15.05.2023 Views

Maestri Liguri '800 e '900 - 87ª Edizione

Maestri Liguri '800 e '900 - 87ª Edizione

Maestri Liguri '800 e '900 - 87ª Edizione

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Galleria Arte Casa<br />

Genova<br />

<strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>'800</strong> e <strong>'900</strong>


In copertina<br />

Plinio Nomellini, Alla fonte, 1915 ca.<br />

6 MAGGIO - 27 MAGGIO 2023<br />

Orario: 9 - 12.30 / 15 - 19 • Tutti i giorni, 1 a e 2 a Domenica comprese


50 °<br />

1968 • 2018<br />

<strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> <strong>'800</strong> e <strong>'900</strong><br />

87 a EDIZIONE<br />

6 MAGGIO - 27 MAGGIO 2023<br />

Galleria Arte Casa<br />

di Diletta Pelizza & C. s.a.s.<br />

Via Garibaldi, 12 - 16124 Genova<br />

010 541433 - 338 6619453<br />

info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it


Mostra a cura di:<br />

Tito Pelizza<br />

Giacomo Goslino<br />

Schede delle opere:<br />

Giacomo Goslino<br />

Scheda dell'opera di Pietro Gaudenzi:<br />

Maurizio Romanengo<br />

Scheda dell'opera di Aurelio Craffonara:<br />

Lorenzo Falletti<br />

4


L’intento di presentare ai collezionisti una panoramica quanto più esaustiva possibile dell’arte<br />

ligure dell’Ottocento e del primo Novecento è l’obiettivo che Galleria Arte Casa si pone ogni<br />

volta che inizia il progetto per una nuova mostra.<br />

Due sono i poli entro i quali muove il lavoro di selezione di un’opera. Al primo, di carattere tecnico,<br />

nel quale si analizza l’opera in sé, l’ambito stilistico, lo stato di conservazione, la qualità e<br />

la raffinatezza degli elementi estetici, segue il secondo, in cui si cerca di ricostruirne la storia e<br />

di individuarne il contenuto poetico e l’intento emotivo.<br />

Immedesimarsi in coloro che hanno selezionato, esposto, collezionato l’opera nei decenni passati,<br />

al fine di individuare i contorni del gusto dei collezionisti di oggi è, senza dubbio, il momento<br />

più complicato e stimolante del lavoro di un gallerista.<br />

Dopo l’ultima edizione di Antiqua, in cui è stato possibile registrare un sensibile aumento dell’interesse<br />

per il settore, Galleria Arte Casa torna con la mostra <strong>Maestri</strong> <strong>Liguri</strong> ‘800 e ‘900, la numero 87.<br />

La proposta prende forma entro i confini ormai noti: dalla vocazione per la pittura en plein air alla<br />

rielaborazione in chiave novecentista delle forme e dei volumi della classicità; dagli immaginari<br />

onirici e visionari, al tentativo di rifuggire definizioni ed etichette.<br />

Grande attenzione viene conferita, ancora una volta, alla scultura, sia attraverso i protagonisti<br />

della ricerca plastica dell’epoca, sia attraverso le figure che hanno preferito operare dietro le<br />

quinte dell’ufficialità.<br />

Le esposizioni pubbliche da poco concluse Il Déco in Italia. L’eleganza della modernità e Dante<br />

Conte. Tutto in natura è armonia allestite rispettivamente al Forte di Bard e al Museo dell’Accademia<br />

Ligustica testimoniano il grande impegno delle istituzioni nel presentare al grande pubblico<br />

la produzione artistica di un’epoca. La mostra Giuseppe Cominetti. Divisionismo e Futurismo tra<br />

Genova e Parigi, allestita a Palazzo Ducale, alla Wolfsoniana e all’Accademia, riaccende i riflettori<br />

sull’opera di uno degli artisti più innovativi della pittura ligure e italiana.<br />

Galleria Arte Casa vi invita quindi a visitare la mostra, augurandosi possa incontrare il favore degli<br />

appassionati e dei collezionisti più attenti, arricchire una raccolta o stimolare l’inizio di un nuovo<br />

percorso collezionistico.<br />

5


OPERE


1 Amighetto Amighetti<br />

Genova 1902 - ivi 1930<br />

Entroterra ligure<br />

Olio su tela<br />

Cm 50 x 60<br />

Firmato e datato 928 in basso a destra<br />

Il paesaggio - che insieme alla figura è un soggetto ricorrente della pittura di Amighetti e, più in<br />

generale, di quella novecentista - è descritto dal pittore mediante la sovrapposizione di masse<br />

colorate in apparenza prive di impianto disegnativo.<br />

La solidità architettonica degli elementi della composizione, compresi gli alberi, gli arbusti<br />

e gli strati erbosi, si accompagna alla densità della materia cromatica, in direzione di quella<br />

tensione espressionista dell’Amighetti del primo periodo. L’atmosfera umida e brumosa conferisce<br />

al dipinto quei caratteri di naturalismo mai del tutto abbandonati dall’artista.<br />

8


9


2 Franco Bargiggia<br />

Milano 1888 - Sanremo (IM) 1966<br />

Il legionario<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 48 x 25 x 16<br />

Firmata e marchiata sulla base<br />

Probabile datazione: 1936 ca.<br />

Fonderia: Fonderia Artistica Battaglia, Milano<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Premio Sanremo di Letteratura e Arte, Casinò Municipale, Sanremo 1937<br />

- Turismo d’autore. Artisti e promozione turistica in <strong>Liguri</strong>a nel Novecento,<br />

Palazzo Ducale, Genova 2008<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- AA. VV. (a cura di), Turismo d’autore. Artisti e promozione turistica in <strong>Liguri</strong>a nel Novecento,<br />

catalogo della mostra, Silvana Editoriale, Genova 2008, riprodotto a pag. 227<br />

Il tema delle conquiste coloniali è al centro della sezione scultura del Premio Sanremo del 1937.<br />

