10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

labbra e le sue dita mi artigliarono la pelle, tenendomi ferma mentre quei

colpi caldi mi stuzzicavano con dolce crudeltà, sconquassandomi i muscoli.

Quando si raddrizzò ero ammutolita, sfibrata e tremolante. Un ronzio mi

annebbiava il cervello. Rigel si leccò le labbra rosse, turgide e violente, poi

seguendo l’istinto impulsivo che lo divorava agganciò l’elastico dei

pantaloni della tuta e la abbassò.

Ricordai a malapena che ormai prendevo l’anticoncezionale, che lui mi

afferrò con forza per il bacino e lo sollevò, stringendolo tra le grandi mani

fino a farlo scricchiolare. La sua presa mi tolse il respiro.

Non era mai stato delicato, ma non gli avrei chiesto di fare un’eccezione

per me. Rigel cercava sempre di controllarsi, di reprimersi, come se avesse

la costante paura di spezzarmi. Era famelico, selvatico e irruente, ma in quel

momento desiderai che continuasse a scolpirmi l’anima, che cancellasse il

mondo con la sua solita rudezza e lo strappasse via, lontano da tutto.

Sentii la sua virilità premermi tra le gambe e registrai un battito mancato.

Il mio sangue tremò, il mio corpo ribollì e i palpiti mi spaccarono il cuore.

Avrei voluto inclinare il volto, incrociare i suoi occhi, ma lui entrò con

forza dentro di me, e la sensazione fu così improvvisa e impetuosa che

arricciai le dita dei piedi e la mia spina dorsale si inarcò.

Le mie cosce tremarono, come se non riuscissi mai ad abituarmi a lui.

Conficcai le unghie nel legno del tavolo e Rigel respirò in quel modo basso

e virile, godendo della sensazione cedevole e bollente che lo avvolse. Mi

morsi le labbra, piccola e tremante, ma invece che cominciare il suo assalto

lui portò una mano sulla mia guancia e il tempo si fermò.

Incatenò gli occhi ai miei.

Mi aggrappai alle sue iridi, e il mio petto esplose di un’emozione

incontenibile. Le ricambiai con tutta me stessa, amandole follemente,

riversandoci dentro tutto quello che provavo.

Era lì che le nostre anime si incontravano.

Era lì che si donavano tutto.

Con gli occhi allacciati ai miei, Rigel cominciò a muoversi in me. Spinse

con decisione e in profondità, inchiodandomi con prepotenza alla superficie

del tavolo, stringendomi il fianco fino a indolenzirmi le ossa.

Il suo respiro riempì l’aria.

Il mondo si allontanò.

Divenne i suoi occhi.

Divenne la sua pelle, il suo profumo, il suo vigore e la sua forza.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!