Vie&Trasporti n. 867 marzo 2023

Intervista
Intervista
.ROBERTA GILI.
Trasporti tailor made
Trasportare farmaci e opere d’arte richiede molta cura e standard
qualitativi elevatissimi come spiega la numero uno di Italia Cargo.
Una ‘boutique’ che ha a cuore il tema della transizione energetica
tempistiche richieste per assicurare l’integrità
dei materiali lungo tutta la catena del freddo”.
Quali le principali esigenze della committenza
Pharma?
“È di fondamentale importanza che l’operatore
logistico assicuri l’integrità dei prodotti lungo
tutta la catena del trasporto per salvaguardarne
l’unicità o l’efficacia. Questo si traduce in competenza,
professionalità e rispetto delle Linee
Guida GDP (Goods Distribution Practice)”.
di Eliana Puccio
Roberta Gili, titolare
di Italia Cargo. È stata
presidente del Freight
Laeders Counacil dal
2006 al 2021, prima
donna italiana
ai vertici
di un’associazione
di logistica.
Laureata in Economia e Gestione delle
Imprese e spedizioniere internazionale,
Roberta Gili è un’imprenditrice con oltre 35
anni di esperienza nel settore logistica e trasporti.
Alla guida di Italia Cargo, società di trasporti internazionali
e logistica integrata che opera in tutto
il mondo per clienti italiani e stranieri garantendo
per ogni tipo di merce la soluzione più
adeguata, è stata la prima donna in Italia eletta
al vertice di un’associazione di logistica. Dal 2006
al 2021, è stata presidente del Freight Leaders
Council. Due mandati consecutivi durante i quali
ha promosso l’efficientamento della logistica in
un’ottica di sviluppo sostenibile, in unicum con
quello socio-culturale.
Italia Cargo. Come nasce e di cosa si
occupa nel dettaglio?
“Tutto è iniziato 13 anni fa quando, la società in
cui operavo ha cessato il ramo di attività e mi
sono trovata a un bivio: cambiare o continuare?
Lavoro nel settore dei trasporti dal 1986, sono
spedizioniere internazionale, e nel corso degli
anni ho seguito da vicino l’evoluzione di questo
mondo in costante cambiamento, applicando
l’esperienza maturata negli anni anche in ambito
di rappresentanza associativa nazionale e internazionale.
Questi elementi, abbinati all’appoggio
dei miei corrispondenti esteri, mi hanno convinta
a rimettermi in gioco dando vita a Italia Cargo.
Ho acquisito una società esistente a cui ho cambiato
ragione sociale ribattezzandola Italia Cargo,
nome scelto perché connota immediatamente
sia il paese dove opero, sia l’attività che svolgo,
e poi si pronuncia allo stesso modo in molte lingue.
Le principali attività della società sono le
spedizioni internazionali - via aerea, via nave e
via terra - e la logistica integrata, quest’ultima
aggiunta negli ultimi anni attraverso l’apertura
di due hub, uno a Roma e l’altro a Milano, che
sono alimentati con energia proveniente da fonti
rinnovabili certificate, una scelta questa legata
alla mia sensibilità verso le tematiche ambientali.
Naturalmente anche i nostri veicoli sono ecologici.
Visto che nel settore c’è parecchia concorrenza,
ho scelto di concentrarmi sulle attività
che richiedono maggiore competenza tecnica,
esperienza e più valore aggiunto. Ho iniziato gestendo
i trasporti delle opere d’arte per le Biennali
di Venezia, oltre alle spedizioni di general cargo,
e successivamente ho sviluppato il trasporto
farmaceutico, prendendo tutte le certificazioni
necessarie.
Mi sono focalizzata su quest’ultima attività soprattutto
nel periodo della pandemia. Abbiamo
trasportato campioni biologici infetti SARS-Covid
19 nell’ambito degli scambi internazionali di studi
clinici tra gli ospedali italiani e l’Istituto dell’immunologo
Internazionale Fauci negli Stati Uniti,
abbiamo spedito campioni di sangue infetto, da
ospedali localizzati nelle zone epicentro della
pandemia, verso gli Usa effettuando trasporti a
meno 80 gradi. È stato il nostro piccolo contributo
alla lotta al Covid.
Nel mondo del trasporto farmaceutico è fondamentale
che siano rispettate le prescrizioni specifiche
di movimentazione del prodotto, le normative
vigenti e che sia scrupolosamente
garantita la temperatura controllata, la catena
del freddo costantemente tracciata e senza interruzioni,
proprio per preservare l’integrità di un
prodotto che è unico e insostituibile”.
Trasporto farmaci. Quali sono le operazioni
di logistica più frequenti?
“Generalmente ci occupiamo di trasporti punto-punto
a temperatura controllata, nelle diverse
zone d’Italia, identificando la migliore soluzione
a seconda del tipo di prodotto e della temperatura
richiesta. Trasportiamo prodotti da meno -
180 gradi in vapori di azoto, come le cellule staminali,
fino ai +15, +25 gradi, come i farmaci di
uso generico. All’estero invece gestiamo spedizioni,
sia in importazione che in esportazione,
di campioni diagnostici e materiali biologici, e
come già detto, partecipiamo continuamente
agli scambi di studi clinici internazionali tra Stati
Uniti, Europa e Asia.