In quell’occasione vengono ammessi 26 scultori, e Franco Bargiggia risulterà il vincitore con il<br />

progetto per Il legionario, grande scultura che avrebbe dovuto trovare collocazione all’estremità<br />

del porto di Napoli. Alla poderosa plasticità del corpo del soldato, si contrappone la particolareggiata<br />

descrizione della divisa e dell’armamento.<br />

Sulla base, in prossimità della firma, è presente il marchio della Fonderia Artistica Battaglia di<br />

Milano, punto di riferimento operativo di artisti quali Adolfo Wildt, Francesco Messina, Arturo<br />

Martini e Guido Galletti.<br />

10


11


3 Ave Bassano<br />

Gavi Ligure (AL) 1874 - Genova 1951<br />

Coppa dei cervi volanti<br />

Gesso patinato<br />

Cm 26 x 20 x 20<br />

Firmata e datata 1938 sulla base<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Disegni di Rayper, statue di De Albertis, sculture di Bassano, dipinti di Drago, Palazzo Cattaneo<br />

Mallone, Editrice <strong>Liguri</strong>a, Genova 1973<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Vitaliano Rocchiero, Disegni di Rayper, statue di De Albertis, sculture di Bassano, dipinti di<br />

Drago, Editrice <strong>Liguri</strong>a, Genova 1973, n° 30, tav. XII<br />

- Caterina Olcese Spingardi, La scultura come qualificazione estetica del quotidiano, in AA. VV.<br />

(a cura di), La scultura a Genova e in <strong>Liguri</strong>a. Dal Seicento al primo Novecento, Cassa di Risparmio<br />

di Genova e Imperia, Genova 1988, fig. 572, riprodotto a pag. 417<br />

- Vitaliano Rocchiero, Giovanni Battista Bassano in arte Mastro Ave, Patrocinio dell’Accademia<br />

Archeologica Italiana, Genova 1991<br />

Magnifica espressione del Liberty in <strong>Liguri</strong>a, ovvero di quella cultura che - come sottolineato da<br />

Caterina Olcese Spingardi - «conduce gli artisti a elaborare opere straordinarie, pezzi unici in<br />

cui si fondono e si confondono i confini fra arti maggiori e minori, fra scultura e arti applicate».<br />

Nella Coppa dei cervi volanti, l’anatomia del coleottero, che lo scultore elabora con precisione<br />

da entomologo, diventa elemento decorativo capace di evidenziare la morfologia curvilinea del<br />

recipiente emisferico.<br />

12


13


4 Luigi Bassano<br />

Genova 1900 - ivi 1989<br />

Il festival sotto la neve<br />

Olio su tavola<br />

Cm 56,5 x 40,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Esempio di un novecentismo morbido e lontano dalle rigidità delle declinazioni più ortodosse,<br />

la poetica del pittore si avvicina alle libertà formali introdotte dai Sei di Torino.<br />

Quella di Luigi Bassano, seppur maturata in sintonia con le esperienze artistiche nazionali<br />

coeve, è una pittura intimamente legata alla cultura del territorio genovese e ligure.<br />

La pennellata ora netta e pulita, ora morbida e materica, crea un vivace rapporto tra lo spazio<br />

e la luce dei giardini innevati dell’Acquasola in occasione di una giornata invernale di festa.<br />

14


15


5 Agostino Bellebuono<br />

Genova 1890 - ivi 1941<br />

Giocatore di bocce<br />

Scultura in legno<br />

Cm 35 x 16 x 15<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Il Giocatore di bocce aggiunge un tassello alla conoscenza dell’opera plastica di Agostino<br />

Bellebuono. Un soggetto di gusto popolare, affrontato inoltre da scultori della levatura di<br />

Guido Micheletti e Paolo Troubezkoy, si illumina nelle rifrazioni della luce che si generano<br />

sulla superficie piatta del legno colpito dallo scalpello.<br />

Non scevra da caratteri divertenti e umoristici, l’opera sembra “fare il verso” a certa scultura<br />

di soggetto sportivo che in quegli anni eccedeva nell’esaltazione atletica del corpo maschile.<br />

16


17


6 Emilio Bocciardo<br />

Genova 1869 - ivi 1939<br />

Pineta di Niasca presso Portofino<br />

Olio su cartone telato<br />

Cm 50 x 60<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo<br />

Se il punto di riferimento diretto, in quanto a soggetto, tono e intensità dei volumi, è Domenico<br />

Guerello, nell’universo immaginifico di Bocciardo la natura acquisisce nuovamente consistenza<br />

tangibile. Il serrato avvicendarsi di zone ombrose di diversa intensità dissolve la vegetazione in<br />

atmosfere luminescenti.<br />

Espressione di attitudine naturalista e velato simbolismo, caratteristica comune a tanta pittura di<br />

paesaggio di quegli anni, l’affascinante dipinto aggiunge un tassello rilevante alla conoscenza<br />

dell’opera di Emilio Bocciardo.<br />

18


19


7 Pasquale Domenico Cambiaso<br />

Genova 1811 - ivi 1894<br />

Mattino a Sestri Levante<br />

Olio su tela<br />

Cm 50 x 65<br />

Probabile datazione: 1855 ca.<br />

Una limpida veduta di Sestri Levante, animata ma silenziosa, in cui risaltano le migliori qualità<br />

di Cambiaso. Dal segno fine e meticoloso, alla stesura del colore lieve e delicata, all’attenzione<br />

per quei caratteri naturalistici che avrebbero segnato la sua attività successiva.<br />

La vegetazione in primo piano, rigogliosa e fitta, illuminata dai timidi raggi del sole del mattino,<br />

contribuisce a rafforzare la notevole profondità del dipinto.<br />

Realizzate in punta di pennello, le costruzioni a ridosso della spiaggia che si specchiano sulla<br />

superficie dell’acqua e la barca ormeggiata allo scoglio determinano la qualità di una rilevante<br />

pagina di pittura.<br />

20


21


8 Sexto Canegallo<br />

Sestri Ponente (GE) 1892 - Genova 1966<br />

Cortile<br />

Olio su tavola<br />

Cm 33 x 18<br />

Probabile datazione: 1914 ca.<br />

Sul retro: timbro della Galleria Rinaldo Rotta recante informazioni sull’opera<br />

