08.05.2023 Views

TuttoBallo20 - MaggioGiugno EnjoyArt 2023

Cari amici e lettori, il nuovo numero di Tuttoballo, è dedicato in buona parte all'evento che abbiamo organizzato il 29 aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Danza. Il Museo MAAM, museo dell'altro e dell'altrove Metropiliz città meticcia, ci ha accolto, ci ha abbracciato come una madre abbraccia i propri figli. Le sale si sono animate con i nostri bravissimi danzatori emozionando tutto il pubblico presente. I relatori e gli artisti, che leggerete nel report che pubblichiamo, hanno impreziosito il nostro evento. A loro in particolare va il mio personale riconoscimento per l'impegno e la professionalità con i quali hanno vissuto questa quarta edizione di Dillo Alla Danza. Ho scelto per la copertina Massimo Polo e Oxana Nechytaylo, straordinari tangheri che appassionano pubblico e critica. Contro copertina dedicata all'attrice Michelle Rodriguez protagonista dell'ultimo episodio di Fast & Furious. Questo numero di Maggio e Giugno, è ricco di argomenti, località turistiche, spettacoli, artisti, cucina, make-up e tutto quello che fa arte. Perché noi artigiani della comunicazione amiamo informarvi e tenervi in forma. Buona lettura. il Direttore Fabrizio Silvestri

Cari amici e lettori, il nuovo numero di Tuttoballo, è dedicato in buona parte all'evento che abbiamo organizzato il 29 aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Danza. Il Museo MAAM, museo dell'altro e dell'altrove Metropiliz città meticcia, ci ha accolto, ci ha abbracciato come una madre abbraccia i propri figli.
Le sale si sono animate con i nostri bravissimi danzatori emozionando tutto il pubblico presente.
I relatori e gli artisti, che leggerete nel report che pubblichiamo, hanno impreziosito il nostro evento.
A loro in particolare va il mio personale riconoscimento per l'impegno e la professionalità con i quali hanno vissuto questa quarta edizione di Dillo Alla Danza. Ho scelto per la copertina Massimo Polo e Oxana Nechytaylo, straordinari tangheri che appassionano pubblico e critica. Contro copertina dedicata all'attrice Michelle Rodriguez protagonista dell'ultimo episodio di Fast & Furious. Questo numero di Maggio e Giugno, è ricco di argomenti, località turistiche, spettacoli, artisti, cucina, make-up e tutto quello che fa arte. Perché noi artigiani della comunicazione amiamo informarvi e tenervi in forma.
Buona lettura. il Direttore Fabrizio Silvestri

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34<br />

M a g g i o - g i u g n o 2 0 2 3<br />

M a s s i m o P o l o & O k s a n a N e c h y t a y l o ( G o l d e n T a n g o V i t e r b o )<br />

P H M O N I C A I R M A R I C C I<br />

DILLO ALLA DANZA <strong>2023</strong><br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />

ass.stefanofrancia@gmail.com<br />

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Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />

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oppure :<br />

ass. STEFANO FRANCIA ENJOYART<br />

Iban: IT24I0760103600001039059199<br />

C/C: 1039059199<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


TuttoBallo - Maggio/giugno <strong>2023</strong> - n. 34<br />

Copertina: Massimo Polo & Oksana Nechytaylo (Golden Tango Viterbo)<br />

Ph©Monica Irma Ricci<br />

Contro Copertina:Michelle Rodriguez protagonista di Fast X - Ultimo episodio di Fast &<br />

Furios regia di Louis Leterrier . ph©Universal Pictures Italia<br />

Editore "Stefano Francia" <strong>EnjoyArt</strong><br />

Direttore - Fabrizio Silvestri<br />

Vice direttore - Eugenia Galimi<br />

Segretaria di redazione - Pina delle Site<br />

Redazione - Marina Fabriani Querzè<br />

COLLABORATORI: Maria Luisa Bossone, Antonio Desiderio, Francesco<br />

Fileccia, David Bilancia, Giovanni Fenu, Mauri Menga, Sandro Mallamaci,<br />

Walter Garibaldi, David Iori, Giovanni Battista Gangemi Guerrera, Lara Gatto,<br />

Lucia Martinelli, Patrizia Mior, Ivan Cribiú, Danilo Pentivolpe, Alessia<br />

Pentivolpe, Carlo De Palma, Rita Martinelli, Assia Karaguiozova, Federico<br />

Vassile, Elza De Paola, Giovanna Delle Site, Jupiter, Francesca Meucci,<br />

Alberto Ventimiglia.<br />

Fotografi: Luca Di Bartolo, Monica Irma Ricci, Elena Ghini, Cosimo Mirco<br />

Magliocca Photographe Paris, Luca Valletta, Raul Duran, DsPhopto, Raul,<br />

Alessio Buccafusca, Alessandro Canestrelli, Alessandro Risuleo. Altre foto<br />

pubblicate sono state concesse da uffici stampa e/o scaricate dalle pagine<br />

social dei protagonisti.<br />

Le immagini e le fotografie qui presentate, nel rispetto del diritto d’autore,<br />

vengono riprodotte per finalità di critica e discussione ai sensi degli artt. 65<br />

comma 2 e 70 comma 1bis della Lg. 633/1941.<br />

É vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.<br />

É vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dal<br />

direttore. I collaboratori cedono all'editore i loro elaborati a titolo gratuito.<br />

Testata giornalistica non registrata di proprietà: ©ASS: Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong><br />

per contattare la redazione Tuttoballo20@gmail.com<br />

Contro Copertina<br />

Cari amici e lettori, il nuovo numero di Tuttoballo, è dedicato<br />

in buona parte all'evento che abbiamo organizzato il 29<br />

aprile, in occasione della Giornata Internazionale della Danza.<br />

Il Museo MAAM, museo dell'altro e dell'altrove Metropiliz città<br />

meticcia, ci ha accolto, ci ha abbracciato come una madre<br />

abbraccia i propri figli.<br />

Le sale si sono animate con i nostri bravissimi danzatori arte<br />

emozionando tutto il pubblico presente.<br />

I relatori e gli artisti, che leggerete nel report che<br />

pubblichiamo, hanno impreziosito il nostro evento.<br />

A loro in particolare va il mio personale riconoscimento per<br />

l'impegno e la professionalità con i quali hanno vissuto<br />

questa quarta edizione di Dillo Alla Danza. Ho scelto per la<br />

copertina Massimo Polo e Oxasana, straordinari tangheri che<br />

appassionano pubblico e critica. Contro copertina dedicata<br />

all'attrice Michelle Rodriguez protagonista dell'ultimo<br />

episodio di Fast & Furious. Questo numero di Maggio e<br />

Giugno, è ricco di argomenti, località turistiche, spettacoli,<br />

artisti, cucina, make-up e tutto quello che fa arte. Perché noi<br />

artigiani della comunicazione amiamo informarvi e tenervi in<br />

forma.<br />

Buona lettura.<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E r i p r o d u z i o n e r i s e r v a t a - D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r t "


TuttoBallo<br />

14 MAGGIO FESTA DELLA MAMMA<br />

LA MADRE<br />

VI È UN NOME SOAVE IN TUTTE LE<br />

LINGUE, VENERATO FRA TUTTE LE GENTI.<br />

IL PRIMO A CHE SUONA SUL LABBRO<br />

DEL BAMBINO CON LO SVEGLIARSI<br />

DELLA COSCIENZA, L’ULTIMO CHE MORMORA<br />

IL GIOVINETTO IN FACCIA ALLA MORTE;<br />

UN NOME CHE L’UOMO MATURO E IL VECCHIO<br />

INVOCANO ANCORA, CON TENEREZZA<br />

DI FANCIULLI, NELLE ORE SOLENNI DELLA VITA,<br />

ANCHE MOLTI ANNI DOPO CHE NON È PIÙ<br />

SULLA TERRA CHI LO PORTAVA; UN NOME<br />

CHE PARE ABBIA IN SÉ UNA VIRTÙ MISTERIOSA<br />

DI RICONDURRE AL BENE, DI CONSOLARE E<br />

DI PROTEGGERE. UN NOME CON CUI SI DICE<br />

QUANTO C’È DI PIÙ DOLCE, DI PIÙ FORTE,<br />

DI PIÙ SACRO ALL’ANIMA UMANA.<br />

LA MADRE.<br />

EDMONDO DE AMICIS


www.topdancealliance.com<br />

TuttoBallo


Se ti appassiona la danza,<br />

Se riesci ad immaginarti sul gradino più alto del podio;<br />

Se riesci a sentire gli applausi e riesci a riconoscere il tuo nome tra le urla della folla;<br />

Se dalla prima nota senti in ogni fibra del tuo corpo l’adrenalina scorrere verso le tue gambe;<br />

Se il tuo cuore e quello del tuo/a partner battono all’unisono sulla pista da ballo,<br />

Allora… Sei un ballerino!<br />

Ma se vuoi diventare un campione, ti serve Top Dance Alliance!<br />

Fidati di noi… Siamo, Giordano Vanone & Katia Antonelli, coppia di vita e di ballo.<br />

Abbiamo iniziato a ballare nel 1985 in Italia, quando il ballo era considerato un’attività da balera<br />

con pochi sbocchi professionali.<br />

Nel corso degli anni, abbiamo studiato con i migliori maestri al mondo, con i quali abbiamo<br />

perfezionato la nostra tecnica, creato il nostro stile fondendo tecnica, emozione e personalità.<br />

Vincitori per tre anni consecutivi del campionato italiano di danze Standard.<br />

Una volta raggiunti gli alti livelli della danza sportiva sia in Italia che all’estero abbiamo sentito<br />

l’esigenza di metterci alla prova in un progetto più ambizioso, la Formazione.<br />

Formare nuove generazioni di danzatori, donando loro sia la tecnica per potersi affermare in<br />

competizione, sia gli strumenti per poter sviluppare la propria personalità.<br />

Ad oggi abbiamo formato campioni in tutto il mondo, in ogni categoria: Juveniles, Junior, Youth,<br />

Amatori e professionisti. Ad ognuno di loro è stato riservato un percorso unico, personalizzato e cucito<br />

addosso alla propria personalità proprio come un abito di alta sartoria, e con ogni singola coppia<br />

abbiamo lavorato in empatia per poter comprendere il loro mondo.<br />

Lavorare con ognuno di loro è stato un viaggio pazzesco. Un viaggio fatto di emozioni, fatica, successo.<br />

Tutti, in pista raccontiamo la nostra storia usando il linguaggio del corpo.<br />

AI nostri allievi, abbiamo insegnato ad essere sempre sé stessi, fuori e dentro la pista, incoraggiandoli<br />

a far emergere le loro personalità, rendendoli unici, determinati, ambiziosi, gentili, eleganti e forti.<br />

Oggi siamo “travolti” dall’omologazione; ognuno, per sentirsi parte di un gruppo tende a somigliare<br />

alla “massa”, perdendo, così, la propria, individualità e, sacrificando a volte le proprie qualità con<br />

inevitabili impatti negativi sulla propria autostima.<br />

Ognuno di noi è speciale e unico.<br />

Ognuno di noi è inimitabile.<br />

Ognuno di noi ha sempre qualcosa da raccontare.<br />

E noi, per comunicare questa unicità, dobbiamo conoscere e usare al meglio il linguaggio del corpo.<br />

E noi insegniamo a comunicare con la danza.<br />

Questa è la nostra forza, questa è la forza di Top Dance Alliance!<br />

www.topdancealliance.com


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong><br />

Fracesca Meucci - direttore SOLOMENTE<br />

Il 29 aprile abbiamo partecipato all'edizione <strong>2023</strong> di “DILLO<br />

ALLA DANZA”, la manifestazione promossa dal CID UNESCO<br />

- DANZA e organizzata dall’Associazione Stefano Francia<br />

<strong>EnjoyArt</strong>.<br />

La mission dell'evento è ancora una volta quella di mettere in<br />

“mostra” gli artisti o aspiranti tali che raccontano la danza<br />

attraverso la fotografia, la pittura, la scultura la musica e la<br />

danza stessa. Un appuntamento che si trasforma di anno in<br />

anno e che è sempre più coinvolgente.<br />

Cominciamo dalla location, sicuramente innovativa e<br />

anticonvenzionale: il MAAM, Museo dell'Altro e dell'Altrove<br />

di Metropoliz, a Roma. Una realtà che oggi rappresenta uno<br />

dei principali luoghi dell’arte contemporanea indipendente, nata<br />

nel 2012 presso gli ex stabilimenti Fiorucci di Via Prenestina<br />

913, dal 2009 occupati come sedi abitative da famiglie di<br />

differente etnia a costituire la comunità di Metropoliz o “la città<br />

meticcia”. Centro di cultura totalmente autogestito e<br />

indipendente, con oltre 400 opere di artisti di etnie diverse, con<br />

“Altro” si riferisce ai suoi stessi abitanti e con “Altrove” al valore<br />

della diversità delle distinte culture,è definito dal suo creatore<br />

una grande “cattedrale d’arte laica”. E proprio la diversità, e<br />

l'accettazione del diverso, è stata uno dei leitmotiv della<br />

manifestazione, di cui si è parlato nel convegno, insieme ad<br />

altri temi legati al mondo della danza e dell'arte. Si è<br />

approfondito l'argomento "Resilienza e Arteterapia” con esperti<br />

del settore e artisti, che hanno illustrato, ognuno a modo suo, i<br />

vari aspetti dell’arte terapia di ieri e di oggi e i benefici che la<br />

pratica dell’arte produce sulle aeree psico-fische dell’essere<br />

umano. Silvia Ragni - psicoterapeuta - musico terapeuta , ha<br />

esposto come sviluppare la creatività nel pubblico; Andrea<br />

Piscitelli – Life and sport mental coach, ha introdotto il<br />

pubblico presente nel mondo della Programmazione Neuro<br />

Linguistica parlando di Resilienza e come reagire di fronte alle<br />

difficoltà di tutti i giorni. Federico Ruiz -direttore artistico “Vuoto<br />

D’Aria” e presto operatore socio sanitario, tra poco discuterà la<br />

tesi ha portato la sua esperienza di ballerino e di come l’arte in<br />

generale sia fonte terapeutica. Un'altra danzatrice di fama<br />

mondiale, Monica Nigro, ha rafforzato il concetto della crescita<br />

personale attraverso l’uso del corpo non solo con la danza.<br />

Tamara Candiracci - insegnante certificata di Movement<br />

Medicine – ci ha insegnato come avere consapevolezza del<br />

proprio corpo ascoltando la musica. Il giornalista vaticanista<br />

dell’Avvenire, Mimmo Muolo, con la sua lectio magistralis ha<br />

spiegato come le arti letterarie possano diventare un viaggio<br />

spirituale all’interno di noi stessi. Non sono mancate s<br />

riflessioni sull’arte al tempo di internet, Lea Lagonigro -<br />

Cultural Manager And Art Curator, esparta di arte digitale ci<br />

liberato nella rete virtuale per indicarci la strada migliore per<br />

godere dell’arte presente nel web.<br />

Antonio Desiderio Artist Management di danzatori e cantanti<br />

lirici ha messo l’accento sul benessere dell’arte non solo per<br />

chi la compie ma anche per chi ne usufruisce. Non poteva<br />

mancare in una giornata dell’arte una presentazione del libro.<br />

L’associazione Stefano Francia Enjoyart ha scelto una<br />

danzatrice scrittirce: Alessandra Torregiani, la quale ha<br />

presentato il suo primo romanzo autobiografico dal titolo<br />

“Ballerina per amore” . Nelle grandi occasioni che celebra<br />

l’associazione non manca un amico fidato come Rino Luzzi<br />

in arte Jupiter, astrologo Rai che con Fabrizio silvestri ha<br />

pubblicato il Libro “Astrodancer, come imparare a ballare<br />

seguendo la stelle”. Rino Jupiter, a Dillo Alla Danza oltre<br />

che fare un escursus sul binomio arte e astrologia, ci ha<br />

regalato le previsione a breve termine per quanto riguarda i<br />

12 segni dello zodiaco. Stefano Bontempi, coreografo e<br />

performer di musical ha presentato l’intero evento con l’ausilio<br />

in alcuni momenti della voce del giovane attore Massimo<br />

Fascetti che ha letto i saluti della dottoressa Maria Malucelli.<br />

Dopo il convegno ha avuto luogo la Museum Dance<br />

Experience, un percorso itinerante negli spazi del MAAM,<br />

che ha coinvolto i partecipanti in un connubio irripetibile di<br />

arte e danza, durante il quale i ballerini hanno creato con il<br />

loro corpo sculture viventi senza musica. Rebecca Arrigoni<br />

(Barcellona Ballet Project), Camilla Feroci (Abilissimi),<br />

Emanuele Grazini (Golden Dance School), Massimo Polo &<br />

Oksana Nechytaylo (Golden Tango Viterbo), Veronica<br />

Tundis, Caterina Priolo Marine Bazzoli, Grazia Mottola,<br />

Teresa Avolio (ICH International Creative Hub), Mattia<br />

Purgatori – Michela Ventolini (Royal Dance Tarquinia),<br />

Chiara Avenoso, Chiara Ierace (Scuola di Recitazione della<br />

Calabria), Giulia Garilli, Irene Morassi, (Bricolage dance<br />

Movement). Al termine delle varie esibizioni artisti e spettatori<br />

si sono riuniti per una emozionante coreografia sulle note di<br />

"Supereroi" di Mr Rain cantata da Stefano Bontempi e<br />

Massimo Fascetti, tutti insieme, anche con i piccoli abitanti di<br />

Metropoliz, abbiamo vissuto un momento unico di meraviglia,<br />

condivisione e accettazione. E adesso, dopo un'esperienza<br />

davvero speciale, aspettiamo la prossima edizione per vedere<br />

cosa si inventerà colui che ha reso possibile tutto questo,<br />

Fabrizio Silvestri!


