Portfolio 2
Portfolio 2, il catalogo Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.
Portfolio 2, il catalogo
Nel 2022, in occasione del 50° anniversario della Cassa Centrale Raiffeisen dell'Alto Adige e dopo dodici anni di attività collezionistica di opere d'arte locale contemporanea, era giunto il tempo di stilare un secondo bilancio del lavoro svolto attraverso il catalogo PORTFOLIO 2, permettendo a tutti di dare uno sguardo alle acquisizioni dal 2016 al 2022.
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In Anknüpfung an eines der Hauptwerke der Abstraktion, das Schwarze Quadrat (1915) von
Kasimir Malewitsch, eine der Ikonen der Malerei des 20. Jahrhunderts, setzt Arnold Holzknecht
zu einer formalen Erweiterung des Themas an und findet sein eigenes Konzept zur Auseinandersetzung
mit dem klassischen Viereck.
Als Interpret des traditionellen Grödner Werkstoffes Holz, meistens Lindenholz, bearbeitet er
dieses mit einem Hohleisen Nummer 9 und schnitzt nur millimetertiefe Kerben, die durch Anhebung
eine schuppenähnliche Oberfläche bilden. Mit schwarz gefärbtem Wachs und weißem
Pigment wird die so entstandene Fläche bearbeitet, ein Prozess, der nur zum Teil steuerbar
ist. Bei der vorliegenden Arbeit kommen vertikale, säulenähnliche Strukturen im regelrechten
Wortsinn zum Tragen. Das Schwarz des Arnold Holzknecht hat unendlich viele Facetten, darin
ist potenziell alles verborgen. Die Assoziation einer Nocturne liegt nahe, je nach Lichteinfall
wird das Werk verschieden wahrgenommen und die Betrachtenden können sich durch Positionswechsel
aktiv in die ästhetische Wirkung mit einbringen.
Das weiche Schwarz und die Abstraktion sind das Herz und die Stimme dieser Arbeit. Arnold
Holzknechts Ziel, durch minimalistische künstlerische und handwerkliche Eingriffe ein Werk zu
schaffen, das dem Credo des „Weniger ist mehr“ gehorcht, ist hier aufs Trefflichste erreicht.
Sein schwarzes Quadrat wirkt wie ein abstraktes Gemälde, ein gezeichnetes Bild, vielleicht in
Anlehnung an einen geschlossenen Fichtenzapfen oder eine Schlangenhaut.
Ein Zitat des amerikanischen abstrakten Expressionisten Clyfford Still trifft wohl auch auf die
Arbeit von Arnold Holzknecht zu: „Schwarz war für mich nie eine Farbe des Todes oder des
Schreckens. Für mich ist diese Farbe warm und fruchtbar.“
Collegandosi direttamente a una delle opere seminali dell’arte astratta, una delle icone della
pittura del XX secolo, il Quadrato Nero di Kazimir Malevich del 1915, Arnold Holzknecht si è
dedicato a un ampliamento formale della tematica, elaborando il suo concetto personale nel
confronto con il quadrato classico.
In qualità di interprete del legno, il materiale gardenese tradizionale per eccellenza – per lo
più legno di tiglio – Holzknecht lo lavora con una sgorbia numero 9, creando incisioni profonde
solo pochi millimetri che, sollevandosi, formano una superficie scagliosa. Quest’ultima
viene lavorata con cera nera e pigmento bianco: un processo solo parzialmente controllabile
tramite il quale nell’opera vengono a formarsi vere e proprie strutture verticali a pilastri. Il nero
di Arnold Holzknecht ha un numero infinito di sfaccettature, in cui potenzialmente tutto è nascosto.
L’associazione con il notturno è evidente; a seconda dell’incidenza della luce, l’opera
viene percepita in modo diverso e lo spettatore può contribuire attivamente all’effetto estetico
cambiando posizione.
La morbidezza del nero e l’astrazione sono il cuore e la voce di quest’opera. L’obiettivo di
Arnold Holzknecht, ovvero creare un’opera attraverso interventi artistici e manuali minimalisti,
obbedienti al motto “less is more”, in quest’opera è stato centrato in pieno. Il suo quadrato
nero sembra un dipinto astratto, un quadro disegnato che pare rimandare a una pigna chiusa
di abete rosso o a una pelle di serpente.
Una citazione dell’espressionista astratto americano Clifford Still vale in toto anche per l’opera
di Arnold Holzknecht: “Per me, il nero non è mai stato il colore della morte o del terrore. Per
me si tratta di un colore caldo e fertile”. Brigitte Matthias
Arnold Holzknecht
Ohne Titel / senza titolo (2018)
Mischtechnik auf Holz / tecnica mista su legno
58 x 61 x 2 cm