaglianze e a favorire l’accesso a risorse e
opportunità da parte di persone, categorie sociali o comunità particolarmente vulnerabili.
BUDD-e
Il robot-guida per persone non
vedenti
DIPARTIMENTI: DEIB, DIG, DESIGN, DABC
TAG: Disabilità visiva, Accessibilità,
Robot-assistance
CONTESTO: Milano
Secondo uno studio del Politecnico di Milano, il 75%
delle persone non vedenti o ipovedenti si muove solo se
accompagnato da amici, parenti o volontari, e l’1% non
esce addirittura di casa per paura di farsi del male.
Il team di ricerca del progetto BUDD-e (Blind-assistive
aUtonomous Droid Device) ha lavorato per sviluppare
un robot in grado di garantire più autonomia a queste
persone, guidandole in una passeggiata, in una corsa
al parco o durante un giro al centro commerciale (per
esempio). Budd-e è un robot pensato per sostituirsi
all’accompagnatore, quando non è possibile avere
un “buddy” umano: “L’idea è renderlo un servizio
pubblico, un aiuto di cui usufruire quando si va al
supermercato, al parco o alla stazione”, spiega Marcello
Farina (Dipartimento di Elettronica, Informazione e
Bioingegneria), responsabile scientifico del progetto.
Le prime due sperimentazioni verranno condotte
all’Ospedale Niguarda e al Centro Sportivo Giurati del
Politecnico, tra giugno e settembre 2023.
Budd-e è grande quanto una sedia a rotelle con un cordino
sensorizzato che serve a guidare l’utente: quando la
persona si muove, Budd-e procede alla stessa velocità
e mantenendo la stessa distanza. Il robot, alimentato
con batterie elettriche, si sposta su percorsi predefiniti,
stabiliti da una precedente mappatura del luogo.
Il progetto finanziato con il 5 per mille e che ha dato vita
a Budd-e sta per concludersi, ma i lavori non si fermano
qui: “È un work in progress che migliorerà con il tempo”,
specifica Farina: “Le modifiche più importanti che
vogliamo apportare sono l’ottimizzazione del sistema di
trazione del cordino e l’integrazione di un segnalatore
acustico”.
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CoWIN
Cantieri scuola per riqualificare
immobili confiscati alle mafie
DIPARTIMENTI: DABC, DASTU, DIG; METID
TAG: Legalità, Qualificazione professionale,
Recupero di immobili confiscati alla mafia,
formazione pratica studenti in ambito
architettura, society
CONTESTO: Lombardia
Il progetto Co-WIN ha messo a punto due esperienze
pilota per il recupero e la valorizzazione degli immobili
confiscati alla criminalità organizzata, attraverso
l’attivazione di cantieri-scuola, coinvolgendo soggetti
fragili (per esempio immigrati o persone che hanno perso
l’impiego) e studenti universitari.
A seguito di un processo giudiziario, i beni immobili
confiscati vengono valutati dall’Agenzia per i Beni
Sequestrati e Confiscati (ANBSC) che può destinarli
ai diversi comuni della regione (in questo caso la
Lombardia). Gli immobili confiscati alla mafia sono
generalmente di piccole dimensioni: box, autorimesse,
appartamenti, ville bifamiliari e ville singole. Solo in
Lombardia ce ne sono oltre 3.200, 1.242 dei quali assegnati
ai comuni per la riqualificazione.
“Nei due progetti pilota di cui ci stiamo occupando, una
serie di villette a schiera a Gerenzago e una masseria
a Cisliano, abbiamo coinvolto come tirocinanti degli
studenti del Politecnico di Milano, che si sono occupati
di seguire la procedura necessaria alla riqualificazione
dei beni e di affiancare il Direttore dei Lavori in cantiere”,
spiega Andrea Campioli, responsabile scientifico del
progetto. Una volta riqualificati, i beni vengono concessi
in uso a associazioni, ONLUS o a famiglie bisognose.
Un importante aspetto sociale del progetto deriva
dal coinvolgimento di soggetti fragili nei lavori in
cantiere: l’idea è dare loro la possibilità di riqualificarsi
professionalmente per poi entrare nel mercato del lavoro,
attraverso corsi di formazione seguiti da un tirocinio
extracurriculare professionalizzante.
