19.05.2023 Views

sara-al-tramonto

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

sigarette insieme a un accendino. Ne accese una, tirò una lunga

boccata e si lasciò di nuovo cadere in poltrona, mandando giù un

altro sorso.

Come ti capisco, pensò Viola. Quanto piacerebbe anche a me

ubriacarmi un po’.

«For good times and bad times, I’ll be on your side forever more.

That’s what friends are for» completò il ritornello senza staccare gli

occhi dallo schermo. Ora riusciva a escludere in maniera totale il

sottofondo sgradevole della voce di sua madre.

L’infermiera beveva e fumava in silenzio. Viola notò ancora una

volta quanto fosse bella, con le gambe lunghe, il seno sodo e

soprattutto, fece caso, nella sua particolare condizione, il ventre

piatto. A un certo punto, come colpita da una preoccupazione

improvvisa, Rosanna si rizzò a sedere. Allungò la mano verso la

borsa, frugò all’interno ed estrasse il cellulare. Viola, quasi

obbedendo a un impulso, allungò a sua volta la mano e premette sul

computer il tasto di registrazione. La Rimotti fissò a lungo il display.

Quindi, con un gesto lento depose il bicchiere sul tavolino davanti a

lei, poi spense la sigaretta. Durante tutto il tempo tenne gli occhi sul

telefono, sul viso una strana espressione in cui si alternavano terrore

e attesa. Poi, esitando, lo portò all’orecchio e si alzò. Parlò per un

paio di minuti. O almeno, cercava di parlare, perché si fermava

spesso, come se la persona all’altro capo della linea la

interrompesse di continuo. Gli occhi tradivano sentimenti

contrastanti, che Viola non riusciva a interpretare. Durante la

conversazione Rosanna camminava avanti e indietro, perciò non

sempre la ragazza aveva modo di guardarla in faccia. Alla fine

l’infermiera annuì più volte, abbassando le spalle; quindi chiuse la

comunicazione, gettò il telefono sul divano, e si appoggiò allo stipite

della finestra, quasi stesse per mancare. Viola ebbe addirittura

l’impressione che si fosse accorta della microcamera sulla parete del

palazzo di fronte, tanto la fissava dritta negli occhi.

Dapprima l’espressione della donna era dura. Poi di colpo si

disfece, lasciando il posto a un pianto muto e disperato. Alla fine si

mosse lenta verso l’interno dell’abitazione.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!