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Diesel 2022-12

DIESEL OF THE YEAR Kohler: Un anno da primo della classe. Il Ksd visto alle fiere HI-TECH Key Energy: In chiacchiera con Tessari. L’ultimogenito di Man Sima: Carrellata fotografica: Bimotor, Deere, Perkins, Volvo BAUMA Bauma 2022: Si conferma il n. 1 AS Labruna: Power 80 Briggs&Stratton: Litio e benzina Cat: “Il giallo” delle batterie John Deere: Soluzioni integrate Fpt Industrial: PowerPack Hatz: Elettrico super-smart Kohler: Effetto Power Kubota: Ibrido, H2, D1105-K Perkins: Sguardo al domani Scania: Efficienza al 50% Yanmar: Tutti in batteria! Volvo Penta: Dual-fuel EIMA Eima 2022: È nuovamente record Cummins: Con Fabio Vaiani Deutz: Colombo e Debenedetti DIESEL MARE Mets: Green e integrazione Cartello: Narrazione in due atti RUBRICHE Editoriale; Automotive; VeT Network; Oem&Motori

DIESEL OF THE YEAR
Kohler: Un anno da primo della classe. Il Ksd visto alle fiere
HI-TECH
Key Energy: In chiacchiera con Tessari. L’ultimogenito di Man
Sima: Carrellata fotografica: Bimotor, Deere, Perkins, Volvo
BAUMA
Bauma 2022: Si conferma il n. 1
AS Labruna: Power 80
Briggs&Stratton: Litio e benzina
Cat: “Il giallo” delle batterie
John Deere: Soluzioni integrate
Fpt Industrial: PowerPack
Hatz: Elettrico super-smart
Kohler: Effetto Power
Kubota: Ibrido, H2, D1105-K
Perkins: Sguardo al domani
Scania: Efficienza al 50%
Yanmar: Tutti in batteria!
Volvo Penta: Dual-fuel
EIMA
Eima 2022: È nuovamente record
Cummins: Con Fabio Vaiani
Deutz: Colombo e Debenedetti
DIESEL MARE
Mets: Green e integrazione
Cartello: Narrazione in due atti
RUBRICHE
Editoriale; Automotive; VeT Network; Oem&Motori

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DICEMBRE<br />

N°<strong>12</strong> <strong>2022</strong><br />

ANNO 35°<br />

EURO 5,00<br />

VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

Il filo<br />

del Bauma<br />

Si attacca alla corrente elettrica. In copertina i moduli elettrici di Eleo, sponda Yanmar, e una batteria<br />

di Perkins - Non solo gli “altri”: al Bauma l’ufficialità della piattaforma Scania, 11 e 13 litri, e del Core 75<br />

di Agco Power - Fatevi il pieno di fiere con l’Eima dei record, il Mets e le pillole dal Sima e dal Key Energy


Dicembre <strong>2022</strong><br />

dieselweb.eu<br />

FIERE<br />

10. Il responso degli addetti ai lavori, dopo<br />

uno Iaa balbettante, è stato univoco: le<br />

fiere servono e serviranno. Bauma ed Eima<br />

hanno veleggiato con il vento in poppa<br />

24<br />

20<br />

10<br />

36<br />

28<br />

DIESEL OF THE YEAR<br />

6. Kohler: Un anno da primo della<br />

classe. Il Ksd visto alle fiere<br />

HI-TECH<br />

8. Key Energy: In chiacchiera con<br />

Tessari. L’ultimogenito di Man<br />

9. Sima: Carrellata fotografica:<br />

Bimotor, Deere, Perkins, Volvo<br />

BAUMA<br />

10. Bauma <strong>2022</strong>: Si conferma il n. 1<br />

<strong>12</strong>. AS Labruna: Power 80<br />

13. Briggs&Stratton: Litio e benzina<br />

14. Cat: “Il giallo” delle batterie<br />

15. John Deere: Soluzioni integrate<br />

16. Fpt Industrial: PowerPack<br />

17. Hatz: Elettrico super-smart<br />

18. Kohler: Effetto Power<br />

LE RISPOSTE DI<br />

NOVEMBRE<br />

Quanto idrogeno, allo Iaa e<br />

nelle comunicazioni ufficiali<br />

delle aziende. Tanto...<br />

troppo?<br />

39%<br />

61%<br />

20. Kubota: Ibrido, H2, D1105-K<br />

22. Perkins: Sguardo al domani<br />

24. Scania: Efficienza al 50%<br />

25. Yanmar: Tutti in batteria!<br />

26. Volvo Penta: Dual-fuel<br />

EIMA<br />

28. Eima <strong>2022</strong>: È nuovamente record<br />

32. Cummins: Con Fabio Vaiani<br />

34. Deutz: Colombo e Debenedetti<br />

DIESEL MARE<br />

36. Mets: Green e integrazione<br />

40. Cartello: Narrazione in due atti<br />

RUBRICHE<br />

4. Editoriale 5. Automotive<br />

42. VeT Network 50. Oem&Motori<br />

Questo è l’ultimo numero di DIESEL.<br />

Da gennaio 2023 la nostra testata<br />

si chiamerà POWERTRAIN. Anche voi<br />

la ritenete una scelta consapevole?<br />

SEGUICI SUI<br />

SOCIAL:<br />

sì<br />

no<br />

Rispondi su<br />

www.dieselweb.eu<br />

Il sondaggio non ha valore statistico. Le rilevazioni non sono basate su un campione scientifico<br />

3


di Fabio Butturi<br />

di Monica Leonardi<br />

IL RITORNO DELLE MEZZE STAGIONI<br />

Dicembre 1986, l’editoriale di allora<br />

cominciava con queste parole:<br />

«Ricorda l’avvenimento una lapide<br />

murata nella parete dello stabilimento<br />

Man a Monaco. Novant’anni fa, nel 1897,<br />

nasce esattamente lì il primo motore a scoppio<br />

funzionante, prova tangibile della bontà del<br />

brevetto depositato a Berlino il 28 febbraio<br />

1892 dal suo inventore, Rudolf <strong>Diesel</strong>».<br />

Fu il pigolante vagito d’esordio della rivista<br />

DIESEL, che si prefiggeva di scandagliare le<br />

applicazioni industriali, mobili, stazionarie e<br />

marine, senza disdegnare quelle stradali.<br />

E così è stato, fino a questo numero, DIESEL<br />

Dicembre <strong>2022</strong>. Un esercizio che presupponeva<br />

una professione di fede nei confronti del motore<br />

a combustione interna. Costruire, navigare,<br />

arare, trasportare merci o persone, scavare,<br />

perforare, sollevare, generare energia, perfino<br />

irrigare, drenare, trivellare e via discorrendo.<br />

Le sotto-categorie della coniugazione del verbo<br />

lavorare si conciliavano prevalentemente, per<br />

non dire esclusivamente, con il ciclo diesel. Nel<br />

novembre 2006, in occasione del ventennale,<br />

scrivemmo così: «In questi anni si sono visti<br />

sfilare i carri allegorici dei motori alternativi.<br />

Dopo il miraggio dell’idrogeno, i riflettori<br />

sono puntati su biogas, etanolo, biodiesel. E<br />

poi c’è l’elettrico. Ma questo sarà il tema del<br />

prossimo editoriale. Magari tra vent’anni».<br />

Gli anni trascorsi, in realtà, sono appena 16,<br />

eppure l’epilogo annunciato tra le righe si è<br />

inverato. Come si dice, “è morto il Re, viva il<br />

Re!”, a maggior ragione in considerazione dello<br />

stato di salute della tecnologia del motore diesel,<br />

mai stato così efficiente ed ecocompatibile.<br />

Quelle però che etichettammo come chimere o<br />

divagazioni esotiche sono entrate nell’agenda di<br />

normatori e costruttori. “Non esiste nessun game<br />

changer” si ripete all’unisono. Perché il diesel<br />

sopravviverà ai profeti di disgrazie, ai lobbisti<br />

diversamente verdi e agli eufemisticamente<br />

incauti. Di sicuro non sarà monolitico, come è<br />

stato fino ad ora. Quella stagione ha fatto il suo<br />

tempo, perché le mezze stagioni sono tornate.<br />

Possiamo annunciarlo senza timore di smentita<br />

da parte dei meteorologi. E saranno Bev, Phev,<br />

plug-in, alimentate dall’escursione cromatica<br />

dell’idrogeno, e poi benzina, etanolo, dal sapor<br />

di Dme, Fame, e asincrone, trifase, sicuramente<br />

Hvo, forse al sale, seriali, e rinnovabili quindi<br />

atomiche, solari, eoliche, geotermiche...<br />

Il poeta romano Ovidio ce<br />

l’ha suggerito oltre 2.000<br />

anni fa. La metamorfosi è<br />

la rinascita, un adattamento<br />

funzionale. DIESEL cessa<br />

di esistere sotto queste<br />

spoglie onomastiche e<br />

prosegue la sua missione<br />

con il nome di POWERTRAIN.<br />

Il nostro sguardo sarà<br />

quello di sempre: imparziale,<br />

attento, scrupoloso, curioso.<br />

Anzi, curiosissimo. Perché<br />

il percorso della transizione<br />

energetica è appena agli<br />

inizi. Non sappiamo dove ci<br />

porterà, sappiamo di sicuro<br />

che POWERTRAIN ci sarà.<br />

E voi con lui.<br />

Anche la<br />

formaldeide e il<br />

biossido di azoto<br />

nel mirino dei<br />

legislatori europei.<br />

Scontentare tutti non era<br />

certo una missione impossibile.<br />

Ma il nuovo<br />

standard di emissioni Euro<br />

7 è riuscito, incredibilmente,<br />

a mettere tutti d’accordo<br />

nel criticare i tecnici di Bruxelles<br />

che l’hanno partorito.<br />

Che peraltro replicano: il beneficio<br />

ambientale stimato di<br />

Euro 7 ha un rapporto tra impatto<br />

sulla salute dei cittadini<br />

e costi di 5 a 1, ottenuto con<br />

interventi dell’ordine di 90-<br />

150 euro per le auto e 2.500-<br />

2.700 euro per i camion.<br />

Anche Euro 7 fa cose buone<br />

Senza entrare nella polemica,<br />

un elemento positivo va<br />

riconosciuto alla nuova normativa<br />

dell’Unione europea:<br />

finalmente tratta alla stesso<br />

modo tutti i veicoli e tutti<br />

i tipi di alimentazione dei<br />

propulsori. Principio condivisibile,<br />

ma con un impatto<br />

decisamente più significativo<br />

per i mezzi pesanti. In fatto<br />

di ossidi di azoto, se per auto<br />

e furgoni la riduzione è del<br />

35 per cento, per i camion<br />

siamo al 56 per cento; idem<br />

GLI STANDARD CHE SCONTENTANO TUTTI<br />

Norme Euro 7<br />

nella bufera<br />

Bruxelles sceglie di usare la mano pesante con<br />

i costruttori, forse fin troppo. La normativa<br />

entrebbe in vigore su camion e autobus<br />

pochi anni prima dell’eutanasia del diesel<br />

per il particolato dove al delta<br />

negativo del 13 per cento di<br />

auto e commerciali corrisponde<br />

il 39 per cento dei camion.<br />

Che si beccano anche il monitoraggio<br />

delle emissioni di<br />

formaldeide (CH 2<br />

O) e biossido<br />

di azoto (N 2<br />

O).<br />

In cambio, sul versante dei<br />

mezzi più leggeri, può rappresentare<br />

un macigno la<br />

scelta di ampliare i test Rde<br />

(Real driving emissions) per<br />

l’omologazione a temperature<br />

esterne fino a 45 °C e,<br />

soprattutto, alle brevi percorrenze<br />

tipiche dei pendolari.<br />

Senza dimenticare un altro<br />

dettaglio imposto dalla cronaca<br />

quotidiana: tachigrafi e<br />

tachimetri, sistemi di iniezione<br />

e centraline dovranno<br />

essere dotati di dispositivi<br />

anti manipolazione nonché di<br />

on-board-monitoring in grado<br />

di verificare gli sforamenti<br />

nelle emissioni del veicolo e<br />

trasmetterli in modalità wireless.<br />

La scelta di Bruxelles che più<br />

di tutte ha suscitato scalpore<br />

riguarda comunque i tempi<br />

di entrata in vigore, fattore<br />

“incandescente” in vista della<br />

data limite del 2035 per i<br />

motori endotermici. Salvo re-<br />

tromarce, infatti gli standard<br />

Euro 7 saranno in vigore da<br />

luglio 2025 per auto e furgoni,<br />

due anni più tardi per<br />

i mezzi pesanti quali bus e<br />

camion. Con un corollario<br />

inaspettato che ha fatto andare<br />

su tutte le furie molti<br />

costruttori. Dal 1° settembre<br />

2023 le auto di nuova omologazione<br />

dovranno rispettare<br />

un aggiornamento degli standard<br />

Euro 6d.<br />

Euro 6d? Euro 6e?<br />

Quello che di fatto sarebbe<br />

un livello Euro 6e – e come<br />

tale potrebbe essere indicato<br />

sui fogli di circolazione con<br />

le conseguenze commerciali<br />

del caso, vista l’obbligatorietà<br />

all’immatricolazione<br />

dal settembre 2024 – prevederebbe<br />

una “stretta” sui<br />

test Rde con un fattore di<br />

conversione degli NOx che<br />

scende da 1,43 a 1,1 e da<br />

1,5 a 1,34 per il particolato.<br />

Il condizionale è d’obbligo<br />

perché c’è chi afferma che,<br />

date le reazioni, gli eurotecnici<br />

si siano presi una pausa<br />

di ripensamento...<br />

4<br />

5


Terra<br />

Kohler Ksd, <strong>Diesel</strong> of the<br />

Year <strong>2022</strong>. Dopo un anno<br />

trascorso insieme la<br />

parabola iridata sta volgendo<br />

al termine. Quale migliore epilogo<br />

di un bilancio, scrutando<br />

l’orizzonte fieristico post-pandemico<br />

come cartina al tornasole<br />

dell’appeal dell’1,4 litri? Ne<br />

abbiamo parlato con Abhiroop<br />

Garg, Product Manager Ksd.<br />

Prima, però, interpelliamo Nino<br />

De Giglio, Director Marketing<br />

Communication and Channel<br />

Management. A lui chiediamo<br />

quali sensazioni ha collezionato,<br />

in riferimento al “sentiment”<br />

del mercato globale.<br />

«Dopo due anni di pandemia,<br />

la voglia di tornare a presentare<br />

le novità dal vivo è stata<br />

particolarmente sentita» dice<br />

De Giglio. «Il successo di tutte<br />

le fiere a cui Kohler ha partecipato<br />

durante il <strong>2022</strong> è sinonimo<br />

di un mercato forte che<br />

ha velocemente recuperato la<br />

crisi del 2020, e che con una<br />

domanda ancora in crescita<br />

continua a creare difficoltà<br />

nella supply chain. Bauma ha<br />

rappresentato l’evento principale<br />

dell’anno. Nel palcoscenico<br />

di Monaco, i costruttori<br />

di macchine e motori hanno<br />

presentato svariate soluzioni,<br />

staccandosi dal concetto che<br />

Dopo l’assegnazione del Doty, il Ksd (Kohler small displacement) si è<br />

sottoposto alla “ordalia” delle fiere, che hanno intasato il calendario<br />

nella fregola post-pandemica. Abbiamo chiesto le impressioni di<br />

Nino De Giglio e Abhiroop Garg da Bauma, Eima e EquipExpo<br />

il motore a combustione interna<br />

sia ormai parte il passato,<br />

mentre l’elettrico rappresenti il<br />

futuro. Idrogeno, fuel cell, carburanti<br />

alternativi ed elettrico,<br />

fanno tutti parte di un unico<br />

grande contenitore di soluzioni<br />

per il futuro: non un’unica tecnologia<br />

preponderante vincente,<br />

ma un insieme di soluzioni<br />

adatte alle diverse esigenze del<br />

mercato. Per Kohler, il <strong>2022</strong> è<br />

stato l’anno della presentazione<br />

del motore Ksd, compatto e<br />

performante, già capace di attirare<br />

l’attenzione di numerosi<br />

costruttori in diversi segmenti<br />

applicativi. Accanto alla tradizionale<br />

proposta di motori a<br />

A conclusione<br />

dell’anno iridato,<br />

un polittico di<br />

spessore. Da<br />

sinistra, con<br />

Nino De Giglio,<br />

Vincenzo Perrone<br />

e Abhiroop Garg.<br />

DIESEL OF THE YEAR <strong>2022</strong>. Kohler Ksd<br />

SI È FATTO<br />

BELLO IN FIERA<br />

combustione interna, Kohler ha<br />

presentato la sua nuova idea di<br />

ibrido, introducendo il Versatile<br />

Hybrid, un’alternativa capace<br />

di raggiungere il mantra delle<br />

emissioni zero attraverso il<br />

funzionamento completamente<br />

in elettrico, mantenendo comunque<br />

il motore diesel pronto<br />

a intervenire per aggiungere<br />

potenza meccanica quando necessario<br />

o per ricaricare la batteria.<br />

Completa l’offerta proposta<br />

la possibilità di utilizzare<br />

combustibili alternativi come<br />

l’Hvo, combustibile rinnovabile<br />

derivante da scarti biologici<br />

che consente una riduzione delle<br />

emissioni complessive di CO 2<br />

fino al 90 per cento, e per il<br />

quale tutti i motori diesel della<br />

gamma Kohler sono già predisposti».<br />

Cediamo ora “il microfono” ad<br />

Abhiroop Garg.<br />

Soffermiamoci sul Ksd. <strong>Diesel</strong><br />

of the Year, come i suoi<br />

fratelli maggiori (Kdi 2504 e<br />

Kdi 3404). Quali divergenze<br />

con il Kdi?<br />

«Se con il Kdi Kohler è fortemente<br />

entrata nel mercato dei<br />

motori diesel sopra i 37 chilowatt,<br />

il Kds rappresenta invece<br />

un importante completamento<br />

di gamma nella fascia dei 19<br />

kW» è la premessa di Garg.<br />

«Entrambi i motori partono<br />

da una filosofia progettuale<br />

che risponde alle complesse e<br />

crescenti esigenze del mercato.<br />

Frutto dell’esperienza maturata<br />

con il Kdi, il Ksd nasce già<br />

completo di tutte le opzioni che<br />

possono consentire a questo<br />

motore una forte integrazione<br />

con numerose macchine in<br />

diversi segmenti applicativi. Il<br />

Ksd non ha vincoli di sistema<br />

di post-trattamento, nonostante<br />

vanti un rapporto cilindratacoppia<br />

simile a quello di motori<br />

con potenze più alte. La<br />

sua compattezza consente una<br />

facile installazione, anche sostituendo<br />

motori dalla cilindrata<br />

superiore, senza richiedere<br />

alcun tipo di sforzo di riprogettazione<br />

delle macchine da<br />

parte del costruttore. I motori<br />

Ksd offrono un’ampia scelta<br />

di opzioni che permettono a<br />

costruttori e distributori di realizzare<br />

la propria versione di<br />

motore, rendendolo adattabile<br />

a qualsiasi applicazione grazie<br />

al 60 per cento dei componenti<br />

opzionali».<br />

Tre fiere (EquipExpo, Bauma<br />

ed Eima), tre famiglie di applicazioni,<br />

tre bacini di utenza.<br />

Qual è l’aspetto più intrigante<br />

del Ksd, in grado di<br />

sedurre in modo trasversale?<br />

Si è tenuto alla Kohler Engines, a Reggio<br />

Emilia, l’evento “Alternative fuels. A sustainable<br />

path to engines decarbonization”, organizzato<br />

da Sae-Na, Stems-Cnr e Kohler. Tra i relatori,<br />

oltre ai rappresentati di SAE-NA e Kohler<br />

Engines, si sono avvicendate personalità da<br />

eFuel Alliance, Eni, Iveco Group, Ricardo UK<br />

Ltd, Fev Italia, Dena, e Landi Renzo Group.<br />

Altri relatori di spicco provenivano dal mondo<br />

accademico: Empa Swiss Federal Laboratories,<br />

Università degli Studi di Napoli Parthenope,<br />

Università di Modena e Reggio Emilia, e<br />

«La flessibilità delle configurazioni<br />

offerte dal Ksd riesce a<br />

trovare una soluzione più adatta<br />

per ogni bacino di utenza con<br />

un minimo sforzo di installazione.<br />

Se parliamo di EquipExpo,<br />

la fiera internazionale dell’industria<br />

della progettazione<br />

paesaggistica, caratteristiche<br />

come la compattezza e il peso<br />

ridotto del motore, e rumorosità<br />

e vibrazioni ridotte al minimo,<br />

rendono il Ksd il motore<br />

migliore per questo settore. Se<br />

invece parliamo del Bauma, fiera<br />

construction per eccellenza,<br />

le caratteristiche vincenti del<br />

Ksd sono l’architettura heavyduty<br />

con un alto numero di ore<br />

di service interval, insieme al<br />

consumo ridotto di carburante.<br />

Per il settore agricoltura, e<br />

quindi l’Eima, il Ksd attrae il<br />

mercato grazie alle opzioni specifiche<br />

per i trattori agricoli e<br />

le “multiutility machines”: ad<br />

esempio, la coppia alta, l’opzione<br />

della terza Pto che aiuta<br />

l’utilizzo delle pompe idrauliche<br />

nelle macchine, e il controllo<br />

elettronico che rispetta<br />

tutte le richieste di variazione<br />

del carico».<br />

EquipExpo: Il Ksd si ritaglia<br />

un posto al sole di fianco ai<br />

Command Pro. <strong>Diesel</strong> e benzina<br />

possono convivere?<br />

Alternativi da RE<br />

«Assolutamente sì, diesel e<br />

benzina possono convivere. Il<br />

Ksd si concentrerà nelle applicazioni<br />

heavy-duty del mondo<br />

turf – ad esempio walk behind<br />

skid steer, Utv – dove ad oggi<br />

il Command Pro non riesce<br />

ad essere altrettanto efficiente.<br />

Così, il Ksd va a estendere<br />

la gamma Kohler per le applicazioni<br />

turf grazie alla sua<br />

incredibile coppia (fino a <strong>12</strong>0<br />

Nm), consentendo agli Oem di<br />

sfruttare il network globale di<br />

Kohler per tutte le loro macchine.<br />

Il Ksd avrà una doppia<br />

omologazione Stage V e Tier<br />

IV Final; quindi, lo stesso motore<br />

potrà essere utilizzato sia<br />

negli Usa sia in Europa senza<br />

cambiare la calibrazione o altri<br />

componenti. Questo faciliterà i<br />

nostri clienti internazionali e<br />

cross funzionali per utilizzare<br />

una configurazione motore<br />

per le loro varie applicazioni.<br />

Il mercato sta recuperando<br />

dalla pandemia in modo più<br />

rapido rispetto al previsto, e ci<br />

aspettiamo un incremento della<br />

domanda negli anni a venire».<br />

Bauma: il Ksd trova qui il<br />

suo habitat naturale. In quali<br />

applicazioni trova più consenso?<br />

Avrà un futuro ibrido, e<br />

quale?<br />

Università di Firenze. Luigi Arnone, Direttore<br />

Engineering, <strong>Diesel</strong> Engines, e Vicepresidente<br />

di Sae-NA, dichiara: «I combustibili alternativi<br />

e l’idrogeno rappresentano uno dei pilastri<br />

su cui si sta fondando lo sviluppo dei motori<br />

a combustione interna. Sono diverse le<br />

tecnologie che, come Kohler, stiamo studiando<br />

e sviluppando nell’ottica della sostenibilità<br />

ambientale: non crediamo che una singola<br />

soluzione possa soddisfare tutte le esigenze,<br />

piuttosto prevediamo un futuro in cui diverse<br />

tecnologie coesisteranno».<br />

«Grazie a tutte le opzioni disponibili,<br />

il Ksd può essere<br />

integrato nella maggior parte<br />

delle applicazioni del mondo<br />

construction, sono disponibili<br />

minipale, escavatori, pale gommate,<br />

dumper, carrelli elevatori<br />

e generatori. Come detto prima,<br />

i motori Ksd entreranno in produzione<br />

già in un’ampia scelta<br />

di configurazioni, permettendo<br />

a costruttori e distributori di<br />

realizzare la propria versione<br />

di motore per soddisfare ogni<br />

tipo di esigenza. Il Ksd diventerà<br />

una gamma multi-fuel. Avrà<br />

sicuramente un futuro ibrido;<br />

ci stiamo già lavorando concretamente<br />

con alcuni nostri<br />

clienti. Come ci aspettavamo,<br />

l’architettura elettronica del<br />

Ksd lo rende una soluzione<br />

perfetta e futuristica per le soluzioni<br />

ibride. Anche al Bauma<br />

abbiamo constatato un balzo in<br />

avanti della domanda dopo la<br />

pandemia. Non vediamo l’ora<br />

di introdurre il Ksd nel mercato<br />

e sfruttare queste opportunità.<br />

Con questo prodotto “futureready”<br />

siamo pronti a soddisfare<br />

anche la richiesta di un<br />

motore performante adatto a<br />

tutte le aree geografiche, conforme<br />

a tutte le normative nel<br />

mondo, e compatibile con tutti<br />

i tipi di macchine».<br />

Eima: l’ultima grande fiera<br />

dell’anno, rivolta soprattutto<br />

a specializzati e aziendali.<br />

Quale feedback e quali prospettive<br />

per il Ksd?<br />

«Considerato il nostro grande<br />

interesse per il mercato agricolo<br />

nazionale italiano, Eima è<br />

sempre stata una fiera speciale<br />

per noi. Tutti i nostri clienti,<br />

italiani e stranieri, sono stati<br />

entusiasti di vedere il Ksd nel<br />

nostro stand, e abbiamo lasciato<br />

la fiera con un numero<br />

elevato di richieste di prototipi<br />

e motori. Come sempre le<br />

molteplici opzioni disponibili<br />

sono state apprezzate, e i nostri<br />

clienti si sono dimostrati<br />

disponibili a integrare il Ksd<br />

nella loro gamma di prodotti. Il<br />

mercato agricolo avrà un ruolo<br />

importante nel successo del<br />

Ksd. Tutti i nostri sforzi sono<br />

dedicati al successo dell’introduzione<br />

del Ksd in questo e in<br />

tutti i segmenti di mercato».<br />

6<br />

7


ECOMONDO - KEY ENERGY<br />

Avere un leone<br />

come portabandiera<br />

Il padiglione motoristico del Key Energy ha inevitabilmente sofferto la sovrapposizione con<br />

l’Eima. Un’eventualità che non dovrebbe più ripetersi, visto lo sganciamento da Ecomondo<br />

e lo slittamento a marzo, insieme al Dpe. Non sono comunque mancati gli spunti di interesse.<br />

