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Portfolio 2

Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.

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Einmal geht der Daumen nach oben, dann wieder nach unten. Bewertungen, sei es in der analogen,

sei es in der digitalen Welt, stehen an der Tagesordnung. Auf Facebook werden im

Vorbeiscrollen per Klick intuitiv „Gefällt mir“ ausgeteilt. Auf Twitter werden kollektiv Meinungen

ausgeschüttet, ohne Rücksicht auf persönliche Schicksale. Auch im realen Leben ist man stetig

Prüfungen und Beurteilungen ausgeliefert. Der in Innsbruck aufgewachsene und in Wien lebende

Künstler zeigt mit seinem Bronzeobjekt mit dem doppelten Daumen in Wie auch immer, wie

austauschbar und wenig stabil Wertesysteme sind.

Absurditäten des Alltages, Verwechslungen und Irrtümer sind für Matthias Krinzinger beliebte

Anknüpfmomente: Positiv besetzt ist der Daumen nach oben, während pollice verso (= mit dem

Daumen nach unten) auch heute negativ besetzt ist. „Pollice verso“ symbolisierte ursprünglich

im Kampf das gezückte Schwert und bedeutete den Tod des Gladiators.

Krinzinger nimmt in seiner künstlerischen Arbeit Alltagssituationen unter die Lupe, leuchtet sie

aus und baut kleine Veränderungen ein, sodass das Normale zum Auffälligen und Entfremdeten

wechselt und die Betrachtenden aus der Komfortzone des Gewohnten lockt. Dabei steht

die humorvolle Erarbeitung seiner künstlerischen Eingriffe im Vordergrund. Nicht selten wird

er zum Akteur seiner Interventionen und darf als Irritator, als das Haar in der Suppe, sich selbst

in Szene setzen. So drängt er sich zum Beispiel in Innsbruck vor dem Goldenen Dachl zwischen

die vor der bekannten Sehenswürdigkeit posierenden Touristinnen, um sich in unzähligen Fotos

von fremden Menschen sich als Statist zu verewigen und so zum Erinnerungsstück zu werden,

das in Fotospeichern in die Welt exportiert wird.

Selbstkritisch legt Krinzinger in seinem Schaffen auch immer wieder den Fokus auf Kunst und

ihre Geschichte, indem er Werke vergangener Epochen auf unkonventionelle Art reinterpretiert,

verändert oder betont, um damit das Elitäre in der Kunst schelmisch zu erden.

Il pollice dapprima punta verso l’alto, poi nuovamente verso il basso.

Le valutazioni e i giudizi, sia nel mondo analogico come anche in quello digitale, sono all’ordine

del giorno. Su Facebook le distribuiamo istantaneamente cliccando sull’icona “mi piace“.

Su Twitter prendono forma ogni giorno migliaia di opinioni collettive senza curarsi minimamente

dei destini delle persone coinvolte. Anche nella vita di tutti i giorni siamo costantemente

sottoposti a prove e giudizi. Matthias Krinzinger, nato e cresciuto a Innsbruck e attualmente

residente a Vienna, tramite il suo oggetto in bronzo – una mano dotata di due pollici – ci indica

quanto poco stabili e affidabili siano i sistemi di valutazione. Le assurdità quotidiane, gli errori

e le manipolazioni sono per Krinzinger i punti di collegamento prediletti. Ecco che, allora, l’odierno

simbolo positivo del pollice è vittima di una falsificazione storica. Nell’antichità, infatti,

il “pollice verso” (sia in giù che in su) indicava, nelle lotte tra gladiatori, la spada sguainata e

significava la morte del gladiatore sconfitto; il gesto positivo che risparmiava la vita al perdente

era invece il pollice chiuso nel pugno (spada nel fodero).

Con spirito autocritico Krinzinger concentra la sua attenzione sull’arte e sulla sua storia, reinterpretando,

alterando o mettendo in evidenza in modo assolutamente anticonvenzionale opere

di epoche passate e irridendo così, non senza malizia, la componente elitaria insita nella

produzione artistica. Al centro della scena Krinzinger pone l’elaborazione dei suoi interventi

artistici, condotta sempre con abbondanti dosi di umorismo. Non è raro, infatti, trovarlo quale

primo attore delle sue opere, una sorta di irritante disturbatore, il famigerato “capello nella

minestra”. Lo troviamo, ad esempio, immerso nella folla di turisti riuniti di fronte al “tetto d’oro”

nel centro di Innsbruck per farsi immortalare in qualità di statista – e di conseguenza farsi

esportare in tutto il mondo – grazie agli scatti di migliaia di foto ricordo.

Nelle sue opere Matthias Krinzinger mette sotto la lente d’ingrandimento situazioni legate alla

quotidianità, svelandole nei dettagli, ma alterandole mediante piccole modifiche. Il risultato

è la metamorfosi della normalità e la sua trasformazione in qualcosa di unico e straniante:

proprio ciò che serve ad agganciare l’osservatore e a portarlo fuori dalla “comfort zone” delle

consuetudini. Lisa Trockner

Matthias Krinzinger

Wie auch immer / comunque sia... (2011)

Bronzeguss / fusione in bronzo

23 x 12 x 32 cm

Auflage / tiratura: 4/4 + 1 AP

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