Il Codice della Verità Rivelazioni Finali
Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.
Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.
esistenza. Semplicemente egli si sentiva “chiamato” a intraprendereuna missione, solo indirettamente religiosa. Avrebbe dovutoriportare alla luce i misteri della religione ebraica.Nelle sue ricerche arrivò a ad affermare di aver identificato il luogoin cui sorsero Sodoma e Gomorra, il punto in cui Mosè ricevette letavole della Legge sul Sinai, il punto in cui gli ebrei avrebberooltrepassato il Mar Rosso, il posto esatto della crocifissione, latomba di Cristo, i dodici altari costruiti da Mosè, la tomba diAbramo, l’Arca di Noè e ovviamente il luogo dove venne nascostal’Arca dell’Alleanza.Sicuramente un po’ troppi reperti per essere stati rinvenuti dallastessa persona nell’arco di una sola vita…Il suo operato fu discusso e screditato a priori dall’archeologiaufficiale in quanto si trattava di un dilettante autodidatta. Il sapereaccademico può essere davvero tremendo con gli “eretici” chearrivano ad abbracciare dottrine alternative bollate comefantastiche, figurarsi un ex infermiere che un bel giorno avevadeciso di calarsi nei panni di Indiana Jones. Allo stesso modo lesue dichiarazioni furono accolte con scetticismo.Nonostante abbia avuto contro tutto il mondo scientifico, è passatoalla storia come uno dei maggiori scopritori di reperti antichi. Moltihanno pensato alla sua mala fede. Non lo ha aiutato ad avere unamoltitudine di seguaci tra gli aderenti di numerose sette pseudocristiane che allignano negli Stati Uniti.Ho avuto modo di lavorare con persone fidate che l’hannoconosciuto quando era ancora in vita e che hanno continuato asentire via mail la moglie e che mi hanno assicurato – lontano daorecchie indiscrete - che magari poteva essere una persona naif,sicuramente originale, che si sentiva chiamata a compiere unamissione, ma in buona fede. Non potrei però giurare che questestesse dichiarazioni private potrebbero essere confermatepubblicamente. A uno studioso “conviene” sempre spalleggiare i163
colleghi per non finire anch’esso deriso dai più. Sarebbe la sua fineaccademica.Poi esiste una classe limitata di soggetti che antepone il benecomune, il sapere, la verità e dunque il progresso dell’umanità, alplauso dell’ortodossia scientifica, a costo di finire deriso, bollatocome “eretico” o come un venditore di miracoli.Ron Wyatt era uno di questi.Alla ricerca dell’Arca: la tomba di GordonLa teoria di Wyatt sull’Arca dell’Alleanza partiva da premesseindubbiamente logiche. L’ultima citazione che ci parla dell’Arca nellaBibbia è quella di Cronache 35,3. Dopo questo passo, abbiamo ilSecondo Libro dei Maccabei, che ci racconta come Geremianascose l’arca: “Il profeta, avvertito da un oracolo, ordinò che latenda e l’arca lo seguissero, mentre egli si recava al monte sulquale Mosè era salito per contemplare l’eredità di Dio”. Quiovviamente il testo fa riferimento al Monte Nebo in Giordania, comecitato in Deuteronomio 34,1: “Giunto là Geremia trovò un abitacoloa forma di antro; vi introdusse la tenda, l’arca e l’altare dei profumi ene ostruì l’accesso. Alcuni di quelli che l’avevano seguito,s’avvicinarono per segnare la via; ma non riuscirono a trovarla.Quando Geremia lo seppe, rimproverandogli disse loro: ‘Il luogoresterà ignoto sino a quando Dio avrà radunato la comunità e gliuserà misericordia’”. Questo passo di Maccabei sostiene dunqueche Geremia salì sul Monte da cui Mosè vide l’eredità del Signore etrovò una grotta nascosta. Questo però non sta a significarenecessariamente che la grotta fosse sul monte Nebo, masemplicemente che dal Nebo si poteva vedere la Grotta doveGeremia nascose la reliquia.E’ un’interpretazione che ha la sua validità e che forse in futuropotrebbe anche trovare conferma, se solo l’archeologia ortodossanon si facesse inutilmente beffa dei dilettanti come Wyatt. Sonostati infatti molti coloro che hanno accettato questa teoria anche164
