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LIBRO_PROGETTO_MARE_finito

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CHE

L’AVVENTURA

ALLA

SCOPERTA

DEL

MAR IONIO

ABBIA INIZIO!

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CAVALLUCCIO MARINO

Hippocampus hippocampus

I cavallucci marini si trovano in tutte le acque del

mondo tranne quelle glaciali, prevalentemente in

prossimità delle coste dove trovano rifugio e sostegni

in modo da potersi ancorare durante i movimenti con

la lunga coda prensile.

Il cavalluccio marino è un pesce osseo che non

nuota all’indietro e la sua struttura fisica è incentrata

su un asse verticale anziché orizzontale. Ha quindi

posizione eretta, anche se durante il nuoto assume

una posizione più idrodinamica. Un collo arcuato

posiziona la testa in avanti, dalla caratteristica forma equina e con un

muso allungato e tubolare. Le pinne pettorali sono poco sviluppate.

Le dimensioni variano da specie a specie, come anche la livrea.

Possiedono la vescica natatoria, organo che funge da serbatoio

contenente una miscela di ossigeno e altri gas, che permette il

galleggiamento (controllo della propria posizione nella colonna

d’acqua). Si nutrono di piccoli crostacei, alghe, gasteropodi, anellidi.

Nonostante molti divieti internazionali, in alcuni paesi è

pescato per essere poi venduto essiccato come oggetto

decorativo o curativo specialmente sul mercato asiatico.

Nella Baia di Soverato sono presenti due specie di cavalluccio

marino: Hippocampus hippocampus e Hippocampus guttulatus.

C U R I O S I T À

E’ il maschio a partorire! La femmina depone le uova in una

speciale sacca incubatrice nel ventre del maschio. Alla schiusa,

il maschio espelle gli avannotti con delle contrazioni

dolci-violente addominali simili al parto femminile, evento

piuttosto insolito in natura, chiamato gravidanza maschile.

I piccoli vengono partoriti in numero di circa 1800, da qui il

modo di dire “essere generosi come un cavalluccio marino”.

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TARTARUGA MARINA

Caretta Caretta

C U R I O

S I T À

E’ la tartaruga più comune nel Mediterraneo: è un rettile

marino a sangue freddo, respira aria perché è dotato di

polmoni ma è in grado di fare lunghe apnee che talvolta

durano anche ore!

Si nutre principalmente di

meduse, crostacei e pesci

ma nei loro stomaci purtroppo

è stato trovato di tutto: dalle buste

di plastica, probabilmente scambiate

per meduse, a tappi ed altri

oggetti di plastica, ami scambiati

per pesci, reti e fili.

Le piccole tartarughine

appena nate sono

capaci di immagazzinare

le coordinate

geomagnetche

del nido e

ritrovarlo anche

dopo 25-30 anni.

Ritorneranno

infatti a deporre

nello stesso posto

in cui sono nate.

Nelle tartarughe la

determinazione del

sesso non è genetica

ma ambientale:

i n base alla

temperatura

di incubazione

delle uova, si

svilupperà un

maschio oppure

una femmina.

Sono molto longeve, possono vivere anche più di 80 anni.

Trascorre la sua vita interamente in mare. Esce dall’acqua solo

la tartaruga femmina per deporre le uova sulla spiaggia.

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DELFINO TURSIOPE

Tursiops truncatus

E’ il delfino più conosciuto e studiato; è un mammifero presente

in tutte le acque tropicali e temperate del mondo. Ha una colorazione

grigia abbastanza uniforme e può avere sfumature più chiare sui

fianchi.

E’ un animale sociale che

vive in branchi ed è un ottimo

nuotatore, in grado di fare salti

molto alti ed acrobatici. Talvolta

purtroppo può

rimanere intrappolato

in reti da pesca

abbandonate o essere

vittima di catture

accidentali o collisioni con

imbarcazioni.

Vive in media 35 anni.

Ha una lunghezza

di circa 4 m

e può stare

sott’acqua fino

a 15 minuti. Ha i

polmoni ed espira

attraverso un’apertura

presente sulla

parte alta del capo,

lo sfiatatoio. Si nutre

di pesci e invertebrati.

C U R I O S I T À

I delfini localizzano

le prede usando una forma di

sonar detta ecolocalizzazione:

individuano le prede emettendo

suoni ed ascoltando l’eco di

ritorno. I suoni vengono usati

anche per comunicare tra di

loro.

