leStrade n. 1585 marzo 2023
STRADE Certificazione Envision per il progetto del Passante di Bologna PONTI I papers presentati da Ansfisa durante i convegni ANIDIS
STRADE
Certificazione Envision per il progetto del Passante di Bologna
PONTI
I papers presentati da Ansfisa durante i convegni ANIDIS
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otiziario<br />
Motore della<br />
modernizzazione<br />
Dal 1° aprile <strong>2023</strong> entrerà in vigore<br />
il nuovo Codice degli Appalti, che<br />
il Governo ha approvato in esame<br />
preliminare con un decreto legislativo<br />
di riforma del Codice dei contratti<br />
pubblici, in attuazione dell’articolo<br />
1 della legge 21 giugno 2022, n. 78.<br />
ASSOBIM, con la finalità di essere<br />
l’associazione di riferimento nel dialogo<br />
con le istituzioni per la digitalizzazione<br />
delle costruzioni nell’intera<br />
filiera “tecnologica” del BIM, dando<br />
così rappresentatività a committenti,<br />
società di engineering, progettisti,<br />
produttori di materiali e componenti,<br />
produttori e distributori di<br />
software, fornitori di servizi BIM,<br />
esprime le sue considerazioni in riferimento<br />
al testo del nuovo Codice<br />
dei Contratti Pubblici (sulla base del<br />
testo emanato il 7 dicembre 2022).<br />
Al centro la digitalizzazione<br />
Tra le principali innovazioni introdotte<br />
ci sono quelle legate al tema della<br />
digitalizzazione, che diviene il “motore”<br />
per modernizzare l’intero sistema<br />
dei contratti pubblici e ciclo di<br />
vita dell’appalto, attraverso l’utilizzo<br />
della Banca dati nazionale dei contratti<br />
pubblici, del fascicolo virtuale<br />
dell’operatore economico, delle<br />
piattaforme di approvvigionamento<br />
digitale e di procedure automatizzate<br />
nel ciclo di vita dei contratti<br />
pubblici. Il testo prevede inoltre<br />
una digitalizzazione integrale in materia<br />
di accesso agli atti, in linea con<br />
lo svolgimento in modalità digitale<br />
delle procedure di affidamento e di<br />
esecuzione dei contratti pubblici, in<br />
modo da consentire a tutti i cittadini<br />
la possibilità di richiedere la documentazione<br />
di gara, nei limiti consentiti<br />
dall’ordinamento vigente.<br />
«Il giudizio sul testo approvato dal<br />
Governo non può che essere positivo,<br />
poiché la parte dedicata alla digitalizzazione<br />
è rilevante e significativa<br />
e prevede procedure per la<br />
selezione e affidamento degli operatori<br />
economici, per la gestione, la<br />
progettazione e la contabilizzazione<br />
dei servizi e delle opere», afferma<br />
l’Ing. Adriano Castagnone, Presidente<br />
di ASSOBIM. «Si tratta di un<br />
obiettivo in linea con la sempre più<br />
necessaria digitalizzazione del settore<br />
edile che, come spesso è successo<br />
nel passato, ha manifestato<br />
ingiustificati ritardi. Risulta inoltre<br />
evidente l’obiettivo, in linea generale,<br />
di confermare e ampliare quanto<br />
già previsto nella precedente<br />
normativa riguardante il BIM (D.M.<br />
560/2017 e D.M. 312/2021) che ha<br />
posto l’Italia all’avanguardia. Nello<br />
stesso tempo l’applicazione del nuovo<br />
Codice non è esente da potenziali<br />
rischi e da difficoltà concrete.<br />
Proprio in ragione dell’importanza<br />
strategica del decreto legislativo e<br />
della complessità delle questioni in<br />
esso disciplinate, riteniamo ci siano<br />
alcuni punti da migliorare».<br />
Competenze adeguate<br />
Il primo punto sollevato da ASSO-<br />
BIM riguarda la decorrenza indicata:<br />
1° gennaio 2025. Entro questa<br />