A tenere alto il nome del comparto c’era Ets. Abbiamo parlato di Man e di trend con Tessari<br />

Vista la sovrapposizione<br />

con l’Eima, Ets è stata<br />

la portabandiera del<br />

comparto motoristico. Nicola<br />

Tessari ci ha fornito alcuni<br />

spunti di lettura, a cominciare<br />

dall’idrogeno. «Quando<br />

introducemmo il gas metano<br />

sugli autobus, c’era perplessità<br />

all’idea delle bombole<br />

da 200 atmosfere e affiancare<br />

le colonnine di metano e<br />

Gpl pareva eretico. Lo stesso<br />

vale per l’idrogeno. Man dispone<br />

del motore, ma qual è<br />

la risposta delle istituzioni?<br />

Siamo pronti a promuovere il<br />

motore a idrogeno come innovazione,<br />

ma come e dove<br />

lo applico? Insomma, siamo<br />

in attesa della normativa.<br />

Sarò retrò, ma certe soluzioni<br />

resteranno in auge per anni,<br />

per cui occorre incentivare i<br />

biocombustibili tramite la detassazione.<br />

Sono preoccupato<br />

anche per lo smaltimento<br />

delle batterie e altre implicazioni<br />

della svolta elettrica.<br />

Stiamo vivendo un periodo di<br />

paradossi e contraddizioni,<br />

con liste di attesa fino a un<br />

anno per ricevere un endotermico».<br />

A proposito di endotermici,<br />

bolle qualcosa in pentola?<br />

«All’Energy Decentral di<br />

Hannover (dal 15 al 18 novembre,<br />

ndr), Man presenta<br />

l’E3872 LE sia a gas metano<br />

che a biogas. In questa versione<br />

è disponibile da 34 a<br />

500 kWe. Si tratta di un nuovo<br />

monoblocco, a ciclo Atkinson,<br />

con una sola turbina<br />

per aumentare il rendimento.<br />

Alesaggio e corsa sono<br />

diversi dalla serie 32 (AxC<br />

138x165), seppure sia sviluppato<br />

su quella base. È un<br />

29,7 litri, da 735 chilowatt al<br />

volano, a 1.500 giri, 44 per<br />

cento di rendimento complessivo,<br />

50 g/kWh di NOx. Ha<br />

la precamera sulla candela e<br />

le punterie idrauliche, quindi<br />

senza registrazione. Con<br />

questa unità Man guarda negli<br />

occhi Mwm e Jenbacher, e<br />

deve quindi garantire, affidabilità,<br />

prestazioni e durata».<br />

Qui a Rimini cosa esponete?<br />

«Più che addentrarmi sui<br />

motori esposti, vorrei ricordare<br />

che dal gennaio del<br />

<strong>2022</strong> sono obbligatorie le<br />

normative CEI016, che riguarda<br />

la media tensione, e<br />

la CEI021, inerente alla bassa<br />

tensione. Queste normative<br />

nascono dalla necessità<br />

della rete elettrica di essere<br />

sostenuta in caso di blackout.<br />

Per capirci, in precedenza gli<br />

auto-produttori (tipicamente<br />

che attinge a eolico, a cogenerazione,<br />

fotovoltaico)<br />

erano esclusi in caso di interruzione<br />

delle forniture di<br />

energia dell’estero oppure in<br />

caso di anomalie della rete.<br />

Queste normative hanno definito<br />

i requisiti con i quali di<br />

fronte alle crisi i micro-produttori<br />

si trovano nelle condizioni<br />

di restare agganciati,<br />

per sostenere la rete in emergenza.<br />

Si registrano blackout<br />

sempre più frequenti, dovuti<br />

soprattutto ai pannelli solari;<br />

le autorità competenti<br />

hanno quindi preteso che il<br />

cogeneratore fosse in grado<br />

di reggere il cortocircuito.<br />

Per noi ha rappresentato un<br />

investimento significativo.<br />

Abbiamo adeguato la gamma<br />

dal più piccolo al più grande,<br />

ribadisco, è stato un grosso<br />

investimento che ci permette<br />

di assegnare la certificazione<br />

al momento stesso dell’installazione.<br />

Allo stato attuale<br />

non sono tante le aziende in<br />

possesso di questa certificazione.<br />

Abbiamo omologato le<br />

macchine alimentate a gas<br />

metano da 43 a 500 kWe, e<br />

quelle a biogas da 34 a 535<br />

kWe. Devono avere tutte la<br />

stessa logica di controllo e<br />

le stesse condizioni. Se cambio<br />

motore, per capirci, devo<br />

ricertificarlo. Ovviamente<br />

gli alternatori devono essere<br />

maggiorati».<br />

In conclusione, una riflessione<br />

dal retrogusto amaro. «In<br />

Italia avremmo tutto: esperienza,<br />

tecnologia, capacità<br />

installativa, estro, ma è come<br />

se non volessero che questa<br />

tecnologia decolli. La transizione<br />

è per forza di cose coesistenza<br />

delle varie tipologie<br />

energetiche».<br />

SIMA. Una gallery da Parigi<br />

Ingresso in fiera Total Energies Allo stand John Deere<br />

Il JDPS 18X, <strong>Diesel</strong> of the Year 2021 Kreisel Fpt Industrial<br />

L’edizione del centenario, svoltasi dal 6 al 10 novembre, ha ospitato 153mila visitatori e oltre<br />

1.000 espositori. I motoristi? Bimotor, per Fpt Industrial, John Deere, Perkins e Volvo Penta.<br />

I visitatori non francesi (circa il 18 per cento) provengono da <strong>12</strong>0 diverse nazioni.<br />

Gli espositori, dal canto loro, da 37 diversi Paesi. Numeri positivi, alla luce della congiuntura.<br />

La kermesse parigina esce però drasticamente ridimensionata nel confronto con l’Eima<br />

Con lo zampino di Bimotor Perkins fronte... ...e retro<br />

Volvo e il post-trattamento... ...l’elettrico... ...e il dual-fuel<br />

8<br />

9


BAUMA <strong>2022</strong>. Il primo dopo il Covid<br />

CHI NUTRIVA DUBBI<br />

PUÒ RIMANGIARSELI<br />

Venti di guerra e refoli di recessione. L’ormai endemica fame di componenti, chip,<br />

semiconduttori e materie prime e la secessione di alcune stelle brillantissime del<br />

firmamento construction. Eppure il Bauma è coriaceo e si adatta al corso degli eventi<br />

senza fare un plissé. Elettrificazione sul podio, a seguire il termico e l’idrogeno<br />

Bauma <strong>2022</strong> espresso in cifre<br />

Circa 3.200 espositori da 60 Paesi (rispetto<br />

ai 3.684 del 2019) e oltre 495.000 visitatori<br />

da oltre 200 Paesi (nella precedente edizione<br />

furono 627.603). Un dato in contrazione ma<br />

che consente agli organizzatori di gridare al<br />

successo, in ragione della congiuntura e di<br />

alcune defezioni illustri. La percentuale di<br />

visitatori internazionali è stata di circa il 50<br />

per cento.<br />

I primi dieci paesi espositori sono stati,<br />

nell’ordine: Germania, Italia, Turchia, Gran<br />

Bretagna e Irlanda del Nord, Paesi Bassi,<br />

Francia, Stati Uniti, Austria, Spagna e Cina.<br />

La quota di espositori internazionali è stata<br />

di quasi il 65 per cento.<br />

Terra<br />

Resilienza, termine modaiolo.<br />

Eppure, appiccicato<br />

al Bauma Monaco ci<br />

sta bene come il parmigiano<br />

sul ragù alla bolognese. Anche<br />

questa edizione della madre di<br />

tutte le fiere ha dato prova di<br />

orgoglio identitario e di forza<br />

centripeta. Il mosaico del<br />

Bauma rimane attrattivo per<br />

gli operatori e gli utilizzatori<br />

finali a prescindere dai tasselli<br />

mancanti, vedi, tra gli altri,<br />

Case CE, Jcb e Volvo CE.<br />

Cosa è successo, invece, tra i<br />

padiglioni A3 e A4, adibiti a<br />

vetrina della catena cinematica?<br />

Anche qui, nonostante<br />

alcune assenze pesantissime,<br />

quali quelle di Cummins e<br />

Deutz AG, la densità di potenza,<br />

per riciclare un’espressione<br />

a noi cara, è stata da indice<br />

<strong>Diesel</strong>. Il “who’s who” della<br />

trasmissione di potenza ha<br />

confermato la residenza proprio<br />

lì. Se allo Iaa è l’endotermico<br />

adattato all’idrogeno ad<br />

essersi impresso nella nostra<br />

memoria, usciti dal Bauma<br />

siamo rimasti “scossi” dall’orientamento<br />

all’elettrificazione.<br />

Si tratta di prodotti ormai<br />

da scaffale, quindi immediatamente<br />

fruibili, o a stretto giro<br />

di posta, seppure con l’alea di<br />

perplessità che ancora avvolge<br />

le batterie, sia negli utenti<br />

finali che tra diversi operatori<br />

del settore. Quando però<br />

scendono in campo Caterpillar,<br />

Perkins e Yanmar, va da<br />

sé che non si ragiona più di<br />

meri effetti speciali. L’effetto<br />

più plausibile è quello di trai-<br />

no. Non c’è infatti nessuno<br />

ad avere omesso di esporre la<br />

“prova provata” della propria<br />

inclinazione elettrica: Fpt Industrial<br />

si porta dietro l’eco<br />

dell’inaugurazione dell’eplant.<br />

Hatz ha misurato le<br />

dimensioni poliedriche dell’elettrificazione<br />

grazie al rapporto<br />

con Inecosysis. Kohler ha<br />

dalla sua la santa alleanza con<br />

Curtis ed Heila Technologies,<br />

che si esprime, al momento,<br />

principalmente nell’ibridizzazione<br />

dei Kdi.<br />

Deere e Kreisel<br />

Lo stesso dicasi per la recente<br />

acquisizione di Kreisel da<br />

parte di John Deere. AS Labruna<br />

ha pensato a un ibrido<br />

per il cantiere, chiamandolo<br />

Power 80. Anche Kubota<br />

apre alla contaminazione<br />

dell’ortodossia endotermica,<br />

nella formulazione del microibrido.<br />

Per non parlare poi degli<br />

scandinavi che, si sa, non a<br />

caso sono culla e ginnasio di<br />

Greta Thunberg. Volvo Penta<br />

e Scania hanno abbracciato la<br />

svolta elettrica, interiorizzando<br />

le competenze e avviando<br />

la produzione in scala di<br />

batterie. L’idrogeno si è visto<br />

soprattutto nella declinazione<br />

generativa. Bruno Generators,<br />

evocato anche allo stand<br />

Scania, è protagonista di un<br />

gruppo H2 firmato a quattro<br />

mani con Punch Hydrocells.<br />

Sono proprio loro, presenti in<br />

prima persona, a confermare<br />

che sotto il container di TecnoGen<br />

c’è il V86.6 (lo stesso<br />

esposto al Salone nautico di<br />

Genova), nella versione stazionaria,<br />

105 kVA a 50 Hz,<br />

accoppiato a un alternatore<br />

Leroy Somer. Nel genset è in-<br />

tegrato il sistema di accumulo<br />

di energia elettro-meccanica<br />

Flybrid. Basato sul principio<br />

del kers, fornisce un boost di<br />

potenza per coprire i picchi di<br />

carico, consente di rispettare<br />

il format di un genset convenzionale<br />

con un fattore equivalente<br />

pari al 50 per cento (approssimativamente<br />

150 kVA).<br />

Il Punch Flybrid è integrato<br />

oppure stand alone, collegabile<br />

con cavi elettrici a genset<br />

di tipo tradizionale, quindi<br />

retrofittabile. E all’idrogeno<br />

si rivolge pure Liebherr, che<br />

firma la doppietta motore più<br />

common rail. «Le maggiori<br />

sfide sono i diversi processi<br />

di combustione e il comportamento<br />

dell’idrogeno come<br />

mezzo», spiega Richard Pirkl,<br />

Technical Managing Director<br />

di Liebherr-Components.<br />

«L’iniettore H2 deve garantire<br />

un’iniezione stabile, precisa<br />

e senza perdite. Per raggiungere<br />

questo obiettivo, i nostri<br />

esperti a Deggendorf pongono<br />

particolare enfasi sulla massima<br />

tenuta all’idrogeno», continua<br />

Pirkl. Un concept a 2<br />

valvole assicura che la perdita<br />

di idrogeno sia mantenuta il<br />

più bassa possibile. A seconda<br />

della particolare configurazione,<br />

l’iniettore Lpdi è progettato<br />

per pressioni di sistema fino<br />

a 60 bar. Le applicazioni tipiche<br />

di solito si trovano nell’intervallo<br />

di 30 bar. I motori a<br />

idrogeno di Liebherr (c’è pure<br />

lo zampino di Mahle) sono a<br />

6 (H966) e a 4 cilindri. Questi<br />

ultimi, siglati H964, sono<br />

alimentati a iniezione diretta.<br />

Sempre madrelingua tedesco,<br />

ancora idrogeno, questa volta<br />

Rolls-Royce, che investe<br />

sull’adeguamento all’H2 delle<br />

serie a gas, 500 e 4000, e la<br />

fuel cell da 600 kW in bella<br />

mostra allo stand.<br />

Scandinavi termici<br />

Fermiamoci sugli endotermici,<br />

perché non è vero che è un<br />

residuo del secolo breve. Lo<br />

dimostra Scania, con la traduzione<br />

industriale della piattaforma<br />

Super, e pure un’altra<br />

scandinava, Agco Power.<br />

Juha Tervala, il Ceo di Agco<br />

Power, nell’estate dell’anno<br />

scorso ci rilasciò un’intervista.<br />

A esplicita domanda sul<br />

rinnovo del parco motoristico,<br />

rispose: «Sappiamo che nelle<br />

applicazioni pesanti di alta<br />

potenza il motore diesel sarà<br />

la principale fonte di energia<br />

ancora a lungo, ragione<br />

per la quale vediamo ancora<br />

spazio per un motore diesel di<br />

moderna concezione. La famiglia<br />

comprenderà versioni a 4<br />

e 6 cilindri e fin dall’inizio del<br />

progetto sono stati considerati<br />

i combustibili alternativi».<br />

E così è stato. Lui si chiama<br />

Core, la versione esposta è<br />

siglata Core 75, come la cilindrata,<br />

figlia di una canna da<br />

1,25 dell’esacilindrico (AxC<br />

110x132 mm). Le prestazioni<br />

sono di assoluto riguardo, con<br />

potenza pari a 223 chilowatt<br />

tra 1.500 e 1.700 giri, e una<br />

coppia di 1.450 Newtonmetro<br />

stabili tra 1.200 e 1.400 giri.<br />

Anche in Finlandia hanno<br />

sradicato la valvola Egr e si<br />

affidano a catalizzatore, Dpf<br />

e Scr. Il soffiante è una wastegate<br />

di ultima generazione.<br />

Di questo motore ne sapremo<br />

di più sui prossimi numeri,<br />

come della componentistica,<br />

di cui forniremo una panoramica<br />

esaustiva fin dal primo<br />

numero del 2023. Troverete<br />

notizia di Bosch Rexroth,<br />

Comer Industries, Danfoss e<br />

Webasto, Eberspächer, Mta,<br />

Parker, Reggiana Riduttori,<br />

Zf e altro ancora.<br />

10<br />

11


Terra<br />

80 KW DI<br />

SOSTENIBILITÀ<br />

Power 80 è il nome del modulo ibrido che AS Labruna ha concepito<br />

espressamente per le applicazioni terrestri. Sono 55 i chilowatt dell’F34<br />

targato Fpt Industrial che si sommano ai 25 kW del modulo elettrico.<br />

Funziona anche in modalità elettrica e si autoricarica in 90 minuti<br />

<strong>12</strong><br />

PUGLIA SVILUPPO. AS LABRUNA<br />

Insomma, Massimo Labruna,<br />

non c’è solamente il mare<br />

nell’orizzonte di AS e di e-<br />

vision? «No, in effetti…» esordisce<br />

il Ceo. «Questo è il primo<br />

Bauma da espositore. Vogliamo<br />

portare anche su questa ribalta<br />

la nostra idea di sostenibilità,<br />

applicata al mondo industriale,<br />

che si è aperto al cambiamento<br />

ben prima della nautica. Per<br />

sviluppare il Power 80, abbiamo<br />

raccolto le “best practice”<br />

e le esigenze del mercato industriale.<br />

Non è un semplice<br />

ibrido, come dire, “tout-court”.<br />

Abbiamo sviluppato un motore<br />

da 55 chilowatt sovralimentato<br />

senza aftercooler, per svicolarci<br />

dagli oneri dell’Scr, adottando<br />

una soluzione di raffreddamento<br />

semplificata. Il modulo<br />

elettrico è compatibile col regime<br />

di rotazione del’F34 di<br />

Fpt Industrial, potenza di 25<br />

chilowatt e coppia di 180 Nm,<br />

che funziona anche da booster.<br />

La potenza totale del sistema è<br />

pari a 80 chilowatt e quasi 500<br />

Nm. Il modulo con la batteria<br />

da 20 chilowatt, staccando la<br />

frizione, quindi disattivando il<br />

termico, consente di funzionare,<br />

a emissioni zero, compatibilmente<br />

con i 25 kW di potenza».<br />

Un plug-in, se non ho frainteso?<br />

«Sì, un ibrido che si autoricarica<br />

in 90 minuti. Il motore<br />

elettrico, se trascinato, ricarica<br />

le batterie con una potenza di<br />

15 kW. L’elettrico ha un’interfaccia<br />

Sae3 da 11.5 pollici,<br />

con lo stesso attacco del volano<br />

motore, consentendo all’Oem<br />

di non cambiare l’interfaccia.<br />

Lo switch da elettrico a diesel<br />

avviene tramite comando, ovvero<br />

pigiando sull’acceleratore,<br />

senza soluzione di continuità».<br />

Lo stand di AS Labruna è il<br />

fiore all’occhiello del padiglione<br />

di Puglia Sviluppo, società<br />

finanziaria della Regione, che<br />

favorisce l’internazionalizzazione<br />

delle aziende del territorio.<br />

Quali? Trovare un altro<br />

esempio nel box a seguire.<br />

HACKUSTICA: Dalla lana nasce il silenzio<br />

È a poche sedie di distanza dallo stand di AS Labruna<br />

che incontriamo Leonardo e Sara, di Hackustica, progetto<br />

sviluppato in seguito all’aggiudicazione di Pin (Pugliesi<br />

innovativi), un’iniziativa della Regione Puglia a sostegno<br />

dell’imprenditoria giovanile del territorio. Di loro stessi scrivono:<br />

«Lavoriamo sulla caratterizzazione acustica di spazi e materiali<br />

e interventi di upcycling su sottoprodotti agro-industriali per<br />

favorire la transizione ecologica e lo sviluppo di economie di<br />

filiera locali». In effetti si trovano a Monaco per promuovere<br />

un progetto di recupero di sottoprodotti di origine animale,<br />

applicati in questa sede all’insonorizzazione di un gruppo da<br />

generazione. Gli allevatori non riescono a smaltire la lana<br />

della tosatura delle pecore, che finisce quindi letteralmente…<br />

in fumo. La prima sperimentazione è stata fatta in una sala<br />

spettacoli, all’interno della quale hanno installato il prototipo.<br />

Nello specifico si sono occupati di riqualificazione acustica:<br />

dalle misurazione in situ dei parametri acustici, all’analisi<br />

e verifica preliminare dei risultati attraverso tecniche di<br />

simulazione numerica. Si tratta di un’alternativa praticabile<br />

alle fibre minerali e sintetiche (come la lana di roccia),<br />

estremamente energivore. WoolUp è una linea di isolanti<br />

termo-acustici a base di lana di pecora dall’elevata classe<br />

di assorbimento acustico, pari al 60 per cento dell’energia<br />

incidente, a partire dalla frequenza di 250 Hz.<br />

BRIGGS & STRATTON. Batterie e monocilindrici a benzina<br />

CHIAMATELI<br />

VANGUARD<br />

Sono trascorsi tre anni dal Vanguard Engines & Battery Power. Ci siamo frequentemente espressi<br />

in questi termini ma dobbiamo giocoforza ripeterci. Quell’evento è stato seguito da tre anni<br />

di pandemia, collasso della catena di fornitura mondiale e conflitti bellici. Nonostante ciò,<br />

Briggs&Stratton procede col proprio piano, e a Bologna ha esibito i gioielli di famiglia<br />

Vi ricordate il Vanguard<br />

Engines & Battery Power<br />

2019-2020? Fu<br />

l’occasione per fare conoscenza<br />

con le batterie da 5<br />

e 10 chilowatt, annunciate in<br />

produzione seriale nel corso<br />

del 2020. Nel frattempo “il<br />

maledetto Covid” ha messo i<br />

bastoni tra le ruote, senza comunque<br />

compromettere i piani<br />

di battaglia di Milwaukee.<br />

Ed è così che all’Eima International<br />

abbiamo avuto<br />

l’occasione di rivederle, col<br />

sistema di gestione della batteria<br />

integrato, la modularità<br />

dei componenti interni,<br />

adatti alla configurazione a<br />

diverse capacità e tensioni,<br />

e i protocolli CANbus. Oltre<br />

alle piccole applicazioni<br />

mobili, le batterie di Briggs<br />

& Stratton si distinguono<br />

anche nel settore soccorso<br />

e antincendio. La famiglia<br />

Vanguard si è presentata in<br />

taglia allargata, includendo<br />

i monocilindrici 160, 200,<br />

400 e 400 Efi/Etc. Il primo,<br />

il motore da 169 centimetri<br />

cubici, concilia le prestazioni<br />

con la silenziosità e la riduzione<br />

delle vibrazioni.<br />

Avviamento semplificato<br />

Tra le novità introdotte nella<br />

gamma Vanguard troviamo il<br />

sistema di avviamento semplificato<br />

a tre passaggi (in<br />

stile automotive) che permette<br />

un processo di accensione<br />

immediato ed efficace testato<br />

e funzionante fino a temperature<br />

anche di –29 °C. Lo<br />

spreco di olio è ridotto grazie<br />

al sistema TransportGuard,<br />

l’attuatore 3 in 1 permette<br />

all’operatore di selezionare<br />

la posizione di Stop per interrompere<br />

l’iniezione e l’apporto<br />

di benzina al motore in<br />

un’unica mossa. Tutte queste<br />

funzioni si trovano anche nei<br />

Vanguard 200 e 400, rispettivamente<br />

da 203 e 408 cc.<br />

Oltre alle caratteristiche<br />

appena elencate, i “single”<br />

americani si distinguono sul<br />

mercato per efficienza e facilità<br />

di manutenzione grazie<br />

anche a filtri aria ciclonici,<br />

capaci di durare fino a 600<br />

ore di utilizzo prima di essere<br />

sostituiti. Si abbassano<br />

così anche i costi di manutenzione,<br />

il costo totale della<br />

proprietà e, ultimo ma non<br />

ultimo, l’impatto sull’ambiente.<br />

Novità di quest’anno è la<br />

versione 400 Efi/Etc specificamente<br />

disegnata per risolvere<br />

i problemi più comuni<br />

collegati alla performance<br />

nel settore. Le principali innovazioni<br />

sono riassunte già<br />

nel nome: il sistema di iniezione<br />

elettronica (Efi, Electronic<br />

Fuel Injection) e l’acceleratore<br />

elettronico (Etc,<br />

Electronic Throttle Control)<br />

che apportano, rispettivamente,<br />

un miglioramento<br />

nella gestione del carburante<br />

e una regolazione istantanea<br />

della potenza per mantenere<br />

le prestazioni costanti ed<br />

efficienti allo stesso tempo<br />

in qualsiasi condizione di<br />

lavoro. Il sistema Efi (Electronic<br />

fuel injection), inoltre,<br />

facilita la manutenzione, il<br />

monitoraggio del motore e<br />

riduce i tempi di disservizio.<br />

A completare il tutto l’interfaccia<br />

di comunicazione Can<br />

J1939 garantisce ulteriore integrazione<br />

e facilità di applicazione.<br />

13<br />

Terra


CATERPILLAR. Batterie per l’industriale<br />

GIALLO<br />

ELETTRICO<br />

Quale migliore vetrina del Bauma per varare ufficialmente la strategia<br />

di elettrificazione a quattro mani di casa Caterpillar? Con il Product<br />

Marketing Manager Ajay Prasher abbiamo ragionato sull’aspetto<br />

ecosistemico, e sui risvolti psicologici, della svolta elettrica<br />

Terra<br />

Caterpillar ingrana la<br />

marcia “silenziosa”, e<br />

non poteva che essere<br />

elettrica. I mini-escavatori<br />

301.9, le pale gommate medie<br />

950 e gli escavatori della serie<br />

320: comune denominatore di<br />

queste macchine, esposte al<br />

Bauma, le batterie elettriche.<br />

Cat attinge alle potenzialità<br />

dell’ingegneria per le<br />

applicazioni domestiche.<br />

Altre, ovviamente,<br />

seguiranno. Le batterie<br />

agli ioni di litio a<br />

48 volt, 300 volt e 600<br />

volt per il settore offhighway<br />

sono quindi<br />

realtà. Questi parallelepipedi<br />

gialli non<br />

“balleranno da soli”:<br />

il programma di sviluppo<br />

prevede l’integrazione<br />

con inverter,<br />

motori, controlli elettronici,<br />

servizi digitali<br />

e quanto serve per<br />

assemblare una catena<br />

cinematica completamente<br />

elettrificata.<br />

Come infatti sostiene<br />

Steve Ferguson, vicepresidente<br />

senior di<br />

Caterpillar Industrial<br />

Power Systems, «il<br />

programma di batterie<br />

è il nostro ultimo passo<br />

per combinare una<br />

vasta gamma di innovazioni<br />

con la profonda<br />

conoscenza del settore<br />

off-highway per<br />

offrire soluzioni adatte<br />

a una serie di esigenze<br />

energetiche, tipi di applicazioni,<br />

cicli di funzionamento<br />

e ambienti<br />

operativi. La sostenibilità è<br />

un viaggio, non una destinazione,<br />

e non c’è solo una misura<br />

che vada bene per tutti<br />

nel determinare la soluzione<br />

energetica adeguata per i proprietari<br />

di apparecchiature».<br />

Ad Ajay Prasher, Product Marketing<br />

Manager, chiediamo<br />

se tecnologia e infrastrutture<br />

procedono di pari passo. «La<br />

sostenibilità richiede tempo,<br />

anche per la soglia psicologica<br />

insita nell’evoluzione della<br />

filiera. Si può fare un salto di<br />

qualità, ed è quello che vediamo<br />

possibile con le opzioni<br />

come questa, integralmente<br />

elettriche a batteria. Bisogna<br />

chiaramente disporre di elettricità<br />

rinnovabile a basso<br />

costo, avere l’opportunità di<br />

catturare l’energia quasi gratuitamente<br />

e di immagazzinarla,<br />

con perdite di energia<br />

inferiori al 10 per cento, ad<br />

esempio». Prasher prosegue<br />

con una lettura di più ampio<br />

respiro, rispetto alla semplice<br />

panoramica di prodotto.<br />

«Innanzitutto, a seconda<br />

delle applicazioni, è<br />

necessario bilanciare il<br />

tempo di carica e il tempo<br />

di scarica» precisa. E prosegue:<br />

«Le macchine elettriche<br />

esistono da diversi<br />

anni, ma la percentuale è<br />

troppo bassa. Caterpillar<br />

spinge per una maggiore<br />

adozione e crediamo che<br />

il nostro marchio abbia il<br />

peso specifico per contribuire<br />

all’obiettivo. L’accessibilità<br />

economica è<br />

una sfida; è necessaria<br />

un’economia di scala per<br />

abbassare il prezzo delle<br />

batterie. Gli utilizzatori<br />

si preoccupano anche del<br />

ciclo di vita della batteria<br />

agli ioni di litio». Infine,<br />

Prasher si riaggancia allo<br />

stravolgimento nel costume,<br />

di cui è foriera l’elettrficazione:<br />

«Cambia<br />

l’approccio psicologico,<br />

non si tratta più semplicemente<br />

di fare il pieno e<br />

quindi aggiungere carburante.<br />

Possiamo contribuire<br />

a questo cambiamento<br />

con l’ausilio della telematica,<br />

della messaggistica<br />

sul telefono, e più in<br />

generale con l’interazione<br />

da remoto».<br />

JOHN DEERE POWER SYSTEMS. Alla voce...<br />

TUTTO PER<br />

GLI OEM<br />

Si parla sovente a proposito dei cosiddetti integratori di sistema. A<br />

maggior ragione questa capacità applicativa sarà un vantaggio competitivo.<br />

Stiamo parlando della possibilità di fornire quanto serve per l’evoluzione<br />

elettrificata della catena cinematica. Dal termico alla logica di controllo<br />

