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Guerre degli Angeli

Vi è un conflitto tra le forze del bene e del male, tra il fedele e gli angeli sleali. Cristo e Satana sono in un conflitto e così sarà fino alla fine. In ogni epoca la vera chiesa di Dio si è impegnata in una guerra contro le agenzie del nemico. La controversia non è finita e andrà avanti tra angeli malvagi e popoli malvagi da un lato e gli angeli santi e i credenti dall’altro lato. Verso la fine dei tempi questa battaglia sarà sempre più feroce. Coloro che si uniscono sotto la bandiera di Satana, sono designati dal Signore come i figli delle tenebre. Non vi è e non ci può essere una ostilità naturale tra gli angeli caduti e gli esseri umani caduti. Entrambi stanno dalla stessa parte. Attraverso l’apostasia entrambi esprimono i sentimenti malvagi. Gli angeli e i popoli malvagi fanno una lega in una unione disperata contro il male. Satana sapeva che se avesse potuto indurre la razza umana, come aveva indotto gli angeli di unirsi a lui nella sua ribellione, avrebbe avuto una grande forza con cui portare avanti la sua ribellione. Anche se nei ranghi del nemico vi è discordia, tuttavia sono fermi a continuare la lotta contro il Cielo...

Vi è un conflitto tra le forze del bene e del male, tra il fedele e gli angeli sleali. Cristo e Satana sono in un conflitto e così sarà fino alla fine. In ogni epoca la vera chiesa di Dio si è impegnata in una guerra contro le agenzie del nemico. La controversia non è finita e andrà avanti tra angeli malvagi e popoli malvagi da un lato e gli angeli santi e i credenti dall’altro lato. Verso la fine dei tempi questa battaglia sarà sempre più feroce. Coloro che si uniscono sotto la bandiera di Satana, sono designati dal Signore come i figli delle tenebre. Non vi è e non ci può essere una ostilità naturale tra gli angeli caduti e gli esseri umani caduti. Entrambi stanno dalla stessa parte. Attraverso l’apostasia entrambi esprimono i sentimenti malvagi. Gli angeli e i popoli malvagi fanno una lega in una unione disperata contro il male. Satana sapeva che se avesse potuto indurre la razza umana, come aveva indotto gli angeli di unirsi a lui nella sua ribellione, avrebbe avuto una grande forza con cui portare avanti la sua ribellione. Anche se nei ranghi del nemico vi è discordia, tuttavia sono fermi a continuare la lotta contro il Cielo...

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<strong>Guerre</strong> <strong>degli</strong> <strong>Angeli</strong><br />

s’immaginò che stava sperimentando in se stessa i suoi straordinari effetti. 1SP 38. {VA<br />

45.1}<br />

Non vi era nulla di velenoso nel frutto dell’albero della conoscenza, nulla che potesse<br />

causare la morte nel mangiarlo. L’albero era stato collocato nel giardino per provare la loro<br />

lealtà a Dio. ST 13 febbraio 1896. {VA 45.2}<br />

Eva mangia il frutto e tenta Adamo<br />

Eva mangiò il frutto e le sembrò di sentire una forza vivificante e immaginò di entrare<br />

in una sfera superiore dell’esistenza… Non sentì alcun strano effetto, nulla che potesse<br />

indicare la vicinanza della morte…. Anzi, era proprio così come il serpente aveva detto,<br />

cominciò a sperimentare una sensazione piacevole… Essa immaginava che questa<br />

sensazione era la stessa che provavano gli angeli. 3T 72. {VA 45.3}<br />

Dopo aver mangiato il frutto, Eva s’immaginò di sentire dentro di lei il potere vivificante<br />

di una nuova ed elevata esistenza come risultato dell’influenza stimolante del frutto<br />

proibito. Mentre era alla ricerca del marito con le mani piene di frutta, Eva si trovava sotto<br />

l’effetto di un’innaturale e strana eccitazione. Raccontò al marito il saggio discorso del<br />

serpente e volle condurlo presso l’albero della conoscenza. Gli disse che aveva mangiato il<br />

frutto, e che invece di sperimentare una sensazione di morte, aveva provato una piacevole<br />

sensazione. Mangiando il frutto, essa disobbedì a Dio, e divenne un mezzo potente per<br />

provocare la caduta di suo marito. 1SP 38, 39. {VA 45.4}<br />

Un’espressione di tristezza e preoccupazione apparve sul viso di Adamo. Restò attonito<br />

e si allarmò. Alle parole di Eva egli rispose che questa doveva essere l’opera del nemico<br />

contro la quale erano stati avvertiti, e che secondo la sentenza del Signore essa doveva<br />

morire. In risposta Eva invitò il marito a mangiare il frutto, ripetendo le parole del serpente,<br />

che non sarebbero morti. E che le parole del serpente dovevano essere vere, perché non<br />

aveva percepito alcuna maledizione divina nei suoi riguardi. {VA 46.1}<br />

Adamo comprese che la sua compagna aveva trasgredito il comandamento del Signore,<br />

disprezzando l’unica proibizione che gli era stata sottoposta come una prova di fedeltà e<br />

amore. Nella sua mente ci fu una terribile lotta. Egli si sentiva colpevole perché aveva<br />

permesso a Eva di allontanarsi da lui. Ma ora, l’errore era stato commesso, doveva separasi<br />

dalla sua compagna che gli aveva arrecato tanta gioia. Che cosa poteva fare? Decise di<br />

condividere la sua sorte, se lei doveva morire, lui sarebbe morto con lei. Dopo tutto,<br />

ragionava Adamo, forse le parole del serpente erano vere? Eva stava davanti al marito,<br />

bella e apparentemente innocente, come prima della disobbedienza. Le esprimeva maggior<br />

amore di prima. Nessun segno di morte si notava in lei, e così decise di affrontare le<br />

conseguenze. Afferrò il frutto e lo mangiò velocemente. {VA 46.2}<br />

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