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sara-al-tramonto

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Anzi no, pomeriggio. Prima ho il saggio di danza di Erica. I figli sono

davvero croce e delizia. Prego, accomodatevi. Gradite qualcosa?»

Sonia salutò con un discreto cenno del capo, reso un po’ clericale

dall’esagerata divisa che comprendeva tanto di cappellino, e uscì.

Il dottore si avvicinò al mobile bar e lo aprì mostrando bottiglie e

bicchieri di vario genere.

«Forse è un po’ presto per voi? Io prendo un goccio di rosso, se

non vi dispiace. Non vedo l’ora che arrivi il fine settimana per

permettermi questo piccolo vizio.»

Sara catturò altri particolari: l’eccessiva cordialità, la valanga di

parole con cui li aveva accolti, i movimenti rapidi delle mani e

soprattutto delle pupille. Pensò che quelli non erano i segni di chi si

concede un goccio ogni tanto. Il vizietto al quale il medico era solito

cedere la domenica doveva avere ben altra portata.

Davide si schiarì la voce e rifiutò:

«Molto gentile, ma in effetti per noi è presto, e comunque siamo in

servizio. È lei il dottor Armando Rao?».

L’altro si fermò con la bottiglia a mezz’aria, rivolgendo un’occhiata

perplessa al poliziotto:

«Oh, ma certo! Sono imperdonabile, non mi sono nemmeno

presentato. Armando Rao, sì. Ma per gli amici solo Armando, è

ovvio».

Andò a sedersi vicino a loro, lasciando che il camice, dimenticato

aperto con voluta negligenza, gli sbattesse lungo le gambe.

Sembrava più un attore che un medico.

Davide riprese:

«Ci scusiamo per averla disturbata nel suo giorno libero, ma…».

Rao alzò una mano e lo interruppe:

«No, no, l’ho chiesto io alla Astolfi. Uno studio come il mio… ha

una clientela piuttosto riservata. Gente di altissimo livello, un po’

snob; pagano bene, per fortuna, ma non amano incontrare estranei

in sala d’aspetto. Poi, nei giorni feriali ho una tale ridda di pazienti

che avrei potuto concedervi meno tempo di quanto meritiate. Meglio

la domenica, quindi, così mi prendo un po’ di respiro dalla vita

famigliare. Moglie e figli tendono a essere soffocanti quando a casa

ci stai poco».

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