Portfolio 2
Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.
Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.
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Maria Peters liebt es, Geschichten zu erzählen. Ihre Bilder leben von Erfahrungen, Motiven und
Inhalten, die sie auf Reisen, Gesprächen oder beim Lesen sammelt und zusammenführt. Ähnlich
dem Sampeln in der Musik, verbindet sie vorgegebene Elemente und aktuelle, das heißt
persönliche Erlebnisse, zu einem Bildganzen. Dieses bildet sodann den Ausgang für einen Erzählstrang,
den sie von Bild zu Bild zu einem inhaltlichen Ganzen weiterführt.
Wie ein Großteil der von der Künstlerin 2016 geschaffenen Arbeiten gehört auch Netze 1 zum
übergeordneten Zyklus Lost to regain. Sie ist damit Teil einer Art Fortsetzungsgeschichte, die
sich inhaltlich sowohl mit der Übertragung von Erinnerungen, mit dem Klonen und mit aktuellen
Experimenten in der Neurologie beschäftigt als auch mit der Frage, welche Arten von
Humanoiden in der Zukunft durch die Selbst-Erweiterung und Optimierung des Homo sapiens
entstehen könnten. Jede dieser Geschichten ordnet Maria Peters 24 fiktiven Frauenfiguren mit
unterschiedlicher Bildsprache und Ausdrucksweise zu.
Netze 1 ist der im Jahr 2093 lebenden Figur „Christine“ zugeordnet. Sie basiert auf einer als
Marija Wolkonskaja historisch belegten Frau, die ihrem Mann nach Sibirien in die lebenslange
Verbannung folgte. In der von Maria Peters fiktiv weitergesponnenen Geschichte lernt sie einen
schamanischen Führer kennen. Dieser bietet ihr einen Zauber an, der ihr ermöglicht, ihre
Persönlichkeit an eine Nachfolgerin, nämlich „Christine“, zu übertragen und so eine Art „ewiges
Leben“ zu führen.
Traumbildern ähnlich, taucht in Netze 1 eine Reihe von Bildelementen auf, wie zum Beispiel ein
herz- oder hirnähnliches Organ. Darüber hinaus ein Delfin, der für die Künstlerin Lebendigkeit
und Neugierde symbolisiert, sowie ein verlassenes Haus oder ein Hermelin, das für Maria
Peters Unschuld, aber auch Wildheit verkörpert. Themen, die damit angesprochen werden,
sind Religion, Gedächtnis, Bewusstsein sowie Netzwerk und Gemeinschaft.
Maria Peters ama raccontare storie. I suoi quadri vivono di esperienze, motivi e contenuti raccolti
durante viaggi, chiacchierate o letture e successivamente traslati in immagini. Analogamente
ai samples musicali, contenuti ed esperienze personali si combinano in una globalità
visiva, formando il terreno di coltura di un intreccio narrativo a cui, immagine dopo immagine,
l’artista dona senso compiuto.
Come la maggioranza delle opere che ha realizzato nel 2016, anche Netze 1 appartiene al ciclo
Lost to regain, una sorta di storia a puntate che, dal punto di vista contenutistico, si confronta
sia con la trasmissione di memorie e ricordi, di cloni e di esperimenti in campo neurologico,
sia con la questione legata alle tipologie di umanoidi che potranno nascere in futuro grazie
all’auto-sviluppo e al perfezionamento dell’homo sapiens.
Ciascuna di queste storie è correlata con 24 figure femminili fittizie, contraddistinte da tematiche,
linguaggio figurato e modalità di espressione differenti.
L’opera Netze 1 è correlata con il personaggio di Christine che vive nell’anno 2093. Questa figura,
analogamente al personaggio storico di Maria Wolkonskaja, segue il marito esiliato a vita
in Siberia. Nella tundra siberiana Maria si imbatte nella popolazione nomade dei Buriati. Nella
storia fittizia elaborata da Maria Peters, la protagonista conosce una guida sciamanica che le
offre un incantesimo, permettendole di tramandare la sua personalità a una discendente, nella
fattispecie Christine, dandole così la possibilità di vivere una sorta di “vita eterna”.
Quasi si trattasse di visioni, da Netze 1 emerge una lunga serie di elementi visivi come, ad
esempio, un organo dalle fattezze simili a un cuore o a un cervello. Oltre a ciò è possibile scorgere
un delfino, per l’artista simbolo di vitalità e curiosità, così come una casa abbandonata e
un ermellino che, secondo Peters, incarna nel contempo innocenza e spirito selvaggio. Altre
tematiche affrontate nell’opera sono la religione, la memoria, la coscienza, così come le reti
sociali e la comunità. Günther Dankl
Maria Peters
Netze 1 / reti 1 (2016)
Gouache, Bleistift, Collage (cut-out) auf Papier, drei-schichtig zwischen Plexiglas im Rahmen /
guazzo, matita, collage (cut out) su carta, a tre strati tra plexiglas in cornice
107 x 107 cm