10.01.2023 Views

Portfolio 2

Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Fragen nach Raum und Räumlichkeit sind in den letzten Jahren mehr und mehr zu Untersuchungsfeldern

der Kulturwissenschaften geworden. Umso wichtiger ist es, dass der gesteigerten

theoretischen Aufmerksamkeit, die der Raum findet, dezidiert künstlerische Untersuchungen

zur konkreten Erfahrung von Raumsituationen zur Seite stehen, die ausloten, wie Räume

subjektiv wahrgenommen, empfunden und vorgestellt werden.

Genau auf diesem Feld arbeitet die junge Tiroler Künstlerin Anna-Maria Bogner. Im Zentrum

ihres Schaffens stehen das Ausloten des Raumbegriffes und dessen Grenzen. Im Gegensatz zu

Bernd Oppl z. B. untersucht sie jedoch nicht den medialen, sondern den abstrakten, bildnerischen

Raum. Ein wesentliches Anliegen ihrer Kunst ist es dabei, Sehgewohnheiten zu verunsichern

und damit vorgegebene Denkkategorien zu unterwandern.

Dies zeigt sich auch in den angekauften Landschaftsfotografien, die Ausdehnung und Weite

suggerieren, um im selben Zug deren kontemplative Betrachtung zu unterminieren. Aus dem

Fotopapier herausgeschliffen, lenken weiße Balken und Linien, die über der Landschaft zu liegen

oder diese wie eine Bildstörung durchzustreichen scheinen, den Blick der Betrachtenden,

der Betrachterin auf die materielle Oberfläche des Trägers und verhindern so die Entfaltung

von Raumtiefe. Die Betrachtenden werden systematisch verunsichert, ihnen wird buchstäblich

die Aussicht verbaut, der Boden unter den Füßen entzogen.

Bogners Eingriffe in die Fotografie fordern das Ordnungsprinzip der Zentralperspektive heraus.

Zentralperspektivische Grundfiguren wie der Fluchtpunkt als Projektion des Betrachteroder

Kameraauges sowie der Horizont als menschlicher Referenzrahmen und als Grenze werden

durch Demontage in ihrer als natürlich empfundenen, normativen Orientierungsfunktion

offengelegt.

Negli ultimi anni le questioni legate allo spazio e alla spazialità si sono sempre più affermate

come campi di indagine particolarmente battuti nel settore degli studi culturali. Ciò rende ancora

più importante il fatto che l’accresciuta attenzione teorica per lo spazio sia accompagnata

da indagini di impronta assolutamente artistica sull’esperienza concreta delle situazioni spaziali,

che indagano le modalità attraverso cui gli spazi vengono soggettivamente percepiti, vissuti

e presentati. La giovane artista tirolese Anna-Maria Bogner ha scelto proprio questo campo

quale ambito prediletto di lavoro. Al centro del suo agire artistico troviamo l’esplorazione del

concetto di spazio e dei limiti a esso connessi. A differenza di Bernd Oppl, tuttavia, Bogner non

indaga lo spazio mediatico, ma quello squisitamente astratto e pittorico. Una preoccupazione

essenziale della sua arte è quella di minare le certezze alla base delle abitudini visive, infiltrandosi

in categorie di pensiero predeterminate.

Questo approccio è evidente anche nelle fotografie di paesaggio recentemente acquisite

che, suggerendo la dilatazione e il prolungamento paesaggistici, ne minano nel contempo

l’osservazione contemplativa. Le barre e le linee bianche, che sembrano adagiarsi sul paesaggio

o attraversarlo come un elemento di disturbo dell’immagine, indirizzano lo sguardo

dello spettatore verso la superficie materiale del supporto, impedendo così lo sviluppo della

profondità spaziale. Gli osservatori sono costantemente mantenuti in uno stato di incertezza,

la loro visuale è letteralmente ostruita, il terreno tolto da sotto i loro piedi. Le sortite di Bogner

nella fotografia sfidano il principio ordinatore della prospettiva centrale. Concetti basilari della

prospettiva centrale quali il punto di fuga come proiezione dell’occhio dell’osservatore o della

macchina fotografica e l’orizzonte come quadro umano di riferimento e come confine, si rivelano

attraverso lo smantellamento della loro funzione di orientamento normativo, percepita

come naturale. Günther Dankl

Anna-Maria Bogner

o. T. / s. t. (2017)

Schwarz-Weiß-Fotografie vom Negativ auf Barytpapier, händisch bearbeitet, kaschiert auf Dibond / fotografia in

bianco e nero da negativo su carta baritata, lavorata a mano, laminata su Dibond

40 x 55 cm

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!