Il

delfino è

molto romantico:

corteggiano

l’amata regalando

alghe.

Il

cucciolo resta

con la madre per

circa 6 anni, durante i

quali imparerà da lei a

cacciare e

socializzare.

Può

tenere la testa

fuori dall’acqua per

ispezionare

visivamente l’ambiente

di superficie.

La

carta d’identità

del tursiope è la sua

pinna dorsale, che è

univoca per la

presenza di cicatrici o altri

segni distintivi, un po’

come le

impronte digitali.

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BERTA MAGGIORE

Calonectris diomeda

C U R I O S I T À

La Berta maggiore

del Mediterraneo è

un uccello pelagico,

tipico del Mediterraneo,

trascorre gran parte della

propria vita in mare aperto

e torna sulla terraferma solo

per nidificare; può raggiungere

i 50 cm di lunghezza,

per 600 grammi di peso.

I l nido delle berte è

tipicamente costruito in piccole

cavità, su rocce appuntite.

Una volta tornati al nido, gli

adulti rigurgitano il

cibo raccolto in mare e

alimentano i propri pulcini.

La stagione riproduttiva dura

da maggio a ottobre.

Per comprendere il comportamento

e le rotte migratorie di questi uccelli

gli studiosi installano, sul dorso o

sulle zampe, dei piccoli GPS che

permettono di registrare gli

spostamenti effettuati.

La berta è un ottimo uccello pescatore!

S’immerge fino a 4-5 metri di profondità

e rimanesott’acqua anche oltre un minuto.

È un uccello molto abile: sfrutta ogni

minima corrente ascensionale, ciò che

le consente di volare ad ali spiegate sulla

cresta delle onde, mantenendosi a

pochi centimetri dalla superficie dell’acqua.

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P osidonia

oceanica è una

pianta che, come

le altre piante

terrestri, produce

fiori e frutti.

E’organizzata

in radici,

fusto (detto rizoma)

e foglie,

disposte a fasci.

P. oceanica è una pianta

che necessita di una forte

illuminazione.

La trasparenza dell’acqua

e la profondità sono

fattori determinanti per

la sua crescita.

Quando P. oceanica

incontra condizioni

LE PRAT ERIE DI

Posidonia Oceanica

I rizomi possono

crescere orizzontalmente

(rizomi plagiotropi),

con la funzione

di ancorare la pianta

al substrato.

I rizomi che crescono

in altezza (rizomi

Esse sono caratterizzate da un’elevata produzione di

ambientali favorevoli,

ortotropi) impediscono

il possibile

ossigeno e sono in grado di sequestrare grandi quantità di

colonizza vaste aree di

carbonio chiamato “blue carbon”.

fondo marino, formando

ampie distese chiamate

praterie. Le praterie si pianta.

Le foglie morte, trasportate a riva dalle correnti, formano

insabbiamento della

estendono dalla superficie

fino a circa 30-35 strati di rizomi,

L’intreccio di più

ammassi misti a sabbia che possono superare anche il metro

di altezza (banquettes). Queste strutture rappresentano una

metri di profondità, spingendosi

oltre i 40 metri piante e sedimen-

protezione dall’erosione costiera.

radici di vecchie

in acque particolarmente

to, intrappolato tra Le foglie morte, trasportate a riva dalle correnti, formano

limpide.

questi elementi,

ammassi misti a sabbia che possono superare anche il metro

di altezza (banquettes). Queste strutture rappresentano una

viene definito matte.

protezione dall’erosione costiera.

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C U R I O S I T À

Le praterie di Posidonia rappresentano un

“Grand Hotel” per molti pesci. Questo

ecosistema è un luogo di rifugio, luogo dove far

crescere i piccoli pesci, luogo dove trovare cibo.

La prateria ospita circa il 20-25% di tutte le

specie presenti in Mar Mediterraneo.



Fondatrice e presidente del CESRAM:

Maria Assunta Menniti

www.cesram.it

www.facebook.com/cesramcalabria

www.instagram.com/ce.s.r.a.m

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ILLUSTRAZIONI:

COSTANTINO MARTINA,

STRIPPOLI CARLOTTA

PROGETTAZIONE GRAFICA:

MARULLO ALICE

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