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Il Codice della Verità Rivelazioni Finali

Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.

Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.

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“Il Pkk ha smesso di arruolare gente nei villaggi ormai da anni, ma

la povertà prima spingeva verso la guerra, ora spinge i giovani ad

emigrare. Questa riapertura per noi rappresenta l'opportunità" di

chiudere con il passato. Se c’è lavoro nessuno si arruola con il Pkk

e i giovani smetteranno di andare via”, afferma Mehmet, uno dei

portatori impegnati nell’organizzazione di spedizioni sulla cima.

Comunque la si pensi.... in quasi tutte le religioni antiche si trova

traccia di un disastroso diluvio in epoca remota, dal quale si

sarebbero salvati solo in pochi. E sarebbero scampati alla morte

grazie a un vascello costruito appositamente: l’arca. Oltre alla

Bibbia, ne parlano leggende e testi sacri sumeri, babilonesi, assiri,

greci, indiani, esquimesi, persiani, scandinavi, irlandesi, hawaiani,

cinesi, aztechi, maya. Il mito non riguarda quindi una zona

circoscritta, ma l’intero globo e tutti, o quasi, questi racconti hanno

in comune alcuni particolari, il più importante dei quali è che l’arca,

oltre che per salvare un gruppo di persone dell’ umanità, fu

costruita anche per salvare un certo numero di animali.

Le origini del racconto. Secondo alcuni studiosi, il fatto si riferirebbe

a un immane cataclisma avvenuto sulla Terra tra 10500 e 12 mila

anni fa. L’austriaco Otto Munch, basandosi su documenti e ricerche

archeologiche, si dice addirittura certo che il disastro avvenne nel

8496 avanti Cristo. In quell’anno il nostro pianeta sarebbe stato

colpito da un asteroide e l’impatto avrebbe provocato terremoti e

maremoti in tutto il globo.

I resti non si trovano? Ricerche più recenti fanno risalire l’impatto al

2300 a. C. A cercare l’arca, o almeno i suoi resti, ci hanno provato

in molti. Nel 1960 il maggiore dell’aviazione turca S. Kurtis durante

una ricognizione aerea sul monte Ararat, sul quale, secondo la

Bibbia appunto, si sarebbe posata l’arca, fotografò uno strano

oggetto dalla forma ovale stranamente simile a una nave. Conferme

e smentite si sono da allora succedute, ma a nulla di preciso hanno

portato le numerose spedizioni organizzate periodicamente fino a

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