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sara-al-tramonto

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preferito così, perché andare da un superiore o, peggio ancora, da

un magistrato avrebbe comportato di certo allusioni al suicidio di

Lorusso, e lui non voleva passare per uno prigioniero di antichi

complessi.

Ora però non era troppo sicuro della scelta. Luca era scomparso,

nemmeno gli rispondeva al cellulare, e la tizia dai capelli grigi, quella

che aveva detto di chiamarsi Mora, era una delle persone più

inquietanti che avesse mai conosciuto. A guardarla di sfuggita

pareva invisibile, una signora qualunque di mezza età come se ne

incontrano tante; ma ad averla accanto sembrava che ti

radiografasse senza sosta con quegli occhi privi di espressione.

Aveva lineamenti delicati, una pelle che tradiva l’inaspettato

permanere della giovinezza e la voce bassa, sicura, di chi non ha

mai esitazioni.

Difficile sistemarla tra i buoni, Mora. Quell’onniscienza,

quell’atteggiamento diffidente e soprattutto quell’incredibile facoltà di

cogliere da lontano le parole della gente, quasi leggesse le menti,

spaventavano più di un pazzo con la bava alla bocca che irrompe in

commissariato brandendo un coltellaccio. Almeno, però, lo prendeva

sul serio, e questo la collocava piuttosto in alto nella lista delle donne

della sua vita.

Le donne. Il cruccio più grande di Pardo. Gli piacevano non poco,

e ce la metteva tutta perché i rapporti funzionassero; ma con

inesorabile puntualità riusciva a dare il peggio di sé, e di volta in

volta era troppo sicuro o insicuro, deciso o indeciso, tenero o

noncurante, l’esatto opposto di quello che la controparte (e già

considerarla come una controparte la diceva lunga) desiderava

davvero.

In effetti, rifletté mentre Boris lo trascinava dall’altro lato della

strada col semaforo rosso attirandogli in un’unica soluzione il

quantitativo di insulti previsto per un’intera settimana, la storia delle

sue relazioni pareva un cimitero di guerra costellato di lapidi, una

diversa dall’altra per decorso e fine. Si andava dalla morte

improvvisa, con tanto di ritrovamento della partner a letto con un

istruttore di fitness, alla lentissima agonia, con dieci giorni di silenzio

davanti alla tv prima di ricevere un biglietto d’addio. Boris, che lo

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