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />

Stefano Bontempi<br />

Silvia Ragni<br />

Mimmo Muolo<br />

<br />

Alessandra Torregiani<br />

Antonio Desiderio<br />

Lea Lagonigro


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />

Federico Ruiz Monica Nigro Rino Jupiter<br />

<br />

Andrea Piscitelli<br />

Tamara Candiracci<br />

Massimo Fascetti


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />

Chiara Avenoso, Chiara Ierace<br />

Scuola di Recitazione della Calabria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />

Mattia Purgatori – Michela Ventolini<br />

Royal Dance Tarquinia


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />

Giulia Garilli, Irene Morassi<br />

Bricolage dance Movement


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria<br />

Emanuele Grazini<br />

Golden Dance School


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Giornata Internazionale della danza 29 aprile<br />

dillo alla danza <strong>2023</strong> - museo maam Roma<br />

foto di Monica Irma Ricci - Francesco Meloni - Piergiorgio Lauria


Eugenia Galimi<br />

Vice diretore<br />

A Reggio Calabria il 66° Giro ciclistico della Città<br />

Metropolitana che torna dopo un decennio di oblio<br />

È ritornato dopo undici anni in un clima di grande festa, il Giro ciclistico della Città Metropolitana di Reggio<br />

Calabria. L’evento sportivo, di caratura nazionale e internazionale con partenza da Riace e arrivo a Reggio,<br />

nella giornata di ieri è tornato ad attraversare il suggestivo hinterland metropolitano sospeso tra montagna<br />

e mare. La manifestazione, finanziata da Metro City e dalla Regione, fortemente voluta anche dalla Lega e<br />

dalla Federazione ciclistica italiana, ha delineato un itinerario che ha coinvolto 23 comuni metropolitani.<br />

Lo sport e la bellezza del territorio<br />

«Della sinergia abbiamo fatto un metodo e siamo convinti che il giro possa rappresentare un’occasione per<br />

mettere in luce la bellezza dei nostri borghi. Da quest’anno miriamo a rilanciare una tradizione che non solo<br />

restituisce lustro alla nostra storia sportiva ma che può costituire un volano anche dal punto di vista<br />

turistico, sociale ed enogastronomico», ha sottolineato il sindaco f. f. della Città Metropolitana di Reggio<br />

Calabria, Carmelo Versace.<br />

«Abbiamo cofinanziato la manifestazione che consideriamo un bel segnale di ripartenza. Sport, Benessere,<br />

Cultura, Tradizione, Socialità e Turismo, sono espressioni di un Giro che riesce a racchiudere<br />

quell’armoniosità dei valori evocati dalla nostra Costituzione e che, come Enti, abbiamo il dovere di tutelare,<br />

attraverso una lungimirante promozione territoriale. Con il presidente Occhiuto e con la Giunta tutta,<br />

lavoriamo per narrare una Calabria diversa», ha evidenziato la vicepresidente della Regione Calabria,<br />

Giuseppina Princi.<br />

«Ripartiamo con entusiasmo dalla 66^ edizione di questa gara ciclistica che rientra nella nostra storia e che<br />

ci ha consentito di raccontare al meglio il nostro territorio ai 78 paesi che ci hanno seguito in tutto il mondo.<br />

Significativo il percorso che da Riace, attraversando la provincia, è giunto a Reggio Calabria, rafforzando il<br />

legame identitario con i Bronzi, ritrovati nella cittadina ionica 50 anni fa», ha sottolineato Paolo Brunetti,<br />

sindaco f. f. del comune di Reggio Calabria.<br />

Il villaggio del Giro Ciclistico<br />

Da Sabato 15 Aprile per due giorni, in Piazza Italia, è stato anche aperto “il villaggio dello Sport” in cui la<br />

pratica sportiva ha incontrato la valorizzazione del territorio e il sociale. «Esibizioni e attività sportive hanno<br />

fatto da cornice alla narrazione delle bellezze del nostro territorio. Questo il cuore del villaggio che abbiamo<br />

allestito e all'interno del quale sono anche stati presentati i team di respiro internazionale che hanno<br />

gareggiato. Mentre lo sport ha fatto la sua parte, qui abbiamo vissuto una due giorni all’insegna delle<br />

migliori espressioni del nostro territorio: degustazioni, stand promozioni dei prodotti enogastronomici,<br />

esibizioni, musica e talk. Poi ancora salotti televisivi, postazioni fisse di Croce Rossa e Adspem, un'aria<br />

sportiva con competizioni ed esibizioni. Insomma una festa dello sport e del territorio», ha dichiarato<br />

Michele Rizzo, presidente di Svi Pro Re.<br />

Ed è proprio all’interno di questo Villaggio che si è esibita l’A.s.d Pretty Woman come rappresentante<br />

reggina della Danza Sportiva cittadina con le sue coreografie di social dance


SANDRO MALLAMACI<br />

Sempre attuale il dibattito sul ponte.<br />

Mi riferisco ovviamente al ponte sullo stretto di Messina.<br />

Senza affrontare gli aspetti tecnici e tantomeno finanziari (questi li lasciamo dibattere nelle sedi più qualificate da chi ha le<br />

opportune competenze) voglio fare alcune considerazioni sul metodo. Sono abituato a ragionare per obiettivi: è una mia<br />

deformazione, probabilmente, ma, se ci pensiamo, ogni azione che compiamo nel quotidiano la facciamo proprio in funzione di<br />

quello che vogliamo ottenere; dalle semplici azioni istintive a quelle che richiedono maggiore riflessione e che danno i loro effetti<br />

su tempi più lunghi. Se prendiamo una decisione affrettata senza immaginarne le conseguenze rischiamo di vedere vanificati i<br />

nostri sforzi, di non avere alcun vantaggio, se non addirittura di dovere anche subire grandi danni.<br />

Il nostro agire è una continua analisi costi-benefici da cui dipende spesso il nostro futuro prossimo o lontano. Quindi una<br />

riflessione più seria sui presupposti e sugli obiettivi che ci si attende dalla realizzazione di un'opera così impegnativa sarebbe<br />

d'obbligo. Certamente nelle stanze dei palazzi queste riflessioni sono state fatte, ma l'opinione pubblica sembra orientata<br />

semplicemente verso il dibattito sui pro e i contro, tra chi è favorevole e chi è contrario, dando per scontate e irrevocabili le<br />

conclusioni sulla opportunità di investire ingenti risorse pubbliche come se i rischi conseguenti debbano necessariamente<br />

essere affrontati pur di portare a termine questa opera faraonica.<br />

Il riferimento ai faraoni non è puramente casuale, anzi, a mio parere, il principale obiettivo che i governanti di turno sembrano<br />

porsi è quello di legare il proprio nome a questo ponte da primato mondiale, proprio come nella storia hanno sempre fatto i più<br />

potenti. Poco importa se dovesse costare più di quanto potrebbe rendere o se, una volta realizzato, la sua manutenzione sarà<br />

adeguata, se gli scenari immaginati oggi saranno quelli che realmente si presenteranno nel futuro. Il popolo, democraticamente,<br />

si abbassa alla volontà dei governanti che, dall'alto della loro saggezza, hanno già deciso per lui a suon di decreti e leggi, come<br />

l'ultimo decreto recante disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria pubblicato<br />

sulla GU Serie Generale n.77 del 31-03-<strong>2023</strong>. Loro hanno da sempre deciso sulla straordinaria necessità ed urgenza di<br />

pervenire in tempi rapidi alla realizzazione del collegamento stabile, viario e ferroviario, tra la Sicilia e la Calabria, perché è<br />

fondamentale contribuire alla programmazione europea dei corridoi plurimodali, integrando la rete europea dei trasporti e della<br />

logistica e promuovendo gli obiettivi di coesione e sviluppo; sulla straordinaria necessità ed urgenza di emanare disposizioni<br />

volte a favorire la crescita e lo sviluppo e a dare impulso al sistema produttivo del Paese, mediante l'adozione di misure volte a<br />

stabilire un percorso accelerato per la realizzazione dell'intervento infrastrutturale sullo Stretto di Messina, ritenuto prioritario e<br />

di rilevanza strategica. Vista pure l'urgente necessità di risolvere il contenzioso pendente, causato da decisioni avventate da<br />

parte di chi non risponderà mai in prima persona, lasciando i problemi a chi resterà, incolpevole erede di governanti ambiziosi e<br />

spesso irresponsabili.<br />

Anche se pensando ai territori coinvolti è raro trovare la stessa saggezza e fermezza decisionale trattando di cose molto più<br />

necessarie e urgenti come ad esempio la sanità.<br />

Il metodo è sempre lo stesso: fare credere al popolo schiavo di essere lui a decidere, di essere libero di esprimere le opinioni,<br />

cioè di vivere in un paese veramente democratico.


La paidocosmesi: la cura della pelle dei bambini<br />

I CONSIGLI DELLA DOTTORESSA MYRIAM MAZZA<br />

La pelle, oltre ad assolvere un’importante funzione protettiva, è<br />

anche uno strumento di comunicazione. La pelle dei bambini, in<br />

particolare, è il loro primo canale di comunicazione: fin dai primi<br />

istanti dopo la nascita, la modalità attraverso cui il neonato viene<br />

tenuto, coccolato, massaggiato ed ancora l’intensità del tocco, la<br />

sua durata, la qualità tracciano una memoria dermica indelebile.<br />

Ecco perché è fondamentale che le mamme siano educate<br />

all’accudimento dei loro bimbi e, dunque, alle pratiche per la cura<br />

della loro cute. La paidocosmesi (dal greco Pais/Paidos:<br />

fanciullo) è la parte della cosmetica che razionalizza i prodotti<br />

cosmetici per la baby care.<br />

Che cosa è richiesto ai prodotti paidocosmetici?<br />

Tre funzioni principali: idratare la pelle dei bimbi, proteggerla e<br />

calmierarne gli eventuali pruriti e rossori. Inoltre, i prodotti che<br />

vengono utilizzati per la cura della pelle dei più piccoli devono<br />

avere un numero ridotto di ingredienti, non devono contenere<br />

conservanti, profumi, e sostanze irritanti come il Peg e l’Edta.<br />

Ecco un po' di consigli per la cura della cute dei più piccoli:<br />

Iniziamo con la detersione: scegliere referenze cosmetiche non<br />

schiumogene, che vadano bene per la pulizia sia del viso che del<br />

corpo. Da preferire un latte detergente specifico, possibilmente<br />

senza risciacquo, che lasci la pelle morbida. Questa tipologia di<br />

prodotto va bene anche per la pulizia dell’area da pannolino.<br />

Per prenderci cura della pelle sia del viso che del corpo<br />

dobbiamo prediligere prodotti con azione emolliente e lenitiva<br />

contro la secchezza che può essere causata da dermatite,<br />

oppure freddo. E’ inoltre consigliato un massaggio con<br />

movimenti dolci e delicati con un olio specifico.<br />

Per contrastare la dermatite da pannolino esistono paste, spray e<br />

creme altamente specifiche da applicare sulla pelle detersa e ben<br />

asciutta.<br />

Per il trattamento da crosta lattea dovranno essere utilizzati<br />

prodotti oleosi (da lasciare in posa per poi risciacquare con uno<br />

shampoo specifico),e prodotti con un’azione cheratolitica.<br />

Per quanto riguarda i solari è importante conoscere quali filtri<br />

utilizzare (alcuni filtri chimici possono causare reazioni irritative),<br />

valutare bene la quantità da applicare e la scelta dell’SPF. Vanno<br />

messi su tutto il corpo, facendo attenzione alle aree non protette.<br />

L’applicazione deve precedere di circa mezz’ora l’esposizione al<br />

sole ed essere reiterata all’incirca ogni 2 ore, soprattutto dopo il<br />

bagno, le sudate e le docce.<br />

Tra i prodotti più utilizzati in paidocosmesi ci sono gli oli<br />

eudermici che rispettano lo stato fisiologico della pelle e, quindi,<br />

non ne compromettono l’integrità, ovvero: olio di oliva, olio di<br />

babassu, olio di crusca di riso, olio di jojoba, olio di sesamo.<br />

Gli oli vegetali sono largamente utilizzati perché ricchi di<br />

omega3 e omega 6, che calmano rossori e irritazioni. C’è anche<br />

un olio di origine animale, l’olio di emu, che vanta proprietà<br />

riepitelizzanti e cicatrizzanti. Tra le sostanze funzionali più<br />

utilizzate ci sono: allantoina, amido di riso, pantenolo, Betaglucano,<br />

estratti vegetali di calendula, malva e camomilla, ossido<br />

di zinco, ceramidi, aloe, karitè.<br />

MYRIAM MAZZA<br />

FARMACISTA SPECIALIZZATA IN COSMESI ONCOLOGICA<br />

PAGINA FACEBOOK: RICOMINCIO DA ME<br />

PROFILO INSTAGRAM: DR.MYRIAMMAZZA<br />

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Il "Miserere" di Carlo Faiello<br />

dedicato a Don Peppe Diana<br />

DI MARIA CONSIGLIA IZZO<br />

Compositore, cantautore, ricercatore: Carlo Faiello, che vanta<br />

il suo debutto artistico con l'orchestra di Roberto De Simone,<br />

è oggi tra i più originali e popolari artisti del panorama<br />

partenopeo. Ex componente della Nuova Compagnia di<br />

Canto Popolare, nonché autore/compositore del gruppo, ha<br />

composto testi e musiche per i progetti discografici di Roberto<br />

Murolo e di Lina Sastri. Reduce dal grande successo ottenuto<br />

dallo spettacolo in forma di Teatro/Concerto "Miserere"<br />

andato in scena durante le festività pasquali in diverse<br />

location napoletane (con protagonista la grande Isa Danieli),<br />

lo racconta ai nostri lettori...<br />

Che cosa è il Miserere?<br />

“Potrei definirlo un ‘Oratorio laico’, una ‘Cantata sulla<br />

Passione’ ispirata alle antiche processioni e cerimonie del<br />

Sud Italia, basata su una serie di ricerche ed elaborazioni su<br />

parte del repertorio musicale para-liturgico di tradizione orale<br />

della regione Campania. Questo concerto pone l’attenzione<br />

sui canti e le liturgie del Cilento antico, della zona vesuviana,<br />

Terra di Lavoro, della Costiera Amalfitana e dell'Irpinia.<br />

Un flusso sonoro di “canto sacro” - di materia linguistica dialettale e non, di musica etnica, di modalità lessicali e gestuali -<br />

carico di significati e di stratificazioni. A ciò si aggiungono le mie composizioni originali”.<br />

L’edizione <strong>2023</strong> del Miserere è dedicata ad una figura molto importante: Don Peppe Diana, il prete ucciso dalla<br />

camorra il 19 marzo del 1994. Il debutto infatti è avvenuto ad Aversa.<br />

“Il contenuto del Miserere - Cantare la Passione, purtroppo, è sempre profondamente attuale perché narra la storia di una<br />

madre che assiste alla tortura e all’uccisione della propria creatura. Ho scelto di dedicare la rappresentazione di questa<br />

edizione a Don Peppe Diana, perché il suo sacrificio ha lasciato un segno profondo non solo nella nostra Regione. Come<br />

Cristo ha avuto il coraggio di fare una scelta differente denunciando una realtà criminale e prepotente che in molti ancora<br />

fingono di non vedere”.<br />

Grande protagonista di questo spettacolo – concerto in cui ha curato i testi e le musiche è, ancora una volta, Isa<br />

Danieli.<br />

“E’ un onore poter avere un’artista come Isa nello spettacolo e ascoltarla cantare alcuni miei pezzi come “Rose e spine”,<br />

“Sento l’amato Figlio”, “Sona ca sceta”. Sul palco ci sono anche cinque voci straordinarie: Patrizia Spinosi, Monica Assante di<br />

Tatisso, Marianita Carfora, Elisabetta D’Acunzo e Antonella Maisto. Preziosi i distillati sonori del Quartetto Santa Chiara:<br />

Giuseppe Di Colandrea al clarinetto; Antonello Grima al violoncello; Pasquale Nocerino al violino; Eco Puccini alla chitarra.


CRISTINA SCUCCIA<br />

<br />

Dal convento all’Isola dei famosi<br />

“La Felicità è una direzione"”


Suor CRISTINA la vincitrice di The Voice Of Italy 2014 a<br />

concorrente dell’Isola dei Famosi. Sembra che i voti<br />

influenzino il suo destino.<br />

Prima di approdare al reality show di Ilary Blasi, Cristina<br />

Scuccia ha pubblicato “LA FELICITÀ È UNA DIREZIONE”,<br />

brano prodotto da Elvezio Fortunato e Vanni Antonicelli.<br />

“La felicità è una direzione” è una canzone dalle atmosfere<br />

gioiose e concilianti che invita a prendere in mano la propria<br />

vita per stare bene. Un canto di libertà che incoraggia a<br />

seguire il proprio cuore senza aver paura di percorrere strade<br />

diverse perché queste a volte possono portare a scoprire una<br />

nuova felicità.<br />

La permanenza e la speranza che il singolo salga in classifica<br />

dipende anche dalla permanenza della ex religiosa a Cayos<br />

Cochinos in Honduras, in questo caso i voti per lei sono<br />

indispensabili. E A quanto pare, i voti sono una costante.<br />

Cristina Scuccia è nata nel 1988 a Vittoria (Ragusa) e<br />

cresciuta a Comiso (Ragusa), ha emozionato e sbalordito il<br />

pubblico fin dall’audizione per il talent show The Voice of Italy<br />

presentando la cover di “No One” di Alicia Keys e ottenendo<br />

con il video dell’esibizione più di 90 milioni di visualizzazioni<br />

su YouTube in una settimana. Nel corso dell’edizione del<br />

talent show di Rai 2 che l’ha vista trionfare, ha duettato con<br />

artisti del calibro di Ricky Martin e Kylie Minogue. Anticipato<br />

dalla cover di “Like a Virgin” di Madonna, a dicembre 2014<br />

esce il suo primo album “Sister Cristina” (Universal Music<br />

Italia). L’anno seguente è nel cast di “Sister Act”, il musical<br />

diretto da Saverio Marconi che la vede vestire i panni di Suor<br />

Maria Roberta, mentre nel 2016 è tra i protagonisti di “Titanic<br />

– Il Musical”. Sempre nel 2016 partecipa alla Giornata<br />

mondiale della Gioventù in Polonia dove si esibisce davanti a<br />

più di 2 milioni di persone, sale sul palco dello stadio di<br />

Wroclaw a Breslavia (Polonia) per il concerto “Singing<br />

Europe” ed è nel cast del concerto di Natale al Lincoln Center<br />

di New York, evento benefico della diocesi di Brooklyn a<br />

sostegno del progetto Futures in Education. Insieme al<br />

cantante svizzero Patric Scott nel 2018 realizza una cover di<br />

“Hallelujah” di Leonard Cohen. Nello stesso anno pubblica il<br />

singolo “Felice”, che anticipa il suo secondo album dal titolo<br />

omonimo e che presenta dal vivo in occasione del JoyFest<br />

2018 - Eucharist Seminars Festival a Giacarta. Sono più di<br />

200 mila i giovani che hanno assistito al suo concerto in<br />

Brasile in occasione dell’Halleluya Festival 2018. A giugno<br />

2019 sale sul palco del Congresso Internazionale Eucaristico<br />

ForrásPont a Budapest, mentre ad agosto 2021 partecipa al<br />

Festiwal Muzyki Chrześcijańskiej Jasna Góra a Częstochowa<br />

(Polonia). La sua voce arriva fino all’estero, dove viene<br />

ospitata in diverse trasmissioni televisive per parlare della sua<br />

profonda fede e della forte passione per la musica come The<br />

Voice e Le Grand Show de Calogero in Francia, Helene<br />

Fisher Show in Germania e Today Show negli Stati Uniti. Nel<br />

2019 è tra i concorrenti del talent show americano The<br />

World’s Best in onda sulla CBS e della 14ª edizione di<br />

Ballando con le stelle in onda su Rai 1.


Dopo quattro anni di attesa, Emma ci regala<br />

nuova musica tutta da cantare<br />

un brano che sorprende, svela nuove sfumature vocali e sonore di EMMA e segna la strada del suo ritorno musicale!<br />

È “Mezzo Mondo” il nuovo singolo di EMMA. Sonorità fresche e nuove sfumature vocali, una Emma inedita che dopo<br />

aver girato mezzo mondo ritorna sulle scene musicali con una nuova maturità stilistica.<br />

“Mezzo Mondo” è stata scritta e composta da Francesco Tarducci, Emma, Jacopo Ettorre e Francesco Catitti e<br />

prodotta da Katoo e Zef. Il brano è il primo estratto dal prossimo disco di inediti a cui l'artista sta lavorando e che<br />

uscirà a distanza di 4 anni dal precedente “Fortuna”.


STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />

presentano<br />

la collana musicale<br />

<strong>EnjoyArt</strong><br />

DISPONIBILE SU TUTTI I DIGITAL DOWNLOAD<br />

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A 7 ANNI DALL'ULTIMO CONCERTO I POOH TORNANO ALL'ARENA DI VERONA IL 29 E 30 SETTEMBRE<br />

Mentre cresce l’attesa per i due imperdibili eventi che li vedranno protagonisti a luglio negli stadi con “POOH – AMICI X<br />

SEMPRE”, il 6 luglio allo Stadio G. Meazza di Milano e sabato 15 luglio allo Stadio Olimpico di Roma, i POOH annunciano il<br />

ritorno a settembre all’Arena di Verona con un doppio appuntamento: venerdì 29 e sabato 30 settembre.<br />

ROBY FACCHINETTI, DODI BATTAGLIA, RED CANZIAN e RICCARDO FOGLI torneranno insieme su un palco speciale<br />

per i Pooh, quello dell’Arena, che nel corso degli ultimi 60 anni ha fatto molte volte da sfondo alla loro incredibile storia e che<br />

è simbolo di una città, Verona, molto cara ai Pooh e in particolare all’amico per sempre Stefano D’Orazio, scomparso nel<br />

2020, che verrà celebrato proprio in occasione di questi due concerti-evento.<br />

Sul palco i Pooh porteranno i successi simbolo della loro straordinaria carriera, tra cui la nuova versione dello storico brano<br />

“AMICI X SEMPRE”.<br />

I biglietti per i concerti all’Arena di Verona sono disponibili su Ticketone e punto vendita abituali. I biglietti per l’evento allo<br />

Stadio Olimpico di Roma (prodotto e organizzato da Friends & Partners) sono disponibili in prevendita, su Ticketone e punti<br />

di vendita e prevendite abituali.<br />

RTL 102.5 è la radio partner degli eventi “POOH – amici x sempre”.<br />

Nati da un’idea di Valerio Negrini, in oltre 50 anni di carriera i POOH hanno superato i 100 milioni di dischi venduti, hanno<br />

ottenuto un elenco spropositato di premi e riconoscimenti e si sono dimostrati dei veri “pionieri” per le rivoluzioni introdotte<br />

nei loro live, i temi trattati nei loro brani, l’uso della tecnologia moderna e la multimedialità e tanto ancora.


