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leStrade n. 1585 marzo 2023

STRADE Certificazione Envision per il progetto del Passante di Bologna PONTI I papers presentati da Ansfisa durante i convegni ANIDIS

STRADE
Certificazione Envision per il progetto del Passante di Bologna

PONTI
I papers presentati da Ansfisa durante i convegni ANIDIS

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minimo. Per conoscere meglio il prodotto ci siamo<br />

affidati alle considerazioni di Stefano Caterino,<br />

Marketing and Communication Manager<br />

di SMA Road Safety.<br />

Qual è la genesi<br />

del vostro nuovo prodotto?<br />

Per iniziare, prendo spunto dal tema affrontato<br />

durante l’ultimo Transportation Research Board,<br />

che si è tenuto, lo scorso gennaio, a Washington.<br />

E, più precisamente, dalla presentazione di Roberto<br />

Impero, Ceo di SMA Road Safety, sulla sicurezza<br />

delle barriere stradali. In quell’occasione,<br />

è stato presentato un progetto di barriera spartitraffico<br />

rimovibile integrato con il varco Titanus.<br />

Il dispositivo Titanus è stato pensato più come<br />

necessità di una maggiore sicurezza stradale, che<br />

non per una domanda attuale del mercato. Per il<br />

suo sviluppo siamo partiti da un altro dispositivo<br />

SMA, cioè dalla barriera modulare mediana Andromeda.<br />

Nata come barriera bordo ponte, Andromeda<br />

può essere utilizzata anche in spartitraffico<br />

come monofilare bifacciale.<br />

Andromeda è in grado di lavorare<br />

allo stesso modo di una barriera in<br />

calcestruzzo armato. Ha, del resto,<br />

delle caratteristiche in comune con<br />

le barriere in calcestruzzo armato:<br />

la simmetria; la modularità (è fornita<br />

in pezzi assemblati) e, soprattutto,<br />

la capacità di avere un alto<br />

livello di contenimento e una bassa<br />

deflessione dinamica. Con la differenza<br />

che il peso del dispositivo<br />

è notevolmente inferiore rispetto a<br />

una barriera in calcestruzzo armato<br />

e questo fa in modo che essa possa<br />

essere concepita come barriera<br />

rimovibile e quindi come varco amovibile a tutti<br />

gli effetti.<br />

L’Andromeda H2, da cui il concetto del varco<br />

amovibile in Classe H2 Stargate, e la barriera<br />

Andromeda H4, da cui nasce il concetto del varco<br />

H4 Titanus, sono state testate con delle lunghezze<br />

notevolmente inferiori alle barriere longitudinali<br />

normalmente utilizzate: parliamo di lunghezze<br />

pari a 36 metri per la H2, e di 40 metri per la<br />

H4. In modo tale da poter essere utilizzate a tutti<br />

gli effetti come sezioni rimovibili di barriera.<br />

La particolarità qual è?<br />

In classe H4 non esistono barriere rimovibili. La<br />

nostra barriera in classe H4 Titanus nasce come<br />

novità sul mercato anche per la possibilità di essere<br />

facilmente rimossa. Ma già con la H2 siamo<br />

stati capaci di una significativa evoluzione: normalmente<br />

un modulo rimovibile di barriera ha<br />

una lunghezza di circa quattro metri e 30. Noi abbiamo<br />

sviluppato un modulo di sei<br />

metri, consentendo di avere maggiore<br />

spazio.<br />

Il Varco Titanus ha un profilo molto<br />

stretto, che è di circa un terzo rispetto<br />

a quello di una tradizionale<br />

barriera di sicurezza in calcestruzzo<br />

armato a profilo new jersey. Siamo<br />

intorno ai 18 centimetri per la larghezza<br />

del Titanus contro i 66 centimetri<br />

standard della larghezza di<br />

un new jersey.<br />

Che obiettivo si pone SMA?<br />

Quello di poter fornire una barriera<br />

spartitraffico totalmente rimovibile,<br />

anziché una sezione di un varco di 40 metri<br />

(lo standard attuale). Immaginare di avere per<br />

tutta la lunghezza dello spartitraffico una barriera<br />

in classe H4 totalmente rimovibile. Questo fa<br />

sì che, invece di avere delle sezioni rimovibili ogni<br />

due chilometri (come da progetto), si abbia, in<br />

qualsiasi punto della carreggiata, la possibilità di<br />

rimuovere la barriera facilitando l’accesso ai soccorsi<br />

e accrescendo in generale il livello di sicurezza.<br />

Questa è la nostra ambizione!<br />

Altre caratteristiche tecniche?<br />

La barriera H4, nonostante l’ingombro ridotto,<br />

ha un livello di deflessione dinamica molto contenuto<br />

(W2). Un altro esempio di H4 W2 è la<br />

NDBA (National Dynamic Barrier Anas), ma con<br />

notevoli differenze - come dicevo in precedenza<br />

- in termini sia di ingombro sia di peso rispetto al<br />