Naturalmente trasportiamo anche materie prime
e prodotti finiti. Il nostro fiore all’occhiello è rappresentato
dalle attività che richiedono maggiore
competenza tecnica specialistica, nelle quali è
importante l’utilizzo di imballaggi isotermici validati,
e lo studio della rotta più adeguata, alle
Com’è articolata la vostra flotta?
“Principalmente sono furgoni e piccoli veicoli.
Io amo definire la mia azienda una boutique, in
quanto operatore molto specializzato. A nostra
volta facciamo parte di un network internazionale
di spedizionieri specializzati e certificati
come noi. Per la nostra attività è fondamentale
conoscere la controparte estera nelle cui mani
affidiamo le nostre spedizioni; i nostri partner
devono essere operatori qualificati e selezionati.
Ovviamente, li conosciamo di persona perché
ci incontriamo periodicamente. Non ci si può affidare
ad agenti scelti a caso, tutto va studiato
e costruito con grande attenzione”.
Trasporto opere d’arte. Come viene effettuato?
Quali precauzioni richiede?
“Siamo in un mondo completamente diverso da
quello farmaceutico. Le tipologie cautelari dipendono
dall’antichità dell’opera e dalla sua composizione.
Le opere antiche richiedono imballaggi
idonei, costante monitoraggio. Devono
essere corredate da specifica documentazione
doganale e della Sovrintendenza per poter circolare.
L’arte moderna richiede altre attenzioni.
Abbiamo trasportato un’installazione mastodontica:
due peperoni abbracciati realizzati con
una lega metallica pesantissima, ben 1.450 kg,
diretti alla biennale e provenienti dalla Thailandia.
Ci siamo occupati anche della casa dell’attivista
Rosa Parks, che abbiamo trasportato dagli Usa
a Napoli. Movimentiamo anche opere più piccole,
come per esempio una teca con delle protesi
dentali riposte su un cuscino.
È molto variegato il mondo dell’arte e ogni operazione
ha una sua architettura e ho molti aneddoti
da raccontare. Un anno abbiamo trasportato
un’installazione che aveva vinto il premio alla
Biennale d’arte di Venezia. Consisteva in ciotole
riempite di polveri colorate. Alla fine della manifestazione
l’installazione era diretta alla biennale
di Dublino, pertanto, le ciotole sono state svuotate
e imballate e le polveri messe negli appositi
sacchetti. Quindi l’opera è stata totalmente
smontata per poi essere ricomposta in Irlanda”.
Quali sono le strategie di Italia Cargo
per far crescere il business e per af-
frontare e vincere la transizione energetica?
“Per quel che riguarda la mobilità, i nostri veicoli
attuali sono ecosostenibili ma puntiamo ad aggiungere
mezzi elettrici per il trasporto refrigerato.
Applichiamo strategie sostenibili nell’esecuzione
delle prestazioni tecniche selezionando
partner e vettori che attuino, come noi, politiche
di riduzione delle emissioni nel rispetto dell’ambiente.
Stiamo lavorando per costituire una CER,
ossia una comunità energetica, nella zona di
Roma Albano. In azienda, poi, puntiamo a limitare
sempre di più l’utilizzo di imballi monouso
privilegiando quelli validati riutilizzabili.
Preferiamo, nella selezione delle forniture, i materiali
riciclati o quelli ecosostenibili, e siamo
molto attenti al riutilizzo”.
Il fatto di essere una donna in un settore
in prevalenza maschile, ha influito
sulla sua carriera lavorativa?
“Quando ricoprivo il ruolo di alto dirigente della
precedente società, ero l’unica donna e ho subito
ingiustamente il pay-gap, percepivo lo stipendio
più basso senza motivo.
Essere diventata Presidente dei Freight Leaders
Council mi ha dato una grande spinta e motivazione.
Una dimostrazione che noi donne, quando
ci viene riconosciuta la competenza, siamo in
grado di produrre grandi risultati. All’epoca era
stata una scelta innovativa, controtendenza. In
passato era più complesso lavorare nel settore,
ma adesso c’è un cambiamento in atto che si riconosce,
e se ne vedono gli effetti e i benefici,
anche se la strada da percorrere è ancora lunga.
Nel mio piccolo continuo a svolgere attività per
promuovere la parità di genere e il women empowerment.
Sono componente del Comitato per la promozione
dell’imprenditorialità femminile della
Camera di Commercio di Roma e promoter del
The Women 20. Due anni fa, durante la presidenza
Italiana del G20, l’engagement group W20
mi ha chiesto di collaborare per organizzare il
summit italiano, a Roma”.
L’hub di Italia Cargo
a Romae uno dei
mezzi utilizzati dalla
società di trasporti
internazionali
e logistica integrata.
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