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Gianpiero parve spiazzato dalla domanda. Si concentrò sul

ripiano del tavolo sporgendo un po’ la bocca in fuori. Poi rispose:

«Bisogna considerare la situazione. Mio padre e Dalinda

rappresentavano tutto il suo mondo e li ha persi entrambi nello

stesso momento. Noi, Doriana in particolare, stiamo cercando di

contenere i danni e limitare il contraccolpo. Non è semplice, però».

«Quindi?» insistette Sara.

Molfino stirò le labbra in un sorriso:

«Mangia poco, meno del solito. Convincerla a ingerire del cibo è

complicato. Di conseguenza è un po’ debole, e dorme parecchio. Ma

si sta riprendendo, sta già meglio della settimana scorsa. Io mi sento

tranquillo, anche perché la teniamo sotto stretto controllo medico».

Sara continuò a prendere appunti. Quindi ricambiò il sorriso:

«Ottimo, dottore. Per noi sarebbe importante poter avere un

appuntamento con la signora, sua moglie, e Beatrice; e anche il

nome del pediatra che la segue. Se lei è d’accordo, e non ho dubbi

che lo sia, non sarà un problema rilevare anche una dichiarazione

del medico. Serve per la statistica».

Seguì un lungo, teso silenzio. Da dietro le lenti, Molfino fissava

Sara che, inespressiva, gli restituiva il medesimo sguardo. Pardo, in

imbarazzo, scrutava la libreria, simulando un interesse da incallito

bibliofilo.

Alla fine Gianpiero rispose, in tono calmo:

«Non so, signora. In tutta sincerità mi pare inopportuno sottoporre

la bambina a un ulteriore stress».

«Deve averci fraintesi, dottore. Non è nostra intenzione turbare la

piccola, sia chiaro. Ci basterà incontrarla e ascoltarla raccontare di

sé, alla presenza di sua moglie, nell’ambiente dove abita adesso e si

sente protetta.»

«Le ripeto, non credo che…»

«L’alternativa purtroppo sarebbe un’ordinanza del magistrato dei

minori, con conseguente convocazione presso una struttura

dedicata. In questo caso, capisce bene che il trauma sarebbe

inevitabile; e siccome è suo interesse risparmiare a Bea ogni

ulteriore turbamento, credevo che fosse più adeguata la soluzione

che le proponevo. A ogni modo, la decisione rimane sua.»

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