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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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Un biscotto mi si spezzò nel latte. Alzai il viso e la fissai con le

sopracciglia sollevate, totalmente inebetita.

Anna voleva passare del tempo con me?

«Io e te?» domandai per essere sicura. «Solo noi due?»

«Pensavo a un pomeriggio senza uomini… tutto al femminile» rispose.

«Ti dispiace?»

Mi affrettai a scuotere la testa, sforzandomi di non stritolare la tazza;

all’istante il mio cuore si illuminò e ogni altro pensiero brillò nel riflesso di

quella luce.

Anna… voleva stare con me, per un pomeriggio, un’ora, la durata di una

passeggiata. Che importava il quanto, il solo fatto che me lo avesse chiesto

faceva risplendere a giorno la mia anima.

La favola profumava quando lei mi era intorno.

Riluceva dei suoi capelli e splendeva dei suoi sorrisi.

Aveva il suono della sua risata e il calore dei suoi occhi.

E io avrei voluto viverci dentro per sempre.

«Nica, questa? Oh, no aspetta… Che ne dici di quest’altra?»

Ero frastornata. Il negozio di abbigliamento era immenso. Avevo già

provato un sacco di vestiti, ma Anna si avvicinò con un altro capo e me lo

appuntò sul petto. Ancora una volta, invece che guardare la maglia su di

me, mi imbambolai a fissare lei. Percepivo il suo odore di casa, la sua

vicinanza, ero incantata in un sogno ad occhi aperti.

Non riuscivo a credere di essere davvero lì, con un ventaglio di sacchetti

appoggiati contro il polpaccio e qualcuno che aveva intenzione di

procurarmene altri.

Che voleva spendere soldi per me, pur sapendo di non poter chiedere

niente in cambio.

Quando Anna mi aveva proposto di passare del tempo insieme non avrei

mai immaginato che mi portasse a fare compere, o che volesse comprarmi

qualunque cosa, men che meno magliette, gonne, o biancheria nuova.

Sentivo il bisogno di pizzicarmi la mano per accertarmi che fosse tutto

vero.

«Ti piace?»

La fissai con occhi un po’ sognanti.

«Sì, molto…» sussurrai imbambolata, e lei ridacchiò.

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