Il progetto è in dirittura d’arrivo: le ristrutturazioni
saranno completate entro l’autunno 2023. Ma l’obiettivo
a lungo termine è quello di finalizzare un modello
replicabile poi in tutta Italia: “Vogliamo che si possa
prescindere dalla presenza del Politecnico: stiamo
cercando di produrre la documentazione necessaria
da presentare a Regione Lombardia affinché il nostro
progetto non rimanga un unicum”. Il progetto è stato
presentato il 21 e 22 aprile a Napoli, nell’ambito del
Secondo Forum Espositivo sui beni confiscati.
In collaborazione con i partner: ANBSC – Agenzia
Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati. ANCILabe
ANCI Lombardia - Associazione Nazionale Comuni
Italiani. AssimpredilANCE - Associazione Nazionale
Costruttori Edili e Imprese edili di Milano, di Lodi e di
Monza e Brianza. Associazione Circola. Cultura, diritti,
idee in movimento. Associazione Manager WhiteList.
CNCA e CNCA Lombardia - Coordinamento Nazionale
delle Comunità di Accoglienza. Comune di Settimo
Milanese. Comune di Trezzano sul Naviglio. Comune di
Gerenzago. Comune di Cisliano. ESEM Cpt-Ente Unificato
Formazione e Sicurezza. Fondazione ENAIP Lombardia.
Regione Lombardia - DG Sicurezza. Saint-Gobain Italia
SPA
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8 2021 5 PER MILLE A EQUITÀ E RIPRESA 9
EQUI_06
Abbiamo un problema con la
discontinuità tra i servizi 0-6 anni
DIPARTIMENTI: DASTU, DIG, DESIGN
TAG: Servizi pre-scolari, educazione, society
CONTESTO: Milano (quartiere Comasina)
Il punto di partenza del progetto Equi06 è il decreto
legislativo 65/2017, che ha proposto la creazione di un
sistema integrato 0-6 anni, che integri i due segmenti
nido d’infanzia-scuola dell’infanzia.
Il sistema integrato 0-6 è ancora un work in progress:
a livello pedagogico sono uscite alcune linee guida
ministeriali, e il PNRR prevede dei finanziamenti per
la realizzazione di poli 0-6, ovvero strutture dedicate
all’educazione da zero a sei anni. Perché è necessario
integrare questi due segmenti educativi? “La letteratura
comparata ci dice che i Paesi nei quali i servizi sono
organizzati in un unico ciclo hanno livelli qualitativi
migliori e più omogenei”, spiega Stefania Sabatinelli,
responsabile scientifica del progetto, del Dipartimento di
Architettura e Studi Urbani.
La mappatura dei servizi 0-6 già esistenti ha permesso,
per la prima volta, di avere un quadro più chiaro di queste
realtà. I ricercatori hanno poi scelto di concentrare
lo studio in un’area nel quartiere Comasina dove si
riscontrano un’alta domanda di servizi 0-6 e alcuni
indicatori di fragilità sociale. Restringendo ulteriormente
il campo di ricerca, il team ha selezionato un riquadro
di 1,5 km per 1,5 km nel quartiere: qui vi è anche la sede
pluriservizio Merloni, dove nido e infanzia sorgono nello
stesso edificio. In questo contesto si sta ragionando su
come l’ambiente educativo può essere trasformato e
migliorato con interventi minimi.
“La nostra ambizione è trarre insegnamenti generali,
linee guida che possano essere utili al di là del contesto
specifico. Sarà interessante replicare il progetto in
altri contesti, e forse anche su altre scale”, conclude
Sabatinelli.
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RESTARTHealth
Dare energia al sistema sanitario
DIPARTIMENTI: DENG, DIG, DMEC
TAG: Efficienza energetica, Sanità, Africa,
impatto sociale
CONTESTO: Distretto di Gulu, Uganda
Il progetto RESTARTHealth mira a ottimizzare l’efficienza
energetica del secondo ospedale più grande dell’Uganda,
il St. Mary’s Lacor Hospital, che sorge nel distretto di Gulu.
“Da tempo collaboriamo con l’ospedale Lacor, che da
pochi anni ha come responsabile tecnico Jacopo Barbieri,
alumnus del Politecnico di Milano”, ci spiega Riccardo
Mereu, project manager di RESTARTHealth e ricercatore
del dipartimento di Energia. È una piccola città da duemila
persone (anche le famiglie degli impiegati vivono “on
campus”, oltre, ovviamente, ai pazienti): bisogna quindi
pensare anche all’energia che viene utilizzata per
cucinare (quasi sempre, al momento, lo si fa a legna), per
lavarsi con l’acqua calda, per illuminare le case e per il
trasporto.
