Il Codice della Verità Rivelazioni Finali

Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio. Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.

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07.02.2023 Views

perché sembra più facile cercare una grotta visibile dal Nebo chemettersi a cercare un antro su quella montagna.Ovviamente Wyatt prese in considerazione il fatto che l’Arcapotesse essere stata nascosta prima dell’assedio di Gerusalemmeda parte di Nabucodonosor nel 586 a. C., dato che non risulta cheessa sia stata trafugata e portata a Babilonia.Nelle sue ricerche del luogo Wyatt seguì le indicazioni del GeneraleGordon che nel 1882, di ritorno dalla Campagna Cinese, avevascoperto il sito di una tomba che credeva potesse essere il sepolcrodi Cristo. Dalla scoperta di Gordon Wyatt arrivò a identificare lacollina adiacente alla tomba come quella del Golgota, proprio comeipotizzato dal Generale.I padroni del terreno, un arabo e un europeo diedero a Wyatt ilpermesso di scavare. Il fatto avveniva nel 1979.Su quel sito, in breve tempo, Wyatt dichiarò di aver trovato unatomba. Gli sembrò addirittura che potesse corrispondere alladescrizione del sepolcro di Cristo, in quanto scavata nella roccia, inun giardino nelle vicinanze della collina. In prossimità del sepolcro,trovò una pietra che copriva un buco squadrato. Vicino a quello netrovò altri simili che gli parvero scavi fatti per infilarvi le basi dellecroci romane, come quelle usate per la Crocifissione. Ritennedunque di aver individuato i fori delle tre croci della Passione diGesù.Un radar che venne utilizzato per analizzare il sottosuolo, gli rivelòla presenza di una vasta grotta sotterranea. Trovò anche unagrande pietra circolare, molto pesante, che ritenne potesse esserequella che era stata usata per chiudere il sepolcro. Non cercò diestrarla perché era sepolta in profondità, ma dai rilevamentisembrava coincidere con le dimensioni dell’apertura della tomba.La pietra non poteva essere rotolata a destra a causa di un’altrapietra che era stata intagliata nella fossa, presumibilmente perarrestare il movimento.165

Riscontrò anche una spaccatura della roccia in prossimità del forodella croce più elevato e concluse che potesse essere statocausato dal terremoto descritto da Matteo 27, 51 quando Cristomorì.Fra le macerie furono inoltre trovate delle monete, nessuna dellequali risalenti a un periodo posteriore al 130 d. C.La visioneDopo circa due anni di ricerche, Wyatt non aveva però ancoratrovato tracce dell’Arca. Neppure l’entrata della grotta. Il lavoroquotidiano era estenuante e gli uomini iniziavano a perdere lasperanza di venire a capo della missione. Wyatt iniziò ovviamente aessere preoccupato per i permessi e per lo scavo.Ma ancora una volta fu un intervento esterno, che egli giudicòsoprannaturale, a incoraggiarlo a continuare nelle ricerche.Un giorno come un altro, Wyatt stava scavando alla base del solco,quando alzò lo sguardo e vide sopra di lui un uomo molto alto chevestiva i classici abiti degli arabi. "Dio ti benedica Ron, per ciò chestai facendo", gli disse l’uomo. "Chi sei? come fai a sapere checosa sto facendo?", gli chiese meravigliato Wyatt. "Io so tutto",rispose l’arabo. "Vivi qui vicino?", lo incalzò Wyatt. "No" risposel’uomo. "Come fai a sapere il mio nome? Da dove vieni?", continuòa interrogarlo Wyatt. "Vengo dal Sud Africa e sto andando allaNuova Gerusalemme, Dio ti benedica" si limitò a concludere losconosciuto. Vedendolo andar via Ron balzò su dallo scavo.Raggiungendo la cima del fosso chiese agli altri 2 compagni chestavano scavando in superficie che strada avesse preso l'uomo, maloro risposero che non avevano visto nessuno nei paraggi. Fu allorache Ron capì di aver conversato con un “angelo”, che gli era statomandato per incoraggiarlo a proseguire gli scavi.Con ritrovato entusiasmo continuò la missione che di cui si sentivaincaricato di svolgere.166

Riscontrò anche una spaccatura della roccia in prossimità del foro

della croce più elevato e concluse che potesse essere stato

causato dal terremoto descritto da Matteo 27, 51 quando Cristo

morì.

Fra le macerie furono inoltre trovate delle monete, nessuna delle

quali risalenti a un periodo posteriore al 130 d. C.

La visione

Dopo circa due anni di ricerche, Wyatt non aveva però ancora

trovato tracce dell’Arca. Neppure l’entrata della grotta. Il lavoro

quotidiano era estenuante e gli uomini iniziavano a perdere la

speranza di venire a capo della missione. Wyatt iniziò ovviamente a

essere preoccupato per i permessi e per lo scavo.

Ma ancora una volta fu un intervento esterno, che egli giudicò

soprannaturale, a incoraggiarlo a continuare nelle ricerche.

Un giorno come un altro, Wyatt stava scavando alla base del solco,

quando alzò lo sguardo e vide sopra di lui un uomo molto alto che

vestiva i classici abiti degli arabi. "Dio ti benedica Ron, per ciò che

stai facendo", gli disse l’uomo. "Chi sei? come fai a sapere che

cosa sto facendo?", gli chiese meravigliato Wyatt. "Io so tutto",

rispose l’arabo. "Vivi qui vicino?", lo incalzò Wyatt. "No" rispose

l’uomo. "Come fai a sapere il mio nome? Da dove vieni?", continuò

a interrogarlo Wyatt. "Vengo dal Sud Africa e sto andando alla

Nuova Gerusalemme, Dio ti benedica" si limitò a concludere lo

sconosciuto. Vedendolo andar via Ron balzò su dallo scavo.

Raggiungendo la cima del fosso chiese agli altri 2 compagni che

stavano scavando in superficie che strada avesse preso l'uomo, ma

loro risposero che non avevano visto nessuno nei paraggi. Fu allora

che Ron capì di aver conversato con un “angelo”, che gli era stato

mandato per incoraggiarlo a proseguire gli scavi.

Con ritrovato entusiasmo continuò la missione che di cui si sentiva

incaricato di svolgere.

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