Dopo aver percorso la via di una pittura naturalistica nel solco della tradizione ligure, nei primi<br />

anni Dieci l’artista abbandona la restituzione mimetica della realtà. Pennellate libere utili<br />

a conferire solamente la consistenza volumetrica del dipinto si accompagnano a una gamma<br />

cromatica visionaria.<br />

Entro pochi anni Sexto Canegallo avrebbe dato vita a un immaginario unico nel suo genere,<br />

volto a definire l’espressione dello spirito e degli stati d’animo, ancestrale e al contempo non<br />

dissimile dall’universo culturale futurista.<br />

22


23


9 Giuseppe Cominetti<br />

Salasco (VC) 1882 - Roma 1930<br />

Il giovane tifoso<br />

Olio su tela<br />

Cm 154 x 80<br />

Firmato e datato 1913 in basso a sinistra<br />

Firmato sul telaio<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Giuseppe Cominetti, Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 1983<br />

- Il Divisionismo di Giuseppe Cominetti - Visioni di luce, Museo dei Campionissimi, Novi<br />

Ligure 2007<br />

- Football 1898 - 1908, L’età dei pionieri, Fondazione Genoa 1893, Genova 2008<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Giuseppe Cominetti, catalogo della mostra, Stringa Editore,<br />

Genova 1983, riprodotto pag. 104, tav. n° 94<br />

- Gianfranco Bruno e Lia Perissinotti (a cura di), Il Divisionismo di Giuseppe Cominetti. Visioni<br />

di luce, catalogo della mostra, Museo dei Campionissimi, Novi Ligure 2006, pag. 70, tav. n° 45<br />

- A. Manzitti e L. Benzi (a cura di), Football 1898 - 1908, L’età dei pionieri, Fondazione Genoa<br />

1893, Genova 2008, tav. n° 7<br />

- AA. VV. (a cura di), Giuseppe Cominetti. Divisionismo e Simbolismo tra Genova e Parigi, Edizioni<br />

Palazzo Bricherasio, Sagep Editori, Genova 2023, n° 52 di catalogo<br />

Testimone di un nascente fenomeno di costume, Giuseppe Cominetti dà forma ai simboli di<br />

un’iconografia nuova, nata dalla modernità e dalla forte connotazione popolare.<br />

Il calciatore, diventato l’idolo degli appassionati di ogni età, diviene il soggetto di una composizione<br />

che, caratterizzata da una struttura fortemente verticale e dall’illuminazione diffusa,<br />

ne accentua il carattere idealizzato. In primo piano un’emotività sincera e dirompente, nel<br />

movimento dei calciatori sullo sfondo l’eco, neanche troppo flebile, dell’avanguardia futurista.<br />

Nel Giovane tifoso, fra i primi dipinti conosciuti dedicati al mondo del calcio, prende vita<br />

il sogno di ogni bambino.<br />

24


25


10 Aurelio Craffonara<br />

Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945<br />

In volo su Nervi<br />

Acquerello su carta<br />

Cm 34 x 27,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Allievo di Tammar Luxoro, figura fondamentale per lo sviluppo dell’Accademia Ligustica<br />

di Belle Arti e per la diffusione dello stile ottocentesco a Genova, Aurelio Craffonara è un<br />

punto di riferimento per quanto riguarda l’acquerello, tecnica che lo fece affermare sulla<br />

scena artistica ligure e nazionale.<br />

Lavorò come pittore, illustratore e decoratore, ma anche come insegnante all’Accademia,<br />

chiaro indizio di quanto già allora fosse riconosciuta la sua bravura.<br />

Un mare calmo e azzurro, un sole forte e luminoso, sullo sfondo la Torre Gropallo, solo un<br />

aereo in volo a turbare il silenzio. Gli bastano pochi elementi per creare una composizione<br />

elegante, fondendo la natura con la presenza umana in un’atmosfera pacifica ed equilibrata.<br />

Lorenzo Falletti<br />

26


27


11 Pietro Dodero<br />

Genova 1881 - ivi 1967<br />

Pilotina in porto<br />

Olio su tavola<br />

Cm 50 x 60<br />

Firmato e datato 34 in basso a destra<br />

Sul retro: cartiglio recante informazioni sull'artista e sull'opera; dedicato Al carissimo Angelo e<br />

alla sua vera metà questa barca pilota per uscire ed entrare sempre da tutti i porti, con l'augurio<br />

e la gratitudine del Santo Pietro dei Dodero<br />

Donato, come si evince dalla dedica, dal pittore a un amico, il dipinto diventa testimone di un<br />

legame affettivo e famigliare che ha attraversato gli anni Trenta del Novecento.<br />

Mediante la semplice geometria delle linee compositive e la sobrietà dei colori pastello, l’artista<br />

realizza un’opera equilibrata ed evocativa, celebrando in questo modo la funzione essenziale<br />

che svolgono le pilotine del porto.<br />

28


29


12 Pietro Dodero<br />

Genova 1881 - ivi 1967<br />

Pini sul mare<br />

Olio su tavola<br />

Cm 27 x 33<br />

Firmato e datato 25 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, Pietro Dodero Genova<br />

Soggetto suadente ed emblematico della pittura ligure del primo Novecento, l’albero a picco<br />

sul mare ha catturato la fantasia di artisti quali Rubaldo Merello, Antonio Discovolo, Domenico<br />

Guerello ed Emilio Bocciardo.<br />

Seppur impegnato nella ricerca di forme e volumi di matrice novecentista, anche Dodero si è<br />

lasciato affascinare dal motivo naturalistico, realizzando dal vero una visione dalla consistenza<br />

minerale e dalla stesura cromatica vibrante e luminosa.<br />

30


31


13 Cesare Esposito<br />

Napoli 1886 - Genova 1943<br />

Portofino<br />

Olio su tela<br />

Cm 70 x 100<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Applicando il colorismo acceso tipico della pittura partenopea - prima di stabilirsi a Santa<br />

Margherita Ligure il pittore si forma a Napoli con Gaetano Esposito e Vincenzo Gemito - alla<br />

sobria atmosfera che tante volte pervade la pittura ligure, Cesare Esposito descrive il piccolo<br />

borgo marinaro.<br />

La vivace geometria delle facciate colorate, delle persiane e dei panni stesi, riprodotta con<br />

pennellata libera e immediata incornicia il porticciolo con le barche sulla celebre piazzetta.<br />