Riportiamo due frasi,<br />

strappate durante una<br />

chiacchierata allo stand:<br />

«John Deere continua a investire<br />

nella tecnologia dei motori<br />

a combustione». La seconda<br />

integra la prima: «Nell’ottica<br />

dell’ibridizzazione siamo in<br />

grado di fornire l’endotermico,<br />

l’inverter, il modulo e-drive,<br />

le batterie. Praticamente la<br />

gamma completa di prodotti».<br />

Certo, l’elettrificazione passa<br />

anche da qua. Per soddisfare<br />

le aspettative, John Deere ha<br />

acquisito il pacchetto di maggioranza<br />

di Kreisel Electric,<br />

specialista austriaco della tecnologia<br />

a batterie, comprese<br />

le implicazioni infrastrutturali.<br />

Kreisel rivendica infatti la<br />

paternità di una piattaforma di<br />

ricarica chiamata “Chimero”.<br />

John Deere ha recentemente<br />

annunciato che investirà<br />

a breve in altre due sedi per<br />

aumentare la capacità produttiva<br />

di Kreisel, a partire<br />

dall’apertura di una linea di<br />

produzione presso lo stabilimento<br />

di Saran. Parallelamente<br />

a questo progetto, John Deere<br />

investirà nell’assemblaggio di<br />

batterie negli Stati Uniti per<br />

supportare la crescita dei propri<br />

clienti e dei prodotti John<br />

Deere. Questo investimento di<br />

capitale porterà un aumento di<br />

oltre 2 GWh alla capacità di<br />

produzione di batterie Kreisel.<br />

La collaborazione strategica<br />

tra John Deere e l’azienda austriaca<br />

servirà sia per supportare<br />

l’elettrificazione dei prodotti<br />

a marchio John Deere che per<br />

consentire a Jdps di posizionarsi<br />

come interloctore per<br />

gli Oem che desiderano elettrificare<br />

le loro macchine per<br />

impieghi gravosi. Al Bauma<br />

era esposta Kbp63, sigla della<br />

Kreisel Battery Pack 63, una<br />

batteria modulare che utilizza<br />

la tecnologia di raffreddamento<br />

ad immersione brevettata da<br />

Kreisel. La caratteristica principale<br />

di questo pacco batterie<br />

risiede nel raffreddamento<br />

delle celle con un liquido, che<br />

ne migliora le prestazioni e<br />

l’affidabilità. 63 kWh. Questi<br />

pacchi batteria sono destinati<br />

in prima istanza a betoniere,<br />

alcune applicazioni di gru,<br />

veicoli commerciali, per trattori<br />

aziendali, mini escavatori<br />

e piccole pale gommate.<br />

Uno dei pilastri dei servizi<br />

integrati, alla base delle strategie<br />

commerciali post Stage<br />

V, che si tratti di endotermici,<br />

di elettrico o idrogeno, è la<br />

manutenzione predittiva. John<br />

Deere fornisce una centralina<br />

concepita e sviluppata intra<br />

moenia. È il proprietario della<br />

macchina a decidere quale<br />

concessionario ha il permesso<br />

di ricevere le informazioni<br />

e interagire con il flottista, il<br />

tecnico o l’utilizzatore. Nei<br />

programmi c’è l’estensione<br />

delle tecnologie telematiche<br />

alle applicazioni Oem motorizzate<br />

John Deere attraverso<br />

il sistema definito “Assistenza<br />

Connessa”.<br />

E il povero diesel?<br />

Come premesso, il cuore<br />

dell’endotermico non ha smesso<br />

di battere nel corpo del Cervo.<br />

L’azienda continua a investire<br />

nei carburanti rinnovabili, per<br />

aumentare il valore, la produttività<br />

e la sostenibilità del ciclo<br />

diesel. Recentemente John Deere<br />

ha acquisito una partecipazione<br />

azionaria nella ClearFlame<br />

Engine Technologies, una startup<br />

con sede a Chicago che si<br />

dedica allo sviluppo di tecnologie<br />

motoristiche “pulite”.<br />

Tra i motori esposti ci è saltato<br />

all’occhio il JD18. Il <strong>Diesel</strong> of<br />

the Year 2021 ha alcune analogie<br />

con il 13.6L. Per esempio,<br />

un treno di ingranaggi<br />

posteriori, per ridurre rumore<br />

e vibrazioni torsionali, un sistema<br />

di controlli dalle capacità<br />

prognostiche avanzate e<br />

dal numero ridotto di sensori,<br />

cablaggio integrato in tre pezzi<br />

con un canale di protezione.<br />

La prossima novità (che vedremo<br />

al Conexpo?) sarà il JD4.<br />

Terra<br />

14<br />

15


Qui trovate<br />

immortalato l’F28, in<br />

versione power pack<br />

come l’N45 e il Cursor<br />

9. Sono i plug&play<br />

per l’industrial che Fpt<br />

ha concepito con un<br />

occhio di riguardo per<br />

applicazioni che non<br />

richiedono esasperate<br />

doti di compattezza.<br />

Qui, una fase della<br />

dimostrazione<br />

dell’assistenza e<br />

della diagnostica,<br />

semplificate da Hatz<br />

per gli utilizzatori<br />

finali. In basso, i primi<br />

vagiti dell’interazione<br />

con Inecosys. Vedete<br />

un modulo in grado di<br />

superare il concetto<br />

di semplice sostituto<br />

dell’endotermico.<br />

Mare<br />

FPT INDUSTRIAL. E il power pack<br />

CHIAVI IN<br />

MANO<br />

C’è l’F28, <strong>Diesel</strong> of the Year 2020, in compagnia dell’N45 e del Cursor 9.<br />

Qual è il fil rouge che li unisce, al di là del sigillo di Fpt Industrial e delle<br />

affinità applicative? Il fatto che siano stati presentati in questa sede<br />

nell’allestimento power pack. Ne abbiamo parlato con Fabio Rigon<br />

C’è voglia di compattezza,<br />

lo sappiamo noi, lo sanno<br />

gli Oem. E cosa ti combina<br />

Fpt Industrial? Sciorina tre<br />

formati di power pack: l’F28,<br />

<strong>Diesel</strong> of the Year 2020, manifestatosi<br />

inizialmente in formato<br />

convenzionale, sia diesel che a<br />

gas, quindi pure a biometano,<br />

che ibrido, inteso come propulsore<br />

sia per specializzati e<br />

macchine edili, che in formato<br />

“smart hybrid”, per genset a velocità<br />

variabile. A salire, i due<br />

modelli N45 PowerPack e Cursor<br />

9 PowerPack. Fabio Rigon,<br />

Vice President Commercial O-<br />

perations Emea, Sea e Anz ci<br />

ha illustrato questi allestimenti.<br />

Come tutte le unità omologate<br />

Stage V di Fpt sono compatibili<br />

con l’Hvo.<br />

«Finalmente, dopo la lunga<br />

pausa dovuta alla pandemia,<br />

siano tornati a Monaco. Alcuni<br />

nomi illustri hanno preso la decisione<br />

di non partecipare. Per<br />

quanto le fiere siano onerose,<br />

questa è una vetrina importantissima,<br />

che triangola a livello<br />

geografico e di mercato con il<br />

Conexpo e il Bauma Shanghai.<br />

Saremo presenti anche all’Eima,<br />

che rimane la fiera di riferimento<br />

nell’agricolo, dopo<br />

l’Agritechnica, ed è focalizzata<br />

sugli specializzati. Oramai, ci si<br />

presenta in fiera per presentare<br />

le novità, per instaurare relazioni,<br />

anche lato service, e interagire<br />

con la propria audience».<br />

Cosa offre di nuovo il convento?<br />

«La novità assoluta è il Nef45<br />

Ipu, prima versione con Ats<br />

montato, un prodotto plug&play,<br />

per un mercato di riferimento<br />

che è proprio l’industrial (la<br />

sigla significa Industrial power<br />

unit). Si rivolge quindi a<br />

macchine che non richiedono<br />

un’estrema compattezza, come<br />

motopompe, vagliatrici, frantoi,<br />

che necessitano di un prodotto<br />

di semplice installazione. Anche<br />

l’F28 risponde agli stessi<br />

criteri stage V versione power<br />

pack, con radiatore, filtro aria.<br />

E Ats sulla testa, anche questo<br />

plug&play, nella versione diesel.<br />

Si va verso questo genere<br />

di soluzione per semplificare la<br />

vita ai clienti e aggredire quel<br />

mercato, peraltro molto frammentato,<br />

che ha bisogno di<br />

prodotti più semplici».<br />

E il “nostro” <strong>Diesel</strong> of the Year<br />

2020?<br />

«L’F28 eroga 55 kW meccanici<br />

ed ha l’Ats montato in testa.<br />

Per applicazioni che richiedono<br />

ibridizzazione associa ulteriori<br />

20 kW a 48V erogati dal motore<br />

elettrico. Per assecondare<br />

le applicazioni con forti limiti<br />

dimensionali, che hanno il motore<br />

elettrico flangiato al volano.<br />

L’ibrido può rappresentare<br />

il futuro, non necessariamente<br />

col diesel, anche col gas».<br />

Le battute finali di Rigon riguardano<br />

il pacco batterie.<br />

Realizzato in collaborazione<br />

con Microvast, il pacco batteria<br />

eBS 42 (la cifra indica i chilowatt)<br />

di Fpt Industrial rappresenta<br />

una soluzione avanzata<br />

di accumulo di energia a zero<br />

emissioni per movimento terra.<br />

Densità energetica e approccio<br />

modulare, supportato dalla configurazione<br />

multipack, questo<br />

pacco batteria si candida a una<br />

grande escursione dimensionale<br />

e di cicli di lavoro.<br />

HATZ. E Inecosys<br />

QUEL CHE SI<br />

DICE SMART<br />

Anche Hatz sta stringendo le fila delle sperimentazioni sull’elettrificazione,<br />

accelerate dall’acquisizione di Inecosys. Abbiamo assistito alla<br />

dimostrazione del loro concept elettrico. Monaco è stato il luogo dove<br />

esplicare con dovizia di particolari anche il programma Hatz Lifetime<br />

Anche Hatz segue la parabola<br />

dell’elettrificazione,<br />

e la sinergia con<br />

Inecosys lo dimostra. Eppure,<br />

il ciclo diesel non tramonta, a<br />

Ruhstorf. Anzi, gioca d’anticipo<br />

sulle emissioni con il primo<br />

(e unico) motore under 19<br />

chilowatt con il Dpf. Ad accendere<br />

la fantasia di curiosi<br />

e addetti ai lavori è stato però<br />

il prototipo di powertrain elettrica.<br />

Una storia che comincia<br />

proprio dalla comparsa della<br />

start-up “elettrica” nella galassia<br />

Hatz.<br />

«Poco più di un anno fa abbiamo<br />

acquisito Inecosys» ci<br />

dicono «e insieme a loro abbiamo<br />

perseguito l’obiettivo<br />

di guardare alla macchina<br />

nel suo complesso, non solamente<br />

alla sezione propulsiva.<br />

Quindi non ci siamo limitati<br />

a eliminare il motore a combustione<br />

interna per inserire<br />

l’azionamento elettrico, ma lo<br />

abbiamo ripensato ex novo».<br />

In pratica, Hatz ha ripensato<br />

la funzione stessa del propulsore:<br />

non solo “prime mover”<br />

ma architrave del cambiamento<br />

funzionale del sistema<br />

macchina. «Le potenzialità di<br />

questa macchina con motori<br />

elettrici non corrispondono<br />

a quello che la stessa macchina<br />

potrebbe fare con un<br />

endotermico. Oltre a muoversi<br />

in avanti e indietro, è<br />

in grado di spostarsi a destra<br />

e a sinistra e anche di girare<br />

su se stessa. Questo è un<br />

dimostratore, un concept di<br />

propulsore: non si tratta di<br />

un semplice pacco batterie,<br />

ma di una powertrain al gran<br />

completo. Abbiamo sviluppato<br />

un propulsore elettrico da<br />

foglio bianco, sviluppando<br />

anche l’unità di controllo. È<br />

stato messo a punto appositamente<br />

per il Bauma: spetterà<br />

agli Oem sviluppare il resto<br />

della macchina». Dall’elettrico<br />

all’elettronica. Allo stand<br />

abbiamo assistito anche alla<br />

dimostrazione di Hatz Lifetime,<br />

che riguarda l’assistenza.<br />

Cominciamo dalla sostituzione<br />

del filtro antiparticolato.<br />

Hatz fornisce ai manutentori<br />

la piattaforma di assistenza digitale<br />

o il sistema diagnostico<br />

che consente di ripristinare il<br />

controllo del motore e di installare<br />

un nuovo Dpf.<br />

Hatz Lifetime<br />

«C’è un altro strumento di<br />

cui ci serviamo» precisano,<br />

«più piccolo, che si può installare<br />

sul telefono, che per<br />

questa ragione chiamiamo<br />

la “diagnostica tascabile”,<br />

che prevede le funzioni di<br />

base». Dopo il Dpf assistiamo<br />

al cambio degli iniettori.<br />

Attraverso i suoni cerchiamo<br />

di identificare il problema<br />

senza una soluzione diagnostica,<br />

scoprire se il problema<br />

è l’iniettore e cambiarlo con<br />

uno nuovo. Queste “storie”<br />

si traducono in soluzioni di<br />

assistenza che convergono in<br />

un unico punto, il negozio di<br />

Hatz. Citiamo infine il Performance<br />

Tracking, che si avvale<br />

di un modulo elettronico per<br />

inviare dati ad altri sistemi di<br />

gestione della flotta attraverso<br />

un’interfaccia standardizzata,<br />

e il cruscotto IoT, per la gestione<br />

delle flotte.<br />

Terra<br />

16<br />

17


Terra<br />

Kohler è instradata sulla<br />

via che la conduce<br />

dai motori alle soluzioni<br />

energetiche. Il ciclo <strong>Diesel</strong><br />

resta strategico, al di là<br />

dei paletti anagrafici imposti<br />

dall’UE. In questa direzione<br />

procede la richiesta di omologazione<br />

Epa per l’Hvo, già<br />

conforme in Europa. Sempre<br />

nel segno del termico l’ibrido<br />

che affiancherà il K-Hem, con<br />

accoppiamento diretto tra diesel<br />

ed elettrico, congeniale ad<br />

applicazioni come piattaforme<br />

aeree e sollevatori. Questa versione<br />

prevede l’innesto della<br />

frizione tra i propulsori». Avete<br />

appena letto un sunto della<br />

panoramica del Bauma Media<br />

Dialog, pubblicata integralmente<br />

su DIESEL 7/8. Coniughiamo<br />

ora il verbo di Kohler<br />

al presente, a cominciare dalle<br />

parole di Francis Perrin, Vice<br />

President Marketing di Kohler<br />

Power Group, che enuclea le<br />

pietre miliari del <strong>2022</strong>. «Sono<br />

successe veramente molte<br />

cose» esordisce Perrin. «Prima<br />

di tutto, per poter costruire il<br />

futuro di Kohler insieme a un<br />

mondo che cambia, abbiamo<br />

fatto grandi investimenti. Vi<br />

faccio qualche esempio, a partire<br />

da Mosel, nel Wisconsin:<br />

la crescita dello stabilimento<br />

Kohler per i generatori industriali<br />

prevede un’espansione<br />

di 155.000 metri quadrati per<br />

la produzione e i test, un aumento<br />

dello spazio per il magazzino<br />

e un centro di assistenza<br />

clienti di livello mondiale.<br />

A Hattiesburg, nel Mississippi,<br />

dove impieghiamo oltre mille<br />

dipendenti, abbiamo inaugurato<br />

una linea di assemblaggio<br />

di generatori residenziali. Voi<br />

ben sapete cosa abbiamo fatto<br />

a Reggio Emilia, dove Kohler<br />

ha creato un impianto modello<br />

per l’automazione e la gestione<br />

digitale dei dati all’interno<br />

della struttura. Infine, ad Aurangabad,<br />

in India, Kohler ha<br />

ampliato la sua fabbrica di<br />

KOHLER. È multitasking<br />

VERSO UNA SOCIETÀ<br />

MULTI-CARBURANTE<br />

Il Ksd guida la volata di Kohler tra i campi, dove il marchio Lombardini è stato volano<br />

durante gli anni del boom e i successivi. Tuttora Kohler è associato a trattori compatti<br />

e sollevatori telescopici. Francis Perrin e Vincenzo Perrone ci hanno resi edotti della<br />

brillante “campagna acquisti” e dei massicci investimenti di Kohler Power<br />

L’ibrido è il piatto forte del menu Kohler, insieme ai Ksd.<br />

In basso, a destra, Francis Perrin, Vice President Marketing<br />

di Kohler Power Group. Di fianco, a destra, Vincenzo<br />

Perrone, Presidente di Kohler Engines.<br />

motori per supportare il lancio<br />

del Ksd, che tra gli altri<br />

premi si è aggiudicato il <strong>Diesel</strong><br />

of the Year <strong>2022</strong>». Prima di<br />

proseguire, Perrin prende fiato,<br />

perché non è certamente finita<br />

qui. «Kohler ha acquisito<br />

due società. Una di queste è<br />

Heila Technologies (vedi box,<br />

ndr), che detiene un brillante<br />

know-how applicato ai sistemi<br />

energetici. È l’evoluzione di<br />

una start-up del Massachusetts<br />

Institute of Technology,<br />

che si occupa di microgrid nel<br />

loro complesso, quindi sia di<br />

software che di macchine. Il<br />

messaggio alla base della loro<br />

missione è che si può ottimizzare<br />

il consumo di energia.<br />

Potete immaginare quanto sia<br />

importante oggi questo aspet-<br />

to, in considerazione della debolezza<br />

delle infrastrutture e<br />

della grande sfida energetica<br />

che stanno affrontando Europa<br />

e Stati Uniti. Oltre ad Heila<br />

abbiamo acquisito Curtis<br />

Instruments, tutt’altro che una<br />

start-up, essendo un’azienda<br />

che si occupa di elettrificazione<br />

da oltre 60 anni! Hanno<br />

realizzato l’elettrificazione per<br />

ambienti in cui questa alimentazione<br />

non è un fattore ostativo.<br />

Pensate, ad esempio, ai<br />

carrelli elevatori per gli spazi<br />

chiusi e alle macchinette per i<br />

campi da golf, oltre che altri<br />

piccoli veicoli elettrici».<br />

Possiamo quindi immaginare<br />

Kohler come una protagonista<br />

delle microgrid?<br />

«Pensiamo che questo sia il<br />

futuro. Le faccio un esempio».<br />

Perrin ritorna in Nord America,<br />

dove le due neo-sussidiarie<br />

del gruppo Kohler godono di<br />

ottima reputazione e visibilità.<br />

«Durante l’ultimo uragano in<br />

Florida, Heila Technologies ha<br />

implementato l’illuminazione<br />

di un complesso residenziale,<br />

e quando l’uragano è passato<br />

c’era solo uno degli edifici che<br />

aveva ancora energia, esattamente<br />

quello».<br />

Adesso entra in gioco Vincenzo<br />

Perrone, a capo della divisione<br />

motoristica. Interviene<br />

sulle direttrici di sviluppo<br />

dell’azienda americana. «Ci<br />

stiamo adoperando per l’applicazione<br />

dell’idrogeno sui<br />

Kdi. In realtà, la nostra consociata<br />

Kohler Power Systems<br />

è già intervenuta in merito,<br />

con un generatore esposto qui<br />

al Bauma, operativo su una<br />

smart grid, in collaborazione<br />

con Heila Technologies. È<br />

quindi espressione della nostra<br />

strategia a livello corporate.<br />

Non vogliamo farci sfuggire<br />

questa opportunità, fondamentalmente<br />

ci sono parecchi<br />

elementi da integrare all’interno<br />

della smart grid, che<br />

includono la nostra gamma di<br />

potenza. La strada da percorrere<br />

per essere eco-compatibili<br />

è quella del generatore di potenza<br />

alimentato ad idrogeno».<br />

Ci risulta che il Ksd stia destando<br />

l’interesse degli Oem.<br />

Può raccontarci qualcosa di<br />

più?<br />

Perrone: «Potrei rispondere<br />

“chi non è interessato?”» ci<br />

dice, accennando un sorriso.<br />

«Abbiamo in effetti riscontrato<br />

un grande interesse per il<br />

nostro Ksd, per due ragioni:<br />

sicuramente per le caratteristiche<br />

tecnologiche e per le<br />

prestazioni. La potenza è di<br />

25 cavalli, ma è la coppia a<br />

rivelarsi impressionante, eguagliando<br />

il momento torcente<br />

di motori più grandi. Alcuni<br />

clienti insistono a richiedere<br />

“più potenza! più potenza!”,<br />

ma la vera esigenza che dobbiamo<br />

soddisfare è quella di<br />

fornire la coppia di una cilindrata<br />

maggiore con un ingombro<br />

ridotto. Il secondo motivo<br />

è che in tanti cercano un’alternativa<br />

credibile ai soliti attori<br />

motoristici che detengono il<br />

monopolio in questa fascia di<br />

potenza e coppia».<br />

Tornando sui motori a idrogeno,<br />

riuscirete a mantenere<br />

la stessa densità di potenza<br />

dell’endotermico a gasolio?<br />

«Stiamo portando avanti un<br />

progetto innovativo proprio<br />

sull’idrogeno, per preservare<br />

le prestazioni del diesel. Quello<br />

che abbiamo in mente è uno<br />

scenario che presto diventerà<br />

realtà, la stessa macchina con<br />

propulsori diversi, diesel per<br />

certi mercati, idrogeno per altri.<br />

Dal punto di vista dell’Oem<br />

si conservano prestazioni e<br />

produttività, senza bisogno di<br />

cambiare radicalmente assolutamente<br />

nulla».<br />

Insistiamo sulla presunta<br />

nota dolens evocata dai detrattori<br />

di questo compromesso<br />

tecnologico. Non è uno<br />

spreco di efficienza applicare<br />

l’idrogeno a un endotermico,<br />

come sostengono alcuni?<br />

«Guardi, in un certo senso la<br />

sua contestazione è sensata.<br />

Però, per capirci, di quale tipo<br />

di elettricità stiamo parlando:<br />

quella ricavata da una centrale<br />

a carbone, o a gas naturale?<br />

Sia chiaro che, allo stato attuale,<br />

una macchina completamente<br />

elettrica utilizza elettricità<br />

proveniente prevalentemente<br />

da combustibili fossili. Lo dico<br />

per puntualizzare in merito<br />

alla presunta aura magica delle<br />

macchine elettriche. Queste<br />

sono effettivamente pulite se<br />

l’energia elettrica proviene da<br />

fonti rinnovabili. Supponiamo<br />

di avere energia verde in<br />

abbondanza: questa è la condizione<br />

che ritengo fondamentale<br />

per produrre idrogeno pulito.<br />

Esiste un altro modo, che<br />

ritengo ancora più intelligente,<br />

cioè quello di riutilizzare l’energia<br />

“pulita” per produrre<br />

carburanti sintetici, perché in<br />

questo modo non è necessaria<br />

nessuna modifica ai motori esistenti.<br />

Si utilizzerebbe così un<br />

carburante neutro dal punto di<br />

vista delle emissioni di carbonio,<br />

con un impatto immediato<br />

sulle emissioni di CO 2<br />

, senza<br />

alcun investimento clamoroso.<br />

Semplicemente ci si reca alla<br />

pompa per il rifornimento di<br />

gasolio o gas sintetico. Il punto<br />

centrale rimane comunque la<br />

disponibilità di energia pulita».<br />

La conclusione di Perrone ci<br />

fornisce lo spunto per il titolo,<br />

e per una riflessione di lungo<br />

periodo. «Avremo una varietà<br />

di fonti energetiche, che<br />

avranno senso in certe applicazioni<br />

piuttosto che in altre.<br />

È sbagliato individuare un vincitore<br />

e uno sconfitto in questo<br />

progresso tecnologico. Dobbiamo<br />

tenere la porta aperta<br />

a tutte le possibilità. Possiamo<br />

dire che la risposta corretta è<br />

quella che identifica una società<br />

“multi-carburante”».<br />

18<br />

19


Terra<br />

Kubota si è fatta trovare<br />

pronta al richiamo ancestrale<br />

del Bauma, mostrando<br />

con orgoglio i gioielli<br />

di famiglia. Più di un segnale<br />

di continuità rispetto all’edizione<br />

2019: nella migliore<br />

tradizione di Osaka, segnando<br />

una svolta nel solco del primato<br />

del motore endotermico.<br />

Sulla ribalta l’evoluzione del<br />

micro-ibrido e il tributo alla<br />

nouvelle vague dell’idrogeno,<br />

KUBOTA. D1105-K, micro-ibrido e idrogeno<br />

LUNGIMIRANZA<br />

INDUSTRIALE<br />

Un’attribuzione dal doppio significato. Attitudine imprenditoriale, dai tempi dei<br />

padroni del vapore fino ai demiurghi del 4.0, e oculatezza nelle strategie motoristiche<br />

per le applicazioni mobili e stazionarie. Al Bauma Kubota conferma l’evoluzione nella<br />

continuità. Era con noi Toshiyuki Taneda, General Manager della Engine Division<br />

