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Jolly Roger Magazine Anno V Numero 1 - gennaio 2023 Mensile gratuito di informazione libraria e letteraria
Jolly Roger Magazine
Anno V
Numero 1 - gennaio 2023
Mensile gratuito di informazione libraria e letteraria
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AUTORI JOLLY ROGER<br />
AUTORI JOLLY ROGER<br />
PISA, OMICIDI E VITA VISSUTA<br />
PER L’ISPETTORE CARLI<br />
Il romanzo d’esordio di Domenico Maselli<br />
sta scalando rapidamente le classifiche di vendita<br />
Pisa, vigilia di Natale.<br />
Un cadavere viene scoperto ai<br />
piedi della Torre, in Piazza dei<br />
Miracoli.<br />
Si tratta del professor Michele<br />
Baroni, docente alla Facoltà<br />
di Scienze Politiche dell’Università<br />
di Pisa, assassinato la<br />
notte precedente.<br />
L’indagine viene affidata<br />
all’ispettore Andrea Carli:<br />
un uomo come tanti altri che,<br />
nell’Amministrazione in cui<br />
presta servizio è un numero,<br />
come la maggior parte degli<br />
operatori di polizia.<br />
Carli non gode di molta considerazione<br />
e stima nell’ambito<br />
della Procura pisana per vecchie<br />
ruggini investigative, ma<br />
dalla sua parte ha una profonda<br />
umanità che lo porta a vivere<br />
tra la gente sentendosi elemento<br />
basilare di una società<br />
ancora sana.<br />
Un’indagine difficile che stenta<br />
a decollare, ma Carli saprà<br />
districarsi con determinazione<br />
fino al sorprendente epilogo.<br />
Chi è Domenico Maselli?<br />
Una persona come tante altre.<br />
Nulla di eccezionale. Una persona<br />
che ha dedicato molto al<br />
lavoro che ha amato, dedicando<br />
meno alla famiglia. Errori che si<br />
Un vero poliziesco,<br />
di quelli che<br />
pongono il lettore<br />
dietro agli occhi<br />
del protegonista<br />
facendogli vivere<br />
ogni pagina<br />
con un realismo<br />
fuori dall’ordinario.<br />
Domenico Maselli<br />
riesce a coinvolgere<br />
con la sua prosa<br />
asciutta, chiara<br />
e realistica.<br />
Da non perdere.<br />
riscontrano al termine dell’attività<br />
lavorativa quando poi è con<br />
la famiglia che ti devi confrontare.<br />
Qualche incomprensione<br />
che, con il buon senso reciproco<br />
con moglie e figli, si riesce<br />
a superare. Entrato nel Corpo<br />
delle Guardie di Pubblica Sicurezza<br />
nel 1979, a seguito della<br />
riforma avvenuta nel 1981, da<br />
corpo militare diveniva civile,<br />
ma militarmente organizzato<br />
assumendo la denominazione<br />
di Polizia di Stato. Concorso<br />
dopo concorso, da agente a sovrintendente,<br />
da sovrintendete<br />
a Ispettore, da Ispettore a Sostituto<br />
Commissario Coordinatore,<br />
per finire a Commissario del<br />
ruolo speciale. Oltre al lavoro<br />
ho cercato di portare a termine<br />
alcune mie aspirazioni, come<br />
conseguire una laurea, per conoscenza<br />
personale e per arricchire<br />
il mio bagaglio culturale.<br />
Ci sono riuscito, conseguendo<br />
la Laurea Magistrale in Scienze<br />
Politiche Internazionali e delle<br />
Amministrazioni, una Laurea in<br />
Giurisprudenza, e conseguendo<br />
altresì un Master in “Security<br />
ed Intelligence. Analisi e Gestione”,<br />
competenze che hanno<br />
senza ombra di dubbio arricchito<br />
la mia professionalità.<br />
Il tuo libro “Il mistero della torre”<br />
nasce durante il lockdown.<br />
