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Portfolio 2

Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

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Was in einem ersten Moment klingen mag wie ein umweltaktivistischer Slogan, entpuppt sich

beim Blick auf die Entstehungsgeschichte des Werks als die Frucht eines Missverständnisses

beim Übersetzen. Linda Jasmin Mayer war von Oktober bis Dezember 2020 dank eines Auslandsstipendiums

in der Cité Internationale des Arts in Paris und unternahm während dieser

Zeit zahlreiche Spaziergänge durch die Seine-Metropole. Auf diesen Streifzügen durch die verschiedenen

Stadtviertel hat sie Sprüche aus dem öffentlichen Raum fotografiert und archiviert.

„L‘avenir nous appartient“ („Die Zukunft gehört uns“) war eines dieser Zitate, mutierte dann aber

aufgrund eines zusätzlichen „pas“ zum Titel der Arbeit und zur Negation des Ausgangsspruches.

„Die Zukunft ist unsere und nicht unsere“ formuliert auf das Trefflichste die Ambivalenz

und das Spannungsverhältnis unserer Zeit.

Heute werden Slogans mittels Farbsprühdosen als Graffitis auf Mauern hinterlassen, Linda Jasmin

Mayer bedient sich aber einer uralten Kulturtechnik, um den Spruch festzuhalten und für

uns zu visualisieren, nämlich jener des Stickens. Vor hundert Jahren veröffentlichte die deutsche

Künstlerin Hannah Höch in einer Zeitschrift, für die sie Stickmuster entwarf, einen Aufruf:

„Wenigstens ihr Kunstgewerblerinnen müsst wissen, dass ihr mit euren Stickereien auch eure

Zeit dokumentiert.“ Und genau das macht die Künstlerin Linda Jasmin Mayer auch. Das alte

Handwerk wird von ihr mit einem kritischen Subtext versehen, die Arbeit erhält so einen innovativen

Charakter und hat nichts Biedermeierliches mehr an sich. Bildträger ist ein in Bienenwachs

getränktes Stück Baumwollstoff, der Vorgang des Hineinstickens, die Hinwendung zur Handarbeit

ist auch ein Mittel der Entschleunigung und eine Form der Messung von Zeit, von der die

Menschen während der Lockdowns mehr als sonst zur Verfügung hatten.

Und warum Bienenwachs? Will man den gestickten Spruch mithilfe einer düsteren Zukunftsvision

interpretieren, fällt einem die dem Physiker Albert Einstein zugeschriebene Aussage ein:

„Wenn die Bienen aussterben, sterben vier Jahre später auch die Menschen.“

Quello che in un primo momento può sembrare lo slogan di attivisti per l’ambiente si rivela,

una volta studiata la storia dell’origine dell’opera, come il frutto di un malinteso interpretativo.

Da ottobre a dicembre 2020, grazie a una borsa di studio, Linda Jasmin Mayer ha soggiornato

presso la Cité Internationale des Arts di Parigi e durante questo soggiorno ha fatto numerose

passeggiate attraverso la metropoli sulla Senna. Durante questi giri per i vari quartieri della

città, l’artista ha fotografato e archiviato frasi scritte in luoghi pubblici. “L’avenir nous appartient”

(il futuro ci appartiene) è una di queste frasi e, a causa dell’aggiunta di un “pas”, essa è

poi mutata nel titolo del lavoro e anche nella negazione della citazione originale. Il futuro ci

appartiene o non ci appartiene sono formulazioni che riflettono al meglio l’ambivalenza e la

tensione che caratterizzano il nostro tempo.

Al giorno d’oggi, gli slogan vengono impressi sui muri con delle bombolette spray, acquisendo

la forma di graffiti. Linda Jasmin Mayer, invece, si serve di un’antichissima tecnica della

nostra cultura per catturare e visualizzare per noi il messaggio. Cento anni fa, su una rivista per

la quale ideava modelli di ricamo, l’artista tedesca Hannah Höch lanciò un appello: “Perlomeno

voi, artigiane dell’arte, dovete sapere che con i vostri ricami documentate anche il vostro

tempo”. E questo è esattamente ciò che fa Linda Jasmin Mayer. L’antica tecnica del ricamo si

fa veicolo, grazie all’artista, di un implicito messaggio critico e l’opera assume in tal modo una

natura innovativa, perdendo del tutto il carattere Biedermeier. Il supporto dell’immagine è

rappresentato da un pezzo di tessuto di cotone imbevuto nella cera d’api, il processo di ricamo,

il ricorso al lavoro manuale rappresentano anche un mezzo di decelerazione e una forma

di misurazione del tempo, entrambi fattori di cui le persone hanno avuto a disposizione più del

solito durante il lockdown.

E perché la cera d’api? Se si interpreta il messaggio ricamato secondo una visione pessimistica

del futuro, la dichiarazione attribuita al fisico Albert Einstein risulta l’equivalente appropriato di

“il futuro non ci appartiene”: “Se le api scomparissero dalla terra, per l’uomo non resterebbero

che quattro anni di vita”. Brigitte Matthias

Linda Jasmin Mayer

L’avenir ne nous appartient pas (2020)

Baumwolle, Bienenwachs / cotone, cera d’api

32 x 42 cm

L’avenir nous appartient (2020)

Inkjet Matt Print auf Aludibond / stampa opaca a getto d’inchiostro su alluminio Dibond

150 x 112 cm

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