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Portfolio 2

Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

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Martina Steckholzer hat sich seit Beginn ihres künstlerischen Schaffens immer wieder sowohl

mit prozessualen und konzeptionellen Fragestellungen der Malerei als auch der Verdichtung

von Ausstellungsarchitekturen und den in ihnen präsentierten Kunstwerken auseinandergesetzt.

Ausgangspunkt der Bilder von Martina Steckholzer sind Videoaufnahmen von Ausstellungsdisplays

und -architekturen oder Kunstmessen, aus denen sie einzelne Stills herausnimmt, um sie

als Vorlage und Inspirationsquelle ihrer abstrahierenden Raumbilder zu verwenden. Seit 2018

entstehen neue, großformatige und geometrische Raumbilder, in denen sie wie in ihren früheren

Bildern wieder auf das Schwarz-Weiß als Grundlage ihrer Malerei zurückgreift. Dabei lässt

sie sich von architektonischen Elementen und atmosphärischen Raumerlebnissen ebenso anregen

wie von Bühnenbildern. Weitere Inspirationsquellen ihrer abstrakten Arbeiten sind Musik-,

Tanz- und Kunstereignisse als Momente zeitgenössischen Geschehens.

Ähnlich wie in der Werkgruppe A Lent von 2018 arbeitet die Künstlerin auch in dem Bild A

Sonata mit schwarzem Pigment auf Leinwand. Mit filigranen Linien sowie grauen oder schwarzen

Flächen öffnen sich dreidimensionale Räume, die zwar als solche wahrnehmbar, aber nur

schwer einzuordnen sind. Wenngleich streng konzeptionell angelegt, schwingt hier auch ein

lyrischer Grundton mit. Dies ist nicht zuletzt darauf zurückzuführen, dass sich Steckholzer bei

der Ausführung des Bildes – neben der Architektur von Ausstellungräumen – von einer Sonate

von Maurice Ravel aus dem Jahr 1920 anregen ließ. Damit gelingt es ihr auf poetische Weise,

Bewegung und Raum sowie Raum und Wahrnehmung zum Ausdruck zu bringen.

Fin dagli inizi della sua carriera artistica, Martina Steckholzer si è costantemente confrontata

tanto con questioni relative ai processi e ai concetti della pittura, quanto con la compattazione

delle architetture espositive e delle opere d’arte in esse presentate.

Punto di partenza delle immagini di Martina Steckholzer sono filmati che riprendono i display

e le architetture di mostre o di fiere d’arte, dai quali ricava singole riprese che fungono da

modello e fonte di ispirazione per i suoi dipinti di spazi dal carattere astratto. Dal 2018, l’artista

realizza nuove immagini di spazi geometrici e di grandi dimensioni, nelle quali, come nei suoi

primi lavori, usa il bianco e nero come base della sua pittura. Per questi dipinti, l’artista si lascia

ispirare da elementi tanto architettonici quanto scenografici. Altre fonti di ispirazione dei suoi

lavori astratti, nei quali Martina Steckholzer fa confluire esperienze spaziali sia architettoniche

che atmosferiche, sono la musica, la danza ed eventi artistici in quanto momenti di vissuto

contemporaneo.

Per il dipinto A Sonata, così come per i lavori riuniti nella serie A Lent del 2018, Steckholzer utilizza

il pigmento scuro su tela. Linee sottili e superfici grigie o nere su sfondo bianco danno vita

a spazi tridimensionali, riconoscibili in quanto tali, ma difficilmente inquadrabili. Nell’opera, di

impostazione strettamente concettuale, vibra tuttavia anche una tensione lirica, riconducibile a

un’ispirazione musicale. Accanto alle architetture espositive, il processo creativo è stato infatti

accompagnato da una sonata di Maurice Ravel del 1920. L’artista riesce così a esprimere in

modo poetico movimento e spazio nonché spazio e percezione. Günther Dankl

Martina Steckholzer

A Sonata (2018)

Pigment auf Leinwand / pigmento su tela

90 x 160 cm

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