L’espositore rotante ha messo in rilievo<br />

le novità di Kubota, tra cui il D1105-K<br />

a controllo elettronico. In basso,<br />

a destra, il pacchetto micro-ibrido<br />

applicato al V3307.<br />

applicato al motore, non ancora<br />

alla cella a combustibile.<br />

Nel menu di Kubota il piatto<br />

forte, comunque, si chiama<br />

ciclo diesel, nella fascia di cilindrata<br />

dove Kubota è superspecializzata.<br />

Si ragiona di<br />

ultra-compatti, convertiti al<br />

controllo elettronico. Risale<br />

all’anno scorso la presentazione<br />

del D902-K, entrato in<br />

produzione nell’anno in corso,<br />

che concilia la camera di com-<br />

bustione Tvcr con il common<br />

rail, ovviamente con la regia<br />

della centralina elettronica e<br />

la mediazione del protocollo<br />

Can, che consente di dialogare<br />

con il veicolo. Sotto i nostri<br />

occhi, a Monaco, appare un’altra<br />

stella della costellazione al<br />

di sotto dei 19 chilowatt, il<br />

D1105-K. Il dispari da 1,<strong>12</strong>3<br />

litri di cilindrata e 93 chili di<br />

peso ha una potenza nominale<br />

di 18,5 chilowatt a 3.000 giri<br />

e una coppia di 72,4 Newtonmetro<br />

a 2.200 giri, conforme<br />

Stage V, Epa Tier 4 e China<br />

IV. Rispetta pure le normative<br />

nazionali cinesi sul fumo,<br />

Categoria III. Una conformità<br />

tutt’altro che banale, visibile<br />

nell’eliminazione del fumo<br />

nero anche di fronte a un carico<br />

improvviso o di avviamento<br />

o accelerazione.<br />

Ne chiediamo conferma a<br />

una triade d’eccezione: oltre<br />

ai volti noti di Daniel Grant,<br />

Marketing Manager della BU<br />

europea, e di Xavier Hamel,<br />

Senior Product Manager, abbiamo<br />

avuto il piacere di parlare<br />

con Toshiyuki Taneda,<br />

General Manager della Engine<br />

Division.<br />

Ci confermate che le buone<br />

novelle provenienti dall’ingegneria<br />

Kubota sono strettamente<br />

legate ai motori a<br />

combustione interna, dall’1,1<br />

litri, al prototipo a idrogeno,<br />

fino al MicroHybrid?<br />

«Il D1105-K è il fratello maggiore<br />

del D902-K ed è un<br />

motore a controllo elettronico,<br />

come un common rail<br />

convenzionale con Tvcr, dalle<br />

dimensioni estremamente<br />

compatte» è la prima conferma.<br />

«Per i modelli di piccole<br />

dimensioni, inferiori a 19<br />

chilowatt, la compattezza è<br />

fondamentale. Rispetto a un<br />

common rail convenzionale,<br />

l’intero sistema è semplificato.<br />

Può essere utilizzato sia<br />

per le applicazioni del movimento<br />

terra, che le macchine<br />

da miniera e da costruzione, e<br />

pure per le piattaforme aeree.<br />

Abbiamo fidelizzato tantissimi<br />

clienti con la qualità dei nostri<br />

prodotti, e abbiamo quindi<br />

sviluppato il D1105-K e il<br />

D902-K come modelli di fascia<br />

alta, con consumi ed emissioni<br />

inferiori e una comunicazione<br />

interattiva. Il dato saliente è<br />

sicuramente il controllo elettronico,<br />

che permette di stabilire<br />

una comunicazione tramite<br />

un protocollo cablato. Nella<br />

gamma inferiore a 19 chilowatt<br />

esistevano finora solo<br />

motori meccanici».<br />

Saltiamo dunque al microibrido.<br />

Che cosa è cambiato<br />

rispetto al progetto del 2019?<br />

«Ha ragione, quello che presentiamo<br />

a Monaco è l’ibrido<br />

P2, un sistema diverso dal P0,<br />

perché il P2 può transitare dal<br />

termico al motore elettrico. La<br />

presenza del motore elettrico<br />

è anche finalizzata a fornire<br />

potenza aggiuntiva all’endotermico<br />

e può funzionare<br />

in modalità completamente<br />

elettrica, congeniale agli ambienti<br />

interni (è il caso tipico<br />

dei piccoli carrelli elevatori)».<br />

Anche in questo caso, come in<br />

quello del D1105-K, emerge<br />

prepotentemente la competenza<br />

di Kubota tra le basse potenze.<br />

«È la prima volta che<br />

mostriamo un sistema microibrido<br />

su un motore da meno<br />

di 19 chilowatt» enfatizzano.<br />

«I 18,5 chilowatt meccanici<br />

più i 10 chilowatt elettrici<br />

consentono di evitare l’installazione<br />

del filtro antiparticolato,<br />

con i conseguenti vantaggi<br />

per il cliente (manutenzione,<br />

costi di esercizio, ingombri,<br />

rischio downtime, ndr). Al<br />

Bauma 2019 abbiamo presentato<br />

il primo concetto di MicroHybrid.<br />

Questa tecnologia<br />

ha continuato a evolversi anche<br />

in questi tre difficili anni<br />

di pandemia. È la chiara testimonianza<br />

del fatto che in Kubota,<br />

mentre il mondo tutt’intorno<br />

cercava di adattarsi al<br />

nuovo ambiente, l’ingegneria<br />

ha continuato a lavorare sodo.<br />

Il risultato lo vediamo tre anni<br />

dopo, al nostro stand, come<br />

abbiamo detto, abbiamo il<br />

P2 MicroHybrid installato sul<br />

D1105-K, inferiore a 19 chilowatt.<br />

In precedenza, il microibrido<br />

era al di sopra dei 55<br />

kW, quindi ci rivolgiamo a un<br />

pubblico leggermente diverso,<br />

e riteniamo che questo sviluppo<br />

si rivelerà davvero interessante<br />

per molti degli Oem<br />

presenti in questa fiera».<br />

Le tendenze del mercato sono<br />

comuni ai grandi costruttori,<br />

divisi prevalentemente<br />

sull’enfasi su elettrico o idrogeno.<br />

I combustibili paraffinici,<br />

invece, mettono d’accordo<br />

quasi tutti. «Abbiamo ap-<br />

provato l’applicazione della<br />

norma EN 15940 che, come<br />

saprete, comprende Hvo e<br />

Gtl». Tra i benefici, quelli impattanti<br />

sull’ecosistema, cioè<br />

la riduzione di protossido di<br />

azoto, idrocarburi, particolato<br />

e anidride carbonica, e quelli<br />

di stoccaggio. Un concetto che<br />

non si limita a pacchi batterie<br />

e idrogeno. L’Hvo garantisce<br />

una maggiore “durata di conservazione”<br />

rispetto ad altri<br />

carburanti come il biodiesel.<br />

Infine la reattività nell’avviamento<br />

a freddo e alle basse<br />

temperature. Proseguono quelli<br />

di Kubota: «Con la versione<br />

meccanica, l’uso di questo<br />

carburante comporta alcuni<br />

compromessi in termini di<br />

prestazioni, mentre il sistema<br />

Tvcr è in grado di superare alcune<br />

di queste difficoltà, per<br />

cui questa è l’occasione perfetta<br />

per spiegare tutti questi<br />

nuovi sviluppi. Utilizzando<br />

l’Hvo e altri biocarburanti, la<br />

potenza e la coppia non sono<br />

più le stesse, ma con la versione<br />

elettronica dei nostri motori<br />

non cambia nulla in termini<br />

di prestazioni».<br />

E infine venne il turno dell’idrogeno,<br />

iniettato in un endotermico,<br />

per salvare “capra e<br />

cavoli”, come si dice. Un’intuizione<br />

che si sta diffondendo<br />

e che sta facendo proselitismo<br />

nella generazione. Qui entra in<br />

gioco uno dei best seller, il 3,8<br />

litri. «Abbiamo annunciato il<br />

3.8 H2, in collaborazione con<br />

un’azienda giapponese, per<br />

alimentare a idrogeno i gruppi<br />

elettrogeni». L’azienda in<br />

questione è la Denyo, che ha<br />

allestito il gruppo elettrogeno<br />

con un termico da 45 kVA. Si<br />

tratta, in sostanza, di un generatore<br />

a combustione mista<br />

dell’idrogeno in combinazione<br />

con altri combustibili, come<br />

il diesel e il gas per riscaldamento.<br />

A proposito: «Come<br />

sapete, l’approvvigionamento<br />

dell’idrogeno è ancora un<br />

grosso problema. Nonostante<br />

ciò, vogliamo consegnare al<br />

mercato una soluzione che<br />

funzioni a idrogeno. Rispetto<br />

ad altre aziende come quelle<br />

che ha citato (Weichai e Cummins<br />

allo Iaa, ndr) produciamo<br />

motori molto più piccoli,<br />

ma abbiamo intenzione di<br />

supportare i clienti esistenti.<br />

A differenza delle applicazioni<br />

funzionanti a benzina oppure<br />

a gasolio, non ci sono normative,<br />

il che significa che<br />

al momento non sappiamo a<br />

cosa conformarci».<br />

Infine, il <strong>Diesel</strong> of the Year<br />

2019. Cosa è successo al<br />

“nostro” 5 litri? «Il V5009<br />

è presente in alcuni progetti<br />

Oem. Onestamente gli ultimi<br />

tre anni, a causa della situazione<br />

pandemica, hanno ritardato<br />

molti progetti. Spero<br />

di trovare queste macchine al<br />

prossimo Bauma. L’assegnazione<br />

del premio nel 2019 ci<br />

ha aiutato ad accrescere il<br />

profilo di questo prodotto, è<br />

stato molto importante ed è<br />

qualcosa di cui parliamo con<br />

i nostri clienti». La chiacchierata<br />

si conclude così: «Ora<br />

dobbiamo essere pronti per il<br />

prossimo <strong>Diesel</strong> of the Year!»<br />

20<br />

21


Terra<br />

La sinergia è il sale del<br />

cambiamento. La transizione<br />

energetica è segnata<br />

da incorporazione o da partnership<br />

con entità altamente specializzate.<br />

Quando la famiglia<br />

è composta da Caterpillar e<br />

Perkins, le sinergie scaturiscono<br />

spontaneamente tra le mura<br />

domestiche. Ed è così che sono<br />

state concepite le configurazioni<br />

di batterie da 48, 300 e 600<br />

volt per gli Oem nelle applicazioni<br />

cantieristiche, agricole,<br />

industriali e del sollevamento.<br />

Questi pacchi batteria agli ioni<br />

di litio hanno un design robusto<br />

e modulare e sono dotati di telematica<br />

installata in fabbrica per<br />

ottimizzare le prestazioni e l’alloggiamento.<br />

Una nota riguardo<br />

al nebuloso orizzonte post-vita:<br />

queste batterie sono state progettate<br />

per il riciclo e il riutilizzo<br />

alla fine del ciclo. Allo stand<br />

Perkins abbiamo incontrato una<br />

triade d’eccezione: Mark Borst,<br />

Global Product Marketing, Paul<br />

Muller, Technical Sales Manager<br />

and Siobhan Scott, Marketing<br />

Manager.<br />

«Cominciamo da una premessa<br />

doverosa, per chi da novant’anni<br />

produce motori endotermici.<br />

Abbiamo una linea completa di<br />

diesel da 8,2 a 597 chilowatt,<br />

certificati EU Stage V e Tier 4<br />

Final. Il China IV sarà annunciato<br />

ufficialmente il prossimo<br />

anno. Stiamo studiando anche<br />

combustibili alternativi per il<br />

ciclo diesel. Tutti i motori esposti<br />

al Bauma sono in grado<br />

di utilizzare biodiesel e Hvo.<br />

Stiamo valutando altri combustibili<br />

avanzati, partecipando<br />

22<br />

PERKINS. E il programma delle batterie<br />

PIETRA MILIARE DI<br />

UNA SAGA FAMILIARE<br />

Dopo l’epifania della trimurti ibrida all’edizione 2019 del Bauma (elettrico, meccanico<br />

e idraulico), non cambia lo scenario ma questa è la volta della svolta. O, perlomeno,<br />

il primo passo verso l’elettrificazione integrata della catena cinematica. Perkins ha<br />

sviluppato insieme a Caterpillar una serie di batterie per applicazioni mobili industriali.<br />

al programma governativo britannico<br />

Stop Red <strong>Diesel</strong>, come<br />

il dimetil etere (Dme) come<br />

sostituto del diesel (vedi box).<br />

Perkins sta collaborando con<br />

l’Università di Loughborough<br />

e Flogas per esplorare lo stoccaggio<br />

e il trasporto del Dme e<br />

con l’Università di Nottingham<br />

sull’ammoniaca e sull’idrogeno<br />

per applicazioni commerciali.<br />

Continuiamo a investire sui<br />

motori diesel per farli funzionare<br />

al meglio».<br />

Cosa dire quindi di questa<br />

svolta elettrica?<br />

«Con la presentazione del pacco<br />

batterie la nostra strategia<br />

non è cambiata, perché i clienti<br />

sono gli stessi. Si aspettano<br />

che qualsiasi cosa facciamo<br />

per loro sia disponibile anche<br />

in versione off-road. I prototipi<br />

equipaggiati con le batterie<br />

agli ioni di litio sono stati<br />

progettati per offrire un punto<br />

di vista diverso ai nostri clienti<br />

che attualmente utilizzano gli<br />

endotermici Perkins, affinché si<br />

convertano all’elettrificazione.<br />

Non tutti gli installatori avranno<br />

bisogno della stessa soluzioche<br />

però sta andando avanti. La<br />

caratteristica di sostenibilità si<br />

basa sulla collaborazione con i<br />

produttori di macchine».<br />

Qual è la vostra proposta per<br />

completare l’elettrificazione<br />

della catena cinematica?<br />

«In prima battuta riteniamo che<br />

motori efficienti continueranno<br />

a svolgere un ruolo. Renderli<br />

più sostenibili con i carburanti<br />

alternativi e concentrarsi al<br />

tempo stesso sulle batterie è<br />

parte di questo continuum. Ci<br />

stiamo concentrando anche sui<br />

componenti aftermarket, come<br />

i filtri per proteggere il motore,<br />

sapendo che è importante<br />

avere un motore efficiente, ma<br />

è anche importante mantenerlo<br />

in condizioni di efficienza per<br />

molti anni. È quindi necessario<br />

utilizzare filtri che funzionino<br />

al meglio, perché altrimenti<br />

si potrebbero danneggiare gli<br />

iniettori e poi, se non funzionano<br />

correttamente, improvvisamente<br />

l’efficienza diminuisce ,<br />

compromettendo la sostenibilità.<br />

Per quanto riguarda l’elettrificazione,<br />

le batterie rappresentano<br />

il primo passo verso la<br />

completa powertrain elettrica».<br />

Avete l’obiettivo di associare il<br />

motore a combustione interna<br />

alla batteria all’interno di un<br />

sistema integrato?<br />

«Non necessariamente le batterie<br />

devono funzionare all’interno<br />

di un sistema ibrido.<br />

Quello che stiamo dicendo, qui<br />

al Bauma, è che abbiamo una<br />

soluzione che funziona attraverso<br />

una batteria invece di un<br />

motore, anche se non vediamo<br />

una forte richiesta da parte dei<br />

clienti. Abbiamo sfruttato i nostri<br />

novant’anni di esperienza<br />

come specialisti off-highway<br />

per progettare una batteria che<br />

rispondesse in modo specifico<br />

alle esigenze degli Oem e funzionasse<br />

nelle loro applicazioni.<br />

Le batterie sono progettate<br />

su base modulare per essere<br />

flessibili. La nostra offerta attuale<br />

prevede una versione da<br />

48 Volt e 32 kWh, che vedete<br />

allo stand insieme a quella a<br />

300 Volt da 64 kWh, ma è disponibile<br />

anche una 600 Volt<br />

da 64 kWh. È possibile utilizzare<br />

più batterie in un unico impianto,<br />

condividendo i sistemi<br />

Le alternative del Regno Unito al diesel rosso<br />

“Red <strong>Diesel</strong> Replacement” è un’iniziativa del Governo<br />

britannico per individuare tecnologie, carburanti e sistemi<br />

a basse emissioni di carbonio utilizzabili per i settori<br />

delle costruzioni, cava ed estrazioni. Questi progetti<br />

contribuiranno a far progredire la capacità dei motori<br />

Perkins di funzionare con un ventaglio di carburante a bassa<br />

intensità di carbonio, oltre al pluricitato Hvo, ai biodiesel<br />

e al B202. Un progetto coinvolge Perkins nello sviluppo<br />

di un motore a combustione interna alimentato con etere<br />

dimetilico rinnovabile (rDme), in stretta collaborazione<br />

con l’Università di Loughborough e Flogas.<br />

L’etere dimetilico è un gas per aerosol diffuso e non tossico,<br />

che può essere sintetizzato da biomasse, residui e rifiuti.<br />

Ha diverse proprietà che lo rendono interessante per l’uso<br />

nei motori diesel. Ha un numero di cetano molto elevato,<br />

di gestione. Possiamo aumentare<br />

il numero di batterie in<br />

un’applicazione, aumentando<br />

così i chilowattora disponibili».<br />

Dove le vedremo?<br />

«Penso che l’elettrificazione<br />

arriverà prima nelle macchine<br />

più piccole utilizzate in ambiente<br />

urbano, dove l’infrastruttura<br />

consente la ricarica. Queste soluzioni<br />

arriveranno anche sulle<br />

macchine più grandi, come le<br />

pale o gli escavatori».<br />

Qual è la differenza tra le batterie<br />

di Caterpillar e quelle di<br />

Perkins? Se fossi un Oem,<br />

quale dovrei scegliere?<br />

«Facciamo parte della stessa<br />

famiglia, quindi la scelta dipende<br />

da variabili come il tipo di<br />

macchina e il posizionamento<br />

sul mercato. Abbiamo dedica-<br />

che misura l’accendibilità del carburante nei motori ad<br />

accensione spontanea, e l’efficienza energetica e la potenza<br />

dei motori diesel alimentati a Dme e di quelli tradizionali<br />

sono praticamente identiche. La combustione del Dme<br />

può ridurre ulteriormente le emissioni di particolato,<br />

consentendo di raggiungere i limiti di massa e di numero<br />

di particelle con un post-trattamento semplificato. Il Dme<br />

può utilizzare l’infrastruttura del Gpl con modifiche minime.<br />

In un altro progetto, Mahle Powertrain, Perkins, Clean Air<br />

Power e l’Università di Nottingham testano soluzioni basate<br />

sull’ammoniaca e sull’idrogeno come combustibili per motori<br />

heavy-duty. Sviluppando una capacità di alimentazione<br />

flessibile, il consorzio dimostrerà combinazioni di carburanti<br />

che vanno dal diesel a doppia alimentazione con idrogeno<br />

e/o ammoniaca all’ammoniaca pura o all’idrogeno.<br />

to molto tempo a pensare al<br />

ciclo di vita della batteria, al<br />

riutilizzo e al riciclaggio. Naturalmente<br />

se non si dispone<br />

dell’infrastruttura l’elettrificazione<br />

è operazione assai<br />

complessa. Per questa ragione<br />

stiamo sviluppanto tecnologie<br />

come l’Hvo. Potremmo pensare<br />

a gruppi elettrogeni alimentati<br />

a Hvo per ricaricare macchine<br />

elettriche».<br />

A questo punto interviene<br />

Siobhan Scott, che spesso ci<br />

ha illuminati sui sistemi aftermarket<br />

di Perkins.<br />

«Abbiamo introdotto una nuovissima<br />

soluzione di connettività,<br />

attualmente in fase di<br />

sperimentazione su larga scala,<br />

con molte migliaia di motori.<br />

Può funzionare a velocità fissa,<br />

variabile, meccanica con il pannello<br />

di controllo, ed elettronica.<br />

Comunica via 2G, 3G, 4G<br />

e trasmette le informazioni sul<br />

motore come codice al cliente<br />

finale. Abbiamo una soluzione<br />

a cui gli Oem possono accedere<br />

attraverso un’app sul loro<br />

sistema o attraverso i nostri<br />

cruscotti: i clienti possono accedervi<br />

attraverso My Engine<br />

App (una vecchia conoscenza<br />

di DIESEL. Perkins è stata tra<br />

le prime aziende a proporre un<br />

sistema di connettività remota,<br />

ndr), e avere tutte le informazioni<br />

sul motore relative a manutenzione,<br />

assistenza, manuali<br />

d’officina e fornire informazioni<br />

in tempo reale dal motore. Se<br />

succede qualcosa al motore,<br />

raccomandiamo assistenza prima<br />

di guasti al motore. Anche<br />

questa è sostenibilità: far<br />

funzionare il motore in modo<br />

efficiente, utilizzando il carburante<br />

al livello ottimale ed<br />

evitando i tempi di inattività.<br />

I dati del motore sono trasferiti<br />

tramite il cloud al nostro<br />

sistema e poi ai tecnici degli<br />

Oem. I costruttori possono accedervi<br />

sul loro telefono attraverso<br />

l’app Perkins, quindi se<br />

sono in Italia riceveranno il<br />

messaggio in italiano».<br />

23


Terra<br />

24<br />

SCANIA. Il DC13 dei miracoli<br />

VERTICE<br />

INDUSTRIALE<br />

È stato concepito come Super, per gli aggressivi 560 R da 44 tonnellate.<br />

Non è trascorso nemmeno un anno per obliterare la presenza tra le<br />

applicazioni industriali. Sul biglietto da visita riporta un’efficienza superiore<br />

