10.10.2022 Views

Domm Erin - Fabbricante di lacrime

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

nella mia mente. Non riuscivo a liberarmene.

«Tuo fratello sembra di un altro pianeta…»

«Non è mio fratello», risposi brusca, come se mi avesse ustionato le

labbra.

Mi guardarono entrambe e subito le guance mi pizzicarono. Non era da

me rispondere così, ma come si poteva davvero pensare che io e lui fossimo

parenti? Eravamo due contrari dissonanti.

«Scusa», rispose Billie incerta. «Hai ragione, io… lo avevo dimenticato.»

«Non fa nulla», la rassicurai con voce più dolce, sperando di rimediare.

L’espressione di Billie tornò serena e i suoi occhi puntarono l’orologio

appeso al muro.

«Cielo, dobbiamo muoverci o Kryll ci spennerà!» esordì a occhi sgranati.

«Miki, ci vediamo dopo, buona lezione! Vieni Nica», e mi spronò a

muovermi.

«Ciao, Miki», sussurrai prima di seguirla. Miki non rispose, ma sentii il

suo sguardo osservarci andare via insieme.

Mi vedeva come un’intrusa?

«Come vi siete conosciute tu e Miki?» domandai mentre raggiungevamo

l’aula.

«È una storia buffa. Per via dei nostri nomi», rispose Billie, divertita. «Io

e Miki abbiamo due nomi un po’… fuori dal comune, ecco. Il primo giorno

di scuola elementare le dissi che portavo un nome piuttosto strano, e lei mi

rispose che non poteva essere più insolito del suo. Usiamo solo i

soprannomi adesso. Ma da quel giorno siamo diventate inseparabili.»

Avevo capito che Miki era un tipo particolare. Non potevo affatto dire di

conoscerla, ma non riuscivo a dubitare del suo affetto per Billie. Il suo

atteggiamento era tagliente, ma nei suoi occhi brillava una confidenza

lampante quando parlavano. La loro amicizia era come un paio di pantaloni

comodi che indossi con sicurezza e familiarità da una vita intera.

Alla fine di quella giornata di lezioni mi sentii stanca ma soddisfatta.

«Arrivo, nonna!» disse Billie rispondendo al telefono. Ci avviammo fuori

mentre gli studenti si riversavano nel cortile chiacchierando animatamente.

«Devo scappare, nonna ha la macchina in doppia fila e se prende un’altra

multa questa volta le parte l’embolo. Oh, giusto… Ti va di scambiarci i

numeri?»

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!