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corresse la distanza degli oggetti sulla mensola.
Sempre uguale, mammina: impossibile spiegarti il significato
dell’amore, credere di poter scegliere e scoprire, al contrario, che la
scelta non esiste. Forse Sara potrebbe aiutarti: anche lei ha capito
che era impossibile agire altrimenti.
«Nemmeno adesso che hai quasi finito il tempo ti rassegni. Ti
avevo pregato di abortire già al terzo mese, ricordi?, quando quello
sfaccendato era ancora vivo. Certo, aveva una bella faccia: ma sono
proprio le belle facce che ti fregano. Uno poi che veniva da quella
famiglia, un padre infimo funzionario di banca, uno che niente aveva
e niente ti ha lasciato tranne quel sacco di pulci» e indicò il cane
accucciato sul suo cuscino «e un bambino che ti rovinerà senz’altro
l’esistenza. Chi vuoi che ti si prenda più con un marmocchio
piagnucolante e una bestiaccia. Guarda me, che ho dovuto
rinunciare a qualsiasi compagnia avendo te come zavorra.»
«I wouldn’t leave you in times of trouble, we never could have
come this far» intonò Viola, rivolgendo uno sguardo di comprensione
a Rita, che se ne stava buona ad ascoltare le due donne. La
bastardina sospirò, rimettendosi a dormire. Era più brava della sua
padrona a ignorare le malignità di Rosaria. Le veniva naturale, e non
aveva bisogno della musica.
«Per non parlare della madre, poi. Una puttana, che non si
capisce nemmeno come e dove abbia vissuto in tutti questi anni. Mi
sono informata, te l’ho detto? Sì, te l’ho detto… E non è venuto fuori
niente di niente, come se si fosse nascosta in un bunker. Era in
polizia, ma da un certo punto in poi, il nulla. Il che è già di per sé
un’ammissione di colpa, non credi?»
«I took the good times, I’ll take the bad times, I’ll take you just the
way you are» continuò Viola rivolta a Rita, cementando l’intesa tutta
al femminile stretta tra la cagnetta e la ragazza dopo la morte di
Giorgio, che dell’animale era stato l’esclusivo proprietario prima di
decidere di andare a vivere con lei.
Non preoccuparti, bimba: io non ti mollo. Neppure quando Alien
uscirà dal mio corpo ti trascurerò. Siamo amiche, no?
«E l’hai vista? Agghiacciante. Assomiglia a una barbona. Quei
capelli, che orrore! Sembra un mezzo maschio, senza trucco e con