32


33


14 Berto Ferrari<br />

Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965<br />

La foce dell’Entella<br />

Olio su cartone<br />

Cm 30 x 40<br />

Datato Chiavari 23 - XI - 33 in basso sinistra e firmato in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo, data e firma<br />

Con l’immediatezza tipica dell’esecuzione dal vero, elemento confermato dall’indicazione<br />

esatta del giorno in cui viene realizzato il dipinto, Berto Ferrari tratteggia un soggetto peculiare<br />

della pittura dell’Ottocento.<br />

Le lavandaie, colte nell’atto di compiere il proprio lavoro, si animano nei guizzi colorati di<br />

una pennellata rapida e fugace. Filamenti scavati nella materia cromatica illuminano di sole<br />

autunnale i contorni delle figure, delle costruzioni in secondo piano e delle piccole rocce.<br />

34


35


15 Berto Ferrari<br />

Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965<br />

Quando tornano le rondini. Mattino di aprile ad Albaro<br />

Olio su tavola<br />

Cm 40 x 50<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo e firma<br />

Nelle campagne di Albaro, colorate e rigogliose, il pittore trova l’ispirazione nella luminosità<br />

cristallina di un mattino di primavera, nei giorni in cui le rondini fanno il loro ritorno dopo<br />

aver migrato per i mesi freddi.<br />

Alle qualità di elevata freschezza segnica e coloristica che l’autore esprime negli anni Trenta,<br />

si aggiunge il messaggio di speranza e buon auspicio che la cultura popolare attribuisce al<br />

ritorno della rondine.<br />

36


37


16 Berto Ferrari<br />

Bogliasco (GE) 1887 - Genova 1965<br />

Nel porto di Genova<br />

Olio su cartone<br />

Cm 19,5 x 14,5<br />

Firmato e datato Genova 1926 in basso al centro<br />

Sul retro: timbro del pittore<br />

« ...Un altro dei temi caratteristici ed inconfondibili della pittura di Berto Ferrari è quello del<br />

porto […] Egli comprende e sente i tempi nuovi, le esperienze innovative in campo artistico,<br />

ma ritiene che il suo tipo di pittura sia la giusta strada: ed è proprio il suo naturalismo, il suo<br />

impeto, arricchito, anche in questo caso da accenti cromatici, che fanno di lui uno dei pittori<br />

più amati dai genovesi…» (Giovanni Paganelli 2000).<br />

38


39


17 Andrea Figari<br />

Sassari 1858 - Genova 1945<br />

Barche in porto<br />

Olio su cartone<br />

Cm 24 x 34<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Caratterizzato dalla cromia tipica dei piccoli oli - in gran parte di soggetto portuale - che<br />

Figari realizza nel corso degli anni Venti, il dipinto è organizzato geometricamente mediante<br />

le linee verticali degli alberi delle imbarcazioni che si intersecano con le campiture<br />

orizzontali del mare e del cielo.<br />

La sintesi geometrica sottolineata dalle vele triangolari che si avvicendano in tutti i piani del<br />

dipinto, si attenua nell’aria atmosferica, nei vapori e nei fumi, del porto di Genova.<br />

40


41


18 Andrea Figari<br />

Sassari 1858 - Genova 1945<br />

Mareggiata a Genova<br />

Olio su tela<br />

Cm 65 x 99<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1890 ca.<br />

Dalla notevole sensibilità impressionista di Andrea Figari nasce uno straordinario dipinto di mare.<br />

L’energia e il movimento delle onde, realizzate mediante un fitto e pastoso reticolato di pennellate<br />

i cui colori sembrano essere stati mischiati direttamente sulla tela, si espande nel primo piano della<br />

superficie dipinta.<br />

Sullo sfondo, le alture innevate, il Forte di San Benigno e la Lanterna si impongono ieratici sul mare<br />

agitato dal vento, evidenziati dall’azzurro del cielo terso.<br />

Una nave si appresta a uscire dal porto…<br />

42


43


19 Alfredo Ubaldo Gargani<br />

Genova 1898 - ivi 1947<br />

Fiaba di maggio<br />

Olio su cartone<br />

Cm 67 x 48<br />

Firmato e datato 1924 in basso a destra<br />

Un’atmosfera onirica e fiabesca arricchisce di possibilità narrative il piacevole dipinto, affine per<br />

soggetto e libertà coloristica all'opera coeva conservata alla Galleria d'Arte Moderna di Genova.<br />

Un Divisionismo permeato di elementi simbolisti, che sembra scaturire da accensioni cromatiche<br />

di derivazione fauve, segna l’attività del pittore negli anni Venti.<br />

Orientata, per utilizzare le parole di Gianfranco Bruno, a un «sintetismo compositivo sorretto<br />

da un notevole senso cromatico», la ricerca di Gargani si muove entro le soluzioni stilistiche e<br />

poetiche dell’epoca, mantenendo sempre un elevato livello di autonomia espressiva.<br />

44


45


20 Pietro Gaudenzi<br />

Genova 1880 - Anticoli Corrado (RM) 1955<br />

San Giorgio<br />

Olio e foglia d’oro su tavola<br />

Cm 77 x 38<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Al concitato scontro tra il Santo e il drago, Gaudenzi preferisce la sospensione che segue la<br />

lotta, sceglie il momento in cui il giovane cavaliere, quasi incredulo di quanto ha compiuto,<br />

alza la spada per ringraziare il cielo, che risponde. Il paesaggio in cui è ambientato l’evento è<br />

un camminamento stretto tra due alte pareti, a sottolineare l’inevitabilità dell’incontro con il<br />

male da cui Giorgio, grazie alla sua semplicità, esce vittorioso. Una figura angelica tranquillizza<br />

con un gesto il cavallo e solo il cavallo sembra cogliere la sua presenza.<br />

Questa piccola pala, nata per un ambiente domestico, coglie bene il personale rapporto che<br />

Pietro Gaudenzi costruisce con la corrente artistica Novecento: come in quegli artisti le sue<br />

opere hanno l’aria magica della pausa e la linea semplice e monumentale degli antichi maestri.<br />