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

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PFM<br />

“THE EVENT - Live in Lugano”<br />

Dopo un anno di successi di pubblico e di critica e sold out registrati ovunque, PFM – Premiata Forneria<br />

Marconi torna protagonista nelle principali piazze e teatri di tutta Italia con il tour “PFM 1972-<strong>2023</strong>” da<br />

Storia di un minuto a Ho sognato pecore elettriche abbracciando la poesia di Fabrizio De André. Per<br />

coronare il successo live della prog band italiana più famosa al mondo il 19 maggio uscirà il loro nuovo<br />

disco “THE EVENT - Live in Lugano”.<br />

I concerti saranno un grande viaggio attraverso il tempo, con nuove sonorità che faranno sentire lo<br />

spettatore nel presente, ma allo stesso tempo proiettato verso il futuro. Video proiezioni e scenografie<br />

virtuali arricchiranno questo viaggio cinquantennale, che abbraccerà anche la poesia di Fabrizio De André.<br />

– Premiata Forneria Marconi è composta da: Franz Di Cioccio (voce e batteria), Patrick Djivas (basso), con<br />

Lucio Fabbri (violino, seconda tastiera, cori), Alessandro Scaglione (tastiere, cori), Marco Sfogli (chitarra,<br />

cori), Eugenio Mori (seconda batteria). Special guest: Luca Zabbini (Organo Hammond, tastiere e voce).<br />

PFM – Premiata Forneria Marconi ha uno stile unico e inconfondibile che combina la potenza espressiva<br />

della musica rock, progressive e classica in un'unica entità affascinante. Nata nel 1970 (discograficamente<br />

nel 1972), la band ha guadagnato rapidamente un posto di rilievo sulla scena internazionale, che mantiene<br />

tutt’oggi. Nel 2016 la prestigiosa rivista inglese “Classic Rock” UK ha posizionato PFM – Premiata Forneria<br />

Marconi al 50esimo posto tra i 100 migliori artisti più importanti del mondo, mentre “Rolling Stone” UK ha<br />

inserito l’album “Photos of ghost” al 19esimo posto tra i dischi più importanti della musica progressive.<br />

Nel 2018 ha ricevuto a Londra il prestigioso riconoscimento come “International Band of the year” ai Prog<br />

Music Awards UK, mentre nel 2019 la rivista inglese “PROG UK” nomina Franz Di Cioccio tra le 100 icone<br />

della “musica che hanno cambiato il nostro mondo” (unico musicista del mondo latino).


PAT METHENY, il leggendario chitarrista jazz americano, compositore e improvvisatore, sta per tornare con<br />

un nuovo album, “DREAM BOX”, in uscita per BMG il 16 giugno in versione CD, vinile e digitale, e già in<br />

pre-order al seguente link: https://patmetheny.lnk.to/dreambox. L’album comprende nove “tracce ritrovate”<br />

per una “calma chitarra elettrica”, che Metheny descrive come “qualcosa di unico per me; è<br />

fondamentalmente una compilation di tracce solistiche registrate nell’arco di alcuni anni, che ho riscoperto<br />

ascoltandole in tour”. L’album “Dream Box” è stato anticipato da due singoli “From the Mountains”, “Ole &<br />

Gard”.<br />

Metheny sarà impegnato nel tour con il Side-Eye Trio, negli Stati Uniti e in Europa. Lanciato nel 2016 come<br />

una sorta di piattaforma per giovani e promettenti musicisti, il tour vede la partecipazione del pianista Chris<br />

Fishman e del batterista Joe Dyson. Il Side-Eye Tour inizierà a giugno e arriverà in Europa a luglio,<br />

compresa l’Italia per tre date (17 luglio – Piazza Napoleone a Lucca per il Lucca Summer Festival, 18 luglio<br />

al Castello di Udine per l’Udin&Jazz, il 19 luglio al Lazzaretto di Bergamo per il Bergamo Jazz Summer<br />

Edition). Da settembre, Pat Metheny inizierà il tour autunnale negli Stati Uniti a supporto dell’album “Dream<br />

Box”. Nonostante un repertorio di 50 album, che hanno conquistato 20 Grammy Award in 12 diverse<br />

categorie, la “sensibilità complessa, irrequieta e curiosa” (The Guardian) di Pat Metheny continua a<br />

spingerlo in nuove direzioni. Come ha dichiarato lui stesso, “vive creando, ma con pochissimo tempo per<br />

assimilare stimoli esterni”, ma in tour questa formula cambia, perché viaggiare gli regala delle ore libere,<br />

anche se solo in bus o in una camera d’hotel. È stato proprio in tour che ha riscoperto queste vecchie<br />

registrazioni. “Sono rimasto sorpreso nel vedere che tutto questo aveva un senso nel suo insieme. Ho visto<br />

che, senza volerlo, ero arrivato a una destinazione che non avevo neppure preventivato… queste nove<br />

tracce sono le mie preferite e per me hanno tutte qualcosa di unico. Non ho mai suonato niente più di una<br />

volta. Sono veramente dei piccoli momenti catturati nel tempo, e infatti la maggior parte di esse non ricordo<br />

neppure di averle registrate. Si sono semplicemente palesate. Ogni traccia, tranne una, riflette un metodo di<br />

registrazione che per me ha avuto inizio tempo fa, con il brano “Unity Village”, contenuto in “Bright Size<br />

Life”; una prima parte armonica con una seconda fatta di melodia e improvvisazione”. Il titolo “Dream Box”<br />

ha molteplici significati. “Box” è anche una parola usata nello slang del jazz per indicare la chitarra hollowbody,<br />

e “Dream Box” documenta le diverse tipologie di suoni della chitarra. Ma “Dream” è l’essenza, intesa<br />

come l’immaginazione sognante di Metheny e di un "senso logico nel sogno", difficile da definire ma<br />

assolutamente coerente nel mondo onirico. Con le sue stesse parole: “Sono i sogni, nel loro senso più<br />

ampio, a creare l'atmosfera con questo set. La musica esiste per me in uno stato sfuggente, ed è spesso al<br />

suo meglio quando viene scoperta al di fuori di qualsiasi particolare intenzione”.<br />

Questa la tracklist di “Dream Box”<br />

1. The Waves Are Not the Ocean<br />

2. From the Mountains<br />

3. Ole & Gard<br />

4. Trust Your Angels<br />

5. Never Was Love<br />

6. I Fall in Love Too Easily<br />

7. P.C. of Belgium<br />

8. Morning of the Carnival<br />

9. Clouds Can’t Change the Sky<br />

TuttoBallo<br />

In termini di influenza sugli altri, il repertorio di Metheny è in una categoria a sé stante. “New Chautauqua”<br />

del 1979 ha definito quasi da solo un'era di musica strumentale di chitarra acustica, che ha poi generato<br />

numerosi imitatori. “Zero Tolerance For Silence” ha spinto ancora una volta i confini di come fare musica,<br />

ed è stato una sorta di accompagnamento al disco vincitore di Grammy “Secret Story. The Orchestrion<br />

Project”, per il quale Metheny scrisse la musica e costruì una serie di strumenti controllati dalla sua chitarra,<br />

registrando i risultati sia in studio che in concerto dal vivo. È stato qualcosa di così innovativo nella<br />

concezione e nell'esecuzione, che anche dopo più di dieci anni, continua a distinguersi da ciò che qualsiasi<br />

altro artista solista potrebbe mai ottenere da solo sul palco. Oltre a questi progetti, Pat Metheny ha<br />

intrapreso anche un altro percorso, rappresentato da due album solisti di chitarra baritona, vincitori di 2<br />

Grammy consecutivi, “One Quiet Night” e “What's It All About”: i predecessori di “Dream Box”. Non solo<br />

brillano come registrazioni di pura chitarra solista, ma presentano per la prima volta un sistema di<br />

accordatura completamente nuovo che ha permesso a Metheny di creare un range di suoni quasi<br />

orchestrale, spaziando dal basso al soprano, con una semplice chitarra a 6 corde.


VINICIO<br />

CAPOSSELA<br />

PH GUIDO HARARI


PH JEAN PHILLIPPE PERNOT<br />

Tredicicanzoni urgenti è un disco musicalmente polimorfo, che<br />

contiene molti strumenti musicali, musicisti e ospiti, e che alterna<br />

diverse forme, dalla folìa cinquecentesca al reggae and dub<br />

anni ‘90. Ballate, waltz, jive e un cha cha cha costituiscono<br />

l’universo musicale di canzoni che nascono dall’urgenza di<br />

interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento<br />

storico che stiamo vivendo: la violenza di genere, la cattiva<br />

educazione alle emozioni, l’abbandono scolastico, la delega da<br />

parte degli adulti all’intrattenimento digitale in cui versa l’infanzia,<br />

la cultura usata come mezzo di separazione sociale, il carcere<br />

inteso come reclusione senza rieducazione, il parossismo<br />

consumistico generato dal capitalismo predatorio. Un<br />

campionario di mali che abbiamo quotidianamente davanti ai<br />

nostri occhi ma che – schiacciati dall’incessante berciare della<br />

società dello spettacolo (che è sempre più la società<br />

dell’algoritmo) – non riusciamo più a vedere, a sentire, a capire.<br />

Tredici nuove canzoni scritte fra febbraio e giugno del 2022 e<br />

registrate nei mesi seguenti che sono dunque la diretta<br />

conseguenza del momento storico che stiamo vivendo. Canzoni<br />

che, nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le<br />

problematiche che affollano un mondo ormai supino,<br />

sprofondato sul divano di fronte alla continua<br />

spettacolarizzazione della realtà. Un mondo in cui ogni cosa,<br />

compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e disincarnata<br />

sotto un velo che ha nascosto alla coscienza la preparazione<br />

della peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario<br />

della violenza, dell’avvelenamento, della semplificazione e della<br />

vanificazione di ogni sforzo “culturale” volto a costruire una<br />

comunità di uomini liberi e uguali (argomento ben anticipato da<br />

La crociata dei bambini, un brano contro tutte le guerre, ispirato<br />

al poema di Bertolt Brecht La crociata dei ragazzi).<br />

Da qui l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e<br />

urlare che riempie le canzoni di questo disco: si parla di urgenza<br />

etica, urgenza educativa, urgenza esistenziale, urgenza di un<br />

nuovo umanesimo egualitario, urgenza di verità oltre le<br />

mistificazioni correnti (“In guerra, la verità è la prima vittima”,<br />

scriveva Eschilo). E al tempo stesso Tredici canzoni urgenti, pur<br />

cosciente di non aver altro da offrire che umili parole, è un forte<br />

e appassionato appello al cuore dell’umanità e alla sua<br />

dimensione più alta, affinché ritrovi nella parola Crisi quella<br />

Scelta che è sempre sottesa ad ogni grande cambiamento<br />

collettivo, e torni a convincersi che la vera essenza<br />

dell’esistenza è nelle cose che non hanno prezzo.<br />

Al fianco degli ospiti reali il disco è popolato da ospiti ideali, a<br />

partire proprio da quel “lucido decodificatore della Storia” che<br />

risponde al nome di Bertold Brecht, citato anche nel brano La<br />

parte del torto, quella che lo scrittore e drammaturgo tedesco<br />

affermava essere “di chi doveva lottare per la giustizia e la<br />

libertà sovvertendo il sistema borghese”, in contrapposizione ai<br />

“posti buoni occupati dai ricchi che detengono capitale e potere”.<br />

Nell’aria da duello western che permea la canzone di<br />

Capossela, questa contrapposizione oggi non esiste più perché<br />

i bisogni degli ultimi sono stati trasformati in paura dell’altro,<br />

legittimando “gli istinti più bassi, la legge del più forte, il razzismo<br />

e ogni forma di discriminazione nel nome della maggioranza e<br />

della Nazione”.


La guerra alla guerra è l’unica guerra che bisogna<br />

combattere. E così, in forma di filastrocca circondata dal<br />

suono degli archi e dal pianoforte, in Staffette in bicicletta -<br />

con la partecipazione di Mara Redeghieri - Capossela celebra<br />

il lato più umano della Resistenza, la componente femminile<br />

fatta di quelle donne che tenevano in vita la linea del fronte<br />

fornendo cibo, vestiti, assistenza logistica ma soprattutto<br />

calore umano: “quel loro farsi madri, figlie, sorelle e<br />

compagne dell’umanità ci sia d’esempio e ci sorregga ora che<br />

sentiamo il mostro risorgere sotto i nostri piedi”. Il più celebre<br />

dei canti partigiani viene parafrasato da Margherita Vicario<br />

nell’incipit del brano La cattiva educazione, canzone che ci<br />

riporta a un’altra guerra di sopraffazione, compiuta spesso fra<br />

le mura domestiche e generata da una cultura tossica,<br />

patriarcale, misogina che ha trasformato l’Amore in uso e<br />

abuso della sessualità, del corpo, della violenza e del<br />

possesso. E probabilmente a una cattiva educazione<br />

contribuisce anche quella delega all’intrattenimento digitale<br />

che gli adulti operano verso i bambini: così come, nella<br />

solarità dei ritmi caraibici di Cha cha chaf della pozzanghera,<br />

quasi un gioioso inno di protesta in lode del bambino che è in<br />

noi, irrompe la malinconia per la perdita della fisicità che<br />

accompagna l’infanzia delle ultime generazioni, chiamate a<br />

conoscere il mondo più per interposizione tecnologica che<br />

per esperienza diretta. A ritmo di swing invece viene<br />

inchiodata la struttura che sorregge questo mondo alla<br />

deriva, quel capitalismo predatorio di cui si canta in All you<br />

can eat, formula diffusa globalmente che privilegia l’idea del<br />

consumo a quantità nel nome del risparmio, il consumare fine<br />

a sé stesso – che diventa anche consumo di socialità –<br />

secondo un modello economico che sta disseccando il<br />

Pianeta. In questa omologazione individualistica c’è anche<br />

quella incapacità di essere padroni della propria volontà, di<br />

usare la propria intelligenza senza la guida di un altro, che è<br />

la condizione appositamente coltivata da ogni Potere, in tutti i<br />

tempi: la condizione di Minorità, una canzone che affronta<br />

un’altra drammatica urgenza dei nostri tempi, ovvero la<br />

situazione delle carceri, specchio fedele delle disparità<br />

sociali, istituzione che ha rimosso la rieducazione per<br />

collassare nella sola forma utile al sistema: la reclusione.<br />

Di fronte a tutto questo, rimaniamo seduti Sul divano<br />

occidentale illusi di essere parte della Storia in diretta,<br />

emotivamente coinvolti dalle pressioni create dal sistema<br />

dell’informazione, bombardati di “emergenze” fino a cadere<br />

esanimi aspettando la consegna del cibo ordinato a domicilio.<br />

E invece dovremmo riscoprire il potere dell’immaginazione e<br />

fare ogni cosa Con i tasti che ci abbiamo, titolo della canzone<br />

che chiude il disco: da quello che c’è in cucina al pianeta che<br />

abbiamo a disposizione, fare con ciò che si ha e non con<br />

quello che si desidererebbe avere, confrontandosi con la<br />

finitezza delle cose e intravedendo una possibilità in ogni<br />

limite. Dovremmo individuare Il bene rifugio vero, come canta<br />

Capossela in questa “ninna nanna romantico-finanziaria”, non<br />

nei beni economici ma nell’amore, che è rifugio ma anche<br />

rivoluzione perché trasforma la fragilità in forza e oppone<br />

l’unione alla disgregazione generata dalla guerra.


TuttoBallo<br />

Nella convinzione che le sole cose che contano sono quelle che<br />

non hanno prezzo, quelle che vengono donate” è necessario<br />

infine comprendere qual è stato, nelle nostre vite, Il tempo dei<br />

regali, titolo di un brano ispirato dal libro di Patrick Leigh Fermor,<br />

che in ultima analisi individua nella vita stessa il regalo più<br />

grande, soprattutto dopo due anni di confinamento pandemico.<br />

Tredici canzoni urgenti è così un modo per il cantautore di<br />

condividere, attraverso la musica e le parole, l’unica cosa che ha<br />

da offrire, la propria urgenza di guardare insieme a un presente<br />

sempre più spaventoso e difficile da afferrare, di vincere la<br />

tentazione all’indifferenza e ritrovare lo spazio per l’impegno e il<br />

confronto, per non lasciare che la legge del più forte si imponga<br />

sulla Terra e il fatalismo ci travolga.<br />

Tredici canzoni urgenti è una produzione La Cùpa, su etichetta<br />

Parlophone per Warner Music Italy.<br />

Tracklist Tredici canzoni urgenti<br />

1. Il bene rifugio<br />

2. All you can eat<br />

3. La parte del torto<br />

4. Staffette in bicicletta (feat. Mara Redeghieri)<br />

5. Sul divano occidentale (feat. Bunna, Sir Oliver Skardy, Raiz)<br />

6. Gloria all’archibugio<br />

7. Ariosto Governatore<br />

8. La crociata dei bambini<br />

9. La cattiva educazione (feat. Margherita Vicario)<br />

10. Minorità<br />

11. Cha cha chaf della pozzanghera<br />

12. Il tempo dei regali<br />

13. Con i tasti che ci abbiamo<br />

PH JEAN PHILLIPPE PERNOT


L’estate degli anni sessanta tornano con il nuovo spumeggiante brano di Pamela Prati Feat Atmosfera Blu che fa<br />

respirare un'aria nostalgica e spensierata rievocando il favoloso decennio.<br />

I Beatles, il jukebox, il drive in, i piano bar: sono tanti i simboli di un'epoca che viene sempre ricordata per quel sapore di<br />

rinascita e novità che sapeva trasmettere. Ma sarà stato veramente così? Anni 60 è l'occasione, per un decennio ormai<br />

mitico, di mettersi allo specchio e, contemporaneamente, a confronto con il mondo di oggi.<br />

Mode e moniti di libertà a cui guardiamo costantemente con passione, vengono spesso riproposti anche nella musica del<br />

<strong>2023</strong>. Questa volta, senza ricorrere ad alcuna cover di brani già esistenti, ecco arrivare una nuova canzone, dai suoni e<br />

dal ritmo anni ‘60. Gli Atmosfera Blu (Giuseppe Santamaria e Anna Lanza), con la loro consueta capacità di cogliere<br />

sensazioni e suggestioni, lanciano un pezzo frizzante, orecchiabile e ballabile, che sembra poter già fare respirare<br />

un'aria estiva, in anticipo su tutti. Insieme al duo, che conferma la passione per la musica leggera italiana e il suo periodo<br />

d'oro, c'è una cantante, ballerina e attrice di straordinario spessore come Pamela Prati. Una diva contemporanea, dallo<br />

charme e dalla personalità dove sensualità, simpatia e talento si uniscono proprio come accadeva con le più grandi<br />

artiste di quei favolosi anni. Nella canzone, tutto ha il sapore della poesia; persino le patatine e i popcorn davanti a un<br />

film appaiono più coinvolgenti del modo distaccato con cui ci si mette oggi davanti allo schermo. Si ricorda un decennio<br />

che, in qualche modo, appartiene a ogni italiano.<br />

Il videoclip, girato nel locale romano L'asino che vola, si sviluppa come un'esibizione di tre artisti e altrettanti coristi in un<br />

piccolo teatro, dove la vita quotidiana ruota intorno a quella dello spettacolo con cui si interseca.


