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sara-al-tramonto

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Doriana si guardò attorno con noncuranza:

«La ringrazio. Be’, sì, presumo che a vederla per la prima volta si

rimanga abbastanza impressionati. Dopo un po’, però, glielo

assicuro, non ci si presta più attenzione. E i bambini di oggi non

sono certo come eravamo noi. Ora stanno attaccati tutto il tempo allo

schermo della tv, ai giochi, ai cartoni, alle serie… non conta

nient’altro».

Sara chiese:

«E Bea dov’è, ora?».

La donna le rivolse uno sguardo ostile e fissò Pardo: non aveva

dimenticato lo sgarbato riferimento all’omicidio del suocero.

«In camera sua, con mio marito. Prima volevo essere io a

incontrarvi, per capire se avevate eventuali dubbi o richieste che

potevo soddisfare. Sapete, Bea trascorre la maggior parte del tempo

con me.»

Davide si girò verso Sara con aria interrogativa:

«Sono solo di supporto, signora, è la collega la vera esperta del

settore».

La finta assistente sociale tornò alla carica:

«Suo marito ci ha spiegato che la bambina è introversa. Può dirci

altro del suo carattere?».

Doriana negò con un sorriso:

«Ma no, non è affatto introversa. Di sicuro non è una di quelle

bimbe chiassose o irrequiete, ma…».

«Ha qualche amica del cuore? Frequenta le compagne di scuola

nel tempo libero?»

La donna si passò una mano tra i capelli. Sara notò che aveva

dita magre e nervose. «Be’, per le maestre è brava, e questo

purtroppo non la rende la più popolare della classe. Però ha diverse

amichette, proprio la settimana scorsa è stata invitata a una bella

festa di compleanno e ci è andata volentieri. A Carnevale le ho

comprato un meraviglioso vestito da principessa Elsa. Conoscete la

protagonista del film di animazione?»

Davide assunse un’aria mortificata:

«In realtà no».

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