Vie&trasporti n. 868 aprile 2023

Editoriale
Il cerino
Forte tensione nella chain del trasporto:
i costruttori ‘tirano’ per ordini a consegna ’24,
magari elettrici, la GDO chiede meno trasporto,
e le flotte rallentano gli ordini di nuovi veicoli.
In mezzo i concessionari, che temono che le vacche
grasse dello scorso anno siano ormai un ricordo
A qualcuno rimarrà il cerino in mano. La catena distributiva/commerciale è sempre quella:
costruttore>importatore>concessionario>autotrasportatore>vendita al dettaglio>cliente
finale
Come vanno le cose? Abbiamo fatto un po’ di stalking, scoprendo che stanno più o meno
così, come cerchiamo di raccontarvele senza posizioni di parte.
A un capo della corda ci sono i costruttori, che premono ai limiti dell’isteria per vendere
veicoli elettrici, che nessuno vuole a meno che non ci sia un urgente bisogno di addolcire il
bilancio di sostenibilità da presentare alle banche o di abbassare, in linea del tutto virtuale,
la carbon footprint. Sono veramente sull’orlo di una crisi di nervi.
Mercedes-Benz eVans.
I leader hanno una grande energia.
C’è una nuova energia per il tuo business. Grazie alla loro grande autonomia, ai tempi di ricarica ridotti
e a un’elevata capacità di carico, i veicoli commerciali elettrici Mercedes-Benz sono la soluzione ideale
per il trasporto e la consegna merci in città e non solo. Pronto a guidare il tuo lavoro nel futuro?
Gli importatori, ambasciator non porta pena, si rivolgono quindi ai dealer, stressandoli
perché facciano ordini a consegna ’24, in quanto per quasi tutti, il panel consegne ’23 è già
chiuso. “Ma attenzione, fate pressione sui clienti e vendete qualche elettrico”. Lecito, ma
molto lecito, pensare che la scontistica sia oggi una specie di ballo del qua-qua, anche
considerando che il rapporto dealer indipendente/dealer della Casa stia progressivamente
volgendo in favore del secondo gruppo. Una BER de noartri, insomma, ma non per questo
meno insidiosa per i dealer tradizionali. Ma questa è un’altra storia.
I concessionari a questo punto cosa fanno? Premono sul cliente per convincerlo a
programmare ulteriori investimenti in rinnovamenti/ingradimenti, bando alle incertezze. E
un bell’elettrico? fa figo e non impegna.
Il cliente, perplesso, chiede il prezzo della versione elettrica e viene colto da malore. Sulla
lettiga dei paramedici scuote la testa e crolla: non lo compro, resto al diesel (sul quale lo
sconto è troppo invogliante, anche se non c’è un reale bisogno).
Passato l’entusiasmo, devono vedersela con la committenza, con i mastini GDO, insensibili
mostri che stracciano gli ordini e che popolano i peggiori incubi: meno spesa, dicono,
meno trasporto, meno camion. L’autotrasportatore panicato in tutta fretta torna dal dealer:
“alt gioco, niet, il camion non lo voglio più”. Ma se poi la GDO gli chiede un elettrico (costi
quel che costi), ecco che la crisi nervosa è inevitabile. Come il dealer, anche
l’autotrasportatore finisce nello schiacciasassi.
Ad ogni buon conto, la GDO, nel frattempo, ha alzato i prezzi negli scaffali, con la scusa
dell’inflazione, pestando duro sul cliente finale, come credo noi tutti abbiamo modo di
verificare quotidianamente. Ma anche questa è un’altra storia.
Detta male, la chain commerciale oggi è dominata dalla frenesia nel passare il cerino di
mano in mano. Una situazione che non si può non definire insana, come tutte le forzature
del mercato, con o senza incentivi.
Il dramma è che tutti gli anelli di questa catena sono deboli. O forse è meglio così.
www.vietrasportiweb.it
04 2023 - 1