Tuttavia, non tira il vento freddo della ragione ma sono scaldate da una sincera e intima<br />

umanità. La stretta vicinanza con le opere degli anni Trenta come La visitazione del 1934 ora<br />

alla Galleria d’Arte Moderna di Novara (di cui una versione venne esposta alla Biennale del<br />

1938) suggerisce anche per questo San Giorgio una simile datazione.<br />

Maurizio Romanengo<br />

46


47


21 Cesare Giarrusso<br />

Catania 1887 - Genova 1945<br />

Vittoria alata<br />

Scultura in legno<br />

Cm 55 x 14 x 20<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

Una Vittoria alata - ovvero una Nike, divinità greca figlia del titano pallante e della ninfa Stige<br />

- morbida e sinuosa, intrisa degli stilemi modernisti che in <strong>Liguri</strong>a hanno trovato ampi sviluppi<br />

grazie alla presenza di De Albertis. Cesare Giarrusso si esprime in maniera alternativa rispetto<br />

alla linea classicista dominante negli anni Venti, ispirandosi a modelli simbolisti e déco.<br />

Dell’artista si conosce un’altra scultura del medesimo soggetto, utilizzata come figura centrale<br />

del Monumento celebrativo dei caduti di guerra di Nervi; monumento in seguito smantellato<br />

al fine di riutilizzare il bronzo per l’industria bellica durante la Seconda Guerra Mondiale.<br />

48


49


22 Adolfo Lucarini<br />

Genova 1890 - Pieve Ligure (GE) 1959<br />

La primavera<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 85 x 22 x 17<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Stilisticamente affine all’Ondina, esposta in occasione della IV Mostra del Mare del 1939 e ora<br />

conservata presso la Galleria D’Arte Moderna di Genova, La Primavera, di soggetto agreste e<br />

bucolico, muove verso la semplificazione formale che ha segnato tanta parte della produzione<br />

dello scultore.<br />

Anche in relazione a questo bronzo si può parlare, come fece Franco Sborgi a proposito,<br />

appunto, dell’Ondina, di un «insolito arcaismo orientaleggiante», a testimoniare la ricchezza<br />

delle suggestioni poetiche e artistiche di Adolfo Lucarini.<br />

50


51


23 Federico Maragliano<br />

Genova 1873 - ivi 1952<br />

Autoritratto<br />

Olio su tavola<br />

Cm 19,5 x 13,5<br />

Firmato e datato 37 in basso a destra<br />

Sul retro: dedicato Al professor Ingaramo Edoardo intelligente collezionista di opere d’Arte.<br />

Con grato animo per l’acquisto fatto. F. Maragliano. Genova 20 gennaio 46<br />

La qualità segnica impressionante - il pittore è capace di raggiungere un’esattezza rappresentativa<br />

non distante dall’Iperrealismo - risalta, e al contempo si stempera, nello sfondo scuro<br />

del piccolo e prezioso olio.<br />

Maragliano indaga il soggetto, in questo caso il proprio volto, nella direzione di una fedeltà<br />

oggettiva e quasi fotografica, senza tuttavia scadere nella freddezza dei manierismi estetici.<br />

Realizzato ventidue anni dopo l’Autoritratto conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di<br />

Genova, il dipinto viene donato dall’autore a un grande collezionista genovese.<br />

52


53


24 Arturo Martini<br />

Treviso 1889 - Milano 1947<br />

I misteri del castello incantato<br />

Maiolica dipinta<br />

Cm 25 x 26,5 x 26,5<br />

Manifattura: La Fenice, Albisola (SV)<br />

Probabile datazione: 1927 ca.<br />

Sul fondo: marchio de La Fenice; cartiglio recante il titolo; adesivo della DIANA, Genova<br />

L’«atmosfera fiabesca» di cui scrive Gigi Chessa nelle pagine di “Domus” a proposito della<br />

produzione martiniana di quegli anni pervade questa visionaria maiolica. Le proporzioni perdono<br />

qualsiasi contatto con la realtà e la sottile ironia dell’artista sembra prendere di mira le<br />

suggestioni nei confronti di un classicismo talvolta quasi ostentato.<br />

Cotta e dipinta presso La Fenice di Albisola per la DIANA di Genova, la scultura è un prezioso<br />

esempio della produzione ceramica ligure e cittadina.<br />

54


55


25 Vasco Menegozzo<br />

Venezia 1886 - Biella 1974<br />

Genova, calata oli minerali<br />

Olio su tela<br />

Cm 56 x 71<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1945 ca.<br />

Prima dell’ammissione all’Accademia Ligustica di Belle Arti il pittore frequenta il Regio Istituto<br />

Nautico Vittorio Emanuele, diventando macchinista navale e arruolandosi, in seguito, nel Compartimento<br />

Marittimo della Spezia.<br />

Alternando gli studi artistici a quelli in ambito marinaro, Menegozzo sviluppa una certa attitudine<br />

a rappresentare con fedeltà filologica il mondo delle imbarcazioni, elemento che caratterizza<br />

oggi i suoi dipinti come documenti del mondo portuale. Alla fredda rappresentazione<br />

del soggetto riesce comunque a conferire quei caratteri di partecipazione emotiva tipici dei<br />

marinisti liguri.<br />

56


57


26 Evasio Montanella<br />

Prà (GE) 1878 - Genova 1940<br />

Frutta sul tavolo<br />

Olio su tavola<br />

Cm 40 x 42<br />

Firmato e datato 1939 in basso a destra<br />

In un dipinto in cui l’equilibrio compositivo si coniuga con la silenziosa semplicità del soggetto,<br />

si respira l’atmosfera rarefatta che caratterizza la poetica del pittore.<br />

È doveroso sottolineare, per dirla con Luciano Caprile, «come Montanella riuscisse a convogliare<br />

nel suo piccolo mondo gli echi di una ricerca artistica [quella novecentista] dall’ampio<br />

respiro che gli era ben nota e di cui egli si sentiva parte attiva».<br />

58


59


27 Evasio Montanella<br />

Prà (GE) 1878 - Genova 1940<br />

Marina<br />

Olio su tavola<br />

Cm 48 x 65,5<br />

Firmato e datato 1934 in basso a destra<br />

Sul retro: cartiglio di pugno dell’artista recante informazioni sull’opera;<br />

cartiglio della Galleria Rotta, Genova<br />

«Nelle marine vuote o con figure controluce, nei gruppi di pescatori e di rammendatrici di reti,<br />

si notano una continuità di visione e di tecnica, una maniera corposa e realistica che può interessare<br />

quanti, qui a Genova e altrove, amano il Montanella più semplice e più segreto, più immediatamente<br />

sensibile alle forme, ai colori, alle illuminazioni ed alle ombre della Diva Natura».<br />

