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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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quell’espressione così insolita e adorabile che gli sorrisi, tenera. «Ti aspetto

al tavolo.»

Gli schioccai un altro bacio soffice sulle labbra e me ne andai in tutta

tranquillità, sentendo addosso il suo sguardo ardente e quello sconcertato

della ragazza.

Quando tornò da noi, sedendosi nello stesso posto di prima, percepii

dietro i suoi gesti una vibrazione sottile, che nessun altro avrebbe potuto

notare se non me. E ne ebbi conferma soltanto dopo, per strada, nel

momento in cui lasciammo gli altri per raggiungere la festa.

«Che cos’era quello?» mi sibilò nell’orecchio, insinuante, facendo

scivolare con sicurezza un braccio intorno alle mie spalle. Intuii la nota

beffarda nella sua voce e gli scoccai un’occhiata prima di distogliere lo

sguardo.

«“Ora non dirmi che non ti è piaciuto…”» mormorai, troppo imbarazzata

per guardarlo.

Rigel si mordicchiò il labbro e, in un momento di rarità, una risata bassa

e roca gli sgorgò dal petto. Quel suono mi vibrò fin dentro le ossa, potente

come un sole, e nonostante il rossore imbronciato i miei occhi si incollarono

a lui. Lo guardai ridere, un po’ smarrita, e subito il mio petto si riempì di un

amore bruciante e sconfinato.

Avrei dovuto essere abituata a vederlo sorridere ed essere se stesso, ma

non ci riuscivo mai. Erano momenti troppo unici per me. Ed era quasi…

strano vederlo così, illuminato da quei colori vividi, ma non uno strano

spiacevole, no, uno strano bello, meraviglioso e spiazzante, capace di

toglierti il fiato. Uno strano che ti incantava l’anima e il cuore, come il

lampo di un fulmine nella notte.

Ecco cos’era Rigel, per me.

La mia luce nel buio.

Quel raggio di tempesta che brillava più del sole.

«Pungente…» commentò strascicato, il sorriso che ancora gli brillava sui

denti.

Con l’anima imbevuta della sua risata, mi strinsi a lui e reclinai la testa

all’indietro, ridacchiando piano contro il suo braccio.

C’era sempre qualcosa di unico e speciale nella nostra normalità.

E questo… Questo non sarebbe mai cambiato.

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