Pamela Prati sei una delle protagoniste dello spettacolo<br />

che ha saputo proseguire la migliore tradizione<br />

cominciata proprio in quel periodo…:<br />

“Mi è sempre piaciuto riportare il divismo sul palcoscenico.<br />

Ho sentito da subito che questo progetto potesse<br />

appartenermi. Il brano mi riporta all'allegria dell'adolescenza.<br />

È la prima volta che canto con un gruppo, cosa che ho<br />

sempre sognato, e lo faccio insieme a una bella band, con<br />

cui si è creata una meravigliosa sinergia”.<br />

Pamela a quali ricordi ti riporta questa canzone?<br />

“Questa canzone mi riporta ai drive in, alla moda degli anni<br />

'60 che ho attraversato, sebbene fossi piccola. Io sono più<br />

legata agli anni '80, ma i falò che facevamo sulla spiaggia<br />

con la chitarra erano già figli di quell'epoca che racconta la<br />

canzone. Chiunque di noi ha un'idea ben precisa degli anni<br />

'60, attraverso i film e i personaggi famosi di quel periodo”.<br />

Pamela nel videoclip racconti con le atmosfere tipiche<br />

la vita quotidiana di quegli anni…<br />

“Si tratta di una canzone leggera, che però non rinuncia a un<br />

sottofondo di malinconia. Volevamo, riproporre quelle<br />

atmosfere che hanno saputo raccontare anche i Matia Bazar<br />

in Vacanze Romane o, in un tema ancor più internazionale,<br />

Liza Minnelli e Robert De Niro in New York New York, dove<br />

gli artisti viaggiano vivendo della loro passione. C'è una<br />

ricerca molto curata di ogni dettaglio in questo video. Io, per<br />

esempio, vesto un abito di Dior, indossato già da altre dive<br />

degli anni 60 e concesso da una sarta formidabile”.


Un viaggio interiore che l’artista compie con uno strumento nuovo dal suono unico,<br />

generato da una chitarra classica baritona che apre a linguaggi e a un’espressività<br />

particolare. Il protagonista è IÒTU, un bambino il cui nome è espressione di due<br />

forze: quella di un IO egoista, asociale, che rivendica uno spazio tutto per sé, e<br />

quella di un Tu altruista che, al contrario, vorrebbe donarsi pienamente al mondo.


Brano manifesto dell’intero album “È tutto vero”<br />

(https://bfan.link/e-tutto-vero) un brano sul privilegio di poter<br />

osservare il nostro Universo attraverso la “vera realtà” dei<br />

nostri sensi fisici ed emotivi. Un racconto dello spazio<br />

dell’entusiasmo, della gioia e della curiosità che fa riflettere<br />

su quanto valga sempre la pena di affrontare il viaggio della<br />

vita. Sulla coperta della piccola barca (Loke 2861), Iòtu, il<br />

personaggio del racconto, osserva e si osserva con il suo<br />

prodigioso cannocchiale emotivo. Entra in una zona dai<br />

riflessi giallo dorati che incarnano gioiosa eccitazione ed<br />

entusiasmo. Riempie una bottiglia vuota con i suoi migliori<br />

sentimenti e pensieri sul viaggio della vita e la lancia nello<br />

spazio immenso del Pianeta della Musica chiedendosi chi la<br />

raccoglierà.<br />

«“È tutto vero” è un brano festoso, una danza legata al<br />

Continente emotivo della Gioia – dichiara Franco Mussida –<br />

Iòtu lo visita attirato dal vento caldo dell’entusiasmo, uno tra<br />

quelli che spirano dell’arcobaleno colorato che circonda il<br />

Pianeta della Musica. In quel cielo si ribadisce la gioia di<br />

poter osservare l’Universo delle emozioni, la bellezza<br />

dell’Universo riflessa in noi stessi. Iòtu osserva il reale,<br />

ricordando le fasi essenziali della vita di un individuo.<br />

Desiderare: manifestare una passione. Mettere al mondo:<br />

provare a realizzarla pienamente. Prendersi cura di lei, farla<br />

crescere, maturare, farla diventare un bene non solo per se<br />

stessi. E poi, per ultimo, la cosa più complessa: lasciare<br />

andare. Restituire al mondo l’energia ricevuta,<br />

"possibilmente con gli interessi", in modo che rimanga<br />

patrimonio di tutti, non solo di amici, familiari, persone vicine<br />

a cui si vuole bene».<br />

FRANCO MUSSIDA nasce a Milano nel 1947.<br />

Un artista che la Musica l’ha sperimentata e raccontata in<br />

ambiti diversi. Vite parallele: musicista, compositore, didatta,<br />

filosofo-ricercatore. E’ uno dei fondatori della PFM -<br />

Premiata Forneria Marconi, con cui ha realizzato decine di<br />

album, composto suonato e cantato molti dei suoi successi<br />

nazionali e internazionali tra questi “Impressioni di<br />

Settembre”. Franco assieme ai membri del suo gruppo e’<br />

uno dei padri de PROGRESSIVE non solo italiano, ma<br />

internazionale. All’esperienza artistica di gruppo ha dedicato<br />

oltre 57 anni della sua vita di cui più di 40 con la PFM. Ha<br />

collaborato, suonato con cantanti artisti e intellettuali tra cui:<br />

Fabrizio De André (ha curato la produzione artistica di De<br />

André – PFM), Lucio Battisti, Francesco Guccini, Paolo<br />

Conte, Lucio Dalla. Nel 1984 fonda il CPM Music Institute di<br />

Milano, tra i più prestigiosi istituti musicali italiani di Musica<br />

Popolare. Da più che trent’anni svolge un lavoro sociale e di<br />

ricerca in carceri e comunità, utilizzando la Musica come<br />

strumento educativo. Tra i progetti realizzati “CO2”, un<br />

lavoro in 12 carceri italiane insignito nel 2017 della medaglia<br />

della Presidenza della Repubblica. Dal 2012 Mussida ha<br />

reso noto le sue ricerche sugli effetti della Musica sulla<br />

struttura emotiva, attraverso l’Arte visiva e la saggistica. A<br />

riguardo, tra il 2013 e il 2020 scrive 5 saggi. Gli ultimi: “Il<br />

Pianeta della Musica” (Salani Editore, 2019) e “L’oro del<br />

Suono” (Nomos, 2021). Inoltre progetta e realizza mostre<br />

esperienziali, installazioni permanenti in prestigiosi luoghi<br />

museali del nostro paese, tra cui la Triennale di Milano, e la<br />

Fortezza da Basso di Firenze, dove riceve nel 2015 il premio<br />

Lorenzo de’ Medici assieme ad Anish Kapoor. Il suo lavoro<br />

di ricerca sul Mistero che trasforma la Musica in emozioni<br />

prosegue tutt’ora nelle carceri di San Vittore, luogo che<br />

frequenta dal 1987, e nella comunità di San Patrignano.


Cara Martina, grazie per questa intervista. Tu sei una<br />

ballerina italiana che lentamente si sta facendo conoscere al<br />

grande pubblico. Partiamo dai tuoi esordi e formazione.<br />

Ciao Antonio, grazie a voi. Mi sono approcciata per la prima volta<br />

alla danza, all’età di 6 anni, un po’ come tutte le bambine di<br />

quell’età, in una scuola privata della mia città, in Sicilia. All’età di<br />

12 anni, insieme ai miei genitori e alle mie insegnanti, ho deciso<br />

di voler partecipare all’audizione per entrare nella scuola di ballo<br />

del Teatro San Carlo, dove ho frequentato tutti gli anni, fino al<br />

diploma.<br />

Come sono stati gli anni alla Scuola di Ballo del Teatro Carlo<br />

di Napoli?<br />

I setti anni che ho passato al San Carlo, li ricordo molto bene,<br />

sono stati gli anni più belli della mia vita, in particolare il settimo e<br />

l’ottavo corso. Tra gioie e dolori, la paura di non farcela e le<br />

piccole soddisfazioni che sono riuscita ad ottenere. Ringrazio<br />

molto tutti gli insegnanti che mi hanno seguita in quegli anni, in<br />

particolare la Maestra Soimita Lupu e il Direttore Stephane<br />

Fournial, che mi hanno insegnato molto e hanno creduto in me fin<br />

da piccola. Ho lasciato un pezzo del mio cuore in questa scuola.<br />

Uno spettacolo fatto in quegli anni rimasto nel tuo cuore.<br />

Sicuramente uno spettacolo che ricordo con più gioia è stato il mio ultimo spettacolo da<br />

allieva, il mio diploma. Tantissime emozioni contrastanti, la voglia irrefrenabile di ballare<br />

su uno dei palchi più belli, a mio parere, di emozionare e rendere fieri i miei insegnati, il<br />

direttore, la mia famiglia e soprattutto me stessa e, ovviamente, la paura del dopo.. Si sa<br />

che a scuola si è comunque “protetti” mentrefuori il mondo del lavoro è tutta un’altra<br />

storia.<br />

Sei stata per diverso tempo Principal nella compagnia di Stara Zagora. Quali<br />

opportunità hai ricevuto?<br />

A Stara Zagora ho ricevuto il mio primo contratto da ballerina professionista, che dire…<br />

mi ha fatto crescere molto e devo ringraziare anche qui il Direttore Ognian Draganoff e la<br />

Direttrice del Balletto Sylvia Tomova per tutte le meravigliose opportunità e la fiducia che<br />

mi hanno dato. Lavorare lì mi ha cambiato molto, sono diventata molto più forte sia<br />

caratterialmente che lavorativamente… ho superato tante insicurezze ed, ovviamente, ne<br />

ho acquisite altre; adesso ho molto più consapevolezza di me stessa e del mio lavoro. Mi<br />

hanno dato parecchie opportunità, tra cui Schiaccianoci il passo a due della Fata<br />

Confetto, Mercedes, la Regina delle Driadi e tanti altri. Tutti ruoli molto importanti, ma<br />

quello che mi è rimasto nel cuore è stato il mio debutto in Lago dei Cigni. Uno dei balletti<br />

più importanti, secondo me, molto impegnativo non solo tecnicamente ma anche<br />

espressivamente.


Poi il cambio nella prestigiosa compagnia di Varna, dove attualmente lavori. Come ti trovi e senti?<br />

Varna è un nuovo capitolo della mia vita, dove ho avuto la fortuna di incontrare persone fantastiche, a partire dall’intero<br />

team di insegnanti e direttori fino a tutti i miei colleghi/amici. Mi trovo molto bene e mi sento apprezzata non solo come<br />

ballerina ma anche come persona. Grazie a loro sto facendo tante nuove esperienze e sono grata di questo. Sicuramente<br />

ho tantissima voglia di ballare e di sperimentare ancora.<br />

Recentemente sei stata protagonista di successo proprio con la compagnia di Varna a Piacenza con “Romeo e<br />

Giulietta” con le coreografie di Sabrina Bosco. Quali emozioni hai vissuto?<br />

Romeo e Giulietta è sempre stato uno dei miei balletti preferiti e aver avuto la possibilità di ballarlo è stata un’emozione<br />

unica e indimenticabile. Ero molto emozionata perché non ballavo in un teatro italiano dal mio diploma al Teatro San Carlo,<br />

quindi aver avuto la possibilità di esibirmi al Teatro Municipale di Piacenza è stata un’esperienza per me molto importante<br />

e toccante.<br />

quale modello di ballerina ti sei ispirata per questo ruolo?<br />

Quando ricevo un ruolo importante di solito cerco di fare delle ricerche e guardo molti video delle più grandi ballerine, mi<br />

aiuta tanto ad entrare nella parte e cerco di captare anche i più piccoli dettagli, che a mio parere sono molto importanti e<br />

fanno la differenza. Per quanto riguardo il ruolo di Giulietta, mi sono ispirata alla grandissima Carla Fracci, inoltre ho avuto<br />

la fortuna di lavorare a stretto contatto con la coreografa Sabrina Bosco che mi ha aiutato a capire l’importanza e il<br />

significato di ogni gesto, di ogni sguardo. La ringrazio molto perché in ogni prova mi ha regalato passione ed emozione per<br />

il nostro lavoro, ho imparato molto da lei.<br />

Quale ruolo stai aspettando di ballare e perché?<br />

Tra la moltitudine di opere del repertorio classico che amo, come “Il Corsaro” o “ La Bayadere” spicca un balletto che ha<br />

rapito il mio cuore: “L’histoire de Manon”. Mi ha sempre affascinato l’epoca in cui si svolge la storia, i costumi, le musiche e<br />

soprattutto le coreografie, specialmente il passo a due della camera da letto pieno di momenti di forte passione ma anche<br />

di dolcezza.<br />

Un partner con cui ti piacerebbe ballare?<br />

Nel mondo della danza abbiamo tantissimi ballerini di altissimo livello, quindi non saprei neanche da dove incominciare.<br />

Magari alcuni dei miei preferiti sono sicuramente Timofej Andrijashenko primo ballerino al Teatro alla Scala, Denis Rodkin<br />

primo ballerino del Teatro Bolshoi, Vadim Muntagirov primo ballerino del Royal Ballet di Londra e potrei continuare<br />

ancora…<br />

Progetti futuri<br />

Il mio progetto futuro è sicuramente quello di continuare a ballare portando con me tutti gli insegnamenti che mi hanno<br />

dato e continuano a dare ogni giorno i miei insegnati e magari un giorno arrivare a ballare nuovamente per un pubblico<br />

italiano, magari al Teatro alla Scala. Inoltre mi piace molto aiutare e insegnare, quindi perché no, dopo la mia carriera da<br />

ballerina, poter intraprendere la carriera da insegnate, ballet master.<br />

La Danza per te in una sola parola.<br />

Descrivere la Danza in una sola parola per me è impossibile. La danza è dedizione, passione, richiede sacrificio, a volte<br />

sofferenza, delusioni e nello stesso tempo riesce a regalarti tante soddisfazioni, trasmette gioia, è bellezza, eleganza,<br />

perfezione. La Danza è la più pura delle arti.


Con una piccola donazione puoi anche tu<br />

sostenere, promuovere e divulgare l'arte<br />

in ogni sua forma. Diventa mecenate<br />

dell'arte con l'associazione no profit<br />

"Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>".<br />

ass.stefanofrancia@gmail.com<br />

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Puoi sostenerci anche tramite paypal<br />

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Iban: IT24I0760103600001039059199<br />

C/C: 1039059199<br />

www.stefanofrancia.com<br />

www.tuttoballo20.com


Dopo molti anni di fotografia e video di danza, per la prima<br />

volta ho deciso di realizzare un cortometraggio narrativo.<br />

Il titolo è AnnaLaura, è la storia di una coppia di ragazze<br />

innamorate vicine alle nozze!<br />

Una mattina come tante altre: il risveglio, la colazione, una<br />

passeggiata per raggiungere la stazione da cui partire<br />

assieme.<br />

TuttoBallo<br />

Sara una delle due interpreti, lo racconta così!<br />

AnnaLaura un'occasione di confronto con le innumerevoli<br />

sfaccettature dell'amore. Quanto può resistere un amore?<br />

Cosa significa amare qualcuno che è ormai ad anni luce di<br />

distanza? Come si può colmare il vuoto che lascia? Un vuoto<br />

che si riempie delle immagini di una quotidianità condivisa<br />

innumerevoli volte, che nell'assenza, diventano carezze e<br />

coltelli, mischiano passato e presente e lasciano ogni cosa<br />

sospesa in un tempo che non ha più tempo.<br />

AnnaLaura racconta un amore gentile e straziante, un amore<br />

che resta, anche quando se ne va, resta sempre, nei bordi<br />

delle lenzuola, sulla pelle nuda, nel sapore del caffè, nel<br />

rumore delle rotaie. Come si può restituire la profondità della<br />

loro storia? Senza le parole, senza un reale contatto, solo<br />

attraverso la purezza di un sentimento che ti attraversa e che<br />

in qualche modo deve bucarlo quello schermo? Questa sarà<br />

la mia sfida, la nostra sfida. Spero riusciremo a parlare<br />

d'amore, di libertà, di dolore e di speranza nel modo più<br />

sincero, più puro, più universale che esista.<br />

L’idea è nata da un mio trascorso amoroso con una ragazza<br />

inglese davvero speciale.<br />

Nasce dal mondo onirico che mi ha accompagnato per anni<br />

dopo averla ‘cacciata’ dalla mia vita, pur amandola.<br />

La costruzione narrativa e le scelte che caratterizzano i due<br />

personaggi nascono dalle dinamiche che io stesso ho vissuto<br />

in tanti sogni: il desiderio di ritrovare una persona, sentirla<br />

ancora li, accanto a me, come prima!<br />

In questo progetto siamo in quattro: Alberto Desirò amico<br />

fraterno e fotografo (e molto altro), Sara Perra, danzatrice,<br />

Elisa Vinci cantautrice.<br />

Sarà Elisa a comporre la colonna sonora: una parte<br />

strumentale per il vero e proprio corto ed una con testo come<br />

canzone vera e propria.<br />

E’ tutto completamente da finanziare ed è per questo che<br />

abbiamo aperto una campagna di crowdfunding che per noi<br />

risulta fondamentale, sia per alcuni costi di produzione, ma<br />

soprattutto per avere i fondi per l’invio del lavoro finito ai<br />

diversi festival di cinema le cui iscrizioni sono sempre a<br />

pagamento.<br />

https://it.ulule.com/anna_laura/


TuttoBallo


LA FOTOGRAFIA COME DONO<br />

DI DAVIDE BILANCIA<br />

Per me la fotografia è un gioco molto serio e quando un bambino gioca ha delle regole ben precise.<br />

Il gioco è malleabile, aperto, fluido, libero, creativo e rigenerativo.<br />

Nel gioco c'è la mia essenza, la mia fonte inesauribile di vita e quando fotografo seguo le regole del gioco che avevo da<br />

bambino.<br />

Nel tempo non le ho perse, bensì le ho riscoperte sotto una nuova luce e questo mi porta anche a scrivere di fotografia<br />

come faccio ora.<br />

Nel gioco cerco di assecondare i miei bisogni e uno di questi è partecipare al mondo con il mio modo di fare, scoprendo e<br />

scoprendomi libero nelle mie regole, nel mio mondo di pensieri, fotografie, parolacce e scossoni violenti.<br />

Uno scossone violento, come piace a me, è rappresentato dal liberarmi di tutto e da qui nasce il titolo di questo scritto: un<br />

dono.<br />

Non il superfluo ma è l'essenziale che viene dato, dato in mano ad altre persone in modo da poter far sbocciare quanti<br />

più fiori possibile perché il gioco è mio ma è anche di altri, con altri.<br />

Sono geloso perché lo custodisco e generoso al tempo stesso perché dono qualcosa che in apparenza è solo mio.<br />

In questo vorrei donare un pezzo di passione a chi ne ha più bisogno, giocarci insieme e lasciare che la passione si<br />

moltiplichi, si condivida, prenda altre strade in altre persone insieme a me.<br />

La fotografia può essere il mio dono e io lo dono così come è stato donato a me senza che io lo chiedessi.<br />

È nata in me e si è formata, è cresciuta grazie ad uno scossone violento con cui ha fatto la sua apparizione.<br />

Può essere mio e di altri allo stesso tempo, un'energia del mondo incontaminata, pura, vergine e matura in piena<br />

contraddizione ed in piena sintonia.<br />

Sarà forse questo il senso della mia battaglia amorevole?<br />

Io ti dono la fotografia, e tu sentiti libero, libera, di farne ciò che vuoi.<br />

Usala, amala, distruggila, trasformala, vendila, rinnegala, liberatene, maltrattala, facci pace, vivila.<br />

Non mi importa cosa tu ci faccia.<br />

Io ti dono la fotografia, che sia un tassello della tua vita, oppure una parte fondante, tu tienila con te a portata di mano.<br />

Arrabbiati pure con essa, dimenticatene e riscoprila e sappi che questo è il tuo destino.<br />

Una fotografia, ed io te la dono!


