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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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«Oh, andiamo! È il giorno più sdolcinato dell’anno…» cantilenò. «E si

festeggia in coppia…»

Un’intuizione mi fece arrossire sulle guance. «Oh… È la festa degli

innamorati… San Valentino.»

«Bingo!» berciò Billie proprio davanti alla faccia di Miki: lei la guardò

male, il cappuccio sollevato, l’alone della sigaretta tirato via dal vento.

«Hai di nuovo fatto colazione con le bustine di zucchero?» domandò,

aspra.

«Buongiorno, Miki», la salutai con voce sottile.

I suoi occhi incrociarono i miei e io alzai piano una mano, cercando di

non essere invadente. Lei tirò lentamente di sigaretta, ma come ogni mattina

non ricambiò.

«Tentavo di spiegare a Nica perché sono tutti così elettrizzati», esordì

Billie facendole gomito. «In fondo il Garden Day capita una volta

all’anno!»

Io inclinai la testa.

«Il Garden Day? Cos’è?»

«Oh, solo l’evento più atteso dell’anno scolastico», rispose Billie

prendendoci spassionatamente a braccetto. «Una ricorrenza che smuove le

masse!»

«Una ricorrenza che smuove la bile», replicò Miki, ma lei la ignorò.

«Ogni anno, il giorno di San Valentino, un comitato allestisce un

padiglione speciale dedicato alle… rose! Ogni studente può regalare una

rosa in forma anonima a chiunque voglia, e ogni sfumatura ha un significato

diverso! Oh, devi vedere che roba che è, circolano fasci e mazzi di tutti i

colori! Alle ragazze più popolari, ai giocatori della squadra… Un anno

persino il coach Willer si è trovato l’armadietto degli insegnanti pieno…

c’era chi giurava di aver visto la preside aggirarsi in maniera furtiva…»

Miki alzò gli occhi al cielo e Billie saltellò, ridacchiando.

«Oh, è la giornata dei drammi! E delle dichiarazioni, e dei cuori

spezzati… Insomma, è il Garden Day!»

«Sembra una cosa carina…» constatai mostrando un piccolo sorriso.

«Come una giornata in manicomio», borbottò Miki, e Billie le diede una

spintarella.

«Hai finito di fare la musona? Oh, non ascoltarla, Nica», sventolò una

mano. «L’anno scorso ha ricevuto ben quattro bellissime rose. E tutte rosso

fuoco…»

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