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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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volta, soltanto per una volta, io sono stata in grado di fare qualcosa per

riuscire a protegger…»

Le sue mani mi afferrarono e mi tirarono verso di lui.

Mi scontrai con il suo petto e un singhiozzo mi spezzò il fiato. Il suo

calore mi avvolse come un guanto e il mondo vibrò tra le sue braccia,

ammutolito da una forza invisibile, dolce e potentissima.

Tremai, mentre il pianto mi erodeva il cuore e le forze minacciavano di

abbandonarmi.

«Sciocca», sussurrò nel mio orecchio con tono soffice.

Chiusi amaramente gli occhi. Dio, non avrei più voluto sentire

nient’altro. Avrei voluto che Rigel cancellasse Margaret per sempre, solo

parlandomi con la sua profondissima voce.

La sua mano salì alla mia nuca, cercando di cullarmi, e io mi aggrappai a

quel gesto con un sentimento disperato. Lasciai che sfiorasse il mio cuore,

toccandolo a modo suo. Lo amai ancora di più per la maniera in cui sapeva

mettermi insieme, soltanto tenendomi così.

«Non hai bisogno di proteggermi», mormorò con una dolcezza che mi

accarezzò le corde dell’anima. «Non devi difendermi da niente. Quello… è

compito mio.»

Affondai il viso nel suo maglione pulito e profumato, come a volerlo

fondere con me. Scossi la testa, mugolando contro il suo petto.

«Io ti proteggerò sempre», confessai, piccola come una bambina, perché

non sapevo essere nient’altro. «Anche se credi di non averne bisogno…»

Rigel mi strinse di più e io lasciai che mi assorbisse del tutto, centimetro

per centimetro, fino a divenire un tutt’uno col suo calore. Sapeva che io ero

così, che noi eravamo così, ostinati e impossibili fino alla fine.

Avremmo continuato a sacrificarci l’uno per l’altra.

Avremmo continuato a proteggerci a modo nostro, scegliendo i silenzi

alle parole, i gesti a qualunque altra cosa.

Avremo continuato a volerci così, in quella maniera eccessiva e

imperfetta, piena di sbagli ma sincera come il sole.

Lo guardai con occhi languidi e distrutti, e lui inclinò il volto,

ricambiando con uno sguardo calmo e profondo.

Il mio cuore pulsò, emozionato ancora una volta dal suo viso, da tutto ciò

che lui significava per me, e Rigel scese a baciarmi le labbra.

La sua bocca morbida mi provocò un formicolio caldo allo stomaco.

Portai le braccia sulle sue spalle e lo attirai a me con un bisogno bruciante.

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