data chi dovrà operare concretamente<br />
- RUP e tecnici di ogni livello<br />
– dovrà anche avere competenze<br />
adeguate, oltre, che formazione e<br />
dotazione informatica con le necessarie<br />
infrastrutture. «Auspichiamo<br />
che ci sia una forte spinta attraverso<br />
istruzioni e supporti attuativi per<br />
evitare che i tempi di applicazione<br />
siano incompatibili con gli obiettivi<br />
di efficienza ed efficacia raggiungibili<br />
e che dovrebbero essere quantificati»,<br />
sottolinea il Presidente di<br />
ASSOBIM.<br />
Inoltre l’indicazione di prevedere<br />
una formazione obbligatoria delle<br />
stazioni appaltanti prima di bandire<br />
gare BIM (invece della sola pianificazione)<br />
potrebbe risultare un ostacolo<br />
alla diffusione del metodo.<br />
Positiva, invece, è la richiesta di<br />
adozione da parte delle stazioni appaltanti<br />
di sistemi di gestione dei<br />
modelli (CDE), anche in relazione<br />
alla sicurezza digitale. Altrettanto<br />
positivi sono i criteri premiali, ma<br />
ancora poco definiti in concreto: «È<br />
auspicabile una chiarificazione delle<br />
logiche da applicare, introducendo<br />
anche sistemi di protezione dal<br />
rischio, in particolare per le stazioni<br />
appaltanti affinché abbiano il coraggio<br />
di innovare», continua Castagnone.<br />
ASSOBIM suggerisce<br />
anche di rimodulare il limite di applicazione,<br />
poiché sebbene il valore<br />
della soglia minima per l’obbligatorietà<br />
dei modelli informativi digitali<br />
indicato di 1 milione di euro sia ragionevole,<br />
indicare un valore monetario<br />
potrebbe essere fuorviante:<br />
esistono lavori di grande entità<br />
economica composti da poche voci<br />
(ade esempio, lavori stradali), al<br />
contrario anche lavori di scarsa entità<br />
economica (ad esempio, impianti<br />
tecnologici) possono presentare<br />
grande complessità e avere quindi<br />
la necessità del BIM. Altre osservazioni<br />
da parte di ASSOBIM riguardano<br />
il regime transitorio dopo l’entrata<br />
in vigore del nuovo Codice dei Contratti<br />
Pubblici: non è chiaro se la normativa<br />
precedente, DM560/2016 e<br />
DM312/2021, rimarrà in vigore, in<br />
particolare per l’applicabilità delle soglie<br />
di obbligatorietà riferite agli anni<br />
<strong>2023</strong>-2024 e per l’obbligatorietà su<br />
progetti avviati prima del 1° gennaio<br />
2025, che al momento risulta essere<br />
l’unica data di obbligatorietà prevista<br />
dal nuovo Codice.<br />
Con riferimento all’interoperabilità,<br />
citata in più punti del nuovo testo<br />
e derivante dalla normativa europea,<br />
è poi importante porre attenzione<br />
sull’obbligo di utilizzo di “piattaforme<br />
interoperabili a mezzo di<br />
Adriano Castagnone,<br />
Presidente di ASSOBIM.<br />
formati aperti non proprietari”, vista<br />
la non piena maturità dei formati<br />
aperti disponibili. ASSOBIM porta<br />
l’attenzione anche sulle attività subappaltabili<br />
nell’ambito dei servizi di<br />
ingegneria (progettazione e direzione<br />
lavori) e sottolinea l’importanza<br />
di non porre limitazioni significative,<br />
dal momento che molte società di<br />
ingegneria potrebbero, al momento,<br />
non essere dotate di competenze<br />
interne specifiche in ambito BIM<br />
e quindi avranno la necessità di affidarsi<br />
al subappalto.<br />
Punto di riferimento<br />
Infine, ASSOBIM rilancia il suo ruolo<br />
di punto di riferimento della filiera<br />
tecnologica per le costruzioni: nel<br />
nuovo Codice dei Contratti Pubblici<br />
viene indicata, previa emissione di<br />
un successivo decreto, l’istituzione<br />
