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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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37. Oltre ogni misura

“E allora vestiamoci di stelle.

Camminiamo tra i sogni.

Avremo corpi celesti, lo sai?

Tu indosserai il mio amore come un’eternità.

E qualsiasi luna, guardandoti risplendere,

desidererà l’amore di un sole

che la faccia brillare allo stesso modo.”

Erin Doom

Un anello.

Carl aveva regalato ad Adeline un anello.

La notizia del loro fidanzamento aveva sconvolto tutti dalla felicità:

Anna si era portata le mani al cuore, commossa, e io l’avevo abbracciata

con uno slancio così entusiasta che eravamo cadute insieme sul divano.

Provavo una gioia che non avrei mai saputo spiegare a parole, che mi

riempiva il cuore di musica e traboccava di luce. Le volevo un bene

dell’anima e si meritava di essere felice.

Per l’occasione, di lì a qualche giorno Anna aveva deciso di organizzare

una piccola festa a casa nostra e aveva invitato tutti i nostri amici; in fondo

Adeline ormai era di famiglia.

Arriverai in tempo, vero? digitai sul cellulare, mentre i miei

passi battevano il cemento del marciapiede. Camminavo svelta per la strada

e il vento mi carezzava i capelli che mi scendevano sulle spalle.

Sì, rispose soltanto Rigel, conciso come ogni volta. Non sprecava mai

parole, nemmeno nei messaggi.

Sapevo quanto fosse impegnato con lo studio e tutto il resto, ma speravo

che non avrebbe tardato, almeno quella sera.

Ci vediamo alle otto, allora, scrissi, allegra e serena.

Quel giorno avevo un altro motivo per essere di buon umore: avevo

passato l’esame di Malattie Infettive a pieni voti dopo settimane di studio.

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