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uguale, anche se il suo compito era sempre cercare la verità sulle

facce della gente. Uno poteva confondersi in buona fede e ricordare

qualcosa che magari in origine aveva altri significati. Il testimone

poteva sbagliare, riferendo la propria interpretazione

dell’avvenimento a cui aveva assistito. Per Sara equivaleva a essere

bendati e ascoltare la descrizione di quello che c’era attorno. Si

rivolse a Pardo:

«Forse è meglio se con questo tizio parli tu. Io mi limiterò a starti

accanto».

L’ispettore si voltò verso di lei sorpreso, distogliendo per un

momento lo sguardo dalla strada:

«E come mai questa decisione? All’improvviso ti fidi di me?».

Sara allargò le braccia:

«Voglio vedere come te la cavi. O forse sono disposta ad

ammettere che in certe situazioni la tua esperienza è superiore alla

mia».

Il bar dell’appuntamento, com’era prevedibile, non si trovava nello

stesso quartiere residenziale del palazzo di Molfino. Era ubicato

invece a ridosso del dedalo di vicoli e piazzette estemporanee che

se ne stava da secoli come un tumore benigno al centro della città.

Un posto che di giorno brulicava di una rumorosa, allegra umanità,

composta di cassette di frutta e verdura che invadevano la strada e

di urla, richiami, pianti di bambini e musica a volume altissimo, e

dove di notte navigavano ben altre barche, sguardi inespressivi di

sfida e scooter truccati con equipaggi di tre o quattro ragazzi in cerca

di glorie nere.

L’attività era una via di mezzo tra il centro scommesse e il bar

tabacchi. C’era tutto quello che poteva servire, se si consideravano

le quattro slot machine che tintinnavano manovrate da disperati di

mezza età sul fondo del locale. L’arredamento era completato da tre

tavolini, a uno dei quali sedevano due uomini.

Pardo rivolse un cenno del capo al tipo piccolo ed esile con un

paio di baffetti sottili che appena lo vide gli sorrise, salvo irrigidirsi

quando si accorse che non era solo. L’ispettore allora fece segno a

Sara di attenderlo fuori, e si avvicinò rivolgendosi al tipo coi baffi.

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