Titanus. L’installazione della barriera Titanus avviene<br />

su calcestruzzo armato per mezzo di an-<br />

Crash Test con autoarticolato<br />

da 38 tonnellate.<br />

Stefano Caterino, Marketing<br />

and Communication Manager<br />

di SMA Road Safety.<br />

corati chimici. Insieme alla barriera può essere<br />

fornito anche un cordolo prefabbricato, sviluppato<br />

da SMA, dove ci sono delle boccole filettate<br />

internamente sulla parte superiore: in questo<br />

modo la barriera viene semplicemente avvitata<br />

sul cordolo prefabbricato evitando la difficoltà<br />

di riposizionare la barriera.<br />

Gli elementi sono da 5,70 metri e vengono giuntati<br />

tra di essi per mezzo di un connettore/chiavistello<br />

che si posiziona in modo tale da consentire<br />

la facile giunzione delle parti.<br />

Quando avete iniziato<br />

a sviluppare il progetto?<br />

All’inizio del 2022. Tutta la nostra gamma da Andromeda<br />

fino al varco Titanus è recente. Durante<br />

il periodo del Covid abbiamo iniziato con lo sviluppo<br />

della barriera bordo ponte e poi il Varco Stargate<br />

è conseguito nella primavera del 2000. Da lì in<br />

poi abbiamo avviato le prime forniture di H2 e, in<br />

seguito, lo sviluppo della versione H4. La prima installazione<br />

di Titanus è avvenuta lo scorso dicembre<br />

presso Milano Serravalle.<br />

Un’altra informazione che le voglio dare è che,<br />

per la barriera longitudinale Andromeda, abbiamo<br />

previsto l’integrazione di un sistema smart<br />

che prevede la segnalazione in tempo reale di<br />

un incidente. Abbiamo previsto l’installazione<br />

dei sensori di coda. L’obiettivo è quello di soddisfare<br />

i criteri del Decreto ministeriale Smart<br />

Road, che consente la connessione in tempo reale<br />

con il gestore stradale e l’automobilista. Il<br />

sistema è applicabile su barriere con lunghezze<br />

superiori ai 100 metri. Si potrebbe certamente<br />

installare anche sui varchi, ma avrebbe un costo<br />

considerevole.<br />

La prossima installazione del Varco Titanus dovrebbe<br />

avvenire nel mese di aprile e sempre<br />

sull’autostrada.<br />

A chi vi rivolgete?<br />

Come SMA ci rivolgiamo a quattro target diversi.<br />

Anzitutto, al gestore della strada, che è responsabile<br />

anche della parte di manutenzione stradale. Il<br />

Varco Titanus per lui può essere una occasione per<br />

velocizzare il flusso del traffico e le operazioni di<br />

gestione del tratto stradale. L’altro nostro interlocutore<br />

è il progettista, che ha interesse all’utilizzo<br />

del Titanus per le agevolazioni date dall’ingombro<br />

ridotto e dalla facilità di installazione e di apertura.<br />

Tra l’altro, potendo collaborare con il Dipartimento<br />

tecnico di SMA, il progettista può trovare<br />

delle soluzioni ad hoc per l’installazione corretta<br />

di questa tipologia di soluzione.<br />

Il terzo nostro target è l’installatore, quindi l’aggiudicatario<br />

della gara, che è responsabile dei lavori<br />

di posizionamento. L’interesse che ha quest’ultimo<br />

target per il varco Titanus è legato alle caratteristiche<br />

di ingombro e di movimentazione. Il dispositivo<br />

è fornito già assemblato. Movimentandolo<br />

con una gru si può posizionare il dispositivo da 40<br />

metri in un tempo davvero ridotto. Noi valutiamo<br />

che l’installazione può essere effettuata tranquillamente<br />

in tre ore. L’installatore deve semplicemente<br />

posizionare nello scavo il cordolo prefabbricato<br />

e sigillarlo a terra. Dopodiché, in corrispondenza<br />

dei fori, può procedere a posizionare i vari moduli<br />

e a giuntarli con il chiavistello. Non c’è nessuna<br />

responsabilità da parte dell’installatore nel dover<br />

andare ad assemblare ogni singolo componente.<br />

L’ultimo target che teniamo in alta considerazione<br />

– e che non è un target cliente - è l’utente della<br />

strada. L’obiettivo d’utilizzare un varco in classe<br />

H4 è garantire una maggiore incolumità di chi guida.<br />

Penso, in particolare, agli utenti che utilizzano<br />

i veicoli pesanti. Passare da un H2 a un H4 significa<br />

garantire l’incolumità che serve ai camionisti,<br />

agli utenti di veicoli pesanti. Ma significa anche assicurare<br />

sicurezza ad ogni utente della strada. nn<br />

Sicurezza&Innovazione<br />

94 3/<strong>2023</strong> <strong>leStrade</strong><br />

<strong>leStrade</strong> 3/<strong>2023</strong> 95

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