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Portfolio 2

Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

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Bernd Oppl setzt sich in erster Linie mit Architektur und dem Medium Film auseinander. Dabei

geht er der Frage nach, wie Räume auf uns wirken und welche Emotionen oder Assoziationen

sie auslösen: „In meiner Arbeit spüre ich der Frage nach, in welchen Räumen wir uns bewegen:

in fremden und selbst geschaffenen, in realen und virtuellen Architekturen, in äußeren und

inneren, in physischen und psychischen Räumen. […] In meinen Objekten und Installationen

werden die Räume selbst zu Protagonisten und beginnen von sich aus zu erzählen, was in ihnen

geschieht oder nicht geschieht.“

Oppl arbeitet zumeist mit Videoskulpturen, Fotografien und technisch aufwendigen Raummodellen,

die einerseits optische Täuschungen sichtbar machen und andererseits Apparaten aus

den Anfangszeiten der Filmtechnologie nachempfunden sind. „Ich inszeniere die Realität vor

und hinter dem Screen“, sagt der Künstler über die von ihm gebauten Seh-Maschinen, in die

die Betrachtenden einen Blick werfen können und – wieder sich selbst als Bild erblicken, zeitversetzt

von einer winzigen Kamera ins Miniaturtheater projiziert.

Oppl kommt von der Malerei her und erweitert deren illusionistischen Möglichkeiten in den

medialen Raum. Die beiden Motive aus der 2018 entstandenen Serie wirken im ersten Moment

wie zerbrochene Glasscheiben. Tatsächlich jedoch sind sie im Inneren einer analogen Mittelformat-Kamera

entstanden. Zerrissene Zelluloidteile werden in einem alten analogen Kameragehäuse

geschüttelt und hinterlassen auf der Filmschicht nach der Belichtung visuelle Spuren, die

unsere gewohnheitsmäßige Raumerfahrung verunsichern.

Nel suo approccio artistico Bernd Oppl si confronta principalmente con l’architettura e il mezzo

cinematografico. Egli indaga la questione di come gli spazi possano influenzarci e quali

emozioni o associazioni siano in grado di suscitare.

“Nelle mie opere cerco di rispondere alla domanda: in quali spazi ci muoviamo? Spazi estranei

e auto-creati, in architetture reali e virtuali, in spazi esterni e interni, in spazi fisici e psichici. [...]

Nei miei oggetti e nelle mie installazioni sono gli spazi stessi a diventare protagonisti, iniziando

a raccontare da soli ciò che accade – o non accade – dentro di loro.”

Oppl lavora principalmente con video sculture, fotografie e modelli spaziali tecnicamente elaborati

che, da un lato, rendono visibili le illusioni ottiche e dall’altro si basano su apparecchi

appartenenti agli albori della tecnologia cinematografica. “Metto in scena la realtà davanti e

dietro lo schermo”, afferma l’artista parlando delle macchine per la visione da lui stesso costruite,

all’interno delle quali lo spettatore può gettare lo sguardo e vedere sé stesso – sotto

forma di immagine temporalmente sfasata – proiettato da una piccola telecamera nel teatro

in miniatura.

Bernd Oppl proviene dalla pittura e amplia le possibilità illusionistiche di questo linguaggio

creativo all’interno dello spazio mediatico. A un primo sguardo i due motivi della serie, prodotta

nel 2018, sembrano lastre di vetro rotte. In realtà esse sono state create all’interno di una

fotocamera analogica di medio formato. Frammenti di celluloide strappati vengono scossi in

una vecchia custodia per macchina fotografica analogica, lasciando sullo strato di pellicola,

dopo l’esposizione, tracce visive che minano la sicurezza legata alla nostra esperienza spaziale

abituale. Günther Dankl

Bernd Oppl

Splinter (B) (2018)

C-Print

50 x 50 cm

Auflage / tiratura: 3 + 1 AP

Splinter (C) (2018)

C-Print

50 x 50 cm

Auflage / tiratura: 3 + 1 AP

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