Il Codice della Verità Rivelazioni Finali
Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.
Sicilia, Palermo, il giovane cristiano Cardullo, in una corsa contro il tempo, cerca in tutti i modi di testimoniare al mondo con un ultimo gesto disperato, come un ultima chiamata a credere in Dio. Un ultimo gesto per far nascere la fede anche ai più scettici, attraverso una raccolta di ricerche archeologiche, scientifiche e dimostrazione pratiche della verità con appunti, testi e manoscritti per togliere agli increduli l'incredulità e agli scettici lo scettiscismo e far scattare un allarme dentro di sè così da aprire il cuore ed accettare di amare la verità per essere salvati. L'autore, perseverante, ha ottenuto quello che voleva, dimostrare che Dio esiste ed ha un nome, annunciarlo al mondo intero. Al mondo resta poco tempo di vita, sarà mutato, togliendo il male e divenendo nuovo e buono, come un vecchio vestito che passa per indossarne uno nuovo. Una luce in una grotta come copertina. La scena che si presenta agli occhi è togliere il buio con la luce. Così sia per il lettore del Codice della Verità. Francesco Cardullo è riuscito nella sua missione prima di morire, racchiudere delle realtà con un testo che portano soltanto un nome: il Figlio.
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carbonio 14, risalirebbero a circa 4800 anni fa, l’epoca in cui si
suole collocare il diluvio universale. I resti quindi sarebbero
appartenuti niente meno che all’Arca di Noè. A conferma di questa
incredibile ipotesi, ci sarebbe il fatto che la struttura è suddivisa in
vari compartimenti, che potrebbero essere stati destinati al
trasporto di animali.
“Non possiamo dire al cento per cento che si tratti dell’Arca di Noè -
avrebbe dichiarato un documentarista del team, Yang Ving Cing,
all’agenzia turca Anadolu -, ma pensiamo di poterlo affermare al
99,9 per cento”. ANKARA, Turchia, di Valentina d’Angella
I resti di legno dell’arca di Noè;
La cima del monte Ararat alta 5.137 metri, su cui la storia biblica
vuole si sia fermata l’Arca di Noè dopo il diluvio, è stata riaperta
all’alpinismo dalle autorità turche. La vetta più alta della Turchia,
con la sorella del “piccolo Ararat”, alto 3.925 metri, e’ situata
nell’estremo est della Turchia, ai confini di Iran e Armenia.
Considerata sacra dagli armeni, finì sotto controllo di Ankara nel
1921 in seguito al trattato di Kars. Una concessione di Stalin alla
nuova Turchia di Mustafa Kemal Ataturk, con il leader sovietico
interessato più al controllo di Georgia, Armenia e Azerbaigian. Da
allora una ferita aperta per gli armeni, ma anche una zona in
passato non facile da controllare per Ankara.
L’ascensione è stata vietata a partire dal 1984 a causa del conflitto
tra la Turchia e la guerriglia separatista curda del Pkk. Tra il 2004 e
il 2015 vi si poteva salire solo con un permesso militare,
accompagnati da guide della federazione turca. Poi un divieto totale
che ha iniziato ad avere delle eccezioni nell’ultimo anno, fino alla
riapertura di questi giorni. Una buona notizia per gli alpinisti di tutto
il mondo, ma soprattutto per la popolazione locale, di etnia curda,
che potrà contare su una importante risorsa per il turismo,
nell’organizzazione di una escursione non difficile tecnicamente ,
ma che per scarsità" di acqua e rarefazione dell’ossigeno richiede
almeno 4 giorni e l’allestimento di 2 campi.
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