leStrade n. 1585 marzo 2023

esi civili il guidatore è seguito sia in via autorizzativa
preventiva sia nella gestione della guida sulla
strada. Ciò nondimeno, però, gli incidenti non si riescono
ad evitare, anche se, va detto, negli ultimi
anni molti passi avanti in tutta la comunità europea
sono stati fatti per la diminuzione consistente
del numero dei sinistri della strada.
L’innovazione tecnologica ci consentirebbe di fare
di più, come la inibizione automatica alla guida per
chi abbia ingerito alcol o altre sostanze psicotrope,
ma trattasi di strumenti in sperimentazione ancora
non entrati nella pratica di tutti i giorni. Altro
elemento che si potrebbe inserire nelle linee guida
che auspichiamo verranno redatte ed aggiornate
da questo piano di risk management che potrebbe
essere quello di inserire tra le materie scolastiche
argomenti che riguardano la guida e la psicologia
del guidatore, per rendere sempre più consapevoli
i guidatori del futuro.
A cascata da una tale ultima sensibilizzazione vedremmo
anche servizi di SOS di assistenza alla guida
a chiamata, sulla scorta di quelli già esistenti per
l’assistenza ai mezzi in panne sulle nostre strade e
autostrade, che già egregiamente svolgono l’Automobil
Club, Europa Assistance, eccetera.
Vedremo molto bene un servizio SOS che si rivolga
anche al guidatore, dando istruzioni di disimpegno
in situazioni difficili, consigli sulla guida, sul traffico,
assistenza e conforto in momenti di difficoltà psichica.
Riteniamo che la protezione civile, con l’ampia
possibilità che ha di pescare nel volontariato di
poter stimolare servizi di questo tipo volti ad assistere
in ogni modo il guidatore.
- coperture assicurative: l’assicurazione RC auto
è obbligatoria in tutti i paesi civili, a causa dell’estrema
pericolosità dell’attività di guida e quindi a
sostegno delle possibili vittime di tale grande rischio
di massa, il maggiore prima la guerra. Non si
pensi che sia un argomento facile e che l’obbligatorietà
dell’assicurazione abbia spianato ogni problema:
non è così. Permangono delle scoperture gravi
nel sistema (quali l’esposizione del proprietario
e conducente ai danni che travalicano il massimale
di garanzia, ai rischi sottostanti che l’assicuratore
ha riservato al pagamento da parte dell’assicurato
con scoperti e franchigie, eccetera), onde non
si può essere sicuri che tutto è lasciato all’assicuratore
sotto il profilo economico e che niente si deve
più dare di propria tasca. Ciò rileviamo perché in
questo tipo di attività dobbiamo stare sempre allerta
e non abbassare mai la guardia perché dei rischi
non ci se ne libera mai e quello che noi cediamo
all’assicuratore non è già il rischio ma solo ed
esclusivamente la gestione degli effetti economici
della sinistrosità medesima;
- strutture di governo della linea di risk management
complessiva sulla sicurezza stradale:
questa breve esposizione sul settore guida si va a
incasellare nel mosaico di altri rischi che andranno
a far parte dell’intero piano di risk management
sulla sicurezza stradale. Saranno particolarmente
graditi spunti, suggerimenti e critiche volte ad
arricchire questa prima carrellata del piano di risk
management sulla sicurezza stradale “A fine corsa”
proposto da AISES e che resta aperto su radio,
televisione e giornali.
Riferimenti radio: www.radiodgvoice.it nn
Sicurezza&Innovazione
90 3/2023 leStrade