10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

violenta, ma i tremori sul suo corpo scemarono lentamente, segno che la

crisi stava passando.

Non ne avevo mai vista una così.

Lo raggiunsi, sedendomi vicino a lui, e Rigel mi negò il viso. Vidi i nervi

della mandibola tesi, la vena in rilievo sulla tempia, e immaginai che gli

stesse esplodendo la testa.

Con gesti cauti e leggerissimi, lasciai scivolare le mani sul suo torace e lo

abbracciai da dietro.

Sentivo il suo cuore battere come un matto. Tremava ancora.

«Va tutto bene. Sono qui», modulai con voce più soffice possibile.

Sapevo quanto quel tono fosse in grado di calmarlo e rassicurarlo.

Si stava conficcando le unghie nei palmi. Temevo si fosse ferito anche in

testa, ma non mi mossi per controllare, non ancora. Aveva bisogno di calma

e silenzio.

A terra, la nostra foto giaceva tra cocci sporchi di sangue. Si era graffiata

e rovinata. Rigel fissò la cornice spezzata e il vetro in frantumi per un

momento che parve infinito.

«Sono un disastro.»

«Un disastro stupendo», aggiunsi io.

Una piega acre gli attraversò la bocca ma io non mollai la presa.

Appoggiai la guancia sulla sua schiena e gli trasmisi tutto il mio calore.

«Non sei sbagliato. Non lo sei… Non pensarlo neanche per un

momento.» Gli dissi con voce dolce, e quando sentii che non mi rispondeva

continuai. «Lo sai cos’è quella piantina che ti ho portato? È amaranto.

Significa “colui che non appassisce”. È il fiore immortale. Come quello che

provo per te.» Sorrisi, chiudendo gli occhi. «Anche lui è diverso da tutti gli

altri fiori. Ha bisogno di pochissime cure, ha un aspetto atipico ed è molto

persistente. È forte, proprio come lo sei tu. Ed è unico esattamente così

com’è.»

Non sapevo se le mie parole potessero raggiungerlo, ma desiderai fargli

capire che anche se non potevo seguirlo in quel dolore, forse affrontarlo

insieme poteva renderlo meno insopportabile.

«Smettila di farla sembrare una cosa speciale. Io non funzionerò mai

bene», ammise a se stesso.

Sapevo quanto la malattia influisse sulla sua psiche. Gli attacchi non lo

sfibravano soltanto fisicamente, gli danneggiavano la mente. La

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!