- Page 113 and 114: 112
- Page 115 and 116: Prove del diluvio:114
- Page 117 and 118: 116
- Page 119 and 120: 118
- Page 121 and 122: 120
- Page 123 and 124: 122
- Page 125 and 126: 124
- Page 127 and 128: 126
- Page 129 and 130: Riguardo ai fossili come quelli vis
- Page 131 and 132: 130
- Page 133 and 134: 132
- Page 135 and 136: 134
- Page 137 and 138: 136
- Page 139 and 140: Dal libro Cosa sta facendo Dio sull
- Page 141 and 142: “Il Pkk ha smesso di arruolare ge
- Page 143 and 144: La ricerca conferma dunque l’impo
- Page 145 and 146: Immagini esplicative e satellitari
- Page 147 and 148: 146
- Page 149 and 150: 148
- Page 151 and 152: Mar Morto: le rovine diquesto antic
- Page 153 and 154: l’orientamento, la direzione di a
- Page 155 and 156: 154
- Page 157 and 158: Bibbia fossero stati applicati anch
- Page 159 and 160: Ancora, molti pensavano che le desc
- Page 161 and 162: La campagna del faraone Shishak con
- Page 163: (L’archeologo Mike Pitt fa però
- Page 167 and 168: Riscontrò anche una spaccatura del
- Page 169 and 170: Una nube dorata avvolge l’ArcaAvv
- Page 171 and 172: che sopra il luogo della Crocifissi
- Page 173 and 174: Leggete questa relazione sull’ ar
- Page 175 and 176: 174
- Page 177 and 178: antichi manoscritti emerge che “T
- Page 179 and 180: Esaminando la piantina della region
- Page 181 and 182: La colonna ritrovata sulla spiaggia
- Page 183 and 184: Una delle ruote d'oro ritrovate da
- Page 185 and 186: A destra l'osso di un arto inferior
- Page 187 and 188: furono ritrovati, inoltre, numerosi
- Page 189 and 190: 188
- Page 191 and 192: 190
- Page 193 and 194: 192
- Page 195 and 196: 194
- Page 197 and 198: 196
- Page 199 and 200: 198
- Page 201 and 202: 200
- Page 203 and 204: SOPRA LA CROCE DI GESU' LA SCRITTA
- Page 205 and 206: Henri Tisot, esperto di ebraico, si
- Page 207 and 208: CODICI BIBBIA CONFERMANO LA PAROLA
- Page 209 and 210: 208
- Page 211 and 212: 210
- Page 213 and 214: 212
esistenza. Semplicemente egli si sentiva “chiamato” a intraprendere
una missione, solo indirettamente religiosa. Avrebbe dovuto
riportare alla luce i misteri della religione ebraica.
Nelle sue ricerche arrivò a ad affermare di aver identificato il luogo
in cui sorsero Sodoma e Gomorra, il punto in cui Mosè ricevette le
tavole della Legge sul Sinai, il punto in cui gli ebrei avrebbero
oltrepassato il Mar Rosso, il posto esatto della crocifissione, la
tomba di Cristo, i dodici altari costruiti da Mosè, la tomba di
Abramo, l’Arca di Noè e ovviamente il luogo dove venne nascosta
l’Arca dell’Alleanza.
Sicuramente un po’ troppi reperti per essere stati rinvenuti dalla
stessa persona nell’arco di una sola vita…
Il suo operato fu discusso e screditato a priori dall’archeologia
ufficiale in quanto si trattava di un dilettante autodidatta. Il sapere
accademico può essere davvero tremendo con gli “eretici” che
arrivano ad abbracciare dottrine alternative bollate come
fantastiche, figurarsi un ex infermiere che un bel giorno aveva
deciso di calarsi nei panni di Indiana Jones. Allo stesso modo le
sue dichiarazioni furono accolte con scetticismo.
Nonostante abbia avuto contro tutto il mondo scientifico, è passato
alla storia come uno dei maggiori scopritori di reperti antichi. Molti
hanno pensato alla sua mala fede. Non lo ha aiutato ad avere una
moltitudine di seguaci tra gli aderenti di numerose sette pseudo
cristiane che allignano negli Stati Uniti.
Ho avuto modo di lavorare con persone fidate che l’hanno
conosciuto quando era ancora in vita e che hanno continuato a
sentire via mail la moglie e che mi hanno assicurato – lontano da
orecchie indiscrete - che magari poteva essere una persona naif,
sicuramente originale, che si sentiva chiamata a compiere una
missione, ma in buona fede. Non potrei però giurare che queste
stesse dichiarazioni private potrebbero essere confermate
pubblicamente. A uno studioso “conviene” sempre spalleggiare i
163