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Guerre degli Angeli

Vi è un conflitto tra le forze del bene e del male, tra il fedele e gli angeli sleali. Cristo e Satana sono in un conflitto e così sarà fino alla fine. In ogni epoca la vera chiesa di Dio si è impegnata in una guerra contro le agenzie del nemico. La controversia non è finita e andrà avanti tra angeli malvagi e popoli malvagi da un lato e gli angeli santi e i credenti dall’altro lato. Verso la fine dei tempi questa battaglia sarà sempre più feroce. Coloro che si uniscono sotto la bandiera di Satana, sono designati dal Signore come i figli delle tenebre. Non vi è e non ci può essere una ostilità naturale tra gli angeli caduti e gli esseri umani caduti. Entrambi stanno dalla stessa parte. Attraverso l’apostasia entrambi esprimono i sentimenti malvagi. Gli angeli e i popoli malvagi fanno una lega in una unione disperata contro il male. Satana sapeva che se avesse potuto indurre la razza umana, come aveva indotto gli angeli di unirsi a lui nella sua ribellione, avrebbe avuto una grande forza con cui portare avanti la sua ribellione. Anche se nei ranghi del nemico vi è discordia, tuttavia sono fermi a continuare la lotta contro il Cielo...

Vi è un conflitto tra le forze del bene e del male, tra il fedele e gli angeli sleali. Cristo e Satana sono in un conflitto e così sarà fino alla fine. In ogni epoca la vera chiesa di Dio si è impegnata in una guerra contro le agenzie del nemico. La controversia non è finita e andrà avanti tra angeli malvagi e popoli malvagi da un lato e gli angeli santi e i credenti dall’altro lato. Verso la fine dei tempi questa battaglia sarà sempre più feroce. Coloro che si uniscono sotto la bandiera di Satana, sono designati dal Signore come i figli delle tenebre. Non vi è e non ci può essere una ostilità naturale tra gli angeli caduti e gli esseri umani caduti. Entrambi stanno dalla stessa parte. Attraverso l’apostasia entrambi esprimono i sentimenti malvagi. Gli angeli e i popoli malvagi fanno una lega in una unione disperata contro il male. Satana sapeva che se avesse potuto indurre la razza umana, come aveva indotto gli angeli di unirsi a lui nella sua ribellione, avrebbe avuto una grande forza con cui portare avanti la sua ribellione. Anche se nei ranghi del nemico vi è discordia, tuttavia sono fermi a continuare la lotta contro il Cielo...

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<strong>Guerre</strong> <strong>degli</strong> <strong>Angeli</strong><br />

abbandonato da Dio, la sua vita sarebbe stata preservata e il ragazzo sarebbe diventato<br />

padre di una grande nazione. Abramo obbedì alla parola dell’angelo, anche se ciò apriva in<br />

lui una ferita, e con profondo dolore fece partire Agar e suo figlio. PP 146,147 {VA 64.1}<br />

Dio voleva che Abramo diventasse il padre di coloro che sono fedeli, e in questo senso<br />

la sua vita è stata un modello per le generazioni successive. Tuttavia la sua fede non era<br />

perfetta. Per offrirgli la possibilità di crescere spiritualmente, Dio lo sottopose a un’altra<br />

prova, la più severa che un uomo sia stato chiamato ad affrontare. In una visione notturna<br />

gli fu chiesto di recarsi nella terra solitaria di Moriah, dove su una montagna che gli sarebbe<br />

stata indicata, avrebbe offerto suo figlio come olocausto. Nell’udire l’ordine di Dio, il cuore<br />

di Abramo si straziò dal dolore. E Dio disse: {VA 64.2}<br />

“Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va nel paese di Moriah,<br />

e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò”.<br />

Genesi 22:2 {VA 65.1}<br />

Isacco era la luce della sua casa, il conforto della sua vecchiaia, e sopratutto era l’erede<br />

delle benedizioni promesse… Satana insinuò in lui l’illusione di un errore, perché il<br />

comandamento divino imponeva di non uccidere: Dio non avrebbe potuto chiedergli ciò<br />

che a suo tempo aveva proibito. Uscendo dalla tenda, Abramo alzò lo sguardo e vide il<br />

cielo terso e luminoso e ricordò la promessa ricevuta quasi cinquant’anni prima, secondo<br />

la quale la sua discendenza sarebbe diventata numerosa come le stelle. Ma se ciò si doveva<br />

realizzare tramite Isacco, come avrebbe potuto ucciderlo? {VA 65.2}<br />

Abramo fu tentato di credere che s’ingannava… Si ricordò <strong>degli</strong> angeli inviati per<br />

rivelargli il piano di Dio di distruggere Sodoma, e che gli promisero la nascita di un figlio<br />

Isacco. Allora si recò nel posto, dove aveva più volte incontrato i messaggeri celesti,<br />

sperando di incontrarli di nuovo e di ricevere qualche ulteriore indicazione; ma nessuno di<br />

loro venne in suo aiuto. PP 147, 148 {VA 65.3}<br />

Per tutto il giorno aspettò la venuta di un angelo affinchè lo confortasse e lo benedicesse,<br />

oppure revocasse l’ordine di Dio…. ma non apparve alcun messaggero di misericordia. Il<br />

secondo giorno stava per terminare, arrivò un’altra notte e fu trascorsa in preghiera e<br />

nell’umiliazione. Allora il terzo giorno si mise in viaggio. ST 1 aprile 1875 {VA 65.4}<br />

Giunti nel punto indicato, eressero l’altare e vi posero la legna. Poi con voce tremante,<br />

Abramo annunciò a suo figlio il messaggio divino. Con stupore e terrore il ragazzo conobbe<br />

il suo destino ma non oppose alcuna resistenza. Condivideva la fede di Abramo, e<br />

considerava un onore la possibilità di offrire la propria vita. Era giunto il momento: le<br />

ultime parole erano state pronunciate, le ultime lacrime erano state versate e l’ultimo<br />

abbraccio era stato dato. Il padre sollevò il coltello per uccidere il figlio, quando<br />

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