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comprato un trilocale al quarto piano di un palazzo pretenzioso ma

scadente, al centro di una via pretenziosa ma scadente in un

quartiere pretenzioso ma scadente, dove si era ritrovato a condurre

una vita non pretenziosa ma molto scadente.

Il mutuo infatti, che poteva essere pubblicizzato con lo slogan

“Fate un passo più lungo della gamba”, lo aveva privato di qualsiasi

risorsa renda appetibile un single: a cominciare dalla disponibilità di

denaro e dall’assoluta spensieratezza. Nella fallace idea che una

donna avrebbe apprezzato un tipo tutto casa e lavoro, capace di

gettare solide basi per un futuro comune, era rimasto solo a

quarant’anni, che presto erano diventati cinquanta, spinto nel gregge

sempre più folto dei mangiatori di pizzette e bevitori di aperitivi tra le

vie dei bar trendy della città.

L’amico, che era incanutito anzitempo ed era riuscito con molte

difficoltà a tenere entrambi i bambini fuori dalla galera, gli ripeteva a

ogni incontro che lo odiava per la sua libertà, dichiarandosi certo che

Davide inanellasse una serie ininterrotta di mirabolanti avventure

sessuali, di cui chiedeva particolareggiati resoconti. Pardo invece si

sentiva sempre più afflitto, e già si vedeva ricoverato dalla pietà dei

vicini (con in quali nella realtà intratteneva pessimi rapporti a causa

di Boris) in un ospizio malmesso dove sarebbe morto in triste e

doloroso abbandono, dimenticato dal mondo.

Era vero: non si sarebbe potuto definire l’ispettore Davide Pardo

un ottimista. Ma adesso, a guardarlo seduto su una scomoda sedia,

giacché il divano era ormai stato usurpato dal Bovaro del Bernese,

camorrista e prevaricatore, era legittimo domandarsi cosa gli

avrebbe riservato l’avvenire.

I pensieri tristi, sempre presenti in un angolo buio della sua

mente, erano venuti alla luce dopo l’incontro con Viola,

l’antipaticissima collaboratrice dell’odiosissima Sara. Quella ragazza

aveva deciso con leggerezza di mettere al mondo un figlio: così,

anche senza un marito. Un bambino, o una bambina, che sarebbe

stato cresciuto, o cresciuta, da una mezza scombinata, una pazza

con velleità da investigatrice dilettante, sulle orme di quella specie

d’invisibile paragnosta che era la collega coi capelli grigi.

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