(Emilio Zanzi 1955)<br />

60


61


28 Ettore Morteo<br />

Alassio (SV) 1874 - Genova 1939<br />

Partenza per la pesca<br />

Olio su tavola<br />

Cm 50 x 64<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1920 ca.<br />

«[...] E il mare! Conosco un mare brulicante d’oro dove le vele sono fiamme esili; uno, impalpabile<br />

da credere ad un inganno degli occhi; un mare che è tutto uno zaffiro liquefatto in cui<br />

si vorrebbe stemperarsi. Questo, è una grigia lavagna, appena argentata a levante. Più di tutti<br />

i mari che so; è questo che amo; esso risveglia in me l’anima avventurosa» (Camillo Sbarbaro,<br />

Trucioli, 1920).<br />

62


63


29 Benedetto Musso<br />

Laigueglia (SV) 1835 - ivi 1883<br />

Il viale<br />

Olio su cartoncino applicato su tavola<br />

Cm 16,5 x 12,5<br />

Probabile datazione: 1865 ca.<br />

Sul retro: autentica a firma del nipote<br />

Franco Musso<br />

Provenienza: già raccolta eredi dell’artista<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra di Benedetto Musso, Galleria Arte Casa,<br />

Genova 1984<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra di Benedetto Musso,<br />

a cura di G. Paganelli e F. Musso, Galleria<br />

Arte Casa, Genova 1984, riprodotto<br />

Nella lontananza dai canoni compositivi tradizionali, nel nitore delle contrapposizioni tonali e<br />

nell’atmosfera metafisica, si concentra la sottile poesia del piccolo olio di ispirazione macchiaiola.<br />

Inerente all’attenzione del pittore intorno agli aspetti rurali e campestri delle campagne del<br />

ponente ligure, l’opera rientra a pieno titolo in quell’area culturale da cui ha preso forma il<br />

naturalismo della Scuola Grigia.<br />

64


65


30 Plinio Nomellini<br />

Livorno 1866 - Firenze 1943<br />

Alla fonte<br />

Olio su tela<br />

Cm 88 x 148<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1915 ca.<br />

Ascrivibile al 1915 circa, ovvero agli anni in cui Nomellini coniuga le atmosfere simboliste<br />

alle accensioni cromatiche maturate in Versilia, il grande capolavoro rivela l’unicità del vocabolario<br />

tecnico e poetico del pittore. L’immaginario agreste e bucolico conferisce evidenza<br />

letteraria a un dipinto dal sapore antico e, al contempo, permeato di elementi di modernità.<br />

L’occhio di chi osserva corre da una pennellata all’altra, scoprendo un inesauribile mosaico di<br />

colori accesi e vibranti, cifra stilistica di un artista che, più di una volta, ha intuito la vertigine<br />

della pittura astratta.<br />

Mentre i raggi di un sole che filtra con determinazione dalle fronde ne illumina l’anatomia<br />

acerba e quasi statuaria, un giovane ragazzo regge un’anfora colma d’acqua ed emerge<br />

dalla vegetazione rigogliosa…<br />

66


67


31 Eugenio Olivari<br />

Genova 1882 - ivi 1917<br />

Letture scientifiche<br />

Olio su cartone<br />

Cm 11,5 x 14<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1906 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Sergio Paglieri, Eugenio Olivari e il suo tempo. Pittura ligure tra Ottocento e Novecento,<br />

Tolozzi editore, Genova 1969, fig. 14<br />

32<br />

Letture scientifiche<br />

Olio su cartone<br />

Cm 11,5 x 13,5<br />

Probabile datazione: 1906 ca.<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Sergio Paglieri, Eugenio Olivari e il suo tempo. Pittura ligure tra Ottocento e Novecento,<br />

Tolozzi editore, Genova 1969, fig. 15<br />

Assiduo frequentatore della Società di Letture e Conversazioni Scientifiche, punto di riferimento<br />

della vita intellettuale cittadina, con sensibilità impressionista il pittore ne tratteggia gli interni,<br />

consegnando ai posteri una serie di appunti dalla notevole capacità evocativa.<br />

Se nel primo piccolo olio sono il lampadario, le statue in marmo e le tre figure assorte nella<br />

lettura a catturare l’attenzione di chi osserva, nel secondo sono i colori della sera in una Piazza<br />

delle Fontane Marose che si intravvede dalla grande vetrata.<br />

68


31<br />

32<br />

69


33 Eso Peluzzi<br />

Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985<br />

Sulla spiaggia di Varigotti<br />

Olio su tela<br />

Cm 43 x 73<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

«Tante volte son già fuggito / che il ritorno è un gesto abituale, / ma pure rimetto radici / soltanto<br />

sopra le sabbie / calcate con piede bambino.<br />

Mare che cingi / sonoro la terra, / ogni scoglio che schiuma / m’attira a una sosta.<br />

Ovunque mi trovo lo stesso / che andrò in cerca di ricci / e tese lenze fuggendo dai prati /<br />

assolati dalla calura.<br />

Tuffarmi, emergere madido, / rincorrere barche / è la mia vita che altri / non può apprendere<br />

e soffocare.<br />

Pure se a riva / un giorno qualcuno sostasse / ad attendere, / forse la mia solitudine / vasta e il<br />

bisogno d’oceani / si spegnerebbe in un riso d’accordo / con le risacche schiumanti.<br />

