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sara-al-tramonto

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Si chiese cosa potesse essere capitato di nuovo. Cosa la collega

gli tenesse nascosto, escludendolo con somma ingiustizia dall’ultima

parte delle indagini. La mente gli prefigurò l’unico scenario possibile:

ancora una volta stavano per fregargli la soluzione. Ancora una volta

qualcun altro si sarebbe preso il merito del suo lavoro.

E no, disse a se stesso. Stavolta no.

Guardò l’orologio: l’una e trenta. Con perfidia decise di contattare

la comare di Sara, l’altro termine dell’equazione, quella che di sicuro

era d’accordo con l’anziana per consentirle di utilizzare in modo

fraudolento ciò che col sudore della fronte aveva trovato lui.

L’avrebbe svegliata? E chi se ne importava. Meglio. Magari priva di

lucidità non avrebbe sfoderato il suo sarcasmo.

Compose il numero di Viola, e Boris brontolò infastidito da tutta

quell’insolita attività notturna.

Anche la ragazza però era fuori:

«Stavo per chiamarti io. Sto andando dalla Rimotti, perché

succederà un brutto guaio. Ammesso che non sia già successo».

Davide sbatté le palpebre, chiedendosi come fosse possibile che

a dormire, o almeno a provarci, in quella città ci fosse solo lui.

«Spiegami per filo e per segno.»

Viola rispose che era in taxi e che stava per arrivare. Gli raccontò

quello che aveva visto, e le conclusioni a cui era giunta osservando

la faccia di Rosanna mentre si preparava. «Quella donna stanotte è

disperata. Secondo me ci siamo, deve ricevere la persona con la

quale ha messo in piedi tutto il casino. Ho il computer, per cui vedrò

quello che accade, e nell’eventualità potrò intervenire.»

Pardo si stava già vestendo:

«Intervenire tu? In quelle condizioni? Sei pazza?».

La ragazza replicò in tono freddo:

«Guarda che io sono incinta, non invalida. E ho già avvertito Sara,

che mi sta raggiungendo, siamo più che sufficienti. Stavo per

chiamarti solo per correttezza, mica per altro».

«E quando ci hai parlato con Sara?»

«Un minuto fa. Credevo avessi trovato occupato.»

Pardo saltellava cercando di infilarsi una scarpa. «Senti, giurami

che non prendi iniziative prima che io sia lì. Chi deve incontrare la

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