al 50 per cento. Unito al blasone, quanto basta per farne un predestinato<br />

Repetita iuvant: «Sviluppare<br />

una nuova piattaforma<br />

motore di questa<br />

portata è un’occasione che capita<br />

una volta nella vita per la<br />

maggior parte degli ingegneri<br />

specializzati in quest’area».<br />

Così ha commentato a suo tempo<br />

Magnus Henriksson, Chief<br />

Engineer, l’eminenza ingegneristica<br />

del quinquennale processo<br />

di sviluppo del progetto<br />

Scania Super. Un commento<br />

che ritrovate in forma integrale<br />

sul numero di gennaio-febbraio<br />

di DIESEL <strong>2022</strong>. E se<br />

quelle parole sono sacrosante<br />

in riferimento al principe del<br />

settore industriale, il camion,<br />

figuratevi per le applicazioni<br />

industriali, che siano mobili<br />

o stazionarie! Quella che vi<br />

stiamo raccontando è infatti la<br />

consacrazione dell’unico monoblocco<br />

in grado di traguardare<br />

l’efficienza del motore a<br />

combustione interna nel mondo<br />

industriale sopra la fatidica<br />

soglia del cinquanta per cento.<br />

Corsa e alesaggio risidisegnati<br />

e l’allargamento della tradizionale<br />

trimurti motoristica (9,<br />

13 e 16 litri) ad una quarta<br />

segmentazione: l’11 litri, che<br />

riappare dopo il furore degli<br />

anni ’60. Un’impennata rivoluzionaria<br />

per il pluridecennale<br />

conservatorismo svedese,<br />

che ha seguito inizialmente la<br />

direzione maestra della calandra<br />

col grifone. In tempi rapidissimi,<br />

però, l’allargamento a<br />

quell’orizzonte industriale che<br />

si sta ritagliando significative<br />

quote di mercato.<br />

«Oggi introduciamo il motore<br />

Scania più efficiente di sempre<br />

in termini di consumi di carburante:<br />

più coppia, più potenza<br />

e una vita utile del motore fino<br />

al 50 per cento più lunga», ha<br />

affermato Joel Granath, Senior<br />

Vice President e Head of Power<br />

Solutions di Scania. «Grazie<br />

al nuovo sistema per il trattamento<br />

dei gas di scarico, alla<br />

riduzione dell’attrito interno e<br />

all’aumento dell’efficienza del<br />

turbocompressore, la nuova<br />

generazione di motori Scania<br />

stabilisce un nuovo standard di<br />

efficienza nelle applicazioni industriali<br />

e di alimentazione. La<br />

nostra leadership ora si espande<br />

anche alle power solutions»,<br />

ha quindi aggiunto Granath.<br />

La parola “risparmio” è particolarmente<br />

coccolata. Il Super<br />

in abito off-highway ha dilatato<br />

il tempo tra una revisione e<br />

l’altra fino a 25.000 ore e i consumi<br />

di carburante del 13 litri<br />

fino al 7 per cento rispetto al<br />

DC13 che abbiamo conosciuto<br />

finora. Secondo i calcoli di<br />

Canna ex novo<br />

ed efficienza al<br />

50 per cento,<br />

per il 13 litri,<br />

travasate dai<br />

camion col<br />

grifone sulla<br />

calandra. E<br />

spunta pure un<br />

inedito 11 litri.<br />

Scania, a parità di potenza si<br />

traduce in quattro litri di gasolio<br />

risparmiati per ora di motore<br />

a pieno carico.<br />

Anche “bio”<br />

La piattaforma di ultima generazione<br />

è coniugabile a seconda<br />

delle applicazioni con le miscele<br />

di biodiesel Fame e Hvo. Riassumendo<br />

l’escursione di potenza,<br />

il 13 litri ha una gamma<br />

di potenza da 368 chilowatt a<br />

450 chilowatt, che significa un<br />

avanzamento sulla scala di potenza<br />

dell’11 per cento. I riflessi<br />

sulla progressione del momento<br />

torcente sono addiritura del<br />

21 per cento. L’11 litri, invece,<br />

ha un range da 202 a 368 chilowatt.<br />

Avremo occasione di<br />

ritornarci: per il momento vi<br />

basti sapere che probabilmente<br />

solo un pari cilindrata potrebbe<br />

guardarlo dall’alto.<br />

YANMAR. Ed Eleo Technologies<br />

LAMPADINA<br />

ACCESA<br />

Yanmar ha investito sull’elettrificazione. Il sodale con cui accelerare<br />

il processo è un’azienda olandese, Eleo. È in corso di costruzione<br />

uno stabilimento, nel sud dell’Olanda, con una capacità annua di<br />

10mila pacchi batteria. Garanzia di cinque anni per i TN “europei”<br />

Yanmar è orientata all’elettrificazione.<br />

Lo avevamo<br />

intuito al Media Dialog,<br />

ci siamo defintivamente persuasi<br />

ascoltando le parole di<br />

Shiori Nagata, la Chief Strategy<br />

Officer e direttrie del CdA<br />

di Yanmar, fino al marzo 2020<br />

presidente di Yanmar Marine<br />

International. È toccato a lei<br />

introdurre la narrazione che o-<br />

rienta i giapponesi sulla sponda<br />

elettrificata dello Yodo, il principale<br />

corso d’acqua di Osaka. Da<br />

quanto emerso dalla rassegna<br />

bavarese, infatti, Kubota appare<br />

maggiormente orientata alla<br />

rivalutazione del termico, anche<br />

in chiave di decarbonizzazione,<br />

nelle forme del microibrido e<br />

dell’alimentazione a idrogeno.<br />

Questo non significa chiaramente<br />

che Yanmar non travaserà<br />

nell’industriale le sperimentazioni<br />

che sta effettuando nel<br />

marino insieme a Toyota. Allo<br />

stato attuale, però, le indicazioni<br />

che ci arrivano da Monaco<br />

consolidano le sinergie con E-<br />

leo, specialista olandese delle<br />

batterie, entrato nell’orbita di<br />

Yanmar nella scorsa primavera.<br />

La direzione è quella di integratore<br />

di sistemi “all-in-one” per<br />

soluzioni elettrificate. E proprio<br />

in qualità di integratore, Yanmar<br />

implementerà l’ingegneria<br />

di sistema, la progettazione e<br />

la produzione di e-powertrain,<br />

fornendo anche lo sviluppo del<br />

controllo, la valutazione del<br />

sistema, l’approvvigionamento,<br />

la produzione e il controllo<br />

qualità. Yanmar ha allestito anche<br />

un escavatore dimostrativo,<br />

alimentato da una trasmissione<br />

elettrica e da batterie da 48 volt<br />

con capacità di ricarica rapida.<br />

Per l’attualizzazione di quello<br />

che allo stato attuale rimane un<br />

esercizio propedeutico (il ragionamento<br />

riguarda ovviamente i<br />

processi di elettrificazione nel<br />

loro complesso, a livello sistemico,<br />

non le implicazioni nelle<br />

strategie di un singolo fornitore<br />

di soluzioni), Eleo sta costruendo<br />

un nuovo stabilimento, decuplicando<br />

la capacità di produzione<br />

annuale di batterie fino<br />

a 500 MWh, equivalente a circa<br />

10.000 pacchi batteria. Un’operazione<br />

che beneficia delle<br />

competenze sommate di Eleo,<br />

per esempio nell’interfaccia di<br />

raffredamento e nella chimica,<br />

e di Yanmar, uno dei sigilli di<br />

garanzia delle applicazioni offhighway.<br />

5 anni di garanzia<br />

E, a proposito di offroad e di<br />

garanzie, da segnalare la garanzia<br />

quinquennale (oppure<br />

valida per 5.000 ore), gratuita<br />

e valida per i motori della Serie<br />

TN venduti in Europa e operanti<br />

sul territorio europeo. In<br />

merito è intervenuto Carlo Giudici,<br />

Direttore Industrial Emea<br />

di Yanmar Europe: «Yanmar<br />

ha stabilito un nuovo punto di<br />

riferimento essendo la prima a<br />

offrire una garanzia gratuita<br />

di 5 anni per le applicazioni<br />

off-highway. Questa estensione<br />

di garanzia sottolinea la forte<br />

qualità e affidabilità dei nostri<br />

motori ed è un altro passo importante<br />

per offrire ai clienti<br />

una gestione sostenibile e senza<br />

problemi e per avere un valore<br />

più elevato dell’usato».<br />

25<br />

Terra


POWERTRAIN<br />

POWERTRAIN<br />

POWERTRA<br />

Terra<br />

DENTRO AL<br />

PANIERE<br />

C’è anche l’idrogeno. Nonostante il Gruppo Volvo nel suo complesso<br />

abbia investito e scommesso tantissimo nell’elettrificazione, a Monaco<br />

ha fatto capolino il dual-fuel. La conferenza stampa è stata l’occasione<br />

per il passaggio del testimone tra Giorgio Paris e Hannes Norrgren<br />

26<br />

VOLVO PENTA. Non solo elettrico<br />

Nella dependance bavarese<br />

di Volvo Penta,<br />

in Baviera, si respira<br />

l’atmosfera delle grandi occasione.<br />

Per Giorgio Paris<br />

questo è a tutti gli effetti l’ultimo<br />

Bauma al vertice della<br />

divisione motori industriali.<br />

Al suo posto incombe, anche<br />

lui presente alla conferenza<br />

stampa, Hannes Norrgren, il<br />

presente e il futuro di Volvo<br />

Penta tra le applicazioni<br />

mobili industriali. E cosa si<br />

racconta, in questi paraggi?<br />

Sulle basi del D8 a Göteborg<br />

hanno sviluppato una versione<br />

equivalente che intepreta la<br />

nouvelle vague dell’idrogeno.<br />

Perché nel sommario abbiamo<br />

accennato alla doppia alimentazione?<br />

Perché se l’idrogeno<br />

non è disponibile, il motore<br />

può funzionare con il carburante<br />

tradizionale, non necessariamente<br />

fossile al 100<br />

per cento, salvaguardando la<br />

produttività e scongiurando lo<br />

spettro del cosiddetto “down<br />

time”. Una garanzia a tutela<br />

non solamente della piena<br />

operatività e dei costi di esercizio:<br />

rappresenta infatti una<br />

salvaguardia nei confronti<br />

dell’infrastruttura dell’idrogeno,<br />

tuttora precaria.<br />

Parla il Product Manager<br />

Riprende il concetto Anders<br />

Wernersson, Product Manager<br />

proprio per la piattaforma<br />

a doppia alimentazione a idrogeno.<br />

«Il nuovo motore Volvo<br />

Penta a doppia alimentazione<br />

a idrogeno offre ai clienti una<br />

soluzione provvisoria a basse<br />

emissioni di carbonio prima<br />

che diventino praticabili alternative<br />

adeguate a zero emissioni».<br />

Aggiunge Wernersson:<br />

«Fornisce la stessa potenza<br />

e la stessa curva di coppia<br />

di un normale motore diesel,<br />

ma con emissioni di anidride<br />

carbonica significativamente<br />

inferiori. La tecnologia è<br />

relativamente semplice e può<br />

essere installata senza grossi<br />

traumi, per cui riteniamo che<br />

questa soluzione sia economicamente<br />

vantaggiosa per<br />

diverse applicazioni, tra cui<br />

l’edilizia e l’industria mineraria,<br />

che desiderano passare<br />

alle emissioni nette zero».<br />

Una strategia che Volvo Penta<br />

non ha elaborato in solitudine.<br />

Questa soluzione è frutto della<br />

collaborazione con Cmb.Tech,<br />

che fornisce e collauda il kit<br />

di idrogeno, serbatoi compresi.<br />

Attualmente i motori sono<br />

ancora alla frusta, nelle celle<br />

di prova, per ottimizzare la<br />

strategia di iniezione idrogeno-diesel<br />

per ottenere la massima<br />

affidabilità e risparmio<br />

di emissioni.<br />

I primi motori entreranno in<br />

funzione in Europa nel 2023,<br />

nell’ambito di un progetto<br />

pilota di mercato, cui seguirà<br />

una produzione su piccola<br />

scala. L’introduzione avverrà<br />

in modo graduale, in base alla<br />

domanda del mercato e si<br />

concentrerà sull’adattamento<br />

tra la tecnologia e le esigenze<br />

dei clienti.<br />

Con Cmb.Tech<br />

«La collaborazione e le partnership<br />

sono essenziali per<br />

facilitare la trasformazione<br />

verso soluzioni energetiche più<br />

sostenibili», afferma il Product<br />

Manager. «Questo approccio<br />

di stretta collaborazione è una<br />

pietra miliare della strategia<br />

commerciale e di decarbonizzazione<br />

a lungo termine di<br />

Volvo Penta. In quanto parte<br />

del Gruppo Volvo, siamo in<br />

una posizione unica in quanto<br />

possiamo sfruttare la tecnologia<br />

e la competenza comprovata<br />

di Volvo Trucks, Volvo<br />

Buses e Volvo Construction<br />

Equipment. A questo uniamo<br />

la nostra conoscenza dei<br />

clienti, del mercato e delle applicazioni,<br />

che ci consente di<br />

ottimizzare e adattare i nostri<br />

progetti per un veicolo specifico,<br />

tenendo conto dei cicli di<br />

lavoro, del clima e dell’ambiente<br />

in cui opererà».<br />

BAUDOUIN<br />

20M33<br />

POWERTRAIN<br />

Face to face with Baudouin - FPT Smart Hybrid Energy Hub -<br />

Bergen & Langley - Green AG in USA - Alternative Cummins -<br />

Comparison: 13 litre truck - Cat IPU & Perkins IOPU - UFI Filters<br />

PERKINS<br />

5000<br />

Perkins 5000 Series - NGV Powertrain, ethanol and methanol -<br />

Sustainability according to Scania - Comparison 6.7 liter<br />

AGNOSTIC<br />

engines - Fish-Eye: Fendt and MAN - Bonfiglioli Evo<br />

feeling<br />

IAA: FPT Industrial, Cummins and Weichai - Bauma previews<br />

PG: microgrid by Cummins, mtu, Isotta Fraschini <strong>12</strong>V170 G -<br />

Beyond Iveco Group - Boat Shows: SMM and Cannes<br />

POWERTRAIN<br />

SMALL BIG<br />

winner<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com<br />

www.diesel-international.com<br />

www.dieseloftheyear.com<br />

ISSN 0042<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />

D.L. 353/2003 (mod. in L. 27/02/2004 n° 46)<br />

Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />

DIESEL SUPPLEMENT<br />

March <strong>2022</strong><br />

Kohler wins <strong>Diesel</strong> of the Year for the third time - Scania<br />

Super puts ICE back in the lead on the road - Cat and CHP -<br />

Cummins acquisitions summary - Interview with Allison<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

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ISSN 0042<br />

A FUEL<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

Poste Italiane Inc. – Mail subscription<br />

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DIESEL SUPPLEMENT<br />

July <strong>2022</strong><br />

brave choice<br />

VADO E TORNO EDIZIONI<br />

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ISSN 0042<br />

MAN likes dual fuel with hydrogen - Report from Venice Boat<br />

Press Register n. 4596 – April 20th 1994<br />

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DIESEL SUPPLEMENT<br />

November <strong>2022</strong><br />

Show - Rolls-Royce PG Symposium: Our first impressions -<br />

Yanmar and Lyman-Morse - OXE & Cox - FPT Industrial outlook<br />

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May <strong>2022</strong><br />

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Art. 1, subsection 1, LO/MI<br />

DIESEL SUPPLEMENT<br />

September <strong>2022</strong>


EIMA INTERNATIONAL. È il record di presenze<br />

BOLOGNA È<br />

SEMPRE BOLOGNA<br />

Terra<br />

Durante una partita a<br />

scacchi la tensione si<br />

taglia a fette e le sinapsi<br />

dei giocatori sono messe alla<br />

frusta. In questa disciplina le<br />

variabili esogene sono limitatissime,<br />

la partita si gioca<br />

a due, eppure a decretare il<br />

trionfo dell’Eima è stato il<br />

pubblico, il “re” delle cinque<br />

giornate bolognesi (la parola<br />

scacco deriva dal persiano<br />

“shah”, che significa, appunto,<br />

re). Se c’è un vincitore, deve<br />

per forza di cose esserci uno<br />

sconfitto. Inutile nascondersi<br />

dietro un dito: le ambizioni<br />

28<br />

Un’edizione roboante, che calpesta ogni record e lascia l’immagine del grande sfidante,<br />

il Sima, sfocato nello specchietto retrovisore. Abbiamo approfittato della presenza<br />

di Cummins e di Deutz, assenti al Bauma, per soffermarci sui “rossi” di Columbus e di<br />

Colonia. Primeggia l’endotermico, alla voce elettrificazione le proposte di Geminiani<br />

del Sima escono parecchio<br />

ridimensionate dalla singolar<br />

tenzone. Secondo i dati ufficiali<br />

il pubblico è più che<br />

dimezzato, rispetto all’Eima,<br />

e grossomodo anche gli<br />

espositori. Inutile ricordare<br />

che il mosaico temporale sia<br />

stato quanto mai avverso per<br />

la rassegna organizzata da<br />

FederUnacoma: oltre alla sovrapposizione<br />

con il Sima, c’è<br />

stata pure quella con Ecomondo<br />

- Key Energy e l’insolita<br />

scansione temporale col Bauma.<br />

Appena due settimane di<br />

distanza da quello che rimane<br />

il trampolino delle “new entry”<br />

della catena cinematica<br />

off-road. E, oramai, non ci si<br />

limita alle pastoie della quinta<br />

fase della prassi normativa<br />

europea. In gioco c’è la stessa<br />

ragion d’essere della cosiddetta<br />

decarbonizzazione, i riflessi<br />

delle sue imprevedibili articolazioni,<br />

la campagna acquisti<br />

che deciderà le sorti del derby<br />

alternativo tra “elettrici” e<br />

“idrogenati”. Al padiglione 15<br />

abbiamo assistito alle repliche<br />

del Bauma, a partire dai moduli<br />

elettrici a casa di Perkins<br />

e Yanmar, e non poteva essere<br />

diversamente. L’effervescenza<br />

che abbiamo percepito è però<br />

la stessa dei padiglioni A3 e<br />

A4. I compratori bussano alle<br />

porte dei trattoristi, che ovviamente<br />

rispondono presente e<br />

non si negano agli attori della<br />

filiera, in primis quelli della<br />

catena cinematica. L’Eima è<br />

riconosciuto a livello internazionale<br />

(confermiamo: la dicitura<br />

International, assegnata<br />

alla manifestazione, non è<br />

pura civetteria, tutt’altro!) per<br />

il “cluster under 100”. Ci riferiamo<br />

ai chilowatt, quindi alle<br />

applicazioni sotto i 140/150<br />

Geminiani insiste sull’elettrificazione, senza<br />

rinnegare gli endotermici, specialmente<br />

quelli pre-allestiti, come si dice, “plug&play”.<br />

Da sinistra a destra, in ordine orario: Saim, BU Power Perkins, Smartec da Rama Motori, il V20 di Fpt da Cnh Industrial,<br />

Doosan da Socoges, e Thorq. Questi ultimi sono costruttori turchi che producono monocilindri diesel su base Ruggerini.<br />