(Giovanni Descalzo, Paese e mito, 1938)<br />

70


71


34 Emanuele Rambaldi<br />

Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968<br />

Marina di Chiavari<br />

Olio su tavola<br />

Cm 25 x 32<br />

Probabile datazione: 1924 ca.<br />

Provenienza: collezione Fernando Galardi, Genova<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Emanuele Rambaldi, Villa Faravelli, Imperia 2007<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Franco Ragazzi (a cura di), Emanuele Rambaldi, catalogo della mostra, De Ferrari,<br />

Genova 2007, n° 9 di catalogo, riprodotto a pag. 54<br />

Dopo le prime esperienze debitrici dell’energia cromatica futurista, si fa strada in Rambaldi<br />

l’esigenza di un maggiore equilibrio compositivo, nella direzione di quel Ritorno all’ordine<br />

che ha informato la ricerca di numerosi artisti.<br />

Espressione di una poetica non ancora pienamente novecentista, nella Marina di Chiavari si<br />

respira l’aria di certi dipinti di Dudreville eseguiti proprio a Chiavari in quegli anni; l’atmosfera<br />

compassata del piccolo borgo di pescatori e la quotidianità legata ai ritmi del mare ritornano<br />

a essere il motivo di ispirazione poetica.<br />

72


73


35 Emanuele Rambaldi<br />

Pieve di Teco (IM) 1903 - Savona 1968<br />

La Salute a Venezia<br />

Olio su tavola<br />

Cm 34 x 40<br />

Firmato e datato 1932 in basso a sinistra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo, data e firma<br />

Realizzata durante un soggiorno veneziano, probabilmente in occasione della Biennale del<br />

1932, edizione che lo vede partecipare con cinque dipinti, l’opera ritrae la Basilica della Salute,<br />

tra i monumenti simbolo di Venezia.<br />

Con pennellata rapida e immediata, caratteristica costante degli appunti pittorici e dei piccoli<br />

oli che Rambaldi realizza negli anni novecentisti, i colori della città e il via vai dei passanti<br />

nei pressi della Salute, prendono vita sulla superficie dipinta.<br />

74


75


36 Ernesto Rayper<br />

Genova 1840 - Stella (SV) 1873<br />

Mattino d'autunno<br />

Olio su cartone<br />

Cm 22 x 35<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

«L’ispirazione del Rayper si ferma compiacente a pochi rami d’albero, al bizzarro intreccio<br />

delle fronde sullo sfondo del cielo, ai ciuffi d’erba, alle corolle dei fiori di prato, ricchi di grazia<br />

e di colore. Sono ippocastani dalle foglie grandi e membranose, pioppi agili e svelti, tremolanti,<br />

che si profilano nel cielo striato da cirri, spezzato da cumuli, sconvolto dal tramonto,<br />

sereno, specchiantesi nelle limpide e chete acque di fiume o di lago; ancora sono prati umidi<br />

sotto cieli autunnali, brughiere ove la ginestra spicca nel verde lucente, pianure silenziose…»<br />

(Orlando Grosso).<br />

76


77


37 Paolo Stamaty Rodocanachi<br />

Genova 1891 - ivi 1958<br />

Paesaggio con casa<br />

Olio su cartone<br />

Cm 50 x 60<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Paolo S. Rodocanachi, Genova 1977<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Paolo S. Rodocanachi, Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova 1977<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Beringheli e G. Marcenaro (a cura di), Paolo S. Rodocanachi, Sagep, Genova 1977,<br />

n° 17 di catalogo, riprodotto a pag. 51<br />

Le forme e i volumi di matrice novecentista e la riduzione geometrica degli elementi della<br />

composizione attestano l’adesione del pittore alle istanze artistiche degli anni Trenta.<br />

Nei contorni che iniziano a perdere la definizione si intravede tuttavia la tensione verso nuovi<br />

orizzonti poetici. Un dipinto in cui si respira l’introspettiva inclinazione al silenzio e alla leggerezza<br />

tipici di Rodocanachi.<br />

78


79


38 Oscar Saccorotti<br />

Roma 1898 - Recco (GE) 1986<br />

Case di apparizione<br />

Olio su tela<br />

Cm 66 x 60<br />

Firmato e datato 1929 in basso a destra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, Villa Croce, Genova 1994<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Guido Giubbini (a cura di), Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, ERG,<br />

Genova 1994, riprodotto a pag. 76, n° 22 di catalogo<br />

In Case di Apparizione si ravvisano gli elementi della sintassi formale del Novecento italiano -<br />

proprio nel 1929 l’artista partecipa alla seconda mostra del gruppo, allestita presso il Palazzo<br />

della Permanente di Milano - e la sensibilità nei confronti della quotidianità di un’Italia periferica<br />

e a tratti ancora rurale, lontana dalla frenesia dei centri cittadini un tempo celebrata dai Futuristi.<br />

La rapidità esecutiva dei tronchi, dei cespugli e delle fronde degli alberi, tratteggiati con pennellate<br />

immediate e sicure si stempera nella precisione disegnativa - caratteristica precipua di Oscar<br />

Saccorotti - delle case dai colori e dalle architetture tipicamente liguri.<br />

80


81


39 Giuseppe Sacheri<br />

Genova 1863 - Pianfei (CN) 1950<br />

Notturno veneziano<br />

Olio su tela applicata su tavola<br />

Cm 57 x 38,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1900 ca.<br />

Giuseppe Sacheri è il pittore ligure che più di tutti gli altri ha affrontato il tema del “notturno”.<br />

Paesaggi e marine e scorci di paese rappresentati nel silenzio delle ore successive al tramonto,<br />

illuminati solamente dalla luce tenue della luna e delle stelle, talvolta nascoste dalla materia<br />

al contempo densa e leggera delle nuvole.<br />

Nel Notturno veneziano, il pittore riporta le suggestioni nei confronti del Simbolismo nordeuropeo<br />

a un gusto più tipicamente italiano. La notte confonde i contorni delle imbarcazioni e<br />

dei palazzi che si affacciano sul Canal Grande; luci ed ombre si avvicendano in una pagina di<br />

grande maestria pittorica.<br />

82


83


40 Giuseppe Sacheri<br />

Genova 1863 - Pianfei (CN) 1950<br />

Mattino a Santa Margherita<br />

Olio su tavola<br />

Cm 22,5 x 35,5<br />

Firmato e localizzato S.ta Margherita in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1890 ca.<br />