di una commissione di monitoraggio.<br />
«ASSOBIM si rende disponibile<br />
a partecipare a questa commissione,<br />
mettendo a disposizione i dati<br />
dei periodici monitoraggi e rilievi<br />
che svogliamo presso gli operatori»,<br />
conclude il Presidente ASSSO-<br />
BIM. «Ribadiamo il nostro impegno<br />
nel mettere in campo iniziative volte<br />
a promuovere la diffusione della<br />
metodologia BIM e a perseguire<br />
la digitalizzazione dei processi costruttivi».<br />
ASSOBIM.IT<br />
Insieme si va lontano<br />
Firmato protocollo d’intesa Ministero,<br />
Regioni Emilia-Romagna,<br />
Friuli-Venezia Giulia, Lombardia,<br />
Veneto, Provincie autonome di<br />
Trento e Bolzano. La firma dell’accordo,<br />
presso lo stand della Regione<br />
Veneto a LetExpo, cioè alla fiera<br />
della logistica di Verona. Prevista<br />
la costituzione di un tavolo tecnico<br />
di lavoro interregionale per la definizione<br />
condivisa delle politiche in<br />
materia di trasporti, logistica e intermodalità<br />
ferro-gomma.<br />
Le sfide del futuro chiedono soluzioni<br />
sempre più innovative, ad<br />
alta sostenibilità ambientale e interconnesse.<br />
E proprio da queste<br />
premesse nasce il Protocollo d’intesa<br />
per la costituzione di un tavolo<br />
tecnico di lavoro per il coordinamento<br />
e la promozione del<br />
sistema logistico del Nord-Est.<br />
L’accordo è stato firmato dal ministro<br />
alle infrastrutture e Trasporti,<br />
Matteo Salvini, dal presidente della<br />
Regione Emilia-Romagna, Stefano<br />
Bonaccini, e dai presidenti del<br />
Veneto, Luca Zaia, del Friuli-Venezia<br />
Giulia, Massimiliano Fedriga,<br />
della Lombardia, Attilio Fontana,<br />
della provincia autonoma di Trento,<br />
Maurizio Fugatti e dal vice presidente<br />
della Provincia autonoma<br />
di Bolzano, Daniel Alfreider.<br />
«Ci sono temi che sono di comune<br />
interesse - sottolineano Bonaccini<br />
e Corsini - che superano<br />
i confini delle singole regioni. Lavorando<br />
assieme, con determinazione,<br />
è possibile dare risposte<br />
di qualità. Con la firma di questo<br />
protocollo apriamo la strada a un<br />
dialogo concreto per affrontare<br />
con successo i temi dello sviluppo<br />
del sistema logistico e dell’intermodalità<br />
del Nord-Est, sia a<br />
livello nazionale sia in chiave europea».<br />
E proseguono: «Questo<br />
accordo è un’occasione preziosa<br />
per sviluppare, in linea con quanto<br />
previsto dal Prit 2025, politiche<br />
sempre più all’avanguardia e<br />
attente alla sostenibilità ambientale,<br />
capaci di valorizzare il nostro<br />
territorio anche nei corridoi<br />
europei».<br />
Protocollo d’intesa<br />
e tavolo Tecnico<br />
Condivisione dei piani e programmi<br />
che riguardano il trasporto,<br />
l’intermodalità, la logistica e in<br />
materia di ZLS (Zona Logistica<br />
semplificata), sviluppo delle infrastrutture<br />
stradali e ferroviarie con<br />
particolare riferimento ai valichi a<br />
Nord-Est.<br />
E poi digitalizzazione delle reti e<br />
dei nodi per la portualità, l’intermodalità<br />
e la logistica, definizione<br />
di un approccio comune per lo sviluppo<br />
della logistica green.<br />
Sono solo alcuni degli obiettivi al<br />
centro del Protocollo di intesa e<br />
che saranno portati avanti grazie<br />
alla costituzione del Tavolo tecnico<br />
interregionale. Il Tavolo sarà composto<br />
almeno da un tecnico di riferimento<br />
in rappresentanza del MIT,<br />
di ciascuna delle quattro Regioni e<br />
delle due Province autonome.<br />
Attualità<br />
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