Vie&Trasporti n. 867 marzo 2023

a cura di
Tiziana Altieri
Diamo i numeri
500 città con zone a basse emissioni
Più emissioni con l’ascesa dell’home delivery. I veicoli che si occupano delle consegne a
domicilio sono responsabili, oggi, del 3 per cento delle emissioni globali di gas serra, ma,
entro il 2050, secondo quanto svelato in un articolo del The Washington Post, l’impatto
salirà al 17 con un più 567 per cento. Cosa fare? I veicoli elettrici possono essere una
soluzione. Secondo il report ‘Decarbonizzare i trasporti. Evidenze scientifiche e proposte
di policy’, pubblicato nel 2022 dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità
sostenibile (ora Mit), i mezzi a batteria consentono di ridurre del 37 per cento le
emissioni di CO2 rispetto a un veicolo a combustione interna, pur tenendo conto delle
maggiori emissioni che derivano dalla loro produzione. Già con l’attuale mix energetico,
spiega un rapporto stilato da STEMI, struttura di esperti indipendenti istituita dall’ex
ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Enrico Giovannini, la sostituzione
di veicoli tradizionali, che oggi rappresentano oltre il 99 per cento del trasporto stradale
italiano, con veicoli elettrici porterebbe a una riduzione del 50 per cento delle emissioni
del trasporto stradale leggero. Una spinta all’elettromobilità potrebbe arrivare
dall’aumento delle LEZ (Low-Emission Zone): secondo uno studio della coalizione
europea CleanCitiesCampaign, entro il 2025 saranno oltre 500 le città europee ad avere
attiva una zona a basse emissioni, il 58 per cento in più rispetto a giugno 2022.
2.960 controlli
Il 2022 è stato il primo anno di completa
operatività per l’Agenzia Nazionale per la
Sicurezza delle Ferrovie e delle
Infrastrutture Stradali e Autostradali,
istituita dopo il crollo del ponte Morandi. I
controlli complessivi sono stati 2.960.
Sono state messe sotto la lente
d’ingrandimento circa 580 opere, tra ponti,
viadotti e gallerie, anche appartenenti alla
rete stradale transeuropea. Nel settore
ferroviario, sono state condotte 142
attività ispettive e sui sistemi di trasporto
ad impianti fissi, quali impianti a fune,
metropolitane ed ascensori ad uso
pubblico, 2.593. Nel 2023 le attività di
supervisione cresceranno ulteriormente.
640 ordini
I veicoli elettrici a batteria per le applicazioni regionali
convincono. Scania, che li ha presentati lo scorso giugno, ha
già superato quota 640 ordini. Del resto le batterie con 624 kWh
di energia installata consentono ai mezzi del Grifone di operare
in moltissime situazioni: le autonomie variano a seconda della
massa complessiva, della configurazione e della topografia
però, ad esempio, un trattore 4x2 a sei batterie, ad una velocità
media di 80 km/h in autostrada e una massa complessiva di 40
tonnelalte ha un’autonomia fino a 350 km con una singola
ricarica. "La quantità di veicoli elettrici in questo segmento
ordinati fino ad oggi supera le nostre aspettative - ha fatto
sapere Fredrik Allard, Head of Electrification, Scania - quasi 140
clienti hanno iniziato il percorso di elettrificazione della propria
flotta, dall’Europa al Messico". Un importante ordine, di 30
veicoli, è giunto anche dall’Italia, da Gruber Logistics, pioniera
nella digitalizzazione. "Scania - ha spiegato Andrea Condotta,
Public Affairs & Innovation Manager di Gruber Logistics - ha
analizzato a fondo le nostre operazioni di trasporto. Hanno
offerto una soluzione completa, includendo le soluzioni di
ricarica, che si adatta perfettamente alle nostre esigenze. Questi
veicoli sono solo l’inizio e siamo estremamente soddisfatti di
aver avviato questo percorso”.
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4 - 03 2023