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Era Viola il motivo per il quale non avrebbe ingoiato quelle o altrepillole. Non più.Perché per Viola, e per il mistero che portava dentro, valeva lapena combattere.Senza allungare le dita, lasciando la boccetta sul tavolo, Sara sialzò. Trattenne il fiato, chiuse gli occhi e cercò il coraggio per andarea dormire.Poi si avviò verso il letto, come una condannata va al patibolo.
XXIXL’ispettore Davide Pardo aspettava da quasi dieci minuti quando siaccorse, come al solito senza averla sentita arrivare, che Sara era inpiedi dietro di lui. «Primo: sei in ritardo, e dieci minuti di sonno ilsabato mattina valgono moltissimo. Secondo: il mio contatto mi hagià chiamato, mi aspetta in un bar col tizio, quindi dobbiamosbrigarci. Terzo: assomigli a un maledetto fantasma. Ma comecacchio riesci a materializzarti sempre all’improvviso? Usi ilteletrasporto?»La donna rispose brusca:«Per una volta hai ragione, ispettore. Ho tardato, scusami.Credevo che nel frattempo potessi far prendere un po’ d’aria a quelpovero cucciolone che ha la disgrazia di abitare con te».Il poliziotto aggrottò la fronte:«Sono io che abito con lui, invece. Stanotte ha deciso di dormirein diagonale sul mio letto, e mi sono dovuto adattare. Ho un mal dischiena da record. Certo, pure tu non sembri al meglio, oggi».Era vero. Il colorito di Sara era terreo, gli occhi cerchiati e l’ariaassonnata. Il corpo, privato dell’aiuto delle pillole, reagiva così.«Come al solito, grazie del complimento. Adesso muoviamoci.»Il tragitto fu breve e silenzioso. Davide era piuttosto preoccupatodi presentarsi all’incontro con un informatore in compagnia, e per dipiù di una donna; il sottile gioco di ruoli che costituiva la reteprofessionale ci metteva assai poco a incrinarsi.Invece Sara, reduce da una notte di cupi, schiumosi sogni di cuiricordava solo l’angoscia, rifletteva su quanto fosse innaturale per lesue abitudini investigative rimestare nel passato. In trent’anni diservizio aveva esaminato il presente, dai volti alle parole: gli eventitrascorsi competevano ad altri, lei doveva solo tradurre. Non era
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Il libroS. I ’ ,talento di rubare
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ILa donna invisibile sedeva sulla p
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insieme.La rossa era la mamma della
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Neanche la ragazza si voltò, accen
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qualche domanda te la farò io, per
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IIForse, se non mi avessi voltato l
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Quando ho visto il colore di quel c
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Sara, l’uomo che segnava le preno
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«Lui ha superato i sessanta, anche
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«Cioè, i controlli non sono più
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a muovermi. Non ho particolare fami
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entrando nel portone della palazzin
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non doveva… Ah, sì, era per oggi
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Nel buio allungò la mano verso la
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immagini di incontrarti».Sara si s
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VIIPandolfi è brava. Non ha un tal
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«Non ne ho idea. Appurarlo dovrebb
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Un pallone le rotolò vicino ai pie
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IX«Non capisco di che ti preoccupi
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XAl ritorno dall’appuntamento con
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Nel palazzo non c’era il portiere
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Sara fece un respiro profondo, e si
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non fare le valigie. Come nei più
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«Che cosa sa?».Lei si strinse nel
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Sara si tolse gli occhiali. Il poli
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XIIIAll’uscita dall’Istituto di
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Sara si alzò con un sorriso soave
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gli accarezzava il pacco in modo as
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XVSi ricordò della boccetta vuota
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aggrappa per non affondare, fissand
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XVIA Davide Pardo era rimasta addos
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spingeva a chiedersi ogni giorno pe
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XVIIDalinda Molfino fu condotta nel
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Suo malgrado, Pardo restò ammirato
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«Lui era una merda, signora. Una v
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«A quel punto io e la Rimotti siam
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Sara lasciò cadere l’ironia:«È
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XLIIDavide sedeva in soggiorno e fi
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E lui, invece? Be’, lui era ostag
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Il gelo scese di colpo. La guardia
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che nessuno di noi, e ci abbiamo pr
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«E non ha aggiunto altro? Per esem
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necessario, quando devo andare in u
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Viola replicò con freddezza:«Una
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da sola. Siamo intesi?». Quindi si
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Il dottore conosceva Sara da trent
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XLVICamminarono in silenzio per un
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diventato debole». Tirò il fiato.
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«Il mal di schiena?».«Sì, è st
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fosse un testamento. Ne sono certa
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XLVIIStesa sul divano, Viola percep
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continuare a lungo. No, qui non si
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XLIXMai come quella sera la tentazi
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scooter parcheggiati o cassette del
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Obbedendo all’impulso, Viola pres
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nessuno se ne accorga. Mi godo lo s
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Passò del tempo, forse un minuto,
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«Sì, è così. Sono arrivata allo
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Rimotti probabilmente è un assassi
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immotivata. Sarà di nuovo libero,
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che ha costruito, di cui voi vedete
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suo sangue. La piccola era il motiv
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“Le carte”, capite? Il vecchio
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LIVViola non trovava una melodia da
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«Non so come ringraziarla, signora
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La giovane sospirò:«Sì, è così
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Questo ebook contiene materiale pro
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