cavalli e alle articolazioni<br />

della catena cinematica, che<br />

sulla Via Emilia hanno trovato<br />

terreno fertile. Cominceremo<br />

la nostra esplorazione in<br />

ordine alfabetico, rinviando<br />

Cummins e Deutz (assenti a<br />

Monaco) ai rispettivi approfondimenti.<br />

BU Power<br />

La casa madre a Parigi, BU<br />

Power a Bologna. A rimorchio,<br />

per entrambe, la memoria<br />

freschissima dell’anteprima<br />

elettrica del Bauma, con le<br />

batterie in blu (sostanzialmente<br />

equivalenti a quelle in giallo<br />

di Cat). Con quelle batterie<br />

una quarantina di macchine è<br />

al lavoro, in modalità elettrica.<br />

Ci raccontano di un team trasversale<br />

per l’elettrificazione,<br />

in corso di formazione, per<br />

affrontare una sfida che deve<br />

essere costruita, prima ancora<br />

di poterla vincere. E vale lo<br />

stesso per tutti gli attori tipicamente<br />

votati al diesel.<br />

Abbiamo visto il 404J-22,<br />

nell’abito strutturale, che utilizza<br />

Same Deutz-Fahr sui<br />

piccoli di Treviglio. Il 1024J è<br />

cavallo da battaglia di Perkins,<br />

in versione industriale, con<br />

una potenza massima di 150<br />

kW a 2.200 giri e 825 Nm.<br />

Infine, il 904J-E28T, il Syncro<br />

da 2,8 litri, in versione Iopu,<br />

cioè open power, che incontra<br />

sempre più interesse, come<br />

si evince anche da altri stand<br />

(vedi Fpt Industrial e Geminiani)<br />

perché semplifica la vita<br />

ai costruttori. Qualche battuta<br />

in libertà, a ranghi sparsi: «Il<br />

Bauma si è rivelato fertile di<br />

contatti, ed è stato uno spartiacque,<br />

e pure il primo giorno<br />

dell’Eima procede in questa<br />

direzione. Alcuni Oem hanno<br />

avanzato le prime richieste<br />

di ibridi». Infine una precisazione<br />

che echeggia come un<br />

monito: «Dal Tier 4 tutte le<br />

macchine di Caterpillar sono<br />

collegate in telemetria».<br />

Fpt Industrial<br />

Marco Zanelli, direttore vendite<br />

dell’off-road, ci conferma<br />

la posizione solida di Fpt<br />

nell’agricolo. Il messaggio in<br />

filigrana, che rassicura tanto<br />

gli Oem, è “state tranquilli,<br />

investiamo nella combustione<br />

interna e continueremo a farlo<br />

in modo da offrire lo stato<br />

dell’arte in vista dei prossimi<br />

step emissivi”. In parallelo<br />

investono anche sugli alternativi,<br />

dall’on-road a cascata<br />

sull’off-road, come dimostra<br />

la recente inaugurazione<br />

dell’e-powertrain plant. «Anche<br />

se siamo ancora lontani<br />

da una completa elettrificazione<br />

del trattore», esordisce Zanelli,<br />

che prosegue illustrando<br />

il parterre. «Abbiamo esposto<br />

l’F28 oltre che diesel e ibrido,<br />

nella versione “vestita”. La<br />

novità riguarda proprio il power<br />

pack con Ats pre-validato,<br />

da utilizzare come “black<br />

box” in svariate applicazioni.<br />

Mi riferisco a quelle macchine<br />

che non richiedono layout<br />

ultra compatti, come i carri<br />

per la raccolta della frutta e<br />

le motopompe. Qui, all’Eima,<br />

l’F28, <strong>Diesel</strong> of the Year 2020,<br />

si trova da Antonio Carraro,<br />

Hattat (trattori turchi da 37<br />

a 85 chilowatt), e sullo “specialty”<br />

di Valtra. Il power<br />

pack è anche sul 3,6 litri a<br />

dimostrazione di una offerta<br />

di gamma completa, mentre il<br />

6,7 a gas conferma l’impegno<br />

ad investire in tecnologie a<br />

combustione interna alternative<br />

e rispettose dell’ambiente,<br />

senza compromessi sulle<br />

performance». E cosa ci dice<br />

a proposito del sentiment del<br />

mercato? «Percepiamo una<br />

lieve tendenza alla contrazione<br />

della domanda, che rimarrà<br />

comunque alta anche nel<br />

2023. I dealer sono tuttora<br />

affamati di macchine».<br />

Ora spostiamoci nel megaspazio<br />

riservato a Cnh Industrial<br />

dove il V20, l’alto di<br />

gamma da 670 kW e 4.095<br />

Nm, ammiccava in presenza<br />

della FR920, la trincia New<br />

Holland.<br />

Geminiani<br />

Quelli di Geminiani non si<br />

fermano nemmeno a staccare<br />

la spina. Sembra una battutaccia,<br />

ma calza a pennello per il<br />

fornitore di soluzioni di Lugo.<br />

Memoria storica e incubatore<br />

di idee: la transizione abita<br />

qui, tra i power pack motorizzati<br />

Perkins, Caterpillar,<br />

Yanmar e altri ancora, e le<br />

declinazioni mobili e stazionarie<br />

dell’alimentazione elettrica.<br />

La ciliegina sulla torta si<br />

chiama “e-pack”: una soluzione<br />

integrata per la propulsione<br />

29


elettrica. Il formato “pack” a<br />

maggior ragione preceduto<br />

dalla “e” evita agli Oem lo<br />

sviluppo di integrazione sistema<br />

di qualsiasi macchina.<br />

È il classico “plug & play”,<br />

completo di macchina elettrica<br />

a magneti permanenti; un<br />

distributore di potenza elettrica,<br />

nello specifico da 70 a<br />

200 chilowatt meccanici, che<br />

non ripudia il volano con misure<br />

Sae standard, ed è quindi<br />

sostituibile ai prodotti diesel,<br />

con drive, distribuzione, logica<br />

di controllo, personalizzabile<br />

sull’erogazione di potenza.<br />

Serve per applicazioni<br />

statiche o semoventi sotto i 40<br />

km/h. Basta avvitare quattro<br />

viti e collegare le batterie. Da<br />

Geminiani l’applicazione è integrale,<br />

non integralista, infatti<br />

ci sottolineano che «l’elettrico<br />

è conveniente se il sistema<br />

è ben dimensionato rispetto<br />

all’utilizzo. Serve la visione<br />

d’insieme del profilo di emissione<br />

del cliente. Per esempio,<br />

stiamo lavorando su veicoli<br />

stradali per la distribuzione,<br />

batteria di accumulo da 100<br />

kW, potenza di propulsione in<br />

“full electric” di 270 kW continuativi,<br />

adatto a un profilo<br />

emissione consente di recuperare<br />

tanta energia». Inoltre<br />

30<br />

Geminiani ha sottoscritto un<br />

accordo con Enel X. Per circa<br />

un anno valuteranno il Dynamico<br />

per la loro installazione.<br />

Il Gruppo Enel ha creato<br />

un centro sperimentale dove<br />

ricaricare veicoli elettrici: il<br />

Dynamico è candidato a inserirsi<br />

tra la rete a bassa tensione<br />

e le sottostazioni di ricarica,<br />

dal “fast charge”, alle colonnine<br />

22 kW, dal fotovoltaico al<br />

“vehicle to grid”. Il Dynamico,<br />

stabilizzatore, integratore,<br />

batteria di backup, nel quale a<br />

Lugo credono convintamente,<br />

è prossimo alla seconda generazione,<br />

che vedrà la luce nel<br />

secondo semestre del 2024.<br />

La squadra di Yanmar, che anche all’Eima ha declinato le modalità<br />

propulsive sia nelle collaudate, e apprezzate, forme dei 3 e 4 cilindri,<br />

che del neonato pacchetto elettrico, concepito con la controllata Eleo.<br />

Hydreco<br />

L’avevamo preannunciato al<br />

Bauma Media Dialog: il 30<br />

giugno Daikin ha completato<br />

l’acquisizione di Duplomatic.<br />

La divisione oleodinamica ha<br />

un curriculum ormai secolare<br />

(per la precisione, esistente<br />

dal 1924), dalla lubrificazione<br />

per l’aeronautica militare<br />

giapponese ai gas refrigeranti,<br />

sia per residenziale (s’intendono<br />

i condizionatori che hanno<br />

reso il marchio celeberrimo)<br />

che per l’industriale. Nell’oleodinamica<br />

Daikin è fortissima<br />

in Giappone, rilevando Duplomatic<br />

(che da sola fattura<br />

150 milioni) si può rivolgere<br />

al mercato globale. Per l’ambito<br />

delle applicazioni mobili<br />

le competenze fanno capo a<br />

Hydreco. Un’altra azienda del<br />

gruppo, Continental Hydraulics,<br />

nasce negli anni ’20 e si<br />

muove nel perimetro americano.<br />

Hydreco è stata rilevata<br />

nel febbraio del 2019. Stanno<br />

re-internalizzando alcune<br />

produzioni, quali le pompe a<br />

ingranaggi, che dal 2021 sono<br />

realizzate in uno stabilimento<br />

espressamente concepito in<br />

quel di Parma. Frutto della<br />

collaborazione con Duplomatic<br />

è un pre-prototipo del distributore<br />

di attraversamento<br />

da 90 litri che vedrà la luce<br />

a metà 2023 (sarà successivamente<br />

seguito dal <strong>12</strong>0 e<br />

dal 60 litri). Procedono verso<br />

pacchetto completo, cilindri<br />

oleodinamici, distributori,<br />

joystick. Contestualizzando, le<br />

“good news” dell’Eima sono<br />

state l’impugnatura ergonomica<br />

multifunzione Mhc e la serie<br />

MS di valvole di controllo<br />

direzionali a centro aperto e<br />

bypass centrale, a sei vie.<br />

Hydac<br />

I tedeschi hanno fatto la scorta<br />

di cose nuove. Vi riportiamo<br />

una parte della loro carrellata,<br />

che parte dai sensori.<br />

L’Hlt-1300 è in grado di misurare,<br />

tramite un unico strumento<br />

e un’unica interfaccia<br />

di uscita, tre grandezze, ossia<br />

pressione, temperatura e corsa.<br />

Trova applicazione nei cilindri<br />

oleodinamici, utilizzati sia<br />

come unità di attuazione lineare<br />

sia nelle sospensioni idropneumatiche.<br />

L’Hpt 1446 è<br />

un sensore di pressione smart<br />

con black box che, oltre a fornire<br />

la misura di pressione, è<br />

in grado di profilare le condizioni<br />

operative del sistema e<br />

riconoscere automaticamente<br />

anomalie come trafilamenti e<br />

picchi di pressione. L’inclinometro<br />

Hit 1500 si configura<br />

come una piattaforma inerziale<br />

dotata di elettronica integrata,<br />

per fornire accelerazioni<br />

sui tre assi, velocità angolari<br />

e angoli in maniera dinamica<br />

e motion compensated, ovvero<br />

con filtri capaci di rendere<br />

precisa la misura anche in<br />

condizioni estreme di vibrazione.<br />

Hit 1500 può essere ordinato<br />

con doppio connettore<br />

(ad esempio per chiudere il<br />

circuito Can della macchina)<br />

e con certificazione Safety<br />

EN13849 Pld. Tra i distributori,<br />

è Hydac stessa a citare il<br />

distributore proporzionale load-sensing<br />

LX 3, che consente<br />

di assemblare fino a 10 sezioni<br />

di lavoro, gestibili contemporaneamente.<br />

Citiamo infine le<br />

pompe a pistoni a cilindrata<br />

variabili Ppv100M e le valvole<br />

proporzionali Slip-in della<br />

serie Hydac Pdrc, progettate<br />

per il controllo delle funzioni<br />

di cambio e frizioni di trattori<br />

e macchine agricole.<br />

Rama Motori<br />

L’obiettivo dichiarato è il<br />

mantra dei nostri tempi, cioè<br />

essere “system integrator”, per<br />

fornire un pacchetto adeguato<br />

all’installatore. Hydro Gear<br />

fornisce a Rama le batterie<br />

Smartec, ioni di litio, caricabatterie,<br />

centralina e trasmissione<br />

e motore DC, corrente<br />

continua sincrono brushless<br />

da 2 kW, bassa tensione. La<br />

tensione di questa linea è 58<br />

V (sono motori per le lame di<br />

alcune macchine da garden).<br />

Panelli, Pedrollo e l’importanza dell’acqua<br />

Se scriviamo del Gruppo Pedrollo (338 milioni di<br />

euro nel 2021, il 15 per cento reinvestito in ricerca<br />

e sviluppo), l’assonanza istintiva con queste pagine<br />

è con gli alternatori Linz Electric. Noi vi parleremo<br />

invece di Panelli, pompe e motori sommersi, perché<br />

l’acqua è vita anche nell’economia della rivista<br />

DIESEL (e non solo per le motopompe). Del resto,<br />

come si evince dal motto della tavola tra tutti gli<br />

attori del Gruppo “Sharing our future”: in ragione<br />

delle difficoltà a reperire l’acqua in superficie,<br />

occorre “osare” più in profondità. Fondata nel<br />

1906 ad Alessandria e specializzata in applicazioni<br />

sommerse, Panelli è stata acquisita nel 2019 per<br />

consolidare le sinergie intra-gruppo.<br />

Panelli produce pompe sommerse da 4 a 14<br />

pollici e motori sommersi da 4 a 10 pollici, con<br />

potenze fino a 250 cavalli. Si divide tra applicazioni<br />

domestiche, professionali (come l’agricoltura, del<br />

resto l’irrigazione vale il 60 per cento del fatturato,<br />

o le piattaforme petrolifere, che devono essere<br />

raffreddate con acqua di mare), speciali, duplex e<br />

super duplex, come le miniere di litio (serve drenare<br />

le falde, per poter scavare). L’Eima rappresenta<br />

l’appuntamento principe nello scenario italiano.<br />

A Bologna hanno presentato i motori sommersi 4”<br />

Pwx, il primo progetto espressione delle sinergie<br />

all’interno del gruppo Pedrollo. Compatibili con<br />

acqua potabile, cavo alimentazione plug-in, sporgenza<br />

albero in Aisi 316 e cover in Aisi 304, a richiesta cavo<br />

elettrico da 20, 30, 40 metri. Altra novità, le pompe radiali<br />

Nel paniere alternativo di<br />

Rama Motori c’è il confermatissimo<br />

Benevelli (da 1 a 200<br />

kW), linea per macchine più<br />

grandi, carri raccolta frutta e<br />

pure sull’automotive. Bonfiglioli,<br />

che si presta al refitting,<br />

si posiziona sull’alta tensione.<br />

Gli assali hanno motore integrato,<br />

non serve il motore a<br />

monte, si attacca al mozzo la<br />

ruota o il cingolo e si fa la movimentazione<br />

con i due assali.<br />

Poi, chiaramente, servono batterie.<br />

Dialogano via Can, con<br />

il bluetooth ti interfacci anche<br />

sul cellulare.<br />

Saim<br />

Su Kubota ci siamo lungamente<br />

soffermati tra le pagine<br />

del Bauma. A Bologna<br />

abbiamo trovato il V5009, in<br />

formato power pack a cura<br />

della stessa Saim: il motore<br />

è completo di impianto<br />

elettrico, cablaggio intermedio<br />

di connessione con Ecu,<br />

kit urea (serbatoio+pompa<br />

def+centralina Apu e cablaggio<br />

Ccr-motore), cooling pack<br />

(radiatore e intercooler). Il micro-ibrido<br />

è finito sul modello<br />

Apollo di Dieci, accompagnato<br />

al V3007Crt, che ha vinto<br />

un premio Eima per l’innovazione.<br />

Una soluzione potenzialmente<br />

valida nelle applicazioni<br />

superiori ai 55 kW con la<br />

necessità di picchi di potenza,<br />

tipo escavatori e pale gommare,<br />

skid loader. Rivediamo<br />

il D1105-K. Il tre cilindri da<br />

1,<strong>12</strong>3 litri trova in questo ambiente<br />

un luogo familiare: 18,5<br />

kW a 3.000 giri, 72,4 Nm lordi<br />

a 2.200 giri, è dotato di un<br />

sistema di controllo elettronico<br />

appositamente ottimizzato<br />

e applica i benefici di questo<br />

sistema ai motori nella fascia<br />

sotto i 19 chilowatt, esentati<br />

dalle complicazioni del posttrattamento.<br />

Socoges<br />

Nel 2023 sono attesi due ingressi,<br />

nella scuderia Doosan,<br />

che completeranno la fascia<br />

alta degli emissionati, il DX05<br />

e il DX08, che presidieranno<br />

la fascia di potenza fino a<br />

6” 140 Prs, ad alto rendimento, che rispondono alla<br />

necessità di ridurre i consumi e coniugano le proprietà<br />

di elettropompe semiassiali. La camicia in acciaio ospita<br />

fusori dei giranti in materiale plastico.<br />

230 kVA. In merito alla distribuzione<br />

tra le applicazioni<br />

agricole e movimento terra,<br />

risulta essere sostanzialmente<br />

paritetica una leggera prevalenza<br />

del settore cantieristico.<br />

La qualità di Doosan è riconosciuta<br />

e il marchio è ormai<br />

sdoganato. Lo dimostra anche<br />

la fornitura di 8.000 G2 per<br />

Goldoni Keestrack, siglata<br />

proprio all’Eima. Nel futuro<br />

prossimo troveremo in esposizione<br />

anche l’e-power pack,<br />

che sarà disponibile nel 2024,<br />

attualmente in corso di implementazione<br />

e test sulle macchine<br />

movimento terra di Doosan<br />

e Hyundai. Dolci parole<br />

per l’Eima di cui a Monopoli<br />

si dichiarano convinti: «Siamo<br />

qui dal 2014, ed è autenticamente<br />

una fiera internazionale,<br />

che porta risultati, contatti,<br />

clienti. Un luogo in cui scambiare<br />

idee con gli operatori<br />

del settore e stabilire un momento<br />

di incontro proficuo».<br />

Volvo Penta<br />

Di Volvo ci soffermeremo sul<br />

prossimo numero, il primo del<br />

2023 e di una nuova stagione<br />

nella redazione di questo giornale.<br />

Possiamo anticipare che<br />

la sfida per l’industriale degli<br />

svedesi, cresciuto fino al punto<br />

di equivalere il più blasonato<br />

settore marino, è quella di<br />

stabilizzarsi e consolidare le<br />

quote attuali.<br />

Yanmar<br />

I pacchi batterie di Yanmar si<br />

riverberano anche sullo scenario<br />

agricolo, sebbene siano rivolti<br />

principalmente al settore<br />

del construction. Dal punto di<br />

vista applicativo fanno di modularità<br />

e scalabilità i punti<br />

di forza, che li rendono così<br />

flessibili da trovare impieghi<br />

anche nello stazionario.<br />

Sono installabili in qualsiasi<br />

posizione, sono certificate per<br />

lavorare sia in verticale che<br />

in orizzontale, con qualsiasi<br />

inclinazione. L’impatto in<br />

termini di ingombro consente<br />

la massima plasticità anche in<br />

materia di ingombri e alloggiamenti.<br />

31


Terra<br />

Ne è trascorso di tempo<br />

dall’incorporazione di<br />

Case IH all’interno<br />

della galassia New Holland<br />

(successivamente ribattezzata<br />

Cnh). Il 1999, per la<br />

precisione. Risale ad appena<br />

due anni prima l’epifania dei<br />

Maxxum, identificati con la<br />

sigla MX, equipaggiati con<br />

un esacilindrico Cummins,<br />

canna da (quasi) litro (5,9<br />

litri, ad essere pignoli), nelle<br />

segmentazioni da 73,6, 80,1,<br />

88,2 e 99,3 chilowatt. Da<br />

allora Cummins ha smarrito<br />

le tracce della sua più evidente<br />

referenza agricola, risucchiata<br />

nell’orbita captive<br />

CUMMINS. L9 Barley e 4.5 strutturale<br />

UNA FAMIGLIA<br />

CHE SI ALLARGA<br />

Concepire una coppa strutturale è operazione tutt’altro che banale. Adattare il<br />

monoblocco alla versione cucita su misura per un trattore lo è ancora meno. Noncurante<br />

degli oneri accessori Cummins procede nella politica di potenziamento della serie<br />

strutturale. Dopo il 6,7 è l’ora del 4,5 litri. Tanti i candidati tra gli Oem. I nomi? A breve<br />

del gruppo italo-americano,<br />

non l’attenzione per il mondo<br />

agricolo, con un occhio<br />

di riguardo per le applicazioni<br />

per la mietitura. I rossi<br />

americani hanno sempre<br />

trovato terreno fertile tra<br />

trincia e mietitrebbie, anche<br />

con un blasone ingombrante<br />

come quello di John Deere.<br />

Per fare un nome, citiamo il<br />

Qsx15, che motorizza anche<br />

i quadricingolati DT di Rostselmash.<br />

Questione di Claas<br />

Sei cilindri anche i 6,7 e i<br />

9 litri per le Trion di Claas.<br />

Cummins condensa le competenze<br />

per soddisfare gli appetiti<br />

tecnologici degli agricoltori,<br />

conservativi come<br />

pochi altri. Quanti sono in<br />

grado di declinare il termico<br />

nelle modalità del ciclo<br />

diesel, della gassificazione e<br />

dell’idrogenizzazione, magari<br />

mettendo sul piatto ibridizzazione,<br />

Bev e celle a combustibile?<br />

All’Agritechnica<br />

del 2017 ci fu l’apparizione<br />

della coppa strutturale sul<br />

6,7 litri. Chiedemmo lumi<br />

in proposito a Fabio Vaiani,<br />

Regional Sales Manager: «Il<br />

progetto è nato sul 6,7 litri,<br />

una cilindrata che risponde<br />

al business case più avanzato<br />

che abbiamo. Ci sono tre<br />

veicoli in prova e i feedback<br />

sono tutti positivi. Il motore<br />

è stato customizzato per rispondere<br />

alle applicazioni<br />

agricole, in prima battuta<br />

registrando la sovralimentazione.<br />

Il 6,7 è l’unico motore<br />

che ha traghettato la Vgt allo<br />

Stage V, per via dell’incremento<br />

delle prestazioni, ma<br />

sul trattore stiamo studiando<br />

il passaggio alla wastegate.<br />

Stiamo ottimizzando la sinergia<br />

con il costruttore pilota<br />

per decifrare le esigenze del<br />

mondo agricolo, come quello<br />

relativo alla miglior risposta<br />

ai carichi della wastegate».<br />

I progetti sono tuttora in corso<br />

d’opera, e in mezzo c’è<br />

stata quella “cosuccia” chiamata<br />

pandemia. Fatto sta che<br />

noi siamo ancora al nostro<br />

posto e Fabio Vaiani pure.<br />

Siamo dunque ripartiti proprio<br />

da lui per raccontare la<br />

presenza di Cummins all’Eima.<br />

E l’assenza al Bauma.<br />

Parola a Fabio Vaiani<br />

«Non siamo andati al Bauma<br />

perché la decisione era stata<br />

presa molto tempo prima, a<br />

causa del persistere del Covid<br />

e della vicinanza al Conexpo».<br />

È cambiato qualcosa<br />

rispetto al target di qualche<br />

anno fa? «Il settore sotto i<br />

100 chilowatt è saturo e il<br />

core business di Cummins<br />

rimane al di sopra di questa<br />

soglia. Sul discorso agricolo<br />

abbiamo puntato su prodotti<br />

disponibili, reali. Quanto abbiamo<br />

esposto allo Iaa non è<br />

ancor pronto per l’agricolo.<br />

Quel tipo di novità (motore<br />

a idrogeno, pacchi batterie,<br />

fuel cell, ndr) si vedranno,<br />

forse, al Conexpo. Ci affidiamo<br />

a prodotti avanzati, come<br />

le celle a combustibile, e al<br />

15 litri a idrogeno, stiamo<br />

valutando scrupolosamente<br />

come e dove investire, dal<br />

momento che il futuro sarà<br />

scritto da un insieme di tecnologie.<br />

Non si arriverà mai<br />

al punto di eleggere una<br />

tecnologia come dominante.<br />

L’idrogeno è un combustibile<br />

più sostenibile e flessibile del<br />

pacco batterie, dipende però<br />

dal settore di applicazione.<br />

Sicuramente è molto indicato<br />

nelle alte potenze e si<br />

presta a installare elettrolizzatori<br />

per produrre idrogeno<br />

in loco. Per esempio, in Spagna<br />

stiamo costruendo uno<br />

stabilimento di elettrolisi».<br />

A proposito vi ricordiamo<br />

che Cummins ha firmato un<br />

accordo con Iberdrola. Come<br />

precisò nel maggio dell’anno<br />

scorso Tom Linebarger: «La<br />

nostra partnership con Iberdrola<br />

ci metterà in contatto<br />

con una grande azienda di<br />

energia pulita e ci posizionerà<br />

strategicamente come leader<br />

europeo nella produzione<br />

di idrogeno verde».<br />

Torniamo in presa diretta,<br />

con Fabio Vaiani. La famiglia<br />

strutturale non è più<br />

mononucleare, si allarga dal<br />

6 cilindri al 4 cilindri. «È<br />

flessibile per agevolare le<br />

installazioni dei clienti, con<br />

117,6 chilowatt di “peak power”.<br />

Si tratta di un progetto<br />

in corso di finalizzazione, la<br />

mass production è prevista<br />

nel 2026/27, la prototipazione<br />

è a uno stadio avanzato.<br />

L’eventuale Stage VI potrebbe<br />

essere simultaneamente<br />

il suo punto di approdo e il<br />

trampolino di lancio, perché<br />

comunque asseconda parametri<br />

strettissimi di emissioni<br />

allo scarico. È un adattamento<br />

tutt’altro che banale,<br />

quello strutturale, essendoci<br />

sollecitazioni assiali che investono<br />

direttamente il motore<br />

strutturale, vibrazioni<br />

contro vibrazioni, masse<br />

controrotanti all’interno della<br />

coppa, senza smorzatori di<br />

vibrazioni.<br />

Politica strutturale<br />

Stiamo investendo su sviluppo<br />

dei prodotti, oltre al 4,5<br />

strutturale cito l’L9 Barley,<br />

versione con turbina a geometria<br />

variabile, che sostituisce<br />

la wastegate, per<br />

rispondere con prestazioni<br />

vicine alle richieste delle<br />

mietitrebbie, elettronicamente<br />

modificato per potenziare<br />

la curva di coppia a bassi<br />

regimi e avere il picco a<br />

1.000 giri. Una cosa che non<br />

tutti sanno» sottolinea Vaiani<br />

«riguarda la portata degli<br />

investimenti per certificare<br />

una singola curva di coppia.<br />

Una cifra che si aggira intorno<br />

ai centocinquantamila<br />

euro». I quadricilindrici<br />

consentono di coprire una<br />

bella fetta dei trattori da<br />

campo aperto, che mediante<br />

si attestano a 150 chilowatt.<br />

Si potrebbe azzardare circa<br />

l’80 per cento del parco esistente.<br />

E il post-trattamento,<br />

chiediamo. Ci hanno fatto<br />

l’abitudine, gli agricoltori?<br />

«Cummins si produce in casa<br />

questi sistemi, controllando<br />

dal principio la gestione dei<br />

parametri».<br />

Lei, Vaiani, ha la supervisione<br />

del Sud Europa. Una battuta<br />

sul mercato?<br />

«Ogni mercato ha le sue<br />

specificità. L’Italia è quello<br />

più vivace per il movimento<br />

terra, e ha tanta potenzialità.<br />

La Spagna dopo il 2009 si è<br />

arenata. La Turchia ha grossi<br />

margini di sviluppo ma<br />

l’inflazione sta producendo<br />

danni enormi. Nel 2020 il<br />

piano di Cummins è stato<br />

pari a 1,5 milioni di endotermici:<br />

il cosiddetto “engine<br />

business”, corrispondente<br />

alla somma di automotive e<br />

off-higway supera il 50 per<br />

cento».<br />

A sinistra, in questa<br />

foto, il 6,7 con coppa<br />

strutturale. Nelle foto<br />

a destra, il 9 litri.<br />

32<br />

33


Da almeno un paio d’anni<br />

è come se l’acqua<br />

sul Reno scorresse più<br />

forte. Sfruttando la metafora,<br />

di acqua ne è passata veramente<br />

tanta sotto i ponti di<br />

Colonia, considerando la palingenesi<br />

di Deutz AG, che ha<br />

rinnovato completamente il<br />

Consiglio di amministrazione.<br />

Al vertice siede ora Sebastian<br />

Schulte, promosso dal precedente<br />

ruolo di Cfo. Analizzando<br />

la nuova composizione<br />

del board, Petra Mayer è stata<br />

nominata Coo, Timo Krutoff<br />

è il nuovo Cfo, al posto di<br />

Schulte, Markus Müller affianca<br />

al suo ruolo naturale di<br />

Cto quello di Cso, sostituendo<br />

Michael Wellenzhon. Dietmar<br />

DEUTZ. C’è anche l’1,2 litri<br />

È UNA SANA<br />

AUTARCHIA<br />

Quella che Deutz sta progressivamente applicando alla componentistica finalizzata<br />

alla customizzazione. Perché la sfida è sempre quella, per ogni soggetto che si affacci<br />

sul mercato industriale: sviluppare prodotti seriali con l’elasticità organizzativa per<br />

assecondare le esigenze degli installatori. Parola a Marco Colombo e Matteo Debenedetti<br />

Voggenreiter presiede il Consiglio<br />

di sorveglianza. E ci<br />

fermiamo qui, quanto basta<br />

per comprendere la portata<br />

dei cambiamenti indotti dagli<br />

azionisti. Anche in Italia le<br />

cose sono radicalmente cambiate,<br />

passando dalla gestione<br />

di Iml a quella di Deutz Italy.<br />

Al timone c’è Marco Colombo<br />

che si è adoperato alla riorganizzazione<br />

dell’azienda.<br />

L’organigramma interno ha<br />

subito forti cambiamenti, la<br />

volontà di restare strettamente<br />

connessi alle dinamiche<br />

del mercato italiano è rimasta<br />

tale e quale. Matteo Debenedetti<br />

che, oltre a ricoprire il<br />

ruolo di Engine Sales Manager,<br />

si occupa dello sviluppo<br />

prodotti e dell’innovazione,<br />

sta facendo da collettore con<br />

Deutz AG, con aziende terze<br />

e stakeholder in genere. Roberto<br />

Pilling ha preso in mano<br />

la direzione commerciale.<br />

Marta Scotti, che da almeno<br />

un decennio si occupa del<br />

controllo di gestione, è la responsabile<br />

del marketing. L’idea<br />

alla base del nuovo corso<br />

è di sviluppare il prodotto in<br />

modo sartoriale, spacchettare<br />

i centri di competenza<br />

per assecondare le esigenze<br />

degli Oem più piccoli, oltre<br />

che a servire al meglio i<br />

grossi costruttori di macchine<br />

industriali ed agricole con<br />

soluzioni ad hoc. Lomagna è<br />

riuscita nell’impresa di arginare<br />

l’ostracismo di Colonia<br />

agli eventi fieristici. “L’Eima<br />

s’ha da fare!” e così è stato<br />

in questa estemporanea riedizione<br />

della cadenza annuale<br />

(l’ultima apparizione annuale<br />

dell’Eima risale al 2006), che<br />

ha visto i padiglioni di Bologna<br />

Fiere affollarsi di macchine<br />

agricole e visitatori sia<br />

ad ottobre 2021 che nell’edizione<br />

appena consegnata<br />

agli archivi. Quest’ultima,<br />

oltretutto, eccezionalmente a<br />

ridosso del Bauma. Abbiamo<br />

incontrato Colombo, Debenedetti<br />

e Scotti, soddisfatti per<br />

il trend e i numeri dell’anno<br />

che volge al termine, che probabilmente<br />

porteranno al raddoppio<br />

del fatturato rispetto<br />

al 2020, anno di ingresso nel<br />

“tunnel Covid”.<br />

Cosa è cambiato<br />

«La nuova organizzazione ci<br />

consente una libera espressione<br />

delle competenze esistenti<br />

all’interno di Deutz<br />

Italy» esordisce Marco Colombo,<br />

approdato a Lomagna<br />

nell’estate del 2020. «Del<br />

resto, è quello che più mercati<br />

ci hanno espressamente<br />

richiesto. Dobbiamo infatti<br />

assecondare le richieste più<br />

svariate, in particolare quelle<br />

dei gruppisti. Anche in Italia<br />

la decentralizzazione della<br />

produzione di energia è in<br />

pieno fermento: dalla generazione<br />

alle macchine mobili,<br />

al settore marino, tutti rispondono<br />

a queste esigenze».<br />

Tra uno scatto fotografico e<br />

l’altro abbiamo notato una<br />

presenza “curiosa”, un annuncio<br />

pubblicato e mai toccato<br />

con mano, prima d’ora.<br />

Chiediamo lumi a Matteo<br />

Debenedetti. «L’1.2 si trova<br />

qui esposto per la prima<br />

volta. È in distribuzione in<br />

America da un paio d’anni,<br />

è un cosiddetto “jointventure<br />

engine”. Il progetto<br />

industriale è del produttore<br />

coreano Tym. In questa fase<br />

congiunturale stiamo spingendo<br />

anche per colmare i<br />

vuoti di mercato determinati<br />

dalla crisi della catena di<br />

approvvigionamento, specialmente<br />

tra i super-compatti.<br />

Ovviamente, in considerazione<br />

del positivo riscontro<br />

di mercato, lavoriamo anche<br />

per agganciare nuovi clienti».<br />

Chiarite le ragioni della<br />

presenza del piccolo, fratello<br />

minore dell’1,7 litri col quale<br />

si è palesato nella livrea<br />

Deutz al World of Concrete<br />

di Las Vegas, nel gennaio<br />

2019, passiamo oltre il puro<br />

endotermico. Deutz sta puntando<br />

forte sulla transizione<br />

energetica, che percepisce<br />

come obiettivo strategico di<br />

lungo periodo. In merito interviene<br />

Colombo: «Il portafoglio<br />

prodotti e servizi di<br />

Deutz si divide attualmente<br />

tra Classic e Green. Tutti i<br />

motori della linea Classic<br />

sono comunque predisposti<br />

per l’utilizzo di combustibili<br />

che abbattano le emissioni<br />

di CO 2<br />

, alcuni di essi anche<br />

completamente (H2), a cui si<br />

aggiungono le soluzioni full<br />

electric». Riprendiamo la<br />

panoramica di prodotto con<br />

Debenedetti, esattamente da<br />

dove eravamo rimasti. «L’1.2<br />

è un motore semplice, compatto,<br />

affidabile. Meccanico,<br />

a iniezione diretta, eroga 18<br />

chilowatt a 2.800 giri. Ha ot-<br />

tenuto la certificazione Stage<br />

V ed è spendibile anche<br />

nello stazionario. Abbiamo<br />

portato a Bologna anche il<br />

Tcd2.9, di cui l’ultima versione<br />

è l’H(igh)P(ower) da<br />

77 kW, che presenta evidenti<br />

vantaggi in termini di densità<br />

di potenza e compattezza<br />

del post-trattamento. C’è<br />

infine il 3,6 litri: così come<br />

prima, puntiamo nel fornire<br />

ai clienti valore aggiunto attraverso<br />

le customizzazioni<br />

e accessori, non solo nella<br />

“distribution”.<br />

Customizzazioni<br />

La versione esposta ha un<br />

compressore da 360 cc sulla<br />

presa di forza e un radiatore<br />

adeguato agli ingombri.<br />

Oltre ad acqua e ad aria è<br />

previsto pure lo smaltimento<br />

dell’olio idraulico. Completa<br />

la presenza dei Classic anche<br />

il 5.2, che si spinge fino a<br />

170 kW/2.300 giri. È il primo<br />

motore nato a Colonia in era<br />

Stage V senza Egr, e sarà così<br />

anche per il 3,9 litri, esposto<br />

in anteprima al Coreum, dove<br />

erano presenti un motore e un<br />

gruppo idrogeno, il container<br />

per lo stoccaggio delle bombole<br />

a idrogeno, la sezione<br />

dedicata all’elettrificazione e<br />

la serie a gas, col G2.9. Infine,<br />

il 5,2 litri, di cui abbiamo<br />

sviluppato diverse customizzazioni,<br />

per esempio con pacchetto<br />

modulare, includendo<br />

pompa dosatrice e serbatoio<br />

urea, oppure il sistema Ats<br />

compatto». Ricordiamo che<br />

Deutz offre il modulo di<br />

post-trattamento sia staccato<br />

che montato a bordo motore,<br />

e cablaggi lato cliente. Del resto<br />

a Colonia hanno chiuso il<br />

cerchio, “collezionando” una<br />

produzione a 360 gradi della<br />

componentistica necessaria<br />

per personalizzare gli allestimenti.<br />

«In questa fase stiamo<br />

seguendo da vicino anche<br />

l’evoluzione delle batterie»<br />

conclude Debenedetti.<br />

Marco Colombo ci accompagna<br />

all’epilogo descrivendoci<br />

il probabile scenario di mercato<br />

che vivremo nei prossimi<br />

mesi. Al momento la domanda<br />

è ancora superiore all’offerta<br />

e, almeno in Italia, si prevede<br />

che le aspettative dei clienti<br />

saranno corrisposte, senza<br />

grossi traumi nelle forniture.<br />

La previsione è quella di confermare<br />

i volumi sostenuti del<br />

biennio recente. Nel sollevamento<br />

la presenza egemonica<br />

di Deutz potrebbe addirittura<br />

rivelare una curva di crescita.<br />

Contribuirà a questa progressione<br />

il 3,9 litri, che arriverà<br />

a 130 chilowatt rispettando le<br />

dimensioni del 3,6.<br />

Terra<br />

Battesimo in<br />

pubblico, almeno<br />

a queste latitudini,<br />

per l’1,2 litri. Era in<br />

compagnia del 2.9,<br />

del 3.6, del 5.2 e<br />

del 7.8 H2.<br />

Coreum atto secondo<br />

L’anno scorso c’eravamo, al Coreum di Stockstadt, in carne e<br />

ossa. Quest’anno no, anche in ragione dell’affollata stagione<br />

fieristica, ma l’eco è arrivata distintamente fino a noi. È stata<br />

l’anteprima del 3,9 litri, 130 chilowatt, che potremmo vedere in<br />

livrea John Deere al prossimo Conexpo. Un motore “onnivoro”<br />

in grado di digerire anche gas e idrogeno. Sebastian C.<br />

Schulte, Ceo di Deutz, afferma: «Prendiamo sul serio la nostra<br />

responsabilità per le generazioni future e per un ambiente in<br />

cui valga la pena vivere e ci impegniamo per una mobilità a<br />

emissioni zero nel segmento off-highway. Insieme ai nostri<br />

partner strategici, stiamo perseguendo vari percorsi, compreso<br />

lo sviluppo continuo dei nostri motori convenzionali. Stiamo<br />

anche lavorando in parallelo su unità alternative che aiuteranno<br />

i nostri clienti a muoversi verso una mobilità più sostenibile».<br />

Durante i Deutz Days, c’è stata gloria anche per il sistema di<br />

ricarica mobile PowerTree, che può essere utilizzato in assenza<br />

di qualsiasi infrastruttura elettrica. Come parte della sua strategia<br />

per l’idrogeno, Deutz ha unito le forze con Avs e il Gruppo Voith,<br />

presentando un generatore mobile alimentato a idrogeno che<br />

dimostra di cosa è capace la tecnologia attuale. Costruito da Avs,<br />

il gruppo elettrogeno combina un motore a idrogeno Tcg 7.8 H2<br />

di Deutz con un generatore per produrre elettricità. Il serbatoio<br />

interno del gas idrogeno di Voith è classificato per pressioni fino<br />

a 700 bar e soddisfa i più elevati standard di sicurezza.<br />

34<br />

35


METSTRADE AMSTERDAM. Parola d’ordine, integrare<br />

Il Pod 4600 di ZF,<br />

premiato con il<br />

prestigioso Dame<br />

Design Award.<br />

SOLUZIONI<br />

INNOVATIVE<br />

La più grande fiera al mondo dedicata alla fornitura e all’accessoristica nautica ha<br />

ospitato migliaia di professionisti del settore. Le aziende si sono interrogate sul futuro<br />