Gli scorci più rappresentativi dei borghi della riviera ligure sono fra i soggetti maggiormente<br />

rilevanti nell’opera del grande marinista. Suggestive impressioni catturate di frequente nelle<br />

ore mattinali o serali, come a volerne aumentare gli aspetti evocativi.<br />

Sacheri utilizza il colore naturale del legno come elemento espressivo, capace di fondersi<br />

armonicamente con i toni del dipinto; elemento che influenzerà la ricerca dei pittori delle<br />

generazioni successive.<br />

84


85


41 Antonio Schiaffino<br />

Camogli (GE) 1879 - Genova 1968<br />

Vaso di fiori<br />

Olio su cartone telato<br />

Cm 64 x 48,5<br />

Firmato e datato XIX ’41 in basso a destra<br />

Gli accenti cromatici tipici del maestro del naturalismo postimpressionista non privano il<br />

dipinto di un ponderato equilibrio di toni, evidenziando tanto la maestria quanto l’innata<br />

eleganza di Schiaffino.<br />

Il mazzo di rose rosse e velo da sposa, riposto ordinatamente entro la brocca di ceramica di<br />

Savona rompe la geometria ordinata e quasi monocroma della tovaglia e del muro bianchi.<br />

La lieve ombreggiatura del vaso decorato crea profondità all’ambiente pittorico.<br />

86


87


42 Giovanni Solari<br />

Genova 1907 - ivi 1998<br />

La valle del Bisagno<br />

Olio su cartone<br />

Cm 51 x 57<br />

Firmato e datato 931 in basso a destra<br />

Sul retro: di pugno dell’artista, titolo, data e firma<br />

La semplificazione compositiva che informa tanta parte dell’attività dell’artista è funzionale alla<br />

notevole profondità del dipinto, con i punti di fuga che si perdono seguendo il greto del Bisagno<br />

e i valichi delle alture. Attraverso la prospettiva a volo d’uccello chi osserva può cogliere nell’immediato<br />

l’intera sezione della valle.<br />

La pennellata morbida e libera e non troppo attenta all’esatta restituzione dei volumi e delle<br />

proporzioni è caratteristica costante di Giovanni Solari, artista impegnato e refrattario alle<br />

imposizioni culturali.<br />

88


89


43 Giovanni Solari<br />

Genova 1907 - ivi 1998<br />

Nel mio studio<br />

Olio su tavola<br />

Cm 39 x 30<br />

Firmato e datato 930 in basso al centro<br />

«Dipinse oggetti, nature morte di fiori e frutta: e ogni volta il poetico tremore del tono di colore<br />

rendeva le cose vibranti e vere come dovevano essere apparse al trasognato occhio del pittore.<br />

Furono anni di grazia, nei quali Solari dipinse opere che qualcuno prima o poi dovrà raccogliere<br />

in una mostra per dar compiutamente conto di quello che di significativo è avvenuto, anche<br />

attraverso di lui, nella pittura ligure del tempo». (Gianfranco Bruno 2005)<br />

90


91


44 Alfredo Vaccari<br />

Torino 1877 - ivi 1933<br />

Bimba<br />

Olio su cartone telato<br />

Cm 26,5 x 18,5<br />

Firmato, dedicato Al caro collega e amico O. Grosso e datato 919 in basso a sinistra<br />

Sul retro: di pugno del pittore Orlando Grosso Questo bozzetto mi è stato donato da Vaccari,<br />

quando eravamo amici...<br />

Pennellate immediate e veloci danno forma alla divertente figura di una bimba, riuscendo a<br />

esprimerne la simpatia e l’ingenuità. Il bozzetto viene donato dal pittore piemontese all'amico<br />

Orlando Grosso, stimato artista e critico d'arte, a quell’epoca già direttore dell’Ufficio Belle<br />

Arti del Comune.<br />

Interessante è altresì l’appunto scritto dallo stesso Grosso sul retro dell’opera alcuni anni dopo,<br />

di cui è purtroppo difficile riconoscere tutte le parole.<br />

92


93


45 Antonio Varni<br />

Genova 1841 - Sampierdarena (GE) 1908<br />

Motivo presso Rossiglione<br />

Olio su cartone applicato su tela<br />

Cm 53 x 93<br />

Firmato e datato 1900 in basso a sinistra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- IV Esposizione Internazionale d’Arte della Città di<br />

Venezia, Venezia 1901<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della IV Esposizione Internazionale d’Arte<br />

della Città di Venezia, Venezia 1901, n° 12 di<br />

catalogo<br />

L’aderenza al dato naturale si fa concreta attraverso il minuzioso lavorio nella descrizione delle<br />

rocce e degli arbusti, le cui forme diventano evidenti grazie all’incidenza della luce solare.<br />

La tecnica è meticolosa ma non priva la composizione di accenti lirici e pastorali, espressi<br />

mediante la suggestiva scena di vita agreste.<br />

Motivo presso Rossiglione è l’unica opera di Antonio Varni esposta alla Biennale di Venezia.<br />

94


95


46 Attilio Zanchelli<br />

Benevento 1886 - Genova 1946<br />

Chiesa di Valle Christi. Rapallo<br />

Tecnica mista su carta<br />

Cm 49 x 32<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell'artista, titolo<br />

La leggerezza dell’acquerello e la luminosità della tempera bianca danno vita a una suggestiva<br />

istantanea del campanile del Monastero di Valle Christi a Rapallo, affascinante espressione di<br />

stile gotico francese in <strong>Liguri</strong>a, costruito nel 1204.<br />

La torre campanaria cuspidata, con le trifore e gli archetti, è rappresentata in gran parte ricoperta<br />

di piante rampicanti, a sottolineare il fascino per i ruderi, testimonianze autentiche di epoche<br />

passate, che ancora negli anni Trenta costituivano motivo di grande passione.<br />

96


97


Ultima di copertina<br />

Andrea Figari, Mareggiata a Genova, 1890 ca.<br />

Finito di stampare nel mese di Maggio 2023 da Grafiche G7 - Genova<br />

Foto e Grafica: L’Agorà - Genova<br />

© Galleria Arte Casa, 2023


galleria-artecasa.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!