Ci racconti come è andata?<br />
Nasce alla fine del 2020, durante<br />
la seconda ondata del<br />
Covid-19 che ci relegò in casa<br />
privandoci della socialità a cui<br />
eravamo abituati sino a pochi<br />
mesi prima. In quei periodi di<br />
lockdown, spesso mi trovavo<br />
solo con me stesso e la mia<br />
mente vagava nei ricordi dei<br />
tempi passati. Sentivo il bisogno<br />
che quei ricordi rimanessero<br />
vivi nel tempo. I mass media<br />
e i social ormai ci condizionano<br />
in tutto, motivo questo che mi<br />
ha portato a riflettere e pensare<br />
che solo quel che si scrive<br />
non viene cancellato, appartiene<br />
solo a te, nessuno lo può<br />
modificare. Sei tu che lo metti<br />
a disposizione del lettore che,<br />
con la propria fantasia, lo fa<br />
suo. Non è un file, un CD, una<br />
chiavetta USB che forse si può<br />
smagnetizzare: tutto è riportato<br />
su alcune pagine di un libro che<br />
rimarrà nel tempo per testimoniare<br />
tempi passati.<br />
Il motivo di fondo che mi ha<br />
spinto a cimentarmi per la prima<br />
volta con la scrittura, dunque,<br />
è stato quello di lasciare<br />
una testimonianza personale.<br />
Precisamente, quella relativa al<br />
mio lavoro quarantennale come<br />
operatore di polizia. Per farlo<br />
ho scelto il genere del romanzo<br />
poliziesco, che meglio si presta<br />
a coniugare finzione narrativa e<br />
realtà autobiografica.<br />
A ben guardare, però, dietro la<br />
scelta di scrivere si cela anche<br />
un’altra ragione più immediata,<br />
contingente: “La scrittura mi<br />
ha spronato alla rinascita, mi ha<br />
aiutato a superare quel periodo<br />
incerto e buio, dandomi la speranza<br />
di una ripresa sotto tutti<br />
i punti di vista, primo fra tutti<br />
quello che ognuno possa ritrovare<br />
sé stesso”.<br />
Perché lo hai voluto ambientare<br />
proprio a Pisa?<br />
Pisa è la città in cui ho prestato<br />
servizio i miei primi anni.<br />
Dopo brevi periodi in cui ho lavorato<br />
ad Alessandria, Milano,<br />
Romae Torino, in occasione del<br />
processo alle B.R. che in quegli<br />
anni era in atto, nel <strong>gennaio</strong><br />
del 1980 venni trasferito alla<br />
Questura di Pisa. Agli inizi del<br />
1983, venivo assegnato alla<br />
Questura di Pistoia e successivamente<br />
al Commissariato di<br />
Pubblica Sicurezza di Pescia<br />
(PT), ove a dicembre del 2017<br />
per raggiunti limiti di età sono<br />
andato in quiescenza. Pisa, pur<br />
se vi ho lavorato solo tre anni,<br />
mi è rimasta nel cuore. La sua<br />
bellezza mi ha sempre affascinato;<br />
una città che ancora oggi<br />
è viva in me, ricordo luoghi e<br />
fatti accaduti quegli anni come<br />
attuali. All’epoca non esisteva<br />
il navigatore per orientarsi nel<br />
traffico cittadino e quindi in<br />
poco tempo riuscii a conoscere<br />
la città, lo stradario era impresso<br />
nella mia mente. Motivo<br />
questo che nello scrivere il romanzo<br />
non ho avuta alcuna difficoltà<br />
a rievocare luoghi, vie e<br />
piazze.<br />
Per ultimo ma non meno importante,<br />
il voler ringraziare<br />
una città che mi ha ben accolto<br />
e che mi ha fatto sentire come<br />
se stessi a casa mia, giovane ra-<br />
22 ANNO V • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2023</strong> www.edizioni<strong>jollyroger</strong>.it<br />
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