“green” della nautica. Ambiente, tecnologia, sviluppo delle competenze: i temi sono<br />

tanti, la tendenza è una, quella all’integrazione delle soluzioni e dei sistemi<br />

Con un totale di 1.400<br />

espositori provenienti<br />

da 49 Paesi (oltre 200<br />

dall’Italia), distribuiti nei 10<br />

padiglioni del Rai Convention<br />

Center di Amsterdam, il<br />

Metstrade sembra tornato ai<br />

fasti del pre-pandemia. Nonostante<br />

l’assenza di alcune<br />

aziende asiatiche dovuta alle<br />

ancora presenti restrizioni, lo<br />

scenario della 34 a edizione è<br />

stato straordinariamente ampio<br />

e ha offerto una panoramica<br />

completa su tutto ciò che può<br />

essere necessario per allestire<br />

una piccola barca o un grande<br />

yacht. In soli tre giorni, dal 15<br />

al 17 novembre, gli organizzatori<br />

hanno registrato 26.480 visite,<br />

il 23 per cento delle quali<br />

nella fascia d’età tra i 18 e i<br />

35 anni, a dimostrazione che il<br />

settore attira molto i più giovani,<br />

la cui presenza è stata alimentata<br />

e supportata tra l’altro<br />

dal Young Professionals Club<br />

del Metstrade con un serie di<br />

incontri dedicati.<br />

«Tutti i segnali» afferma il<br />

direttore del Metstrade, Niels<br />

Klarenbeek, «indicano che il<br />

settore è entusiasta quanto noi,<br />

poiché assistiamo ad una forte<br />

partecipazione di costruttori<br />

di barche, grossisti, architetti<br />

navali, sviluppatori di porti<br />

turistici e altri professionisti<br />

marittimi da tutte le parti del<br />

mondo».<br />

Il programma del Metstrade di<br />

quest’anno è stato incentrato<br />

su ambiente, tecnologia, diversità<br />

e sviluppo delle competenze.<br />

Il visionario degli aerei<br />

elettrici, Cory Combs, ha lanciato<br />

una sfida il 15 novembre,<br />

sostenendo che l’industria<br />

marittima, come l’aviazione,<br />

deve agire sulla sostenibilità<br />

ora, utilizzando la tecnologia<br />

già esistente. Un altro tema di<br />

questa edizione è stato quello<br />

della diversità di genere, con<br />

un evento internazionale dedicato<br />

al ruolo crescente delle<br />

Mare<br />

donne nell’industria marittima.<br />

Individuare una tendenza univoca<br />

in uno scenario così ampio<br />

di prodotti e tecnologie<br />

non è facile, quello che è certo<br />

è che abbiamo riscontrato una<br />

presenza importante di aziende<br />

specializzate nello sviluppo di<br />

sistemi di propulsione elettrica<br />

o ibrida o che comunque<br />

si stanno interrogando con<br />

urgenza sul futuro della navigazione,<br />

avanzando soluzioni<br />

tecnologiche diverse da quelle<br />

tradizionali, in particolare motori<br />

marini elettrici o ibridi o<br />

sistemi di propulsione integrati<br />

in grado di offrire al cliente<br />

finale una soluzione completa,<br />

dal timone all’elica. Insomma,<br />

una nautica sempre più attenta<br />

all’ambiente, dove ognuno può<br />

contribuire facendo la sua (piccola)<br />

parte.<br />

Premiata ZF<br />

La presentazione dei vincitori<br />

dei prestigiosi Dame Design<br />

Awards <strong>2022</strong>, organizzati dal<br />

Mets, che ha visto quest’anno<br />

oltre 100 candidature, ha<br />

rivelato quali sono i prodotti<br />

che rappresentano oggi l’apice<br />

dello sforzo di progettazione<br />

necessario per migliorare le<br />

esperienze degli utenti e l’efficienza<br />

di produzione.<br />

Tra i prodotti premiati il Pod<br />

4600 di ZF, presentato per la<br />

prima volta al Cannes Yachting<br />

Festival insieme ad Azimut<br />

Benetti, come ci racconta<br />

«Combinando più attività in un unico sistema di<br />

facile utilizzo, è più facile evitare errori», spiega<br />

Jonas Welinder, Product Planner for marine<br />

electronics di Volvo Penta.<br />

Nicola Pistore, Indirect Material<br />

Purchasing Manager.<br />

«È un prodotto che si colloca<br />

nella fascia di potenza che va<br />

dai 1.650 ai 1.750 cavalli e<br />

offre una serie di vantaggi in<br />

termini di manovrabilità della<br />

barca, efficienza propulsiva<br />

e quindi anche riduzione dei<br />

consumi». A proposito del<br />

premio, Massimiliano Cotterchio,<br />

ZF Padova Head of<br />

Sales Pleasure Craft Product<br />

Line, sottolinea: «Dopo molti<br />

anni questa è stata la nostra<br />

prima partecipazione al Dame<br />

Design Awards. La nomination<br />

e il premio rappresentano per<br />

noi un grande riconoscimento<br />

dell’aspetto innovativo di un<br />

sistema che per la prima volta<br />

porta i benefici di una propulsione<br />

pod su potenze così alte.<br />

È un prodotto che non ha equivalenti<br />

sul mercato in termini<br />

di dimensioni e caratteristiche<br />

e che va ad equipaggiare imbarcazioni<br />

importanti, superiori<br />

alle 80 tonnellate, sia yacht<br />

che applicazioni commerciali<br />

dai 70 piedi in su».<br />

Volvo Penta: integrare<br />

Volvo Penta presenta un rivoluzionario<br />

sistema di attracco<br />

con joystick che riunisce i comandi<br />

di timone, elica di prua,<br />

marcia e velocità del motore in<br />

un unico joystick di facile utilizzo.<br />

L’azienda è la prima nel<br />

settore a integrare la timoneria<br />

dell’entrofuoribordo diesel con<br />

il controllo dell’elica di prua<br />

su un’unica installazione del<br />

motore.<br />

«Combinando più attività in<br />

un unico sistema di facile utilizzo,<br />

è più facile evitare errori»,<br />

spiega Jonas Welinder,<br />

Product Planner for marine<br />

electronics. «Questo nuovo<br />

livello di controllo dà fiducia<br />

anche nelle manovre strette,<br />

nei porti affollati e in presenza<br />

36<br />

37


Confindustria Nautica: una forte presenza italiana<br />

In un contesto internazionale costellato dalla partecipazione<br />

di aziende giunte di ogni parte del globo, l’Italia è stata<br />

presente in modo massiccio, con ben 66 aziende che hanno<br />

esposto nella Hall <strong>12</strong> e nel Superyacht Pavilion, organizzata<br />

da Confindustria Nautica e Ice Agenzia, e altre 182 in altri<br />

padiglioni. In ogni caso, quasi un quinto delle aziende che<br />

hanno esposto al Mets sono italiane.<br />

«Il comparto degli accessori e della componentistica<br />

dell’industria italiana della nautica riveste un ruolo<br />

fondamentale sul mercato mondiale ed è caratterizzato da un<br />

elevato livello quantitativo e tecnologico, molto apprezzato<br />

a livello globale – spiega Saverio Cecchi, presidente di<br />

Confindustria Nautica –. L’Italia è leader mondiale di mercato<br />

nel settore di componentistica e accessori che, nel 2021, ha<br />

registrato un fatturato complessivo pari a circa 1,57 miliardi di<br />

euro, con un +33,4% rispetto al 2020».<br />

Nell’ambito del Mets, Confindustria Nautica riconferma il<br />

suo ruolo di primo piano a livello internazionale all’interno di<br />

Icomia (International council of marine industry associations)<br />

ed Ebi (European boating industry).<br />

Confindustria Nautica sarà presente all’evento con una<br />

collettiva di aziende italiane, organizzata in collaborazione<br />

con ICE Agenzia per il supporto e lo sviluppo delle attività<br />

di business e di networking degli operatori Italiani che<br />

esporranno i prodotti dell’eccellenza italiana sul mercato<br />

internazionale.<br />

Confindustria Nautica è stata, inoltre, sponsor dei Boat<br />

Builder Awards <strong>2022</strong>, legando il proprio nome a una delle<br />

otto categorie in concorso, nello specifico quella che premia<br />

il Designer of the Year, scelta che conferma l’attenzione<br />

dell’Associazione di categoria per tematiche quali tecnologia,<br />

progettazione, stile e design che contraddistinguono il saper<br />

fare italiano.<br />

La proclamazione dei vincitori e la consegna degli Ibi-<br />

Metstrade Boat Builder Awards è avvenuta martedì 15<br />

novembre presso l’Amsterdam’s Historic Maritime Museum.<br />

Lo stand di AS<br />

Labruna, che al<br />

Mets si propone<br />

come “system<br />

integrator”.<br />

Sotto, la nuova<br />

soluzione Yanmar<br />

4LV150-SD15<br />

da 113 kW (154<br />

cavalli), sviluppata<br />

dal partner ZF.<br />

di forti correnti».<br />

Silenziosa Yanmar<br />

In seguito al lancio della gamma<br />

di sistemi saildrive SD15<br />

a bassa resistenza, Yanmar<br />

ha presentato ad Amsterdam<br />

la nuova soluzione 4LV150-<br />

SD15 da 113 kW (154 cavalli),<br />

sviluppata dal partner ZF<br />

e compatibile con i motori<br />

4JH80 e 4JH110. Pensata per<br />

l’uso su yacht a vela monoscafo<br />

e catamarani fino a 65 piedi,<br />

unisce i vantaggi del common<br />

rail Yanmar a controllo elettronico<br />

e l’efficienza del saildrive<br />

a controllo elettronico, garantendo<br />

un funzionamento regolare<br />

e riducendo notevolmente<br />

il rumore e le vibrazioni.<br />

AS Labruna<br />

Con la sua nona partecipazione<br />

al Metstrade, AS Labruna<br />

si presenta come “system integrator”.<br />

Senza dimenticare<br />

le sue radici di distributore<br />

Fpt Industrial e Fnm, sta accelerando<br />

il suo percorso nella<br />

ricerca della sostenibilità e nella<br />

volontà di offrire ai clienti<br />

servizi integrati, a partire dalla<br />

progressiva elettrificazione<br />

della linea d’asse. L’architettura<br />

della catena cinematica<br />

e dei servizi integrati, come<br />

l’assistenza, va modulata sulle<br />

esigenze della specifica applicazione.<br />

Sono diverse le soluzioni<br />

presentata nello stand al<br />

Mets, dove Massimo Labruna,<br />

Ceo, ribadisce che «il nostro<br />

obiettivo, anche qui al Rai di<br />

Amsterdam, è di proiettarci<br />

nella cerchia dei principali<br />

system integrator della elettrificazione<br />

in campo internazionale».<br />

Tra le soluzioni che già<br />

conoscevamo, vediamo il Blue<br />

Hybrid System, in una versione<br />

con cilindrata ridotta, applicata<br />

al 13 Hpf, con un termico<br />

da 1,3 litri. Sono tre invece le<br />

novità presentate ad Amsterdam,<br />

accomunate dall’idea di<br />

rendere la propulsione elettrica<br />

alla portata di tanti: il Power<br />

Bank 30, «primo e unico generatore<br />

a zero rumore, che de-<br />

lega una fuel cell a metanolo<br />

a ricaricare il pacco batterie.<br />

Tre le segmentazioni: 10 kWh,<br />

20 kWh e 30 kWh di capacità.<br />

C’è un inverter che in trifase<br />

consente di attingere fino a<br />

30 chilowatt durante i picchi.<br />

Grazie a due latte di metanolo<br />

da 60 litri riusciamo a stoccare<br />

fino a 150 kWh di energia».<br />

Il Power Bank 30 si<br />

candida quindi ad<br />

applicazioni prestigiose,<br />

come<br />

le funzioni<br />

hotel di mega<br />

yacht, affidandosi<br />

allo<br />

stesso concetto delle<br />

power bank dei cellulari.<br />

AS Labruna ha partecipato<br />

inoltre all’Innovation Lab del<br />

Mets conn il Power Shunt, un<br />

modulo posizionato nel bel<br />

mezzo della linea d’asse, che<br />

consente di fare refittig o ibridizzare<br />

la barca in modo semplice.<br />

«Col Power Shunt siamo<br />

in grado di erogare fino a 100<br />

chilowatt di motore elettrico<br />

con un costo abbordabile» riprende<br />

Labruna.<br />

C’è poi il sistema propulsivo<br />

chiamato Maradea,<br />

applicato a un Vetus da<br />

40 cavalli, ma accoppiabile<br />

con qualsiasi motore. Ci sono<br />

anche un full electric, della<br />

famiglia Maradea, potenza 10<br />

chilowatt, e la gamma di generatori<br />

a bordo alimentati a<br />

Hvo, quasi a ribadire che il ciclo<br />

diesel non è morto, perché<br />

esistono modalità di utilizzo<br />

“sostenibili”.<br />

Potere alle fuel cell<br />

Tra le molte aziende che ad<br />

Amsterdam hanno proposto<br />

soluzioni innovative, abbiamo<br />

individuato una start-up<br />

con sede in Estonia, PowerUP<br />

Energy Technologies, specializzata<br />

nello sviluppo e nella<br />

produzione di generatori elettrici<br />

intelligenti basati su celle<br />

a combustibile a idrogeno e<br />

soluzioni per reti intelligenti.<br />

Al Mets ha presentato il suo<br />

prototipo di sistema di smart<br />

grid AI chiamato ChargeUP,<br />

che punta a fornire all’imbarcazione<br />

l’indipendenza energetica.<br />

Il sistema comprende essenzialmente<br />

un generatore di<br />

celle a combustibile a idrogeno<br />

da 400 W, un pannello solare,<br />

una batteria agli ioni di litio e<br />

un display da 5 pollici. Utilizza<br />

anche un cilindro a idrogeno di<br />

tipo 4 per fornire carburante al<br />

generatore. Tutti i componenti<br />

del sistema smart grid AI sono<br />

collegati a controller e convertitori<br />

per convertire la tensione<br />

ed evitare fluttuazioni. L’energia<br />

prodotta dai pannelli solari<br />

e dal generatore viene immagazzinata<br />

nella batteria agli<br />

ioni di litio.<br />

Ivar Kruusenberg, Ceo e fondatore<br />

di PowerUP, ha dichiarato:<br />

«Sebbene l’idrogeno sia<br />

al centro di ciò che facciamo,<br />

non possiamo negare gli immensi<br />

vantaggi di altre fonti<br />

rinnovabili come il solare e<br />

l’eolico. Con questa filosofia,<br />

abbiamo creato un capolavoro<br />

in grado di integrare i vantaggi<br />

dei pannelli solari e dell’idrogeno<br />

in un unico sistema. Questa<br />

soluzione sostenibile unica<br />

nel suo genere è l’ideale per<br />

raggiungere zero emissioni di<br />

carbonio nel settore marittimo.<br />

Crediamo inoltre fermamente<br />

che le tecnologie dell’idrogeno<br />

supportate da altre tecnologie<br />

rinnovabili per creare una soluzione<br />

ibrida siano la via da<br />

seguire».<br />

38<br />

39


Mare<br />

CARTELLO. Parte prima<br />

TRA L’ENTELLA<br />

E I QUATTRO MARI<br />

L’Entella è il fiume che bagna Carasco prima di gettarsi nel Mar Ligure, all’altezza di<br />

Chiavari. Da queste parti la nautica è una necessità, prima ancora che una vocazione.<br />

Dal 1984 Cartello si occupa della distribuzione di motori Yanmar Marine: è l’interfaccia<br />

italiana di Osaka. Nel corso degli anni si è evoluta. Vi racconteremo come, in due puntate<br />

Genova è la Lanterna,<br />

Genova è il Porto, Genova<br />

è la Superba. La<br />

storica antagonista della Serenissima<br />

affonda le radici nel<br />

mare in cui si specchia. Non<br />

è un caso che la filiera della<br />

linea d’asse, espressione che<br />

mettiamo sul tavolo per indicare<br />

l’ecosistema tecnologico<br />

delle applicazioni nautiche,<br />

qua si senta a casa. È così<br />

anche per Cartello, fondata<br />

nel segno della distribuzione<br />

dei motori marini Yanmar,<br />

che in quasi quattro decenni<br />

ha abbracciato un orizzonte<br />

molto più ampio. Ripercorriamo<br />

con loro, in due tappe,<br />

l’excursus che li ha portati a<br />

diventare fornitori di soluzio-<br />

ni nel diporto e nella nautica<br />

commerciale.<br />

«Nel 1984, Angelo Gaia, Bruno<br />

D’Agosta e Stefano Jelussi<br />

presero la storica decisione<br />

di fondare Cartello, partendo<br />

da una particolare intuizione.<br />

Angelo e Stefano, infatti, lavoravano<br />

per Bmw Marine,<br />

gestendo il parco barche per<br />

testare i prodotti nautici».<br />

Questo è l’incipit più fedele<br />

della biografia di Cartello,<br />

quello che risale al big bang.<br />

Del resto la griffe automotive<br />

bavarese e Yanmar Marine<br />

non sono propriamente estranei:<br />

al Boot Show di Düsseldorf<br />

del 2006 si alzò il velo<br />

sulla gamma BY, di origine<br />

Bmw. Aftercooler, wastegate<br />

(al posto dell’originale Vgt),<br />

4 valvole per cilindro, common<br />

rail e controllo elettronico:<br />

l’eredità di una quattro<br />

ruote, e sappiamo bene di<br />

quale raffinatezza.<br />

«Quando i due si resero conto<br />

che l’esperienza di Bmw<br />

nel settore nautico stava per<br />

terminare, si misero alla ricerca<br />

di prodotti innovativi<br />

che potessero essere lanciati<br />

sul mercato nautico italiano.<br />

Cominciò così la loro collaborazione<br />

con Yanmar: decisero<br />

di creare una piccola<br />

azienda, Cartello appunto,<br />

per gestire il territorio nazionale,<br />

coinvolgendo anche<br />

Bruno, cognato di Angelo,<br />

in quest’avventura. Yanmar<br />

all’epoca era un prodotto per<br />

intenditori e se ne vendevano<br />

poche unità all’anno, ma era<br />

già chiaro che si trattava di<br />

un prodotto innovativo, superiore<br />

agli altri, che in poco<br />

tempo avrebbe conquistato il<br />

mercato. Per anni Cartello si<br />

è completamente identificata<br />

con Yanmar, crescendo insieme<br />

alla casa giapponese, ma<br />

sviluppando al proprio interno<br />

anche un insieme di conoscenze,<br />

know-how, esperienze<br />

e professionalità uniche». Le<br />

evoluzioni raccontate dall’attuale<br />

vertice aziendale: «Nel<br />

corso di quasi 40 anni, l’azienda<br />

ha costruito un vero<br />

e proprio network che si<br />

estende per tutto il territorio<br />

italiano, riuscendo a servire<br />

chiunque lo desideri e a fornire<br />

assistenza in ogni momento.<br />

Dal 2007 l’azienda<br />

è guidata da me, che sono il<br />

figlio di Angelo. Oggi Cartello<br />

non è più solo Yanmar e<br />

all’orizzonte ci sono nuove<br />

sfide che ci stanno portando<br />

verso nuovi mercati. A far<br />

parte della famiglia sono entrati<br />

in anni recenti i motori<br />

fuoribordo diesel del marchio<br />

Cox Powertrain, i gommoni<br />

Domino progettati all’interno<br />

della stessa Cartello ed<br />

i prodotti Kent per la manutenzione.<br />

Nel 2018, in ultimo,<br />

Cartello ha deciso di investire<br />

nei motori fuoribordo Hidea,<br />

una linea di motori cinesi<br />

di alta qualità da distribuire<br />

nel mercato italiano ed<br />

europeo. Un nuovo mercato,<br />

dunque, con nuove sfide ed<br />

opportunità per crescere, pur<br />

conservando la dimensione<br />

familiare che ha caratterizza<br />

l’azienda fin dalle origini».<br />

Una valutazione propedeutica<br />

sul mercato diportistico:<br />

l’onda lunga dell’ultimo<br />

triennio sta per rientrare a<br />

riva, come si mormora?<br />

«Per quanto riguarda il mercato<br />

in generale siamo tutti in<br />

una fase di attesa per capire<br />

meglio la situazione: da una<br />

parte, il costo energetico e la<br />

spinta inflattiva sia generale<br />

sia in particolare per alcune<br />

materie prime necessarie per<br />

la produzione e, in ultimo, la<br />

perenne crisi dei semiconduttori;<br />

dall’altra, le tensioni internazionali<br />

e la guerra che<br />

pesano sul futuro. Ciononostante,<br />

osserviamo portafogli<br />

ordini ancora consistenti<br />

che, secondo me, aiuteranno<br />

il settore almeno fino a tutto<br />

il 2023. Se devo dare un parere<br />

personale, penso che la<br />

pandemia abbia creato molto<br />

eccesso di domanda, non solo<br />

nella nautica e per due motivi.<br />

Innanzitutto, perché ha<br />

cambiato per sempre le abitudini<br />

delle persone, in senso<br />

sia positivo sia negativo. Per<br />

la nautica si è trattato di un<br />

cambiamento che ha portato<br />

ad un aumento della domanda<br />

come in altri settori (mi viene<br />

in mente il settore caravan) e<br />

credo che in una certa misura<br />

rimarrà strutturale. Vedo anche<br />

un ricambio generazionale<br />

dei clienti. Avevamo paura<br />

che le generazioni a venire<br />

fossero meno inclini all’uso<br />

della barca, ma io credo che<br />

alla fine, in un mondo fatto di<br />

restrizioni, controlli e obblighi,<br />

il senso di libertà di una<br />

barca abbia ancora il suo<br />

fascino. In secondo luogo,<br />

un’enorme quantità di denaro<br />

è stata immessa nel sistema<br />

in tutto il mondo per aiutare<br />

l’economia durante i vari<br />

lockdown. Credo che questo<br />

eccesso di circolante abbia<br />

creato l’illusione di una più<br />

ampia disponibilità di denaro<br />

per tanti e fino a un certo<br />

punto è stato vero ma, come<br />

sempre succede, il mercato si<br />

autoregola. Da qui è partita<br />

l’inflazione che stiamo vedendo<br />

oggi con tutti i problemi<br />

che verranno con essa, tra i<br />

quali un riallineamento della<br />

domanda di barche a livelli<br />

inferiori rispetto ad oggi,<br />

credo».<br />

Come descrivereste la parabola<br />

di Cartello negli ultimi<br />

cinque anni, in termini di<br />

differenziazione di prodotto<br />

e di applicazioni?<br />

«Cartello da sempre e non<br />

solo negli ultimi cinque anni<br />

offre un pacchetto di motori e<br />

know-how che va al di là della<br />

semplice distribuzione. La<br />

nostra filosofia è sempre stata<br />

che, anche se puoi offrire il<br />

miglior prodotto del mercato,<br />

l’ecosistema di un imbarcazione<br />

è talmente variegato e<br />

complesso che occorre assolutamente<br />

entrare nel merito<br />

ed affiancare i cantieri dal<br />

punto di vista tecnico e delle<br />

scelte propulsive. Questo<br />

ci costringe ad essere un po’<br />

antitetici rispetto alle tendenze<br />

attuali, perché la nostra<br />

azienda è composta da una<br />

forza lavoro di numero e preparazione<br />

rilevanti, ma che<br />

ci consentono di creare il valore<br />

aggiunto necessario per<br />

aiutare davvero sia cantieri<br />

sia clienti. Dal punto di vista<br />

dei prodotti, invece, le nostre<br />

parabole dipendono dai produttori<br />

con cui siamo partner<br />

e dalle loro visioni. Perciò<br />

sia Yanmar che Hidea che<br />

Cox hanno una loro strategia<br />

che cerchiamo di portare sul<br />

mercato».<br />

In attesa di riaggiornarci sul<br />

primo numero del 2023, che<br />

coinciderà con l’inizio della<br />

parabola di POWERTRAIN,<br />

due battute veloci su Hidea e<br />

Cox. Cartello è il distributore<br />

ufficiale dei fuoribordo cinesi<br />

a controllo elettronico, a 4<br />

e a 2 tempi, non solo per il<br />

mercato italiano. Dalle porte<br />

di Chiavari distribuiscono Hidea<br />

anche in Francia, Monaco,<br />

Slovenia, Croazia, Bosnia<br />

Erzegovina, Montenegro ed<br />

Albania.<br />

Di Cox abbiamo scritto in<br />

lungo e in largo. Il Cxo300,<br />

fuoribordo diesel da 650 Nm,<br />

era presente quest’anno sia a<br />

Genova, proprio nella casa<br />

“tropicale” di Cartello (vedi<br />

foto), che a Cannes.<br />

In questo scatto,<br />

e nel prossimo,<br />

a destra,<br />

due immagini<br />

dell’atollo<br />

caraibico (come<br />

lo hanno definito<br />

loro stessi) al<br />

Salone di Genova<br />

di quest’anno.<br />

Appuntamento<br />

ovviamente<br />

imperdibile, per<br />

quelli di Cartello.<br />

In fondo, a destra,<br />

un’esterna dello<br />

stand genovese<br />

all’edizione 2018.<br />

40<br />

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VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

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ANNO 31°- euro 5,00<br />

IN QUESTO NUMERO<br />

LA PRIMA VOLTA DI NME, LA CONFERMA<br />

DI IBE E IL RITORNO DI FIAA. FOCUS SUL<br />

TRASPORTO COMMERCIALE, L’INCHIESTA<br />

SULLA PROFESSIONE AUTISTA, LE ULTIME<br />

NOVITÀ SCANIA E IVECO<br />

Sulle ali<br />

del<br />

Grifone<br />

da Vadoetorno n. 11/<strong>2022</strong> da AUTOBUS n. 11/<strong>2022</strong><br />

VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />

N.11 - <strong>2022</strong> ANNO 27°<br />

NOVEMBRE<br />

Mister X6<br />

EIMA E SIMA: AL VIA QUASI IN SIMULTANEA I DUE SALONI<br />

IN CAMPO: MCCORMICK X6.414 P6-DRIVE E JOHN DEERE 6R 250<br />

da TRATTORI n. 11/<strong>2022</strong><br />

La rivista VADO E TORNO<br />

affonda le radici nel 1962.<br />

Praticamente rappresenta<br />

l’antologia del camion dal<br />

boom economico ai nostri<br />

giorni. Le riviste AUTOBUS<br />

e TRATTORI affiancarono<br />

successivamente VADO E<br />

TORNO nella descrizione<br />

incalzante a aggiornata<br />

di quanto avviene nel<br />

trasporto persone e nella<br />

meccanizzazione agricola.<br />

Mondi che rappresentano,<br />

per noi di DIESEL, gli<br />

scenari di quelle che su<br />

queste pagine chiamiamo<br />

applicazioni. Ad ogni uscita<br />

proporremo la sintesi di<br />

un articolo pubblicato sui<br />

numeri precedenti delle<br />

riviste di VADO E TORNO<br />

EDIZIONI, la nostra casa<br />

comune. Senza timore di<br />

smentita possiamo parlare<br />

di “filiera corta”: la catena<br />

cinematica e le macchine<br />

che la sostanziano.<br />

42<br />

43


VADO E TORNO EDIZIONI www.vadoetorno.com ISSN 0042 2096 Poste Italiane s.p.a. - SPED. IN A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

il francese ha<br />

messo la<br />

freccia<br />

Estratto da ‘Vado e Torno’ n. 11, <strong>2022</strong><br />

STY LE NOMINATION PER IL 2023 ● BAUMA AL KOLOSSAL DELLE<br />

COSTRUZIONI IL TRUCK SI NASCONDE ● ANTEPRIME DAF XD<br />

IVECO eDAILY - VOLTA ZERO ● PROVE RENAULT TRUCKS T480 TC<br />

TRUCK RACING CHIUDE IL CAMPIONATO NEL SEGNO DI KISS<br />

E DEL SUO MAN ● GOVERNO LUNA DI MIELE CON LA MELONI<br />

NOVEMBRE<br />

<strong>2022</strong><br />

MENSILE<br />

€ 3,00<br />

11<br />

Prima immissione:<br />

5 novembre <strong>2022</strong><br />

È quella dei<br />

costruttori di<br />

camion dal<br />

Salone, dovuta<br />

(anche?)<br />

alla quasi<br />

concomitanza<br />

autunnale con la<br />

Iaa di Hannover.<br />

Solo Mercedes<br />

ha creduto nella<br />

fiera di Monaco,<br />

spingendo<br />

sull’elettrico<br />

Bauma <strong>2022</strong><br />

La grande<br />

fuga<br />

le collocazione primaverile nel<br />

2025). Un dettaglio? Niente affatto,<br />

almeno dal nostro punto di<br />

vista: quasi tutti i costruttori di camion<br />

hanno, infatti, disertato l’appuntamento<br />

con il rendez-vous in<br />

un ambito sì secondario, ma per<br />

Vista la cadenza triennale, il<br />

Bauma di Monaco di Baviera,<br />

la fiera più grande al<br />

mondo per superficie espositiva,<br />

è stato soltanto sfiorato dal caos<br />

pandemico, slittando da aprile a<br />

ottobre (tornerà alla tradizionanulla<br />

marginale del loro business.<br />

C’entra la partecipazione alla Iaa<br />

di Hannover, appena un mese prima.<br />

Per capire, invece, se si tratta<br />

di una disaffezione strutturale,<br />

occorrerà attendere un triennio.<br />

Di sicuro, a giudicare dai numeri<br />

diffusi dagli organizzatori, i visitatori<br />

non hanno disertato.<br />

Quasi 500mila persone hanno<br />

raggiunto la fiera di Monaco nei<br />

giorni della manifestazione (erano<br />

stati poco più di 625mila<br />

tre anni fa), con 3.200 espositori<br />

(contro i 3.700 del 2019) presenti,<br />

il 65 per cento dei quali esteri.<br />

Non male, considerando le restrizioni<br />

agli spostamenti ancora in<br />

vigore in alcuni paesi e, più in<br />

generale, la ripresa dei grandi<br />

eventi avvenuta solo di recente.<br />

Soluzioni elettrificate<br />

al debutto<br />

Una buona notizia, questa, per<br />

Mercedes-Benz Trucks, che ha<br />

organizzato la sua presenza al<br />

Bauma secondo un duplice filone<br />

tecnologico: una corsia dello<br />

stand dedicata ai veicoli diesel<br />

per il settore costruzioni e un’altra<br />

dedicata all’elettrico. Già,<br />

perché anche nel construction si<br />

vedono i primi vagiti di truck a<br />

trazione elettrificata e Mercedes<br />

ha chiamato a raccolta un paio di<br />

partner d’eccezione per provare<br />

a elettrificare il truck da cantiere<br />

Arocs.<br />

Cruciale è stato il contributo dei<br />

bavaresi di Paul Group, che hanno<br />

mantenuto il motore centrale e<br />

gli assali tradizionali dell’Arocs,<br />

inserendo un motore elettrico con<br />

potenza continua di poco superiore<br />

ai 400 cavalli. Sei o sette<br />

i pacchi batterie da 60 kilowattora<br />

ciascuno, che possono essere<br />

installati nella torretta dietro<br />

la cabina o negli alloggiamenti<br />

dell’autotelaio.<br />

(...)<br />

Prosegue a pag. 26 di<br />

Vado e Torno Novembre <strong>2022</strong>.<br />

Inquadra il QRcode e leggi<br />

l’articolo integrale.<br />

44<br />

45


VADO E TORNO EDIZIONI<br />

www.vadoetorno.com - ISSN 0042 - Poste<br />

Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv.<br />

in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

NOVEMBRE N. 11 - <strong>2022</strong><br />

ANNO 31°- euro 5,00<br />

Estratto da ‘Autobus’ n. 11, <strong>2022</strong><br />

IN QUESTO NUMERO<br />

LA PRIMA VOLTA DI NME, LA CONFERMA<br />

DI IBE E IL RITORNO DI FIAA. FOCUS SUL<br />

TRASPORTO COMMERCIALE, L’INCHIESTA<br />

SULLA PROFESSIONE AUTISTA, LE ULTIME<br />

NOVITÀ SCANIA E IVECO<br />

Sulle ali<br />

del<br />

Grifone<br />

A Milano si è<br />

celebrata la<br />

prima edizione<br />

di una fiera che<br />

ha puntato i<br />

riflettori sul tpl e<br />

sui macro trend<br />

che investono<br />

il settore.<br />

Elettrificazione e<br />

digitalizzazione<br />

su tutti. Tante le<br />

première per il<br />

mercato italiano<br />

Un’espressione scontata, già<br />

sentita, banale… ma efficace.<br />

Sì, ad NME è stata veramente<br />

“Buona la prima”. Quello<br />

tenutosi a Milano è stato un salone<br />

che ha sicuramente ampi margini<br />

di crescita ma che contiene già,<br />

Next Mobility Exhibition. La fiera di Milano<br />

Buona<br />

la prima<br />

dalle tre sigle di categoria, che ha<br />

visto nel trasporto pubblico il suo<br />

baricentro (degna di nota in ogni<br />

caso la presenza, come espositori,<br />

sia di Flixbus che di MarinoBus).<br />

E non è un segreto che proprio dal<br />

tpl, destinatario di imponenti inin<br />

nuce, legami e relazioni con le<br />

realtà che costituiscono gli attori<br />

più innovativi e proiettati verso il<br />

futuro del trasporto persone. Transizione<br />

energetica, fornitori di e-<br />

nergia e di infrastrutture, software,<br />

MaaS: una fiera, quella promossa<br />

vestimenti europei, ci si aspettano<br />

grandi moti di slancio nei prossimi<br />

anni. Qualche numero: 119 aziende,<br />

31 convegni, più di 200 relatori<br />

e di 50 ore di formazione.<br />

Next Mobility Exhibition <strong>2022</strong> si è<br />

chiusa con il lancio del Centro Nazionale<br />

per la Mobilità Sostenibile.<br />

La prossima edizione, già calendarizzata<br />

dal 23 al 25 ottobre 2024, si<br />

aprirà proprio con il racconto dei<br />

risultati che il Centro avrà ottenuto<br />

nei primi due anni di attività.<br />

BMC<br />

Il costruttore turco, basato a Smirne,<br />

per l’appuntamento meneghino<br />

ha scelto gli otto metri e mezzo<br />

elettrici del Neocity Ev, impegnato<br />

nel servizio di trasporto integrato<br />

autobus-treno “Brindisi Air&Port<br />

Link”. Il midibus-navetta, con<br />

capienza massima di 65 persone,<br />

copre decine di itinerari al giorno,<br />

collegando le principali città del<br />

“tacco” d’Italia.<br />

D’AURIA<br />

Il carrozziere campano presente ad<br />

NME con due modelli: l’Altas Novus<br />

Cityline che abbiamo testato e<br />

presentato sul numero di settembre<br />

(aggiornato con un nuovo motore<br />

elettrico che presenta scambio termico<br />

aggiornato per favorire il raffreddamento<br />

del propulsore) e un<br />

Grande Capri in versione Classe II.<br />

INDCAR<br />

Due modelli allo stand Indcar: il<br />

Mobi City 8 Cng Xl e il Wing 8. Il<br />

primo è un minibus per usi urbani<br />

con motorizzazione a gas, mentre<br />

il Wing è un minibus turistico<br />

omologato per essere alimentato<br />

anche con Hvo e disponibile in<br />

versione a gas naturale compresso.<br />

(...)<br />

Prosegue a pag. 16 di<br />

Autobus Novembre <strong>2022</strong>.<br />

Inquadra il QRcode e leggi<br />

l’articolo integrale.<br />

46<br />

47


N.11 - <strong>2022</strong> ANNO 27°<br />

NOVEMBRE<br />

VADO E TORNO EDIZIONI - www.vadoetorno.com - ISSN 1720-3503 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/ MI - EURO 3,50<br />

Mister X6<br />

EIMA E SIMA: AL VIA QUASI IN SIMULTANEA I DUE SALONI<br />

IN CAMPO: MCCORMICK X6.414 P6-DRIVE E JOHN DEERE 6R 250<br />

Bobcat ha<br />

presentato la<br />

sua nuova serie<br />

di trattori di<br />

bassa potenza<br />

indirizzati in<br />

modo specifico al<br />

gardening e alla<br />

manutenzione<br />

del verde. Una<br />

gamma che la<br />

Lince affianca<br />

a minipale e<br />

miniescavatori<br />

Bobcat sta incrementando la<br />

propria presenza in settori<br />

specializzati emergenti.<br />

Una presenza che il costruttore ha<br />

sempre presidiato con macchine<br />

più convenzionali e appartenenti<br />

al proprio Dna come le minipale<br />

e i miniescavatori affiancati da<br />

una gamma di attrezzature che,<br />

oggi, è forse fra le più ampie a<br />

livello globale.<br />

Una verticalizzazione di prodotto<br />

che ha visto l’arrivo di una gamma<br />

di trattori di bassa potenza pensati<br />

appositamente per il gardening e la<br />

48<br />

Estratto da ‘TRATTORI’ n. 11, <strong>2022</strong><br />

Bobcat<br />

C’è una lince nel giardino<br />

manutenzione del verde. Ma non<br />

solo. Il target sono sicuramente le<br />

aziende specializzate del settore ma<br />

anche noleggiatori o enti pubblici<br />

che abbiano bisogno di macchine<br />

compatte e polivalenti per la rimozione<br />

della neve, piccoli lavori<br />

urbani, sfalcio dell’erba e pulizia<br />

delle strade.<br />

Alla base c’è un accordo con la<br />

coreana Iseki che costruisce le<br />

macchine sulla base delle rigorose<br />

specifiche del costruttore. Tre piattaforme<br />

di trattori compatti, le serie<br />

1000, 2000 e 4000, per un totale<br />

di nove modelli con potenze comprese<br />

fra 24 e 50 cavalli e con trasmissioni<br />

sia idrostatiche che meccaniche.<br />

Una scelta che permette di<br />

“cucire su misura” la macchina in<br />

base alle specifiche esigenze dell’utilizzatore.<br />

(...)<br />

Prosegue a pag. 48 di<br />

Trattori Novembre <strong>2022</strong>.<br />

Inquadra il QR code e leggi<br />

l’articolo integrale.<br />

INDICE DEGLI ARGOMENTI <strong>2022</strong><br />

Argomenti<br />

n. pag. Argomenti n. pag. Argomenti n. pag. Argomenti n. pag.<br />

ALTERNATIVI<br />

Deutz: Coreum 2021 1 <strong>12</strong><br />

Ngv: metanolo 3 24<br />

Honda: e-GX 4 28<br />

Webasto: Doosan 6 34<br />

Eni: Toyota e H2. Mestre 7 26<br />

Man: Dual fuel 9 26<br />

Simplifhy 11 22<br />

Lhyfe 11 25<br />

Ballard 11 28<br />

Westport 11 30<br />

APPLICAZIONI<br />

Cela-Kohler 1 24<br />

Dotto: Fpt e Allison 3 20<br />

Ata: Col Perkins 2.8 3 43<br />

Yanmar: Lyman-Morse 9 36<br />

GerrisBoats: elettrica 9 42<br />

Agritalia: Fpt F28 11 18<br />

AUTOMOTIVE<br />

Ford Ranger 1 5<br />

Fpt Euro 6e 1 8<br />

Il 2035 3 10<br />

Dakar: ibridi 3 <strong>12</strong><br />

Scania: Super 3 14<br />

Autogas: Dual fuel 3 18<br />

Audi: V8 e Hvo 3 5<br />

Bocconi: il Tcro 3 6<br />

VW: celle batterie 3 8<br />

Cummins: agnostico 3 27<br />

Stena: riciclo batterie 4 29<br />

Eve: elettrici 4 30<br />

Fpt: Nikola 4 36<br />

Range Rover 5 5<br />

Mazda: Cx-60 6 5<br />

Fit for 55 7 7<br />

Merdeces: ibridi 9 8<br />

Colonnine e la ricarica 10 10<br />

Adac: ricarica domestica 11 8<br />

Euro 7 <strong>12</strong> 5<br />

COMPONENTI<br />

Ufi Filters 1 36<br />

Bonfiglioli: Carboni 1 40<br />

Honitec 1 42<br />

Smesh: assali elettrici 3 34<br />

Hatz Components 3 42<br />

Ufi: celle a combustibile 4 38<br />

Saim Marine 9 40<br />

Honitech: Hop 9 43<br />

Siemes: Xcelerator 10 32<br />

Bonfiglioli: allo Iaa 11 42<br />

CONFRONTI<br />

13 litri camion 1 28<br />

1,5 litri 4 20<br />

6 cilindri 200 kW 5 14<br />

8 litri 6 22<br />

9 litri 7 22<br />

30 litri marini 9 34<br />

DIESEL MARE<br />

AS Labruna: LF 4 32<br />

Atena: Idrogeno 5 34<br />

Volvo: D8 commercial 6 36<br />

Fpt: C16 Keel Cooling 6 38<br />

Bergen: ammoniaca 6 40<br />

Fpt: Bimotor a Venezia 7 36<br />

Venezia: il Salone 7 38<br />

Scania: a Genova 6 38<br />

Rama: Oxe 9 22<br />

Salone di Genova 10 34<br />

Salone di Cannes 10 38<br />

Smm Amburgo 10 40<br />

Fpt: Tummarello 11 36<br />

mtu: Bononi e Camuffo 11 40<br />

Mets Amsterdam <strong>12</strong> 36<br />

Cartello Genova. parte I <strong>12</strong> 40<br />

DOTY<br />

Vigilia del Doty <strong>2022</strong> 3 6<br />

Kohler: col Ksd fanno 3 4 10<br />

Kohler: Ksd. Mancuso 7 6<br />

Kohler: Easy to maintain 10 6<br />

Kohler: Il Ksd in fiera <strong>12</strong> 6<br />

EVENTI E FIERE<br />

Autopromotec 7 <strong>12</strong><br />

Bauma Media Dialog 7 20<br />

Beyond Iveco Group 9 10<br />

mcTer Milano: idrogeno 9 14<br />

Bauma: elettrici 10 28<br />

Iaa: Cummins 11 10<br />

Fpt: e-plant 11 14<br />

Bauma, As, B&S, Cat, JD, Fpt,<br />

Hatz, Kohler, Kubota, Perkins,<br />

Scania Yanmar, Volvo <strong>12</strong> 10<br />

Eima, Cummins, Deutz <strong>12</strong> 28<br />

HI-TECH<br />

Kohler: Curtis e Heila 1 6<br />

Langley: Bergen 1 7<br />

Wärtsilä: in Italia 3 8<br />

Kohler: e-fuel Alliance 3 8<br />

Perkins: Iopu 3 9<br />

Proton: Fincantieri 3 9<br />

Cummins: Bilancio 2021 3 9<br />

Fieragricola: Ets 4 14<br />

Federtec-Fndi 4 15<br />

mtu: bilancio 2021 4 15<br />

Honitech: levigatura 5 6<br />

Yanmar: Eleo 5 7<br />

Carraro: bilancio 2021 5 7<br />

Transpotec 6 6<br />

Iveco ed Eni 6 7<br />

Rama: nei Balcani 7 8<br />

Marelli: Bms 7 8<br />

AS Labruna: 50 anni 9 6<br />

Edn: caricabatterie 9 7<br />

Yanmar: Scr sull’app 9 7<br />

Vanzetti: Gastech 10 8<br />

Volvo: Norrgren 10 10<br />

Deutz: Cda 10 10<br />

BU Power: 10 anni 11 6<br />

Eima: anticipazioni 11 7<br />

Perkins: batterie 11 7<br />

Patrini: FA, AS, Mpg 11 7<br />

Key Energy - Tessari <strong>12</strong> 8<br />

Sima Parigi <strong>12</strong> 9<br />

INTERVISTE<br />

Unacea: Nutarelli 1 32<br />

Snam4Mobility 3 32<br />

Interact Analysis 3 34<br />

Ufi Filters 3 36<br />

Allison: Camolese 5 28<br />

Vanzetti: REPowerEU 5 32<br />

Ecomotive S.: Dme 5 38<br />

Mechinno: Del Gobbo 6 14<br />

Fpt: ibridi e alternativi 6 16<br />

Scania: Power Solutions 6 26<br />

Petronas: Ciaglia 7 14<br />

Total Energies: Pannunzio 7 16<br />

Fpt: Marini. Tummarello 9 22<br />

Volvo: Marini. Piccione 10 18<br />

OEM&MOTORI<br />

Fiori 1 50<br />

Cela 3 50<br />

WM Technics 5 50<br />

Sany Italia 6 50<br />

Formentor yacht ibrido 9 50<br />

Doosan: Scania 10 50<br />

Sustainable Bus Awards 11 50<br />

I motori del Toy 2023 <strong>12</strong> 50<br />

OFF-ROAD<br />

Kohler Ksd 1 10<br />

Saim e Kubota 1 34<br />

Cummins: 2021 4 24<br />

Sany Italia 4 34<br />

SERVIZI<br />

GD: Tavola rotonda Rimini 1 14<br />

Webinar off-road 1 20<br />

Cummins: M&A 5 10<br />

Ngv: Alcoli 5 18<br />

Hatz Italia 5 22<br />

Biometano: Tessari 6 8<br />

Interact Analysis: 2030 6 10<br />

Kgp Auto: Nrmm 6 <strong>12</strong><br />

Bonfiglioli: Evo 6 18<br />

Pitteri Violini: Jcb 6 28<br />

Sgariboldi: Rama 6 30<br />

Interact Analysis: 2030 6 10<br />

Deutz Italy: 2.9 e 5.2 7 30<br />

Saim: progetti e Kubota 7 32<br />

Pitteri Violini: Jcb 6 28<br />

Sgariboldi: Rama 6 30<br />

Cummins: consumi 9 18<br />

Be PowerSolutions 11 16<br />

STAZIONARI<br />

Fpt: Smart Hub 3 28<br />

Baudouin: intervista Ad 4 16<br />

Caterpillar: Chp 5 8<br />

Texaco: Chevron 5 40<br />

Bergen: Amaze 6 40<br />

mtu: Hvo 6 41<br />

Perkins: Serie 5000 7 18<br />

Mitsubishi: Linz 7 34<br />

mtu: PG Symposium 10 14<br />

Cummins: PIC 10 18<br />

Isotta: <strong>12</strong>V 10 22<br />

mtu: PG Symposium II 11 <strong>12</strong><br />

49


Il Tractor of the Year è un<br />

barometro, che tasta il<br />

polso al volano dell’industria<br />

primaria. La meccanizzazione<br />

agricola è saldamente<br />

agganciata ai principi di affidabilità<br />

e di adeguatezza funzionale<br />

del motore endotermico.<br />

Anche il Toty 2023 ne<br />

è la cristallina dimostrazione.<br />

Chi si è aggiudicato il Tractor<br />

of the Year 2023? Il Fendt<br />

728 Vario, che alloggia sotto<br />

il cofano un’anteprima assoluta,<br />

un motore captive che<br />

al momento è rintracciabile<br />

solo qui, oltre che sui trespoli<br />

di Agco Power al Bauma.<br />

Lui è il Core 75, espressione<br />

del rilancio della piattaforma<br />

motoristica del Gruppo<br />

Agco. Esacilindrico, 7,5 litri,<br />

223 chilowatt a 1.600 giri e<br />

1.450 Newtonmetro a 1.300,<br />

dichiara ottenere un consumo<br />

specifico di 188 g/kWh.<br />

L’ingegneria finlandese ha<br />

abbassato il regime in modo<br />

da incrociare le curve in<br />

modo da agire sul risparmio<br />

di carburante e sulla rumoro-<br />

50<br />

OEM & MOTORI. TRACTOR OF THE YEAR 2023<br />

CAPPOTTO<br />

TERMICO<br />

Il Tractor of the Year ha sancito le vittorie di Fendt, per il Toty, di New<br />

Holland, per il Best of Specialized, e di McCormick, per il Best Utility. Sotto<br />

i cofani troviamo il Core 75 di Agco Power, l’F36 e l’N45 di Fpt Industrial<br />

sità inferiore. Giunta alla settima<br />

generazione la serie 700<br />

Vario di Fendt si conferma un<br />

must nelle medie-alte potenze.<br />

Il motore Agco Power è<br />

stato ideato ad hoc per questa<br />

gamma; il Fendt Dynamic<br />

Performance consente di<br />

avere fino a 20 cavalli extra<br />

in ogni condizione. A valle la<br />

trasmissione VarioDrive con<br />

pompa idraulica che alimenta<br />

due motori idraulici, uno<br />

per l’assale anteriore e uno<br />

dedicato all’assale posteriore<br />

trasferendo automaticamente<br />

la coppia motrice in base alle<br />

esigenze. La cabina, per la<br />

prima volta disponibile con<br />

sistema di filtraggio aria cat.<br />

4, è dotata dell’interfaccia<br />

Fendt One che consente di<br />

sfruttare fino a tre monitor<br />

per gestire tutte le funzioni<br />

smart e digital del trattore.<br />

Il Best of Specialized è il<br />

New Holland T4.<strong>12</strong>0 F. In<br />

cabina di regia si trova l’F36<br />

Stage V di Fpt Industrial, rispetto<br />

allo Stage IV la potenza<br />

sale del 14 per cento (fino<br />

a 105 kW), la coppia del 20<br />

per cento (fino a 600 Nm).<br />

Il cambio è l’HI-LO 36X16,<br />

il cofano è ribassato per garantire<br />

la massima visibilità.<br />

Completamente rinnovata anche<br />

l’interfaccia uomo-macchina<br />

della cabina, peraltro<br />

già predisposta per integrare<br />

i più recenti sistemi Plm e le<br />

tecnologie per l’agricoltura<br />

4.0. Ancora Fpt per il Best<br />

Utility 2023, il McCormick<br />

X6.414 P6-Drive. Secondo<br />

la giuria, «tutti i componenti<br />

necessari per l’approvazione<br />

Stage V sono sotto il cofano e<br />

non pregiudicano le dimensioni<br />

del trattore o la visibilità.<br />

Il concetto di design deriva<br />

direttamente dalle gamme più<br />

alte di New Holland. Tra le<br />

caratteristiche più interessanti<br />

spicca la cabina standard a<br />

ponte piatto».<br />

Merito dunque dell’N45, 4 cilindri<br />

con canna da 1.<strong>12</strong>5 cc,<br />

100 chilowatt, che diventano<br />

107 in trasporto e con la Pto<br />

inserita tramite l’Epm (Engine<br />

power management).<br />

Da sinistra, il Core 75 di Agco Power, che equipaggia il Toty 2023, assegnato al Fendt 728<br />

Vario. A seguire, due unità di Fpt Industrial: l’F36, per il Best of Specialized, New Holland<br />

T4.<strong>12</strong>0 F, e l’N45, per il Best Utility, McCormick X6.414 P6-Drive.<br />

Motori e componenti per OEM<br />

Cultura, tecnica, impieghi<br />

e mercato del motore diesel.<br />

Fondato nel 1986<br />

Direttore responsabile<br />

Maurizio Cervetto<br />

Coordinatore redazionale<br />

Fabio Butturi<br />

In redazione<br />

Stefano Agnellini, Ornella Cavalli,<br />

Stefano Eliseo, Fabio Franchini,<br />

Fabrizio Dalle Nogare, Cristina Scuteri,<br />

Roberto Sommariva<br />

Ha collaborato<br />

Maria Grazia Gargioni<br />

Impaginazione e grafica<br />

Marco Zanusso<br />

Gestione editoriale<br />

Fabio Zammaretti<br />

Stampa<br />

Industrie Grafiche RGM srl,<br />

Rozzano (Mi)<br />

Fotolito<br />

Industrie Grafiche RGM srl,<br />

Rozzano (Mi)<br />

Autorizzazione del tribunale<br />

di Milano n.860 del 18 dicembre 1987<br />

Registro Nazionale della Stampa<br />

n. 4596 del 20/04/1994<br />

n. iscrizione R.O.C. 2880 del 30-11-2001<br />

Poste Italiane s.p.a. - Sped. in a. p. -<br />

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />

n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI<br />

VADO E TORNO<br />

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via Brembo 27 - 20139 Milano.<br />

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Volvo Penta’s D8 Stage II and IIIA/Tier 3 genset engine has been built with a high power-to-weight ratio, giving it<br />

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This 8-liter power generation engine has been developed to produce smooth and vibration-free operation with low<br />

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