Il Codice della Verità Rivelazioni Finali

Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio. Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.

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4° Nessuna parola né lettera, nemmeno uno iod ( י ), deve esserescritto da memoria, senza che lo scriba abbia guardato il codicedavanti a lui.5° Fra ogni consonante si deve lasciare lo spazio di un capello o unfilo.6° Fra un paragrafo (o sezione) e il successivo si lascia lo spazio dinove consonanti.7° Fra un libro e il successivo si lascino tre righe.8° Il quinto libro di Mosè deve terminare esattamente con una riga, irimanenti non necessariamente.9° Lo scriba deve essere vestito dell'intero ambito giudaico.10° Dev'essere lavato.11° Non può scrivere il nome di Dio con una penna appena intintanell'inchiostro.12° Anche se un re gli rivolgesse la parola mentre scrive quelNome, non deve prestargli attenzione.Seguono poi le istruzioni per il tipo di pergamena, le corde perlegarla, la ricetta per l'inchiostro. I rotoli che non venivano copiatisecondo queste regole erano destinati ad esser sepolti o bruciati,oppure venivano banditi dal servizio sacro e utilizzati come libri dilettura.I masoreti (500-900 d.C.) hanno applicato un complicato sistema diverifica dei rotoli. Peresempio contavano quante volte ogni lettera dell'alfabetocompariva in un libro. Sapevano quale lettera si trovavaesattamente a metà di ogni libro, del Pentateuco, e della Bibbia (perloro era l'AT). Sapevano quanti erano i paragrafi, le parole e lelettere di ogni singolo libro; conoscevano quali versetti contenevanotutte le lettere e quali ne contenevano solo una parte, eccetera.Questi dettagli apparentemente banali erano finalizzati ad avere lamassima precisione nella trasmissione del testo sacro. Si può direcon certezza che nessun altro documento dell'antichità è statotrasmesso con altrettanta cura come l'Antico Testamento.243

Senza tale meticolosità nella trascrizione dei testi sacri sarebbestato impossibile scoprire i codici ELS della Bibbia.L'età dei più antichi manoscritti e l'intervallo fra la redazione e il piùantico repertoFino alla scoperta dei rotoli nelle grotte di Qumran del Mar Mortonegli anni '50, il più antico testo dell'AT risaliva al 900 d.C.Considerando che la redazione dell'AT era praticamente terminatanel 400 a.C., rimanevano 1300 anni d'intervallo fra la redazione e lacopia più antica. Questo poteva indicare che l'AT non era piùaffidabile di altre opere antiche.Con la scoperta dei rotoli del Mar Morto la situazione cambiòdrasticamente. All'improvviso, per un certo numero di libri dell'AT,erano disponibili dei rotoli di 9 secoli più antichi. Il confronto fraquesti rotoli e quelli fino ad allora disponibili ha permesso diconfermare l'accuratezza del testo oggi a nostra disposizione. Ilcredente può dunque prendere in mano la sua Bibbia senzatemere, sapendo di avere in mano la vera Parola di Dio, ricopiatacon cura e precisione da una generazione all'altra nel corso deisecoli.Il rotolo di Isaia trovato nelle grotte di Qumran nel 1947 era 1000anni più antico del più vecchio manoscritto disponibile fino a queltempo (980 d.C.). Il confronto ha rivelato una corrispondenza del95%. Il rimanente 5% è costituito da variazioni ortografiche equalche lapsus; e il messaggio biblico non ne è minimamentealterato.Gli esperimentiPer cercare se i testi sacri contengono veramente informazionicodificate è stato necessario fare alcuni esperimenti.Le 300 coppie di paroleI tre ricercatori, Doron Witztum, Yoav Rosenberg ed Eliyahu Rips,hanno fatto un esperimento nel quale hanno scelto 300 coppie diparole in relazione logica, per esempio martello – incudine, albero –foglia, uomo – donna. Avendo introdotto le coppie nel programma244

4° Nessuna parola né lettera, nemmeno uno iod ( י ), deve essere

scritto da memoria, senza che lo scriba abbia guardato il codice

davanti a lui.

5° Fra ogni consonante si deve lasciare lo spazio di un capello o un

filo.

6° Fra un paragrafo (o sezione) e il successivo si lascia lo spazio di

nove consonanti.

7° Fra un libro e il successivo si lascino tre righe.

8° Il quinto libro di Mosè deve terminare esattamente con una riga, i

rimanenti non necessariamente.

9° Lo scriba deve essere vestito dell'intero ambito giudaico.

10° Dev'essere lavato.

11° Non può scrivere il nome di Dio con una penna appena intinta

nell'inchiostro.

12° Anche se un re gli rivolgesse la parola mentre scrive quel

Nome, non deve prestargli attenzione.

Seguono poi le istruzioni per il tipo di pergamena, le corde per

legarla, la ricetta per l'inchiostro. I rotoli che non venivano copiati

secondo queste regole erano destinati ad esser sepolti o bruciati,

oppure venivano banditi dal servizio sacro e utilizzati come libri di

lettura.

I masoreti (500-900 d.C.) hanno applicato un complicato sistema di

verifica dei rotoli. Per

esempio contavano quante volte ogni lettera dell'alfabeto

compariva in un libro. Sapevano quale lettera si trovava

esattamente a metà di ogni libro, del Pentateuco, e della Bibbia (per

loro era l'AT). Sapevano quanti erano i paragrafi, le parole e le

lettere di ogni singolo libro; conoscevano quali versetti contenevano

tutte le lettere e quali ne contenevano solo una parte, eccetera.

Questi dettagli apparentemente banali erano finalizzati ad avere la

massima precisione nella trasmissione del testo sacro. Si può dire

con certezza che nessun altro documento dell'antichità è stato

trasmesso con altrettanta cura come l'Antico Testamento.

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