Angelo Madonia Vera Kinnunen,<br />

con la cantante Stefania Caracciolo<br />

ph Monica Irma Ricci<br />

Historia Tango Nuevo<br />

ai confini del Jazz


Historia Tango Nuevo ai confini del jazz è uno spettacolo<br />

inedito fatto di passione e narrazione, musica dal vivo e<br />

ballo con tanti protagonisti di Ballando con le stelle: in<br />

scena i ballerini Veera Kinnunen, Samuel Peron e Angelo<br />

Madonia con la cantante Stefania Caracciolo e cinque<br />

straordinari musicisti Repertorio di Tango, Bolero latino e<br />

Tango Flamenco interpretato in chiave jazz Milano.<br />

“Historia, Tango Nuevo ai confini del jazz” è il format<br />

teatrale che unisce narrazione, musica dal vivo e ballo a<br />

due per raccontare una storia di passione e di riscatto sul<br />

maschilismo che incombe nella Buenos Aires degli anni ‘30<br />

del secolo scorso, nei luoghi in cui ebbe origine il tango.<br />

In scena i maestri di ballo Veera Kinnunen, Samuel Peron e<br />

Angelo Madonia, amatissimi ballerini della trasmissione di<br />

Rai 1 “Ballando con le Stelle”, la straordinaria voce di<br />

Stefania Caracciolo e la musica dal vivo di cinque musicisti<br />

professionisti, quasi tutti protagonisti dell'orchestra di<br />

Ballando con le Stelle: Daniele Bocchini (trombone),<br />

Marco Postacchini (sax, flauto, arrangiamenti), Enzo<br />

Proiet (pianoforte), Graziano Brufani (contrabbasso) e<br />

Leonardo Ramadori (percussioni).<br />

Liberamente ispirato alla figura di Azucena Maizani, una<br />

delle prime donne drag performer a cantare tango negli<br />

anni Trenta del Novecento, lo spettacolo, ideato da Daniele<br />

Bocchini e prodotto da TGC Eventi, valorizza il talento e la<br />

passione per la musica, quali strumenti di emancipazione e<br />

di sopravvivenza in una società fortemente maschilista e<br />

pregiudizievole nei confronti della libertà e della dignità<br />

della donna. Sulle note del tango in chiave jazz, il<br />

programma musicale di Historia passa per il son cubano di<br />

Miguel Metamoroso, Osvaldo Farrès, Isolina Carrillo fino al<br />

pop internazionale di Sting, Amy Winehouse, Cher e Pino<br />

Daniele, attraverso l’eleganza del Tango, del Bolero latino e<br />

del Tango Flamenco.<br />

Gli arrangiamenti in chiave jazzistica vogliono richiamare la<br />

provocazione stilistica introdotta negli anni ‘60 da Astor<br />

Piazzolla, con elementi musicali innovativi, capaci di<br />

esaltare e ampliare la potenza espressiva del tango<br />

moderno, cui il sestetto di musicisti e la coppia di ballerini,<br />

intercalandosi alla voce narrante, aggiungeranno pathos ed<br />

erotica emozione.<br />

Samuel Peron - Vera Kinnunen,<br />

ph Monica Irma Ricci<br />

Stefania Caracciolo ph Monica Irma Ricci.


Ballerini: Veera Kinnunen, Samuel Peron e Angelo Madonia,<br />

Voce: Stefania Caracciolo e la musica dal vivo di cinque<br />

musicist professionist, quasi tutti protagonisti dell'orchestra di<br />

Ballando con le Stelle: Daniele Bocchini (trombone), Marco<br />

Postacchini (sax, flauto, arrangiamenti), Enzo Proiet (pianoforte),<br />

Graziano Brufani (contrabbasso) e Leonardo Ramadori (percussioni)<br />

Daniele Bocchini è l'ideatore di Tango Historia<br />

Stefania Caracciolo - Vera Kinnunen,<br />

ph Monica Irma Ricci


© Monica Irma Ricci


© Monica Irma Ricci


© Monica Irma Ricci


Dancer Fausto Paparozzi e Giorgia Montegiove )<br />

Ph. © Monica Irma Ricci<br />

Mua: Mauri Menga (solo per Giorgia)


Un viaggio inaspettato in salsa d’acero? Una<br />

città dove vivere divinamente? Una di quelle<br />

mete che non dimentichi facilmente è<br />

sicuramente la splendida Vancouver.<br />

Vancouver è una città canadese di circa<br />

650.000 abitanti, si trova nella regione della<br />

Columbia Britannica, la terza più popolata<br />

dell’intero Canada. La sua qualità della vita è tra<br />

le migliori al mondo, grazie a un perfetto<br />

connubio di modernità e paesaggi<br />

naturalistici.La città si trova sulla costa ovest<br />

canadese tra i panorami mozzafiato della<br />

Catena Costiera Pacifica e il litorale oceanico,<br />

con il suo mix di attrazioni urbane, carattere<br />

cosmopolita, alto tenore di vita, natura<br />

esuberante con parchi, laghi, mare e montagna<br />

è considerata un vero gioiello. La città presenta<br />

molte attrazioni di interesse internazionale e<br />

offre ai turisti un’architettura all’avanguardia,<br />

inserita alla perfezione nel contesto urbano in<br />

concomitanza con natura rigogliosa e molto<br />

presente.<br />

Con un clima abbastanza mite in inverno e<br />

gradevole in estate è una meta ambita a livello<br />

mondiale. Molte le persone che dopo esserci<br />

state se ne sono innamorate e hanno deciso di<br />

trasferirsi per viverci. A Vancouver le cose da<br />

vedere sono numerose; tra le attrazioni<br />

principali ci sono i suoi grattacieli, lo One Wall<br />

Centre, che arriva a ben 150 metri di altezza,<br />

l’Harbour Centre, lo Shaw Tower e il Granville<br />

Square.<br />

La Vancouver Lookout offre ai turisti la possibilità di<br />

osservare la città dall’alto a 360 gradi e godersi uno<br />

skyline mozzafiato del centro canadese; oltre ai<br />

grattacieli, un altro dei simboli della città è il Canada<br />

Palace. Fu costruito nel 1986, in occasione dell’Expo<br />

che si tenne in città e all’interno ospita un terminal<br />

per le navi da crociera, un centro per congressi ed<br />

eventi, un hotel, un cinema e moltissimi negozi. Non<br />

meno importante da vedere è il Granville Island<br />

Museum, un centro di esposizioni dove nel corso<br />

dell’anno vengono allestite mostre prestigiose e<br />

curiose, come quella dei trenini. Un’altra delle<br />

attrazioni di Vancouver è l’Holy Rosary Cathedral,<br />

una splendida chiesa in stile neogotico realizzata nei<br />

primi anni del XX secolo. Molto bella e caratteristica<br />

è anche la St. Andrew’s Wesley Church, costruita in<br />

granito e pietra e con delle meravigliose vetrate che<br />

fanno filtrare la luce.Vancouver è una città<br />

estremamente viva anche da un punto di vista<br />

culturale, con numerosi e prestigiosi musei che si<br />

trovano nel territorio cittadino


Gli appassionati di arte potranno trovare nel<br />

Vancouver Art Gallery un vero e proprio tempio.<br />

Questo museo è stato inaugurato all’interno<br />

dello storico tribunale di Vancouver ed ospita le<br />

opere dei maggiori artisti della West Coast<br />

canadese. A nord della città, e in mezzo ad alti<br />

grattacieli, si trova la Granville Island. Costruita<br />

in un ex area industriale, questo spazio di 14<br />

ettari è stato convertito in spazio polifunzionale<br />

negli anni ’70 ed ora ospita una moltitudine di<br />

negozi, ristoranti, pub, teatri, gallerie, musei,<br />

negozi, alberghi e un mercato molto speciale,<br />

conosciuto come Granville Island Public Market,<br />

dove giornalmente si espongono prodotti delle<br />

più svariate culture e dove assaggiare i piatti<br />

tipici della gastronomia locale. La natura, come<br />

detto, è una delle principali attrazioni della<br />

città di Vancouver e trova nello Stanley Park un<br />

punto di riferimento per tutti i turisti che<br />

amano passeggiare. Al suo interno troviamo la<br />

Seawall Promenade, un sentiero di circa 9<br />

chilometri da percorrere a piedi o in bicicletta<br />

che costeggia tutto il parco, si trovano anche<br />

delle piste da pattinaggio e altri percorsi<br />

dedicati al jogging, diversi specchi d’acqua e un<br />

grande acquario, il più esteso del Canada e uno<br />

dei più importanti del Nord America con oltre<br />

70000 esemplari di flora e fauna marina. Da<br />

non dimenticare il David Lam Park e il George<br />

Wainborn Park. La città di Vancouver offre ai<br />

suoi visitatori diverse strade dello shopping e<br />

centri commerciali. Il più famoso si trova<br />

all’interno a Granville Island, nell’insenatura<br />

chiamata False Creek ma in diverse arterie<br />

cittadine si possono trovare negozi per tutti i<br />

gusti. Una chicca è il Gastown Steam Tower, un<br />

orologio a vapore, perfettamente funzionante.<br />

Fare una passeggiata al cardiopalma sul<br />

Capilano Suspension Bridge, un ponte lungo 137<br />

metri ed altro 70 che attraversa un canyon. I<br />

murales sparsi per la città e la Chinatown sono<br />

esperienze multicolor che vi faranno girare la<br />

testa. Ti piacerebbe bere una birra? Allora fai un<br />

salto al colorato birrificio di Granville Island.<br />

Potrai partecipare alle degustazioni e alle visite<br />

guidate che si tengono regolarmente durante il<br />

giorno. I tour iniziano di solito nello spaccio<br />

dell'azienda, dove i mastri birrai spiegano i<br />

principi fondamentali della produzione di birra,<br />

e proseguono nel birrificio vero e proprio, dove<br />

potrai seguire tutto il procedimento tra<br />

luppolatura e fermentazione.


IVAN CRIBIÚ CHEF INSEGNANTE<br />

CONDUTTORE RADIOFONICO<br />

@IVANCRIBIU


Vancouver è anche una celebre meta per il turismo enogastronomico.<br />

La sua cucina fusion, nella quale l’Asia incontra l’Occidente, è particolarmente ricercata e<br />

può essere apprezzata un po’ dovunque; si caratterizza per la ricchezza di proposte, che<br />

includono specialità appartenenti alla tradizione gastronomica canadese e cucina fusion.<br />

È possibile scegliere della carne alla griglia, oppure piatti a base di pesci e frutti di mare.<br />

Tra le specialità rientrano: la pasta salad, il rice pudding, il salmone alla Wellington,il<br />

bagel e il muffin alle mele. Definita in tempi recenti come "città della buona cucina",<br />

può contare su una variegata offerta culinaria. I ristoranti di Vancouver propongono<br />

pietanze fresche e genuine, grazie anche all'iniziativa di due cittadini denominata "The<br />

100 Mile Diet" (La dieta delle 100 Miglia): viene infatti promosso cibo fresco locale, con<br />

ingredienti prodotti e coltivati entro 100 miglia dalla propria tavola.<br />

Vancouver è anche conosciuta come uno dei migliori luoghi fuori dai confini asiatici dove<br />

poter gustare ottimi piatti della tradizionale cucina d'Oriente. Tanti i piatti tipici che<br />

possiamo degustare: Poutine, si tratta di un pasticcio formato da patatine fritte guarnite<br />

con abbondante curd cheese e salsa gravy, una tipica salsa americana di colore bruno,<br />

che si prepara con il fondo di carne addensato con farina e amido di mais. Tourtière,<br />

preparata solitamente durante le feste natalizie e originaria del Canada francese, è una<br />

torta salata a base di carne, di solito di maiale, manzo e selvaggina con patate.<br />

Nelle aree costiere può essere anche ripiena di salmone e il suo nome deriva dalla<br />

speciale teglia per torte dove veniva cotta in origine, viene spesso servita accompagnata<br />

da piselli e riso selvaggio. Canadian Bacon, più che un piatto, è un ingrediente tipico<br />

che viene utilizzato per completare la colazione a base di uova e sciroppo d'acero, ma<br />

anche come farcitura di panini e hamburger.<br />

È una varietà di bacon differente da quello classico, poiché viene prodotta dai lombi<br />

disossati del maiale, cioè una parte meno grassa rispetto a quella da cui viene<br />

solitamente ottenuta la pancetta. Dolce e saporito, è conosciuto anche come "peameal<br />

bacon". Nanaimo bar, è un dolce davvero goloso, dalla forma quadrata simile a un<br />

cremino formato da 3 strati: alla base c'è un crumble di wafer, al centro uno strato di<br />

crema fredda al burro, copre il tutto una colata di spessa glassa di cioccolato. Il salmone<br />

canadese affumicato è un prodotto davvero speciale, spesso acquistato dai turisti come<br />

souvenir da portare a casa, conservato in caratteristiche scatole di cedro decorate.<br />

È alla base di numerosi piatti tipici, come le Candy Salmon Nuggets, deliziosi bocconcini<br />

di salmone caramellati nello zucchero bruno e poi salati e speziati. Un'altra specialità<br />

particolarmente apprezzata è il Salmone alla Wellington, ovvero mezzelune di pasta<br />

sfoglia farcite con filetti di salmone aromatizzato con prezzemolo, cipolla, funghi,<br />

gamberetti e panna. Lo sciroppo d'acero è un prodotto tipico canadese adatto ai più<br />

golosi. Simbolo nazionale, il maple syrup, di cui il Canada è il più grande produttore<br />

mondiale, è alla base di numerosi piatti tipici: a Granville Island c'è il negozio Edible<br />

Canada, che vende tutto ciò che è fatto con lo sciroppo d'acero, dalle caramelle al<br />

cioccolato, fino ai piatti a base di pesce o carne dolcemente caramellati. Bannock, è una<br />

pietanza che ha origine presso i popoli indigeni del Canada, detti anche Aborigeni<br />

canadesi. È un alimento molto semplice che somiglia a dei piccoli panini leggermente<br />

croccanti fuori e morbidi all'interno, l'abbinamento perfetto è quello con il salmone.<br />

Spot Prawns, sono la specie di gamberetti più grandi, del nord-ovest del Pacifico. Non<br />

sono gamberi di allevamento ma vengono pescati direttamente in mare, sono un alimento<br />

sostenibile e vengono apprezzati per la loro carne succosa e dolce. Beavertails, il nome<br />

di questa specialità si traduce letteralmente come "code di castoro", sono delle frittelle<br />

dalla forma che ricorda proprio la coda dell'animale. La creazione di questo dolce è una<br />

sorta di riconoscimento al castoro, che è uno sei simboli del Canada, ricoperte di<br />

zucchero e cannella, le frittelle vengono poi spennellate con Nutella, sciroppo d'acero o<br />

qualsiasi altra delizia. Quindi, che c’è di meglio se non farci un pensierino!<br />

Vancouver è una città che va vissuta, non visitata.


TuttoBallo<br />

LA TOURTIÉRE<br />

INGREDIENTI PER 6 P.<br />

PER IL RIPIENO<br />

500 GR DI CARNE DI MAIALE TRITATO<br />

500 GR DI CARNE DI MANZO TRITATO<br />

2 PATATE GRANDI<br />

1 CIPOLLA<br />

1 SPICCHIO DI AGLIO<br />

100 ML DI ACQUA<br />

SALE, TIMO, SALVIA, PEPE, CANNELLA, CHIODI DI GAROFANO<br />

PER LA FROLLA<br />

300 GR DI FARINA 0<br />

200 GR DI BURRO<br />

1 UOVO<br />

UN PIZZICO DI SALE<br />

PROCEDIMENTO<br />

Preparare l’impasto della frolla salata, impastando la farina con il burro, l’uovo ed il sale. Avvolgere nella pellicola<br />

e fare riposare in frigorifero per 30 minuti. Bollire, pelare e schiacciare le patate. Riscaldare il forno a 200° C.<br />

Mescolare le due carni, le patate, la cipolla tritata, l’acqua, il sale, le erbe aromatiche tritate, il pepe, la cannella ed<br />

i chiodi di garofano. Cuocere il composto di carne in una padella con poco olio e sale per circa 10 minuti<br />

mescolando continuamente.<br />

Stendere la pasta ad una altezza di 3 mm, creare due dischi per una tortiera a bordi alti di 24 cm, uno per il fondo<br />

più grande e l’altro, per la copertura, più piccolo. Foderare la tortiera con carta forno e rivestirla con il disco di<br />

frolla più grande. Versare il ripieno, livellarlo con un cucchiaio e chiudere con l’altro disco di frolla. Chiudere bene i<br />

bordi e forare la superficie con un coltello in modo che il vapore di cottura possa uscire. Cuocere per 45 minuti. A<br />

cottura ultimata togliere dal forno, lasciare intiepidire e rimuovere dalla tortiera. Tagliare a fette e servire ben<br />

calda.


TuttoBallo<br />

POLLO GLASSATO ALLA SENAPE E SCIROPPO D’ACERO<br />

INGREDIENTI<br />

<br />

PER 4 P.<br />

4 FETTE DI PETTO DI POLLO<br />

100 ML DI BRODO DI POLLO<br />

30 GR DI SCIROPPO DI ACERO<br />

OLIO D’OLIVA Q.B.<br />

PEPE NERO, SALE, TIMO FRESCO<br />

AGLIO 1 SPICCHIO<br />

1 CUCCHIAIO DI ACETO DI SIDRO<br />

1 CUCCHIAIO DI SENAPE<br />

PROCEDIMENTO<br />

Soffriggere con poco olio le fette di pollo da ambo i lati, salare e pepare. Aggiungere il brodo, lo sciroppo d’acero,<br />

il timo e l’aglio e cuocere per 2 minuti mescolando spesso, aggiungere l’aceto e la senape e cuocere per un altro<br />

minuto. Trasferire il pollo in forno caldo a 180° C per qualche minuto.<br />

A cottura ultimata estrarre il pollo dal forno e tenerlo da parte. Tirare la salsa su fuoco vivo fino a quando diventa<br />

glassa. Servire il pollo ben caldo glassato con la sua salsa.


