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Portfolio 2

Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

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Walter Niedermayr gehört zu den international bekannten Künstlern und Fotografen. Seit den

1980er-Jahren beschäftigt er sich unter anderem mit der fotografischen Untersuchung und Interpretation

der Landschaft im hochalpinen Raum. Dabei thematisiert er die stetige Präsenz

der Menschen selbst in den entlegensten Winkeln hoch oben im Gebirge. Der Fokus liegt auf

einem Raum, der von Menschen besetzt wird, womit das eigentliche Naturerlebnis verdrängt

wird. Internationale Aufmerksamkeit erlangte der Künstler erstmals mit der groß angelegten

Serie Die Bleichen Berge, für die er 1995 mit dem European Photography Award ausgezeichnet

wurde.

In der 2012 begonnenen Serie der Portraits rückt Niedermayr nicht mehr die alpine Landschaft

selbst, sondern vielmehr die in ihr aufgestellten Schneekanonen ins Zentrum. Er fotografiert

sie, anstatt in winterlicher Umgebung, in sommerlicher Landschaft, eingehüllt in einen Umhang

aus Kunststoff, der sie vor den Wetterunbilden schützt. Losgelöst vom Kontext ihrer eigentlichen

Funktion, wirken sie wie ein Störfaktor in ihrem Umfeld. „Sie sind stumme Zeugen unserer

Zeit“ und „stehen in der Landschaft als personifizierter Ausdruck unserer Konsumgesellschaft.

Manchmal verändern sie ihr Gesicht, wenn der Wind sie berührt. Sie warten in der Landschaft,

auf dass sie den Winter entweder verlängern oder überhaupt erst möglich machen.“ (Walter

Niedermayr)

Erschienen Personen in früheren alpinen Landschaftsbildern wie grafische, ornamentale Elemente,

so fotografiert Niedermayr die Schneekanonen aus nächster Distanz und rückt sie damit

groß in die Mitte des Bildausschnittes. Die auf diese Weise an menschliche Wesen erinnernden

Schneekanonen werden somit zu Denkbildern, die zur Reflexion darüber anregen, wie die

hochalpine Landschaft durch das Eingreifen des Menschen allmählich zurückgedrängt und verändert

wird.

Walter Niedermayr appartiene alla cerchia di artisti e di fotografi di fama internazionale. Sin

dagli anni ottanta egli pone al centro della sua attenzione l’indagine e l’interpretazione fotografica

del paesaggio nell’area alpina. In questo contesto, l’artista tematizza la costante presenza

dell’uomo fin nei più remoti recessi dell’alta montagna. Il focus è rappresentato da uno

spazio che, attraverso l’occupazione da parte dell’uomo, viene a perdere la tipicità dell’esperienza

naturale a esso legata. Niedermayr si è imposto per la prima volta a livello internazionale

nel 1995 con l’ampia serie fotografica Die Bleichen Berge/I Monti Pallidi, per la quale ha vinto

l’European Photography Award.

Nella serie Portraits, iniziata nel 2012, Niedermayr non pone più al centro il paesaggio alpino

in quanto tale, ma i cannoni da neve che lo popolano. L’artista non fotografa i macchinari in

un’ambientazione invernale ma, al contrario, in un paesaggio estivo, avvolti da un rivestimento

di plastica che li protegge dalle intemperie. Sganciati dal contesto legato alla loro specifica

funzione, essi mutano ruolo, trasformandosi in autentico fattore di disturbo all’interno dello

scenario. “Sono muti testimoni del nostro tempo” e “sono collocati nel paesaggio quale personificazione

della nostra società consumistica. A volte cambiano volto, ad esempio quando

sono sfiorati dal vento. Aspettano nel paesaggio il momento in cui faranno iniziare o prolungheranno

l’inverno.” (Walter Niedermayr)

A differenza delle figure umane presenti nelle precedenti immagini di paesaggi alpini, dalla

funzione apparentemente grafica e ornamentale, i cannoni da neve sono posti in primissimo

piano, al centro stesso dell’immagine. I “ritratti” dei cannoni, che ricordano vagamente delle

creature umane, si trasformano pertanto in immagini che ci stimolano a riflettere su come il

paesaggio alpino sia gradualmente eroso e modificato dalla costante penetrazione umana.

Günther Dankl

Walter Niedermayr

Portrait 10 und 36 / ritratti 10 e 36 (2012)

aus der Werkgruppe Portraits / dal gruppo di opere Ritratti

Digitaler Pigmentdruck auf Hahnemühlepapier, 100 % Zellulose, Ahornrahmen, oberflächenbehandelt, Acryl-Glas / stampa digitale

a pigmento su carta Hahnemühle, 100 % cellulosa cornice di acero, trattata, vetro acrilico

45,5 x 35,8 cm (46 x 36,3 cm gerahmt / incorniciato)

Auflage / tiratura: 1/6

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