“I pannelli fotovoltaici sono indubbiamente la fonte
energetica più adatta al luogo”, afferma Mereu. Ma tra
i principali limiti c’è il fatto che l’energia prodotta dai
pannelli fotovoltaici non può essere immessa nella rete
elettrica nazionale: il sistema dev’essere per forza ibrido:
attualmente sono attivi i pannelli fotovoltaici, la rete
elettrica e alcuni gruppi elettrogeni diesel per quando
salta totalmente la corrente. L’idea, in futuro, è che queste
tre fonti vengano sfruttate in modo ottimizzato rispetto ad
ora.
Oltre alla sede principale dell’ospedale, i test sono stati
condotti anche in altri tre ambulatori dislocati in zone
rurali a 50-60 km di distanza. “Il progetto termina a
fine maggio 2023: al momento stiamo analizzando i dati
raccolti, dai quali ricaveremo le informazioni necessarie
a redigere delle linee guida energetiche generali, che
potranno servire anche in altri contesti. Valuteremo
l’impatto che alcuni miglioramenti energetici avrebbero
nel complesso ospedaliero, come ad esempio la possibilità
di uno scambio bidirezionale tra rete elettrica nazionale
e pannelli fotovoltaici, la presenza di cucine elettrificate,
l’introduzione di pannelli solari per il riscaldamento
dell’acqua e la possibilità di elettrificare il trasporto
interno di rifiuti medicali”, conclude Mereu.
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10 2021
Per destinare al Politecnico di Milano
il 5 per mille dell’imposta sul reddito
basta apporre la firma nel riquadro
“Finanziamento della ricerca
scientifica e dell’Università”
che figura sui modelli di dichiarazione
dei redditi, specificando il codice
fiscale del Politecnico di Milano:
SOSpesa
Fare la spesa per chi non ce la fa
DIPARTIMENTI: DESIGN, DIG, DEIB
TAG: Recupero alimentare, Contrasto alla
povertà, Reti di quartiere, society, social
innovation
CONTESTO: Quartiere Nolo, Milano
Il progetto SOSpesa, coordinato dal prof. Davide Fassi
del Dipartimento di Design, prende spunto da una
iniziativa di quartiere nata dal basso, all’interno di un
gruppo Facebook – NoLo Social District: durante il primo
lockdown 2020 è stato un punto d’incontro tra chi voleva
donare cibo, chi ne aveva bisogno, e chi poteva rendersi
disponibile per consegnare la spesa porta a porta a
persone in difficoltà. Con la fine del lockdown, il gruppo
di Off Campus NoLo del Poli ha deciso di adottare questa
iniziativa, iniziando a sperimentare varie metodologie
per offrire, negli spazi Off Campus del Mercato Comunale
di Viale Monza 54, un servizio che prima era lasciato
all’iniziativa individuale. I ricercatori Valentina Ferreri
e Stefano Quaglia, rispettivamente dei dipartimenti
DESIGN e DIG, ci spiegano i dettagli di questo progetto, a
partire dalla volontà di aiutare le famiglie in difficoltà.
Il cibo offerto è fresco e di qualità, e il sistema di
distribuzione è gestito in modo ordinato: le famiglie
beneficiarie (al momento circa 200) vengono contattate
per organizzare la consegna della spesa, che avviene un
paio di volte al mese. Ogni beneficiario ha diritto a ritirare
due tipi di spesa, in modo alternato: una volta un pacco di
cibo in eccedenza, recuperato grazie alla collaborazione
con RECUP e con vari negozi di quartiere che donano il
loro invenduto, una volta una borsa di 30 euro di prodotti
comprati da Off Campus.
Il progetto ha visto il coinvolgimento di molti studenti
come volontari, in particolare l’associazione studentesca
Social Innovation Teams (SIT), che si è occupata di
gestire il rapporto con i beneficiari, e l’Associazione
studenti musulmani, che dà una mano ai volontari che
consegnano la spesa interloquendo con i beneficiari che
non capiscono l’italiano.
I ricercatori sono ormai pronti a tirare le fila del progetto,
in fase di chiusura: una delle idee per il futuro, oltre a
quella di portare il modello in altri quartieri (a partire
magari da altri Off Campus), è quello di sviluppare un
progetto di frigorifero di quartiere. “Sarebbe interessante
condividere una cella frigorifera con altri enti e servizi
che si occupano di recupero e redistribuzione alimentare.
Rete Qubì ha partecipato a un bando comunale con questa
idea, ora non ci resta che aspettare i risultati”, conclude
Ferreri.
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80057930150
Per maggiori informazioni potete scriverci all’indirizzo
sostieni@polimi.it