TuttoBallo<br />

PER LA BASE<br />

200 GR DI BISCOTTI DIGESTIVE<br />

(SBRICCIOLATI)<br />

110 GR DI BURRO<br />

50 GR DI NOCI TRITATE<br />

50 GR DI ZUCCHERO<br />

60 GR DI COCCO RAPÈ<br />

30 GR DI CACAO AMARO<br />

1 UOVO<br />

QUALCHE GOCCIA DI ESTRATTO DI<br />

VANIGLIA<br />

NANAIMO BARS<br />

INGREDIENTI<br />

PER IL SECONDO STRATO<br />

200 GR DI ZUCCHERO A VELO<br />

50 GR DI BURRO<br />

2 CUCCHIAI DI PANNA FRESCA O<br />

LATTE<br />

2 CUCCHIAI DI CREMA PASTICCERA<br />

ALLA VANIGLIA<br />

PER IL TERZO STRATO<br />

120 GR DI CIOCCOLATO<br />

FONDENTE<br />

15 GR DI BURRO<br />

PROCEDIMENTO<br />

Preparare una teglia quadrata (23x23) foderata di carta forno. Preparare l’impasto per la base: sciogliere a<br />

bagnomaria in una bacinella il burro con lo zucchero e il cacao, quando il burro sarà ben sciolto, toglierlo dal fuoco<br />

e mescolare per intiepidirlo. Unire l’uovo e mescolare energicamente per addensare la crema. Unire i biscotti, le<br />

noci, la vaniglia, il cocco ed amalgamare il tutto. Stendere il composto sul fondo della teglia livellandolo per bene e<br />

fare riposare in frigorifero. Preparare il secondo strato: sbattere il burro con lo zucchero a velo fino a farlo<br />

diventare una crema, aggiungere il latte e la crema pasticcera alla vaniglia. Stendere la crema ottenuta sul primo<br />

strato e fare raffreddare in frigorifero. Preparare l’ultimo strato: sciogliere il cioccolato con il burro a bagnomaria.<br />

Versare sopra il secondo strato e fare riposare in frigorifero per 2 ore circa. Estrarre dal frigorifero e tagliare in<br />

quadrotti. (scegliete voi la misura)


Domenico Carlucci<br />

Carlucci<br />

bakery<br />

Passion<br />

DOMENICO CARLUCCI<br />

DOCENTE, PANIFICATORE<br />

"MAGIE DI PANE”


“La terra produce il grano, ma l’uomo produce il sogno del grano, ed è il sogno che consente il realizzarsi<br />

delle cose.”<br />

Domenico Carlucci, classe 1978, per tutti Nico, è un pugliese panificatore doc che ha sempre avuto una passione<br />

per le arti bianche in generale ma soprattutto per la panificazione; alla terza generazione di panificatori collabora<br />

presso il rinomato panificio di famiglia “Panificio Magie di Pane” sito in Grumo Appula (BA), è anche socio del<br />

Richmond Club. Parlando di sé in una intervista di qualche anno fa rilasciata a ristonews.com diceva: «Ho avuto<br />

la fortuna di avere un maestro personale in casa, mio cognato Felice Birardi che tuttora mi segue e mi affianca.<br />

Per recuperare il tempo perso mi sono iscritto al Richemont Club Italia del maestro Piergiorgio Giorilli. Negli anni<br />

ho avuto la fortuna di seguire maestri del calibro di Salvatore Vullo, Andrea Pioppi, Paolo Caridi, Fausto Rivola,<br />

Luca Franceschi, Giuseppe Galena, Massimo Vitali, Massimo Lolli, Alessandro Lo Stocco e tanti altri ancora da<br />

cui ho appreso tecniche, stimoli e voglia che ancora scorre nelle mie vene. Il nostro panificio – continua Carlucci -<br />

si differenzia da altri per l’innovazione; soprattutto in questo periodo storico stiamo puntando sulle farine Tipo 1 e<br />

Tipo 2 molite a pietra, sulla farina tipo 0, sulla farina di farro, sul grano arso, su mix di 7 tipi di cereali. Usiamo<br />

anche la farina di canapa, la segale, la farina di Khorasan e altre ancora. Conoscendo da vicino vari mulini ho<br />

una visione più ampia del mondo delle farine. Anche per il sale siamo innovativi: utilizziamo sale rosa<br />

dell’Himalaya, sale blu di Pervia, sale affumicato, sale nero di Cipro, sale rosso delle Hawaii. Per l’idratazione<br />

non ci limitiamo alla solita acqua, ma diversifichiamo usando anche il latte di capra e a breve avremo un’esclusiva<br />

da proporre. Non svendiamo il nostro prodotto, come fanno alcuni colleghi, ma puntiamo sulla qualità. I prodotti<br />

che vanno per la maggiore sono la focaccia “leggera”, le ciabattine e i taralli in vari gusti». Da quella intervista<br />

Domenico è cresciuto, migliorato ha raggiunto nuovi obiettivi, anche se, come dice lui, ce ne sono tanti altri<br />

ancora da raggiungere, come fare un programma in tv dove poter parlare di panificazione a tutta “farina”.<br />

Domenico, in attesa di raggiugere nuovi obiettivi, sta sempre con le mani in pasta, oltre a lavorare nel proprio<br />

forno di famiglia è impegnato come tecnico dimostratore di panificazione collaborando con vari molini in Italia. La<br />

sua conoscenza delle farine e dei vari metodi di panificazione arriva dopo anni di formazione di arti bianche.<br />

Conoscenza che condivide, proprio come il pane, con i ragazzi delle scuole, con corsi privati, pubblici ed europei<br />

di panificazione.<br />

Organizzatore di eventi di degustazione, curatore di start-up arti bianche (panificazione, panificazione di farine<br />

innovative e/o grani antichi, focacceria, pasticceria da forno e pizzeria), dal 2017 socio ANTIM (Associazione<br />

Nazionale Tecnici dell’Industria Molitoria). Socio FIC (Federazione Italiana Cuochi) dal 2018. Docente e tutor in<br />

corsi Enap o per scuole che organizzano corsi privati, pubblici ed europei di panificazione. Partecipa<br />

assiduamente a fiere ed eventi di settore come tecnico o anche come corsista e visitatore per un accrescimento<br />

personale. Presente con ricette ed interviste su giornali mensili di settore ma anche su libri e siti web. In cerca di<br />

continuo accrescimento delle competenze professionali, ha collaborato con colleghi di fama mondiale.


LE GRANDI MOSTRE SKIRA -<br />

Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong><br />

Assia Karaguiozova<br />

TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE


TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE<br />

LE GRANDI MOSTRE SKIRA - Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong>


TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE<br />

LE GRANDI MOSTRE SKIRA - Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong>


TORINO, PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI: UTAMARO, HOKUSAI, HIROSHIGE<br />

LE GRANDI MOSTRE SKIRA - Fino al 25 Giugno <strong>2023</strong>


"BILLY ELLIOT" IL MUSICAL<br />

CON GIULIO SCARPATI E ROSSELLA BRESCIA<br />

ADATTAMENTO E REGIA DI MASSIMO ROMEO PIPARO<br />

GIULIO SCARPATI E ANDREA LOCONSOLE<br />

PH GIANLUCA SARAGÒ


“Io non voglio una qualunque adolescenza. Io voglio diventare un<br />

ballerino!”: arriva sul palcoscenico del Teatro Sistina il sogno di “Billy<br />

Elliot”, il Musical di grande successo firmato Massimo Romeo Piparo,<br />

prodotto dalla PeepArrow Entertainment. Appuntamento giovedì 13<br />

aprile con la nuova edizione di questo titolo amatissimo, che racconta la<br />

vicenda appassionante di Billy, ragazzo pieno di talento pronto a lottare<br />

contro chiunque voglia ostacolare il suo unico obiettivo: quello di<br />

diventare un ballerino. Un grande ritorno sui palcoscenici italiani: sarà<br />

Giulio Scarpati, il celebre attore dalla lunga carriera vissuta tra teatro,<br />

cinema e tv, a vestire i panni di Jackie Elliot, il padre di Billy, che non<br />

accetta l'amore del figlio per la danza e vorrebbe vederlo seguire la sua<br />

personale passione per il pugilato. "Sono felice di tornare al Sistina<br />

con Billy Elliot, uno spettacolo bellissimo, coinvolgente, forte",<br />

racconta Giulio Scarpati, "il mio ruolo è complesso perché Jackie è<br />

chiuso nelle sue convinzioni, non vuole che il figlio faccia il<br />

ballerino. Eppure, nel corso del tempo, questo sogno fortissimo di<br />

Billy lo convince a cambiare. Il musical racconta proprio questo<br />

rapporto padre-figlio in evoluzione, accanto a tanti altri temi<br />

importanti, come quello delle battaglie dei minatori per il lavoro,<br />

che Piparo sottolinea con la sua regia, esaltando anche l'energia<br />

del ballo e della musica".<br />

Al debutto nel Musical Rossella Brescia che darà voce e verve a Mrs.<br />

Wilkinson, la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy e<br />

scommette sul suo futuro nonostante l’acceso conflitto con suo padre.<br />

Un ruolo che sembra disegnato su misura per l'attrice e conduttrice:<br />

"Questo è uno dei miei musical preferiti. Piango sempre durante le<br />

prove e sorrido anche tanto, perché in questo spettacolo ci si<br />

commuove e soprattutto ci si emoziona molto dall'inizio alla fine",<br />

dichiara entusiasta Rossella Brescia, "per me è molto bello<br />

interpretare Mrs. Wilkinson, perché penso che le maestre abbiano<br />

un ruolo fondamentale nella vita dei loro allievi. In questo caso lei<br />

incarna idealmente anche un po' la mamma che Billy non ha più.<br />

Piparo mi ha dato questa grande opportunità, ha creduto in me, ed<br />

io ce la metterò tutta".<br />

Come afferma il regista Massimo Romeo Piparo, che ha firmato anche<br />

l’adattamento in italiano, “Billy Elliot è un capolavoro, una formula<br />

perfetta: una storia di coraggio, volontà, leggerezza, esattamente<br />

un paradigma di ciò che servirebbe oggi ad ognuno di noi.<br />

Coraggio, volontà e leggerezza sono le caratteristiche che<br />

possono aiutarci ad affrontare questo strano repentino<br />

cambiamento che sta caratterizzando il terzo decennio degli anni<br />

duemila. La storia di Billy affonda le proprie radici negli anni 80 del<br />

passato millennio ma alcuni temi sono assolutamente coincidenti<br />

con istanze dei nostri giorni. Ennesima dimostrazione che certe<br />

dinamiche rimangono immutate nel tempo nonostante battaglie,<br />

sacrifici e rivoluzioni sociali. Ma questo ragazzino- tanto smarrito<br />

quanto visionario- con coraggio, volontà e leggerezza, prenderà<br />

per mano lo spettatore di ogni età e, tra incanto, ironia e<br />

commozione, lo farà volare.”<br />

Ad alternarsi nel ruolo di Billy Elliot tre giovani talenti che hanno<br />

iniziato fin da piccolissimi a dedicarsi con passione e impegno allo<br />

studio delle arti performative, dal canto alla danza: Andrea<br />

Loconsole, nato a Taranto nel 2010, il quattordicenne Emiliano<br />

Fiasco e il romano Bryan Pedata, classe 2010. Le musiche<br />

pluripremiate composte da Elton John, suonate dal vivo dall’Orchestra<br />

diretta dal Maestro Emanuele Friello, un grande cast di oltre 30 artisti,<br />

tra gli altri, Cristina Noci nel ruolo della nonna di Billy, Nico Colucci in<br />

quello del fratello Tony e Sara Polvara in quello della mamma. Jacopo<br />

Pelliccia è George, il maestro di pugilato, Pasquale Delli Paoli, il<br />

pianista Mr. Braithwaite, Sebastiano Vinci e Fabrizia Scaccia, i<br />

sindacalisti Big Dave e Lesley, Giulia Carosi, Debbie, Sergio Giacomelli,<br />

Billy adulto, ruolo che ha già interpretato nella versione originale a<br />

Londra. Per il ruolo di Michael, l’amico di Billy, ancora un trio di talenti<br />

emergenti: Riccardo Colanera, Tommaso Massa e Francesco<br />

Perlamagna. Con loro anche le bambine dell’Accademia Il Sistina che in<br />

tutù d’ordinanza interpreteranno le giovani ballerine allieve della<br />

maestra Mrs. Wilkinson.<br />

DA SX ANDREA LOCONSOLE E FRANCESCO PERLAMAGNA<br />

ROSSELLA BRESCIA, ANDREA LOCONSOLE<br />

DA SX ANDREA LOCONSOLE, EMILIANO FIASCO, BRYAN PEDATA


DA SX GIULIO SCARPATI, ANDREA LOCONSOLE E ROSSELLA BRESCIA<br />

"BILLY ELLIOT" IL MUSICAL<br />

PH GIANLUCA SARAGÒ


2021 - Piccolo Coro e Nunù b<br />

2022 - Buffycats b


Lo Zecchino d’Oro con il Piccolo Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni, mette in scena per la<br />

prima volta lo ZECCHINO D’ORO SHOW, spettacolo teatrale unico nel suo genere dedicato a tutte le<br />

famiglie. Due appuntamenti speciali il 14 maggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano (alle 17.30) e del 21<br />

maggio al Teatro Regio di Parma (alle 16.30), che nascono dalla collaborazione tra Antoniano, Stefano Francioni<br />

Produzioni e FriendsTV, riempiranno i teatri con la musica che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni di<br />

bambine e bambini, nonne, nonni e genitori facendo ballare e cantare anche le nuove.<br />

“Zecchino d’Oro Show, è un evento speciale che racconta, canta, anima, tutto il mondo colorato dello Zecchino<br />

d'Oro – spiega la direttrice del coro Sabrina Simoni – Un’esperienza immersiva per la prima volta nei teatri. Un<br />

evento che è ancora più speciale da vivere insieme perché sarà in scena proprio nell'anno che festeggia 60 anni di<br />

Piccolo Coro dell'Antoniano. Canteremo insieme, condividendo musica, storie, energia, passione ed entusiasmo.<br />

Quello che accompagna ogni giorno il coro”.Una storia sospesa tra sogno e realtà con il Piccolo Coro<br />

dell’Antoniano, nei 60 anni dalla sua nascita, in una versione totalmente inedita.<br />

Ci saranno, oltre al Piccolo Coro formato da 54 bambini e bambine tra i 4 e i 12 anni, la band dei Buffycats, i due<br />

piccoli attori fratellino e sorellina Gregorio e Sabina e una mascotte d’eccezione: l’anisello Nunù.Il repertorio<br />

musicale è quello di Antoniano.<br />

I ritornelli indimenticabili, i personaggi più amati, dai 44 gatti al Katalicammello e al Panda con le Ali, rivivono in<br />

uno show in cui il pubblico è protagonista quanto il cast in palcoscenico: una full immersion a tutto Zecchino per i<br />

bambini di oggi e per chi non ha mai perso di vista il bambino dentro sé. Lo spettacolo interattivo trascinerà il<br />

pubblico in un’avventurosa caccia al tesoro per trovare gli zecchini d’oro che il Gatto e la Volpe hanno sottratto a<br />

Pinocchio. La missione speciale è recuperarli tutti per trovarsi proiettati, tra suggestioni sonore, giochi di luci ed<br />

effetti speciali, in quel mondo di musica e canzoni radicato nell’immaginario del nostro Paese.<br />

I veri protagonisti saranno la voglia di divertirsi e di vivere un momento spensierato condiviso in famiglia.Il Piccolo<br />

Coro rappresenta, da sempre, i valori di Antoniano quali l’accoglienza, la solidarietà, l’uguaglianza, la cura<br />

dell’umano e l’attenzione ai più fragili.<br />

La musica, il canto, l’arte e la cultura sono lo strumento e il linguaggio universale attraverso il quale diffonderli.«In<br />

Antoniano musica e solidarietà sono unite da sempre – afferma frate Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano –<br />

Il canto dei bambini e delle bambine del Piccolo Coro è la cifra distintiva di questo legame, il linguaggio universale<br />

che tiene insieme mondi apparentemente così distanti. C’è chi ha bisogno di pane, di un piatto di pasta, di una<br />

coperta e chi, come i più piccoli che frequentano il nostro centro terapeutico, grazie alla musica riesce a trovare<br />

modi inediti per esprimere le sue potenzialità e momenti preziosi di serenità e bellezza. È così che lo Zecchino<br />

d’Oro è entrato nelle case facendo cantare famiglie intere, regalando gioia. Lo spettacolo a quasi settant’anni dalla<br />

nascita di Antoniano vuole rinnovare questa lunga storia di cura e magia. Perché questa terra non smette di<br />

averne bisogno».<br />

2022 - Piccolo Coro e Sabrina Simoni b


TONES TEATRO NATURA<br />

Il meraviglioso teatro di pietra ai piedi delle Alpi dal 10 giugno<br />

al 3 settembre <strong>2023</strong> a Oira Crevoladossola (VCO)<br />

Il futuro del Pianeta e i grandi conflitti del presente. La valorizzazione della creatività giovanile e del territorio e gli<br />

appuntamenti con i grandi artisti nazionali e internazionali. Visioni tecnologiche e condivisioni fra comunità umana e habitat<br />

naturale.Dal 10 giugno al 3 settembre, torna nel cuore della Val D’Ossola la programmazione di Tones Teatro Natura, il<br />

meraviglioso teatro di pietra ai piedi delle Alpi, nato nel 2021 dalla volontà della Fondazione Tones on the Stones di<br />

trasformare l’omonimo festival di creazione contemporanea a carattere immersivo in uno spazio progettuale e performativo<br />

stabile in grado di ospitare una vera e propria stagione multidisciplinare. Un luogo unico, realizzato in una ex cava di granito<br />

di Oira Crevoladossola grazie a un profondo processo di riqualificazione ambientale, concepito a partire da una diversa<br />

visione del rapporto fra programmazione culturale e paesaggio naturale, a seguito di una profonda riflessione scaturita dalla<br />

crisi pandemica.Prodotta dalla Fondazione Tones on the Stones, la terza stagione presenta un programma denso e<br />

articolato fra teatro, danza e musica, accogliendo anche quest’anno, dal 20 al 23 luglio, il festival internazionale giunto alla<br />

decima edizione Nextones, curato e coprodotto con Threes Productions e dedicato alla più radicale sperimentazione nel<br />

campo dell'arte audiovisiva e della musica elettronica; ma anche Campo Base, il festival che esplora i temi del rapporto tra<br />

uomo e natura, la cultura della montagna e gli sport outdoor, la cui terza edizione è in programma dall’1 al 3 settembre.


