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Domm Erin - Fabbricante di lacrime

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Avrei solo voluto tuffarmi tra le sue braccia, sentirmi stringere, sentirmi

al sicuro. Ma sapevo di non poter evitare quel momento, perché Rigel

meritava una spiegazione a ciò che avevo fatto.

«Se te lo avessi detto saresti venuto», sussurrai. «E ho cercato di

impedirlo.»

«Hai cercato di… impedirlo?» Strinse gli occhi, riducendoli a due folgori

taglienti. «E per quale motivo, Nica?»

Un lampo di consapevolezza gli attraversò lo sguardo in quel modo

distruttivo e ostile che me lo rendeva nemico.

«Cos’è, pensavi che fossi troppo debole per venire?» Fece un passo verso

di me, sprigionando rabbia e dolore. «È a causa di quello che hai visto

l’altro giorno? Della crisi?»

«No.»

«E allora cosa?»

«Non volevo che lei ti vedesse», sussurrai con una sincerità disarmante.

Rigel continuò a torreggiarmi addosso, imponente, ma dentro le sue iridi

incandescenti qualcosa si era cristallizzato.

«Non potevo sopportare che ti mettesse di nuovo quegli occhi addosso»,

confessai. «Che nel vederti qualcosa in lei si risvegliasse. Non lo avrei retto.

Odio l’ossessione che ha sempre avuto per te, l’affetto malato che ti forzava

addosso. Mi fa mancare il respiro. La volevo lontana. Volevo proteggerti da

lei anche se questo avrebbe significato affrontare tutto da sola!» I miei

pugni tremarono e la gola mi bruciò. Sentii le lacrime minacciare di uscire

ancora una volta. Non facevo altro che piangere, ormai ero arrivata al

limite.

«E lo rifarei», sibilai tra i denti, pensando a quel ghigno, alla distruzione

che mi aveva inflitto. «Lo rifarei altre cento volte pur di tenerla lontana da

te. Non mi importa se credi che sia stato stupido. Non mi importa se ora sei

arrabbiato con me. Non mi importa, Rigel, avrei fatto qualsiasi cosa, tutto,

pur di impedirle di vederti ancora!»

Strinsi gli occhi e una forza disperata esplose come una stella.

«Perciò arrabbiati. Ringhiami addosso!» lo incitai, mentre lo shock della

giornata mi crollava sui nervi. «Dimmi che ho sbagliato a non permetterti di

venire, dimmi che ho commesso un errore! Di’ quello che vuoi ma non

chiedermi di scusarmi, non farlo, perché l’unica cosa che mi fa stare bene,

l’unica cosa che mi dà sollievo in tutto questo casino, è sapere che per una

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