“La programmazione si apre il 10 giugno con la prima assoluta di Siamo tutti in pericolo, uno spettacolo firmato dal<br />

celebre regista, drammaturgo e documentarista Gabriele Vacis che prende il titolo dall’ultima intervista rilasciata, poco<br />

prima della morte, da Pier Paolo Pasolini a Furio Colombo. Al centro dello spettacolo – interpretato dalla compagnia<br />

teatrale Potenziali Evocati Multimediali con il coinvolgimento di cento giovani della provincia di Verbano-Cusio-Ossola fra<br />

artisti, cantanti e startupper – i progetti e le speranze della generazione Z, nel tempo della pandemia, della guerra e,<br />

soprattutto, dell’emergenza climatica. I giovani talenti del territorio saranno protagonisti anche del secondo<br />

appuntamento in programma il giorno seguente 11 giugno, Broadway…Let’s musical, un concerto eseguito<br />

dall’Orchestra dei Giovani Musicisti Ossolani che ripercorre i temi dei più amati musical.<br />

La tragedia della guerra irrompe a Tones Teatro Natura il 24 giugno con Bunker Kiev, un progetto speciale di Teatro<br />

della Toscana scritto e ideato da Stefano Massini, unico autore italiano nella storia ad aver vinto un Tony Award, il<br />

“premio Oscar” del teatro americano. Con questo spettacolo, interpretato da Lorenzo Antolini e dall’attrice ucraina Anna<br />

Donchenko, lo scrittore fiorentino porta lo spettatore dritto nella grande ferita che dilania il cuore dell’Europa, tra le<br />

macerie e le tenebre, dove anche il silenzio dei pensieri è rotto dal rumore delle esplosioni. Grazie alle testimonianze<br />

vere, riferite non solo negli articoli di giornale o nei video, ma anche nei messaggi social e blog di chi sta vivendo<br />

l’esperienza dei bunker, Massini ha tratto una drammaturgia potente e spietata, un’opera paradigmatica e semplicissima,<br />

capace di far rivivere alle persone l’esperienza di simili rifugi, concentrati di umanità e di dolore. Un puzzle di esistenze<br />

rotte, incrinate, messe a rischio da una follia militare che costringe a rinunciare alla luce del sole, rifugiandosi sottoterra<br />

come animali in letargo.<br />

Il 1 luglio invece appuntamento con Ossola in jazz, una maratona di sei ore in cui si avvicenderanno sul palco gli<br />

esponenti di tre generazioni di musicisti jazz ossolani con alcuni ospiti d’onore fra cui il trombettista di fama<br />

internazionale Fabrizio Bosso, la cantante dei Dirotta su Cuba Simona Bencini e la direzione di Ramberto Ciammarughi,<br />

mentre l’8 luglio sarà la volta di Strabordante. Viaggio in nove tappe nell’Inferno di Dante, un viaggio musicale tra jazz,<br />

rock e noise che rilegge l’immaginario dantesco in chiave contemporanea: uno spettacolo multimediale costruito sulle<br />

visioni dell’artista Francesco Lopergolo, le musiche di XY Quartet e la performance di una delle voci più interessanti del<br />

panorama musicale italiano dell’ultimo decennio, John De Leo. Il 15 luglio poi in programma A night at the Opera, un<br />

nuovo straordinario show con la regia di Alessandra Premoli e le scenografie firmate da Stefano Di Buduo (già autore<br />

delle videoproiezioni spettacolari di Aida e No Gravity Show), che conquisterà il pubblico più affezionato (e non solo) del<br />

festival Tones on the Stones, che per ben 15 edizioni ha presentato le più affascinanti produzioni di opera<br />

contemporanea a carattere immersivo, parte fondante della propria identità.<br />

Tones Teatro Natura si trasforma in un vero e proprio portale verso altri mondi dal 20 al 23 luglio con la decima edizione<br />

di Nextones, festival internazionale di musica, arti audiovisive e ricerca. Fra performance site specific, live audio video e<br />

dj set, una programmazione fra le più eleganti in ambito internazionale che verrà svelata nelle prossime settimane. Nel<br />

frattempo però Nextones ha annunciato i primi progetti e artisti in programma, a partire da uno dei grandi maestri<br />

dell’elettronica mondiale, un pioniere dell’avanguardia tecnologica, in grado di stare a suo agio dialogando con le più<br />

differenti discipline, dall’arte visiva alla danza: Richie Hawtin, definito dal New York Times “una delle forze intellettuali del<br />

mondo dell’elettronica”, un artista celebrato anche da alcuni dei più prestigiosi luoghi della cultura internazionale come il<br />

Guggenheim di New York o il Grand Palais di Parigi, dove nel 2011 ha collaborato con un nome del calibro di Anish<br />

Kapoor. Nelle intersezioni fra performance, musica, video e fotografia si muove Najaaraq Vestbirk meglio nota come<br />

Courtesy, artista e dj danese che vive fra Copenaghen e Berlino e si esibisce in spazi e festival illustri come il Berghain o<br />

il Sonar mentre a chiudere il quadro delle anticipazioni di Nextones <strong>2023</strong> sono il dj e producer torinese Stenny che<br />

esplora i territori della techno, dell’IDM e della Bass Music e il cui album d’esordio è stato descritto da Pitchfork come<br />

“una testimonianza impressionante di introspezione e personalità”; e, dalla Polonia, VTSS, al secolo Martyna Maja,<br />

considerata da molti uno dei nomi più promettenti per il futuro della techno.<br />

Terminato Nextones, Tones Teatro Natura ospita il 28 luglio il concerto della CM Orchestra, che torna dopo lo<br />

straordinario concerto di inaugurazione dell’edizione 2022, quest’anno con la partecipazione di Mario Biondi nelle vesti di<br />

ospite d’onore, mentre dal 3 al 6 agosto si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con Awareness Campus, il<br />

seminario di natura pratica centrato sulla cura e il benessere delle persone tenuto da Gabriele Vacis.<br />

La stagione <strong>2023</strong> si chiude con la terza edizione del festival dedicato alla cultura della montagna Campo Base che si<br />

svolgerà quest’anno dall’1 al 3 al settembre e il cui programma verrà annunciato nelle prossime settimane.<br />

Tones Teatro Natura <strong>2023</strong> è anticipato dal progetto formativo dedicato alle scuole del territorio RiGenerAzioni, in corso<br />

nei mesi di aprile e maggio, incentrato sui temi dell’educazione ambientale e su tutte quelle criticità sociali che stanno<br />

compromettendo il presente e il futuro delle generazioni più giovani.


Hatis Noit - Aura - press photo 04 by Özge Cöne_WEB


WWW.BARCELONABALLETPROJECT.NET


Sono nata a Berezniki. E’ una piccola citta industriale che si trova sul fiume Kama negli Urali.<br />

Da bambina avevo un unico sogno. Era quello di diventare l’autista. Volevo guidare il pullman numero tredici che<br />

copriva la tratta da Abramovo a BRU-1.<br />

Questo sogno mi è stato trasmesso dalla mia zia. Lei mi ripeteva sempre che bisogna amare il proprio lavoro.<br />

Diceva che questa era una ricetta per la longevità e la felicita. Lei guidava il filobus e mi raccontava con grande<br />

entusiasmo del suo lavoro. Anche per me non riuscivo a immaginare nessun’altra professione. Però non mi è<br />

stato permesso d’iscrivermi nella scuola dei meccanici delle auto.<br />

Cosi mi sono iscritta alla scuola d’arte. In un solo anno di studio mi sono diplomata con lode. Poi ho frequentato<br />

l’istituto grafico artistico di Nizhny Taghil. Lì i miei professori erano Larisa Gracikova, Vladimir Martynenko,<br />

Svetlana Bakshaeva, Oleg Podolsky, Viktor Belakhonov.<br />

Sono felice che il mio destino mi abbia portato a studiare in una delle scuole migliori della Russia. Mi sono<br />

laureata, però non sono diventata una creatrice.<br />

Ho lavorato come print progettista per tanto tempo. Un giorno mi son resa conto che mi stavo andando in una<br />

direzione sbagliata. Qualcosa nel cuore mi sussurrava che avrei dovuto fare qualcosa di più importante nella mia<br />

vita. Ricordo molto bene il giorno in cui mi licenziai. Avevo deciso di prendermi un anno sabatico per capire cosa<br />

voglio veramente nella vita. Durante quell’anno ho fatto tutte quelle cose che prima non potevo fare perché non<br />

c’era mai tempo.<br />

Poi il destino fece in modo che il mio anno di riposo prolungasse per qualche altro anno. Poco alla volta ho<br />

iniziato a costruire i miei primi manufatti di legno. Ho intagliato sette navi e li ho attribuito i seguenti nomi:<br />

Amore, Speranza, Fede, Liberta, Felicita, Fortuna e Sogno.<br />

E poi mi è venuto in mente che sarebbe stato bello costruire un’altra nave del genere e farla navigare lungo il<br />

nostro fiume. Immaginavo che in teoria potrebbe un giorno raggiungere il Mar Caspio.<br />

E’ nato cosi il mio tema artistico del mare: fari, isole, navi, sirene e tante cose creative.<br />

Le mie opere hanno avuto successo in tutto il mondo. Non mi fermavo a creare e la mia arte mi ha cambiato.<br />

Per le mie prime opere ho utilizzato i vecchi oggetti che appartenevano alla mia famiglia. Le vecchie stoffe della<br />

mia bisnonna si trasformavano nelle vele delle navi, i pezzi di ricambio di un telaio si trasformavano in base per i<br />

fari.Gli anni passavano. Ora non riesco a immaginare come sarebbe stata la mia vita senza tutto questo.<br />

In una delle interviste mi hanno chiesto: Eugenia, cosa farai quando tutto il vecchio materiale della casa finirà?<br />

Ho risposto scherzando: allora vuol dire che dovrò comprare una casa vecchia, la utilizzerò per costruire le<br />

nuove opere d’arte e vendendole mi costruirò una casa nuova. Dopo un paio d’anni la mia risposta scherzosa<br />

divenne realtà. Ora vivo su una grande montagna in una casa nuova.<br />

Il mio progetto che si chiama “ La Grande Montagna” è nato per un altro motivo. Il mio progetto riguarda lo stato<br />

d’animo dell’uomo e la sua forza interiore. E’ importante ricordare da dove vieni e chi sono i tuoi antenati. Con il<br />

mio lavoro prolungo la vita delle cose che hanno già trascorso un secolo. Nelle mie mani le cose vecchie<br />

rinascono. Spero che questa volta sia per eternità.


Eugenia<br />

Baldina<br />

Il mio progetto riguarda lo stato<br />

d’animo dell’uomo<br />

e la sua forza interiore<br />

Con il mio lavoro prolungo<br />

la vita delle cose che<br />

hanno già trascorso<br />

un secolo.


STEFANO FRANCIA ENJOYART - POMODORO STUDIO ALWAYS<br />

presentano<br />

la collana musicale<br />

<strong>EnjoyArt</strong><br />

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Tra Roma e New York si girerà il nuovo film di Luca<br />

Barbareschi THE PENITENT di David Mamet<br />

Produzione ELISEO ENTERTAINMENT e RAI CINEMA.<br />

Sono iniziate le riprese di The Penitent, il nuovo film di Luca Barbareschi. Sei settimane di riprese tra Roma e<br />

New York per raccontare una storia potente, moderna, incandescente, grazie alla drammaturgia di David Mamet -<br />

Premio Pulitzer per Glengarry Glen Ross.<br />

Prodotto da Eliseo entertainment con Rai Cinema, il film propone un cast internazionale: Catherine McCormack,<br />

Luca Barbareschi, Adam James, Adrian Lester.<br />

Ispirato a un caso di cronaca, The Penitent è il primo film di identità americana di Barbareschi. Uno psichiatra<br />

vede deragliare la sua carriera e la sua vita privata dopo essersi rifiutato di testimoniare a favore di un ex<br />

paziente violento ed instabile che ha causato la morte di diverse persone. L’appartenenza alla comunità LGBT del<br />

giovane paziente, il credo ebreo del dottore, la fame di notizie della stampa e il giudizio severo della legge,<br />

aggravati da un errore di stampa dell’editor di un giornale, sembrano essere gli elementi che fanno scatenare una<br />

reazione a catena esplosiva.<br />

Le location di grande effetto e i dialoghi serrati accolgono la trama che svela, scena dopo scena, le verità più<br />

intime dei personaggi. Foto di Federica Di Benedetto


FAST<br />

Ultimo episodio della saga Fast & Furious - Fast X - Il regista<br />

Louis Leterrier con un falshback rende omaggio all'attore Paul<br />

Walker scomparso in un incidente stradale nel 2013. Nel cast<br />

entrano Jason Momoa e Charlize Theron. Molte scene girate in<br />

Italia. Leggi l'articolo e scopri su quali strade hanno sfrecciato<br />

le macchine di Toretto and family.<br />

Vin Diesel - Dominic Toretto<br />

ph UNIVERSAL PICTURES ITALIA


SCENA FAST X GIRATA A GENZANO DI ROMA<br />

ph UNIVERSAL PICTURES ITALIA


La lunghissima saga di Fast & Furious inizia oltre vent’anni fa, nel 2001, con il primo capitolo diretto da Rob<br />

Cohen e interpretato da quelli che resteranno i protagonisti del franchise per molto tempo: Paul Walker (Brian<br />

O'Conner) e Vin Diesel (Dominic Toretto). L’idea iniziale è quella di una trama basata principalmente sulle<br />

corse d’auto. Con il susseguirsi dei sequel, però, il filone si evolve inserendo nella storia elementi tipici dei<br />

film di spionaggio. Nel 2003 viene realizzato un cortometraggio intitolato The Turbo-Charged Prelude for 2<br />

Fast 2 Furious che introduce, appunto, il secondo episodio: 2 Fast 2 Furious (2003), di John Singleton. Dal<br />

terzo capitolo (2006) fino al sesto, della regia si occupa Justin Lin. Durante le riprese di Fast & Furious 7 (che<br />

uscirà poi nel 2015), Paul Walker perde la vita in un incidente lasciando al regista James Wan l’arduo compito<br />

di chiudere la pellicola senza di lui. L’ottavo episodio (2017) è diretto da F. Gary Gray, mentre per il nono<br />

(2021) torna la regia di Justin Lin. Quest’ultimo, dopo numerose divergenze "creative" con Vin Diesel, ha<br />

deciso di non dirigere più Fast X (<strong>2023</strong>) e lasciare il ruolo a Louis Leterrier.<br />

Tra il 2019 e il 2021 sono stati realizzati uno spin-off, intitolato Fast & Furious - Hobbs & Shaw, e una serie<br />

animata, Fast & Furious - Piloti sotto copertura.<br />

Con Fast X, Louis Leterrier firma la regia del decimo capitolo di Fast & Furious, riportando sullo schermo uno<br />

dei personaggi iconici della saga: Paul Walker. L’attore, scomparso in un incidente nel 2013, tornerà in alcuni<br />

flashback: “Brian è molto vivo nel mondo di Fast & Furious, e nei capitoli precedenti lo hanno accennato<br />

spesso. Nel 9, per esempio, vediamo arrivare l’auto. Lo vedrete nel passato, non nel presente. La famiglia<br />

Walker è ancora parte integrante di questo franchise. Quello che James Wan ha fatto alla fine del settimo<br />

capitolo è semplicemente perfetto. Brian deve rientrare nel film così come l’ha lasciato” - ha spiegato il regista.<br />

Rispetto al lavoro fatto da Justin Lin, che ha diretto la maggior parte delle pellicole (compresa la nona),<br />

Leterrier decide di riscrivere completamente tutto: “Mi sono trovato nella situazione di dover cambiare tutto.<br />

Ho dovuto farlo funzionare” - ha dichiarato, aggiungendo di aver riportato la storia “sulla Terra” rendendola più<br />

concreta delle altre. Protagonista indiscusso, ormai da più di vent’anni, è Vin Diesel che, nonostante abbia a<br />

che fare con il suo personaggio da molto tempo, dichiara di scoprirne ancora aspetti nuovi. “Ogni volta che<br />

inizio a lavorare a un nuovo capitolo, mi sembra sempre la prima volta. Non sembra mai di fare la stessa cosa.<br />

Pare più come se fosse un accumulare decenni di evoluzione, di un’identità che si va svelando mano a mano.<br />

Mi sono sempre meravigliato di quanto sia unico il compito di portare un personaggio nella terza decade di vita<br />

riuscendo ancora a scoprire nuovi elementi della sua architettura" - ha spiegato.<br />

Confermati nel cast di Fast and Furious 10 anche Michelle Rodriguez, Sung Kang, Jason Statham, John Cena,<br />

Tyrese Gibson, Jordana Brewster. New entry il cattivo Jason Momoa, nel film figlio di un boss brasiliano<br />

ucciso da Toretto, che porterà il caos nella sua famiglia: “Dante è in tutto e per tutto affascinato da Dom. L’ha<br />

analizzato. E non c’è nessun posto dove può nascondersi, perché lui lo conosce meglio di chiunque altro” - ha<br />

detto Leterrier. Altra novità, l’ingresso in squadra di Brie Larson, nel ruolo di Tess, una sorta di "angelo<br />

custode" per Dominic.<br />

È il decimo film della saga cinematografica di Fast & Furious, che comprende Fast and Furious (2001), 2 Fast<br />

2 Furious (2003), The Fast and the Furious: Tokyo Drift (2006), Fast & Furious - Solo parti originali (2009),<br />

Fast & Furious 5 (2011), Fast & Furious 6 (2013), Fast & Furious 7 (2015), Fast & Furious 8 (2017), Fast &<br />

Furious 9 - The Fast Saga (2020) e lo spin-off Fast & Furious - Hobbs & Shaw (2019). La serie conta dieci film<br />

perché - si dice - che Paul Walker volesse che fosse una saga di dieci capitoli; quindi Vin Diesel e il resto del<br />

cast hanno deciso di onorare il desiderio del loro collega di set scomparso. Il film è stato girato a Genzano<br />

Romano, Roma, Torino e Napoli.


Dominic Toretto, tra poco conoscerai a fondo la<br />

paura. Ti sei costruito una bellissima vita, piena<br />

di amore e di famiglia. Io non ho potuto averla,<br />

sei stato tu a rubarmela. Il mio futuro, la mia<br />

famiglia... ma ora io distruggerò la tua, pezzo<br />

per pezzo.<br />

Jason Momoa - Dante<br />

ph UNIVERSAL PICTURES ITALIA


Mai accettare la morte,<br />

quando c'è<br />

un debito di sofferenza.<br />

Vin Diesel - Dominic Toretto<br />

ph UNIVERSAL PICTYURES ITALIA


Fast X è il decimo film della saga cinematografica di<br />

Fast & Furious, che comprende Fast and Furious<br />

(2001), 2 Fast 2 Furious (2003), The Fast and the<br />

Furious: Tokyo Drift (2006), Fast & Furious - Solo parti<br />

originali (2009), Fast & Furious 5 (2011), Fast &<br />

Furious 6 (2013), Fast & Furious 7 (2015), Fast &<br />

Furious 8 (2017), Fast & Furious 9 - The Fast Saga<br />

(2020) e lo spin-off Fast & Furious - Hobbs & Shaw<br />

(2019). La serie conta dieci film perché - si dice - che<br />

Paul Walker volesse che fosse una saga di dieci<br />

capitoli; quindi Vin Diesel e il resto del cast hanno<br />

deciso di onorare il desiderio del loro collega di set<br />

scomparso. Nel cast di questo episodio torna Charlize<br />

Theron (già presente in Fast & Furios 9) e entra per la<br />

prima volta Jason Mamoa.<br />

Il film è stato girato in parte in Italia esattamente a:<br />

Genzano di Roma, Roma, Napoli e Torino.<br />

Charlize Theron - Cipher<br />

ph UNIVERSAL PICTYURES ITALIA


ESCE IL ROMANZO DI ASSUNTA MARESCA<br />

DA REGINETTA DI BELLEZZA A TEMUTA PRIMA<br />

DONNA DELLA CAMORRA<br />

Esce in libreria per Gremese Editore il romanzo ispirato alla figura<br />

di Pupetta Maresca che ne ripercorre la vita, dall’adolescenza fino<br />

alla scarcerazione nel 1965. Autore è Philippe Vilain, rinomato<br />

scrittore francese e direttore della collana “Narratori francesi<br />

contemporanei” di cui quest’opera, dal semplice titolo Pupetta, fa<br />

parte.<br />

Residente e innamorato di Napoli e della cultura partenopea da<br />

anni, Vilain – dopo le recenti pubblicazioni Napoli mille colori e Un<br />

mattino d’inverno – dedica il suo ultimo libro ad Assunta Maresca,<br />

un personaggio balzato alle cronache nazionali per una vicenda<br />

che è un perfetto mélange di amore, onore e vendetta passionale.<br />

Assunta Maresca cresce nella Napoli degli anni Cinquanta, in un<br />

quartiere dove la violenza era all’ordine del giorno: Materdei.<br />

Giovane, bella, ambiziosa e con il desiderio di diventare un’attrice,<br />

nel 1954 incontra Pasquale – “Pascalone ‘e Nola” per i colleghi<br />

camorristi – e se ne innamora convolando a nozze. Appena ottanta<br />

giorni dopo il matrimonio, Pasquale viene assassinato da un clan<br />

rivale e Pupetta, che nel frattempo ha saputo di essere incinta,<br />

rimane improvvisamente vedova prendendo però una drastica<br />

decisione: vendicare se stessa e il marito. Ha così inizio la carriera<br />

di “Madame Camorra” che, con lucidità e acume, Vilain indaga e<br />

descrive ricostruendone la natura e restituendone quella<br />

determinazione e sete di rivalsa che l’hanno resa celebre in tutti i<br />

rotocalchi, e che ha dato spunto anche alla realizzazione di film e<br />

serie tv.<br />

Philippe Vilain è docente di letteratura francese all’Università<br />

Federico II di Napoli. La sua produzione letteraria è molto studiata<br />

in ambito universitario, come dimostra la monografia recentemente<br />

pubblicata da Francesco Paolo Alexandre Madonia Philippe Vilain,<br />

l'amour en ses discours (Mimesis). Vilain è autore di romanzi di<br />

grande successo, pubblicati in Francia da Gallimard, Grasset e<br />

ultimamente da Laffont. Tra questi, sono editi in Italia da Gremese:<br />

Falso padre (2009), Non il suo tipo (2012, adattato per il cinema da<br />

L. Belvaux e premio internazionale “Scrivere per Amore”), La<br />

moglie infedele (2013, in Francia premio Jean-Freustié), La<br />

ragazza dalla macchina rossa (2018), Un mattino d’inverno (2020)<br />

e Napoli mille colori (2021). Ha curato volumi collettivi (Bella Italia,<br />

2022, ed Écrivains d’Italie, <strong>2023</strong>) e scritto saggi come il<br />

Quadernetto sulla timidezza (2011, Gremese) e La Littérature sans<br />

idéal (2016, Grasset).


In attesa di “Genesis”, il main event di settembre, in programma a giugno<br />

l’incontro a tema “Terra” che coinvolgerà appassionati di enogastronomia e<br />

rappresentanti del territorio, promotori delle tradizioni ampezzane<br />

Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts


Si terrà sabato 17 e domenica 18 giugno il secondo appuntamento con “Casa<br />

Genesis”, il nuovo progetto ideato dallo Chef Riccardo Gaspari e da Ludovica Rubbini<br />

- proprietari dell’azienda agricola SanBrite di Cortina d’Ampezzo (BL) – con l’obiettivo<br />

di prolungare nel corso di tutto l’anno l’esperienza di “Genesis”, l’evento dedicato<br />

alla riscoperta delle origini primordiali della cucina, la cui terza edizione si terrà dall'8<br />

all'11 settembre prossimi nella Perla delle Dolomiti.<br />

“Aria” è l’elemento che, nel weekend dal 24 al 26 marzo scorsi, ha inaugurato gli<br />

appuntamenti, ciascuno associato a un elemento della Natura, con l’obiettivo<br />

principale di sensibilizzare alla cura del territorio e ad altre tematiche cruciali, centrali<br />

e strategiche per il futuro dell’ambiente. Sostenibilità, Montagna e Cucina<br />

Rigenerativa - elementi “core” alla base della stella verde Michelin ottenuta dal<br />

SanBrite e dal Brite de Larieto nel 2021 - costituiscono il fil rouge che accompagnerà<br />

gli ospiti al main event di settembre.<br />

“Respirare la montagna” è stata la keyword della due giorni svoltasi tra le Dolomiti:<br />

esperienze gastronomiche esclusive, ciaspolata nei boschi, meditazione in quota e<br />

una tavola rotonda con esperti di Rigenerazione e Sostenibilità, quali Riccardo<br />

Felicetti e Andrea Illy.<br />

Momento topico di “Casa Genesis | Aria” è stata poi la cena a quattro mani con lo<br />

Chef Lorenzo Vecchia del ristorante Ahimè di Bologna - stella verde Michelin -, che<br />

sposa la filosofia del farm-to-table e propone un menu di materie prime a prevalenza<br />

vegetale, e lo Chef David Žefran del ristorante sloveno Milka, 1 stella Michelin.<br />

“‘Casa Genesis’, il nostro nuovo progetto di ricerca e sviluppo sui temi dell’ambiente<br />

e food, è iniziato - raccontano Ludovica e Riccardo - con l’appuntamento ‘Aria -<br />

Respirare la montagna’. Siamo molto soddisfatti di come è andata e siamo molto<br />

commossi nel vedere le reazioni dei nostri ospiti. ‘Non sapevo di aver bisogno di<br />

questa esperienza, di questo divertimento’, ci ha salutato così uno dei partecipanti: il<br />

miglior complimento e la conferma che siamo sulla strada giusta. Due giorni di<br />

camminate, di dibattiti e cibo, due giorni di consapevolezza e cura, due giorni in cui<br />

abbiamo costruito nuovi legami tra persone e Natura. Due giorni, per noi, di stimoli e<br />

progresso sui futuri eventi. Perché ormai ci è chiaro che la montagna va vissuta in<br />

ogni stagione, in modo circolare e condiviso”.<br />

Sono già in corso i preparativi per “Terra - La montagna da toccare”, il secondo<br />

appuntamento con “Casa Genesis”, che si terrà il 17 e 18 giugno e che si tradurrà in<br />

un viaggio nel tempo tra tradizione, innovazione ed educazione.<br />

Sarà l’occasione per accendere i riflettori sull’elemento “Terra”, con una particolare<br />

attenzione al territorio ampezzano e alle sue tradizioni - da quelle gastronomiche a<br />

quelle culturali -, tra le quali spicca il Curadizo, un’attività fondamentale che consiste<br />

nella pulizia dei prati prima che le mucche vengano portate al pascolo.<br />

Un evento unico nel suo genere, che ha trovato concretizzazione grazie al supporto e<br />

al contributo degli sponsor Pastificio Felicetti, Scarpa, illy, Ruinart, Parmigiano<br />

Reggiano, K-Way, Riso, Amarey e OuiFleurs.<br />

Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts


TuttoBallo<br />

Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts


TuttoBallo<br />

Genesisaria<strong>2023</strong>-©ChantalArnts


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CVTà Street Fest <strong>2023</strong><br />

L’ITALIA CHE R/ESISTE OFFRE I SUOI MURI AGLI ARTISTI DI<br />

TUTTO IL MONDO DAL 02 AL 4 GIUGNO <strong>2023</strong><br />

CIVITACAMPOMARANO (CB)


Ritorna dal 2 al 4 giugno <strong>2023</strong> a Civitacampomarano (CB) Cvtà Street Fest, l’attesissimo festival internazionale di street<br />

art che ha fatto rinascere l’antico borgo molisano da appena 300 abitanti.<br />

Cvtà Street Fest firma quest’anno la sua ottava edizione, la più ricca di sempre, che porterà insieme all’arte di strada<br />

anche la grande musica, con grandi sorprese e ospiti d’eccezione, e un ricco programma di eventi tutti gratuiti, tra<br />

spettacoli, concerti, installazioni e perfomance molte delle quali nate specificatamente per entrare in connessione con i<br />

luoghi del paese.<br />

Un traguardo importante, che conferma il successo di una visione: che un borgo a rischio di spopolamento possa<br />

ripartire grazie al linguaggio dell’arte, e allo sguardo di una donna, Alice Pasquini, ambasciatrice della street art italiana<br />

del mondo, che ha ideato Cvtà Street Fest nel 2016, e lo dirige insieme allo staff dell’Associazione Culturale<br />

CivitArtanch’esso composto interamente da donne.<br />

Su questa scia Cvtà Street Fest<strong>2023</strong> invita tre artiste internazionali Elléna Lourens, Helen Bur, HERA, provenienti da<br />

diverse esperienze nell’arte urbana, e diversi paesi del mondo -Sudafrica, Regno Unito, e Germania- e un vero e proprio<br />

pioniere dell’arte: l’americano, Dan Witz.<br />

Saranno loro a portare la propria arte, quella di strada- che di solito prende forma nelle periferie, nelle stazioni, e nelle ex<br />

fabbriche delle grandi città- sui muri dell’antico borgo sannita, tra le sue strade e le sue piazze, e tra la sua gente.<br />

Continuando in quel processo di rigenerazione urbana che con la partecipazione e il coinvolgimento di tutta la comunità,<br />

ha trasformato Civitacampomarano in un atelier mondiale di artisti, a cielo aperto e gratuito.<br />

Elléna Lourens, giovane artista sudafricana che crea murales leggeri e poetici caratterizzati da poche linee e colori, per<br />

creare paradisi di tranquillità in ogni luogo; Helen Bur, in perenne movimento tra il Regno Unito e le strade del mondo,<br />

dove realizza le sue opere dal gusto surrealista, in cui spesso il personale diventa globale offrendo una lettura della vita<br />

tra le righe. HERA (al secolo Jasmin Siddiqui, 1981), pittrice tedesco-pakistana con radici artistiche nel graffitismo e<br />

nell’arte di strada, attiva sin dal 2001 sia da sola che come parte del noto duo HERAKUT con il quale è anche impegnata<br />

attivamente a favore di cause umanitarie, collaborando tra gli altri con l'Unicef, il Global Fund, WWF Germania, Viva Con<br />

Agua. E infine l’urban artist americano Dan Witz, (Chicago, 1957), interessato ai cambiamenti sociali e alle a questioni<br />

politiche ed economiche del nostro tempo.


Abbiamo sempre avuto una presenza femminile a Cvtà Street Fest; l’anno scorso con Cinta Vidal, e ancora prima con Maria Pia<br />

Picozza e MP5, per citarne solo alcune, ma quest’anno per la prima volta al festival abbiamo una maggioranza di artiste donne,<br />

per dare un più ampio respiro a una parte della street art che resta ancora minoritaria. Spiega Alice Pasquini. Come sempre<br />

avviene per Cvtà Street Fest, ho scelto gli artisti per la loro poetica, e per la capacità di relazione con la comunità e con i luoghi;<br />

sarà interessante vedere come queste donne provenienti da diverse parti del mondo si inseriranno nel contesto, e che tipo di<br />

interpretazione femminile porteranno sui muri di Civitacampomarano. Conclude l’artista e direttrice del festival.<br />

Come è ormai consuetudine insieme all’arte, Cvtà Street Fest offrirà le bellezze monumentali e naturalistiche che caratterizzano<br />

l’antico borgo, fondato in epoca sannita su uno sperone di roccia arenaria, a 500 mt sul livello del mare e circondato da 600<br />

ettari di bosco, che possono essere ammirate nelle visite guidate in programma. E le tradizioni gastronomiche da scoprire negli<br />

apprezzatissimi percorsi gastronomici proposti accanto ai percorsi culturali, e nei workshop di cucina tipica di Civita.<br />

Headquarted della manifestazione, sarà come sempre Casa Cuoco, la dimora storica in cui visse il celebre illuminista italiano<br />

Vincenzo Cuoco, situata a due passi dal Castello Angioino e circondata dalle opere del Cvtà Street Fest. Casa Cuoco, grazie a<br />

un accordo tra Airbnb, Anci e Ministero dei Beni Culturali è stata ristrutturata e affidata all’associazione CivitArt, per ospitare nei<br />

giorni del festival gli artisti arrivati a Civitacampomarano da tutto il mondo: un altro luogo simbolo di un’iniziativa capace di<br />

superare i confini nazionali.<br />

Cvtà Street Fest, con la direzione artistica di Alice Pasquini, è organizzato dall’Associazione Culturale CivitArt in collaborazione<br />

con la ProLoco “Vincenzo Cuoco” di Civitacampomarano e il comune di Civitacampomarano.


CVTà Street Fest <strong>2023</strong><br />

Dal 02 al 4 Giugno <strong>2023</strong><br />

CIVITACAMPOMARANO (CB)<br />

TuttoBallo


Le collane musicali per la cura del copro, dell’anima e della mente. Prodotte<br />

dall’associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, Pomodoro Studio Edizioni<br />

Musicale - Always Record e composte dalla compositrice americana Judie<br />

Collins e dal maestro Ciro Vinci. Ultima produzione "Dillo Alla Danza 2002"<br />

In arrivo "Dillo Alla Danza vol 3" pubblicazione dei musicisti che hanno partecipato alla<br />

Giornata Mondiale della Danza del 30 Aprile a Terni. Con la copertina realizzata con<br />

l'opera del vincitore della sezione visiva del concorso "Dillo Alla Danza", Pierangeli<br />

Antonio, con il quadro "il mio paese", la compilation contiene 11 tracce che comprendono<br />

8 inediti e 3 bonus track, musica d'ascolto e relaxing che spazia dal pop alle ballate rock,<br />

alla new age.<br />

01. Giulia Muti – Opera d’Arte<br />

02. Neroelettrico – La Stanza Favola<br />

03. Roberto Funaro – Come Se<br />

04. Massimo Zanetti - The Old New York<br />

05. Movie Brass Quintet - Clash on Mars<br />

06. Lorenzo Sebastianelli - Carnevale Romano<br />

07. Piera Mussardo - Swing Blues on a Winter Afternoon<br />

08. INK- Bisogna Solo credersi<br />

09. Julie Collins – Happy Feet – Bonus Track<br />

10. Julie Collins – Sweethearts – Bonus Track<br />

11. Ciro Vinci – Iris – Bonus Track<br />

L'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong>, con la produzione discografica vuole offrire una<br />

vetrina agli artisti emergenti e non, promuovendo la loro arte, pubblicando stili e generi<br />

diversi. Il listino delle produzioni ALWAYS Pomodoro Studio Edizioni Musicali e Stefano<br />

Francia <strong>EnjoyArt</strong> è disponibile su tutti i digital store (Spotify, Deezer, Amazon Music,<br />

Apple Music… ) è comprende vari volumi, ognuno dei quali presentano i generi che<br />

spaziano dal pop al rock, dalla Dance to Rhythm al Relaxing.<br />

"Rhythm" è un progetto discografico creato dalla ALWAYS Pomodoro Studio e al quale<br />

l'associazione Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong> ha aderito subito. Bernando Lafonte ideatore dei<br />

progetti insieme all'artista americana Julie Collis, hanno studiato i ritmi di tutti i balli<br />

proponendo tracce dedicate al Cha Cha Cha, Rumba, Bachata, ritmi che permettono ai<br />

danzatori di esercitarsi e studiare attraverso i battiti della musica.<br />

La musica e la danza aiutano a conoscersi meglio, sondando con cautela e tranquillità le<br />

fragili pieghe del nostro corpo psichico. Secondo la Federazione Italiana Musicoterapia<br />

(FEDIM) “le motivazioni che muovono le persone ad ascoltare o a produrre musica<br />

nascono per lo più dalla necessità pressante di entrare in una dimensione mentale che<br />

permetta il contatto con la propria sfera emotiva, dove è possibile la strutturazione di uno<br />

spazio immateriale gestibile secondo le regole della propria fantasia”. Una serie di<br />

concetti importanti che vanno ad avvalorare il nostro valore della musica: ascoltare<br />

(oppure fare) della musica è una vera a propria attività artistica. Per questo abbiamo<br />

deciso di divulgare anche la collana musicale "Relaxing", brani composti da esperti<br />

esperti in musicoterapia: Julie Collins e Ciro Vinci. I due compositori con le loro<br />

musiche accompagnano chiunque, ballerini e non, nell’attività di rilassamento quotidiano<br />

e meditazione. I brani inclusi nei volumi sono composti a 432 Hz. L’accordo a 432 Hertz<br />

(Hz) risuona con le frequenze fondamentali del vivente: battito cardiaco, replicazione del<br />

DNA, sincronizzazione cerebrale, e con la Risonanza di Schumann e la geometria della<br />

creazione. Le pubblicazioni discografiche prodotte dalla Always - pomodoro studio<br />

edizioni musicali e Stefano Francia <strong>EnjoyArt</strong> sono state realizzate per divulgare suoni in<br />

grado di influenzare tutte le cose con le quali vengono in contatto. L'esperienza musicale<br />

può influenzare, infatti, molteplici ambiti, come le funzioni cognitive, le capacità motorie,<br />

lo sviluppo emozionale, le abilità sociali e la qualità della vita.<br />

Le varie produzioni psono scaricabili direttamente dai digital store.


TuttoBallo<br />

Spring<br />

MAKE UP ARTIST<br />

MAURI MENGA


TuttoBallo<br />

La parola d’ordine per tutto ciò che riguarda il make up <strong>2023</strong> è intensità! Sul viso spiccano blush in colori accesi come<br />

l’arancio, in netto contrasto con il make up occhi, che vede un ritorno di colori spenti e dark dal mood glam-grunge anni<br />

Novanta o il blu denim anni 2000. Troviamo forti contrasti anche nel make up labbra, tra lip balm trasparenti e tinte labbra<br />

vivacissime. Gli ombretti sono i grandi protagonisti dei trend beauty della bella stagione. Coloratissimi e con effetti di tutti i<br />

tipi: opachi, shimmer, metallizzati. Insomma, vince la democrazia degli stili. Perché accanto a tanto colore si fa strada<br />

anche il nero con qualche tocco gotico<br />

Primavera, e già nell'aria c'è voglia di leggerezza. E colore. E proprio su quest'ultimo ruotano le tendenze trucco della<br />

primavera estate <strong>2023</strong>. Ombretti e rossetti vedono il trionfo di<br />

tinte vivaci e brillanti, in qualche caso audaci, come l’arancio, con cui accendere le palpebre. O il rosa Barbie per le<br />

labbra, tra echi nostalgici e richiami agli anni '80.<br />

Non mancano grandi classici del trucco estivo come l’ombretto dorato in tutte le sue nuances, perfetto per esaltare<br />

l'abbronzatura, e i rossetti succosi come i frutti ricchi di betacarotene. Ma accanto a tanto colore, ogni tanto fa capolino il<br />

nero che cerchia lo sguardo con eye liner o contorna le labbra in rossetti effetto bicolor insieme al rosso. E poi strass,<br />

ciglia texturizzate, effetti metallizzati.<br />

L'ombretto dorato<br />

Sta bene sulla pelle abbronzata e su quella appena dorata<br />

dal sole. Si applica su tutta la palpebra o solo nell'angolo<br />

esterno dell'occhio.<br />

La tecnica di applicazione predominante è la color block,<br />

cioè a tutta palpebra e senza sfumature. I colori? Verde,<br />

turchese, arancio, fucsia, giallo.<br />

L'estate è la stagione ideale per giocare con il colore.<br />

Anche con il trucco occhi<br />

Fard e terre<br />

abbronzanti<br />

Sul viso spiccano blush in colori accesi come<br />

l’arancio, in netto contrasto con il make up occhi. Un<br />

grande classico della bella stagione: la terra per una<br />

pelle baciata dal sole. Quest'anno si applica su tutta<br />

la guancia, dalla tempia al centro del viso. Quasi a<br />

ricordare che il trucco esprime anche voglia di vivere.


TuttoBallo<br />

Le sopraciglia e ciglia<br />

Sopracciglia poco definite in contrasto con ciglia iper definite e<br />

disegnato a zampette di ragno. Un trend interessante che<br />

aggiunge vivacità a uno sguardo che, spogliato della cornice delle<br />

sopracciglia, sarebbe altrimenti troppo languido. Il trend non è<br />

nuovo, se si pensa agli anni '70 in cui Mina lanciò la tendenza<br />

dell'assenza delle sopracciglia. La differenza è che oggi non si<br />

depilano, ma si decolorano. o se sono rade per natura, si lasciano<br />

poco definite.<br />

Le labbra<br />

Troviamo forti contrasti anche nel make up labbra, tra<br />

lip balm trasparenti e tinte labbra vivacissime. Labbra,<br />

la tendenza bicolor dei rossetti che si arricchiscono di<br />

un tocco metallizzato dall'effetto vibrante. Giocare con<br />

il colore è una delle tendenze trucco più interessanti<br />

del <strong>2023</strong>. Nella primavera estate questo gioco si<br />

estremizza sconfinando in un esercizio di pittura con i<br />

rossetti bicolor: rossi al centro e neri sul contorno<br />

labbra. Da provare se si ha mano ferma e piace<br />

dipingere.


Pensiero del mese<br />

DI FRANCESCA MEUCCI - DIRETTRICE DI SOLOMENTE<br />

https://www.solomente.it<br />

Se staccherai lo sguardo dal telefono incrocerai gli occhi di chi ti sta vicino.<br />

Se toglierai la maschera il mondo finalmente ti riconoscerà.<br />

Se rimuoverai il superfluo avrai un sentiero libero da percorrere.<br />

Se darai voce al tuo cuore sarai ascoltato.<br />

Se andrai oltre le apparenze scoprirai la sostanza.<br />

Se eliminerai i pregiudizi non avrai timore del diverso da te.<br />

Se scioglierai i legami che ti opprimono uscirai dalla gabbia che hai costruito.<br />

Se inizierai a cercare prima o poi troverai.<br />

Se sorriderai ci sarà chi ti ricambierà.<br />

Se farai tutte queste cose, quando ti sentirai triste o arrabbiato, un abbraccio ti consolerà.<br />

https://www.solomente.it


34<br />

FAst X<br />

al cinema l'Ultimo episosdio della saga Fast & Furious<br />

© F R E E P R E S S O N L I N E - v i e t a t a l a r i p r o d u z i o n e D I R E T T A D A F A B R I Z I O S I L V E S T R I - S E G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E P I N A D E L L E S I T E - T U T T O B A L L O 2 0 @ G M A I L . C O M - e d i z i o n e " S t e f a n o F r a n c i a E n j o y A r y "

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